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Ilcds Nazionale 24.12.2011 Email

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Roma, Piazza Venezia 5

Tel. 06 688281
SABATO 24 DICEMBRE 2011 ANNO 136 - N. 305
Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 6339
Servizio Clienti - Tel. 02 63797510
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1933 La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalí
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In regalo con il Corriere
Libri, inchieste, racconti
Oggi l’inserto culturale
Giannelli
Genova contro Savona
Il racconto nazionale del presidente Giorgio Napolitano a chiusura delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità
«L’orgoglio ritrovato di un grande Paese»
di CARLO MARIA MARTINI
L’incontro Media
L’intervista
ILREGALOCHETUTTI DOVREMMOFARCI
Speciale Natale, in 15 pagine
Andrea Agnelli:
«Troppe squadre
Il sistema calcio
deve cambiare»
La manovra non frena lo spread
Monti riconvoca il governo. Dossier crescita e spinta all’industria
S
ono numerose le cause
della crisi e gli errori
si sono collegati tra loro
così da dare l’impressione
di una valanga. Ma, come
sempre avviene, i primi a
soffrirne sono i poveri.
La crisi colpisce tutti, e
molto di più quelli che
non hanno nessun potere.
Il Natale che domani
celebriamo può essere
una buona occasione per
venire incontro alle
necessità concrete dei
pensionati, dei lavoratori
più umili, delle persone che
hanno bisogno di cure.
Se un impoverimento ci
sarà, esso tuttavia non
porterà né al caos né
alla disperazione: lo
affronteremo tutti con
coraggio civile e spirito
libero, con la coscienza
che non è poi così terribile
anche una perdita
finanziaria.
DIALOGO CON I LETTORI A PAGINA 15
NEL SOSTEGNO
AI POVERI
IL SIGNIFICATO
DELLE FESTE
di ALDO CAZZULLO
Il presidente della Juventus
E i partiti studiano
la (loro) fase due
A chi andrà il superporto?
Cronache di un derby ligure
di Hans-Ulrich Obrist
alle pagine 28 e 29
PIÙ FIDUCIA
IN NOI STESSI
di PAOLO GIORDANO
di Aldo Grasso
alle pagine 2 e 3
ALLE PAGINE 62 E 63
N
on di sola economia vive il
governo Monti, perché
all’ombra della manovra finanziaria
sono iniziate le manovre politiche,
che rischiano di incrinare la stabilità
(quasi) quanto il rialzo dello spread.
CONTINUA ALLE PAGINE 10 E 11
«C’
era un bisogno di re-
cupero dell’orgoglio
nazionale, in reazione a stati
d’animo di disagio, di
incertezza e anche di
frustrazione. Si avvertiva che
il Paese aveva perduto
terreno, aveva visto
offuscarsi la propria
immagine, il proprio
prestigio, la propria dignità...
e la gente ha reagito».
Colloquio con il Corriere del
presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano a
conclusione delle
celebrazioni per i 150 anni
dell’Unità d’Italia. «Un
successo di partecipazione
che ha superato le più
positive previsioni, una
lezione secca per gli scettici».
Tutto questo grazie anche a
un «racconto nazionale» che
ha saputo convincere i
cittadini e che Napolitano ha
costruito tappa dopo tappa,
andando oltre la «versione di
Stato». Va riconosciuto,
spiega ad esempio, che «tra le
maggiori incompiutezze del
processo d’unificazione c’è la
questione meridionale».
ALLE PAGINE 54 E 55
di Francesco Verderami
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Lettere
al Cardinale
di MARZIO BREDA
Ancora violenza: pestaggio selvaggio a Trastevere, regolamento di conti in periferia
Se Roma diventa romanzo criminale
Colpiti i comandi dell’intelligence. Il regime accusa Al Qaeda
di GIOVANNI BIANCONI
Strategie di Gilbert &George
«Siamo i monelli dell’arte»
La partecipazione
è stata una lezione
secca agli scettici
❜❜
È
il Natale più diffici-
le, forse più amaro
degli ultimi anni.
Per chi ha perso
l’azienda o il lavoro. Per
chi deve rinunciare ad abi-
tudini consolidate o ad
aspettative legittime. Per
rendersene conto basta
camminare nelle strade di
qualsiasi città italiana, se-
guire le traversie di chi
non riesce a trovare regali
a misura delle proprie ta-
sche. Eppure c’è un regalo
che tutti quanti noi possia-
mo farci, c’è un tesoro na-
scosto nel fondo della crisi
italiana. Non lo si trova nel-
le vetrine, non lo si può im-
pacchettare, ma questo
non diminuisce il suo valo-
re, anzi. È la fiducia in noi
stessi, nell’immenso poten-
ziale di cultura, lavoro e svi-
luppo del nostro Paese.
Che, com’è sempre accadu-
to, nei momenti difficili se
non drammatici riesce a da-
re il meglio di sé.
Il 25 dicembre 2011 saran-
no passati — ce l’ha fatto
notare un lettore, Giovanni
Tagliabue —due terzi di se-
colo dal 25 aprile 1945: un
lungo periodo di pace; be-
ne che non è acquisito per
sempre. Ma la Milano pre-
occupata di questi giorni è
in realtà un giardino del-
l’eden rispetto a quella se-
midistrutta dei Natali di
guerra e del dopoguerra.
Eppure la città ferita dall’oc-
cupazione nazista e dalle
bombe era percorsa da
un’attività febbrile, da un
fremito di energia, Strehler
e Grassi ripulivano i muri
delle camere di tortura per
farne un teatro, migliaia di
piccoli imprenditori e di
operai si impegnavano nel-
la ricostruzione. L’Italia del-
la Resistenza ha vissuto mo-
menti più difficili di quelli
di oggi senza perdere la se-
renità e la fiducia, senten-
do che proprio nell’ora più
cupa si gettavano le fonda-
menta di un’era nuova, in
cui si sarebbero aperti spa-
zi di libertà, democrazia,
crescita.
L’anno che si chiude sa-
rà forse ricordato come
l’avvio di una nuova rico-
struzione. Un anno diffici-
le, segnato da cinque ma-
novre, che ha imposto sa-
crifici a chi aveva già dato
molto. Ma anche un anno
in cui il Paese si è ritrovato
unito, oltre le contrapposi-
zioni pregiudiziali. L’anni-
versario dei 150 anni è sta-
to un successo. Ci si è resi
conto che davvero — co-
me ci hanno insegnato
Carlo Azeglio Ciampi e
Giorgio Napolitano — sia-
mo più legati all’Italia di
quanto amiamo riconosce-
re. Vicissitudini politiche
che avremmo preferito
non dover raccontare han-
no portato a un assetto
nuovo, in cui i principali
partiti — bene o male —
collaborano per uscire dal-
l’emergenza. Ma non sa-
ranno un partito o un go-
verno, da soli, a trarci dai
guai. È dentro di noi che
dobbiamo ritrovare la sere-
nità e la fiducia di cui i no-
stri padri furono capaci.
Proviamo a pensare alle
volte in cui, all’estero, ab-
biamo detto che siamo ita-
liani, e ci hanno sorriso.
Pensiamo alla grande do-
manda di Italia che c’è
non soltanto nel resto
d’Europa o in America ma
anche nel mondo di doma-
ni; a quanti cinesi, indiani,
brasiliani vorrebbero ve-
stirsi come noi, comprare
i nostri prodotti, adottare
il nostro stile di vita. Que-
sto mondo globale, che ci
impaurisce e ci impoveri-
sce, è anche una grande
opportunità per l’Italia;
perché un mondo che di-
venta sempre più unifor-
me, sempre più uguale a
se stesso, guarda con am-
mirazione al Paese simbo-
lo della creatività, del desi-
gn, della fantasia, dell’ar-
te, dell’estro, del gusto per
il bello. Ricordiamoci chi
siamo, e quanto possiamo
fare. In tempo di crisi, non
c’è regalo migliore. Ed è al-
la portata di tutti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L
a mattina dell’antivigilia ho litigato con la mia
compagna. Il motivo: mi ha affibbiato un paio di
commissioni da sbrigare in centro città, un regalo andava
sostituito e c’era da ritirare il salmone per la cena del 24.
CONTINUA A PAGINA 56 - Tempi liberi DA PAGINA 28 A PAGINA 45
La Rai del disservizio pubblico
Così può nascere la nuova tv
di D. DALLERA e R. PERRONE
Si avvertiva
che l’Italia aveva
perduto terreno
❜❜
Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi risale a 500. La forbice prezzi-salari a livelli record
di GIAN ANTONIO STELLA
A PAGINA 23
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Settegiorni
D
ue fatti di sangue quasi in contempo-
ranea riaccendono i riflettori su una
Roma da «romanzo criminale». A Traste-
vere, nel cuore antico della città, il pe-
staggio di un ventiseienne; nella perife-
ria di Tor Bella Monaca, una delle più
malfamate, il ferimento di un cinquan-
tenne pregiudicato per spaccio, rapina,
minacce e oltraggio. Criminalità di basso
profilo, certo. Quasi fisiologica. Ma «di-
stinguo» e precisazioni a parte, sono altri
due episodi di violenza accaduti in meno
di ventiquattr’ore che suscitano allarme.
ALLE PAGINE 20 E 21 9
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Per le festività,
i quotidiani non usciranno
domani e lunedì 26: il

tornerà in edicola
martedì 27. Il sito
www.corriere.it verrà
invece continuamente
aggiornato. Alle lettrici
e ai lettori i nostri auguri
di Buon Natale
AUGURI
IL VALORE DELL’ATTESA
Tensione sui titoli di Stato, nono-
stante la manovra: spread Btp-Bund a
quota 500. Forbice prezzi-salari a livel-
li record. Monti riconvoca il governo.
DA PAGINA 2 A PAGINA 11
Kamikaze a Damasco,
in Siria: 40 morti. Sono
state colpite due sedi dei
servizi di sicurezza re-
sponsabili della repressio-
ne delle rivolte. Il regime
accusa Al Qaeda, l’opposi-
zione accusa il regime.
A PAGINA 16 Caretto
L. Cremonesi, Olimpio
Kamikaze fanno strage a Damasco
italia: 515249535254
Codice cliente:
2 Primo Piano
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
#
L’
offensiva dei mercati finanziari era atte-
sa ed è ricominciata, nonostante la ma-
novra appena approvata. Lo spread, il
differenziale fra titoli di Stato italiani e
tedeschi a 502 punti, dice che la credibi-
lità di Mario Monti non basta per attenuare gli at-
tacchi all’euro; e per evitare all’Italia il ruolo di anel-
lo debole dell’area della moneta unica. Nel Pdl foto-
grafano la difficoltà per riproporre la tesi che il ri-
schio del disastro non dipendeva dalla presenza di
Silvio Berlusconi. In realtà, al di là di questa verità
d’ufficio, ci si rende conto che l’ex premier offriva
un alibi a chi usava l’Italia come capro espiatorio.
La tentazione di continuare a trattare l’Italia co-
me cavia della guerra all’euro è evidente. E gli ulti-
mi incontri del presidente del Consiglio mostrano
una preoccupazione acuta: a cominciare da quello
avuto col governatore di Bankitalia, Ignazio Visco;
e dal colloquio del capo dello Stato, Giorgio Napoli-
tano, col numero uno della Bce, Mario Draghi. Uffi-
cialmente, la cosiddetta «fase due» è dedicata allo
sviluppo. Ma sta assumendo i contorni di una ma-
novra affannosa, in cento giorni, per contrastare la
speculazione. Si tratta di una terapia d’urto indi-
spensabile, perché le previsioni di un attacco si so-
no rivelate fondate. Ma
non è chiaro se basterà.
È possibile che il go-
verno italiano si aspet-
tasse un trattamento dei
mercati meno feroce.
L’illusione, però, è fini-
ta. Ed emerge un fasti-
dio crescente verso altre
nazioni europee. Quan-
do il segretario del Pdl,
Angelino Alfano, avver-
te che «i sacrifici ce li
può chiedere la Commis-
sione Ue, non Francia e Germania», dà voce all’in-
sofferenza per il loro «egoismo». Ormai è generale
la consapevolezza che, per quanto il governo possa
fare, il rilancio passa per le istituzioni di Bruxelles.
L’incubo è di vedere vanificati gli effetti della ma-
novra finanziaria, e di essere costretti a prepararne
un’altra. I colloqui avuti ieri dal premier con il Pdl,
l’Udc e l’Api sottolineano il raccordo con i partiti:
un modo per evitare non tanto una rottura ma con-
tinui malintesi e tensioni. L’operazione sta riuscen-
do, sebbene alcuni settori del centrodestra parlino
di «parentesi della democrazia». In più, circolano
voci di defezioni eccellenti dal Pdl: l’ex sindaco di
Milano, Moratti, in direzione di Casini; e l’ex mini-
stro dell’Economia, Tremonti, leghista in pectore.
Sono scosse di assestamento fisiologiche, in un
centrodestra che ha appena vissuto le dimissioni di
Berlusconi e si ritrova con la Lega all’opposizione.
Ma è possibile che nel 2012 tutto questo determini
una nuova geografia politica. Il rischio è di perpe-
tuare l’immagine di un’Italia in eterna transizione;
e dunque di proiettare un’ombra di precarietà sul
governo: nonostante tutti sappiano che Monti non
può cadere, perché allora l’Italia si ritroverebbe
non solo bersagliata ma affondata dai mercati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mi avevano chiesto se ero interessato a fare il ministro. Casini e
Bersani lo volevano fare, noi abbiamo detto di no Ignazio La Russa, Pdl
Timori sullo spread, l’esecutivo riconvocato per il 28 dicembre
❜❜
E il premier «abolì»
il milleproroghe:
nome ora inadeguato
Il governo tra il «milleproroghe» e i provvedimenti per la crescita
La Nota
Il governo Le scelte
ROMA — Un ordine del
giorno non c’è ancora, ma
quella è la cosa meno impor-
tante. Perché se Mario Monti
ha deciso di convocare di nuo-
vo il Consiglio dei ministri tra
Natale e Capodanno, tra il 27
e il 28 dicembre, il motivo
non è tanto quello di discute-
re o approvare provvedimen-
ti specifici. «La riunione di fi-
ne anno serve soprattutto per
dare un segnale» spiegano i
collaboratori del presidente
del Consiglio, che ieri ha chie-
sto a tutti i ministri di tenersi
a disposizione per quelle da-
te.
Un segnale di presenza ai
cittadini, dopo la manovra di
lacrime e sangue appena vara-
ta per blindare i conti pubbli-
ci, e ai mercati. Il governo sa
di aver chiesto molto al Paese
e di aver fatto il possibile per
blindare il pareggio di bilan-
cio nel 2013. E non vuol dare
la minima impressione di lati-
tanza, neanche sotto le Feste.
Tanto più perché, dopo aver
puntellato i conti pubblici
con il decreto Salva-Italia, il
governo è pronto a lanciare la
cosiddetta «Fase 2», quella
della crescita. Monti sarebbe
intenzionato ad aprirla appro-
fittando della conferenza
stampa di fine anno, e il Con-
siglio dei ministri alla vigilia
potrebbe servire all’esecutivo
anche per rimettere ordine al-
le idee e definire il program-
ma di massima delle riforme
da avviare, che riguarderebbe
anche il rilancio di alcuni, im-
portanti, settori industriali.
Approvato ieri il Millepro-
roghe, anche se con una nota
Palazzo Chigi ha chiesto di
non chiamarlo così, perché i
rinvii delle scadenze di legge
sono oggettivamente molti di
meno rispetto alle ultime ver-
sioni del classico decreto di fi-
ne anno, non c’è altra carne al
fuoco. All’ordine del giorno
del Consiglio di fine dicem-
bre potrebbe esserci il decre-
to per rifinanziare con altri
350 milioni di euro il traspor-
to pubblico locale e onorare
l’accordo fatto con le Regioni.
Ma all’orizzonte non ci sono
altre incombenze. Il Pd conti-
nua a chiedere con insistenza
le modifiche alla riforma pre-
videnziale per alleggerire le
condizioni di ritiro dei lavora-
tori che hanno iniziato molto
presto a lavorare, ma il gover-
no non sembra intenzionato
a muoversi in questa fase.
Nel decreto varato ieri, le
proroghe più importanti so-
no quella degli sfratti per
«particolari categorie disagia-
te» nei capoluoghi e nelle
grandi città, che sono stati po-
sticipati a fine 2012, e il rinno-
vo per un anno ancora degli
ammortizzatori sociali per i la-
voratori precari, i co.co.co e
gli apprendisti. Le uniche no-
vità, rispetto alle anticipazio-
ni della vigilia, sono i 7 milio-
ni di euro che vengono con-
cessi a Radio Radicale e la de-
cisione di spostare al 31 mar-
zo del 2012 il termine per sa-
nare le violazioni derivate dal-
l’omessa dichiarazione di ces-
sazione attività per i titolari
di partita Iva.
Confermati lo slittamento
della tracciabilità dei rifiuti al
2 aprile, del decreto contro i
taxi abusivi al 30 giugno, dei
termini per la variazione cata-
stale degli immobili rurali al
31 gennaio. Si allungano di
un anno, per arrivare a fine di-
cembre del 2012, invece, i ter-
mini entro i quali i medici
possono decidere di svolgere
la libera professione all’inter-
no delle strutture pubbliche,
il mandato del commissario
della Croce Rossa Italiana, i
poteri dei Comuni della Regio-
ne Campania in materia di ge-
stione dei rifiuti. Il decreto
proroga anche lo stato di
emergenza per la Liguria (do-
ve scatta la sospensione del
pagamento di imposte e con-
tributi fino a novembre 2012,
compensata da un aumento
delle accise sui carburanti),
l’Emilia-Romagna e la Provin-
cia di Salerno.
Mario Sensini
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di Massimo Franco
Trasporto locale
Tra i provvedimenti
più attesi da Regioni e
Comuni, il finanziamento
da 350 milioni al fondo per
il trasporto pubblico locale
Dunque il «milleproroghe» è morto. Mario Monti
ne ha decretato la fine ufficialmente, con un
comunicato stampa della presidenza del
Consiglio dei ministri con il quale ha
orgogliosamente rivendicato: «Il governo ha
approvato un numero ridotto di proroghe e,
pertanto, il decreto non può più essere
denominato milleproroghe». Proprio adesso che
era appena diventato maggiorenne... La prima
definizione «milleproroghe» viene attribuita
dall’agenzia Ansa a un decreto che risale al
governo di Carlo Azeglio Ciampi. Allora fu
un’amara necessità. La gestione della cosa
pubblica in Italia era già talmente scriteriata che
raramente lo Stato riusciva a rispettare le
scadenze che esso stesso fissava. Ma poi si andò
avanti. In breve quel provvedimento diventò un
vagone di rinfuse sul quale caricare di tutto.
Comprese le marchette che i singoli parlamentari
non erano riusciti a imbarcare sul treno della
finanziaria. Ma anche misure inconfessabili,
come il tradizionale e vergognoso condono per i
manifesti abusivi dei partiti e dei politici. Un
vagone sempre più obeso, zeppo di norme
indecifrabili, alla faccia dei continui richiami dei
presidenti della Repubblica di turno e della stessa
legge voluta dal governo Berlusconi nel 2009 che
prescrive l’obbligo di fare leggi chiare e
comprensibili. L’ultimo, quello approvato
all’inizio del 2011, era di 130 pagine: dentro
c’erano i finanziamenti all’Arena di Verona e agli
autotrasportatori, soldi per i traghetti sui laghi di
Como, Garda e Maggiore, una deroga di sei mesi
per il pagamento delle multe per le quote latte
sforate, la dispensa dal taglio dei consiglieri
comunali per Milano e Roma... Non lo
rimpiangeremo. Ma vorremmo essere sicuri che
non finirà come con la famosa legge «Mancia»
che serviva a foraggiare le piccole clientele degli
onorevoli: data ufficialmente per spacciata nel
2007 e subito risorta. Con un altro nome.
Sergio Rizzo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo «strappo» di Palazzo Chigi
Sfratti
Sono stati rinviati a fine
2012 gli sfratti per
«particolari categorie
disagiate» nei
capoluoghi
Ammortizzatori
Approvato il rinnovo
degli ammortizzatori
sociali per i lavoratori
precari, i co.co.co e gli
apprendisti
Liguria
Rinnovata la sospensione
di imposte e contributi
fino al novembre 2012
per la Liguria colpita
dall’alluvione
❜❜
Una terapia d’urto
per scongiurare
l’attacco dei mercati
Convocati i ministri
Il Consiglio dei ministri
tornerà a riunirsi prima
della fine dell’anno.
Vuole essere anche un
segnale ai cittadini
Crescita, il governo accelera
Monti «mobilita» i ministri
Fase due in 90
giorni sapendo
che molto
dipende
dall’Europa
italia: 515249535254
Codice cliente:
Approfondimenti
14,8
Il «mercato» della prima occupazione
44
208
540
45
62,6
»
39
36,2
«Under 30», la laurea indispensabile solo nel 14,8%dei casi
le migliaia di giovani sotto i 30
anni che sono stati assunti nel
2011 in aziende italiane, su un
totale di 595.160 assunzioni
complessive (escludendo gli
stagionali, altrimenti il numero
complessivo salirebbe a quota
846.100)
la percentuale dei laureati tra
i giovani assunti under 30:
nel 48,4% dei casi è
sufficiente come titolo di
studio un diploma, nel 17% la
qualifica professionale, nel
23,8% non c’è bisogno di
alcun titolo
le richieste per i chimici: una
delle categorie con il minor
numero di posizioni offerte. A
seguire ci sono gli ingegneri
elettronici e delle
telecomunicazioni (550
richieste) e gli ingegneri
meccanici (970)
le migliaia di assunzioni di
giovani che possono essere
rimaste insoddisfatte: il
21,7% del totale. Si tratta
però di un miglioramento
rispetto ai dati del 2010
(28,8%), del 2009 (22,7) e del
2008 (28,6)
la percentuale di assunzioni
dei giovani under 30 con
contratto a tempo
determinato: solo il 37,4% ha
firmato contratti a tempo
indeterminato (la percentuale
sale al 49% nel totale degli
assunti)
la percentuale di assunzioni
fatte da aziende con meno
di dieci dipendenti in
organico. Il 30% dei giovani
assunti nel corso del 2011
ha trovato lavoro in aziende
che si trovano nel
Nord-Ovest
le migliaia di «operai
specializzati» assunti tra i
giovani in Italia. Al secondo
posto ci sono 31.740
«commessi e assimilati», a
seguire 18.730 «operai
semiqualificati addetti ai
macchinari»
la percentuale di assunti (sul
totale complessivo) tra gli
under 30 tra le «professioni
dirigenziali, intellettuali,
scientifiche e di elevata
specializzazione»: sono
11.580 giovani assunti su 32
mila posti
«Disallineamento»
GIOVANI E LAVORO, L’OFFERTA C’È
MA PER QUALIFICHE «BASSE»
ROMA—Nel 2011 che sta per chiuder-
si le aziende italiane hanno offerto un la-
voro a 208 mila giovani, ma nel 22% dei
casi hanno avuto difficoltà a trovare il
profilo giusto, principalmente per due ra-
gioni: o perché il giovane richiesto non
aveva la preparazione adeguata o perché
il posto offerto non è stato accettato dal
lavoratore perché ritenuto poco «attraen-
te», cioè non rispondente alla propria
formazione e alle proprie aspirazioni, o
troppo faticoso o malpagato. Circa 45 mi-
la posti di lavoro offerti a persone con
meno di 30 anni sono così risultati diffi-
cili da coprire.
Il disallineamento fra la domanda e
l’offerta di lavoro, in particolare per
quanto riguarda la fascia giovanile, emer-
ge da uno studio Unioncamere-Excelsior
presentato pochi giorni fa a porte chiuse
al ministero del Lavoro e alla presenza di
esperti della commissione europea.
Nel 2011 le assunzioni che le aziende
hanno dichiarato di voler fare sono state
in totale 595.160, escludendo gli stagio-
nali (altrimenti si arriva a 846.010). Di
queste 208.300 hanno riguardato giova-
ni con meno di 30 anni (280.800 conside-
rando anche gli stagionali), quasi una su
tre.
Una ricerca a tappeto
L’indagine, compiuta presso un cam-
pione di ben 100 mila aziende rappresen-
tativo di tutte le imprese dell’industria e
dei servizi (va avanti dal 1997 ed è parti-
colarmente attendibile), fa vedere che an-
che tra i giovani i posti di lavoro più of-
ferti dal nostro sistema produttivo sono
a qualifica medio-bassa, almeno come li-
vello di istruzione richiesto: serve la lau-
rea solo nel 14,8% dei casi, basta il diplo-
ma per il 48,4% delle assunzioni e la qua-
lifica professionale per il 17%, mentre
per il restante 23,8% non c’è bisogno di
alcun titolo.
Operai i più richiesti
Nei primi posti della classifica del per-
sonale under 30 richiesto troviamo an-
che qualifiche rispondenti al fatto che
l’Italia ha la seconda industria manifattu-
riera in Europa dopo la Germania: i più
ricercati sono infatti gli «operai specializ-
zati» (39.100); ma al secondo posto ci so-
no 31.740 «commessi e assimilati»; poi
18.730 «operai semiqualificati addetti ai
macchinari»; 13.300 «professioni non
qualificate», per le quali spesso non ci
vuole nemmeno un titolo di studio e so-
no in buona parte coperte da lavoratori
immigrati, spiegano i ricercatori; 9.540
«contabili e assimilati»; 7.320 «camerieri
e assimilati»; 6.820 segretari e segretarie;
6.210 addetti «alla gestione degli stock e
dei magazzini»; 4.900 «parrucchieri ed
estetisti»; 4.680 «baristi e assimilati».
Agli ultimi posti ci sono: i chimici
(540 richieste), gli ingegneri elettronici e
delle telecomunicazioni (550); gli inge-
gneri meccanici (970). Il 44% delle assun-
zioni è fatto da imprese con meno di 10
dipendenti e anche questo pesa sul tipo
di profili che vengono richiesti. Del re-
sto, non bisogna dimenticare che in Ita-
lia i lavoratori con la qualifica di operaio
o assimilata sono ancora intorno agli 8
milioni. Quasi il 30% dei giovani assunti
nel 2011 ha trovato posto in aziende del
Nord-Ovest.
Studiare, con un occhio al mercato
Questi i dati assoluti. Se però analizzia-
mo come incidono le assunzioni dei gio-
vani sul totale delle assunzioni per livel-
lo di qualifica, vediamo che quelle degli
under 30 tra le «professioni dirigenziali,
intellettuali, scientifiche e di elevata spe-
cializzazione» pesano molto: il 36,2%, pa-
ri a 11.580 su 32 mila. Per esempio, su
7.040 informatici e telematici richiesti,
nel 53,6% dei casi il posto è offerto a gio-
vani. Percentuale che sale al 56,8% per
gli specialisti in contabilità e problemi fi-
nanziari e al 65,4% per i tecnici della ge-
stione finanziaria. «Questi dati conferma-
no che ai giovani conviene studiare, ma
tenendo conto degli orientamenti del
mercato», commenta Ferruccio Darda-
nello, presidente dell’Unioncamere. «Del
resto —aggiunge —già quasi il 65%del-
le assunzioni di giovani con il diploma o
la laurea è un buon risultato, consideran-
do che per tutti gli altri non si arriva
nemmeno al 50%».
Come dire che la struttura produttiva
e la storia del Paese non si possono cam-
biare da un giorno all’altro. Certamente
incoraggia il fatto che quando le aziende
cercano un giovane da assumere lo fan-
no richiedendo spesso un profilo più al-
to, ma colpisce tuttavia che spesso il pro-
filo richiesto non è quello offerto da chi
esce dal sistema scolastico e universita-
rio. Tanto è vero che, solo per fare qual-
che esempio, tra gli informatici e telema-
tici su 3.770 assunzioni offerte ai giova-
ni, 1.660 non si riescono a soddisfare, se-
condo quanto dichiarano le aziende. Dif-
ficili da reperire anche mille tecnici delle
vendite e della distribuzione su 4.600 as-
sunzioni programmate.
I lavori rifiutati
Le percentuali più basse di assunzioni
tra i giovani si riscontrano per gli «addet-
ti all’assistenza personale» (10,7% del to-
tale), tra gli infermieri e paramedici
(17,1%), nelle «professioni non qualifica-
te» (18%) e tra gli operai addetti ai mac-
chinari. Qui, spiegano i ricercatori, influi-
scono negativamente diversi fattori: la ri-
chiesta di precedenti esperienze (avvie-
ne nel 45% dei casi); l’offerta di retribu-
zioni basse a fronte di lavori particolar-
mente faticosi o lo scarso prestigio socia-
le associato ad alcuni mestieri.
Spesso quindi i giovani li rifiutano,
giudicandoli inadatti alla propria prepa-
razione e al proprio progetto di vita: que-
sto accade nel 35% dei casi, mentre nel
44%sono le aziende a ritenere che il lavo-
ratore non sia adatto a fare il lavoro ri-
chiesto. Non si trovano, per esempio,
3.800 camerieri, baristi e cuochi su
15.100 assunzioni programmate e 1.800
meccanici su 3.100 posti offerti. Queste
difficoltà spiegano in parte perché in Ita-
lia si entra più tardi nel mercato del lavo-
ro rispetto al resto d’Europa e perché ci
sono 2,2 milioni di giovani che non stu-
diano e non lavorano, i cosiddetti Neet
(Not in education, employment or trai-
ning).
Si entra da precari
Nel 62,6%dei casi l’assunzione dei gio-
vani viene offerta con un contratto tem-
poraneo (apprendistato, a termine, di in-
serimento) e il 37,4% delle volte con un
contratto a tempo indeterminato. Que-
st’ultima percentuale sale al 49%nel caso
di assunzioni che riguardino persone
con più di 30 anni. Per sfuggire alla diffi-
coltà di trovare un lavoro soddisfacente
(i tassi di disoccupazione giovanile
15-24 anni e 25-29 anni sono rispettiva-
mente del 27,8% e del 14,7%, entrambi
molto superiori alle media Ue) non sono
pochi coloro che tentano la strada
dell’imprenditorialità, tradizionale pun-
to di forza dell’Italia.
Green economy e imprenditori di sé
stessi
Le aziende attive guidate da giovani
con meno di 35 anni sono 617.200,
l’11,7% del totale, che sale a più del 15%
nel settore dei servizi culturali e ricreati-
vi. Il 44% di chi ha avviato un’impresa
nei primi 6 mesi del 2011 ha meno di 35
anni. Molto promettente, secondo l’inda-
gine Excelsior, il settore della Green eco-
nomy, l’«economia verde», dal rispar-
mio energetico all’industria del riciclag-
gio. Un comparto in grande crescita, sia
per le assunzioni programmate, 37 mila
(il 16,4% del totale dei giovani, con un
fortissimo aumento rispetto al 2010) sia
per aprire un’azienda. Dopotutto, spes-
so, è meglio mettersi in proprio.
Enrico Marro
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il disallineamento fra la domanda
e l’offerta di lavoro, in particolare
per quanto riguarda la fascia
giovanile, emerge da uno studio
Unioncamere-Excelsior
presentato pochi giorni fa a porte
chiuse al ministero del Lavoro e
alla presenza di esperti della
commissione europea
3 Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
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italia: 515249535254
Codice cliente:
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
5 Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
MILANO — Moody's per
adesso non cambia
opinione sugli Stati Uniti
ma avvisa
l’amministrazione Obama
che il taglio potrebbe
essere dietro l’angolo.
Nonostante il via libera del
Congresso all’estensione
degli sgravi fiscali, ieri
l’agenzia Usa ha deciso di
mantenere il giudizio
«AAA» sugli Stati Uniti con
outlook negativo, ma ha
fatto sapere di essere
pronta a rivedere il rating
se non verranno fatti
ulteriori passi per la
riduzione del deficit. «Se la
tendenza al rialzo
dell'indebitamento e dei
costi per interessi continua
— sottolinea Moody's — e
se non saranno prese
ulteriori misure, oltre al
recente accordo, per
stabilizzare e poi invertire
questi fattori, il rating
potrebbe eventualmente
essere abbassato».
Nella notte tra giovedì e
venerdì la Camera Usa ha
dato via libera
all'estensione di due mesi
degli sgravi sugli stipendi,
mettendo fine a una
pericolosa impasse.
Sul cosiddetto
«payroll-tax» si è
consumato nelle ultime
settimane un duro braccio
di ferro tra Democratici e
Repubblicani, con questi
ultimi che erano riusciti
una prima volta a bocciare
alla Camera il
provvedimento, salvo poi
decidere un’improvvisa
retromarcia. La misura
riguarda 160 milioni di
americani e garantisce ad
ogni famiglia un risparmio
in media di 1.000 dollari.
Ieri il provvedimento è
stato firmato dal
presidente Barack Obama
(foto) ed è quindi
diventato legge. «È una
buona notizia — ha
commentato l’inquilino
della Casa Bianca —. È la
cosa giusta da fare per
rafforzare le famiglie, far
crescere l'economia e
creare nuovi posti di
lavoro». Obama ha
ringraziato «tutti i membri
del Congresso»
sottolineando però che c'è
«ancora del lavoro da fare
sul tema delle tasse» e
ribadendo che subito dopo
le feste chiederà ai
rappresentanti di Camera e
Senato di raggiungere
un accordo «senza
drammi» per «estendere»
gli sgravi a «tutto il
2012».
F. D. R.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’avvertimento di Standard & Poor’s sul taglio del rating dei Paesi
europei è una reale preoccupazione Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo
Quell’oro che se ne va
(e pesa sul debito)
di FEDERICO FUBINI
Liquidità ferma, le banche «parcheggiano» 350 miliardi
❜❜
Il banchiere «Per i conti pubblici servirebbe un’operazione straordinaria. E in 5 anni si ripartirebbe»
Moody’s:
Usa declassati
se non ci sarà
una svolta
Il Congresso
A Catanzaro tre ragazzi hanno messo in piedi
un’istituzione chiamata Banco Metalli Italiano che
compra oro al dettaglio, lo fonde in verghe e lo esporta
a New York. In cinque anni il fatturato è esploso da
meno di un milione a 62 milioni di euro. Banco Metalli,
risalendo lo stivale dal Mezzogiorno, ha creato una rete
in franchising ovunque in Italia meno che in
Lombardia, in Val d’Aosta e parti del Nord-Est.
Soprattutto al Sud, ma non solo, esistono famiglie che
vendono l’argenteria per far fronte alle spese. Le
gioiellerie chiudono e si trasformano in «Compro Oro».
È un caso di teoria economica tradotta in pratica. La
teoria dice che quando un Paese consuma più di quanto
produce, per quanto a livelli modesti, può solo
indebitarsi o vendere i suoi beni per mantenere gli
standard di vita. Il successo del Banco Metalli racconta
questa storia italiana, che in buona parte spiega come
mai il premio di rischio sul debito resti alto malgrado la
successione di manovre di bilancio. Malgrado il
pareggio dei conti pubblici ormai in vista. Per la prima
volta da tempo nel 2011 il disavanzo delle partite
correnti - il saldo del dare e avere del commercio e delle
poste finanziarie - cresce fino a essere circa pari al
deficit pubblico (al 3,7% del Pil), in linea con la Spagna
e peggio degli Stati Uniti. Il saldo solo commerciale,
export meno import, è in rosso di 44 miliardi.
Gli investitori registrano questa perdita di velocità del
sistema produttivo e si tengono a distanza dall’Italia.
La chiave dello spread che non cala è qui. Questi anni
hanno mostrato che i mercati premiano le misure di
austerità di bilancio quando vengono annunciate,
com’è successo anche al governo di Mario Monti. Poi
però fanno i conti con la frenata indotta dal rigore e
tornano a diffidare del Paese, perché temono un
avvitamento fra economia in calo e finanza pubblica.
L’Italia non può contare su un rete esterna che la tuteli
mentre risana così duramente, dunque non ha
alternative: deve subito affrontare le riforme che la
mettano in grado di crescere in futuro; e farlo con tanta
decisione che il mondo esterno se ne convinca.
twitter @federicofubini
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sarcinelli: ora il rigore per salvare il Paese
Equità e crescita non sono la priorità
In cinque anni si potrebbe
raggiungere l’obiettivo di
riequilibrare l’indebitamento
pubblico e privato, facendo
così ripartire l’economia
❜❜
La crisi del debito I mercati
Mario Sarcinelli,
77 anni, è stato
vicedirettore
generale della
Banca d’Italia
prima di
assumere, dal
1982 al 1991,
l’incarico di
direttore
generale del
ministero del
Tesoro. E’ stato
anche ministro
per il Commercio
Estero nel
governo Fanfani
IV. Nel 1994 è
nominato
amministratore
delegato della
Bnl. Oggi
Sarcinelli è
presidente di
Dexia-Crediop
FRANCOFORTE — È prose-
guito anche nell’ultimo giorno
prenatalizio il rialzo dei listini
europei, sospinti da un nuovo
impulso provenuto ieri dagli
Stati Uniti. Ma a pochi giorni
dalla fine dell’anno, nonostan-
te i prestiti triennali da 500 mi-
liardi della Banca centrale euro-
pea, non si è ancora attenuata
la sfiducia fra le banche, che so-
no tornate a parcheggiare in
Bce oltre 350 miliardi di euro.
Resta pertanto ancora elevata
la tensione sui differenziali dei
titoli di Stato, soprattutto italia-
ni e tedeschi, mentre la Bce
continua a frenare negli acqui-
sti di bond.
Per le Borse la chiusura del-
la settimana è stata positiva,
con l’ultima seduta prima di
Natale in crescita in media di
un punto percentuale — Mila-
no dello 0,31% — in presenza
di volumi particolarmente sot-
tili, e inferiori del 22% rispetto
alle sedute precedenti. Hanno
aiutato i dati migliori delle atte-
se di ordini di beni durevoli a
novembre negli Stati Uniti, cre-
sciuti a sorpresa del 3,8%. È un
segnale di ripresa dell’econo-
mia americana, leggermente af-
fievolito da consumi delle fa-
miglie rimasti invariati.
Ma soprattutto, la tensione
è rimasta elevata sui titoli di
Stato italiani, con lo spread fra
Btp decennali e Bund risalito fi-
no a quota 515 punti-base (poi
calato intorno ai 500), e un ren-
dimento oltre la soglia di guar-
dia del 7%, mentre i corrispetti-
vi spagnoli, hanno chiuso a
341,6 punti e quelli francesi a
105,1 punti. Hanno pesato, in
presenza di una scarsità di in-
vestitori, anche i dati pubblica-
ti dalla Bce sugli interventi
molto contenuti sul mercato
secondario dei titoli di Stato
nel corso della settimana prece-
dente, pari a circa 19 milioni di
euro, contro i 365 milioni e i
3,6 miliardi delle prime due
settimane di dicembre. Forse
troppo contenuti, secondo ta-
luni operatori, preoccupati per
la situazione di estrema sfidu-
cia ancora dimostrata dalle
banche.
Gli istituti di credito, nel
frattempo, continuano a tene-
re immobile il denaro di cui di-
spongono. Agli ultimi dati, ri-
sultano parcheggiati presso i
loro conti in Bce quasi 350 mi-
liardi di euro: un record dal
giugno 2010. E questo a soli
due giorni dal maxi-prestito
triennale concesso dalla Bce a
oltre 500 banche per quasi 500
miliardi di euro. Come se, una
volta presa la liquidità voluta,
le banche non avessero l’inten-
zione di utilizzare i fondi per
acquistare titoli di Stato a ren-
dimento elevato né di prestar-
li nell’economia reale. Secon-
do l’Eurotower, potrebbe trat-
tarsi di un aumento dei deposi-
ti per motivi precauzionali, pri-
ma della fine dell’anno. Peral-
tro Lorenzo Bini Smaghi, alla
vigilia dalla sua uscita dalla
Bce, ha suggerito, se necessa-
rio, il ricorso a un intervento
più massiccio della Euro-
tower.
Restano poi tensioni anche
sul fronte del rating. Secondo
Scott Bugie, direttore di Stan-
dard & Poor’s per le istituzioni
finanziarie, i primi tre mesi del
2012 saranno un test fonda-
mentale soprattutto per l’Italia,
che deve affrontare sul fronte
dei titoli di Stato scadenze im-
pegnative. Bugie si è detto con-
vinto che il 2012 sarà un anno
molto difficile per Eurolandia.
S&P’s ha fatto filtrare ai merca-
ti che in gennaio, come già mi-
nacciato in precedenza, valute-
rà se procedere a un declassa-
mento dei Paesi dell’area-euro.
Marika de Feo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA — Non disturbate il manovratore.
Lasciatelo lavorare perché sa quello che fa.
Che poi è ciò che «gli altri non sono stati ca-
paci di fare». Mario Sarcinelli esprime asso-
luto sostegno a Mario Monti e al suo gover-
no. L'ex ministro, già vicedirettore generale
della Banca d'Italia, direttore generale del Te-
soro, presidente della Bnl e attualmente pre-
sidente di Dexia-Crediop è convinto infatti
che l'azione del nuovo premier sia di «gran-
de emergenza». E come tale non adatta a co-
niugarsi, in questa fase, con le richieste di
equità e di crescita che vengono avanzate da
più parti. «C'è stato un errore di comunica-
zione: rigore, equità e crescita sono concetti
che non hanno la medesima priorità».
Ma come, le misure di Monti devono es-
sere severe e pure inique?
«Stiamo parlando di un salvataggio,
quello dell'Italia, che si fa in condizioni dif-
ficilissime. Pensiamo ad un incendio che ri-
schia di distruggere l'edificio. Il pompiere
interviene e porta in salvo chi trova, cerca
di mettere al sicuro più persone che può
senza distinguere fra giovani e vecchi, bian-
chi o neri. Ma se quando tutto è concluso
viene fuori che ha salvato più uomini che
donne, o più anziani che giovani, la sua
azione di soccorso è stata iniqua? Ovvia-
mente, nel caso della manovra, gli aggiusta-
menti andranno fatti una volta superata
l’urgenza».
Qualche misura nei confronti di chi ha
di più, però la si poteva fare…
«Siamo ormai in una società divisa, an-
che nella concezione del bene pubblico. Co-
sa vuol dire fare misure eque? Per esempio
la patrimoniale, la volevano alcuni e non la
volevano altri, era equa per qualcuno e me-
no per altri».
Però si può evitare di colpire i più debo-
li, o no?
«Questa è un'altra questione. Si può dero-
gare al principio di eguaglianza, citando
John Rawls, soltanto avvantaggiando colo-
ro che stanno peggio. Ma chi sono i più de-
boli, i lavoratori dipendenti, i pensionati, i
giovani che non hanno lavoro e forse non
avranno neanche una pensione? Il proble-
ma è che le diverse aspettative in queste
condizioni si elidono e per giunta la realtà
cambia».
E la crescita?
«Qualcuno dice che se la manovra di
Monti fosse meno sbilanciata sulle tasse e
più sui tagli alla spesa, sarebbe meno reces-
siva. Potrei essere anche d'accordo ma in
ogni caso è un dibattito teorico perché una
manovra ispirata al rigore non può che ave-
re effetti recessivi»
Bisogna rassegnarsi a non avere svilup-
po?
«Sono state fatte alcune cose che servono
a migliorare le condizioni della produzione
(Ace, Irap), ma per far crescere l'economia
occorrono investimenti privati e pubblici,
cioè spesa che lo Stato non può fare».
E allora che suggerisce?
«La riduzione del peso del debito pubbli-
co. E’ stato calcolato che il rapporto debi-
to-Pil debba restare sotto l'80-90% per con-
sentire la crescita. Noi stiamo al 120%. Se
pensiamo di raggiungere l'obiettivo euro-
peo del 60% solo puntando all'aumento del-
l’avanzo primario dobbiamo mettere in con-
to la riduzione della spesa pubblica di 40-50
miliardi l’anno per vent'anni».
E allora?
«Occorre una misura di finanza straordi-
naria»
Cioè un'imposta straordinaria o un pre-
stito forzoso?
«In cinque anni si potrebbe raggiungere
l'obiettivo di riequilibrare l’indebitamento
pubblico e privato, facendo così ripartire
l'economia. Sperando che la recessione ab-
bia vita breve. Ma qui entra in campo l'Euro-
pa»
In che modo?
«La situazione è aggravata dal fatto che
in Europa tutti i Paesi debbono avere l'obiet-
tivo del pareggio dei conti e del rigore di bi-
lancio. La recessione così sarà generale e
lunga. L'Italia non aveva scelta, se non vole-
va finire come la Grecia, doveva attuare una
manovra di rientro. Ma altri Paesi, come la
Germania, che hanno i conti in migliori con-
dizioni, potevano e possono comportarsi di-
versamente».
Dovrebbero avere un ruolo da «locomo-
tive»?
«Se ci fosse una vera solidarietà, non nel
pagamento dei debiti ma nel sostenere la
domanda effettiva in Europa questa sareb-
be la strada, che convincerebbe anche i mer-
cati».
Stefania Tamburello
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli sgravi fiscali
L’intervento dell’agenzia
di rating dopo l’intesa
al Congresso
sul deficit Usa

Spread oltre 500, Btp al 7%
La Bce frena sugli interventi
Chi è
italia: 515249535254
Codice cliente:
I settori da aprire alla concorrenza
Approfondimenti
Professionisti
ROMA — Secondo l’Ocse, se l’Ita-
lia avesse aumentato la concorrenza
nei servizi avrebbe assicurato ai vari
settori una crescita del reddito di mez-
zo punto l’anno. Ma la liberalizzazio-
ne nel Belpaese è sempre stato un pro-
cesso complicato, di stop and go, rapi-
do in alcuni periodi e praticamente
fermo in altri. Col risultato che, sem-
pre secondo l’organizzazione di Pari-
gi, la regolamentazione italiana sui
servizi — professionali, postali, di tra-
sporto e di commercio — appare an-
cora tra le più restrittive dei Paesi in-
dustrializzati. Facendo una classifica
su queste basi risulta infatti che l’Ita-
lia è nelle posizioni di coda in partico-
lare nei servizi professionali e postali
(rispettivamente al ventottesimo e
ventisettesimo posto sui trenta Paesi
presi in considerazione dall’Ocse),
nonché a seguire nei trasporti terre-
stri (23˚posto) e aerei (20˚) e nel com-
mercio al dettaglio (18˚).
Anche i tentativi fatti dal premier
Mario Monti sono per lo più caduti
nel nulla, perché tra proteste e pres-
sioni corporative, tra ritocchi e rinvii,
l’unica norma di liberalizzazione che
non ha subito modifiche è quella de-
gli orari dei negozi che, a meno di
qualche veto delle Regioni, potranno
restare aperti senza vincoli come già
avviene nelle città d’arte e le località
turistiche.
Per le altre misure, invece — dagli
ordini professionali ai taxi alle farma-
cie — i tempi saranno più lunghi e il
processo di apertura alla concorrenza
avverrà a tappe.
L’intenzione del presidente del
Consiglio era di consentire la vendita
dei farmaci di fascia C, quelli che an-
che se con ricetta sono a completo ca-
rico dei pazienti, anche nelle parafar-
macie e negli angoli organizzati dei
supermarket. Alla fine però la norma
è stata trasformata lasciando solo in
piedi l’impegno dell’Aifa (l’Associazio-
ne italiana del farmaco) e del ministe-
ro della Salute a decidere entro 120
giorni quali di questi farmaci, il cui
mercato vale 3,1 miliardi l’anno cioè
il 12% della spesa farmaceutica degli
italiani, avranno il bollino per essere
venduti al di fuori delle farmacie.
Anche i taxi sono spariti all’ultimo
momento dal decreto salva-Italia del
governo. Stando al ministro Corrado
Passera dovrebbe trattarsi solo di un
rinvio: della liberalizzazione delle au-
to del servi zi o pubbl i co se ne
riparlerà tra sei mesi. Intanto nelle
Milleproroghe ha trovato posto lo slit-
t a me nt o a l 3 0 g i ug no 2 0 1 2
dell`emanazione del decreto «che
avrebbe dovuto adottare disposizioni
attuative, tese ad impedire pratiche di
esercizio abusivo del servizio taxi e
del servizio di noleggio con conducen-
te».
Gli ordini professionali sono usciti
dal decreto di Monti e dalla voglia di
liberalizzazione del governo impe-
gnandosi all’autoriforma entro il 13
agosto del 2012, ottenendo in cambio
l’attenuazione della sanzione per chi
arriva in ritardo o non rispetta le linee
guide stabilite con la manovra d’ago-
sto. Gli ordini cioè non spariranno. Se-
condo la Banca d’Italia, che da tempo
spinge sul tasto delle liberalizzazioni
nell’ambito delle riforme strutturali,
necessarie per spianare la strada della
ripresa e della crescita dell’economia,
il numero degli ordini professionali,
che attualmente sono 27, andrebbe ri-
dotto come andrebbe rivisto il loro
ruolo, lasciando quello di garanzia
ma togliendo ogni competenza nella
fissazione di compensi e tariffe.
Le edicole infine, la libertà di ven-
dere giornali e riviste è rimasta nella
manovra ma gli edicolanti hanno otte-
nuto, in cambio della rinuncia a chiu-
dere i battenti per tre giorni, l’apertu-
ra all’inizio di gennaio di un tavolo
col governo per discutere i problemi
del settore.
Per ora le liberalizzazioni si sono
chiuse qui, ma si tratta solo della pri-
ma fase, sostiene il ministro Passera,
a cui ne seguirà un’altra a breve. In
cui potrebbe rientrare il capitolo ben-
zina e riforma della rete distributiva.
Il governo, insomma non demor-
de e insiste. «Resta da fare un lavoro
enorme per liberare l'economia italia-
na dai freni della crescita», ha detto
Monti. Il governo è pronto a recepire
«tutti i suggerimenti» e a intervenire
con «azioni coraggiose» sulle libera-
lizzazioni, ha aggiunto.
Intanto partirà l'Antitrust, che farà
una sorta di promemoria con le cose
fatte e quelle da fare. «Stiamo lavo-
rando per verificare quanto è stato re-
cepito in legge dalle nostre preceden-
ti segnalazioni e quanto resta da fare.
Entro metà gennaio invieremo una
segnalazione al Parlamento sulle di-
namiche dei singoli mercati e sulle
prospettive d'intervento per rafforza-
re la concorrenza e aumentare la cre-
scita, che è il vero obiettivo del Pae-
se» ha annunciato in Parlamento il
presidente dell’Autorità, Giovanni Pi-
truzzella. «Si è avviato un processo
storico. È chiaro che c'è una difficol-
tà, bisogna rimuovere vincoli e incro-
stazioni corporative, vincere le resi-
stenze non è facile» ha aggiunto.
E nella lista delle cose da fare, co-
me ieri ha affermato l’ex ministro del-
le Politiche Ue, Andrea Ronchi c’è an-
che quella di «rilanciare, senza timi-
dezze né attendismi, le norme del de-
creto Ronchi-Fitto» bocciate dal refe-
rendumsull’acqua, «visto che le que-
stioni centrali di energia, trasporti e
servizi pubblici locali sembrano final-
mente entrate nell’agenda del nuovo
governo».
Ma nella lista oltre i trasporti, la
cui liberalizzazione — nei tre com-
parti ferroviario, aereo e marittimo
— sarà seguita dalla nuova Autorità
istituita dal decreto del governo che
ha anche rafforzato i poteri dell’Anti-
trust, ci sono anche altri settori. Fra
questi, come ha suggerito il governa-
tore della Banca d’Italia Ignazio Vi-
sco nella sua audizione in Parlamen-
to, i servizi per la mobilità urbana e
soprattutto i servizi postali in cui le
modalità di recepimento della terza
direttiva comunitaria non sono state
tali da favorire una piena liberalizza-
zione.
Stefania Tamburello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le strade per lo sviluppo
Secondo l’Ocse le mancate liberalizzazioni costano mezzo punto di crescita
»
I negozi Gli Ordini Il trasporto Le farmacie
Nella lista
delle misure
il rilancio
del decreto
Ronchi-Fitto
Nella manovra
solo la prima
fase, ha detto
il ministro
dello Sviluppo
CONCORRENZA NEI SERVIZI: È L’ANNO ZERO
Secondo l’Ocse l’Italia è fra i Paesi
più restrittivi nella regolamentazione
del commercio. Ma con la manovra
si liberalizzano gli orari dei negozi
in tutte le città, non solo quelle turistiche
Gli ordini professionali sono usciti dal
decreto Monti e non spariranno. Si sono
impegnati all’autoriforma entro il 13 agosto
2012, ottenendo in cambio l’attenuazione
delle sanzioni per i ritardatari
Stando al ministro dello Sviluppo
Corrado Passera sui taxi in manovra
c’è stato solo un rinvio: della
liberalizzazione delle auto del servizio
pubblico si riparlerà tra sei mesi
L’intenzione del presidente del Consiglio era
di consentire la vendita dei farmaci di fascia
C, quelli che anche se con ricetta sono a
carico dei pazienti, anche nelle parafarmacie
e negli angoli organizzati dei supermarket
Bankitalia: il
numero degli ordini
professionali (27)
andrebbe ridotto
6 Primo Piano
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
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7
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
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Approfondimenti
MILANO — Il governo mette la tassa sulla prima casa? C’è un
imprenditore che ha deciso di andare incontro ai propri
dipendenti, pagando l’Imu al posto loro. Una mossa concreta,
quella decisa da Giuseppe Moro, presidente e amministratore
delegato della romana Convert Italia, società del fotovoltaico,
produttrice del meccanismo che fa ruotare i pannelli solari
verso il Sole («inseguitore coassiale, praticamente è un
girarrosto», spiega Moro), attiva da trent’anni, 60 dipendenti il
30% donne. «Quando abbiamo saputo che tornava l’Ici abbiamo
visto che sarebbe stato doloroso per operai che guadagnano
1.400-1.600 euro», racconta Moro. «Saranno circa 35-40 i
dipendenti coinvolti, con un reddito famigliare complessivo
fino a 65 mila euro. Sono invece esclusi i dirigenti, che non ne
hanno bisogno. Ci costerà tra 60 e 100 mila euro: su questo
rimborso infatti noi ci pagheremo le tasse, visto che è
considerato come un bonus». Le modalità sono già state fissate:
ai dipendenti con figli a carico
sarà rimborsato il 100%
dell’Imu, a quelli senza figli il
70%, fino a un massimo di
duemila euro. Non poco per
un’azienda che a fine 2011
fatturerà 38 milioni (dai 24
milioni del 2010) con un 8%
di utili. «Lo faremo per il
2012, poi ci tareremo perché
non possiamo ripeterlo tutti
gli anni, anche se le cose per il
nostro settore non stanno
andando malissimo. Adesso guardiamo all’estero, io sono stato
in Sudafrica, in Brasile, in questo momento le sto parlando
dall’India...». Moro, già esponente di Assosolare
(Confindustria), è convinto che il Paese debba fare uno sforzo
collettivo per uscire dalla crisi: «La manovra ci serviva, la cosa
peggiore sarebbe stata cadere nel baratro che ci hanno fatto
intravedere. È una pillola amara ma va presa sperando di
guarire e andare avanti. E senza cercare di salvaguardare
ciascuno solo il proprio giardinetto. Noi l’anno scorso abbiamo
riconosciuto ai dipendenti un bonus del 3% per la crescita della
società e da anni finanziamo in Malawi un progetto della
Comunità di Sant’Egidio», il cui fondatore Andrea Riccardi è
ministro alla Cooperazione nel governo Monti. Ma quanto
l’iniziativa dell’Imu è solidarietà, e quanto marketing? Moro sta
al gioco: «Beh, è come chiedere all’oste se il vino è buono. Le
rispondo in percentuali: 70%-30%».
Fabrizio Massaro
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vademecumdella crisi
»
Il potere d’acquisto e le intenzioni di spesa tornano ai livelli del ’96
Inflazione
Gli ultimi dati dell’istituto di
statistica indicano la continua
corsa dell’inflazione, che a
novembre è salita al 3,3%
Retribuzioni
Secondo l’Istat il livello delle
retribuzioni di novembre è
rimasto invariato rispetto al
mese precedente
Il caso L’esperimento della Convert Italia
Per l’anno 2012
rimborseremo
il 100% della tassa
ai lavoratori sotto
i 1.400-1.600 euro
MILANO — Un salto indie-
tro, ai dati peggiori di 15 anni
fa. Dall’Istat arriva l’allarme
sulla perdita di potere d’acqui-
sto degli italiani: con un’infla-
zione salita al 3,3%, e il livello
delle retribuzioni fermo ri-
spetto a ottobre (e in aumen-
to solo dell’1,5% nel confron-
to con un anno fa), la forbice
tra carovita e buste paga si è
allargata, toccando una diffe-
renza dell’1,8%. Per rivedere
un simile divario, bisogna tor-
nare indietro al 1996.
La fotografia fatta dall’istitu-
to di statistica è impietosa. An-
che se certifica ufficialmente
il disagio che quotidianamen-
te gli italiani si vedono costret-
ti ad affrontare, con stipendi
che non crescono e un costo
della vita che, al contrario,
continua a correre.
Nel raffronto con un anno
fa dei prezzi dei principali pro-
dotti di consumo, i numeri
parlano fin troppo chiaro: zuc-
chero e caffè sono aumentati
(dati Istat) rispettivamente
del 17,2%e del 16,5%, la benzi-
na del 16,6%, il gasolio da ri-
scaldamento del 18,1%. Ma
anche generi alimentari di pri-
ma necessità, come riso, bur-
ro e formaggi, a novembre
hanno fatto registrare una va-
riazione annua all’insù, rispet-
tivamente, del 6%, 6,8% e
5,1%.
Stretti nella morsa fatta di
tasse e inflazione, il 2011 si
preannuncia un anno nero per
i redditi. Che non potrà che
farci perdere ulteriore terreno
nei confronti internazionali.
Del resto, l’Ocse, l’organizza-
zione dei Paesi più industria-
lizzati, nel suo ultimo rappor-
to aveva già messo in risalto il
crescente differenziale con gli
altri Paesi, collocando l’Italia
al 22esimo posto, su 34, nella
classifica dei salari netti:
22.155 dollari per il lavoratore
italiano (utilizzando i dati
2010), mille in meno rispetto
alla media Ocse e quasi 4 mila
in meno della media Ue a 15. E
tra i Paesi del G7 l’Italia occu-
pa comunque l’ultima posizio-
ne per livello di salario netto.
Tutto questo è la conseguen-
za di una situazione denuncia-
ta anche dalla Banca d’Italia
nell’ultima relazione annuale:
«Nel settore privato tra il 1996
e il 2010 le retribuzioni reali di
fatto per unità di lavoro sono
aumentate dello 0,7%, quelle
contrattuali dello 0,4%». Risul-
tato: quest’anno, secondo le
st i me del l ’ Uf f i ci o st udi
Ires-Cgil, il valore reale di uno
stipendio medio sarà inferiore
di 566 euro (260 euro per il po-
tere d’acquisto perso rispetto
all’inflazione, sommati a 306
euro assorbiti dal fiscal drag).
Sul fronte contrattuale le
prospettive non incoraggiano
grande ottimismo. In mancan-
za di novità significative (e
con i contratti congelati per i
tre milioni di dipendenti del-
la pubblica amministrazio-
ne), la crescita delle retribu-
zioni appare destinata a fer-
marsi all’1,8%, presentando
un bilancio annuo che potreb-
be risultare tra i peggiori da
più di un decennio (mentre la
crescita acquisita dei prezzi
per l’intero 2011 è ben supe-
riore, pari al 2,7%). Lo scarto
tra salari e prezzi accumulato
nei 12 mesi potrebbe quindi
riservare altri picchi negativi.
Anche il sondaggio, condot-
to, sempre dall’Istat, sul clima
di fiducia dei consumatori, re-
gistra un crollo, con l’indice
che è scivolato da 96,1 a 91,6:
un’avanzata di pessimismo
che non si registrava, anche
in questo caso dal lontano
1996. A preoccupare gli italia-
ni sono le condizioni generali
dell’economia, in particolare
le aspettative negative sulle
possibilità di risparmio, con i
timori di prezzi in crescita.
Una situazione, insomma,
che non sembra lasciare mol-
te vie di scampo: i rischi di re-
cessione si fanno sempre più
concreti e tangibili.
Gabriele Dossena
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Welfare aziendale?
Pagherò l’Imu
ai miei dipendenti»
❜❜
Prima pagina
PREZZI E SALARI MAI COSÌ DISTANTI
CROLLA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Salari e potere d’acquisto
in prima pagina sul
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
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U
na buona notizia di Natale: non è
detto che l'Europa cada nella morsa
della deflazione. Vero, il rischio che i
prezzi inizino a scendere a causa della
crisi economica e della scarsità di dena-
ro in circolazione preoccupa molti. Nei
santuari del denaro come nei mercati
rionali. Ieri, per esempio, Lorenzo Bini
Smaghi, membro del consiglio diretti-
vo della Banca centrale europea, soste-
neva —in un’intervista al «Financial Ti-
mes» — che la Bce dovrebbe prendere
misure straordinarie se nell’Eurozona
dovessero crearsi pericoli di deflazio-
ne. Sempre ieri, in un negozio di Via
Montenapoleone, a Milano, tra i pochi
clienti una coppia parlava di un costo-
so cappotto: «Lo compriamo ora —
chiedeva la moglie — oppure aspettia-
mo i saldi?»; «Aspettiamo un mese —
rispondeva il marito — vedrai i prezzi
crollare, altro che saldi». Lo scenario
tracciato al trentaquattresimo piano
dell’Eurotower di Francoforte e sulla
strada della moda milanese non è però
scontato che si avveri.
Innanzitutto, per ora la Bce e il suo
presidente Mario Draghi non vedono
deflazione all’orizzonte. L’aumento dei
prezzi, nell’area euro come in Italia, an-
zi, è ai massimi da tre anni, superiore
di oltre un punto percentuale a quello
che è il target della banca centrale, fissa-
to «attorno ma sotto» al due per cento.
La recessione nella quale l’Europa sta
entrando avrà probabilmente l’effetto
di fare scendere i prezzi, nel 2012. E il
costo del petrolio — che oggi pesa per
l’uno per cento dell’inflazione — do-
vrebbe diminuire. Ciò nonostante, la
società di analisi Ihs Global Insight pre-
vede per la prima metà del 2012 l’infla-
zione dell’Eurozona attorno al due per
cento. Per quel che riguarda l'Italia, ieri
l’Unioncamere ha annunciato la sua
previsione di aumento medio dei prez-
zi per l’anno prossimo: 2,4 per cento.
Il pericolo, dunque, non sembra im-
mediato. Ciò nonostante, ci sono ragio-
ni serie per vigilare. Con una nuova re-
cessione in arrivo, che molti prevedo-
no profonda e forse anche prolungata,
e con il mercato del credito semiparaliz-
zato e tenuto in vita solo dalle iniezioni
di liquidità della Bce, il rischio di entra-
re all’improvviso in una spirale defla-
zionistica non può essere corso. In sé,
un calo dei prezzi leggero e tempora-
neo non sarebbe necessariamente una
catastrofe: ci sono stati casi di deflazio-
ne accompagnati da una crescita del-
l’economia. Se la deflazione è però for-
te e non breve i rischi sono elevati: dal
momento che i consumatori e le impre-
se che devono investire si aspettano un
calo dei prezzi, tendono a rinviare più
che possono sia acquisti che investi-
menti, con un effetto recessivo, pro-
prio come se aspettassero stagioni dei
saldi a ripetizione. Se le cose, a quel
punto, finiscono fuori controllo, si crea
una spirale deflazionistica: il calo dei
prezzi e il comportamento di consuma-
tori e imprese porta a una caduta della
produzione e a una riduzione dei salari
e dell’occupazione.
Qualcosa del genere successe dram-
maticamente tra il 1930 e il 1933 negli
Stati Uniti, quando i prezzi medi crolla-
rono di circa il dieci per cento l’anno,
contribuendo alla Grande Depressione.
Che la situazione finisca fuori controllo
non è però un destino: tassi d’interesse
vicini allo zero e interventi di creazione
di liquidità da parte delle banche cen-
trali come quelle che stanno conducen-
do la Federal Reserve (Fed) americana,
la Bank of England e in parte la Banca
centrale europea possono interrompe-
re la spirale deflazionistica. Negli Anni
Trenta avvenne il contrario, le banche
centrali alzarono i tassi d’interesse e
drenarono denaro invece di immetter-
ne: la Fed per il 30 per cento, provocan-
do fallimenti bancari a catena. Ora, la
lezione della Grande Depressione sem-
bra più o meno imparata, i banchieri
centrali si dicono convinti di potere
controllare il gioco, a cominciare dal
presidente della Fed Ben Bernanke.
In realtà, dall’inizio degli Anni No-
vanta — alla fine del boom del decen-
nio precedente — il Giappone non c’è
riuscito. Nonostante nel tempo abbia
abbassato a zero i tassi d’interesse e ten-
tato di stimolare l’economia con cento
mila miliardi di yen (980 miliardi di eu-
ro) di spesa pubblica, la deflazione ab-
binata alla recessione si è più volte ri-
presentata (l’ultima nel 2009). Il Giap-
pone, però, ha caratteristiche particola-
ri, al punto che qualcuno ritiene che la
deflazione nipponica sia più politica
che monetaria. Il Paese, infatti, soffre
di un invecchiamento avanzato e la
quota di pensionati è in crescita veloce.
La loro influenza sulle politiche è mol-
to forte. E dal momento che gli anziani
— cioè coloro che hanno la maggiore
quantità di risparmi — sono i più av-
vantaggiati dalla deflazione e dai tassi
d’interesse reali positivi anche quando
quelli nominali sono a zero, secondo
questa teoria sarebbero stati gli anziani
a frenare le politiche di Tokyo a soste-
gno dei prezzi. Il Sol Levante, dunque,
potrebbe non fare testo.
Al di là degli effetti depressivi, una
deflazione avrebbe però anche la conse-
guenza di distorcere in misura signifi-
cativa i mercati e la distribuzione del
reddito: dal calo dei prezzi guadagne-
rebbe chi ha un reddito fisso; perdereb-
be chi ha debiti, i quali si rivaluterebbe-
ro in termini reali; diminuirebbero gli
investimenti e i prestiti bancari anche
perché tenere denaro liquido potrebbe
essere più vantaggioso. Per tutte que-
ste ragioni, va evitata.
L’iniziativa della Bce, nei giorni scor-
si, di immettere nel sistema 489 miliar-
di di liquidità va in questa direzione:
contrastare il crollo della moneta in
circolazione, una delle cause possibili
di deflazione. Potrebbe non essere suf-
ficiente. Una delle altre ragioni alla ba-
se di un crollo dei prezzi può essere la
caduta della velocità di circolazione
del denaro, qualcosa che è in atto: una
parte consistente dei 489 miliardi che
hanno preso a prestito dalla Bce le ban-
che l'hanno subito parcheggiata pres-
so la banca centrale stessa, cioè non
l’hanno immesso nell’economia. Per-
ché — come insegna il Giappone — la
risposta alla deflazione non è solo mo-
netaria, è anche politica: per la delusio-
ne della signora di Via Montenapoleo-
ne, se non torna la fiducia il cappotto
resterà dov’è.
Danilo Taino
twitter@danilotaino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli errori delle
Banche centrali
Freno più politico
che economico
La reazione
di Bernanke
Bce, l’iniezione
di liquidità
Grande Depressione 1930-1933 Giappone anni 90
Stati Uniti 2008 Europa 2012
Negli anni Trenta le
banche centrali
delle maggiori
economie alzarono
i tassi d’interesse e
drenarono denaro
invece di
immetterne: la
Federal reserve per
il 30 per cento,
provocando
fallimenti bancari a
catena.
Nonostante i tassi
zero e lo stimolo
all’economia di
100.000 miliardi di
yen (980 miliardi di
euro), in Giappone la
deflazione abbinata
alla recessione si è
più volte
ripresentata, l’ultima
nel 2009. Ma il freno
a Tokyo è più politico
che economico
La lezione del 1929
sembra assorbita, e
oggi i banchieri
centrali si dicono
convinti di potere
controllare il gioco.
Alla crisi del 2008
la Casa Bianca e il
presidente della
Fed Ben Bernanke
hanno risposto con
la creazione di
moneta.
L’iniziativa della
Bce, nei giorni
scorsi, di immettere
nel sistema 489
miliardi di liquidità
va nella direzione di
contrastare il crollo
della moneta in
circolazione, una
delle cause possibili
di deflazione. Ma
potrebbe non
essere sufficiente
Il target del 2%
Velocità di circolazione
L’Italia
DEFLAZIONE, IL GRANDE RISCHIO
Per ora l'aumento dei prezzi, nell'area
euro come in Italia, è ai massimi da
tre anni, superiore di un punto a
quello che è il target della Bce fissato
«attorno ma sotto» al 2%
Una delle ragioni alla base
di un crollo dei prezzi può essere
la caduta della velocità di
circolazione del denaro, qualcosa
che è in atto
Per quel che riguarda l'Italia, ieri
l'Unioncamere ha annunciato
la sua previsione di aumento
medio dei prezzi per l'anno
prossimo: 2,4 per cento
Carovita in crescita e recessione
Quando l’economia va in stallo
9 Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
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SEGUE DALLA PRIMA
Non c’è dubbio che l’agenda è
dettata dalla crisi, che l’emergenza
economica resta la priorità di Palaz-
zo Chigi, e che d’ora in avanti —
dopo il decreto con cui è stata paga-
ta la «cambiale Berlusconi» — il
premier dovrà rispondere del pro-
prio operato al Paese prima ancora
che ai partiti. Non a caso Monti e i
suoi ministri stanno tentando di re-
perire risorse dai rami secchi del bi-
lancio pubblico per convocare già
nella seconda settimana di genna-
io il Cipe e varare così un pacchet-
to di investimenti.
C’è l’opinione pubblica a cui
mandare un segna-
le, poi ci sono i lea-
der della «maggio-
ranza», che chiedo-
no provvedimenti
per la crescita e
non vorrebbero
trovarsi a fronteggiare di qui a bre-
ve un’ennesima manovra. La preoc-
cupazione è comune, perché — co-
me dice Bersani — «tutti sappia-
mo che il 2012 sarà l’anno più diffi-
cile, anche se io sono ottimista».
Tutti vogliono (e devono) esserlo,
tuttavia «se tra un mese ci trovassi-
mo ancora al punto di partenza
con un nuovo buco di bilancio da
coprire, allora — prevede il vice ca-
pogruppo del Pdl al Senato, Qua-
gliariello — si rischierebbe la rivol-
ta dei cittadini e degli stessi parla-
mentari».
Sembrava quasi che i segretari
dei due maggiori partiti si fossero
parlati ieri, prima di incontrare
Monti: tanto il primo quanto il se-
condo, infatti, hanno esortato il
presidente del Consiglio ad alzare
la voce in Europa. Dopo gli inter-
venti strutturali, servirà — per usa-
re le parole di Rutelli — «un tackle
prolungato» con i partner del-
l’Unione per dar vita a un sistema
che «blindi tutti i Paesi dell’euro»
dalle incursioni dei mercati. Il lea-
der dei Democratici confida che a
Bruxelles venga fatto capire come
l’impegno italiano di centrare il pa-
reggio di bilancio per il 2013 deb-
ba essere accompagnato da uno
«sconto» dettato dal costo della re-
cessione, «altrimenti non se ne
uscirebbe».
Ai suoi interlocutori Monti ha
spiegato che «ora sarà meno com-
plicato esporre le nostre ragioni in
Europa», sebbene «il problema»
dell’intransigenza tedesca, sarà il
preludio di un «confronto serrato»
sul nuovo Trattato. Ma se è vero
che le giornate nel Palazzo vengo-
no scandite da numeri e diagram-
mi, è altrettanto vero che alla «fase
due» del governo si accompagna la
«fase due» della politica. Come un
fiume carsico, si muove per ora in
profondità, innescando però dina-
miche che iniziano ad emergere
quantomeno nei colloqui tra il pre-
mier e i partiti della «maggioran-
za».
Non è un caso se ieri, durante il
colloquio con il segretario e i capi-
gruppo del Pdl, Monti si è sentito
chiedere «maggiore attenzione» ai
processi in atto nel suo gabinetto,
Fastidio pdl per l’«iniziativa» cattolica
La richiesta al Professore:
i ministri non coltivino
ambizioni e disegni politici
Pronte le deleghe a Martone
Scontro fra Riccardi e Terzi
L’annuncio
Palazzo Chigi: andamento dei tassi «erratico» ancora per mesi
Il governo Il premier
Lo scenario
L’obiettivo
ROMA — «Con la mano-
vra appena approvata si è ri-
stabilita una fiducia non in-
differente nel nostro Paese:
l’Italia ha dato prova di gran-
de coesione nazionale, ha of-
ferto all’estero un esempio
di efficienza e rapidità e di
questo dobbiamo essere fie-
ri. È un segnale importante,
serio, strutturale, dentro e
fuori il Paese c’è una nuova
consapevolezza e una nuo-
va partecipazione».
A Palazzo Chigi, mentre
Mario Monti lascia Roma
per tornare a Milano, in tre-
no, per trascorrere il Natale
in famiglia, enfatizzano lo
sforzo appena compiuto. Lo
spread fra i titoli pubblici
italiani e quelli tedeschi è
tornato di nuovo sopra quo-
ta 500, ma non si coglie al-
larme: c’è un andamento
«erratico» dei tassi che nes-
suno pensa possa ridursi in
modo drastico prima che le
nuove misure europee, che
coinvolgono i Trattati comu-
nitari, verranno prese in
concreto.
Nella comunicazione uffi-
ciale del governo si svilup-
pa la linea che lo stesso
Monti ha dato al Senato due
giorni fa. Per qualche mese
ancora l’Italia resterà «vul-
nerabile», per ragione del
suo debito, ma soprattutto
per come i mercati interna-
zionali giudicano la gestio-
ne della crisi della zona eu-
ro. Questo introduce un al-
tro concetto: non ci sarà
una soluzione di lungo peri-
odo sino a quando l’Europa
tutta, e non solo l’Italia, rico-
mincerà a fare politica eco-
nomica destinata in modo
specifico alla crescita.
Ovviamente il presidente
del Consiglio si augura che
il decreto appena approva-
to, insieme alle nuove misu-
re che annuncerà il 29 di-
cembre, nella conferenza
stampa di fine anno, siano
sufficienti, nel medio perio-
do, per raffreddare in modo
sensibile la curva dei rendi-
menti dei titoli pubblici ita-
liani. Casini, uscendo da Pa-
lazzo Chigi, dà anche un’in-
terpretazione: fa capire che
lo spread si è rialzato anche
per minori acquisti da parte
della Bce.
La conferenza del 29 di-
cembre sarà preceduta da
un Consiglio dei ministri,
che servirà ad analizzare al-
cune misure di natura am-
ministrativa ma soprattut-
to, all’esecutivo, per condivi-
dere la linea del premier e il
tipo di comunicazione che
verrà adottato.
L’enfasi che in questi gior-
ni Mario Monti dà al dos-
sier europeo è sostenuto dal-
la convinzione che il futuro
del Vecchio continente non
può essere gestito soltanto
con l’approccio della disci-
plina finanziaria impressa
da Berlino: un approccio
che Monti, nei suoi colloqui
di questi giorni, giudica
«miope» e contrario agli
stessi interessi della Germa-
nia.
L’agenda di gennaio del
capo del governo prevede
numerosi incontri nelle ca-
pitali europee e c’è da scom-
mettere che il Professore in-
sisterà molto sulla necessità
di rilanciare lo sviluppo del
mercato unico del Vecchio
continente. Quando ha sa-
puto che il presidente del
Consiglio europeo, Herman
Van Rompuy, intende dedi-
care il prossimo vertice alla
crescita e alla creazione di
posti di lavoro in Europa,
ha reagito con solo due pa-
role: «Era ora!».
Ovviamente i pochi gior-
ni di relativa vacanza, per il
presidente del Consiglio, sa-
ranno dedicati anche ai dos-
sier di riforme che verranno
presentati nel 2012: merca-
to del lavoro, liberalizzazio-
ni, crescita economica. Pro-
prio su molti aspetti di que-
sti temi c’è da attendersi
qualche novità prima della
fine dell’anno e il premier
intende essere lui, lo ha det-
to ai suoi ministri, a comuni-
carne i dettagli agli italiani.
Ieri Monti ha visto i diri-
genti del Pdl, Angelino Alfa-
no, Maurizio Gasparri, Fa-
Il retroscena Pd e berlusconiani: alzare la voce in Europa
Settegiorni
Il Consiglio dei ministri
Nella road
map di Casini,
l’Udc potrebbe
sciogliersi per
dar vita a un
nuovo partito
Lavoro, liberalizzazioni,
crescita. Monti
annuncerà alcune novità
prima della fine dell’anno
Il governo
cerca risorse
per convocare
il Cipe e varare
investimenti
già a gennaio
Il premier: manovra segnale forte
Ora servono le misure europee
ROMA — Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri la
delega di funzioni particolari al sottosegretario di Stato
al lavoro e politiche sociali Michel Martone, «ai fini
dell’attribuzione del titolo di viceministro». Il governo
non ha però precisato di quale tipo di deleghe si tratti:
nei giorni scorsi era circolata un’indiscrezione su frizioni
fra il ministro Fornero e Martone proprio
sull’attribuzione delle deleghe. Nella riunione
dell’esecutivo di certo c’è stato un confronto tra Giulio
Terzi di Sant’Agata (Esteri) e Andrea Riccardi
(Cooperazione Internazionale e Integrazione): i due
ministri hanno espresso valutazioni diverse sulla
titolarità della gestione dei fondi per la cooperazione. Un
settore da sempre sotto controllo della Farnesina, ma che
ora Riccardi vorrebbe finisse sotto la competenza del suo
dicastero. È in arrivo, sembra, un compromesso.
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Sostegno
Il leader dell’Udc
Pier Ferdinando
Casini
e il premier
Mario Monti
nell’aula
di Montecitorio:
il governo
si regge
su una
maggioranza
composta
da Pdl, Pd
e Terzo Polo
10 Primo Piano
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
11 Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
che non può diventare «un vetto-
re» per «ambizioni personali» né
per «operazioni di riassetto del si-
stema». Passi la manovra economi-
ca con i suoi tagli e le sue tasse, so-
no le manovre politiche che non
vengono accettate, per esempio
quelle «al centro» che vedono pro-
tagonista il ministro Riccardi. So-
no note le prossime iniziative del
titolare alla Cooperazione, i conve-
gni che si terranno nei primi mesi
del 2012 a Napoli, Milano e Roma,
la rete di relazioni con il capo dei
centristi Casini, l’esponente del Pd
Fioroni e il leader della Cisl Bonan-
ni.
Il Pdl non accetta di sostenere
un governo «tecnico» dove si colti-
vano disegni «politici», e l’ha rap-
presentato a Monti per evitare che
«le cose si complichino». Il pre-
mier è parso ai suoi interlocutori
«sincero» quando ha sostenuto di
«non essere a conoscenza di certe
dinamiche», quando ha detto «ca-
pisco», «mi rendo conto», «inter-
verrò». È interesse reciproco che
nel governo non ci siano conflitti
d’interesse politico, sebbene le ma-
novre al centro vadano avanti, al
punto che Casini ha già disegnato
una propria road map fino a mag-
gio, quando il suo partito terrà il
congresso. Allora si vedrà se l’ope-
razione avrà messo radici e sarà ar-
rivata in porto: in quel caso l’Udc si
scioglierebbe per dar vita a una
nuova formazione politica. In su-
bordine, i delegati delegherebbero
il gruppo dirigente ad avviare le
trattative per una fase costituente
con altri soggetti e realtà.
Il punto è che per ora nessuno
intende riconoscere la leadership
altrui, e non c’è un movimento co-
ordinato. Ma l’obiettivo è chiaro:
diventare un magnete per destrut-
turare l’attuale assetto e costruirne
uno nuovo. Alfano, che nei giorni
scorsi ha avuto modo di incontrar-
si riservatamente con Bonanni, ri-
pete come il Pdl sia «interessato al-
la costruzione di una grande area
moderata che si riconosca nel po-
polarismo europeo. Se il gioco pe-
rò fosse quello di smontare il bipo-
larismo e i principali partiti, noi di-
remmo di no». È la commistione
tra l’azione di governo e questo
«gruppo pre-partitico» — come lo
definiscono nel Pdl —che non pia-
ce. Di qui il passo formale con Mon-
ti.
Certo il premier è concentrato al
momento a non compiere passi fal-
si nella gestione della crisi: se così
non fosse muterebbe in modo radi-
cale lo scenario. Ma l’attenzione po-
sta dal premier al problema è indi-
cativo della volontà di evitare fibril-
lazioni esterne. E questo conforta
anche Bersani, convinto che «se la
politica avrà il fisico, saprà gestire
questa fase»: «Basta non essere dei
pirla e i partiti non avranno da te-
mere. Altrimenti potrà accadere di
tutto», ha commentato in un collo-
quio il leader del Pd. Che tradotto
vuol dire «concorrere alle riforme
economiche e varare anche le rifor-
me istituzionali. In questo modo ar-
riveremo a un bipolarismo più civi-
le, dove lo scontro avrà lasciato
spazio al confronto».
Difficile prevedere se l’obiettivo
sarà raggiunto, se l’Abc della politi-
ca —l’asse tra Alfano, Bersani e Ca-
sini —reggerà alle tensioni che sa-
ranno provocate dagli obiettivi di-
versi dei tre protagonisti di questa
fase. «In fondo al percorso» il se-
gretario democratico vede comun-
que «i partiti e i cittadini», cioè il
voto, che determinerà «la nascita
di governi dove oltre i politici deb-
bano sedere anche dei tecnici». Re-
sta da capire chi saranno i «politi-
ci» di domani...
Francesco Verderami
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Ora che la manovra è stata varata, non possiamo più
trovarci da votare ddl che non conosciamo Fabrizio Cicchitto, Pdl
257
❜❜
Cipe
Già nella
seconda metà
di gennaio il
Comitato
interministeriale
per la
programmazio-
ne economica
(Cipe) dovrebbe
varare un
pacchetto di
investimenti
così come
richiesto da Pdl
e Pd
Preoccupazioni
Il Pdl ha chiesto
a Monti di
evitare che il
governo diventi
un «vettore»
per «ambizioni
personali» o per
«operazioni di
riassetto del
sistema». Il
riferimento è
all’«Iniziativa
per l’Italia»
promossa nel
mondo cattolico
dal ministro per
la Cooperazione
Riccardi (foto)
con Cisl e Udc
I nodi
556
281
495
I voti ottenuti il
18 novembre dal
governo Monti
al momento
dell’insediamen-
to: 61 i contrari
Casini: no a uscite che creano tensione. Il Pdl: accordi o mani libere
I voti favorevoli
alla manovra
economica
espressi alla
Camera il 16
dicembre (88 no)
brizio Cicchitto, quindi i rap-
presentanti del Terzo polo,
Pier Ferdinando Casini e
Francesco Rutelli: uno scam-
bio di vedute in cui il capo
del governo ha offerto la
massima disponibilità ad
analizzare qualsiasi propo-
sta concreta sui temi che
verranno affrontati nei pri-
mi mesi dell’anno prossi-
mo.
Marco Galluzzo
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Fiducia
I voti di fiducia
ottenuti
dall’esecutivo il
17 novembre al
Senato.
Contrari 25
Manovra
I «sì» alla
manovra
da parte dei
senatori, il 22
dicembre.
Contrari 41
Popolo della libertà
Alfano, Cicchitto e Gasparri
nell’incontro di ieri hanno
chiesto a Monti una maggiore
informazione rispetto ai
provvedimenti in arrivo,
un miglior raccordo sulle
europolitiche e, soprattutto,
di passare con decisione ai
provvedimenti per la crescita
Partito democratico
Il tema dell’agenda
governativa che desta le
maggiori tensioni nel Pd, dopo
che la riforma dell’art.18 è
stata rinviata, riguarda la
previdenza: il partito di Bersani
ha annunciato emendamenti
al «milleproroghe»
Terzo polo
È il più «disciplinato» tra i
sostenitori del governo. Per
dirla con Casini, che ieri ha
visto il premier con Rutelli,
«non abbiamo né richieste né
proteste», se non il consiglio di
evitare «strappi» con annunci
come quello sull’articolo 18
ROMA—Gli hanno assicura-
to che faranno il possibile per
sostenerlo. Per dargli forza in
Europa. Per garantirgli un cam-
mino facile in Parlamento, con-
vinti come sono che Monti si
impegnerà a «non fare forzatu-
re, né contro il Pd né contro il
Pdl».
In cambio, c’è chi non gli ha
chiesto nulla di nulla, come
Pier Ferdinando Casini che al-
l’incontro quasi non voleva an-
dare perché «a Monti non ab-
biamo né richieste né proteste
da fare». Chi invece, come la de-
legazione del Pdl formata da Al-
fano, Cicchitto e Gasparri, ha
posto condizioni, pur con tutto
il tatto possibile: niente più
provvedimenti a scatola chiu-
sa, nessuna cessione di sovrani-
tà in Europa senza aver ben
chiaro a chi, perché e in cambio
di cosa, basta con le uscite im-
popolari e poco diplomatiche
che creano problemi ai partiti.
In ogni caso, in un clima che
tutti definiscono «molto colla-
borativo», un grido si è levato
comune, più o meno forte ma
decisamente cogente: dopo la
manovra lacrime e sangue, è ar-
rivata l’ora di far riprendere fia-
to al Paese dedicandosi a «misu-
re per la crescita e liberalizzazio-
ni», perché ulteriori sacrifici og-
gi proprio non se ne possono fa-
re e perché, problema spinoso
per il Pdl, non si può permette-
re che la Lega strappi ulterior-
mente, che il rapporto che la le-
gava al Pdl si spezzi in maniera
definitiva.
Ha rassicurato i suoi interlo-
cutori Mario Monti —i pidielli-
ni appunto, Casini e Rutelli che
gli hanno fatto visita —: il go-
verno ha tutte le intenzioni di
dedicarsi proprio a questi temi
«nei primi tre mesi dell’anno»,
solo dopo si passerà alla rifor-
ma del mercato del lavoro, in
un clima comunque di «dialo-
go e condivisione».
E d’altronde è proprio dialo-
go, condivisione e accordo pre-
ventivo quello che il Pdl chiede
a Monti. «Ora che la manovra
d’emergenza è stata varata, non
possiamo più trovarci da vota-
re ddl che non conosciamo pri-
ma. Se accadrà, avremo le mani
libere», ha avvertito Cicchitto.
E comunque non su tutte le ma-
terie si può procedere con la for-
za del caterpillar: «Sulle libera-
lizzazioni non si può pensare
che l’obiettivo siano solo i tassi-
sti e i farmacisti, c’è ben altro
da colpire...», ha aggiunto Ga-
sparri.
Ma al centro dei colloqui c’è
stato soprattutto un tema: che
fare con uno spread che resta al-
tissimo, con un’Europa che pre-
tende altri sacrifici ma senza as-
sicurare una governance effi-
ciente? Monti, raccontano,
avrebbe dato la sua spiegazione
sullo spread (la Bce «non sta
comprando più titoli come face-
va prima della manovra») chie-
dendo sia al Pdl che ai centristi
che al Pd nei giorni scorsi soste-
gno presso Pse e Ppe per raffor-
zare la posizione italiana in Eu-
ropa. Sostegno accordato, ma a
patto che — hanno detto dal
Pdl —il premier nei suoi prossi-
mi incontri europei non sigli in-
tese che limitano la sovranità
italiana senza che prima si sia
passati «dalla diarchia Me-
rkel-Sarkozy» a un nuovo meto-
do: serve, dice Cicchitto «un
mutamento dei comportamen-
ti a livello europeo riguardanti
l’euro, la Bce, e la governance
in quanto tale». Insomma, av-
verte Alfano, «una cosa è se i sa-
crifici ci vengono chiesti da or-
ganismi sovrannazionali come
la Commissione europea, un’al-
tra se ce li chiedono Francia e
Germania».
Per questo, ci si attende nuo-
vi incontri bilaterali per mette-
re a punto anche la linea su ciò
che Monti andrà a dire in Euro-
pa, che «dovrà essere condivisa
dal Parlamento». Nella convin-
zione che una strada diversa
non c’è: «Aiutare il governo —
predica Casini —significa aiuta-
re gli italiani». Purché il gover-
no si faccia aiutare: «Gli abbia-
mo dato qualche consiglio su
come è meglio atteggiarsi con i
partiti: certe uscite che creano
tensioni è meglio evitarle... Co-
me è meglio evitare di procede-
re a strappi su temi che possa-
no dividere».
Paola Di Caro
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Dai partiti «consigli» e paletti
I «bilaterali» Il premier incontra Terzo polo e Pdl. Alfano: respingere i diktat franco-tedeschi
Pdl Alfano, Berlusconi e Cicchitto alla Camera il 16 dicembre
Le posizioni
italia: 515249535254
Codice cliente:
ROMA — Sul suo blog campeggia una frase di Enrico
Berlinguer: «Ci si salva e si va avanti se si agisce
insieme e non solo uno per uno». Eppure Lucia
Codurelli, fino a ieri non troppo conosciuta deputata
del Partito democratico, ha deciso di uscire dalla
mischia del consenso al governo Monti e di procedere
da sola. Senza consultarsi con nessuno, ha preso carta
e penna e ha scritto una lettera di dimissioni al
presidente della Camera Gianfranco Fini. Poi ha scritto
al suo leader, Pier Luigi Bersani, e gli ha spiegato le
ragioni di un disagio ormai insostenibile. Che questo
malessere la induca a lasciare anche il Pd, è presto per
dirlo e lei lo esclude. Anche perché Bersani ha cercato
di dissuaderla in ogni modo. E lei ha confessato ai
colleghi di essere indecisa e di sentirsi responsabile nei
confronti del segretario che l’ha portata a
Montecitorio. I venti giorni di chiusura del Parlamento
le porteranno consiglio, in un senso o nell’altro. Essere
operai-parlamentari oggi, all’epoca delle manovre
«lacrime e sangue», è un mestiere duro. Non usurante
come quello in fabbrica, ma certo impervio. Come
dimostra il travaglio di Antonio Boccuzzi, l’ex operaio
della Thyssen di Torino, convinto a rientrare nei ranghi
dopo l’annunciata insubordinazione sulla manovra.
Un’altra deputata-operaia ha fatto parlare di sé nei
giorni scorsi, la leghista Emanuela Munerato. Ex
segretaria con licenza media
finita in cassa integrazione, poi
cassiera in supermercato e
operaia tessile, delegata Rsu
eletta nelle liste della Cgil, la
Munerato si è presentata alla
Camera con la sua divisa da
lavoro, pettorina arancione e
cuffia in testa. Dicendosi
«disgustata» per la manovra.
Poco o nulla condividono
Codurelli e Munerato, a parte la
provenienza operaia. La deputata
del Pd non sopporta la svolta
leghista: «Ho votato sì alla
manovra per non accomunarmi
con la demagogia e la
vergognosa ipocrisia della Lega e
con la strumentalizzazione
portata in Aula». Detto questo, la
deputata democratica ha fatto
molta fatica a votare sì: «Ho
votato sull’impegno che il
segretario Bersani ha assunto in
prima persona che otterrà altri
miglioramenti». Ma questo
impegno evidentemente non è
bastato. I rimorsi sono cresciuti,
assieme alle pressioni delle
persone che hanno fatto parte
del suo mondo a lungo. In Facebook, alla voce «datore
di lavoro», ha scritto con orgoglio: «Ora sono Deputata
Pd, dopo 32 anni di fabbrica e 4 di cameriera». Ha
lavorato in una fabbrica di confezioni per lacche,
facendo di tutto, dalla carrelliera del magazzino alla
grafica specializzata. Poi l’impegno politico, prima nel
Pci, poi nell’Ulivo. E infine l’approdo al Pd, scelta
personalmente da Bersani. Per i suoi contatti con il
territorio e la sua laboriosità, la Codurelli viene
ribattezzata «ape operaia». La notizia delle sue
annunciate dimissioni, resa nota per prima dall’Unità,
ha provocato una raffica di messaggi. Critiche, ma
anche solidarietà. E qualche malignità, della quale si
dice «amareggiata»: come quella che l’accomuna a chi
ha lasciato il Parlamento per avere il vitalizio. Ora si è
presa una pausa di riflessione. In questi giorni tornerà
dalla famiglia e, come scrive nel blog, «camminerà in
Valtellina, tra le montagne, alla ricerca di funghi».
Forse le verrà in mente la nota frase di Bersani, rivolta
all’epoca ad Antonio Di Pietro: «La politica non è andar
per funghi». Se dovesse confermare la scelta, al suo
posto dovrebbe subentrare Enrico Dioli, area
Margherita, ex sindacalista Cisl di Sondrio.
Alessandro Trocino
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Mi aspetto che il direttore generale porti una proposta per sanare la
questione e riaffidare la direzione del Tg1 a Minzolini Antonio Verro, consigliere Rai
ROMA — Altro che pausa
natalizia. La Rai è in pieno fer-
mento. Il direttore generale
di viale Mazzini, Lorenza Lei,
incontra ancora una volta, e
nel giro di pochissimi giorni,
Silvio Berlusconi. Primo
scambio di vedute dopo la ri-
mozione di Augusto Minzoli-
ni dalla direzione del Tg1.
Forse un sondaggio su cosa
pensa il Cavaliere della possi-
bile «vera nomina» di un
nuovo direttore al telegiorna-
le di Raiuno a fine gennaio
dopo l’interim di Alberto
Maccari?
Però il tutto avviene pro-
prio nelle ore in cui la Corte
di Cassazione sembra sottrar-
re proprio a Lorenza Lei l’ar-
gomento giuridico con cui
ha proposto il 13 dicembre
scorso al Consiglio di ammi-
nistrazione, ottenendolo, l’al-
lontanamento di Minzolini
dalla guida del Tg ammira-
glio Rai. Perché la Cassazione
ha sostenuto che «la Rai è
una società per azioni per vo-
lontà del legislatore stesso e,
seppure soggetta a una disci-
plina particolare per determi-
nati aspetti ed a determinati
fini, riguardanti anche la giu-
risdizione, chiaramente detta-
ta da interessi di natura pub-
blica, per tutto quanto non di-
versamente previsto non
può che essere regolata se-
condo il regime generale del-
le società per azioni». La sen-
tenza riguarda una vicenda le-
gata ai concorsi e ai possibili
ricorsi al Tar. Secondo la Cas-
sazione non è il tribunale am-
ministrativo regionale il luo-
go per affrontare certe verten-
ze perché la Rai «non è in al-
cun modo annoverabile tra
le pubbliche amministrazio-
ni».
Assunto che contraddice
la base giuridica dalla quale
Lorenza Lei è partita per la ri-
mozione di Minzolini, la leg-
ge 97 del 2001 sui dipendenti
di «amministrazioni o enti
pubblici ovvero enti a preva-
lente partecipazione pubbli-
ca» che, rinviati a giudizio
per peculato, devono essere
allontanati dall’incarico nel
quale avrebbero commesso il
fatto. Il centrodestra è in fer-
mento. Il consigliere di am-
ministrazione Antonio Ver-
ro, Pdl, chiede l’immediato
reintegro di Minzolini: «Ve-
nendo meno il presupposto
giuridico che aveva portato
al trasferimento del diretto-
re, mi aspetto quindi che già
nel prossimo Consiglio il di-
rettore generale porti una
proposta per sanare la que-
stione e riaffidare la direzio-
ne del Tg1 ad Augusto Minzo-
lini». Che il rapporto Ver-
ro-Lei non sia idilliaco, non è
un mistero per nessuno a via-
le Mazzini: ma ora lo scontro
diventa giuridico, e dalla par-
te di Verro si schiererà sicura-
mente il consigliere Angelo
Maria Petroni. E poi c’è la ri-
vincita del consigliere di area
Udc Rodolfo de Laurentiis,
unico a non aver votato (aste-
nendosi) pro o contro Minzo-
lini: «La sentenza riafferma il
principio che la Rai non è
pubblica amministrazione e
questo rafforza l’impegno
per una gestione di natura
privatistica dell’azienda». De
Laurentiis aveva infatti spie-
gato la sua decisione di non
votare proprio perché l’im-
pianto giuridico della direzio-
ne generale, a suo avviso, tra-
sformava la Rai in un’azienda
pubblica con tutte le conse-
guenze normative del caso.
Soddisfatto l’interessato,
cioè Augusto Minzolini: «Po-
trei anche tornare a dirigere
il Tg1. È stata applicata nei
miei confronti una legge pro-
pria per i dipendenti pubblici
che mi sospende e mi dovreb-
be mandare a ricoprire un
ruolo equivalente, ma la Rai
è una società per azioni, lo
ha ricordato anche la Corte
di Cassazione».
Ieri, infine, sul sito degli
abbonamenti è comparsa la
cifra del canone Rai che gli
abbonati dovranno pagare
entro il 31 gennaio: 112 euro,
quindi 1 euro e 50 in più del-
l’anno scorso: un aumento
che ripete quello degli ultimi
quattro anni, legato all’ade-
guamento Istat. Con la diffe-
renza che per gli ascoltatori
l’adeguamento Istat non ci sa-
rà.
Paolo Conti
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Atto della Cassazione mina le basi della rimozione dal Tg1
❜❜
Laboratorio sulla cooperazione
La Minetti vice-presidente
L’operaia-deputata
«Lascio, pesante
il sì alla manovra»
Incontro Lei-Berlusconi
Si riapre il caso Minzolini
Il percorso
L’ex direttore
Il governo Il caso
La sostituzione
Il 13 dicembre il cda Rai
ha sostituito Augusto
Minzolini (foto) con
Alberto Maccari alla
direzione del Tg1. Una
decisione presa in
seguito al rinvio a
giudizio del giornalista
per peculato
La legge
L’allontanamento di
Minzolini, che spaccò il
cda Rai rendendo
decisivo il voto del
presidente Garimberti,
discendeva dalla legge
97/2001 sui dipendenti
di «amministrazioni o
enti pubblici, o enti a
prevalente
partecipazione
pubblica» accusati di
peculato
La Cassazione
Una sentenza della
Cassazione dice che la
Rai non è una pubblica
amministrazione
Regione Lombardia
Nel Pd
La politica
Lucia Codurelli,
sposata e madre
di una figlia, ha
iniziato la sua
attività politica
nel Pci nei primi
anni ’80 ed è
arrivata in
Parlamento con
l’Ulivo 5 anni fa
La fabbrica
Codurelli ha
affiancato
l’impegno
politico al lavoro
in fabbrica,
durato 32 anni
(prima era
cameriera), dove
è stata
sindacalista Cgil
«Applicata una legge
per i dipendenti pubblici,
ma la Rai è una Spa:
potrei tornare al Tg1»
MILANO — Questione di competenze. Nicole Minetti,
consigliere regionale del Pdl, a processo per
favoreggiamento della prostituzione nell’inchiesta sul caso
Ruby, è stata scelta ieri come vice-presidente del
«laboratorio di idee» creato dal suo partito in Lombardia
sul tema della cooperazione internazionale. I quaranta
«dipartimenti» sono stati presentati durante un incontro
organizzato dal coordinatore regionale, il senatore Mario
Mantovani: presidente della Minetti sarà il giornalista e
onorevole Renato Farina. E se Gaetano Pecorella guiderà il
dipartimento del Territorio, Marcello Dell’Utri si occuperà
di quello della Cultura, Ombretta Colli dello Spettacolo,
Iva Zanicchi di quello competente su Parchi e risorse
forestali.
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In sofferenza
Lucia Codurelli,
nata a Teglio
(provincia di
Sondrio) il 23
luglio del 1950,
è stata eletta
alla Camera nelle
liste dell’Ulivo nel
2006 e rieletta
con il Pd nel 2008
La vicenda
12 Primo Piano
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
ROMA — Il ministro Anna
Maria Cancellieri completa la
sua squadra e porta al Vimina-
le sei consiglieri. La scelta del-
la titolare del Viminale cade su
tre prefetti, due giuristi e un
esperto di relazioni internazio-
nali che faranno parte del suo
staff personale.
Il nome più noto è certa-
mente quello di Bruno Ferran-
te, che nel 2006 fu candidato
dal centrosinistra a sindaco di
Milano e perse le elezioni con-
tro Letizia Moratti. Poi c’è Car-
lo Mosca, l’ex prefetto di Ro-
ma che fu rimosso dopo aver
rifiutato — come invece era
stato sollecitato a fare dall’allo-
ra ministro Roberto Maroni e
dal sindaco di Roma Gianni
Alemanno — di rilevare le im-
pronte digitali ai minori che vi-
vono nei campi nomadi. E an-
cora, Claudio Gelati, che dopo
aver ricoperto numerosi incari-
chi —compreso quello di com-
missario al Comune di Milano
— è stato anche capo di gabi-
netto del ministro Pietro Lu-
nardi alle Infrastrutture. Consi-
gliere diplomatico è stato con-
fermato Marco Villani, mentre
dal Tar arriva il giudice Vincen-
zo Salamone e dall’avvocatura
dello Stato Maurizio Borgo.
Nei decreti firmati due gior-
ni fa non vengono specificate
le deleghe assegnate a ognuno
dei consulenti e la stessa Can-
cellieri — dopo aver sottoline-
ato che si tratterà di prestazio-
ni a titolo gratuito — avrebbe
manifestato l’intenzione, alme-
no nel primo periodo, di avva-
lersi delle competenze di ognu-
no senza fissare un settore spe-
cifico. Un orientamento che
probabilmente serve anche a
frenare i malumori interni di
chi teme possibili interferenze
o sovrapposizioni con i capi
dei dipartimenti e con i sotto-
segretari. Un rischio che il mi-
nistro ha escluso, parlando
con i suoi collaboratori più
stretti e sottolineando la vo-
lontà che ci sia un lavoro di
squadra soprattutto su temi
delicati come l’immigrazione
e la sicurezza. Del resto lei stes-
sa viene dai ranghi prefettizi e
sin dall’inizio del suo manda-
to non aveva nascosto l’inten-
zione di avvalersi della collabo-
razione di persone che hanno
condiviso la sua stessa carrie-
ra.
Mosca e Ferrante conosco-
no perfettamente la macchina
del Viminale. Ferrante è stato
per un periodo vicecapo della
polizia e poi capo di gabinetto
dell’allora ministro Giorgio Na-
politano, di Rosa Russo Jervoli-
no e di Enzo Bianco. Dal 2000
e per cinque anni è stato pre-
fetto di Milano, poi ha accetta-
to l’offerta del centrosinistra
e, dopo aver battuto alle prima-
rie Dario Fo, è stato sconfitto
dalla Moratti, ottenendo co-
munque il 47 per cento dei vo-
ti. Anche Mosca è stato capo
di gabinetto con Giuseppe Pi-
sanu e Giuliano Amato, prima
di essere nominato prefetto di
Roma.
La sua esperienza nella capi-
tale è stata segnata da momen-
ti di grande tensione, soprat-
tutto quando è stato affronta-
to il problema della dislocazio-
ne dei campi nomadi. Mosca
fu nominato commissario stra-
ordinario, così come i suoi col-
leghi di Napoli, Milano e Tori-
no in una logica di emergenza
che mirava a trasferire tutti gli
insediamenti nelle aree perife-
riche o esterne alle città. Ma
quando si trattò di affrontare i
problemi legati al censimento
oppose un netto rifiuto all’ipo-
tesi di «schedare» anche i mi-
nori. La sua posizione creò
una frattura con il sindaco e
con il ministro Maroni, che de-
cise di sostituirlo con Giusep-
pe Pecoraro. Il governo lo tra-
sferì così al Consiglio di Stato.
Nomine esterne, ma anche
promozioni. Per la prima volta
al vertice della Polizia Stradale
viene nominata una donna,
Luisa Pellizzari, investigatrice
di razza che ha partecipato a
numerose indagini di crimina-
lità e dell’Antimafia compresa
quella sulla strage di Capaci,
poi ha guidato uno dei reparti
del Servizio centrale operati-
vo. Prende il posto di Roberto
Sgalla che invece è stato scelto
come capo dell’Osservatorio
per le manifestazioni sportive,
un ruolo strategico visto che
ogni settimana ha il compito
di indicare le partite di calcio a
rischio di incidenti tra gli ultrà
e di prendere provvedimenti
per eventuali differite o incon-
tri a «porte chiuse».
Fiorenza Sarzanini
[email protected]
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Viminale
Il ministro
dell’Interno
Anna Maria
Cancellieri
ha nominato
sei consiglieri
personali
MILANO — Torna tra gli
scaffali il pamphlet Falce e
carrello, scritto dal patron di
Esselunga Bernardo Caprotti.
E si riaccende la polemica per
quello che è stato un caso eco-
nomico-letterario-politico de-
gli ultimi mesi, poi sfociato
in una vicenda giudiziaria. Il
libro, pubblicato nel 2007,
racconta la competizione con
la Coop, denunciando un pre-
sunto ostruzionismo delle
amministrazioni locali e de-
gli operatori economici delle
regioni «rosse» rispetto al-
l’espansione della catena Es-
selunga.
A settembre la prima sezio-
ne civile del tribunale di Mila-
no aveva accolto il ricorso
presentato da Coop Italia con-
tro Caprotti e il suo saggio, or-
dinando (oltre a un risarci-
mento di 300 mila euro) an-
che la sospensione della di-
stribuzione del pamphlet. Il
motivo? La «pubblicazione,
diffusione e promozione de-
gli scritti contenuti nel libro
Falce e carrello integrano
un’illecita concorrenza per de-
nigrazione ai danni di Coop
Italia». Ora, nuovo round,
nuovo atto. La prima sezione
civile della Corte d’Appello di
Milano ha ordinato la sospen-
sione dell’esecutività della
sentenza di primo grado. Di
conseguenza il libro può tor-
nare liberamente sul mercato
in attesa della decisione di se-
condo grado, prevista in pri-
mavera. Nell’ordinanza, fir-
mata dal giudice Giuseppe Pa-
trone, la sospensione della di-
stribuzione viene indicata co-
me «un provvedimento cui
non sembra agevole, per l’at-
tualità degli effetti, negare
una sostanziale valenza di se-
questro e censura».
E proprio sul valore censo-
rio della sentenza di primo
grado a settembre si era scate-
nata la bagarre politica, con il
centrodestra pronto a solle-
varsi contro quello che veni-
va bollato come «un autenti-
co scandalo». Una bagarre cul-
minata con l’intervento in pri-
ma persona, sulle pagine del
Corriere, dello stesso Caprot-
ti, che ironizzava così sulla vi-
cenda: «Io sono soltanto slea-
le, cioè "unfair", subdolo e
tendenzioso. Un niente, di
questi tempi! Quasi un genti-
luomo. E per i danni subiti da
Coop per questa sleale con-
correnza ha accordato 300 mi-
la euro invece dei 40 milioni
richiesti! Il libro? Non si ordi-
na neppure di bruciarlo sulle
pubbliche piazze».
Coop Italia, al tempo stes-
so, aveva espresso soddisfa-
zione nel vedere condannata
«un’aggressione violenta e le-
siva che noi non ci saremmo
mai sognati di fare nei con-
fronti di un concorrente»,
prendendo anche le distanze
da ogni tipo di polemica: «La
suddetta sentenza non ha nul-
la a che fare con la pretesa di
mettere al rogo i libri, anche
se falsi e diffamatori, né ci sia-
mo mai espressi in tal sen-
so».
Era solo il primo atto della
battaglia legale milanese. Una
delle molte che vedono fron-
teggiarsi Caprotti e le Coop in
tutta Italia.
Nell’aprile 2010 il patron di
Esselunga ha vinto nei con-
fronti di Coop Liguria, nella
primavera del 2011 ha vinto
contro Coop Estense, poi c’è
stata la decisione del tribuna-
le di Milano. Nel 2012 sarà la
volta della sentenza d’appello
a Milano e del primo grado
della causa con Coop Adriati-
ca.
Emanuele Buzzi
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Bruno Ferrante
È stato prefetto
di Milano, dove ha
corso anche per la
poltrona di sindaco
come candidato
del centrosinistra
contro Letizia
Moratti
La vicenda
I due prefetti consiglieri «a titolo gratuito»
Carlo Mosca
L’ex prefetto di
Roma si scontrò
con l’allora
ministro Maroni
perché si rifiutò
di prendere le
impronte ai
bambini rom
Le nomine
Il governo Il caso
Il caso Sospeso dalla Corte d’Appello il blocco della distribuzione del pamphlet anti-Coop scritto da Caprotti, patron di Esselunga
La motivazione
Chi sono
Il libro
«Falce e carrello», scritto
dal fondatore di Esselunga
Bernardo Caprotti e uscito
nel 2007, è diventato un
caso
La polemica
Il libro è una denuncia dello
stretto legame tra Coop, il
colosso della grande
distribuzione, e le
amministrazioni di sinistra,
soprattutto in Liguria ed
Emilia Romagna. La tesi di
Caprotti è che quel legame
avrebbe rappresentato una
pesante distorsione della
concorrenza
La vicenda giudiziaria
Lo scorso settembre il
Tribunale di Milano aveva
accolto il ricorso presentato
da Coop e stabilito la
sospensione della
distribuzione del libro. Ora,
la Corte d’appello ha
sospeso l’esecutività della
sentenza di primo grado
Una donna alla Polstrada
Fuori Papa ieri sera con la moglie (Arcieri)
Lo staff
Il ministro dell’Interno
Anna Maria Cancellieri
ha completato la sua
squadra con la nomina
di 6 consiglieri
personali: tre prefetti,
due giuristi e un
esperto di relazioni
internazionali. Tra loro
gli ex prefetti di Roma
e Milano, Carlo Mosca
e Bruno Ferrante, e
Claudio Gelati, già capo
di gabinetto di Pietro
Lunardi alle
Infrastrutture
Le promozioni
Il ministro ha anche
deciso la promozione di
Luisa Pellizzari a capo
della Polstrada. Prende
il posto di Roberto
Sgalla, che va a dirigere
l’Osservatorio per le
manifestazioni sportive
Ferrante e Mosca
nella squadra
della Cancellieri
Per la prima volta al vertice della Polizia
Stradale viene nominata una donna,
Luisa Pellizzari, investigatrice che partecipò
alle indagini sulla strage di Capaci
Nuova sentenza: «Falce e carrello» torna in libreria
«Difficile negare una
valenza di sequestro
e censura» nello stop
alla distribuzione
L’inchiesta P4
Domiciliari
revocati,
Papa è libero
Il personaggio
Bernardo
Caprotti
con il suo libro:
nel 1957
ha fondato con
i fratelli Guido e
Claudio la catena
di grande
distribuzione
Esselunga
NAPOLI — Il deputato del Pdl Alfonso
Papa, coinvolto nell’inchiesta sulla
cosiddetta P4, è tornato libero alla
vigilia di Natale. Dopo tre mesi da
detenuto nel carcere napoletano di
Poggioreale e due agli arresti
domiciliari nell’abitazione dei genitori
al Vomero, il parlamentare ha ottenuto
la revoca del provvedimento di
custodia cautelare preventiva. La prima
sezione del Tribunale di Napoli, davanti
al quale è in corso il processo, ha
revocato il provvedimento restrittivo in
quanto — ad avviso dei giudici — non
sussistono più le esigenze cautelari. È
stata accolta la richiesta dei difensori
Giuseppe D’Alise e Carlo Di Casola.
Nelle motivazioni il Tribunale ha
manifestato apprezzamento per il
comportamento processuale
dell’imputato. Papa finora non ha perso
una sola battuta del dibattimento e
martedì prossimo sarà in aula per la
prima volta da uomo libero. Il processo
è destinato a entrare nel vivo nel giro
di poco tempo: una volta risolte alla
prossima udienza le questioni
procedurali e quelle relative all’elenco
dei testimoni da convocare, il collegio
entrerà nel cuore delle vicende che
hanno tenuto banco a lungo sulle
pagine dei giornali. La decisione dei
giudici partenopei segue di appena due
giorni un analogo provvedimento
adottato dal gip di Roma, che aveva a
sua volta revocato gli arresti domiciliari
nell’ambito del procedimento relativo a
un episodio di concussione emerso
sempre nell’inchiesta P4 ma per il quale
è stata ritenuta competente la
magistratura della Capitale. Papa si era
costituito nel carcere di Poggioreale il
20 luglio, poche ore dopo che la
Camera aveva accolto la richiesta di
autorizzare l’esecuzione della misura
cautelare preventiva dei pm Francesco
Curcio e Henry John Woodcock. Una
serie di istanze per la remissione in
libertà sono state respinte, nel corso
del tempo, dal giudice per le indagini
preliminari di Napoli, dal tribunale del
Riesame dello stesso capoluogo
partenopeo e, per ultima, dalla
Cassazione. Provvedimenti che
provocarono la risposta polemica degli
avvocati, che hanno ripetutamente
manifestato l’intenzione di
abbandonare la difesa del parlamentare
per protesta. Il 31 ottobre a Papa sono
stati concessi gli arresti domiciliari: i
giudici gli consentirono di uscire di
cella con la motivazione che non
sussisteva più il rischio di
inquinamento probatorio visto che
l’imputato era nel frattempo stato
rinviato a giudizio (con rito
immediato). Papa si era stabilito a casa
dei genitori. Non poteva ottenere gli
arresti nell’appartamento dove abita
con la moglie perché anche lei era
indagata nell’ambito della stessa
inchiesta. Ora è tornato in libertà.
Soddisfatto D’Alise: «Martedì, alla
ripresa del processo, quando sarà
decisa l’ammissione delle prove
l’onorevole Papa si presenterà libero».
Quanto alle polemiche dei mesi scorsi
nei confronti dei pubblici ministeri di
Napoli, il difensore si è limitato a
sottolineare come «la magistratura
giudicante abbia un altro ruolo rispetto
alla Procura. Ci aspettavamo una
decisione di questo tipo».
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13 Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
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15 Primo Piano
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
Eminenza, sono passati
molti anni ma il dolore
per la perdita di un figlio
dodicenne, sfortunato
già dalla nascita e proprio
per questo ancora più
amato e protetto, non
cessa. Come non cessa la
domanda del perché tanto
accanimento contro un
bambino, per definizione
completamente e veramente
innocente! Si avvicina il
Natale, la festa della Vita,
ma noi non possiamo
festeggiare. Perché tanta
cattiveria di Dio nei
confronti di un bambino?
Perché, perché, perché...?
Costantino Vigni Siena
C
aro Costantino, non
so se riuscirò a dirle
qualcosa che la aiuti
in questa dolorosa
sofferenza. Lei parla di un
figlio sfortunato già alla
nascita, a voi era dato il
compito di amarlo e
proteggerlo di più e
lo avete fatto con grande
amore e sacrificio.
In questo Dio era con voi:
lo sentivate nella forza di
essere sempre presenti a
ogni necessità. Da questo
appare che il Dio del Nuovo
Testamento, il Dio
presentatoci da Gesù,
è un Dio mite, umile e
benevolo, che rinuncia
alla sua forza per aiutare
noi a liberare tutte le
nostre energie e giocare
il tutto per tutto, senza
uscita di sicurezza.
Questo Dio è incapace
di voler male ad alcuno.
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SOSTENERE I POVERI PER AIUTARE NOI STESSI
LA CRISI VA AFFRONTATA CON CORAGGIO CIVILE
L’indirizzo mail
è il seguente:
[email protected]
@
Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Cardinal Martini» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-29.00.97.05
Lettere al Cardinal Martini
Le fonti della verità, i «candidati alla dannazione» e il perdono dei peccatori
L’immagine riprende
il pannello centrale
della predella del
Tabernacolo dei
Linaioli (tempietto
marmoreo di
Lorenzo Ghiberti con
pitture di Beato
Angelico; 1432-33).
È conservato nel
Museo Nazionale di
San Marco (Firenze).
Si nota un’innovativa
Adorazione dei Magi:
al posto del corteo
tradizionale disposto
orizzontalmente
come un fregio, c’è
una composizione
di tipo circolare.
«Qual è la mia colpa se non ho il dono della fede?»
Domande & Risposte
Eminenza, perché in questa crisi italiana ed europea
nessuno riesce a prendere le difese dei più deboli?
Mentre lo Stato italiano continua a escogitare manovre
piene di tasse, e quella del 4 dicembre è stata la quinta
dell’anno, la Chiesa ha sostanzialmente taciuto. I
pensionati, i lavoratori più umili, le persone che hanno
bisogno di cure sono continuamente tosati. Le pare
giusto? Intanto i politici fanno poco o nulla per
eliminare i loro privilegi e ogni giorno non perdono
occasione per mostrare il loro attaccamento al posto in
Parlamento o in qualche commissione ben remunerata.
Intanto i disoccupati aumentano, come i prezzi, come i
problemi. Lei, che è una persona tra le più autorevoli,
può dire qualcosa di questa crisi? Può dirci se è
un’altra occasione per colpire i più poveri?
Gianluca Giannoni Avellino
S
i parla molto oggi di «crisi», intendendo con ciò
molte cose disparate, ma unite dalla sensazione
comune: «Non abbiamo più i soldi per tirare
avanti». Io non ho capito bene l’origine e la
motivazione profonda di tale crisi: perché alcuni la
collegano con la dirigenza sconsiderata di banche
dell’Estremo Oriente, altri puntano il dito contro il
prepotere americano, altri con lo stato del debito
pubblico italiano... Probabilmente le cause sono
numerose e gli errori si sono collegati tra loro così da
dare l’impressione di una valanga. Ma, come sempre
avviene, i primi a soffrirne sono i poveri. Qui occorre
allargare il senso di questa parola a tutte quelle persone
che perdono il lavoro, magari a quaranta o cinquanta
anni, e non sanno dove sbattere la testa, e anche a
quelli che dovranno fare sacrifici non da poco per non
essere rifiutati dai loro amici. La crisi colpisce tutti, e
molto di più quelli che non hanno nessun potere. Essa
produce anche una situazione esistenziale tendente alla
depressione, soprattutto in coloro che sono persuasi
che non c’è nulla da fare. Sono d’accordo che una
parola della Chiesa sia necessaria in questi momenti. Mi
pare che ce ne siano e anche molto autorevoli. Anzi è
sembrato a qualcuno che la Chiesa stesse esagerando. Il
Papa ne ha parlato in tante occasioni e ha espresso in
molti modi la sua solidarietà. Tanti vescovi hanno
vissuto situazioni concrete in cui mostrare quanto alla
Chiesa stiano a cuore le situazioni di povertà. A Milano
fu istituita la «Casa della carità»: in seguito il Cardinal
Tettamanzi ha istituito una fondazione cui molti hanno
contribuito, a cominciare dalla notevole somma messa
a disposizione dallo stesso arcivescovo. Per non parlare
di quanto fanno tanti presbiteri, anche con rischio
personale. Leggendo attentamente la sua lettera, mi
sono domandato come è mai possibile che si sappia
così poco di ciò che nella Chiesa si dice o si fa. Di fatto
non si leggono i giornali cattolici né si fa caso alle
notizie che rimangono nell’ambito di casa nostra. Molti
gesti della Chiesa mancano della risonanza pubblica
che dovrebbero avere. Rarissimamente ne parlano i
telegiornali, se non per qualche scandalo.
Il Natale che domani celebriamo può essere una buona
occasione per rilanciare il grido di allarme e per venire
incontro alle necessità concrete di pensionati, dei
lavoratori più umili, delle persone che hanno bisogno
di cure ecc. Per questo la sua lettera mi dà l’ennesima
occasione di rilanciare il grido di Gesù «Beati i poveri»,
anzitutto a coloro che hanno paura dell’impoverimento.
Tutti dovremo affrontarlo, ma non è una giustificazione
della miseria, piuttosto ci permette di recepire quel
distacco e quella libertà del cuore necessari per avere il
giusto rapporto con i beni di questa terra. Se un
impoverimento ci sarà, esso non porterà né al caos né
alla disperazione: lo affronteremo tutti con coraggio
civile e spirito libero, con la coscienza che non è poi così
terribile anche una perdita finanziaria. Ma il ricordo
della nascita di Cristo ci spinge anche a rilanciare il
grido: «Abbiate a cuore la sorte di poveri, considerateli
come vostri amici, anzi come vostri padroni. Allora le
vostre piaghe guariranno presto, sentirete la gioia
promessa ad ogni cristiano, vivrete nell’attesa del ritorno
di Gesù, così come oggi esultate per il suo Natale».
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L’omaggio
del mondo
e il senso
del Natale
Credo, certo che credo in Dio, ma a quale?
Abbiamo tutti la percezione di un essere
superiore che ci ha creati, con un fine che ci
sfugge, ma che è nella mente di Dio. Ma non
mi sento di accettare nessuna delle grandi
religioni rivelate, perché hanno tutte un
comune difetto: se una di esse è giusta, tutte
le altre sono false. Questo urta contro la
ragione, non posso proprio accettarlo. E per
giunta, questo concetto di religione unica
valida fa nascere il sospetto che dietro alla
pluralità di religioni si nascondano giochi di
potere. Cosa sono, allora? Un irriducibile
candidato alla dannazione eterna? Non lo
so, ma continuerò a credere a un Dio
immenso e sconosciuto, così buono da non
dannare le sue creature. Chino la testa in
attesa dell’anatema.
Sergio Rossi Milano
N
essuno è irriducibilmente candidato
alla dannazione. Il pericolo che lei
corre è quello di crearsi un Dio a
propria immagine e somiglianza,
sicuramente meno vero di quello rivelato
e accolto. Cercare i semi di verità nascosti
nelle religioni potrebbe essere invece un
buon punto di partenza. Provi a leggere i
Vangeli e vi scoprirà una ricchezza che
non conosce anatemi.
Caro Cardinal Martini, leggo le sue risposte
sul Corriere e mi sembrano insoddisfacenti,
come quelle di tutti i preti a cui mi sono
rivolta. Le chiedo: se la fede è un dono, come
mai certi hanno questo dono e altri no? Non
mi dica che dobbiamo pregare Dio per averla:
sono almeno quarant’anni che discuto con il
Crocifisso; è mai possibile che Dio non si
degni di farmi avere la fede, mi sembra una
gigantesca ingiustizia, e non mi dica che non
ho pregato abbastanza o non bene. Non
avendo quindi la fede, ecco le mille domande
a cui voi non potete dare risposte perché vi
siete inventati un sacco di cose, come la
resurrezione della carne, la resurrezione di
Gesù, il continuo dover chiedere perdono per
ciò che facciamo, adorare un Dio perché poi,
dopo tanto soffrire, ci premierà, forse.
Sembra il gioco di un crudele giocoliere che
ha in mano le nostre vite e si diverte a
impaurirci, colpevolizzarci, intanto noi
dobbiamo adorarlo. Ma come fate a essere
così sicuri di voi? La terra dove viviamo è
una briciola nell’universo: dunque, a un certo
punto della storia arriva Gesù (una figura
rivoluzionaria che pure mi piace molto) e
dice di essere Dio, muore e risorge. Muore
perché noi siamo stati così cattivi e via
avanti con i sensi di colpa. E poi: perché è
arrivato in quel momento e in quel posto? E
quelli «prima di Cristo», poveretti, perché
non l’hanno potuto conoscere? E perché
proprio la Palestina e non l'America? E poi
tutta questa smania di convertire la gente di
altre religioni, perché non lasciarli in pace? E
questo cristianesimo che è diventato così
strapotente, ricco, non parliamo poi dei
cattolici. Nessuno è mai tornato dall’aldilà, ci
tocca solo morire per sapere. No, non mi
piace il cattolicesimo né il cristianesimo né le
altre religioni. So bene che non mi
risponderà, ma almeno mi sono sfogata.
Quando cerco di parlare con un prete...
non hanno mai tempo, sono tanto
impegnati. O forse non sanno che cosa
rispondere e hanno paura.
Paola Fiorentini Roma
A
nche io mi confronto con il dramma
delle sue stesse domande sulla fede
ogni giorno, forse per questo le mie
risposte non sono soddisfacenti. Le assicuro,
però, che inventarsi bugie credibili per secoli
e secoli è cosa impossibile a chiunque, tanto
meno a chi è autenticamente alla ricerca del
senso delle cose. La Chiesa non ha che una
sola certezza. Dice Paolo: «Io ritenni infatti
di non sapere altro in mezzo a voi se non
Gesù Cristo e questi crocifisso» (1 Cor 2,2).
La morte per amore non genera sensi di
colpa ma impulsi di gratitudine, di
abbandono, di pace. Essa si propaga da sola
perché è una «buona notizia», allora come
oggi. Noi non sappiamo tutto, sappiamo ciò
che ci ha rivelato Gesù, cerchiamo di capirlo
e di viverlo ogni giorno. L’immagine
natalizia del bimbo con le braccia aperte,
oggi è anche per lei e per tutti quelli che
hanno paura.
Eminenza, troppo spesso alla massima
evangelica «Chi è senza peccato scagli la
prima pietra» viene dato un significato che a
mio parere si avvicina molto al concetto di
omertà. In ogni caso la massima citata viene
invocata da chi pretende una sorta di
impunità o quantomeno di giustificazione.
Siccome non credo che il Vangelo voglia
fornire alibi ai peccatori, ma solo concedere
il perdono a fronte del pentimento sincero, le
sarei veramente grato se potesse darmene
l’interpretazione autentica.
Guido Ferrata Parma
I
l testo che lei cita è quello del Vangelo
di Giovanni al Cap. 8,7. Gesù si trova
davanti uno stuolo di accusatori di una
donna colta in adulterio. Con le parole che
lei stesso cita, Gesù chiama ciascuno alla
responsabilità e alla coscienza personale.
Egli rimanda gli interlocutori ad indagare su
di sé, applicando a sé stessi il giudizio che
vorrebbero infliggere alla donna. Quando un
uomo fa così, scopre che il male lo ha dentro
e che non può che appellarsi all’amore e al
perdono di Gesù.
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Beato Angelico
La perdita
di un figlio
e le ragioni
del dolore
La testimonianza
italia: 515249535254
Codice cliente:
«Ma dietro questa azione terrorista
potrebbero esserci gli 007 di Assad»
Giordania,
proteste
anti Assad
WASHINGTON — Secondo Marvin Ce-
tron, l’autore del «Rapporto 2000» sul ter-
rorismo internazionale per la Cia e l’Fbi,
gli attentati a Damasco «hanno una matri-
ce interna che non è quella di Al Qaeda».
Cetron, che sta preparando un rapporto
sugli armamenti in Medio Oriente per il
Pentagono, avanza due ipotesi: che gli at-
tentati siano opera del regime di Assad o
che siano opera dell’opposizione, «cosa
più difficile», osserva. Il consulente sul-
l’antiterrorismo teme che senza un’inchie-
sta internazionale non si farà piena luce
sulle stragi di ieri. «Esse aggravano la cri-
si in Siria e rendono problematica la me-
diazione della Lega araba» conclude.
Esclude che sia stata Al Qaeda?
«Mi sembra improbabile. Gli attentati
alle sedi dell’intelligence siriana si inqua-
drano nella rivolta popolare scoppiata in
Siria a marzo, un portato della primavera
araba. Da allora, il regime di Assad ha eser-
citato una feroce repressione, e ci sono
stati scontri armati con la resistenza. Non
mi risulta che Al Qaeda abbia avuto un
ruolo negli scontri degli ultimi nove me-
si. Le bombe potrebbero averle messe o la
stessa intelligence o la resistenza siria-
ne».
Propende per la prima ipotesi?
«È troppo presto per dire che è quella
giusta. Ma bisogna chiedersi a chi giovi-
no le stragi di ieri e perché abbiano avuto
luogo il giorno dopo l’arrivo degli osserva-
tori della Lega araba. Ritengo sospetta
l’immediata asserzione del regime di As-
sad che esse dimostrano che è terrori-
smo. È la tesi che gli serve a giustificare la
repressione e a strappare il riluttante as-
senso del mondo islamico».
Regge l’ipotesi di un attacco della resi-
stenza?
«È meno plausibile: le sedi dell’intelli-
gence siriana sono ultra protette e non è
semplice arrivarci con un’auto carica di
esplosivi. L’opposizione in Siria non è be-
ne organizzata e i due attentati sono stati
programmati e coordinati con cura».
Di recente ci sono stati attentati an-
che in Iran, protettore della Siria. Non
potrebbe esserci la mano di servizi se-
greti stranieri?
«Mi chiede se ci sia la mano del Mos-
sad, il servizio segreto israeliano? La de-
stabilizzazione di Iran e Siria sono il so-
gno di Israele. Trent’anni fa, quando
l’Iran e l’Iraq si fecero guerra, Israele fornì
armi all’uno e all’altro, in modo che restas-
sero instabili e che nessuno vincesse. Ma
non credo che Israele abbia molto a che
vedere con gli attacchi di Damasco. Po-
trebbe invece avere qualcosa a che vedere
con gli attentati agli impianti missilistici
iraniani degli ultimi mesi. E comunque
Israele non è il solo nemico di Siria e
Iran».
Che cosa vuol dire?
«Che ci sono Paesi islamici come l’Ara-
bia Saudita che sperano che i regimi siria-
no e iraniano crollino. Nella regione anzi
è in corso una guerra occulta dei loro ser-
vizi segreti, talora in alleanza con quelli
occidentali, contro i servizi segreti di Da-
masco e Teheran. Si appoggia l’opposizio-
ne, la si consiglia, non di rado la si arma.
Naturalmente, è una questione così deli-
cata politicamente che tutti gli interessati
lo negano».
In un contesto del genere, e con la Si-
ria sull’orlo della sollevazione, quanto
può durare il regime siriano?
«Ancora un paio di anni, ma non si può
mai dire. Dipenderà altresì da eventi ester-
ni, a esempio da quanto accadrà in Iraq,
di nuovo in preda alla violenza settaria di
sunniti e sciiti, e soprattutto in Iran. In Si-
ria si sono verificate delle diserzioni tra le
truppe, e la resistenza si rafforza. Ma non
basta, ci vorrebbe un intervento militare
esterno come in Libia, per ora improbabi-
le, ne andrebbero di mezzo il Libano e
Israele. E le pressioni di Lega araba e Onu,
se e quando avranno luogo, non daranno
grandi risultati».
Sbaglio, o lei pensa che alla fine sarà
la sorte dell’Iran a decidere di quella del-
la Siria?
«È così. Tra un anno o due l’Iran do-
vrebbe essere in grado di produrre l’ato-
mica e dei missili con cui minacciare Me-
dio Oriente e Europa. A quel punto, a me-
no che Teheran non faccia marcia indie-
tro, una coalizione più o meno pubblica o
Israele da solo attaccherà le basi e gli im-
pianti iraniani sotterranei, mi pare 26 in
tutto, dove si trovano queste armi. Sareb-
be un’operazione gigantesca, una pioggia
di missili capaci di penetrare a grande pro-
fondità. Con il regime iraniano, crollereb-
be anche quello siriano. Ma auguriamoci
che non si attui mai questo scenario, e
che i due regimi cadano sotto le spinte in-
terne».
Ennio Caretto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Bisogna chiedersi a chi
giovino le stragi di ieri.
La tesi del terrorismo
serve a giustificare la
repressione del regime
Non mi risulta
che Al Qaeda abbia avuto
un ruolo negli scontri
degli ultimi
nove mesi in Siria
La diaspora
siriana in
Giordania ha
protestato ieri
nella capitale
Amman davanti
all’ambasciata di
Damasco. Molte
le donne che
hanno urlato
slogan contro
Assad e il suo
regime
(Epa/Nasrallah)
Il regime accusa Al Qaeda, l’opposizione accusa il regime
Quelle cellule
venute da fuori
e i sospetti
sulla tempistica
❜❜
L’analista Harv|n Cc|ron. «È gucrra d| sp|c |ra | saud|||, a||ca|| dcg|| occ|dcn|a||, c | rcg|m| sc||||»
Chi sono i veri mandanti
dei due kamikaze che ieri si so-
no fatti saltare in aria a Dama-
sco nell’area super pattugliata
dove stanno i comandi dei ser-
vizi segreti civili e militari cau-
sando oltre 40 morti? È questa
la domanda che accompagna
ora le accuse e contro accuse
tra governo e rivoluzionari sul
massacro più grave nel cuore
della capitale a nove mesi dal-
l’inizio delle rivolte in Siria.
Centrale perché rivelatrice di
quanto le due parti siano or-
mai lontanissime da qualsiasi
possibilità di compromesso e
soprattutto prova della deriva
sempre più violenta in cui sta
cadendo il Paese ormai lacera-
to da una gravissima e sangui-
nosa guerra civile.
Partiamo dai fatti. Ieri matti-
na verso le dieci e un quarto
ora locale, a meno di 24 ore
dall’arrivo nel Paese della pri-
ma decina di osservatori della
Lega araba mirati a cercare
una soluzione pacifica alla cri-
si (dovrebbero arrivare a quo-
ta 150 entro poche settima-
ne), due attentatori suicidi
fanno brillare le loro auto cari-
che di dinamite a pochi secon-
di l’una dall’altra. La televisio-
ne nazionale siriana Al-Ikhba-
riya al-Suriya dopo meno di
mezz’ora interrompe i pro-
grammi e manda in onda le
immagini raccapriccianti di
morti e feriti, decine di veicoli
in fiamme e civili nel panico.
Secondo le ricostruzioni dei
giornalisti legati al regime, la
prima deflagrazione avviene
di fronte al quartier generale
dell’intelligence militare, nel
quartiere blindato di Kafar
Sousah, non lontano dalla pa-
lizzata che circonda gli uffici
della «Sicurezza Generale» (i
temibili servizi di informazio-
ne legati al ministero degli In-
terni). Quando le guardie di
quest’ultimo si avvicinano
per verificare i danni della pri-
ma esplosione, la seconda au-
tobomba penetra la loro zona
rimasta sguarnita e quindi
esplode. Il fatto più curioso è
che i massimi portavoce dello
Stato siano rapidissimi a con-
cludere che «i mandanti del-
l’attentato vanno cercati tra le
file di Al Qaeda». L’evento è
preoccupante. Nonostante la
sua prossimità geografica con
Libano e Iraq, la Siria non ha
quasi mai visto attentati suici-
di sul suo territorio. L’opinio-
ne pubblica ancora fedele al re-
gime chiede spiegazioni. E la
risposta va a pennello con le
tesi rilanciate con forza nelle
ultime settimane dallo stesso
presidente Bashar al-Assad:
«La ribellione è in mano ai ter-
roristi. Se vincessero sarebbe
la vittoria di Al Qaeda». Una
spiegazione che, guarda caso,
arriva con un tempismo per-
fetto per cercare di convince-
re gli osservatori della Lega
araba che i ribelli vanno battu-
ti in ogni modo.
Ma è proprio la curiosa coin-
cidenza tra attentati e presen-
za degli osservatori della Lega
a dare argomenti ai gruppi del-
la ribellione. «È tutta una mac-
chinazione della dittatura. Usa
il terrorismo per delegittimar-
ci e criminalizzarci. Gli autori
delle stragi non siamo noi, che
oltretutto non avremmo nep-
pure i mezzi per compiere at-
tentati tanto complessi, ma
piuttosto loro», replicano al-
l’unisono gli esponenti del-
l’Esercito siriano libero, l’orga-
nizzazione che cerca di coordi-
nare i disertori dell’esercito re-
golare in una nuova forza com-
battente rivoluzionaria, e i po-
litici del Consiglio nazionale si-
riano fuggiti in esilio. A loro di-
re inoltre la repressione milita-
re continua sempre più crude-
le. Dopo le centinaia di morti
tra lunedì e giovedì, ieri le vit-
time sarebbero state in un nu-
mero compreso tra 20 e 35,
specie nelle zone di Idlib,
Homs e Deraa. La ferrea censu-
ra imposta dalla dittatura con-
tro i giornalisti e gli osservato-
ri stranieri rende quasi impos-
sibile qualsiasi verifica indi-
pendente.
Lorenzo Cremonesi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di GUIDO OLIMPIO
Esteri
❜❜
Lo studioso
Diaspora
Kamikaze a Damasco: 40 morti

Marvin Cetron,
nato a New York
81 anni fa, è
stato consulente
della Casa
Bianca.
È autore del
«Rapporto
2000» sul
terrorismo
preparato per
l’Fbi e la Cia.
Ha fondato e
presiede il
«Forecasting
International»,
un think tank
americano di
analisti e
futurologi
Primi soccorsi Una strada di Damasco subito dopo il duplice attacco suicida che ha ucciso oltre 40 persone ferendone un centinaio (X|nhua|H||cs|onc Hcd|a)
Chi è
Siria Au|obomba con|ro duc scd| dc| scrv|/| d| s|curc//a rcsponsab||| dc||a rcprcss|onc dc||c r|vo||c
WASHINGTON — Gruppi
qaedisti sono presenti in Siria.
E possono infiltrarsi dai Paesi
vicini. Il regime lo sa bene,
poiché durante la campagna
Usa in Iraq li ha tollerati a
patto che andassero a mettere
le bombe contro i marines. Ad
Aleppo e in altre città i
militanti hanno messo radici e
oggi sono nelle strade a
battersi contro l’esercito. Sono
tra i più tosti negli scontri.
Questo per dire che non
sarebbe una sorpresa se
avessero voluto vendicarsi
della repressione colpendo la
sede dei servizi segreti.
L’attacco, però, sembra fatto
apposta per mettere in
difficoltà l’opposizione in una
fase nella quale sta
raccogliendo consensi
internazionali. Significativa —
e per alcuni sospetta — la
coincidenza di eventi. Due
giorni fa, fonti ufficiali siriane
denunciano movimenti di
terroristi. A Damasco, intanto,
arrivano i primi osservatori
della Lega araba. Ed ecco
l’esplosione davanti a un
obiettivo che dovrebbe essere
ben protetto. La rete di
sicurezza composta da una
dozzina di apparati è stata
perforata. Il regime, sempre
parco di informazioni, mostra
la scena del massacro, accusa i
seguaci di Osama, porta gli
osservatori sul posto in modo
che si rendano conto delle
conseguenze. È un film dalla
trama nota. Lo hanno già
«girato» altri raìs in difficoltà,
dal tunisino Ben Ali al libico
Muammar Gheddafi. Gli
avversari sono dipinti come
«ratti» o «terroristi». Tecnica
che a volte funziona. Perché
imbarazza l’opposizione che
nega il coinvolgimento ma, nel
contempo, non può escludere
l’iniziativa di qualche cellula
più estrema. Il fronte anti
Assad — malgrado sigle e
annunci — non è così unito.
All’opposto la strage può dare
una mano allo schieramento
pro Assad raccogliendo gli
indecisi o i neutrali.
È evidente che la Siria sta
scivolando verso una deriva
irachena. Le persone
scompaiono, altre sono
freddate dai sicari, altre
ancora sono rapite e fatte
ritrovare senza vita. I servizi
combattono la loro guerra
segreta. E poi arrivano le
autobomba guidate dai votati
«al martirio». Magari sono
davvero qaedisti, ma non
sappiamo chi li abbia
innescati. Si crea una realtà
violenta e ambigua dove
ognuno può accusare il proprio
avversario (o il nemico del mio
amico), tanto è difficile dire
«chi è stato». L’unica cosa
certa sono le vittime.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
16
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI — La crisi tra Parigi
e Ankara sale di intensità, e Re-
cep Erdogan non esita ad abban-
donare i modi in uso tra capi di
Stato. Rabbioso e indignato, il
premier islamico moderato ieri
ha attaccato la Francia esortan-
dola a pensare al suo, di genoci-
dio, «quello commesso contro
gli algerini», e ha persino invita-
to il presidente Sarkozy a chie-
dere lumi al padre Pal, «che in
qualità di legionario nell’Alge-
ria degli anni Quaranta ha sicu-
ramente molte cose da spiegar-
gli quanto ai massacri compiuti
dalla Francia».
Il governo turco giudica in-
sultante il voto di giovedì all’As-
semblea nazionale francese,
quando la maggioranza dei 41
deputati presenti in Aula ha ap-
provato per alzata di mano un
testo che prevede un anno di
carcere e 45 mila euro di am-
menda per chi nega il genoci-
dio commesso nel 1915 dai tur-
chi ai danni degli armeni. Il ge-
nocidio armeno era già ricono-
sciuto ufficialmente con una
legge francese del 2001; il nuo-
vo voto — appoggiato sia dalla
maggioranza Ump sia dall’oppo-
sizione socialista — stabilisce
delle pene per chi ne contesta
l’esistenza, così come accade
con il genocidio degli ebrei nel-
la Seconda guerra mondiale.
«Il governo francese gioca
con l’odio contro i turchi e con-
tro i musulmani per ragioni
elettorali — ha detto Erdogan
—. Invece di preoccuparsi di
ciò che accadde tra turchi e ar-
meni, la Francia dovrebbe rico-
noscere le sue colpe in Algeria.
Le stime degli storici parlano
del 15% degli algerini uccisi dai
militari francesi a partire dal
1945. Si tratta di un genoci-
dio».
La corsa a rinfacciarsi colpe
storiche può apparire strava-
gante in un momento in cui
Francia ed Europa da una parte
e Turchia dall’altra sarebbero
chiamati a lavorare insieme nei
numerosi teatri di crisi: dall’eco-
nomia alla primavera araba. Il
ministro degli Esteri Alain Jup-
pé, protagonista di un riavvici-
namento tra Parigi e Ankara,
era riuscito a trovare una posi-
zione comune di condanna del
regime siriano di Assad. Per
questo, Juppé si è più volte
smarcato dalla posizione dei
parlamentari della sua stessa
maggioranza, fino a dichiarare
apertamente, ieri, che «il voto
sul genocidio armeno era inop-
portuno».
Ma per un Juppé che cerca di
ricucire e chiede agli «alleati
turchi» di «non reagire in mo-
do sproporzionato», c’è un pre-
sidente Sarkozy che da anni ac-
cumula le prese di posizione an-
titurche. Appena eletto, nel
2007, il presidente francese vol-
le dare una lezione di geografia
spiegando che «la Turchia si
trova in Asia minore, non in Eu-
ropa, e l’Ue è aperta alle candi-
dature solo dei Paesi europei» e
di recente, nella sua ultima visi-
ta ufficiale, si è trattenuto ad
Ankara solo cinque ore e in qua-
lità di presidente del G20 e non
di capo di Stato francese, irri-
tando Erdogan che ebbe modo
di offendersi e commentare
«un incontro non all’altezza del-
le relazioni franco-turche».
La malcelata antipatia di
Sarkozy per la Turchia, e la vo-
glia di alcuni deputati della re-
gione di Marsiglia di aggiudi-
carsi il sostegno della comunità
armena a quattro mesi dalle ele-
zioni presidenziali e legislative,
hanno creato un pasticcio inter-
nazionale che, oltretutto, infa-
stidisce gli storici. L’illustre
Pierre Nora, che alla tutela della
memoria ha dedicato tutta la vi-
ta di studioso, protesta contro
«chi vuole imbrigliare il lavoro
dello storico». Durante il dibat-
tito in Aula, alcuni deputati
francesi hanno voluto dedicare
il voto a Hrant Dink, il giornali-
sta turco di origine armena uc-
ciso dai nazionalisti nel 2007,
simbolo della lotta contro i resi-
dui autoritari dello Stato turco.
Ma, paradossalmente, poco pri-
ma di morire lo stesso Dink ave-
va definito quel testo «una leg-
ge imbecille».
Stefano Montefiori
twitter @Stef_Montefiori
Nel deserto
Nel 1916 i due fratelli Serapian,
Stepan e Aramays, attraversano
il deserto dell’Anatolia
e raggiungono Aleppo
In Italia
Nel 1923 arrivano a Venezia.
Stepan-Stefano conserva il
cognome Serapian mentre
Aramays diventa per un errore
Serabian. Stepan raggiunge poi
Milano dove si afferma come
pellettiere (nella foto sotto
l’erede Ardavast Serapian
con il figlio Stefano, a sinistra,
e il nipote Giovanni)
Gli armeni
di Istanbul, di Bursa
e di Smirne, essendo
perfettamente
integrati,
non subirono
né ritorsioni
né violenze
di alcun genere
Molti degli armeni
trasferiti in Siria
furono stroncati
dalle malattie,
dall’indigenza
e da incidenti vari.
Morirono intorno
alle 300.000
persone
MILANO — Che cosa significa esse-
re armeno? Ardavast Serapian sorride
e abbassa lo sguardo: «Significa senti-
re una storia dai genitori, dagli anziani
della nostra comunità, e cominciare a
raccontarla».
È il 1916, i due fratelli Serapian, sette
e cinque anni, attraversano il deserto
dell’Anatolia e raggiungono Aleppo.
«Mio padre e mio zio erano troppo pic-
coli, i ricordi sono confusi»: le carova-
ne dei deportati, una famiglia numero-
sa, la madre separata dagli altri, i ma-
schi uccisi. La rete di assistenza che li
salva dal massacro li porta in Siria e poi
li imbarca per Corfù, dove c’è un colle-
gio del Pari Korzagan, l’unione di bene-
ficenza armena. È il 1923 quando i due
fratelli arrivano dai padri mechitaristi a
Venezia. Il maggiore, Stepan, conserva
il cognome Serapian, il più piccolo, Ara-
mays, per un errore di trascrizione alla
frontiera italiana diventa Serabian. I
percorsi si dividono.
«Uno può studiare, l’altro deve lavo-
rare: è così che, quindicenne, mio pa-
dre Stepan arriva a Milano». Anche qui
trova un collegio. «Mussolini, colpito
dai resoconti dell’ambasciata in Tur-
chia, aveva messo a disposizione una
struttura in viale Umbria, angolo Risor-
gimento. Quando piove si vede ancora
la scritta, non l’hanno cancellata del
tutto...».
Il giovane Serapian al
p r i n c i p i o
dorme lì, di
g i o r n o f a
l’aiutante pa-
st i cci er e. I
mechi tari sti
gl i trovano,
qui ndi , una
stanza presso
due donne che
cuciono tomaie.
È lì che prende
forma la secon-
da storia di Ste-
pan/Stefano Sera-
pian, pellettiere
celebre tra le signore delle buona bor-
ghesia già nel dopoguerra, ora marchio
tra le vetrine di lusso di via della Spiga.
In zona piazzale Loreto, resta il nego-
zio storico, con il laboratorio a vista, il
profumo di pelle tagliata e intrecciata,
gli artigiani col camice bianco. Arda-
vast, l’erede, 59 anni, parla a un tavolo
quadrato, il pavimento abbagliante, cir-
condato da un’esposizione di modelli
di ogni foggia e colore. Sulla stessa via,
appena di fronte, c’è la chiesa armena.
La comunità, tremila persone in Italia,
la maggior parte a Milano, si salda an-
che intorno alla religione, cristiana. E
ai centri culturali ancora attivi, come
quello di piazza Velasca.
«L’armeno non lo parlo bene —con-
fessa Ardavast —, lo capisco, mia ma-
dre del resto era italiana, in casa non lo
usavamo». La moglie, però, è armena.
E alla terza generazione la lingua è ri-
sorta: il figlio Stefano —che studia Chi-
mica a Londra —ha preso lezioni, dun-
que lo parla.
Soprattutto, lo cucina. I dolmà, per
esempio, involtini di riso, pinoli e ci-
polle, avvolti in foglie di vite. «È quello
che ci unisce ai turchi», compare Stefa-
no nella stanza dell’esposizione, sorri-
dente e informale: «Eravamo a cena
con amici turchi l’altra sera — raccon-
ta, con il cugino Giovanni Nodari — ci
provocavano sulla vicenda della Fran-
cia». Offesi? «Ma no...». «Il problema
non è con la gente — interviene il pa-
dre —, è solo politico». E se nei libri di
scuola a Istanbul o Ankara non è scrit-
to «genocidio» e «diaspora», c’è la fa-
miglia Serapian a tramandarsi la Storia
di padre in figlio.
Alessandra Coppola
nuovitaliani.corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sotto i francesi
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Il conflitto
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L’indipendenza
Arr|va nc| l9G2,
dopo 8 ann| d|
gucrra
Genocidio armeno, Erdogan all’attacco
Il leader turco accusa i francesi per le stragi compiute in Algeria
Pellettiere
Evitare le trappole della storia è
impresa quasi disperata. Anche
perché le radicate convinzioni,
che sono poi il cemento degli ste-
reotipi, sembrano davvero insupe-
rabili: da una parte e dall’altra.
Il genocidio armeno, che molti
riconoscono e altri rifiutano, per
ridurlo a una sommatoria di inevi-
tabili massacri dovuti alle cornici
della guerra, è un passaggio deli-
catissimo che la Turchia utilizza
per distinguere Paesi amici da Pae-
si ostili. Altri si servono del pro-
blema per ragioni di interesse,
mentre un manipolo di puntiglio-
si sognatori, che rifiutano i dogmi
della realpolitik, pensa che sia
prioritaria, costi quel che costi, la
ricerca della verità.
A leggere i libri scolastici e in
generale i testi che raccontano a
giovanissimi e giovani turchi la
storia del loro Paese, del genoci-
dio degli armeni non si parla.
Prendiamo due libri di storia tra i
più adottati nelle scuole e quindi
di generale consultazione. Uno ha
un titolo che si traduce così: «Da
ieri a oggi, le relazioni turco-arme-
ne»; l’altro titolo è più laconico:
«Armeni, esilio e immigrazione».
In entrambi i volumi, la tesi è sem-
pre la stessa: nell’Anatolia orienta-
le gli armeni, stanchi e provati da
dure condizioni di vita, decisero
di ribellarsi. L’impero ottomano
reagì, «trasferendo» gli armeni in
Siria. Ma molti di costoro, «prova-
ti dalle malattie, dall’indigenza e
da incidenti vari, morirono. Il nu-
mero delle vittime si aggira attor-
no alle 300.000 persone». Mentre
le valutazioni di chi sostiene che
ci fu genocidio arrivano a un mi-
lione e mezzo di morti. L’elemen-
to che gli storici, al servizio della
didattica, sottolineano per confu-
tare la tesi dello sterminio siste-
matico è che «gli armeni di Istan-
bul, di Bursa e di Smirne, essendo
perfettamente integrati, non subi-
rono ritorsioni né violenze di al-
cun genere».
Gli studenti turchi crescono
quindi studiando quello che, per
il vertice del Paese — prima con i
laici ad oltranza, e ora con gli isla-
mici moderati del partito di Erdo-
gan — è un dogma che nessuno
ha ancora avuto il coraggio di scal-
fire.
L’articolo 301 del codice pena-
le, quello che punisce l’offesa alla
«turchicità», ritenendo colpevole,
e quindi severamente punibile,
chi osi parlare di genocidio degli
armeni è stato recentemente
emendato. Ma in realtà è specula-
re, in misura diametralmente op-
posta, alla legge approvata dall’As-
semblea nazionale francese, che
considera penalmente colpevoli
tutti coloro che negano che in Tur-
chia ci fu il genocidio degli arme-
ni. È chiaro che la libertà di pen-
siero, in ambedue i casi, ne esce
pesantemente umiliata.
Per restare alla Turchia, va ricor-
dato che i processi avviati, e quasi
sempre sospesi in corso d’opera,
contro tutti coloro — giornalisti,
scrittori e storici — che hanno
parlato, in vari modi, del genoci-
dio degli armeni, hanno creato
del Paese un movimento assai in-
teressante. Assolutamente minori-
tario, ma sostenuto da chi chiede
di poter discutere apertamente
del problema. È poco, ma forse è
l’inizio di un processo di revisio-
ne che Ankara prima o poi sarà ob-
bligata ad accettare.
Antonio Ferrari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La ex colonia
La memoria armena la s|or|a dc| |ra|c||| Scrap|an |ugg||| |n l|a||a La versione turca l ||br| d| scuo|a m|n|m|//ano anchc || numcro dc||c v||||mc
Affondo personale
«Due bimbi in marcia nel deserto
Così mio padre e mio zio si salvarono»
«Indigenza», «malattie», «esodo»
Il massacro riscritto dai manuali
❜❜
❜❜
Ankara Il premier turco Recep Tayyip Erdogan, 57 anni (Rcu|crs|Hurad Sc/cr)
A Sarkozy: «Tuo padre,
che ha fatto il legionario
in quella guerra, potrebbe
raccontarti dei massacri»
Parigi Il presidente francese Nicolas Sarkozy, 56 anni (A|p)
Stefano Serapian con la figlia
Sciakè: ha trasformato il nome
di famiglia in un marchio di lusso
(Eugenio Grosso)
Crisi diplomatica Crcscc |a |cns|onc |ra | duc Pacs| dopo |’approva/|onc dc||a |cggc chc cr|m|na||//a | ncga/|on|s||
17 Esteri
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
Il drammaturgo ceco diventato presidente
MOSCA — Saranno in tanti
e tra loro non mancheranno
politici di lungo corso, intellet-
tuali famosi, scrittori e vippu-
me vario. Compresa Ksenia
Sobchak, nota come Paris Hil-
ton russa, che appena un anno
fa si presentava a un’intervista
col presidente georgiano
Saakashvili (dopo la guerra del
2008) indossando una magliet-
ta col ritratto di Putin, «l’ama-
to premier».
La grande manifestazione di
oggi degli indignati russi ha
messo in fibrillazione il Paese.
Quarantacinquemila persone
si sono già impegnate a parteci-
pare sulla pagina di Facebook.
Registi, attori e altri personag-
gi di spettacolo hanno realizza-
to filmati in cui compaiono
con un nastro bianco (come
quelli della precedente dimo-
strazione che Vladimir Putin
aveva scambiato per profilatti-
ci) con su il proprio nome e
l’invito a scendere in piazza. La
blogosfera è in fermento e
ogni metodo appare buono
per convincere la gente a non
starsene a casa. Compreso
quello escogitato da un sito
che esorta le ragazze a non far-
si scappare l’occasione di in-
contrare migliaia di maschi
giovani, benestanti e intelligen-
ti. Si, perché secondo tutte le ri-
levazioni, coloro che protesta-
no sono soprattutto professio-
nisti e intellettuali che vivono
nelle grandi città, in parti-
colare la capitale e San
Pietroburgo. I membri
di quelle che lo stratega
del Cremlino Vladi-
slav Surkov ave-
va bollato come
«comunità ur-
bane annoia-
te». Ma delle
quali oggi Pu-
tin e il presi-
dente Dmi-
trij Medve-
dev hanno
deciso di te-
nere conto,
per cercare
di evitare
danni peg-
giori.
E l’annun-
cio di una serie
di misure per allenta-
re la «democrazia gui-
data» è stato accolto
con favore dal Consi-
glio d’Europa: «passi im-
portanti per rafforzare la
democrazia in Russia».
Un giudizio che certamen-
te ha fatto molto piacere
al Cremlino, dove si sta cercan-
do in tutti i modi di riportare
la protesta sotto controllo, in-
canalandola verso lidi diversi
da quelli dove sono approdate
tutte le varie rivoluzioni colora-
te (Georgia, Ucraina, eccetera).
Così lo stesso Surkov, del
quale peraltro Putin si stareb-
be per liberare, ha affermato in
un’intervista che «il sistema è
già cambiato». Le istanze della
protesta, sarebbe il messaggio,
sono già state accolte dal po-
tere. Anche il capo della
chiesa Kirill, che nei giorni
scorsi si era lasciato andare
a dichiarazioni che pareva-
no incoraggiare i ma-
nifestanti, ieri ha
espresso grande
cautela: l’informa-
zione che provie-
ne dai network
sociali rende i
russi «parti-
colarmente
vulnerabili
di fronte a
manipola-
zioni». Il popolo fareb-
be bene a non farsi cor-
rompere da questi siti. Il
timore, ovviamente, è
che agenti stranieri stiano
operando nell’ombra per
organizzare una rivoluzio-
ne, come ha più volte det-
to lo stesso Putin.
Intanto i manifestanti
vanno avanti. Dopo il ri-
fiuto di due strade vici-
no al Cremlino, hanno
ottenuto dalle autorità
la via intitolata ad An-
drej Sakharov. Ci saranno prati-
camente tutte le opposizioni
democratiche. Per non scon-
tentare nessuno, gli oratori sa-
ranno 19, compresi famosi
scrittori come B. Akunin e Dmi-
trij Bykov. Interverrà anche il
blogger Aleksej Navalny, che
ha scontato 15 giorni di carce-
re per la precedente dimostra-
zione.
Probabilmente salirà sul pal-
co anche Mikhail Gorbaciov,
che all’inizio aveva appoggiato
in pieno Putin. «Mi sentivo ve-
ramente legato a lui, ma ora?»
si è chiesto l’ex presidente so-
vietico. Le cose dette dal pre-
mier dopo le precedenti prote-
ste (i profilattici e il resto) lo
hanno veramente colpito: «So-
no dispiaciuto. E provo vera-
mente vergogna».
Come la Sobchak, anche al-
tri personaggi famosi hanno
deciso di cambiare fronte. La
piazza sta diventando un luo-
go cool dove essere. E poi sono
già migliaia gli utenti che han-
no visto il filmato che si richia-
ma al sito di relazioni sociali
«teamo» (http://www.new-
sru.com/russia/23dec2011/ka-
nun.html). Il messaggio è
esplicito. All’ultima manifesta-
zione c’erano tra 25 e 60 mila
persone, per il 70% maschi. Il
65% aveva meno di 35 anni e
l’80% disponeva di un reddito
superiore alla media. Il 50%
non era sposato. «Tiriamo le
somme: migliaia di uomini per-
fetti e liberi; andiamo in piaz-
za!».
Fabrizio Dragosei
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Batosta alle urne
e molti sospetti
ROMA — Non c’è solo la piazza a chiedere
conto a Vladimir Putin dei brogli. Il bureau
dell’assemblea parlamentare del Consiglio
d’Europa ha preso una decisione senza
precedenti in Russia: inviare per la terza volta
gli osservatori. Andrea Rigoni, deputato
italiano che farà parte della missione di
post-monitoraggio, spiega perché: «Ci sono
evidenze di irregolarità, per giunta "poco
professionali"».
Poco professionali?
«Già, non sono avvenuti come al solito nei
paesini, ma persino nella capitale. Segno del
grande nervosismo che ha preso il governo di
fronte alla protesta. Per la prima volta Putin
ha sentito un brivido: qualcosa potrebbe
cambiare».
Quali evidenze ci sono del voto truccato?
«Ci sono video girati con i telefonini di cui
blog come Golos sono pieni. Ci sono
testimonianze: anche di fronte a uno di noi
c’è chi ha inserito più di una scheda
nell’urna».
E lui cosa ha fatto?
«Nulla. Il problema è che noi possiamo
solo osservare».
Quali sono le tecniche di broglio?
«Oltre allo stuffing vote con pacchi di
schede precompilate inserite nell’urna, c’è
l’home vote, basta telefonare e dire che si è
malati e il seggio viene a casa tua. E il bussing
vote: blocchi di persone trasferite in pullman
da un seggio a un altro per votare più volte».
E come viene consentito?
«Esiste il certificato di assenza dal proprio
luogo di residenza, per chi lavora in un’altra
città, che consente di votare altrove. Al seggio
non c’è possibilità di controllare se lo ha già
fatto e lo si lascia votare. Sono state verificate
firme assimilabili alla stessa persona. Interi
uffici hanno fatto il tour del voto».
Ma chi li portava a votare?
«Tutte le autorità statali hanno fatto
propaganda per il partito di governo. In più
c’è stata una fase pre-elettorale molto
burocratizzata e controllata che ha fatto da
sbarramento. Molte forze politiche non sono
state registrate dal ministero della Giustizia
(dunque dal governo) e non hanno potuto
candidarsi. Quando sono andato alla
commissione centrale elettorale, per verificare
il trasferimento dei dati, io sono passato, ma
il mio interprete no. Delle centinaia di
contestazioni documentate solo 23 sono state
accolte. Si dà per scontato che un margine di
brogli esista sempre. Però la Russia non può
rimanere all’età della pietra della
democrazia».
Cosa accadrà al termine della vostra
missione a Mosca?
«Il plenum dell’assemblea deciderà, se la
situazione resta questa potrebbero scattare
censure o sanzioni».
Putin è caustico con la protesta.
«È molto preoccupato. Con queste
percentuali di voto alle presidenziali potrebbe
essere costretto ad andare al ballottaggio.
Sente che c’è una frattura interna. Non è più
lo zar».
Virginia Piccolillo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
twitter@vpiccolillo
L’hanno salutato in musica, con un concerto
dei gruppi underground che aveva amato da
dissidente e portato con sé al Castello da
presidente. In ricordo di Václav Havel, il
drammaturgo che sconfisse il comunismo
predicando «la verità contro la menzogna»
morto domenica scorsa a 75 anni, sono saliti
sul palco dello storico Palazzo Lucerna anche
i Plastic People: fu in difesa della band dai
processi della «normalizzazione» che si
costituì il movimento dissidente guidato da
Havel, Charta 77. All’uomo simbolo della
controcultura, scanzonato sbeffeggiatore
delle storture del potere, ieri sono stati
tributati gli onori di Stato. I solenni funerali
hanno richiamato nella cattedrale di San Vito
leader e personalità da tutto il mondo, da Bill
e Hillary Clinton a David Cameron e Nicolas
Sarkozy. L’arcivescovo di Praga ha letto un
messaggio di Papa Benedetto XVI. All’esterno,
in migliaia hanno reso omaggio all’eroe della
Rivoluzione di velluto. Nelle stesse ore in
Polonia, nella Danzica di Solidarnosc, una
strada veniva intitolata a Václav Havel.
Maria Serena Natale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il popolo scende in strada
Il voto
Alle elezioni parlamentari
del 4 dicembre, Russia unita
— il partito del premier
Putin e del presidente
Medvedev — ottiene il
49,9% dei voti con un calo
di 15 punti
Seggi
La batosta elettorale fa
perdere al partito la
maggioranza assoluta ma
non quella relativa alla
Duma, la Camera bassa del
Parlamento di Mosca: Russia
unita ottiene 238 seggi su
450. I comunisti, secondo
partito, si fermano a 92
Le proteste
I risultati ufficiali
sono contestati
dall’opposizione.
Migliaia di persone
scendono nelle strade per
denunciare irregolarità, frodi
e brogli
Le accuse
Putin ha accusato gli Usa di
fomentare le proteste. Ma
alle presidenziali di marzo la
sua rielezione al primo turno
ora è a rischio
Le elezioni
Dive impegnate
«Brogli in serie,
a Mosca
una democrazia
da preistoria»
Oggi nuova manifestazione con politici, blogger e star
Cuba, amnistia anche per reati politici
Messa solenne e concerto rock
Il mondo dice addio a Václav Havel
Delusa
Tina Kandelaki (sopra),
36 anni, stella della
televisione russa:
«La generazione
di Putin è cresciuta.
Non dobbiamo
per forza amarlo»
Il Consiglio d’Europa
Ex fan
Ksenia Sobchak (qui sopra e nella foto
grande), figlia 30enne di Anatolij
Sobchak, ex sindaco di San
Pietroburgo e mentore politico di
Vladimir Putin, appena un anno fa si
presentava a un’intervista con il
presidente georgiano Mikhail
Saakashvili indossando una
maglietta con il ritratto dell’«amato
premier». Soprannominata «la Paris
Hilton» russa per la carriera nel
mondo dello spettacolo e per lo stile
di vita, ha improvvisamente cambiato
fronte politico: anche lei oggi sarà in
piazza contro il primo ministro
La presentatrice
Svetlana Konegen, la veterana della
tv, considerata il Maurizio Costanzo
di Russia. È uno dei personaggi
più conosciuti a partecipare alla
manifestazione di oggi: 45 mila
persone si sono già mobilitate su
Facebook. Registi, attori e stelle dello
spettacolo hanno realizzato filmati in
cui compaiono con un nastro bianco
in segno di protesta
Anche la Paris Hilton russa
scende in piazza contro Putin
Verranno liberati 3 mila detenuti
Russia Adesioni di massa alla protesta contro il Cremlino. Gorbaciov salirà sul palco
Cuba a sorpresa annuncia la liberazione di circa tremila
prigionieri, alcuni dei quali condannati per crimini contro
la nazione. Ossia prigionieri politici. Il presidente Raul
Castro ha comunicato ieri un’amnistia senza precedenti
per «ragioni umanitarie». Tra i prigionieri vi sarebbero
anche 86 stranieri di 25 Paesi diversi. L’amnistia dovrebbe
divenire effettiva nei prossimi giorni, come ha dichiarato
il presidente Castro in chiusura della seconda sessione
annuale dell’assemblea nazionale cubana. Non ha, però,
precisato se verrà scarcerato anche l’americano Alan
Gross, condannato nel mese di marzo a 15 anni di carcere
con l’accusa di spionaggio. Il governo cubano aveva già
liberato più di 100 prigionieri politici nel 2010, dopo
l’intercessione della Chiesa cattolica. E forse dietro
quest’ultimo annuncio potrebbe esserci la prossima visita
di Benedetto XVI il prossimo aprile.
L’omaggio Da sinistra Hillary e Bill Clinton con l’ex segretario
di Stato americano Madeleine Albright per l’addio a Havel
18 Esteri
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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italia: 515249535254
Codice cliente:
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA—Il cuore del no-
vantenne principe Filippo
rallenta e mette in ansia la fa-
miglia reale. Il marito della
regina Elisabetta, ieri sera, è
stato trasportato in ospedale
in elicottero e operato d’ur-
genza per un blocco a un’ar-
teria che gli aveva provocato
«dolori al petto».
L’intervento è riuscito, ha
comunicato ufficialmente
BuckinghamPalace, ed è con-
sistito in «una procedura po-
co invasiva, l’applicazione di
uno stent», un dilatatore co-
ronarico.
Filippo si trovava da lune-
dì per le vacanze natalizie a
Sandringham, il ritiro predi-
letto dei sovrani, quando ha
accusato i primi sintomi che
hanno reso necessario l’im-
mediato trasporto all’ospeda-
le Papworth di Cambridge, il
più importante del Regno
Unito per il trattamento delle
malattia cardiache.
La famiglia reale ha annun-
ciato che «il principe Filippo
resterà in ospedale sotto os-
servazione per un breve peri-
odo», senza precisare se sarà
in grado di trascorrere il Na-
tale a casa. Tre anni fa, nel
2008, Filippo fu sottoposto a
terapia intensiva per una «se-
ria infezione polmonare»
che superò dopo una degen-
za di alcuni giorni al «King
Edward VII» di Londra. L’ulti-
mo allarme è dello scorso
mese di ottobre: Filippo, 90
anni compiuti a giugno, ave-
va programmato un viaggio
ad Assisi che fu bloccato all'
ultimo istante. Poi si scoprì
che si era trattato di un forte
raffreddamento.
Da alcuni giorni Elisabetta
e il consorte (sono sposati da
64 anni) si sono trasferiti in
treno nella proprietà di 240
ettari del Norfolk, la contea
orientale che si affaccia sul
Mare del Nord. La coppia, co-
me da tradizione, ha invitato
familiari e amici più intimi a
condividere le feste. Una
compagnia più larga del soli-
to.
La regina e il principe Filip-
po preferiscono in genere se-
lezionare il gruppo degli elet-
ti. Ma il 2011 è un anno parti-
colare: le nozze di William e
Kate e la vigilia del giubileo
di diamante, i sessant’anni
del regno di Elisabetta li han-
no convinti ad allargare la
cerchia. Per questo motivo la
sovrana e il principe hanno
deciso di convocare a San-
dringham per la prima volta
in veste ufficiale il duca e la
duchessa di Cambridge, ol-
tre a tutti i nipoti, a volere
sottolineare in un momento
particolare l'unità dei Wind-
sor.
La tradizione vuole che,
dai tempi della regina Vitto-
ria e del principe Alberto, gli
invitati si uniscano alla regi-
na e al consorte alla vigilia
del Natale e che lo scambio
dei doni avvenga nella serata
fra il 24 e il 25. Alle 22, a un
segnale di Elisabetta, il duca
di Edimburgo viene chiama-
to a servire un brandy al prin-
cipe di Galles nonché ai nipo-
ti William e Harry, e a tutti i
maschi della famiglia reale.
Sempre per tradizione il gior-
no di Santo Stefano, il 26, toc-
ca a Filippo organizzare una
battuta di caccia nella tenuta
di Sandringham. Semplice ta-
gliando o qualcosa di più se-
rio? Buckingham Palace do-
po il primo comunicato ha
specificato che non intende
diffondere ulteriori notizie.
Filippo ha un tempra partico-
larmente resistente. Quando
nel 2008 ebbe la crisi respira-
toria fu costretto in modo po-
co formale a subire il ricove-
ro. Di fronte al suo diniego i
medici lo obbligarono a cam-
biare idea. «Non è un pazien-
te facile», ammise allora uno
dei dottori curanti. E duran-
te la sua degenza pretese che
nessuno gli andasse a fare vi-
sita. «Cosa che lo rende ner-
voso». Non gli piace entrare
nella parte del malato.
Anche qualche tempo fa
quando apparve in pubblico
con un occhio blu dopo esse-
re caduto nella doccia ai cro-
nisti che gli chiedevano co-
me si sentisse rispose risenti-
to: «Ma vi pare che sia davve-
ro così grave?». Famoso per
le sue battute e per le sue gaf-
fe il principe ama la vita mon-
dana. Passa per essere il più
attivo fra i membri della fa-
miglia reale nella frequenta-
zione di party e di ricevimen-
ti. E, raccontano, fonti di
Buckingham Palace, è parti-
colarmente coinvolto nella
organizzazione del giubileo
di diamante, sessant’anni di
regno della regina, per l'an-
no prossimo. In agenda ha
fatto mettere viaggi in ogni
angolo del Regno Unito. Un
arzillo novantenne, furbo,
pungente, astioso. Ma que-
sta volta Elisabetta e i Wind-
sor sono preoccupati.
Fabio Cavalera
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il principe, 90 anni, aveva un’arteria bloccata
In famiglia
Una foto
dell’agosto
1951:
Elisabetta con
il principe
Carlo e i loro
due bambini,
Carlo e Anna,
nella
residenza di
Clarence
House (Ap)
Memoria
Filippo operato al cuore
Le ore d’ansia della regina
Al Castello Philip stringe tra i
denti un attrezzo da cavallo nel
Parco del castello di Windsor
Con Carlà La première dame francese Carla Bruni guarda
con un sorriso il principe Philip mentre assiste a una parata
nel castello di Windsor, nel 2008 (Reuters)
Coppia di ferro Il principe Filippo con Elisabetta II in una foto
scattata dopo l’incoronazione della sovrana il 2 giugno 1953.
I due si sono sposati nel 1947 (Epa)
Un’immagi-
ne recente
di Filippo:
il Duca di
Edimburgo
e marito
della regina
Elisabetta lo
scorso 10
novembre
per il
Remem-
brance Day
nel
memorial
garden
dell’abbazia
di
Westmin-
ster (Epa)
Royal Family Portato in ospedale con un elicottero da Sandringham
19 Esteri
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
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Codice cliente:
I clan
Cosa nostra, la camorra e la
’ndrangheta hanno messo
radici in città, ma non sono gli
affiliati alle cosche che uccidono
Droga
Il colonnello dei carabinieri:
«Dobbiamo capire meglio che
cosa si sta verificando nel
settore dello spaccio di droga»
ROMA — La suggestione stavolta na-
sce dal luogo di un agguato e da una
«gambizzazione» avvenuta altrove, ma
poche ore più tardi. Due fatti di sangue
quasi in contemporanea, che riaccendo-
no i riflettori su «Roma criminale». Non
fosse avvenuto a Trastevere, nel cuore
antico della città, il pestaggio di un ven-
tiseienne con piccoli precedenti di poli-
zia ricoverato in gravi condizioni e di
un’altra persona coinvolta nella lite, sa-
rebbe passato quasi inosservato perché
— con tutta probabilità — riconducibile
a una lite risalente nel tempo; e il feri-
mento di un cinquantenne pregiudicato
per spaccio, rapina, minacce e oltraggio
nella periferia di Tor Bella Monaca —
una delle più malfamate — rientra pro-
babilmente in un regolamento di picco-
lissimi conti. Qualche dose di cocaina,
pare. Criminalità, certo, ma di basso pro-
filo. Quasi fisiologica, in certi contesti
che fanno assomigliare quel lembo di
metropoli alla Napoli di Scampia.
Ma «distinguo» e precisazioni a par-
te, sono altri due episodi di violenza ac-
caduti in meno di ventiquattr’ore che al-
lungano la lista delle aggressioni e delle
sparatorie che forse non superano la me-
dia stagionale (le statistiche delle forze
dell’ordine riferiscono che gli omicidi
sono nella norma, i ferimenti appena au-
mentati) ma suscitano allarme. Non per-
ché Roma sia diventata come Chicago o
il Far West, che non è vero, ma perché
raccontano una mutazione nella città go-
vernata da tre anni dal centrodestra, che
della sicurezza aveva fatto una bandiera
elettorale e di propaganda. Mutazione
che forse è culturale, oltre che crimina-
le.
«La novità è un ricorso all’uso delle
armi più frequente rispetto al passato, si
ricorre alle pistole anziché ad altri siste-
mi per risolvere questioni anche di pic-
cola entità», spiega il colonnello Mauri-
zio Mezzavilla, comandante provinciale
dei carabinieri, che aggiunge: «Dobbia-
mo capire meglio che cosa si sta verifi-
cando nel settore dello spaccio di droga,
che fa da sfondo a molti degli episodi
sui quali stiamo investigando. Quelli
che hanno trovato una soluzione, fino-
ra, si sono dimostrati conseguenza di
questioni di scarso rilevo, liti per quanti-
tà effimere di stupefacente».
Piccole questioni, che però sfociano
in sparatorie che fanno rumore. Più di
prima. Il questore di Roma, Francesco
Tagliente, è dello stesso parere: «Ci tro-
viamo di fronte a uno scenario che evi-
denzia una maggiore facilità all’utilizzo
delle armi da fuoco. Per quale ragione?
Serietà impone di concludere le indagi-
ni prima di rispondere; per adesso pos-
siamo dire che tra i singoli fatti di violen-
za non emergono legami che uniscono
l’uno all’altro, tranne tre o quattro riferi-
bili all’ambito più tradizionale della cri-
minalità cittadina».
Per provare a contrastare il fenome-
no, oltre alle indagini, polizia e carabi-
nieri aumentano lo sforzo sul territorio.
Nel 2011 l’Arma ha sequestrato molta
più droga rispetto agli anni passati, la
polizia ha aumentato del 24 per cento i
controlli sulle persone con precedenti
specifici, l’ambiente maggiormente coin-
volto negli agguati. I servizi di Volanti e
34
Attacco al sito ebraico
Solidarietà di Alemanno
L’allarme del questore: invece dei pugni ora usano le armi
Protesi nocive al seno
Ricercato l’imprenditore
i morti dall’inizio
dell’anno sulle strade
di Roma. Se la pistola
del killer non si fosse
inceppata,
Gioacchino Agliano
probabilmente
sarebbe stato la
35esima vittima
Agguato
L’Interpol
Cronache
Roma
Il pestaggio a Trastevere e l’agguato
La Roma da romanzo criminale
Largo
Mengaroni,
a Roma,
dove
Gioacchino
Agliano,
romano di
50 anni, è
stato
raggiunto
da due colpi
di arma da
fuoco
MILANO — «Ecco i nazisti: ebrei membri della cupola
mafiosa ebraica italiana». È il titolo di un volantino
pubblicato sul sito Holywar e denunciato da quello della
comunità ebraica romana (www.romaebraica.it). Sul
volantino, su cui campeggiano i nomi e le foto di persone
legate al sito della comunità ebraica di Roma, si legge:
«Questi "schiavi di satana" vogliono la distruzione della
Chiesa cattolica, ma noi lotteremo contro tutte le forze del
male che la assalgono, questo è il nostro compito». Scrive il
direttore di Shalom Giacomo Kahn: «Ogni volta che si
affrontano temi che riguardano la comunità ebraica, che
denunciamo derive antisemite, tentativi negazionisti e
interpretazioni riduttive della storia della Shoah, i nostri
nemici si scatenano organizzando campagne antiebraiche
che diventano istigazioni alla caccia all’uomo». Kahn ha
annunciato che l’«attacco antisemita» sarà denunciato alla
polizia postale. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha
espresso «solidarietà alla comunità ebraica di Roma e a tutti
coloro che il sito antisemita Holywar cita nel suo delirio».
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Sicurezza Gli ultimi episodi: un giovane preso a sprangate e un uomo «gambizzato» a Tor Bella Monaca
MILANO — L’Interpol vuole arrestare Jean-Claude Mas, 72
anni, fondatore dell’azienda che produceva le protesi
mammarie Pip (Poly Implant Prothèse), da giorni al centro
di un clamoroso scandalo in Francia. La fotografia di Mas
compare nel sito Internet dell’Interpol. E’ ricercato in Costa
Rica per reati legati alla «vita e alla salute». Le protesi Pip
infatti, secondo il governo di Parigi, dovrebbero essere
espiantate da tutte le donne su cui sono state inserite perché
rischiano di rompersi e far circolare nell’organismo il
silicone industriale di cui sono costituite. Il ministero della
Salute italiano ha ieri stabilito che medici e strutture
sanitarie che hanno impiantato questo tipo di protesi al seno
dovranno comunicarlo alle Regioni. Il nostro ministero,
però, ribadisce quanto già affermato dal Consiglio superiore
di sanità: «Non esistono prove di un legame tra gli impianti
Pip e l’insorgere di tumore». In Italia, dal 2001 al 2010, sono
stati effettuati, come risulta dalla banca dati del ministero,
121.699 interventi di mammoplastica di ingrandimento e di
ricostruzione totale della mammella. Si stima che gli
impianti effettuati con protesi Pip siano pari al 3-4%.
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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italia: 515249535254
Codice cliente:
Gazzelle nei quartieri a più alta densità
di pregiudicati sono mirati in primo luo-
go alla ricerca di armi e stupefacenti, e
talvolta danno risultati clamorosi, come
la scoperta di un vero e proprio arsenale
nell’ultimo fine settimana. Ma non ba-
sta. Non può bastare se chi ha dei conti
da regolare, inopinatamente decide di ri-
correre a pistole e fucili per saldarli.
«Nella società romana c’è una violen-
za eccessiva e incontrollata, a comincia-
re da quella spicciola», ha riferito appe-
na due mesi fa alla commissione parla-
mentare antimafia l’ex procuratore Gio-
vanni Ferrara, oggi sottosegratario all’In-
terno del governo Monti. Cosa nostra, la
camorra e la ’ndrangheta hanno meso ra-
dici in città, ma non sono gli affiliati alle
cosche che uccidono o feriscono alle
gambe. Anzi, per loro meno violenza c’è
in giro e meglio è, perché per la crimina-
lità organizzata d’importazione la capita-
le è terra d’investimento, non di afferma-
zione del proprio predominio sul territo-
rio attraverso azioni eclatanti. Lo dimo-
strano i sequestri di beni mobili e immo-
bili — anche famosi, dal Café de Paris in
giù —riferibili alle famiglie calabresi, si-
ciliane e campane.
Quello che si può immaginare è l’e-
mulazione di sistemi da gangster a livel-
li più bassi del solito. Poi capita che tra
le vittime dell’ultimo anno ci siano no-
mi che offrono collegamenti con vec-
chie storie. Come quello di Flavio Sim-
mi, il gioielliere assassinato nel quartie-
re Prati (altra zona bene dove un omici-
dio pesa più che in periferia) il cui padre
era stato marginalmente coinvolto in
un’operazione di polizia insieme ai boss
della banda della Magliana, ma ne era
uscito quasi subito, scagionato prima
ancora del processo alla gang; l’omici-
dio non è stato ancora risolto, ma diffi-
cilmente si lega alle storie degli anni Ot-
tanta raccontate da libri, filme serie tele-
visive. O come i due uccisi a Ostia un
mese fa, probabilmente agganciati a un
giro che discendeva da Paolo Frau (am-
mazzato nel 2002) e a Emidio Salomone
(ucciso nel 2009), personaggi minori so-
pravvissuti all’estinzione della banda.
Ma sono vicende diverse dal ferimento
dell’ex pugile, ancora a Tor Bella Mona-
ca, o di un altro uomo assassinato nella
stessa zona, «colpevoli» di essersela pre-
sa un po’ troppo violentemente con le
persone sbagliate. O dagli altri delitti le-
gati allo spaccio di droga e forse anche
al gioco d’azzardo, visto che almeno un
paio di omicidi di questo 2011 così ru-
moroso sono avvenuti fuori dalle sale
giochi. Morti ammazzati per questioni
che un tempo si sarebbero risolte a pu-
gni e calci, oppure a coltellate. Oggi inve-
ce a colpi di pistola.
Giovanni Bianconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ha catturato i casalesi Iovine e Zagaria, accusato di favoreggiamento
Imputato
L’ex capo della Mobile
di Napoli, Vittorio Pisani,
nel giorno dell’arresto
del boss del clan dei Casalesi,
Michele Zagaria,
nella foto
in primo piano
Chi è
19 gennaio
Nella zona di Tor Tre
Teste, periferia Est di
Roma, Angelo Di Masi,
44 anni, di Vibo
Valentia, viene
freddato con due colpi
di pistola in pieno
volto. Altri otto
proiettili mancano il
bersaglio
5 luglio
Flavio Simmi, 33 anni,
viene ucciso da cinque
dei 9 colpi di pistola
esplosi (foto a destra)
dai sicari sotto gli occhi
della compagna Paola
Petti nel quartiere Prati
di Roma
15 dicembre
Marco Attini, barman,
38 anni, è stato
giustiziato a colpi di
pistola a Tor Vergata
mentre era in
macchina con la
compagna, 34esimo
delitto a Roma
NAPOLI — Indagato per fa-
voreggiamento, rivelazione di
segreto, abuso d’ufficio e fal-
so, l’ex capo della squadra mo-
bile di Napoli Vittorio Pisani è
stato rinviato ieri a giudizio al
termine dell’udienza prelimi-
nare davanti al gup del Tribu-
nale di Napoli Francesca Ferri,
che si è invece riservata di de-
cidere sull’istanza di revoca
del divieto di dimora a Napoli
al quale il poliziotto è sottopo-
sto dalla scorsa estate, quan-
do il suo nome comparve in
un’inchiesta sulle attività di ri-
ciclaggio (reato che a Pisani
non è mai stato contestato)
del clan camorristico che fa ca-
po alla famiglia dei Lo Russo.
Pisani è accusato di aver
passato informazioni sulle in-
dagini in corso al suo amico
Marco Iorio, ristoratore tra i
più noti a Napoli e ritenuto da-
gli investigatori elemento cen-
trale, insieme a un altro im-
prenditore, Bruno Potenza,
delle attività di riciclaggio, fa-
vorendone così il tentativo di
sottrarsi alla giustizia. Secon-
do i magistrati della Direzione
distrettuale antimafia, Sergio
Amato ed Enrica Parascando-
lo, titolari dell’inchiesta, il fun-
zionario avrebbe anche forni-
to a Iorio suggerimenti su co-
me uscire indenne dalle inda-
gini a suo carico. E la decisio-
ne del gup accoglie per intero
le ipotesi dell’accusa.
Quando, nello scorso mese
di giugno, l’inchiesta giunse a
una svolta, con l’emissione di
numerose ordinanze di custo-
dia cautelare, tra le quali an-
che una nei confronti di Iorio,
la Procura ottenne che Pisani
venisse allontanato da Napoli.
Con il divieto di dimora non
poteva quindi nemmeno con-
tinuare a dirigere la squadra
mobile, incarico ricoperto da
molti anni e fino a quel mo-
mento con ottimi risultati.
Non solo l’arresto dell’impren-
dibile capo clan Casalese Anto-
nio Iovine, ma anche la cattu-
ra di numerosi protagonisti
della sanguinosa faida di
Scampia, l’ultima guerra di ca-
morra combattuta a Napoli, e
— per citare un caso che fece
molto scalpore in città — l’in-
dividuazione e l’arresto in
tempi brevissimi dei tre giova-
ni romeni che massacrarono,
fino a ucciderli, l’imprendito-
re del grano Franco Ambrosio
e sua moglie dopo essersi in-
trodotti nella loro villa a Posil-
lipo.
L’improvvisa partenza di Pi-
sani da Napoli, creò non po-
chi malumori in questura, do-
ve la squadra mobile si identi-
ficava completamente con il
suo dirigente. E infatti per la
successione il numero uno
della polizia, il prefetto Man-
ganelli, scelse non un funzio-
nario mandato da fuori, ma
Andrea Curtale, che dell’ex ca-
po era il collaboratore più
stretto. E hanno continuato a
collaborare. Perché richiama-
to a Roma, Pisani non è stato
messo in naftalina in attesa de-
gli sviluppi della sua vicenda
giudiziaria, ma aggregato allo
Sco, il Servizio centrale opera-
tivo, e cioè quello che racco-
glie il meglio degli investigato-
ri. Un incarico che gli ha con-
sentito di continuare e porta-
re a termine un lavoro avviato
a Napoli già da molto tempo:
la ricerca dell’ultimo superlati-
tante della camorra casalese,
Michele Zagaria. E quando,
nella notte tra il 6 e il 7 dicem-
bre scorsi, il boss fu individua-
to in un bunker sotterraneo a
Casapesenna, il suo paese in
provincia di Caserta, c’era pro-
prio il vicequestore Vittorio Pi-
sani a guidare gli uomini che
gli misero le manette.
Il Viminale, insomma, non
lo ha mai mollato, tanto è ve-
ro che il nome di Pisani ricom-
pare in questi giorni tra quelli
degli investigatori che hanno
condotto le indagini sul calcio-
scommesse. Non sorprende,
quindi, che il ministero non si
sia costituito parte civile nel
procedimento in corso a Napo-
li. Cosa che invece ha fatto il
Comune, non soltanto, però,
nei confronti di Pisani ma an-
che degli altri 17 indagati, tut-
ti rinviati a giudizio ieri con
accuse anche più gravi di quel-
le contestate al poliziotto. La
prima udienza del processo è
fissata per il 24 gennaio 2012.
Fulvio Bufi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La decisione L’ex capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, a processo con altre 17 persone
Delitto
L’investigatore
Vittorio Pisani, 45 anni,
attualmente in servizio allo
Sco e destinatario di un
provvedimento
restrittivo che gli impedisce
di avere dimora a Napoli, è
uno dei più brillanti
investigatori della polizia
Le catture
Sotto la sua direzione, la
Mobile di Napoli ha
catturato boss come Cesare
Amato e Raffaele Pagano,
Vincenzo Licciardi e Eduardo
Contini, sino ai superlatitanti
dei Casalesi Antonio Iovine e
Michele Zagaria, la «primula
rossa» del Casertano
A giudizio il poliziotto che ha preso i boss
A luglio, Flavio
Simmi è stato
sorpreso in
macchina da
due killer che
gli hanno
sparato a
bordo di una
moto. Si
ipotizza
una vendetta
della
criminalità
organizzata.
Simmi faceva
il gioielliere
nel quartiere
Prati, zona
bene della
capitale; suo
padre era
stato
marginalmen-
te coinvolto in
un’operazione
di polizia
insieme ai
boss della
banda della
Magliana, ma
ne era uscito
quasi subito,
scagionato
prima ancora
del processo
alla gang
I precedenti
21 Cronache
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
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italia: 515249535254
Codice cliente:
DAL NOSTRO INVIATO
CREMONA — Da stasera si
ammainano le bandiere, si stac-
cano dalle pareti di bar e sedi
dei tifosi le foto con la maglia
numero 27 dell’Atalanta.
Cristiano Doni, l’idolo calci-
stico a cui Bergamo aveva con-
segnato la cittadinanza onora-
ria ha parlato e ha confessato
seppur in misura parziale le ac-
cuse che gli vengono mosse
nell’ambito dell’inchiesta sul
calcio scommesse. Per gli in-
quirenti si tratta del «rafforza-
mento del quadro indiziario»,
per i bergamaschi, che in dife-
sa del capitano avevano orga-
nizzato fiaccolate e manifesta-
zioni pubbliche d’amore, rap-
presenta il tradimento di uno
dei suoi figli più amati. «Chie-
do scusa alla squadra e ai tifo-
si, mi dispiace per la mia fami-
glia»: in un’ora e quaranta mi-
nuti di interrogatorio davanti
al gip Guido Salvini Doni trova
modo di mettere a verbale an-
che una frase che c’entra poco
con le indagini ma che raccon-
ta del suo rapporto con la città.
«Doni ha confermato quasi
tutti i capi d’accusa contenuti
nell’ordinanza di custodia cau-
telare. Ma non ha coinvolto l’A-
talanta come società» è l’im-
portante sottolineatura di Sal-
vini uscendo al termine dell’in-
terrogatorio. E aggiunge: «È
un risultato positivo per tutti
quelli che seguono il calcio e
sperano che lo sport cessi di
far parte della cronaca giudizia-
ria». Più circostanziato è il di-
fensore di Doni, avvocato Sal-
vatore Pino: «Il mio assistito
ammette il suo coinvolgimen-
to sulla partita Atalanta-Piacen-
za; ha detto qualcosa dell’in-
contro con l’Ascoli ma si è di-
chiarato del tutto all’oscuro di
imbrogli riguardanti la partita
col Padova. Sostanzialmente il
quadro indiziario dell’accusa
esce rafforzato ma il ruolo d
Doni è ridimensionato: non è
l’ispiratore né il promotore del-
le partite truccate».
Secondo questa ricostru-
zione dei fatti, Doni
avrebbe in defini-
tiva combinato
solo un risultato,
la vittoria dell’Ata-
lanta per 3 a 0 con-
t r o i l Pi acenza:
«L’ho fatto per la
squadra, senza coinvol-
gere i dirigenti» ha precisa-
to. Gli è stato chiesto anche dei
30 mila euro che sarebbero sta-
ti consegnati in agosto (dun-
que quando lo scandalo era già
scoppiato e la giustizia sportiva
si preparava a emettere le sue
condanne) all’amico Nicola San-
toni, la cui testimonianza avreb-
be potuto inguaiare subito Do-
ni: «Si è trattato solo del presti-
to a un amico in difficoltà» si sa-
rebbe giustificato il giocatore.
Gli indizi che conducono al-
l’ex capitano nerazzurro riguar-
do al match col Piacenza erano
robusti: lo scambio fitto di
sms e telefonate (fin
dentro lo stadio di Ber-
gamo) con la banda de-
gli scommettitori, l’uso
di una sim card intesta-
ta a un cittadino rome-
no per non farsi intercet-
tare, i soldi che Santoni
consegna a Giancarlo Parla-
to, un altro degli indagati; e da-
vanti a questa evidenza Cristia-
no si sarebbe arreso. Sulla par-
tita con l’Ascoli ha fatto diversi
distinguo: «Ha detto di essere
stato al corrente di qualcosa,
di aver messo in contatto un
paio di persone, ma nulla più»
confida una fonte investigati-
va. Buio totale invece riguardo
ad Atalanta-Padova.
«Ma in definitiva ci ha forni-
to elementi utili su tutti gli
episodi», è il bilancio del pm
Roberto Di Martino. In questo
clima da caduta degli dei Cri-
stiano Doni può vedere alme-
no uno spiraglio di luce: l’ac-
cusa ha dato parere favorevo-
le alla concessione degli arre-
sti domiciliari, per il giocatore
si apre quanto meno la pro-
spettiva di passare il Natale
con la compagna Ingrid e la fi-
glia Giulia. Si prepara l’uscita
dal carcere per altri tre indaga-
ti: il calciatore dello Spezia Fi-
lippo Carobbio, e per i due so-
dali di Doni, Nicola Santoni e
Antonio Benfenati.
Claudio Del Frate
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Atalanta rischia ancora
L’altra partita
Il giocatore: sì, ho truccato la gara con il Piacenza
DAL NOSTRO INVIATO
BERGAMO — Verrebbe voglia di
ricordare quel gol all’incrocio dei pa-
li, verrebbe voglia di essere lì ancora
in quel carosello di 50 mila persone
impazzite di gioia che a giugno fe-
steggiavano la promozione in serie A
lungo via papa Giovanni. E invece
no: Bergamo va verso il Natale senza
la sua stella cometa. Cristiano Doni
non è più l’eroe della domenica sulla
cui lealtà tutti erano disposti a giura-
re, la sua confessione nell’ambito del-
l’inchiesta sul calcio scommesse pre-
lude a un divorzio difficile da soppor-
tare.
E mentre telegiornali e siti Inter-
net rimandano la notizia che il capita-
no, peraltro già fermato dalla giusti-
zia sportiva, è crollato, ci si chiede:
adesso cosa succede? «Cosa volete
che succeda? La città dopo le notizie
che già erano trapelate nei giorni
scorsi era rassegnata. Esiste una mi-
noranza di persone, e io sono tra lo-
ro, che ancora sognava una conclu-
sione serena della vicenda. Ma tutti
gli altri si dividono tra quanti vorreb-
bero andare a farsi giustizia somma-
ria e quelli che auspicano che le stra-
de di Doni e Bergamo si separino e
tutti dimentichino al più presto»: Da-
niele Belotti, assessore regionale e le-
ghista ma soprattutto storico tifoso
della «Dea», solo due giorni fa era en-
trato in carcere a Cremona per conso-
lare l’amico Cristiano. Ma adesso è
tra i tanti che si sentono traditi.
«Adesso — aggiunge — speriamo
che la società non debba patire ulte-
riori conseguenze».
Mercoledì sera, alla partita contro
il Cesena, gli ultras atalantini aveva-
no esposto uno striscione rivolto pe-
rò non verso il campo ma verso le
gradinate. Questa la scritta: «Nessu-
na pietà per chi tradisce. La Dea uni-
ca nostra guida: stiamo uniti»: un
monito categorico a cui adesso tutti
aderiscono. Della fazione più sangui-
gna degli ultras bergamaschi fa parte
Claudio «Bocia» Galimberti, voce del-
la Curva Nord: «Umanamente sono
contento che Doni torni a casa, e al-
trettanto lo sono tutti quelli che lo co-
noscono: in simili circostanze è giu-
sto che prevalgano le considerazioni
umane». Ma poi anche la passione de-
ve cedere il passo alla dura realtà dei
fatti: «Purtroppo per tutti noi è stato
come prendere una coltellata alla
schiena. Personalmente quello che è
successo mi ha toccato e stento anco-
ra a rendermene conto. Però almeno
con noi tifosi poteva essere più since-
ro».
C. Del.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Orgoglio ferito Le reazioni a Bergamo
I tifosi: ci ha pugnalati alle spalle
La penalità potrebbe aumentare
Sulla combine
con l’Ascoli ha detto
di aver solo «messo in
contatto due persone»
Cremona L’ex capitano dell’Atalanta Doni prima dell’interrogatorio di ieri con il pm (Rastelli/Ansa)
Calcioscommesse Dopo l’interrogatorio il pm favorevole alla scarcerazione
La confessione di Doni
«Mi scuso con la squadra»
E a questo punto l’Atalanta deve scordarsi lo sconto sulla
penalità di 6 punti inflittagli dalla giustizia sportiva. A metà
gennaio il club orobico era atteso da una udienza del Tnas
(il tribunale di ultima istanza del Coni) in cui sperava di
vedersi restituire qualche punto in classifica. La confessione
di Cristiano Doni adesso non solo preclude quella possibilità
ma fa correre il rischio alla società di un ulteriore aggravio
di sanzione: non in conseguenza della combine col Piacenza
(già sanzionata) ma per l’incontro con l’Ascoli, partita per la
quale l’Atalanta era stata assolta ma sulla quale il racconto di
Doni avrebbe ora riaperto qualche ombra.
La marcia
Il corteo
dei tifosi
dell’Atalanta
di giugno:
la città si era
schierata in
un’orgogliosa
difesa del
capitano Doni
22 Cronache
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
Genova contro Savona. Il progetto porterebbe all’Erario 4,6 miliardi
«Ardeva la guerra nella Liguria fra
gl’Ingauni e gli Epanterii, quando
Magone vi accorse dall’isola mino-
re delle Baleari, per tentarvi la sua
fortuna». Sono passati 2.215 anni
dal giorno in cui il fratello di Anni-
bale mise a ferro e fuoco Genova
con l’appoggio di Savona. Ma l’ostili-
tà tra le due città non è ancora cessa-
ta. Anzi. E si riaccende sempre intor-
no allo stesso conflitto millenario: il
porto. Chi delle due avrà il Grande
Porto del futuro?
Lo scriveva nel 1963, nel reportage
collettivo del Corriere «L’Italia sotto
inchiesta», anche Piero Ottone. Rac-
contando come l’una e l’altra città, pu-
gnaci rivali da oltre una ventina di se-
coli soprattutto da quando «Savona
l’ambiziosa» era stata occupata nel
1528 dai genovesi e costretta ad assi-
stere rabbiosa alla demolizione di mu-
ra e baluardi usati per interrare il por-
to, progettassero entrambe un nuo-
vo, moderno, avveniristico scalo ma-
rittimo «a sedici miglia di distanza
l’uno dall’altro».
Mezzo secolo più tardi, pare non es-
sere cambiato nulla. Certo, nessun ge-
novese teorizza più come Giovanni
Battista de Fornari, uno dei Magnifici
nel Maggior Consiglio cinquecente-
sco, la necessità di distruggere la «Car-
tagine ligure» e deportarne gli abitan-
ti. Ma l’antica rivalità resta accesa al
punto di spingere il Secolo XIXa dedi-
carle tempo fa una pagina: «Genova e
Savona, fraterne nemiche». Pagina do-
ve Giuseppe Marcenaro spiegava che
tanta ferocia genovese nella demoli-
zione della rivale era dovuta all’accu-
sa che quella mai si era rassegnata al
dominio della «Superba» e aveva «bri-
gato, con la complicità di Ludovico il
Moro, la possibilità di dividere la Li-
guria in due parti» ottenendo «il do-
minio della riviera di ponente».
Dice il cabarettista ispano-savone-
se Enrique Balbontin che «Savona è
l’Atene ligure, la capitale della West
Coast», che «Genova vive un comples-
so di sudditanza» e che la rivalità anzi-
ché calare «aumenta sempre più»
coinvolgendo perfino i pesci giacché
«se un genovese entra nel porto di Sa-
vona, viene accolto da banchi di cefali
merdaioli che guizzano dall’acqua per-
cuotendosi l’inguine con le pinne».
Fatto sta che, come dicevamo, tut-
to finisce sempre intorno ai porti, alle
rotte, alle banchine, alle navi. Tanto
che ai genovesi della «Costa Crocie-
re», che pure hanno scelto Savona co-
me porto di partenza, viene rinfaccia-
to non solo di tagliare fuori dai tour il
Duomo e la Cappella Sistina (eretta
dallo stesso Sisto IV, trafficone e nepo-
tista, cui è intestata anche la stupen-
da versione michelangiolesca in Vati-
cano) ma di distribuire ai crocieristi
depliant di «castronerie» come la cita-
zione quale «simbolo della città» del
Priamar. Cioè della fortezza costruita
dai genovesi proprio per marcare il lo-
ro dominio sul capoluogo dei rivali.
Tagliando corto, la sfida di oggi è
questa: chi riuscirà ad accaparrarsi il
business del grande traffico delle im-
mense navi portacontainer?
Dice «UE Energy & Transport» che
Genova era ancora nel 1980, dopo Rot-
terdam, Anversa, Amburgo, Marsiglia
e Le Havre, il sesto porto continentale
dopo aver controllato nel 1971 il 13%
del traffico europeo. Poi non ha fatto
che perdere posizioni. Colpa dei costi,
dei collegamenti ma soprattutto dei
fondali insufficienti ad accogliere le
nuove gigantesse del mare, navi capa-
ci di portare fino a 18 mila teu, cioè
container da sei metri. Bestioni che
pescano da 15 a 18 metri e mezzo e
che a Genova, con i fondali di oggi,
non potranno attraccare mai.
Ed ecco la corsa contro il tempo. Di
là, sotto la Lanterna, stanno febbril-
mente tentando di sbranare il sotto-
suolo del mare, con le draghe e con
una nuova tecnologia finlandese di
piccole esplosioni, per scavare fonda-
li capaci di accogliere navi come la
Emma Maersk, che è lunga 397 metri
cioè quanto quattro campi da calcio e
finora ha potuto attraccare solo in
una simulazione al computer del «Se-
colo». Di qua, dalla parte dei «cartagi-
nesi», i fondali profondi (da 15 a 20
metri) li hanno naturali a Vado Ligu-
re. Dove hanno progettato un nuovo
terminal di Savona-Vado appoggiato
dai dominatori planetari del settore, i
danesi della Maersk. Che stando agli
ultimissimi dati Alphaliner portano
ogni anno 2.535.536 container, con-
trollano il 16% del traffico mondiale,
hanno 659 navi di cui molte enormi e
ne hanno ordinate altre dieci da
18.000 teu. Che messi in fila, contai-
ner dopo container, coprirebbero una
distanza di 108 chilometri. Come da
Bologna a Rimini. Ogni nave.
I genovesi, va da sé, vedono il pro-
getto savonese come il fumo negli oc-
chi: «Genova ha banchine per movi-
mentare oltre 3 milioni e mezzo di
teu: il doppio di quanto si sta movi-
mentando oggi. Che senso ha investi-
re in un nuovo terminal a Vado, senza
avere i collegamenti ferroviari neces-
sari a portare la merce in Europa?», si
è sfogato il presidente Associazione
agenti marittimi Giovanni Cerruti,
«perché non favorire un accordo tra
Maersk e Voltri Terminal Europa, per
consolidare il loro traffico a Geno-
va?». «Perché Vado ha già due linee di
valico che non sono l’ultimo grido del-
la scienza ma bastano e avanzano per
quel che servono alla Maersk», rispon-
de Rino Canavese, presidente Autori-
tà portuale di Savona-Vado, «E ci sia-
mo comprati sei locomotive per avvia-
re i carichi verso i grandi
nodi ferroviari. Treni no-
stri. Non so se mi spiego.
Abbiamo un collegamen-
to diretto con il Piemonte
e la Lombardia e l’Europa
che gli altri se lo sognano.
Ma in ogni caso perché
tante gelosie? C’è posto
per tutti».
Lo scriveva già il geno-
vese Ottone: se i genovesi
sono «persone difficili,
pervase da una morbosa
diffidenza per tutto quan-
to succede fuori della loro
città» e convinte che a nord di Busalla
«vi siano solo terre inospitali, popola-
te da barbari», Savona al contrario
«non è già più Liguria: è Piemonte. La
città, coi portici alti e sobri, tranquilla
e casalinga, ha un aspetto piemonte-
se. Nel suo migliore ristorante si ser-
vono arrosti succulenti e teneri bolli-
ti, con un buon vino rosso. I piemon-
tesi premono per uno sbocco al mare.
Hanno già stabilito una testa di ponte
e cercano di allargarla. C’era prima
del fascismo l’ente portuale Tori-
no-Savona; nel 1947 fu ricostituito
col nome Savona-Piemonte. Questa
spinta verso il mare ha radici profon-
de nella storia e i Savoia furono, per
molti secoli, i suoi protagonisti». Ere-
dità raccolta dalla Fiat, che imbarcava
qui, a Vado, «molte automobili desti-
nate all’esportazione» e contribuì «al-
la costruzione dell’autostrada fra Sa-
vona e Torino» e comprò «una grossa
area industriale per costruirvi uno sta-
bilimento siderurgico».
Il progetto di Vado-Savona è ambi-
zioso: fare una nuova piattaforma mul-
tifunzionale in grado di accogliere per-
fino le portacontainer più grandi, che
sempre meno vogliono trasbordare i
carichi su navi più piccole in porti di
smistamento come Gioia Tauro. Un be-
stione di 211 mila metri quadri largo
290 metri e lungo 700 capace di movi-
mentare a regime 720 mila teu. «Una
struttura fenomenale», dicono i soste-
nitori. «Un mostro», ribattono gli am-
bientalisti, che accusano il progetto di
essere stato maggiorato rispetto al-
l’originale che aveva avuto il via libera
ambientale e di prevedere dragaggi
che solleveranno fanghi chissà quan-
to tossici e minaccerebbe nella rada
«un prato di Cymodocea nodosa».
Ribattono di là che no, «negli ulti-
mi anni i tecnici hanno effettuato nu-
merosi rilevamenti (in tutto sono sta-
ti 156) sui fondali davanti a Vado per
conto della stessa Autorità portuale
di Savona» e «ne è emerso un quadro
rassicurante» anche se «la presenza
accertata di sostanze inquinanti in al-
cune aree ha fatto scattare l’allarme
del Comune» che ha intimato «una
bonifica dei fondali prima di procede-
re con i dragaggi». Tema che, peral-
tro, viene scaraventato (con meno vi-
rulenza polemica) anche contro i dra-
gaggi dei «cugini» genovesi davanti a
Sampierdarena.
Come andrà a finire? Certo è che la
Liguria, così bella e così fragile ma de-
cisa a conservare la sua dimensione
industriale, è chiamata ancora una
volta a fare una scelta difficile. Anche
perché, ha spiegato su «Capo Horn»
Bruno Dardani, tra i massimi speciali-
sti del settore, «l’inefficienza portuale
italiana» regala ai porti nordeuropei
almeno un milione e mezzo di contai-
ner che potrebbero essere sbarcati
nei porti liguri di Savona-Vado, Geno-
va e La Spezia (dove transita la metà
del traffico italiano, ammaccato dal
tracollo di Gioia Tauro precipitato dal
23˚ al 40˚ posto) con un enorme ri-
sparmio di Iva.
Per capirci: i soli 490 mila contai-
ner che contengono merce diretta al
mercato italiano ma che vengono
sbarcati ogni anno nei porti del Nord
Europa per poi essere trasportati via
ferrovia o camion in Italia, scrive Dar-
dani, «producono un gettito di 5,8 mi-
liardi di Iva. Iva che dovrebbe essere
naturalmente italiana ma della quale
arriva solo il 25% del valore merce.
Dei 5,8 miliardi che dovrebbero entra-
re nelle casse dell’Erario, 4,6 restano
nelle casse di Olanda, Belgio e Germa-
nia, mentre solo 1,2 vengono effettiva-
mente incassati dalla Dogana italia-
na».
Uno spreco insensato, accusano i
sostenitori del progetto. Che sventola-
no numeri da capogiro: la nuova piat-
taforma di Vado costerebbe 450 milio-
ni ma tolti i 150 messi dalla Maersk lo
Stato dovrebbero metterne «solo»
300. Che grazie al rientro dell’Iva oggi
pagata a Rotterdam, Anversa o Am-
burgo, sarebbero recuperati «in un pa-
io di anni».
Ne vale la pena? «Assolutamente
no», rispondono gli ambientalisti.
«Assolutamente sì», ribattono i fauto-
ri della piattaforma, «A meno che la
Liguria non intenda rinunciare alla
sua vocazione storica». E scelga di
smettere di essere ciò che è stata per
diventare terra di poeti, santi e ba-
gnanti…
Gian Antonio Stella
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rivalità storica
Sono passati 2.215 anni da quando il fratello di Annibale distrusse l’attuale capoluogo con l’aiuto della rivale, ma lo scontro è ancora aperto
A chi andrà il superporto dei container?
Cronache dal derby della Liguria
I protagonisti
L’origine
Nel 205 a.C., durante la
seconda guerra punica,
Magone, fratello del
cartaginese Annibale,
occupa Genova, alleata
dei Romani, e la
distrugge. Depositato il
bottino a Savona, e
lasciate anche dieci navi
a difesa della città,
stringe quindi alleanza
con gli Ingauni che
stavano combattendo
contro gli Epanterii
Nel XVI secolo
Nel 1528 «Savona
l’ambiziosa» viene
occupata dai genovesi e
costretta ad assistere
alla demolizione di mura
e baluardi usati per
interrare il porto
Negli anni 60
La rivalità si riaccende
sul progetto di entrambe
le città di costruire un
nuovo e avveniristico
porto «a distanza di
sedici miglia di distanza
l’uno dall’altro»
Il caso
13
211
mila
Dragaggi
Gli ambientalisti
per cento Il traffico
portuale europeo
controllato da Genova
nel 1971
Savona
Rino
Canavese,
presidente
dell’Autori-
tà del
porto di
Savo-
na
Genova
metri quadrati
Le dimensioni del
progetto Savona-Vado
Critiche a entrambi i progetti
che prevedono dragaggi
dei fondali: «Solleveranno
fanghi tossici»
Un momento
dei dragaggi
nella zona
portuale di
Genova
Sampierdarena.
Nel 1980, il
porto del
capoluogo
ligure si
classificava al
sesto posto in
Europa per
volumi
commerciali
(foto
cortesemente
concessa dal
Secolo XIX)
Luigi Merlo,
presidente
dell’Autorità
che gestisce
il porto di
Genova
(ImagoEco-
nomica)
Progetto
Sopra, il
progetto di
costruzione
del nuovo
terminal di
Vado Ligure
appoggiato
dai danesi
della
Maersk
A sinistra, il
quadro del
porto di
Savona
23 Cronache
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
MILANO — Quella donna senza
cuore l’ha presa per un braccio e l’ha
trascinata fino all’autobus per Meula-
boh: «Vattene via e non farti più vede-
re». Herawati, che una volta si chia-
mava Mary, non sapeva bene se esse-
re contenta oppure no. Ma quella de-
stinazione, Meulaboh, le ricordava
qualcosa di buono. Quand’è arrivata
ha scaricato i suoi 14 anni davanti a
un bar, si è seduta ed è rimasta in si-
lenzio per ore. Così il primo giorno,
poi il secondo...
Qualcuno l’ha notata, l’ha scambia-
ta per una mendicante, l’ha avvicina-
ta. E la macchina dei ricordi si è mes-
sa in moto all’improvviso. Herawati
ha ricordato il nome di suo nonno
Ibrahim. Ma certo: sarebbe stata la
sua salvezza, doveva cercare suo non-
no. E allora tutta Meulaboh si è mes-
so a caccia dell’Ibrahim giusto per
quella strana ragazzetta senza storia e
senza famiglia. Finché davanti ai suoi
occhi smarriti non è arrivato davvero
lui, il nonno, l’ennesimo Ibrahim
mandato a chiamare nel vicino villag-
gio di Ujong Baroh.
Ecco, adesso Herawati era di nuovo
Mary Yuranda, la bambina che tutti
credevano morta nello tsunami del 26
dicembre 2004. La piccola perduta nel-
le onde nere di un giorno che più ne-
ro non si può, era riemersa dall’acqua
e dal fango ed era lì, sorridente e final-
mente a casa dopo sette anni. Ibrahim
ha chiamato sua figlia, «è tornata,
Mary è tornata» sembrava impazzito.
Un lieto fine così soltanto nelle fa-
vole, un batticuore come questo sol-
tanto davanti all’abbraccio fra Mary e
la sua mamma, Yousnidar. Le foto
pubblicate dai giornali indonesiani e
dall’agenzia di stampa Antara restitui-
scono l’immagine di una madre e un
padre storditi dall’incredulità. «È pro-
prio lei, ha la sua cicatrice sull’occhio
e la sua voglia sull’anca. È davvero la
mia Mary» ripete Yousnidar come per
convincersi un po’ di più. E lascia che
i flash abbaglino Mary mentre dorme,
mentre sfoggia un altro sorriso, men-
tre ha il capo scoperto oppure il velo.
Il 26 dicembre del 2004 un terremo-
to di magnitudo 9.1 della scala Richter
e uno tsunami terrificante rasero al
suolo l’intera provincia di Aceh,
nel nord-ovest dell’isola di Su-
matra, in Indonesia. Soltanto lì
si contarono 180 mila morti,
230 mila in tutto il sud-est asia-
tico. Mary era assieme a suo
padre, nel villaggio di Ujong
Baroh, appena fuori Meula-
boh (siamo sempre nella pro-
vincia di Aceh). Che cosa successe
esattamente in quei minuti di acqua,
fango e detriti che divisero la famiglia
nessuno lo sa dire con certezza. Mary
ricorda che suo padre mise su una bar-
ca lei e la sua sorellina più piccola. Ri-
corda l’acqua che arrivava da ogni par-
te, il terrore di rimanere sola e il pian-
to disperato. Nient’altro.
Suo padre invece dice di aver porta-
to le sue bambine sul tetto della casa
e di non averne poi saputo più nulla.
In qualche modo Mary riuscì a rima-
nere a galla e, come miglia-
ia di altri esseri umani che
sembravano fantasmi, si ri-
trovò a vagare fra monta-
gne di macerie appena l’ac-
qua si ritirò. E qui c’è un al-
tro pezzo della sua storia
che è ancora da scrivere. Se-
condo la versione di suo non-
no e di altri parenti, Mary
avrebbe raccontato dell’in-
contro con una signora che, ri-
masta vedova e senza più figli
nella catastrofe, decise di portarla con
sé nella capitale, a Banda Aceh. Ma
non era — così dicono tutti — l’azio-
ne generosa di una donna che aveva
perduto tutto. Era un modo per procu-
rarsi da vivere un giorno dopo l’altro.
Perché quella donna costringeva la
bambina a elemosinare, la sgridava
ed erano botte se lei rifiutava di ese-
guire gli ordini. La matrigna decise
che anche il nome della bambina non
era adatto alla sua nuova vita. Non
più Mary, quindi, ma Herawati, detta
Wati.
E così Wati, che una volta si chia-
mava Mary, si ritrovò viva per miraco-
lo ma in un incubo nero quasi quanto
l’onda che l’aveva strappata dal suo
villaggio e dalla sua famiglia. Fino a
quel «vattene via e non farti più vede-
re» dell’ altro giorno. Sembrava
un’umiliazione, è stata la salvezza.
Giusi Fasano
[email protected]
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il destino
Salvata ma costretta a mendicare. «Ricordavo solo quel muro d’acqua»
26 dicembre 2004
Un violento maremoto a
circa 160 chilometri a est
di Sumatra crea un’onda
anomala che travolge le
coste thailandesi e
indonesiane, quelle
indiane e dello Sri Lanka
(nella foto sotto, un
villaggio indiano distrutto
dal maremoto)
Le vittime
Sono oltre 230.000 le
vittime accertate, anche
se altre stime portano il
bilancio a oltre 300 mila.
Lo tsunami ha colpito
quattordici Paesi ed è
stata la sesta calamità
naturale più devastante
di sempre
La bambina
Mary Yuranda è una
ragazzina indonesiana
data per dispersa nello
tsunami del 26 dicembre
2004. A sette anni di
distanza, e quando ne ha
compiuti 14, la ragazzina
è riuscita — non senza
qualche peripezia — ad
abbracciare la sua
famiglia (a sinistra, foto
Ap, con il padre, la madre e
il fratellino)
La bambina dispersa nello tsunami
torna a casa dopo sette anni
La tragedia
Copaim S.p.A. - azienda leader nel-
la produzione di gastronomia fre-
sca ittica e vegetale, ha presentato
sul mercato una linea altamente in-
novativa nel settore gastronomico:
Vivium, specialità mediterranee
probiotiche. Disponibile dal luglio
scorso in due referenze – carciofi e
olive pugliesi – Vivium rappresenta
l’unica alternativa vegetale, nell’am-
bito degli alimenti funzionali con
componente probiotica, ai prodotti
caseari. Innovazione duplice quindi
per l’Azienda che, da un lato crea
una novità assoluta nel mondo ga-
stronomico, abbinando sapore e
benessere; e dall’altro amplia l’of-
ferta raggiungendo anche i consu-
matori intolleranti ai latticini. Il pro-
dotto è frutto di metodologie bre-
vettate e di un progetto quadrien-
nale di Ricerca e Sviluppo
Industriale dal titolo “Ortobiotici
Pugliesi: alimenti vegetali probioti-
ci”, selezionato dal MIUR.
Le aziende coinvolte nel progetto
sono Copaim S.p.A. e La
Chiavicella S.p.A. di Trinitapoli (FG),
controllata direttamente dal
Gruppo, che dispone di una super-
ficie produttiva di circa 14 ettari de-
stinati alla coltivazione diretta e di
uno stabilimento dedicato alla tra-
sformazione delle verdure. Partner
di ricerca è l’Istituto di Scienze del-
le Produzioni alimentari CNR-ISPA
di Bari protagonista di importanti
azioni di ricerca finalizzate al soste-
gno dell’innovazione nell’agroali-
mentare. La ricerca è stata coordi-
nata dalla dottoressa Paola
Lavermicocca, microbiologa ali-
mentare e ricercatrice dell’ISPA,
che per questo studio scientifico ha
ricevuto il premio “Itwiin Puglia -
per l’innovazione al femminile”.
“La realizzazione di questo progetto
premia l’impegno del nostro
Gruppo nell’investire da sempre
nell’innovazione alimentare. Ab-
biamo guardato oltre, forti della no-
stra esperienza nella gastronomia a
base di verdure, abbiamo voluto fa-
re di più. Spinti dall’innovazione e
legati alla tradizione abbiamo creato
un alimento funzionale scegliendo-
lo fra quelli più comuni e salubri
nella dieta mediterranea - spiega
Walter Cheleschi, responsabile
Marketing di Copaim -. Con Vivium
è stato ottenuto un prodotto auten-
tico nel gusto e fedele alle tradizioni
gastronomiche...
“Oltre a questo possiamo garantire
la qualità delle materie prime che,
provenienti dai nostri campi o dai
campi delle aree limitrofe Pugliesi,
sono subito lavorate nello stabili-
mento della Chiavicella, mantenen-
do così intatta tutta la loro freschez-
za. L’oliva prescelta inoltre, è la Bella
di Cerignola, cultivar di eccellenza
nel panorama nazionale”.
Coperto da 2 brevetti di cui Copaim
ha acquisito la licenza esclusiva a li-
vello mondiale dal CNR, Vivium
rappresenta perciò l’incontro fra il
gusto della tradizione mediterranea
e un’alimentazione finalizzata al mi-
glioramento del benessere fisico,
sempre più richiesta dai consuma-
tori di oggi. E’ importante inoltre con-
siderare che una porzione di Vivium,
oltre a contenere 1 miliardo di cellule
vive del batterio probiotico, conserva i
valori nutrizionali della materia prima:
i carciofi sono ricchi di fibre attive e an-
tiossidanti, mentre le olive contengo-
no sali minerali, vitamine e i “buoni”
acidi grassi monoinsaturi.
Si confermano positive le stime di
chiusura dell’anno 2011 di Mondo
di Vacanze, il network di agenzie di
viaggio di G40, per quanto riguarda
il fatturato leisure del network che
evidenzia un incremento medio del
2%, mentre la crescita del fatturato
leisure con tour operator preferen-
ziali, si attesta a circa il doppio e pa-
ri al 4%. I risultati stimati sono mol-
to positivi se confrontati al mercato,
in contrazione di circa il 15%, al
trend in ge-
nerale del
settore turi-
stico, colpito
nel 2011 da
numer os e
crisi di varia
natura.
“Siamo mol-
to soddisfatti delle stime di chiusu-
ra dell’anno 2011 - spiega Luca
Battifora, Direttore Generale
Mondo di Vacanze -: Mondo di
Vacanze continua a crescere in un
mercato che è in perdita. Siamo
riusciti a difendere il fatturato, an-
zi, a incrementarlo; ciò significa
che continuiamo a erodere quote
di mercato a discapito dei nostri
competitor.
“Tali risultati positivi sono la conti-
nua testimonianza del successo
delle strategie adottate in questi ul-
timi due anni che hanno visto un
forte impegno nella riorganizzazio-
ne interna del network, nella sele-
zione dei fornitori, nella creazione
di una rete commerciale di alta
qualità ed esperienza, nel lancio del
nuovo brand Mondo di Vacanze sul
consumatore finale e sul mercato
trade e degli importanti investimen-
ti in comunicazione”.
Mondo di Vacanze
Positive stime
di chiusura nel 2011
Copaim S.p.A.
Vivium: nuova linea di specialità
mediterranee probiotiche
Acqua Sant’Anna
L’innovativa Azienda di Vinadio si aggiudica
il premio “Amico del Consumatore 2011”
Alberto Bertone, imprenditore
piemontese fondatore e Presi-
dente di Acqua Sant’Anna di
Vinadio, ha recentemente ricevuto
il Premio Codacons “Amico del
Consumatore 2011”, prestigioso
riconoscimento riservato a perso-
nalità che negli anni si sono distin-
te per una efficace difesa dei dirit-
ti dei consumatori.
La premiazione ha avuto luogo a
Roma, il 3 dicembre scorso, nel-
l’ambito della presentazione dei
risultati della ricerca “L’Italia che
vogliono gli Italiani”, realizzata dal
Centro Studi Codacons – Comitas.
È la prima volta che il prestigioso
premio del Codacons viene asse-
gnato a un’Azienda produttrice di
acqua minerale: nelle passate die-
ci edizioni sono stati pochi gli im-
prenditori premiati, insieme a
molti studiosi, esperti, rappresen-
tanti di associazioni e amministra-
tori pubblici.
“È davvero una grande soddisfa-
zione per noi ricevere questo pre-
mio - ha commentato Alberto
Bertone -: un riconoscimento che
ci riempie di orgoglio, perché sin
dalla nascita della nostra Azienda,
nel 1996, abbiamo sempre lavora-
to con l’obiettivo primario di infor-
mare il consumatore e di comuni-
care con lui in modo corretto e
trasparente.”
È stata infatti proprio quest’Azien-
da, oggi leader nazionale del set-
tore, ad utilizzare per prima nel
settore delle acque minerali un ti-
po di informazione/comunicazio-
ne didattica rivolta al consumato-
re: in un’epoca in cui tutte le ac-
que in bottiglia sembravano ugua-
li, l’obiettivo era di trasferire al
consumatore tutte le informazioni
necessarie per consentirgli di sce-
gliere l’acqua minerale più confa-
cente alle proprie esigenze, in ba-
se alle qualità organolettiche del
prodotto. Lo ha fatto in modo in-
novativo, quando ancora nessuno
in Italia si serviva della pubblicità
comparativa per mettere a con-
fronto in modo oggettivo agli oc-
chi del consumatore le caratteristi-
che dei diversi marchi della stessa
tipologia di prodotto.
Il Premio Codacons si aggiunge a
una già ricca lista di riconoscimen-
ti ottenuti dall’Azienda di Vinadio,
in provincia di Cuneo, che recen-
temente si è distinta per aver in-
trodotto sul mercato, unica al
mondo, la prima bottiglia di acqua
minerale imbottigliata non in Pet
ma con una speciale bioplastica
derivata dai vegetali anziché dal
petrolio, coniugando l’alta qualità
del prodotto con un futuro miglio-
re per tutti e per l’ambiente.
Procter&Gamble
Dash liquido concentrato:
un detersivo più “attento” all’ambiente
In casa Procter&Gamble c’è un
nuovo arrivato: è Dash liquido con-
centrato, un detersivo per lavaggio
a mano e in lavatrice che consente
di ottenere risultati migliori con mi-
nor quantità di prodotto. Con que-
sto nuovo formato, P&G attua un
cambiamento radicale nella sua of-
ferta di prodotti per il bucato che ri-
guarda tutta la linea Dash e non so-
lo. L’obiettivo è arrivare alla com-
pleta sostituzione dei formati tradi-
zionali dalla formula diluita con
prodotti compatti, la nuova frontie-
ra di stili di consumo che può con-
tribuire ampiamente al rispetto del-
l’ambiente.
Meno packaging, meno spazio,
meno peso, meno acqua, meno
prodotto, maggiore efficacia anche
contro le macchie ostinate: la con-
fezione è più piccola, ma il deter-
gente liquido garantisce gli stessi
lavaggi della confezione tradiziona-
le. La compattazione è la nuova
proposta di Dash che ha lo scopo
di rispondere ai nuovi stili di vita e
alle esigenze delle donne e insie-
me assicurare la riduzione dell’im-
patto ambientale.
La tecnologia del nuovo Dash liqui-
do concentrato è stata messa a
punto da P&G nell’ambito del suo
impegno nell’innovazione dei de-
tergenti per il bucato, con l’obietti-
vo di migliorarne costantemente le
caratteristiche.
Su questo fronte P&G collabora
con Assocasa nel sensibilizzare e
diffondere la nuova cultura della
compattazione.
Il nuovo formato concentrato di
Dash dal design innovativo, signifi-
ca il 20% in meno di imballaggio
primario e secondario e il 50% in
più di potere pulente in ogni goc-
cia di detersivo grazie alla formula
concentrata.
Il nuovo Dash liquido concentrato
offre ai consumatori benefici fun-
zionali e ambientali mediante la
nuova “tecnologia catalitica” che
riduce la quantità di solventi nel
prodotto e consente di ottenere ri-
sultati di pulito eccezionali con un
dosaggio ridotto di circa il 50% ri-
spetto al prodotto tradizionale.
Con la nuova formula concentra-
ta, si ha un risparmio di prodotto
con un dosaggio che passa dai
120 ml del detergente liquido tra-
dizionale ai 73 ml del liquido
compatto.
La nuova formula ha un potere pu-
lente superiore. Durante il lavag-
gio, entrano infatti in azione enzimi
che rimuovono i pigmenti colorati,
causa delle macchie, depositati sul-
le fibre dei tessuti. Una volta rimos-
si dalle fibre, vengono catturati dal-
le componenti detergenti per esse-
re eliminati con il risciacquo.
La nuova formula di Dash è effica-
ce anche sulle macchie più ostinate
e in particolare le macchie rosse
(salsa di pomodoro, frutta rossa,
ketchup), indicate tra le prime dieci
tipologie di macchie difficili da eli-
minare, secondo una ricerca P&G
effettuata nei Paesi dell’Europa oc-
cidentale. Nella sua ultima formula-
zione, Dash è ancora più efficace e
potente anche alle basse tempera-
ture, per un pulito impeccabile sen-
za sprecare energie.
Da sempre P&G è impegnata nel
migliorare la vita quotidiana delle
persone attraverso un’offerta in
continua innovazione di prodotti
di qualità, al passo con i tempi.
Luca Battifora
Alberto Bertone,
Presidente di Acqua Sant’Anna
24 Cronache
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
La generosità
La famiglia Selleri «divisa» per il pranzo ai bisognosi
La famiglia Selleri
I Selleri più che una
famiglia sono un nutrito
gruppo di volontari. La
composizione familiare è
la seguente: ci sono due
nonni che hanno quattro
figli che a loro volta sono
i genitori di 14 ragazzi.
E tutti, dai nonni ai nipoti,
fanno volontariato
Per Natale
Per il pranzo di domani i
nonni hanno deciso di
dare una mano in una
casa famiglia per anziani,
dove passeranno la
giornata. Uno dei loro
figli, Benedetto, con la
moglie Alessandra, i suoi
quattro figli e uno dei
nipoti saranno volontari
al pranzo per i rom del
loro quartiere, Lambrate
MILANO—«Eh no, signor Raffae-
le, non avrà chiamato per dirmi che
non vuole più raccontare la sua sto-
ria!». È sempre così quando si chie-
de a un volontario di metterci la fac-
cia. Si schermiscono: «Ma cosa avrei
io da dire di così interessante? Non
voglio mettermi in mostra… Lascia-
mo perdere». Più facile intervistare
un ladro, un truffatore, un poco di
buono. È stata questa piccola provo-
cazione a scuotere
Raffaele Selleri: «Ah
sì? E allora accetto la
sfida. Ma alla fine ve-
drà che sarà lei a ti-
rarsi indietro».
Il signor Selleri
non lo sa, ma lui e la
sua famiglia hanno
molto di speciale. In-
tanto in una città
composta da monadi
come Milano — do-
ve un nucleo su due è fatto da una
persona soltanto — i Selleri sono
una tribù. Raffaele ed Elena, 76 e 74
anni, entrambi architetti, hanno
quattro figli e 14 nipoti. La loro casa
è tutta un vociare, qualcuno strim-
pella sulla tastiera nella camera a
fianco mentre il più piccolo, Anto-
nio, tre anni, gioca a nascondino tra
le gambe di fratelli e cugini. Il più
grande, Leopoldo, di anni ne ha 17
ed è iscritto alla quarta liceo.
A Milano, zona Nord, dove vive la
famiglia Selleri, gli stranieri non van-
no di moda. Soprattutto da quando
via Padova, un paio di anni fa, è sta-
ta messa a ferro e fuoco da una rissa
tra bande di extracomunitari, qui gli
immigrati non hanno vita facile. Fi-
guriamoci i Rom.
Un pezzo della famiglia Selleri, in-
vece, con gli zingari ci passerà il Na-
tale. Benedetto, figlio di Raffaele, e
la moglie Alessandra parteciperan-
no a un pranzo organizzato dalla co-
munità di Sant’Egidio con un grup-
po di Rom e di profughi del Mali ap-
pena arrivati dalla Libia. Con sé por-
teranno anche i quattro figli: Pietro
(17), Bianca Maria (12), Raffaele
(13) e Francesco (6) e il nipote Nico-
la (11). Nelle stesse ore nonno Selle-
ri e la moglie si riuniranno a tavola
con gli anziani di una casa-famiglia
fondata sempre dalla Sant’Egidio.
Qui una badante e i ragazzi della co-
munità si alternano tutto l’anno per
evitare che «i nonni» finiscano in ca-
sa di riposo.
Insomma, tre generazioni di vo-
lontari in un’unica famiglia. Decisi a
passare il Natale in modo nuovo.
Quest’anno è la prima volta che i
Selleri si mobilitano in modo così
massiccio. «Il nostro Paese, la no-
stra società, ormai da anni sta viven-
do un momento difficile. E di fronte
a tutte queste preoccupazioni, abbia-
mo scelto di aprirci, senza farci so-
praffare dalla paura», riflette nonna
Elena. Anche questo — checché ne
dica il signor Raffaele — ha davvero
poco di «normale». Chi conosce le
grandi associazioni che si occupano
di poveri e senza fissa dimora sa che
spesso ad avvicinarsi al volontariato
«estremo», quello a contatto con i
più deboli e gli ultimi, sono persone
scosse dalla vita, spinte a confrontar-
si con le difficoltà altrui da eventi
traumatici: lutti, separazio-
ni, solitudini e insoddisfa-
zioni di vario tipo. Poi ci
sono gli inquieti, a caccia
di Senso con la S maiusco-
la: un significato per la
propria vita in un’epoca
orfana di ideologie. Più ra-
ra la tipologia della «fami-
glia serena». Quelli che po-
trebbero festeggiare a ca-
sa propria e godersi in san-
ta pace la propria felicità.
Certo è che per la comu-
nità di Sant’Egidio il con-
tributo dei volontari come
la famiglia Selleri è fonda-
mentale. «Quest’anno ab-
biamo organizzato cinque
pranzi di Natale in giro
per Milano. In tutto mette-
remo a tavola un migliaio
di persone. A dare una ma-
no con regolarità siamo in
200. Altri 200 si sono mes-
si a disposizione per l’occasione.
Senza di loro non ce la faremmo»,
tira le somme Ulderico Maggi, rap-
presentante della comunità, già in-
daffarato nei preparativi.
Poi ci sono i ragazzi. Pietro, Bian-
camaria, Raffaele, Francesco, Nico-
la. Per loro, sì, dare una mano a chi
ha bisogno il giorno di Natale è nor-
male. E anche tutto il resto dell’an-
no. «Mamma, papà zii, lo fanno sem-
pre. Che cosa c’è di strano?».
Rita Querzé
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Tre generazioni
Nonni e nipoti, tutti volontari
«Noi a tavola con rom e anziani»
L’impegno
Da sei a oltre settanta anni:
tre generazioni impegnate
con la comunità di Sant’Egidio
Eni S.p.A.
Sede legale in Roma, Piazzale Enrico Mattei, 1
Capitale sociale € 4.005.358.876,00 i.v.
Registro Imprese di Roma, Codice Fiscale 00484960588
Partita IVA 00905811006 – R.E.A. Roma n. 756453
Estratto di bando di gara
Ente aggiudicatore: Eni S.p.A.
Tipo di procedura: negoziata
Tipo di appalto: servizi
Oggetto dell’appalto: servizi di noleggio autobotti con operatore
Luogo di consegna/di esecuzione della prestazione: Emilia Romagna
(Ravenna)
Durata: 36 mesi dall’aggiudicazione dell’appalto
Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso
Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione:
03/01/2012
Testo integrale del Bando: il testo integrale del Bando è stato
pubblicato in data 07/12/2011 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea (GUUE) con il numero 2011/S 235-381443 ed è disponibile
sul sito https://eprocurement.eni.it
eni SpA - Global Procurement and Strategic Sourcing
via Emilia 1, 20097 San Donato Milanese (Mi)
PROVINCIA DI NAPOLI
ESITO DI GARA
Oggetto: Procedura aperta per l’affidamento dei lavori di costruzione di un nuovo istituto scolastico polifunzionale
(IPC-IPSSAR) di n. 25 aule nel Comune di Ercolano - Importo complessivo lavori € 6.046.572,63 oltre Iva al
10%. CIG: 036850324B. Determinazione Dirigenziale di indizione di gara n. 9424 del 07/08/2009. Sistema di
aggiudicazione: Procedura aperta ai sensi dell’art. 82 DLgs. 163/2006. Importo a base d’asta Euro 6.046.572,63,
oltre IVA, inclusi gli oneri non soggetti a ribasso. Sedute di gara: 13/01/2010, 09/09/2011. Offerte pervenute nr. 55.
Impresa aggiudicataria: N.E.M., con sede legale in NAPOLI (NA). Ribasso offerto 39,35000%. Durata dei lavori:
1100 gg. Direttore dei lavori: arch Tommaso Pragliola. Determinazione n. 10463 del 24/10/2011 di approvazione del
verbale di gara.
Il Dirigente - Dott. Carlo de Marino
L’Ingegner Rosario Piparo e la sua famiglia
ringraziano sentitamente il Professor
Salvatore Spagnolo e tutta l ’equipe della
cardiochirurgia e della riabilitazione
cardiologica del Policlinico di Monza per
l ’eccellente assistenza prestata e l’altissima
professionalità dimostrata.
Bari, 24 dicembre 2011
ASSESSORATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE,
COOPERAZIONE E SICUREZZA SOCIALE
Direzione generale
Servizio delle politiche sociali, cooperazione e sicurezza sociale
AVVISO DI BANDO
Il Servizio delle politiche sociali, cooperazione e sicurezza sociale di
questo Assessorato bandisce una gara con procedura aperta per l’appalto
dei servizi di realizzazione del periodico con testata “Messaggero Sardo”.
Il servizio avrà ad oggetto n. 6 edizioni bimestrali secondo le specifiche di
cui al Capitolato d’oneri. L’importo a base d’asta è di € 180.000,00 IVA
esclusa. L’appalto sarà aggiudicato con il criterio dell’offerta economica-
mente più vantaggiosa. Il termine per la ricezione delle offerte è il
31.01.2012, ore 13.00. Il responsabile del procedimento è la dott.ssa
Francesca Piras. Il bando integrale, il capitolato d’oneri e il disciplinare
di gara, con i relativi allegati e documenti sono pubblicati sul sito
www.regione.sardegna.it/regione/assessorati/lavoro/ (nell’apposita se-
zione “Bandi e gare” del menu “attività” dedicata all’Assessorato del La-
voro) e sono a disposizione degli utenti per la consultazione presso l’URP
dell’Assessorato - via XXVIII Febbraio n. 5, 09131 Cagliari, 0706065942.
Il Direttore del Servizio - Francesca Piras
ESTRATTO AVVISO DI GARA MEDIANTE PUBBLICO INCANTO
Presso questo Ufficio verrà esperito il sotto indicato Pubblico Incanto:
BANDO T 28-2011
Codice Appalto: N. 34-2011 • C.I.G. 3677163AE4 • Perizia: n. 1084 del 19/10/2011.
Importo: € 10.759.401,63 • Cauzione provvisoria 2%: € 215.188,03.
Pagamenti in acconto: alla maturazione di un acconto minimo pari ad € 1.500.000,00.
Descrizione tipo intervento: Completamento dei lavori di ammodernamento ed
adeguamento al TIPO 1/a delle norme C.N.R./80 dal km 208+400 al Km 213+500
dell’Autostrada SA-RC - Tronco 2° - Tratto 4° - Lotto 1° - 4° stralcio.
Luogo di esecuzione: provincia di Cosenza.
Criterio di aggiudicazione: Ai sensi dell’art. 82 del D.lgs. n. 163/2006 l’appalto sarà
aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, con valutazione
dell’anomalia delle offerte ai sensi degli artt. 86, 87, 88 e 89 del D.lgs. 163/2006 e secondo
le modalità specificate nel disciplinare di gara.
L’ANAS si riserva la facoltà di procedere contemporaneamente alla verifica di anomalia
delle migliori offerte, non oltre la quinta, e nel caso di loro esclusione, procederà
progressivamente nei confronti delle successive migliori offerte, fino ad individuare la
migliore offerta non anomala.
Termine massimo per la presentazione delle offerte: ore 10.00 del giorno 01/02/2012.
Esperimento gara: lo stesso giorno 01/02/2012 ore 11.00.
I plichi, pena l’esclusione dalla gara, devono pervenire entro e non oltre le ore 10:00 del
giorno 01/02/2012 esclusivamente nei seguenti modi:
1) tramite raccomandata/posta celere del servizio postale delle POSTE ITALIANE;
2) mediante consegna diretta all’Ufficio Gare e Contratti, nei giorni dal lunedì al venerdì,
dalle ore 9.00 alle ore 13.00, esclusi sabato e domenica, il quale rilascerà apposita
ricevuta previa esibizione di valido documento di identità della persona incarica della
consegna.
Non è ammessa la consegna tramite corrieri o agenzie di recapito autorizzati.
Il bando di gara integrale è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
n. 151 del 23.12.2011, all’Albo Pretorio del Comune di Cosenza, presso la sede di questo
Ufficio e delle Sezioni Staccate di Salerno e Reggio Calabria. Inoltre è visibile sui siti
INTERNET dell’ANAS www.stradeanas.it - del Ministero delle Infrastrutture Trasporti
www.serviziocontrattipubblici.it - dell’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici
www.regione.calabria.it.
Il Dirigente Amministrativo
Dr. Giuseppe ORSINO
ANAS S.p.A.
Ufficio per l’Autostrada
Salerno - Reggio Calabria
CONTRADA LIGIURI - 87100 Cosenza
Tel. 0984/308311 - Fax 0984/36500 • sito internet www.stradeanas.it
ESTRATTO AVVISO DI GARA MEDIANTE PUBBLICO INCANTO
Presso questo Ufficio verrà esperito il sotto indicato Pubblico Incanto:
BANDO T 25-2011
Codice Appalto: N. 31-2011
C.I.G. 3648511E82
Perizia: n° 1086 del 17/11/2011
Importo: € 500.000,00.
Cauzione provvisoria 2%: € 10.000,00.
Pagamenti in acconto: alla maturazione di un acconto minimo pari ad € 150.000,00.
Descrizione tipo intervento: Lavori di manutenzione generica non programmabile
occorrente per il ripristino di danni derivanti da incidenti ed emergenze nel tratto compreso
tra il km 0+000 ed il km 148+442 dell’autostrada SA - RC.
Luogo di esecuzione: provincia di Salerno - Potenza.
Criterio di aggiudicazione: Ai sensi dell’art. 82 del D.lgs n. 163/2006 l’appalto sarà
aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, con esclusione
automatica delle offerte anormalmente basse, ai sensi del combinato disposto di cui agli
artt. 86, comma 1, 122, comma 9 e 253, comma 20-bis del D.lgs. n. 163/2006. In presenza
di un numero di offerte valide inferiore a 10 non si procederà alla esclusione automatica.
Termine massimo per la presentazione delle offerte: ore 10.00 del giorno 07/02/2012.
Esperimento gara: lo stesso giorno 07/02/2012 ore 11.00.
I plichi, pena l’esclusione dalla gara, devono pervenire entro e non oltre le ore 10:00 del
giorno 07/02/2012 esclusivamente nei seguenti modi:
1) tramite raccomandata/posta celere del servizio postale delle POSTE ITALIANE;
2) mediante consegna diretta all’Ufficio Gare e Contratti, nei giorni dal lunedì al venerdì,
dalle ore 9.00 alle ore 13.00, esclusi sabato e domenica, il quale rilascerà apposita
ricevuta previa esibizione di valido documento di identità della persona incarica della
consegna.
Non è ammessa la consegna tramite corrieri o agenzie di recapito autorizzati.
Il bando di gara integrale è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
n. 151 del 23.12.2011, all’Albo Pretorio del Comune di Cosenza, presso la sede di questo
Ufficio e delle Sezioni Staccate di Salerno e Reggio Calabria. Inoltre è visibile sui siti
INTERNET dell’ANAS www.stradeanas.it - del Ministero delle Infrastrutture Trasporti
www.serviziocontrattipubblici.it - dell’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici
www.regione.calabria.it.
Il Dirigente Amministrativo
Dr. Giuseppe ORSINO
ANAS S.p.A.
Ufficio per l’Autostrada
Salerno - Reggio Calabria
CONTRADA LIGIURI - 87100 Cosenza
Tel. 0984/308311 - Fax 0984/36500 • sito internet www.stradeanas.it
Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Estratto della pronuncia del Giurì n. 136/2011
nei confronti di Vodafone Omnitel N.V.
Comunicato del Giurì
dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
La prosecuzione delle pubblicità di Vodafone Omnitel N.V. rile-
vata sul suo sito internet e presente nei punti vendita con inse-
gna Vodafone One, relativa alle offerte denominate “Pacchetti
Vodafone+”, costituisce inottemperanza alla decisione del Giurì
n. 118/11 del 18 ottobre 2011, in quanto Vodafone Omnitel N.V.
ha reiterato il concetto di “regalo” al consumatore, già conside-
rato ingannevole.
Milano 2 dicembre 2011
Il Presidente
f.to Prof. Avv. Antonio Gambaro
ESTRATTO BANDO DI GARA NAZIONALE
1) Ente aggiudicatore: ENAV Spa - Funzione
Acquisti - Via Salaria 716 - 00138 ROMA -
(tel. +390681661 - fax +390681662500).
2) Tipo di procedura e criteri di aggiudicazione:
Gara a procedura aperta con aggiudicazione al
prezzo più basso.
3) Oggetto dell’appalto: Servizio di assistenza e
manutenzione dei sistemi di stampa del Centro
Stampa di Forlì.
4) Luogo di esecuzione: SEDE ENAV SPA di
FORLI’.
5) Valore stimato, IVA esclusa: Importo comples-
sivo stimato € 289.680,00 (duecentottantano-
vemilaseicentottanta/00). Non sono previsti
oneri per la sicurezza da interferenze.
6) Durata dell’appalto: 36 mesi ed eventuale
rinnovo per 12 mesi.
7) Termine per il ricevimento delle offerte: entro
le ore 12.00 del giorno 26/01/2012 presso
l’indirizzo di al punto 1).
8) Bando integrale e tutti i documenti di gara di-
sponibili sul sito www.enav.it - Sezione Bandi
> Servizi Bandi Aperti.
9) Bando pubblicato sulla GURI V Serie Speciale -
Contratti Pubblici n. 150/2011 del 21/12/2011.
10) Il Responsabile del procedimento in fase di
affidamento è il Dott. Giovanni Vasta, Respon-
sabile della Funzione Acquisti di ENAV S.p.A..
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
IN FASE DI AFFIDAMENTO
F.TO Dr. Giovanni VASTA
Avviso esplorativo per manifestazione di interesse
a partecipare alla procedura di cui agli artt. 19,
comma 1, lett. d) e 27 del D. Lgs. n. 163 del 12
aprile 2006 per l’individuazione di primario istituto
bancario per la cessione di crediti
Primaria società per azioni concessionaria di servizio
pubblico essenziale (gestione del servizio idrico inte-
grato) in ambito regionale (la Società) intende indire
una procedura ai sensi degli artt. 19, comma 1, lett.
d) e 27 del D. Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006, al fine di
selezionare primario istituto bancario/finanziario per
la realizzazione di un’operazione di cessione pro so-
luto di crediti commerciali vantati dalla Società verso
primari clienti del settore pubblico (tra gli altri, Comuni
e società pubbliche) e del settore privato (tra gli altri,
società private e condomini). Gli operatori sono invitati
a manifestare l’interesse, non vincolante, a partecipare
alla procedura selettiva inviando, entro e non oltre le
ore 18.00 del giorno 11 gennaio 2012, una comuni-
cazione allo Studio Legale Associato Allen & Overy,
consulente legale della Società, esclusivamente a
mezzo fax al numero +39 06 68427533 all’attenzione
dell’Avv. Massimiliano Danusso, indicando nell’og-
getto “manifestazione di interesse per acquisto di cre-
diti”. La Società invierà successivamente una lettera
di invito contenente tutte le caratteristiche dell’opera-
zione, i requisiti di partecipazione e i criteri di valuta-
zione delle offerte nonché le regole per la
presentazione delle offerte medesime agli operatori
che avranno inviato la manifestazione di interesse
entro il suddetto termine. La Società si riserva di invi-
tare anche operatori che non abbiano fatto pervenire
la manifestazione di interesse. Per ulteriori informa-
zioni è possibile rivolgersi allo Studio Legale Associato
Allen & Overy, Corso Vittorio Emanuele II, 00186,
Roma, tel.: +39 06 684271.
Roma, 24 dicembre 2011
AVVISO DI RETTIFICA
Avviso pubblico per la partecipazione al
corso “Metodologie innovative di re-
cruiting e training al servizio del mondo
del lavoro” realizzato nell’ambito del
progetto SIRET (Sistema Integrato di Re-
cruiting E Training). A seguito della pub-
blicazione effettuata in data 23.12.2011
sulle testate Corriere della Sera e Gaz-
zetta dello Sport, si rettifica che la pre-
sentazione delle domande deve avvenire
entro il 30 gennaio 2012 anziché 30
gennaio 2011come erroneamente indi-
cato nella pubblicazione di cui sopra.
25 Cronache
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
Le regole d’oro
Non strofinare
occhi, naso e bocca
Non aprire
le tasche dei sedili
Sedersi lontano
da chi starnutisce
Proteggersi
con la mascherina
Tenere in funzione
l’aria condizionata
Non usare coperte
della compagnia
Naso umido
e tanti liquidi
Lavare le mani
con il disinfettante
T
errorizzati dal decollo,
spiritosi, esibizionisti,
lamentosi cronici, so-
no tipologie di passeggeri in
volo facili da riconoscere.
Poi esiste un’altra categoria.
Molto meno percettibile, an-
che se sempre più radicata.
Quella di uomini (i più) e
donne con golfino o felpa
protettivi a portata di mano,
borsa capiente, fazzoletto al-
l’abbisogna. Spesso pallidi
ma non perché siano malati:
al contrario, per irrefrenabile
paura d’ammalarsi.
Sono gli aero-ipocondria-
ci, quelli che anche se diretti
verso atolli primordiali, sui-
te arabesche e prospettive lu-
diche a 360 gradi, non riesco-
no a dimenticare quale infi-
da, spaventevole giungla di
pericoli virali e di contagi sia
per loro un jet verso qualun-
que destinazione.
Non che le statistiche sia-
no avare sui rischi reali, (so-
prattutto tosse, raffreddore,
mal di gola) dispensati dal
microclima d’una cabina
pressurizzata. Però l’ae-
ro-ipocondriaco diventa tale
anche in base a una letteratu-
ra esagerata e qualche volta
di pura invenzione.
È capitato per esempio
che zanzare malariche o ve-
spe entrate nell’abitacolo ab-
biano punto qualche passeg-
gero: ma non si può davvero
dire sia la regola. Invece die-
tro ogni sibilo o improvviso
bruciore percepiti in dormi-
veglia, gli aero-ipocondriaci
pensano subito all’insetto kil-
ler e vorrebbero già fare te-
stamento.
Fra loro i più disfattisti so-
no quelli che volano soli: die-
tro ogni vicino di posto sco-
nosciuto si può nascondere
un potenziale pericoloso at-
tentatore. Quel giovanotto
dorme? Sarà stroncato dalla
febbre. La signora mette il
foulard? Chissà che laringe
infiammata. Il bambino chie-
de caramelle al miele? Avrà
la tosse asinina. E via così in
un crescendo di circospezio-
ne e di scenari (clinici) apo-
calittici.
Intendiamoci, come con-
ferma in un’approfondita in-
chiesta il Wall Street Jour-
nal, prendendo spunto dal-
l’affollamento sui voli in que-
sto periodo, l’ambiente ecces-
sivamente secco d’un aereo
è più che sufficiente a inde-
bolire le difese. In più viag-
giare a quelle altitudini inde-
bolisce comunque l’organi-
smo e la sua capacità di rea-
zione. E il terrore dei vicini?
In effetti un semplice, educa-
to starnuto produce 30 mila
microgocce pronte a riversar-
si su due metri quadrati. Una
specie di napalm.
È consolatorio, come sotto-
linea il quotidiano america-
no, che l’aria immessa e i fil-
tri di ricezione siano oggi in
grado d’ i nt ercet t are i l
99,97% di virus e batteri.
Questo però non toglie che
se per qualche motivo i mo-
tori si spengono interrom-
pendo l’immissione d’aria
(frequente durante certe lun-
ghe attese in pista), la proba-
bilità di beccarsi l’influenza
si alza, secondo uno studio
d’una trentina d’anni fa, vici-
no al 70%.
Certamente non manca la
possibilità di difendersi. E i
primi a farlo sono proprio gli
aero-ipocondriaci, anche se
niente può rasserenarli com-
pletamente. Il vicino raffred-
dato? È un male, ma i peggio-
ri untori restano spesso pa-
renti e amici che tocchiamo
e baciamo, diventando in
qualche modo vittime del
fuoco amico. Indirizzare be-
ne il getto d’aria regolabile
davanti al viso a mo’ di ma-
scherina? Ottimo ma quanti
bei mal di testa si prendono
così? Bere litrate d’acqua du-
rante il volo? Idratarsi fa be-
ne ma fa andare anche in ba-
gno, prevedibile occasione
di promiscuità contagiosa.
In ogni caso nella capace
borsa per gli attrezzi gli inte-
gralisti della categoria non
mancano mai di tenere uno
spray nasale salino disinfet-
tante, le tovagliette imbevu-
te d’alcol per pulire tavolinet-
ti e accessori del bagno, qual-
che tavoletta sigillata iper-
proteica che consente di sal-
tare il menù di linea (ritenu-
to non sufficientemente tran-
quillizzante), un cuscinetto
gonfiabile che dispensa dal-
l’uso di cuscini e copertine
in dotazione e infine fazzolet-
ti di lino al mentolo, un chia-
ro placebo ma sempre ben ac-
cetto.
Una volta atterrati, saran-
no i primi a schizzare sul cor-
ridoio per lasciare presto
quella valle di virus. E qui
magari, in un momento di
debolezza, a contatto con la
debilitata ressa verso l’usci-
ta, potranno davvero trova-
re il bacillo che li possiede-
rà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dallo spray nasale salino ai litri d’acqua da bere durante il volo
Evitare di toccare
gli occhi,
il naso e anche
la bocca con
le mani sporche
Smartphone La scelta della Volkswagen: stop alle comunicazioni sui BlackBerry dei dipendenti prima e dopo il turno di lavoro
L’azienda che blocca le email stressanti fuori orario
Non toccare
oggetti e spazzatura
dimenticati
da altri sui sedili
o nelle loro tasche
Cambiare posto
se si capita vicino
a chi sta male: uno
starnuto produce
fino a 30 mila
goccioline di saliva
Su un volo molto
pieno sarà difficile
riuscire a spostarsi.
Proteggersi quindi
con una mascherina
Pretendere a bordo
un adeguato
funzionamento
dell’impianto di
condizionamento
Non usare cuscini
e coperte messi a
disposizione dalla
compagnia (sempre
che li troviate)
di GIAN LUIGI PARACCHINI
Menu di linea
di MARIA LAURA RODOTÀ
I dirigenti
La moratoria non
si applica a chi
ha un ruolo dirigenziale
I sindacati
La misura concordata
con il sindacato:
«Una scelta positiva»
Bere acqua e tenere
le cavità nasali
umide con uno spray
salino aiuta a ridurre
il rischio di infezioni
Lavare
frequentemente
le mani con
una soluzione
a base di alcol
Fermi sulla pista
3
C
om’è giusto per un arti-
colo in cui si plaude al-
l a deci si one del l a
Volkswagen di non inviare
email sui BlackBerry azienda-
li fuori dall’orario di lavoro,
questo pezzo è stato messo
in cantiere fuori dall’orario
di lavoro, via BlackBerry. Da
un caporedattore che mes-
saggiava durante il pranzo e
dalla vostra cronista che era
tornata a casa per fare i pac-
chi di Natale. Ma i giornali so-
no un business a sé, un refu-
gium peccatorum per nevra-
stenici; si lavora con tempi
stretti, e va bene così. Nel re-
sto delle aziende, il flusso
continuo di richieste-proble-
mi-informazioni sul telefo-
no intelligente, più che velo-
cizzare le pratiche, stressa i
lavoratori. Sfiancandoli, ren-
dendoli più ansiosi e meno
produttivi; facendoli amma-
lare, anche. Il problema è
sentito ovunque; ieri, quan-
do la notizia della Volkswa-
gen è apparsa online, sono
subito comparsi migliaia di
commenti entusiastici su
Twitter. Scritti dagli stressati
per le email lavorative, che
non riescono a staccarsi da
pc e smartphone, ovvio.
La moratoria sulle email,
comunque, è un prodotto del-
le relazioni sindacali tede-
sche. In Germania, sindacali-
sti e manager da decenni rie-
scono a concertare quasi tut-
to. E hanno prodotto un ac-
cordo esemplare: i server del-
l’azienda smettono di inviare
email 30 minuti dopo la fine
dei turni di lavoro, e ricomin-
ciano 30 minuti prima del-
l’inizio dei turni. Gli impiega-
ti possono usare i loro Black-
Berry per telefonare a qualun-
que ora; l’accordo non si ap-
plica ai dirigenti. «È una solu-
zione che è stata accolta mol-
to positivamente», ha detto
Heinz-JoachimThus, sindaca-
lista Volkswagen. Dai lavora-
tori, e di sicuro dai loro cari.
Perché chiunque viva o fre-
quenti qualcuno dotato di
smartphone aziendale soffre
per la mancanza di attenzio-
ne di quel qualcuno: che con-
trolla la posta, s’innervosisce
per i memo interni, viene per-
seguitato da qualche capo
più nervoso di lui/lei, viene
spammato, sollecitato, criti-
cato. Così, si diventa più an-
siosi e meno utili. «Non è un
bene che le persone siano
online e disponibili 24 su 24,
sette giorni la settimana», ha
spiegato alla Bbc Will Hut-
ton, presidente del Big Inno-
vation Centre, che studia l’im-
patto delle tecnologie sul la-
voro. «Tutti hanno bisogno
di riposo, e di tempo per ri-
flettere senza dover reagire o
rispondere di continuo. Biso-
gnerebbe delimitare con più
attenzione il confine tra lavo-
ro e non lavoro».
Altre aziende ci stanno
provando. In Francia Thierry
Breton, amministratore dele-
gato della società di servizi
informatici Atos, ha annun-
ciato un’exit strategy. La
compagnia abbandonerà pro-
gressivamente le email; Bre-
ton conta di abolirle per il
2014. Quest’anno, la multina-
zionale dei detersivi Henkel
ha dichiarato una «tregua
delle email» tra Natale e Ca-
podanno (gli unici messaggi
ammessi saranno quelli ur-
gentissimi). Mentre i sinda-
cati britannici (altro Paese,
etica protestante più freneti-
ca, individualismo e culto
dell’iniziativa personale più
pronunciato) hanno già
espresso dubbi sull’accordo
Volkswagen. Secondo Bren-
dan Barber, segretario del
Trade Unions Congress, «il
problema va affrontato, ma
organizzazioni diverse han-
no bisogno di soluzioni diffe-
renziate. Se i datori di lavoro
introducono soluzioni senza
concordarle con i lavoratori,
è improbabile che funzioni-
no». Anche perché c’è chi
preferisce gestirsi autonoma-
mente lavoro e messaggi,
fuori dai regolamenti rassicu-
ranti ma poco flessibili della
concertazione teutonica. E
perché forse c’è chi non pati-
sce più, più di tanto, le email
di lavoro; tanto, per un moti-
vo o per l’altro, è sempre con-
nesso (e i suoi cari non lo
sopportano comunque, op-
pure sono sempre online pu-
re loro).
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C’è anche chi si porta
delle barrette
iperproteiche per
saltare il menù di linea
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A motori spenti la
probabilità di prendersi
un’influenza aumenta
del 70 per cento
Aria sulla fronte e niente coperte
Guida (per ipocondriaci) in aereo
In viaggio Come non ammalarsi ad alta quota, dove la pressione indebolisce le difese
27 Cronache
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
Tempi liberi
NARCISO
E L’AVVENTO
DIMENTICATO
Sapori Moda
di Michela Proietti
Niente rosso per il 31
Comodi a Natale
Oggetti
di Marisa Fumagalli
Società
Panettone «mille volti»,
a ciascuno il suo gusto
di Maria Luisa Agnese
Cosa dire durante le feste
Un manuale di conversazione
di Elvira Serra
Susanna
Tamaro è una
scrittrice
triestina.
Nel 1994 ha
pubblicato
il suo più grande
successo,
il romanzo
sentimentale
«Va’ dove ti
porta il cuore».
Accolto con
freddezza dalla
critica letteraria,
vende oltre 14
milioni di copie
in tutto
il mondo
Stili di vita, viaggi, tecnologia e benessere
di SUSANNA TAMARO
D
a bambina, durante il periodo dell’Avvento, ogni tanto
accompagnavo mia nonna alla fatiscente chiesa
armena di Trieste. Era alle spalle della città vecchia e,
per accedervi, si scendevano dei gradini scivolosi.
Ricordo un odore forte di umidità e di pipì di gatto,
mischiato a quello della cera delle candele e a un altro,
misteriosissimo e aromatico, che più tardi ho capito chiamarsi
incenso. C’era silenzio intorno, penombra, mistero, attesa. Avevo
sette o otto anni ed ero piuttosto ignara di religione, ciononostante
percepivo che, intorno a me, in quel luogo gelido e rischiarato solo
da candele, succedeva qualcosa che usciva dall’ordinario.
Spesso nell’età adulta mi sono trovata a pensare che tutto il mio
lungo viaggio spirituale sia nato proprio da quegli inconsapevoli
istanti. Lì, infatti, per la prima volta, ho percepito l’esistenza di una
diversa dimensione del tempo: c’era il tempo ordinario — quello
per andare a scuola, per fare i compiti, per mangiare e per dormire
— e poi, in questo scorrere dei giorni così apparentemente
rassicurante, si aprivano delle piccole finestre su qualcosa che
ancora non aveva nome, ma che pure, da sempre, sentivo nella
profondità della mia anima. Da quando avevo il bene
dell’osservazione e del ragionamento, infatti, un pungolo mi
accompagnava ed era il pungolo della fragilità, della fine, del buio
che ad un certo punto avrebbe inghiottito ogni cosa. Laggiù, in
quegli istanti — soprattutto nel momento che più tardi ho saputo
chiamarsi epiclesi, quando tutte le persone intorno a me erano in
ginocchio e, nel silenzio, irrompeva il suono della campanella —
intuivo che l’oscurità celava qualcosa di importante, qualcosa che
prima o poi forse sarei stata in grado di capire, cancellando gli
scheletri che perennemente danzavano nei miei pensieri. Sì, c’era il
tempo ma, dentro al tempo, si nascondeva la luce dorata
dell’eternità.
Che cos’è infatti la fede se non comprendere che esistono diversi
piani temporali e che, nel mistero dell’intersecarsi di questi piani, è
racchiuso anche il mistero della vita dell’uomo? Così, soprattutto
durante l’Avvento, mi trovo spesso a riflettere sulla povertà della
nostra epoca; una povertà chiassosa e colorata, piena di immagini,
di suoni, di rumori, di stimoli, ma totalmente svuotata da una
qualsiasi interrogazione sul tempo. L’Avvento è considerato il
periodo dello shopping e dei regali, dell’organizzazione del cenone,
dell’attesa ansiosa delle vacanze natalizie e dei saldi. Un momento
totalmente assorto dalla dimensione orizzontale dell’esistenza e
dunque, alla fine, un tempo che sradica, che disorienta e lascia
dietro di sé strascichi di malumori e di delusione. Il primo grande
distacco dalla comprensione del tempo è nato sicuramente con
l’industrializzazione e l’urbanizzazione di massa, con il graduale ma
inarrestabile abbandono della terra che comunque, con la sua
ciclicità, con la sua durezza e con la sua imprevedibilità, ci parlava
di un mondo più grande, in parte noto e in parte misterioso, in cui
eravamo compresi. Non avere più contatti con la semina, con la
crescita, con la cura — e con l’incertezza che minaccia sempre ogni
raccolto — ci ha allontanato da un dialogo costruttivo con il tempo.
Il tempo stagionale, circolare, è ormai alle nostre spalle. L’unica
circolarità che ci è concessa è quella della fruizione edonistica delle
occasioni: la settimana bianca, la vacanza esotica, le code per i saldi.
L’archiviazione del tempo circolare ha condotto con sé,
lentamente ma inesorabilmente, anche quella del tempo verticale.
Se non si contempla più la nostra fragilità, se il mondo è un
palcoscenico illuminato in cui tutto è sotto controllo, privo di
ombre, di tempi morti, di istanti di silenzio, se viviamo
costantemente immersi in un frastuono di parole e di immagini
ormai svuotate di ogni senso, se non veniamo mai scossi da un
brivido o da un singhiozzo, non potremo mai affacciarci sul buio,
sulle domande — e sul cammino da fare per riuscire a trovare delle
risposte. Dio è morto, e, sulle Sue spoglie, è stato eretto un enorme
specchio in cui ci contempliamo soddisfatti; e questo specchio ha
infranto l’altra dimensione del tempo, quella che tutte le religioni
hanno offerto sempre agli uomini — il tempo della costruzione.
Esistono, infatti, in tutte le fedi diversi momenti che scandiscono
l’anno solare. La liturgia provvede a donare, nel corso dell’anno, un
sentimento diverso — di purificazione, di pentimento, di attesa —
ed è proprio l’andare a fondo di quel sentimento che ci permette di
crescere interiormente e diventare più aperti, più saggi, più sereni
nell’avvicinarci all’inevitabile tramonto. L’esistenza dell’uomo è un
curioso intreccio di verticalità e orizzontalità, nel momento in cui
viene ridotta a una sola di queste dimensioni si trasforma in
qualcosa di pericoloso, di malato, di dissonante rispetto alla
ricchezza della vita.
Questi ultimi decenni, governati dal volto stolido di Narciso,
hanno spinto l’umanità del ricco Occidente in un’unica direzione,
quella legata al cardine della fissità. Si deve restare sempre uguali a
se stessi, sempre giovani, sempre sani, sempre efficienti, sempre in
possesso di tutti i beni che si desidera. Il senso profondo dei nostri
giorni è occupare questa cittadella e difenderla da ogni possibile
attacco dell’ombra, del dubbio, dell’inquietudine. Ora la crisi ci ha
fatto vedere che la cittadella era fatta di cartapesta, che tutto ciò che
pensavamo essere certezze erano soltanto fondali ben dipinti. La
recita è finita e, all’improvviso, in mezzo al palcoscenico, ci
sentiamo sciocchi, non c’è nessun pubblico in platea ad applaudirci
e non sappiamo più quale sia il senso del nostro vivere. Così credo
che la fecondità di questa crisi — perché ogni male include
naturalmente in sé anche una parte di bene — sia proprio di
portarci a riflettere nuovamente sulla nostra relazione con il tempo
e con il cambiamento che il passare degli anni richiede alla nostra
vita.
www.susannatamaro.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Come e quando riciclarli
in tempo di crisi
Chi è
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Il racconto di Natale / 1
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Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
L’
anno scorso, la mia fidanzata mi ha allungato un pacchet-
tino con della carta colorata e un fiocchetto dorato: il mio
regalo di Natale. All’inizio, ho provato a sciogliere il
nodo e a scartarlo con delicatezza, ma non c’era modo
che si aprisse; solo dopo tanto tempo, e molto
innervosito (ma solo dentro di me, non lo mostravo) ho
strappato con le unghie e i denti la carta. Lei mi guardava fisso negli
occhi, curiosa e ansiosa, perché aspettava di capire se mi piaceva.
L’ho aperto, l’ho guardato e ho sfoderato un sorriso molto ampio e
ho detto grazie. Ti piace?, ha detto lei. Moltissimo, ho detto io.
Ma non ho capito cos’era.
Era un oggetto strano, con colori belli e una forma bella, ma non era
possibile capire cosa fosse. Intanto che lo mostravo agli altri, lei mi
chiedeva: hai capito a cosa serve? Hai indovinato? E io rispondevo sì,
ma stavolta più esitante. Poi chiedevo anche agli altri se avevano
capito o indovinato, con aria saputella, però con la speranza segreta
che qualcuno rispondesse sì con convinzione, così me lo facevo
spiegare, e se dicevano una cosa giusta, potevo finalmente capire
anche io e dire come se già avessi capito: bravo, hai indovinato.
Ma nessuno ha capito di cosa si trattava. E soprattutto, a cosa
serviva; perché a qualcosa doveva servire. O poteva anche essere
soltanto un soprammobile, una roba da appendere al muro, o ancora
da tenere in cucina, o sul comodino. Ma non era chiaro nemmeno
questo.
Poi, la notte nel letto, ho ribadito alla mia fidanzata che il regalo mi
era piaciuto moltissimo, però le ho confessato che non avevo capito
cos’era — ma questo non c’entrava, perché era un regalo proprio
bello, anche se neanche gli altri, le ho fatto presente, avevano capito
cos’era. E così, nell’intimità della notte e del letto, anche lei mi ha
confessato di non avere la minima idea di cosa fosse. Però lo ha visto
nel negozio, le ha fatto pensare a me, ha immaginato che mi sarebbe
piaciuto, e lo ha comprato. E intanto sperava che io capissi di cosa si
trattava.
Non le ho chiesto perché le aveva fatto pensare a me. Non gliel’ho
chiesto perché non lo volevo sapere.
Quindi, abbiamo aspettato il giorno di riapertura dei negozi e siamo
andati lì dove lo aveva comprato. Ma il negoziante non ha saputo
rispondere alla nostra domanda, e anzi ha detto in modo piuttosto
arrogante: se dovessi sapere a cosa servono tutte le cose che vendo...
Ma noi non ci siamo arresi. Abbiamo trovato l’indirizzo mail della
fabbrica, e abbiamo scritto, nella sostanza: è molto bello, ma cos’è?
Dalla fabbrica hanno risposto con prontezza e gentilmente. Ci
hanno spiegato che questa è la loro filosofia, in sintonia con la
particolare predisposizione dei clienti riguardo ai regali di Natale: se è
bello, se vi piace, che importa cos’è. Usatelo come vi pare. E infatti, ci
hanno spiegato quelli della fabbrica, il fatto di non sapere cosa fosse
non ha impedito al negoziante di ordinarlo e di esporlo, alla mia
fidanzata di comprarlo (perché le ha fatto pensare a me), a me di
riceverlo e apprezzarlo.
Il ragionamento ci è sembrato abbastanza convincente. Soprattutto,
definitivo. Ci è rimasto solo il sospetto che potesse essere un modo
molto brillante di quelli della fabbrica per giustificarsi del fatto che
non avessero capito nemmeno loro cosa fosse. Ma era solo un
sospetto.
Da quando abbiamo smesso di indagare, ho tenuto il mio regalo
sempre a portata di mano. Se non riuscivamo ad aprire un recipiente,
se volevo specchiarmi, se volevamo svitare o avvitare, accendere la
sigaretta o lavare l’insalata, a un certo punto dicevo alla mia fidanzata:
proviamo con quello che mi hai regalato a Natale. Ma non funzionava.
Per tutto l’anno ho provato a usarlo in molti modi, perfino lavare la
macchina, stampare un file, portarcelo a letto per farlo partecipare alla
nostra vita sessuale; ho provato a usarlo come scatola di biscotti,
microonde, ho provato a vedere se si alzava al posto mio per
rispondere al citofono, l’ho cucinato con il riso, ci ho versato
dell’acqua, l’ho messo sui termosifoni, o in testa sotto la pioggia. Gli
ho perfino comprato i croccantini per gatti, non so perché. E, questo è
ovvio, ho provato anche a lasciarlo per un po’ su una mensola o
appeso nel corridoio.
Ma nulla di tutto questo ha funzionato.
Poi è arrivato di nuovo il Natale. E la mia fidanzata mi ha allungato
un pacchettino con della carta colorata e un fiocchetto dorato. Mi ha
raccomandato: aprilo con delicatezza, si può rompere. Era un modo
per dirmi che non avrebbero tollerato, né lei né il regalo, un attacco di
nervi come quello che mi aveva preso l’anno prima — e io che
pensavo che non se ne fosse accorta.
Ho provato ad aprire la carta, la scatola, il fiocco in tutti i modi
possibili, e non ci sono riuscito. Allora ci ha provato lei, e poi tutti gli
amici e i parenti. Niente. La mia fidanzata continuava a dire: fate
piano, si può rompere. A un certo punto ho detto: proviamo con
quello. Gli altri non hanno capito cosa fosse quello, lei sì. Sono andato
a prendere il regalo di Natale dell’anno precedente e l’ho usato con
tutta la delicatezza possibile per aprire il regalo di Natale di
quest’anno. E ci sono riuscito con una certa facilità.
Confesso che, riguardo al regalo di quest’anno, non ho ancora
capito bene di cosa si tratta, e a cosa serve, e soprattutto perché si
poteva rompere. Ma sono molto sollevato di aver capito a cosa serve
l’altro: in realtà, serve ad aprire i regali di Natale.
Cioè, non so se è stato inventato per questo. Ma noi adesso lo
usiamo così.
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Tecnologia Il documentario
L’ENIGMA
DEL REGALO
AMOROSO
Benessere
App e video-auguri
Sotto l’albero digitale
di Marco Morello di Giuseppina Manin
I viaggi
Hotel-nido e natura fiabesca
La Lapponia sconosciuta
di Carlotta Lombardo
Come eravamo
Le famiglie in Super 8
Tè, corsa e un po’ di relax
Le 12 ore verso il cenone
di Rossella Burattino
di FRANCESCO PICCOLO
Francesco Piccolo
è uno scrittore di
Caserta.
Con «Storie di
primogeniti e figli
unici» ha vinto il
Premio Giuseppe
Berto e il Premio
letterario Piero
Chiara. Il suo
ultimo libro,
«Momenti di
trascurabile
felicità», è una
raccolta di
aneddoti sulla
felicità delle
piccole cose
quotidiane
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Chi è
Il racconto di Natale / 2
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Natale I viaggi
Il Nord di Jack London dal sapore ipnotico
Case singolari costruite sugli alberi,
paesi fiabeschi e distese infinite di ghiacci
D
a quelle parti si dice che esista un
battesimo della solitudine. O si sfug-
ge per non tornare mai più, oppure
il Grande Nord ti resta dentro. Per
tutta la vita. La Lapponia è uno spet-
tacolo di natura. Un territorio vastissimo, tra
piatte distese di neve, foreste di betulle animate
da rari villaggi, branchi di renne ed esploratori
che ricordano gli eroi di Jack London. Bastano
quattro ore di volo per immergersi nella terra di
Babbo Natale, in una Lapponia da cartolina, ma
con il pregio di essere autentica e lontana dagli
stereotipi che la vogliono gelida e quasi inacces-
sibile. Non ancora contaminata dal turismo di
massa è quella svedese, dove l’unico luogo vera-
mente conosciuto è l’Icehotel, il primo albergo
di ghiaccio al mondo, vicino a Kiruna. Ma basta
spostarsi un po’ più a est, sul mar Baltico e nel-
l’entroterra, per intraprendere un viaggio sulle
tracce ancora vergini di alci ed aquile reali, gu-
stare i sapori della cucina sami nel tepore di una
kåta, la tenda tradizionale lappone, o ritrovarsi
a pescare salmerini artici su un lago ghiacciato.
Niente di meglio per una vacanza di Natale (e
non solo) fuori dagli schemi.
Test all’alce
La lunga fila di case di legno di Bonnstan, l’an-
tico villaggio parrocchiale a due passi da
Skellefteå, nella regione di Vasterbotten, lascia
senza parole. È un paesello fiabesco, dove nessu-
no può costruire o modificare l'aspetto e il colore
rosso delle pareti di queste capanne tutte uguali,
giunte a noi miracolosamente intatte. In Svezia,
c’è solo un altro posto come questo: si chiama
Gammelstad e si trova a Luleå, protetto dall’Une-
sco, attorno alla prima chiesa cristiana del Nord
Europa. «Le stugor — spiega Anna Lindfors di
Destination Skellefteå — sono 116 e risalgono al
Cinquecento. Oggi appartengono a privati che le
usano per le vacanze estive, ma un tempo funge-
vano da riparo ai parrocchiani in viaggio per an-
dare a sentire messa». La temperatura scende sot-
to lo zero e l’invito a entrare al Café Nordanå, sor-
ta di salotto-negozio dove vecchie foto sfilano ac-
canto a quadri, statue, libri e tessuti per la casa
realizzati ancora al telaio, è quello che ci vuole
prima di mettersi in macchina per il corso di Eco-
Safety Driving. «È la novità di quest’anno —spie-
ga Anna —. Si guida una macchina su un lago
ghiacciato imparando anche a schivare gli alci,
nel caso in cui attraversino la strada. Si chiama
test all’alce, ed è utilissimo». Niente fronzoli, bel-
lezza autentica, sapori forti… e non è che l’inizio.
Il riposo arriva con il buio, nell’incantevole hotel
Sti ftsgården (www. stiftsgarden. se, tel .
0046.910725700) dove familiarizzo con la cucina
locale: cheese cake con carpaccio di renna essic-
cata e filetto di renna con purè di patate e sedano
rapa. Domani il viaggio continua a Svensele, cam-
po base per i safari in motoslitta.
Safari in motoslitta
La vestizione richiede un certo tempo, e la
zip della tuta termica contiene a fatica i tre strati
di calzamaglie, guanti e maglioni che ho indos-
sato seguendo i consigli di Johannes Holmund,
giovane direttore dello Svansele Wilderness
Camp (www.svandele.se), immensa baita-mu-
seo che raggruppa le specie locali e prepara il
visitatore a riconoscerle una volta uscito al-
l’aperto. Nei lunghi mesi in cui i boschi sono co-
perti di neve e i laghi e i fiumi ghiacciati, da qui
si va in motoslitta alla ricerca del re della fore-
sta, il grande Alces alces. Qualche rudimento di
guida e si parte. Johannes si mette in scia dietro
gli animali, zigzagando tra rami spezzati, muc-
chi di neve e tracce profonde. Quando i motori
si spengono il silenzio è bianco, assordante. La
natura, da queste parti, ha poteri ipnotici. Non
ci sono nuvole all’orizzonte, solo inverosimili
deserti bianchi spezzati dalla sagoma dei pini.
Per fortuna gli alci ci sono. Muovono ritmica-
mente i loro palchi di corna mentre masticano,
strofinando il muso per scovare licheni. «Nei 10
C
i sono analogie tra il lavoro
dell’investigatore e quello dell’analista? Le
risposte si trovano in «Psicoanalisi in giallo»
(Raffaello Cortina Editore, pp.194, e 18), un libro
serissimo (non inganni la copertina con il dottor
Freud in abiti da Dick Tracy) nel quale un gruppo
di medici della Società psicoanalitica italiana
analizza metodi e caratteristiche di alcuni celebri
investigatori, da Montalbano a Colombo,
sovrapponendoli e confrontandoli con i propri, per
trovare nuovi spunti di lavoro. La domanda di
partenza è la stessa: di chi è la colpa? Cambiano le strade per arrivare alla
soluzione. L’analista hard boiled ispirato ai poliziotti dell’87esimo Distretto
di Ed McBain, non ha l’obiettivo di trovare il colpevole, ma di configurare
una serie di eventi che portino a ricostruire la verità. Quello alla Colombo
lavora con il paziente per chiarire i fatti che lo hanno spinto a curarsi. Il
libro rivela anche segreti investigativi che i saggi sul giallo non svelano.
Così i detective finiscono sul lettino: più come colleghi che come pazienti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Da Colombo a Montalbano:
la psicoanalisi si tinge di giallo
Letture facoltative
di Lorenzo Viganò
Nella terra di Babbo Natale tra alci e paesaggi innevati
L’altra Lapponia
in un hotel-nido
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Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
ORE
a cura di Michele Focarete
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Val di Susa
48
ettari di terreno attorno al camp — spiega
Johannes —ci sono tra i 50 e i 100 esemplari. Se
non si avvistano, rimborsiamo il costo dell'
escursione». Raggiungiamo un campo in mezzo
alla foresta, senza elettricità e acqua corrente
(ma con sauna e vasca esterna per un bagno in
acqua calda), dove passeremo la notte in una
delle cinque strutture che riprendono la forma
della kåta. Il villaggio è un piccolo presepe di
casette di legno. Johannes ha già acceso il fuoco
nel grande camino al centro della tenda princi-
pale. La padella sfrigola al fuoco, e il pytt i pan-
na, il «piatto degli avanzi», si cuoce a puntino.
La ricetta di una Lapponia senza filtri metropoli-
tani: patata, carne (di alce!) e uova, alla luce di
una lampada ad olio.
Di casa in casa
Le colline artiche appaiono come dune di un
Sahara virato in bianco. Su un paesaggio di que-
sto tipo ci si muove in macchina, con la slitta a
motore o trainata da husky, a piedi o con lo
spark. È uno slittino rudimentale tipico dell’Ot-
tocento, una sorta di sedia su due lame lunghe
e sottili su cui si appoggiano i piedi, azionato
dalla spinta motrice di una gamba. A Vuolle-
rim, a 120 km da Luleå, le donne lo usano abi-
tualmente per andare a fare la spesa o per attra-
versare il lago ghiacciato. Gli abitanti sono tal-
mente accoglienti che si sono inventati l’House
jumping dinner: tutti insieme, turisti e locali, ci
si sposta da una casa all’altra per mangiare, di
volta in volta, l’antipasto, il piatto principale e
il dessert (www.laplandvuollerim.se).
Ma è facilissimo che vi invitino a condivide-
re anche l’hobby locale: la pesca sul lago, dopo
avervi istruito su come far abboccare all’amo
un salmerino artico attraverso l’esca calata da
un buco sul ghiaccio. Vuollerim, sotto Natale, è
tutta illuminata dalle piccole fiammelle che
danzano alle finestre, nei cortili e all'ingresso
delle porte, ma per assistere allo spettacolare
Festival delle 1.000 lanterne di ghiaccio biso-
gna aspettare il 28 gennaio (fino al 5 febbraio).
O che vi insegnino a costruire una lanterna di
ghiaccio.
Nello stesso periodo, nella vicina Jokkmokk,
si svolge il Grande Mercato d’inverno dei Sami,
uno degli ultimi popoli indigeni d’Europa. Stan-
no qui da 10.000 anni, tra aurore boreali e soli
di mezzanotte (www.jokkmokksmarknad.se).
Sopra un albero
La camera del Mirrorcube, il Cubo di Specchi,
è letteralmente sospesa nel vuoto. Con quelle
pareti di alluminio che riflettono la foresta si mi-
metizza perfettamente col bosco, tanto da risul-
tare quasi invisibile. Se non fosse per la pellico-
la a raggi infrarossi che la ricopre gli uccelli an-
drebbero a sbatterci contro. Sembra leggerissi-
mo, e bisogna prestare attenzione per distingue-
re la sagoma di questo particolarissimo alloggio
al 100% eco-compatibile e sospeso a 8 metri da
terra. Il Treehotel di Harads, 60 km dal Circolo
Polare Artico, è uno di quegli alberghi che non
si dimenticano: cinque camere-struttura (ma di-
venteranno 24) sugli alberi, praticamente invisi-
bili l’una all’altra. C’è il Nido d’uccello, i cui ra-
mi si confondono con quegli degli abeti in cui è
incastonato, e il Cono Blu, su due livelli, ricono-
scibile dalle pareti esterne color rosso acceso. E
poi la Stanza con vista, con il soffitto-terrazza e
una parete trasparente che proietta l’abitacolo
nella vallata del fiume Luleå, nel cuore della re-
gione di Norrbotten. L’ultimo nato è l’Ufo, a for-
ma di navicella spaziale, incastrato tra i pini
(www.treehotel.se). Da lassù, la vista spazia a
perdita d’occhio sul mare di betulle imbiancato
da una fitta coltre di neve. Nel cielo danza vorti-
cosa un’aurora boreale giallo-verde. E torna la
voglia di uscire nella notte trainati da una muta
di huskies.
Con chi partire
Artic Team Seiviaggi, da 1.380 euro a testa,
autonoleggio ma voli esclusi. Dal 15 gennaio al
15 aprile (www.seiviaggi.it). Agamatur, volo +
autonol eggio, da 1. 770 euro a persona
(www.agamatur.it, tel. 02.78624761). Chiariva,
da 2.130 euro. Dal 15 febbraio (www.chiari-
va.it, tel. 02.80581002). Info: www.visitswe-
den.com
Carlotta Lombardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ore 8 di sabato
Il nome della rosa
Ore 11 di sabato
Dove il tempo si è fermato
Ore 12.30 di sabato
Gusti d’altri tempi
Ore 15.30 di sabato
Verso il Forte Exilles
Ore 18 di sabato
Pernottamento in chalet
Ore 10 di domenica
Nella foresta incantata
L
a Serenissima e
Costantinopoli? Dopo tutto,
non fu solo guerra. Otto
secoli che hanno segnato la storia
del Mediterraneo sono spesso
riassunti nel lungo, sanguinoso
braccio di ferro tra una delle più
importanti repubbliche marinare
italiane e Impero Ottomano. In
verità ci furono molto più che le Crociate, le sfide per
il controllo del Bosforo, Rodi, Malta e le rotte per
l’Oriente. La Repubblica di Venezia cercò sempre di
mantenere intensi e proficui rapporti commerciali con
i sultani della Sublime Porta. Fiorirono le esportazioni
di tessuti italiani verso i sultani. È il messaggio della
mostra aperta sino all’8 gennaio al palazzo Topkapi di
Istanbul dal titolo significativo: «Venezia e Istanbul,
un fantastico tessuto di relazioni».
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Week end
A
Modigliana (Fc), paesino fra Faenza e Firenze
in quel paradiso chiamato Romagna Toscana,
nessuno si sognerebbe di darsi appuntamento
in un lounge bar o un disco-pub. Cose da città.
Eppure da oggi qui parte una movida ininterrotta 24
ore su 24 fino al 6 gennaio. In piazza viene acceso un
grande fuoco: E Zoc ed Nadel, il ceppo di Natale.
Guai a farlo spegnere e così trovi sempre qualcuno a
guardarlo: dagli insonni del paese alle 3 del mattino,
alla Protezione civile. Ma soprattutto ogni sera ci si
ritrova, imbacuccati, a farsi gli auguri, a baciarsi, a
mangiare (gratis) ciò che viene offerto dalle
associazioni: salsiccia, castrato, polenta, fagioli con
cotiche, Sangiovese, dolci, vin brulé. Tutto cucinato
in graticole di 2 metri x 3. Alla faccia del fantasma,
quello del Ponte della Signora sul torrente del paese.
Appare (si dice) solo con la luna piena perciò a
Natale non c’è rischio...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fuochi, salsicce e vino
La movida di Modigliana
Andar per feste InMostra
L
o «Spirito del Natale»
moderno, con la neve e i dolci
sentimenti, è invenzione di
Charles Dickens. Anzi, ha una data
d’inizio: il 1843. In quell’anno lo
scrittore pubblicò la «Ballata di
Natale», inaugurando la fortunata
serie di racconti volti a instillare nel
lettore «pensieri d’amore e di
considerazione verso il prossimo, che non sono mai fuori
stagione». Debutta Scrooge, «duro e aspro, chiuso in se
stesso come un’ostrica». Si trasformerà in «uomo
buono». A Londra, chi desidera vedere il luogo dove
nacque il Natale, può recarsi alla casa di Dickens: si trova
al 48 di Doughty Street, nel distretto di Bloomsbury.
Salvata dalla demolizione nel 1922, grazie alla Dickens
Fellowship, dal 1925 è museo. Si può visitare: £ 5 gli
adulti, 3 i bambini (le famiglie, sino a 7 persone, 14 £).
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Alla casa di Dickens
(dove nacque Scrooge)
Periscopio
L’autunno in montagna regala piacevoli
emozioni. Come in Val di Susa. In meno di un’ora
da Torino e circa due da Milano, si arriva alla
Sacra di San Michele (foto sotto), l’abbazia che ha
ispirato Umberto Eco nel best seller «Il nome
della rosa». Si trova in vetta al monte Pirchiriano,
sperone alto 962 metri. La parte più imponente è
il massiccio della facciata, alto 41 metri.
Da San Michele, in 35 minuti di auto, si arriva
all’Orrido di Chianocco: un’incisione larga una
decina di metri e profonda cinquanta, scavata dal
torrente Prebèc. Qui, la riserva naturale, unisce le
bellezze dell’Orrido a un habitat particolare che
consente la sopravvivenza dei lecci mediterranei.
Quindi si prosegue per arrivare all’Abbazia di
Novalese, costruita nel ’900, e rimasta immutata
Di fronte al monastero c’è un agriturismo
imperdibile dove prendere l’aperitivo e gustare i
cibi tipici. Si chiama «C’era una volta» (tel.
333.4927042 - 335.7883741) ed è possibile anche
pernottare. L’ambiente, rustico e familiare, offre
la possibilità di provare le specialità piemontesi:
dal pane cotto al forno, alla polenta bianca ai
formaggi, attraverso deliziosi piatti di funghi
In meno di mezz’ora si può far tappa al
suggestivo Forte Exilles. Un lungo anello
all’interno della roccia consente la visita dei vari
livelli della costruzione. La costruzione è stata
restituita al pubblico nel 2000. Qui, soldati di
pietra, sculture, immagini e suoni accompagnano
il visitatore lungo un percorso inaspettato nella
storia e nella memoria del soldato in montagna
In 30 minuti si arriva allo chalet (tel.
01.22850273), un quattro stelle situato a 1.800
metri d’altezza che si affaccia sui laghi ed è
circondato dalle Alpi Cozie. Dispone di terrazza
solarium, ristorante tradizionale e camere in
stile alpino con connessione Wi-Fi gratuita. In
inverno lo staff vi porterà in albergo in
motoslitta. Nove camere e piatti alla carta
Ottomani e Serenissima
non fu solo guerra
di Daniela Camboni
Dopo la colazione, prima di tornare a casa, ci si
può immergere nel parco naturale del Gran Bosco
di Salbestrand: 700 ettari di foresta di abete
bianco e rosso. Un territorio occupato per il 70%
da boschi e per il rimanente da pascoli e praterie.
Oltre 600 specie vegetali censite, 70 specie di
uccelli che nidificano e 21 specie di mammiferi,
tra i quali i cervi, i caprioli e i camosci
di Lorenzo Cremonesi di Armando Torno
L’abbazia che ispirò Eco
e le passeggiate
tra abeti bianchi e rossi
Il cubo
La giornata
Slitta, incontri ravvicinati
e pasti immersi nella natura: è
quanto offre questa parte della
Lapponia poco conosciuta
dal turismo invernale
A sinistra la
camera del
Mirrorcube,
il Cubo di
Specchi.
Le pareti
di alluminio
riflettono
la foresta e
bisogna fare
molta
attenzione per
vederla.
Si tratta di una
costruzione
che è al 100%
ecocompatibile
ed è sospesa a
8 metri
da terra
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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Natale I sapori
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Se non è strano, non lo vogliamo. Neppure il panettone. Gli
stravaganti amano sparigliare, uscire dalle regole. Niente paura.
Anche loro saranno accontentati. Dentro il panettone, invece
delle canoniche uvette e i classici canditi, si possono trovare le
amarene, i marroni (a pezzetti), i mandarini tardivi di Giaculli.
Dario Loison, artigiano di Costabissara (Vicenza) ama queste
performance. Qualche anno fa, con Barbara Carbone, ha
pubblicato «Mille e un... Panettone» (TrentaEditore) dove
propone alcune ricette/eresia. L’ultima stravaganza punta sul
salato (ma anche piccante). Il panettone classico viene abbinato
a verdure, salumi, formaggi. Nel cuore della tradizione
meneghina, il bar gourmet «Ottimomassimo» (via Spadari)
lancia, su ricetta dello chef Felice Lo Basso, i sandwich di
panettone. I gusti ora disponibili sono: Mortadella e crema alla
ricotta forte pugliese; Spalla di San Secondo con castagne
caramellate, stracchino e rucola; Fois gras e spinacino; Pesce
spada affumicato con radicchio, gorgonzola e noci; Salmone
affumicato con panna acida, cetriolo e peperoni piquillo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ottimo, abbondante. Anzi, doppio. Il panettone del
ghiottone (fa pure rima) raddoppia il suo peso poiché viene
farcito con creme (al cioccolato e chantilly) e profumato di
sciroppo. Infine, decorato all’esterno. Iginio Massari,
importante maestro pasticciere di Brescia racconta che i
panettoni farciti nacquero all’inizio del ’900 per essere
consumati come «avanzi di Natale». In pratica, le fette
rafferme diventavano la base del dolce rivitalizzato. Una
zuppa inglese in versione diversa. Le creme usate erano di
media e lunga conservazione. Oggi, il panettone farcito dura
un giorno, al massimo due: la parte cremosa è freschissima
e, ovviamente, ha una tenuta minima. È il pregio (e anche il
limite) della materia prima «non trattata». Nel laboratorio
della Pasticceria Veneto di Massari, si preparano numerosi
panettoni per palati lussuriosi. «Di solito — spiega il maestro
— sono preferiti dalle famiglie, con bambini e ragazzi, che
amano organizzare pranzi di Natale importanti e
stupefacenti». «La base è costituita da un panettone
classico, generalmente di un chilo — nota Massari —.
Con la farcitura il peso arriva fino a 2 chili e
mezzo». Il prezzo? «Si adegua. I 40 euro al
chilo del prodotto base diventano
100, ad opera finita».
Innovativo
Ghiotto
Artisti
E per Natale arriva
la provocazione
creativa per i
dissuasori del
traffico. In corso
Sempione gli
street artist Urban
Solid li hanno
decorati come dei
panettoni (Ansa)
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Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
Ingredienti
Pane mais: kg 1 farina mais bio; kg 1 farina 00 bio; lt. 1,200
acqua; kg 1 lievito madre bio; g 60 sale integrale. Pane
castagne: kg 1 farina castagna bio; kg 1 farina 00 bio; lt 1,200
acqua; kg 1 lievito madre bio; g 60 sale integrale. Pane farro:
kg 1 farina farro bio; lt 0,600 acqua; g 40 sale integrale; kg 1
lievito madre bio. Pane fichi e noci: kg 1 farina bio; kg 1 lievito
madre bio; g 4 sale integrale; lt 1,300 acqua; g 200 noci; g 300
fichi secchi.
Procedimento
Creato l’impasto va conservato per 24 ore a temperatura
ambiente, per la fase successiva si consiglia la pezzatura da
500 grammi, fatte le forme a piacere far riposare ancora per
due ore senza far prendere aria e dopo infornare a 230 gradi
per i primi 30 minuti, e gli ultimi 10 minuti a 200 gradi.
* Princi Milano
DiVini
1) Princi Milano
Via Speronari, 3
Tel. 02-874797
2) Forno del buon pane
Via Corino, 7 Roddino (Cn)
Tel. 0173-794088
3) Tossini Via B. Assereto 7,
Recco (Ge);
Tel. 0185-74137
4) Marinato Via Roma, 134
Cinto Caomaggiore (Ve)
Tel. 0421-209519
5) Moderno Via al Ponte, 10
Isera (Tn) Tel. 0464-436196
6) Az. Agricola
Michele-Forno di Collina
Loc. Collina, Montemonaco
(Ap); Tel. 0736-856421
7) Roscioli Via dei Chiavari,
34 Roma Tel. 06-6864045
8) Malafronte
Via Castellammare, 146
Gragnano (Na)
Tel. 081-8716561
9) Nunzio Ninivaggi
Via Torino, 36 Altamura (Ba);
Tel. 080-3115852
10) Pierino Fratelli
Via Garibaldi, 169
Castelvetrano (Tp)
Tel. 0924-44394
Sale bretone e farina della Langhe,
o panpolenta da primato mondiale
I «segreti» dei maestri del forno
Sedurre con il pane,
gustoso a tutte le ore
Scorribande
di Roberto
Perrone
La nostra scelta
R
amandolo è una frazione di Nimis,
nel cuore dei Colli orientali del Friuli:
una collina, una chiesetta, tanti filari
e le ferite rimarginate del terremoto del
1976. È il regno di Giovanni Dri, vignaiolo
tenace, a tratti burbero (lui si definisce
«roccioso»). È stato il primo, nell’84, a
capire che il Verduzzo tipico della zona
poteva conquistare i mercati mondiali
partendo da questi vigneti più a Nord e più alti della regione. Ci
è riuscito, anche grazie ai consigli di Veronelli che gli suggerì di
differenziarsi dagli altri produttori di Verduzzo friulano,
chiamando il suo vino con il nome del cru, quello del paesino.
Così Ramandolo è diventato la prima Dogc friulana nel 2001. Il
Ramandolo (sui 20 euro) è un vino da dessert che può
sostituire le bollicine anche con il panettone. È intenso, dolce,
color oro, semplice e imperfetto, come lo descrive il vignaiolo.
Per nulla tecnologico, schietto come i friulani di queste parti,
sempre pronti ad accendere il «fogher», il focolare al centro
della stanza principale della casa, e a offrirti un «tajut», un
bicchiere di vino. Il freddo che arriva dalle montagne a fine
estate rallenta la maturazione dell’uva e la arricchisce di aromi
e di acidità (qui si vendemmia tardi) fino all’appassimento.
L’azienda (www.drironcat.com) è familiare, una mostra nella
monastica cantina-capanna ne racconta la storia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
C
ome soddisfare il bisogno di dolcezza
(yin) senza utilizzare latte, uova, burro
e zucchero? Preparando meravigliosi
budini e crostate, tarte tatin e plum cake con
farina integrale, malto, frutta secca, succo di
mela, salsa di mirtilli, kanten (addensante
naturale). Sensi di colpa addio: per girelle e
strudel, bavaresi e tiramisù si può usare
l’olio al posto del burro, mentre le uova non
servono se si cambia la proporzione degli ingredienti e maizena
(amido di mais) o una banana schiacciata sono l’ideale per dare
consistenza. Dolce anche come il cioccolato, che però si
consiglia senza latte né lecitina e con una percentuale di cacao (i
cui semi contengono flavanoli, fitonutrienti benefici) di almeno
il 70%. Per Natale si può fare un’eccezione, ma, come nota
Giuliana Lomazzo nell’«Abc dell’alimentazione naturale», visto il
suo potenziale allergenico il cioccolato va consumato in piccole
dosi e per periodi limitati di tempo. Volendo, si può optare per il
cacao in polvere per realizzare dolci con il latte vegetale. Dulcis
in fundo, le frittelle di mele suggerite da Elena Alquati
([email protected]). Mescolate farina semintegrale
(250 gr), 4 mele tagliate a tocchetti, 4/5 albicocche secche tritate,
succo di mela e mezza bustina di lievito (facoltativa). Versate il
composto nell’olio bollente, se possibile di sesamo. Ecco le
frittelle, da asciugare con scottex.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’angolo bio
Il Ramandolo del «roccioso»
al posto delle bollicine
di Luciano Ferraro
Malto, kanten, frutta secca
Le torte sotto il segno yin
di Giovanna Pezzuoli
Quattro idee per tutti
La ricetta
di Rocco Princi*
Panetteria&Pasticceria. Tondo, strabordante, è
un incrocio di due lavorazioni di bottega, il dolce di
Natale della tradizione. Da sempre a Milano e in Lombardia,
più di recente in altre parti d’Italia e perfino del mondo. (Un
esempio per tutti: da qualche anno, il famoso pasticciere
spagnolo Paco Torreblanca sforna, con successo, anche due
tipi di panettone. Che non sfigurano nella gamma dei suoi
prodotti, eccellenti). Il nome e l’origine di questo dolce, alto,
soffice, arricchito di canditi e uvetta sultanina, hanno dato
luogo a numerose leggende che ci portano ad antichi fornai.
A un’arte che accontentava, marciando su binari paralleli
(pane bianco e pane nero), i ricchi e i poveri. E alla fantasia
degli artigiani che per la festa più sentita dell’anno
trasformarono il pane quotidiano in un pane dolce e
profumato. L’alchimia del panettone è data dalla pasta, che
cresce come la luna, grazie alla fermentazione spontanea di
farina di frumento, acqua, latte e frutta. Con l’estromissione
di qualsiasi sostanza chimica. Il panettone di Milano è
stato ed è ancora il vanto di famose pasticcerie, che
tengono alta la tradizione del dolce simbolo di
Natale: Marchesi, Cova, le Tre Marie,
Sant’Ambroeus. Andrebbe abbinato con
un vino da dessert (Moscato,
Torcolato, Vin Santo, Passito),
ma per il panettone lo
strappo alla regola è
consentito: che
saltino i tappi
delle bollicine.
Il panettone con la firma. Anche questa è una tendenza:
preferire il prodotto di un pasticciere, di uno chef, il cui
nome è sinonimo di prestigio. E che, dunque, si abbina a una
creazione di alta qualità. Le star della gastronomia
tendenzialmente preparano il loro panettone, in «tiratura»
più o meno limitata. Oppure, firmano un panettone
industriale, preparato secondo la propria ricetta. È il caso di
Gualtiero Marchesi, il fondatore della nuova cucina italiana.
Che definisce il suo panettone «equilibrato nei profumi,
preparato con una tecnica perfetta. Classico, con uvetta,
cedro e arancia». Andrea Berton (Trussardi alla Scala) sforna
deliziosi panettoncini, adatti per un romantico Natale di
coppia. «Il formato ridotto — spiega — è stato scelto in
modo da poter essere consumato interamente, dopo il taglio.
Ciò per evitare che il panettone rimanga a contatto con l’aria
e perda le sue caratteristiche di leggerezza e morbidezza».
Massimiliano Alajmo (Le Calandre, a Rubano; Caffè Quadri, a
Venezia) per la linea Ingredienti ha creato un panettone a
lievitazione naturale, in cui l’olio d’oliva prende il
posto del burro. Niko Romito (Casa Donna),
gioca sulla forma: la parte alta del
panettone, irregolare, assomiglia al
cappello dello chef.
Firmato
Vota su corriere.it
Il più votato: «Consiglio
di Sicilia», Donnalucata
S
pesso trascurato, in mez-
zo al bailamme sulla ta-
vola del Natale, il pane
merita una rivincita, riscossa
di uno stile di vita e cucina: il
pane è il vero alimento italia-
no. Più della pasta. Nessuno
ha il culto del pane come noi.
Certo, i francesi, ma se fate
un giro del mondo, non ne-
cessariamente in 80 giorni,
anche nel luogo più sperdu-
to, gli unici che chiederanno,
prima di ogni altro cibo, il pa-
ne, saremo noi. A me è suc-
cesso più volte di vedere, sui
volti degli osti, lo sconcerto
per la velocità con cui spariva
il pane appena portato, se
c’erano italiani seduti a tavo-
la. More bread, ancora pane,
è la frase che i commensali
italiani all’estero ripetono
più spesso. Il pane è un gran-
de alimento, è il cibo primige-
nio. È la prima cosa che ti tol-
gono quando fai la dieta, ov-
viamente.
È il cibo che si spezza per
dividerlo tra i convenuti, è il
segno della comunione, del-
l’amicizia, del legame. Gli al-
tri alimenti passano, il pane
resta. È il vero cibo del Nata-
le, il luogo delle grandi sto-
rie, delle favole vere, come
quella di Rocco Princi, da Fiu-
mara di Muro, il paese tra il
mare e l’Aspromonte, a Mila-
no. Rocco è partito di là per
sfornare, nei suoi quattro ne-
gozi, il miglior pane di Mila-
no (ah, e per Natale anche un
panettone buono tutto l’an-
no). Prima di diventare panet-
tiere e poi imprenditore di
successo (citato nei libri di
economia della Bocconi), di
sbarcare addirittura a Lon-
dra, ha fatto tutti i mestieri,
compreso il lavavetri all’im-
barco dei traghetti a Villa San
Giovanni quando ancora non
c’erano gli extracomunitari a
monopolizzare il settore. È ar-
rivato a Milano a metà degli
anni 80, a piazzale Istria. Da lì
ha cambiato il modo di inten-
dere il pane in città, rompen-
do la pausa pranzo, propo-
nendo il pane caldo nel pome-
riggio, disabituando la gente
alla michetta e seducendola
con altri tipi di pane. È stato a
imparare nel forno di uno
sperduto paesino del Nord
della Francia. È sempre la pas-
sione a muoverlo, prima del
business. Lo capisco da come
parla del forno a legna di via
Speronari, antro delle meravi-
glie dove il fuoco è alimenta-
to da listelli di legno di faggio
tagliati su misura e prove-
nienti dalla Francia, come il
sale (bretone). La farina inve-
ce è del Mulino Marino nelle
Langhe, la lievitazione è natu-
rale.
Rocco mi fa assaggiare pa-
ne con fichi e noci, con il
mais, con le olive taggiasche,
con le castagne (straordina-
rio con un formaggio di gran-
de spessore), con l’uvetta. Il
suo pane fa festa, fa Natale. È
raro trovare uomini così, con
il rispetto per il pane. Ma ci
sono. Penso a Ezio Marinato,
già campione europeo e mon-
diale di panificazione con il
suo panpolenta, a base di po-
lenta bianca di mais, indicato
per fare la scarpetta con il ri-
masuglio del sugo. E poi a Ci-
ro Malafronte e ai suoi figli
Massimiliano, Adriano e Da-
niele che a Gragnano, nel pae-
se della pasta, sfornano un pa-
ne lievitato soffice, «un "cafo-
ne" nostrano, ma non come il
cafone pugliese, il nostro è
un tipo signorile molto legge-
ro». A Natale a Ciro, però,
chiedono soprattutto gli struf-
foli. Penso al Panificio Moder-
no Isera e al suo Panpetra, pa-
ne a lievitazione naturale con
farina macinata a pietra, ricca
di fibre. E per le feste il Mo-
derno ha lanciato uno slogan:
Buon (pane di) Natale — per
le feste regala il pane. Fatelo
anche voi. E comunque pen-
sate che, tra i cibi che portate
in tavola, il pane è il più im-
portante. Rispettatelo, non
sceglietelo a caso, ma che sia
vero come l’Avvenimento di
Dio fatto uomo. E Buon Nata-
le a tutti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
a cura di MARISA FUMAGALLI
Tradizionale
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Codice cliente:
Natale Le tradizioni
Festa in casa
La mia tombola
di voci e parenti
L
a digestione è pesante, la
bella giornata si è piegata
in una coltre di nuvole sen-
za pioggia, le luminarie
poggiano, incongrue, sul pi-
no ad ombrello nel cortile di fronte.
Qualcuno, i ragazzini del piano di
sotto, ha sparato sugli aghi verdi
una raffica di paillettes. Intanto so-
no le cinque del pomeriggio, i gambe-
roni hanno solo da poco lasciato la
tavola e gli struffoli vagano nei loro
piattini di plastica azzeccosi. Zia
Mena parte subito all’attacco: «Li-
moncello?» e Mariella, mia cogna-
ta, chiede in controcanto: «Quanti
caffè?». Questo è il preciso momen-
to in cui Giacomo, mio marito, irre-
quieto per il lunghissimo pasto, do-
manda: «Allora? Tombola o Mercan-
te in Fiera?». In modo caotico e fuo-
ri sincrono i nipoti più piccoli inizia-
no a urlare: «I fagioli! I fagioli!» e le
nonne se li portano per mano in cu-
cina a rovistare nei barattoli. Ma
Gerardo, un altro zio, emette un ge-
mito: «No, la tombola no! Meglio
Mercante in Fiera». Debolmente, co-
me un malato in agonia, si sposta
senza alzarsi da una seduta all’al-
tra del divano, le mani e le orecchie
rosse di vino. Ma nell’occhio liquido
della festa Gerardo conserva un
guizzo di rettile: lo sappiamo tutti
perfettamente perché insiste per
Mercante in Fiera. Gerardo è uno di
quelli che a Monopoli prende per pri-
mo Parco della Vittoria e ci costrui-
sce sopra l’Hilton. Allo stesso modo
compra a prezzo d’incanto e poi ri-
vende con interessi svizzeri la Giap-
ponesina, il Turco o il Guerriero Gal-
lo, autentici reperti archeologici - la
popolare edizione Modiano inizio se-
colo - sparsi sul tavolino in plexi-
glass davanti al televisore ultrapiat-
to, fra strazianti canti natalizi.
«Noooo! Prima la tombola e poi
Mercante in Fiera! — protesta dal-
la cucina una delle nonne —. È la
tradizione!». «Se è per questo — si
fa sentire annoiato mio padre —, ci
starebbe bene una scopetta o un tre-
sette…». Guardo Giacomo che rim-
balza da una proposta all’altra co-
me un cane cui si mostri la palla sen-
za lanciarla: fosse per lui si gioche-
rebbe, Natale o non Natale, pure a
Risiko, a Dracula, a Lupus in fabu-
la, a dadi e a macchinine. Lo inchio-
do da sopra agli occhiali: «Ma quan-
ti anni tieni?». Giacomo si stringe
nelle spalle: «È Natale…», implora.
E giochiamo, allora! La tombola, no-
nostante Gerardo, ha la meglio.
«Eh… la verità è che qua comanda-
no le femmine!», protesta lui all’in-
dirizzo di nonne e cognate. Le nonne
repl i cano: «Iamme, e quante
vuommeche! È per le creature…». E
buttano avanti i nipotini che, intan-
to, hanno intrapreso il lancio dei fa-
gioli a raffiche violente che nemme-
no l’Intifada.
La tombola si avvia faticosamen-
te: c’è stata una stagione di avan-
guardia tecnologica durata appena
due anni in cui, al posto delle sche-
de di carta con i numeri e le figure
dei numeri, si usavano schede pla-
stificate con tendine che coprivano
le uscite, come tante finestre di un
palazzo. Solo che ognuno abbassa-
va le tendine che voleva e qualcuna,
nel votta votta del gioco, restava a
mezz’asta, come gli occhi di Paperi-
no quando vuole dormire: e allora
contestazioni, insulti, appiccichi a
non finire.
Il fagiolo di natura, come aveva-
no chiosato le nonne attaccate alla
tradizione, era tornato a regnare
sulle cartelle, rotolando liberamente
a ogni chiamata, restando in biblico
fra una casella e l’altra, di nuovo
causando contestazioni giacobine:
«E non erano meglio le cartelle con
le tendine?» e reazioni sanfediste:
«Eh, mo’ vulisse pure jucà a scopa
’ncopp’ ’o computèr?». Perché a sco-
pa o a tresette si gioca con le carte,
meglio se vecchie e imbarcate, con-
sumate, che odorano di mano e di
caffè, un poco unte. Ho visto pro-
Il racconto La «dolce schiavitù» dei giorni di vacanza
«Quei ravioli fatti a mano
e i sedici posti a tavola:
le nostre regole del cuore»
E
ra il Natale di trentacinque an-
ni fa, gli «anziani» c’erano an-
cora e i bambini aspettavano
svegli l’arrivo di Babbo Natale. An-
na trascorreva la vigilia in cuci-
na, preparava tre tipi di ravioli
(di carne, di magro, di zuc-
ca), un lavoro mastodonti-
co, il giorno dopo sareb-
bero stati tutti da lei,
nel grande appartamen-
to milanese vicino a Porta
Romana. Doveva essere tut-
to perfetto per quell’occasione:
i regali sotto l’albero, la chitarra
accordata, la tovaglia rossa perfet-
tamente stirata, i segnaposto a for-
ma di angelo ben spolverati, le can-
dele accese. Anche adesso è così. È
vero, genitori e suoceri non ci so-
no più, i nipotini sono a quota sei e
questa volta «i ragazzi» si sono im-
puntati: «Mamma, basta fare tutto
da sola, ti stanchi troppo». Ma il
«cerimoniale» non è cambiato. E la
mamma in questione — che non è
la classica casalinga, ma Anna Gali-
zia Danovi, avvocato matrimoniali-
sta tra i più famosi in Italia, presi-
dente del Centro per la riforma
del diritto di famiglia —con-
tinua a porsi la tipica do-
manda della padrona di
casa: «Ci sarà abbastanza
da mangiare?».
Mai saltato un Natale.
Tradizione lombarda, il
24 a letto presto e ci si ve-
de il 25 dicembre per l’ora
di pranzo. Il menu di casa Da-
novi: ravioli, cappone bollito,
anatra ripiena, i dolci sopraffini
che prepara Nella, la sorella di An-
na (con l’aiuto del marito, Guido).
Almeno sedici a tavola, «salvo gli
arrivi dell’ultimo momento: ci pia-
ce aggiungere un posto a sorpresa.
Può trattarsi di una professoressa
dei ragazzi, un amico di passaggio,
un vecchio compagno di scuola».
La scrittrice
A Milano il 25 dicembre di Anna e Remo Danovi, noti avvocati civilisti
di ANTONELLA CILENTO
Riti domestici
di fine anno
Cronaca in diretta
di una famiglia
napoletana con zie,
nipoti e nonni.
Dopo gamberoni,
vongole e struffoli
l’appetito torna con
cartelle e tarocchi
Ambo, terno... Una tombola in famiglia nella Palermo degli anni Sessanta. La foto,
di Enzo Brai, è stata esposta in una mostra al museo etno-antropologico Pitré del
capoluogo siciliano, appena riaperto. Sotto, a sinistra la tavola di una tombola napoletana
Nata a Napoli nel
1970, Antonella
Cilento ha vinto il
Premio Tondelli
nel 1999. Tra i
suoi libri, per
Guanda,
«Neronapoleta-
no» (2004),
«L’amore, quello
vero» (2005),
«Asino chi
legge» (2010).
34
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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Dietro il giardino
I
l vischio (nella foto) è ora decorazione beneaugurale. In epoca
precristiana era simbolo di divinità maschile, ingrediente
principe in pozioni magiche, non a caso due famosi druidi —
Panoramix nei fumetti di Asterix e Norma nell’omonima opera —
vengono spesso ritratti con esso. Plinio il Vecchio lo prescrive
contro la sterilità del bestiame e come antidoto, strana cura visto
ch’è a noi velenoso e di vischio era il ramo d’oro usato da Enea per
chetare le ire degli dei nella discesa agli inferi, su
consiglio della Sibilla Cumana. Nell’Inghilterra
del 1500 iniziarono i baci sotto questa pianta,
tra Natale e Capodanno. Non si sa come
nacque l’uso, ma era preso sul serio. Per le
fanciulle era essenziale per non rimaner
zitelle, e il numero dei baci a disposizione
era limitato a quello delle bacche: ad
ognuno, una veniva colta, finite le bacche
finivano i baci. Ma la pianta è affascinante
di per sé. Parassita di alberi e arbusti spunta
sui rami dell’ospite, dal quale succhia acqua e
minerali con poco danno. Le sue bacche sono
appetite dagli uccelli; il nome scientifico della
Tordela Turdus viscivorus vuol dire appunto mangiatore di vischio.
I semi emergono intatti nelle feci appiccicose, quelli depositati sui
rami germoglieranno, creando fasci sempreverdi. Secondo recenti
studi dove si trova aumenta la biodiversità; finite le feste, pigiate
una bacca su un ramo in giardino, potreste essere fortunati.
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Enea, i baci, la biodiversità
Buone cose sotto il vischio
prio due giorni fa una scena da foto-
grafare: in bilico su un marciapiede
in discesa dei Quartieri Spagnoli,
fra le auto incastrate nel vicolo e i
motorini sfreccianti in controsenso,
un vecchio signore con la coppola se-
deva al tavolino da gioco - uno di
quelli con le gambe sottili e le bor-
chie di bronzo, anni Venti - inse-
gnando la scopa a un giovanissimo
filippino che, svogliato ma senza
smettere di giocare, guardava la
strada. Un quadro di Ribera.
«Cinquina!!!!», urla Gerardo. Un
mormorio di disapprovazione: vince
pure a tombola e vincerà dopo a
Mercante in Fiera e magari pure a
tresette. Mariella, insofferente a
causa della pila di piatti che deve la-
vare, rilancia: «E se andassimo al ci-
nema?». Ci provo anch’io: «E se an-
dassimo a vedere la tombola scostu-
matissima di Gino Curcione?». A te-
atro, a Napoli, ogni anno, si rinno-
va l’antichissima tradizione della
tombola detta dei femminielli. Si al-
zano commenti favorevoli e sfavore-
voli, sembra di essere in parlamen-
to. È inutile: si continuerà così, co-
me ogni Natale, fino alle dieci di se-
ra. Poi qualcuno chiederà: e do-
mani? E tutti faranno cenno
di no con la mano. Ma non
è vero: domani è Santo
Stefano, si ricomincia.
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di Carlo Contesso
I
l dilemma sotto il vischio è: legno
o fagioli? Ovvero: le pedine della
tombola devono seguire rigorosa-
mente una morfologia leguminosa o
la tradizione può piegarsi al confort
dei tondini lignei? «La tombola è un
gioco profondo — dice l’antropologo
napoletano Marino Niola — e guarda
lontano: soddisfa tutti i gusti e i carat-
teri».
Un gioco profondo, come anche
Mercante in Fiera e Monopoli: passa-
tempi che, anche durante un Natale
per molti magro come questo riesco-
no a saldare intere famiglie intorno al
tavolo. Visto che, stando a un sondag-
gio dell’agenzia Lewis Pr, il 76 per cen-
to degli italiani ripiegherà sulla for-
mula «cenone e tombolata in casa».
Ma quale tombola? La classica? La Ti-
burtina (i numeri hanno
appellativi come «la bara»
che indica il quattro o «ba-
ciu» che sta al tre) o la
«vajassa», la scostumatis-
sima e impertinente ver-
sione napoletana, dal lin-
guaggio colorito? Di certo
quella nata intorno a metà
Settecento, quando il re di
Napoli Carlo III di Borbo-
ne ufficializzò il Lotto, escludendo la
settimana natalizia. Fu allora che i
sudditi si organizzarono inserendo i
novanta numeri in lunghi cilindri e
con un’estrazione ad alta voce.
«Diffusissima in tutto il centro-sud
— commenta Niola — è appannaggio
degli aristocratici e dei popolari. An-
che i De Filippo vi si dilettavano. Rigo-
rosamente sulla tavola dove era stato
servito il pranzo, perché durante la
tombola si continuava a mangiare».
Altra atmosfera per il Monopoli. Una
sorta di «palestra del capitalismo» (si
acquistano e vendono proprietà terrie-
re con denaro finto) inventato da un
ingegnere senza lavoro, Charles Dar-
row nel 1934 a Philadelphia. «È più
praticato nelle famiglie del Nord —di-
ce Niola — ma non solo. Stare in casa
fa sentire protetti, si ricrea un nucleo
affettivo recuperando il lato ludico».
Il Monopoli si adatta ai tempi: c’è la
versione con le autorità monetarie eu-
ropee o con i personaggi Disney.
Antichissime le origini del Mercan-
te in Fiera: nel 1522 lo straccivendolo
veneziano Geronimo Bambarara si in-
ventò una specie di riffa, con estrazio-
ne finale. A tavola stuzzica la suspen-
se, grazie al mistero della carta coper-
ta. La tovaglia ideale per i giochi a car-
te? Leggera, un po’ spiegazzata, pron-
ta a raccogliere le briciole, che non
metta a disagio. Perché giocando a
tressette non ci si può distrarre: si di-
ce che il gioco sia stato inventato da
due muti, in quanto in nessun modo
si possono scoprire le carte. La versio-
ne a due squadre da due giocatori
può cementare legami o rinfocolare
ruggini.
Con lo Scarabeo invece (si formano
parole unendo delle tesserine e legan-
dole alle altre composte dai compagni
di giochi) si rispolverano ricordi e
déjà vu: quella parola che fa venire in
mente la strampalata gita di famiglia,
quel termine buffo con cui si evocava
il noiosissimo zio. «In fondo — con-
clude Niola — che cosa sono i giochi
se non dei modelli della vita su scala
inferiore?». Allora, quale occasione
migliore delle feste di fine anno, eredi
dei Saturnali romani, per trasformare
la propria vita (almeno per una sera)
in un gioco dell’oca? Dove a determi-
nare il destino è solo una coppia di da-
di.
Roberta Scorranese
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«Miniature di vita in comune»
L’unico cambiamento
«Una volta a fare il discorso
prima di pranzo era il più
anziano, ora è l’ultimo nato»
Riti che si tramandano. Gesti
che raccontano la storia di una fa-
miglia in cui le regole contano.
Quelle del cuore e non solo: il pa-
triarca, l’avvocato civilista Remo
Danovi, marito di Anna, è stato pre-
sidente del Consiglio nazionale fo-
rense. E allora, prima di addentare
l’antipasto, il giorno di Natale c’è
sempre qualcuno che pronuncia
un discorso. «Un tempo era compi-
to del più anziano, ora cerchiamo
di farlo fare ai piccoli. Questa volta
se ne occuperà l’ultimo nato, Zein
Elio, che ha tre anni. Lo mettiamo
in piedi sulla sedia e sentiamo cosa
ci dice».
Occhi splen-
denti da nonna in-
namorata: i suoi
tre ragazzi, Ales-
sandro, Filippo, Da-
vide (tutti maschi
per sei generazioni,
fino all’arrivo delle
nipotine), hanno in
tutto sei figli. E an-
che tra i Danovi ju-
nior c’è un rito intoc-
cabile. Il venerdì, usci-
ti da scuola, mangia-
no da Anna e trascorro-
no il pomeriggio con
lei. «In studio, e perfi-
no in Tribunale, sanno che in
quelle occasioni preferisco non es-
sere disturbata». Detto da una don-
na che lavora almeno dieci ore al
giorno, si sveglia alle sei del matti-
no e attraversa l’Italia tra un’udien-
za e l’altra, suona come un ordine.
Preparativi natalizi: l’albero, la
spesa, gli ultimi regali da fare. «In
casa regna la confusione, di solito
sistemiamo i pacchi in una came-
ra. Dopo averli scartati c’è chi gio-
ca a scacchi, chi guarda le vecchie
fotografie: "Nonno qui dove erava-
te? Questo chi è?". Poi si prende la
chitarra».
Ore leggere, che si fissano nella
memoria, ricordi e immagini lega-
te agli affetti, al trascorrere degli
anni, a persone care, ai cambiamen-
ti della vita. «Un Natale che mi è ri-
masto nel cuore — racconta anco-
ra Anna Danovi — è quello in cui
mia madre Alessandrina, ormai no-
vantenne, rimase a letto. Non era
possibile farla sedere a tavola e co-
sì io feci tante volte avanti e indie-
tro tra la sala e camera sua. A un
certo punto lei mi fermò: "Anna —
disse guardandomi negli occhi —
non ti devi preoccupare. Io sono
contenta perché siamo qui, insie-
me. Stai tranquilla". Era diventata
angelica. Finito di man-
giare, andammo tutti a
cantare nella sua stan-
za».
Un altro Natale a casa
Danovi. Chiacchiere e
canzoni. La padrona di
casa sembra soddisfatta,
sfoglia un album di foto-
grafie, sorride: la famiglia
si è rinnovata, i bambini
stanno crescendo «bene»,
il clima è sereno. Restava
solo un dubbio, ma alla fi-
ne — come sempre — ha
prevalso la tradizione: «I ra-
violi quest’anno li faccio io.
C’è ancora tempo per com-
prarli già pronti».
Annachiara Sacchi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il mercante
in fiera
Altro gioco
di origini
cinquecente-
sche (nacque
a Venezia),
amatissimo dai
bambini. Mai
come in questo
caso partecipare
è bello quanto
vincere
Dinamiche sul tavolo
Riti intoccabili Sopra a sinistra, Anna e Remo Danovi nel
salotto di casa loro, a Milano. A destra, l’avvocato con i nipoti nel Natale
del 2000. La casa è sempre la stessa (fotografie di Filippo Bamberghi)
Scarabeo
Di origini inglesi
(Scrabble),
è il gioco
«serio» delle
feste: per niente
banale, richiede
(per divertirsi)
padronanza
dell’italiano e...
un vocabolario
sul tavolo per
le contestazioni
Monopoli Nato nel 1935, è il gioco
da tavolo più popolare di tutti i
tempi. Una sua partita (in questo
se la batte con Risiko) può iniziare
a Natale e finire, forse, a S. Stefano
Giochi
di carte
Da scopa a
settemmezzo,
le carte sono
le regine
delle feste
Il gioco dell’oca
Arrivare primi,
dopo mille
trabocchetti,
non basta: per la
vittoria ci vuole
anche un lancio
di dadi perfetto.
Un superclassico
delle feste che
risale addirittura
alla fine del
Cinquecento
Ritorno al passato
Il pomeriggio
Numeri e fortuna
Guida ai giochi
che fanno famiglia
Il Mercante in fiera? Nacque da una
riffa veneziana del ’500. «Il tressette
a squadre è l’ideale per cementare
legami o rinfocolare antiche ruggini»
Le schede plastificate
con le tendine sui
numeri sono durate
due anni. La stagione di
avanguardia tecnica ha
subito ceduto il passo
alla rivincita dei fagioli
«Dopo mangiato scacchi,
vecchie foto e chitarra
per cantare tutti assieme»
Le origini L’antropologo Marino Niola
L’identikit
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Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
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Pastello e minimal
I jeans? Ammessi
Regole di un’eleganza comoda. Anche in lungo
Natale Come vestirsi
Il bon ton / 1 Mai più di tre colori insieme e niente stivali
L
a tentazione di accogliere gli ospiti con
un’aria décontracté è forte, eppure la tra-
dizione esige un certo stile. «Esiste una
relazione tra un pranzo di Natale, la sera-
ta di Capodanno e le nozze di qualcuno? Certo,
lo stress! E allora bisogna vivere i primi due eventi esat-
tamente per ciò che sono: un momento di vita in comu-
ne, una circostanza per ritrovarsi e festeggiare l’auspicio
di anni migliori». Il Natale-pensiero di Tommaso Aquila-
no e Roberto Rimondi traccia qualche linea utile per sce-
gliere l’abito giusto per il pranzo più familiare dell’an-
no. «Puntate su una mise assolutamente confortevole e
quasi primaverile, nei tocchi di color pastello, gioiosi, lu-
minosi, completata da accessori minimali, e per chi può
permetterselo, perché no, un gioiello di famiglia». Se a
Capodanno il duo di stilisti consiglia velluti e forme balo-
on in abbondanza, con un solo tocco di porpora, per il
giorno di Natale rispolvera lo stampato. «Riporta alla
memoria il bon ton anni 60, da celebrare tutti intorno a
una tavola imbandita di bianco e posaterie in argento, con
un accenno di luce rubino in bicchieri di cristallo puro e trasparente».
Candore sì, ma con qualche lampo fluo, soprattutto se si hanno vent’anni. Dalmau Custo, ideatore e designer del
brand Custo Barcelona, invita i più giovani a trasgredire con mini-dress attillati sopra i leggings, oppure con abiti
molto ampi in seta stampata. Pronti a uscire, subito dopo il rito familiare del pranzo, magari indossando un cappotto
in pelliccia verde, fucsia e viola che vira al blu.
La musica (e il guardaroba) cambiano se l’invito è più formale. «Mi piacerebbe che si ritornasse, per chi festeggia la
Vigilia, a indossare l’abito lungo la sera del 24. Sarebbe una bella occasione per sfoderare qualche vintage dimenticato
nella naftalina», dice Antonia Giacinti, proprietaria della boutique Antonia di Milano e direttore creativo di Excelsior
Milano. «Il divieto assoluto sono le tute di qualsiasi genere, sia per la notte della Vigilia sia per il giorno di Natale:
almeno per due giorni aboliamo il nero, è una nascita e non un funerale, il bianco, colore della purezza, può aiutarci a
essere più candidi».
Il rosso, sconsigliato a Capodanno soprattutto nella versione total red, si trasforma in una piccola
«consolazione» sotto l’albero di Natale. «Trovare tra i pacchi un paio di stilettos rossi potrebbe attenuare
la delusione di un diamante mai arrivato o di una macchina ancora in vetrina dal concessionario!», osser-
va Antonia. Le donne più eleganti abbinano il rosso bandiera al viola (e anche al blu), evitano accurata-
mente il mix con il nero, per uno sgradito effetto corrida. Il galateo delle feste bandisce le sperimentazio-
ni, coniugando il proprio gusto all’età dei commensali: sì ai colori purché non più di tre insieme, al verde
smeraldo e ai broccati. Vietati l’oro e l’argento insieme, le minigonne inguinali, il trucco pesante, le scolla-
ture audaci, gli stivali o tantomeno i cuissardes, gli stivaloni-calza o i doposci pelosi. Chi festeggia la sera
del 24 può osare con i tacchi (o i sandali, ma stemperati da calze di cachemire), i gioielli ammessi sono
solo quelli di famiglia («anche per far vedere che si mettono, così nonne, zie e suocere sono contente e
magari prima o poi ti arriva quello giusto»,
suggerisce una socialite milanese). Se non
si possiedono, l’alternativa più elegante
può essere uno strangolino nero al collo,
ornato da un papavero rosso, alter ego
femminile del farfallino, che può essere ri-
spolverato anche durante un pranzo di Na-
tale. Purché abbinato a una giacca che
sdrammatizzi l’effetto pinguino, meglio
se color champagne o cammello, da accostare ad un classico pantalone tuxedo nero. L’atmosfera fami-
liare, più raccolta, attenua i divieti. «Di solito il pranzo di Natale si condivide con le persone più care e per
questo ci si può permettere di essere eleganti, ma rilassati», dice Lino Ieluzzi, titolare della boutique milanese
Al Bazaar e ospite, con i suoi look ricercati, del blog Sartorialist. Apprezzati dunque i pantaloni di velluto da
abbinare a un doppiopetto rivisitato o a una giacca principe di Galles. A sorpresa, promosso anche il jeans.
«Purché non slavato e impreziosito da una splen-
dida scarpa nera con doppia fibbia. Come soprabi-
to la scelta può cadere su un classico cappotto
cammello o, per un look più divertente, su un
paltò a quadri grandi, come si usavano 50 anni
fa». Attenzione alla camicia, rigorosamente bian-
ca, sia per l’uomo che per la donna (con la va-
riante a scacchi o verde muschio se si festeggia
in campagna): fa la differenza in un abito. «La
camicia è il fulcro dell’abbigliamento maschile,
corteggiata dalle donne che ne apprezzano la
versatilità e il rigore», dice Walter Voulaz, creati-
vo-dandy e cultore delle camicie da tuxedo. Per
il giorno di Natale predica una camicia romantica
e architettonica, magari anche flamboyant bianca.
«Con dettagli plissettati da smoking e taglio ultra slim oppure di raso impalpabile con na-
stri e fiocchi o voile: fa subito festa e reinventa un tailleur pantalone di velluto, magari
nell’armadio da qualche stagione». Davanti al camino, per le chiacchiere del pomerig-
gio, ci si scalda con guanti in cachemire lunghissimi e pellicciotti da usare come
scialle: attenzione alle proporzioni, per non scivolare dall’immagine raffinata di
Twiggy a quella di piccola fiammiferaia.
M. Pro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ittierre Spa
per Hilfiger
Pietro Beccari
guiderà Fendi
Le etichette che si leggono con lo smartphone
«M
ercato emoziona-
le», quello che si
conquista raccon-
tando una storia di tradizioni,
valori, credibilità. È un passo
avanti rispetto al made in Italy,
perché esce dalla vaghezza e
dallo stereotipo «stringendo»
sul piccolo e sul particolare. È
un made in Italy con l’anima.
Di mercato emozionale parla
Maurizio Corneliani raccontan-
do la novità della stagione a ve-
nire, la primavera estate 2012:
un’etichetta, posizionata all’in-
terno della giacca, da «leggere»
con lo smartphone per conosce-
re tutti i dettagli sulla costruzio-
ne del capo, sul luogo di produ-
zione e sulla famiglia che sta
dietro uno dei marchi più clas-
sici dell’abbigliamento maschi-
le. Il filmato «nascosto» nell’eti-
chetta è un inno alle bellezze
italiche, con focus su Mantova,
la città di Virgilio, del Rinasci-
mento e dei Corneliani. «Un
modo per unire la tecnologia al
sogno», dice Maurizio, alla dire-
zione finanziaria e di marke-
ting strategico, indicando nella
fusione dei due la strada che
l’azienda ha tracciato. Nel filma-
to, tre generazioni di Cornelia-
ni e un richiamo continuo ai va-
lori. Quelli della tradizione lega-
ta all’italianità; quelli della fa-
miglia e della trasmissione del-
l’amore per ciò che si fa; quelli
dell’artigianalità dei sarti; quel-
li della creatività. «Chi compra
lo fa spesso senza sapere cosa
c’è dietro l’abito che ha scelto
— dice Corneliani —. Penso
che queste informazioni siano
invece una carta in più da gio-
carci sul mercato, sia quello tra-
dizionale come l’europeo, sia
quello cinese o brasiliano».
Corneliani definisce l’etichet-
ta parlante «un’operazione cul-
turale»: «Prendiamo i clienti ci-
nesi. Per tanti di loro l’Italia è
una sequenza di immagini ste-
reotipate. I giovani si stanno in-
namorando dei nostri prodotti
conoscendo poco la nostra cul-
tura. Se c’è un modo per legare
gli uni all’altra, ben venga. Noi
abbiamo trovato la nostra stra-
da». Ventisei i punti vendita
aperti da Corneliani in Cina,
che diventeranno 40 entro il
prossimo anno.
«In Cina stiamo lavorando
sulla fidelizzazione del cliente.
Farci conoscere di più non può
che accelerare il processo».
In Italia la Corneliani realiz-
za circa un terzo del suo fattura-
to. «Il 40% viene dall’Europa,
quindici e quindici da Cina e
Stati Uniti. Puntiamo ad avere
una penetrazione bilanciata sui
vari mercati. Quello russo ci dà
parecchie soddisfazioni, con
15 punti vendita già aperti».
Il Brasile — Paese in cui in
tanti si stanno muovendo — è
un «sorvegliato speciale»: «Lo
stiamo studiando molto da vici-
no, puntiamo a farlo diventare
un mercato importante nel fu-
turo immediato, mi interessa-
no San Paolo, in particolare, e
Rio, che catalizzerà presto l’at-
tenzione per via dei prossimi
appuntamenti sportivi, campio-
nato del mondo di calcio e
olimpiadi: lì bisognerà esser-
ci». Ma anche l’Argentina, il Ci-
le, la Colombia fanno ben spe-
rare per l’interesse che si sta
creando attorno all’abbiglia-
mento made in Italy. «In Italia
la situazione non è delle più fa-
cili, i consumatori sono preoc-
cupati, ma sono convito che ab-
biamo forti risorse. Penso che
dovremo abituarci a convivere
con crisi più ricorrenti. L’unico
modo per continuare a cresce-
re è puntare su una ricerca ma-
niacale legata al prodotto e sul-
la coerenza con quello che si è
stati e si vuole continuare ad es-
sere».
Da. Mo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La novità Corneliani
L’accordo
Cachemire
Stola in
pelliccia,
maxi guanti
in cachemire:
l’eleganza
passepartout
di Brunello
Cucinelli
Poltrone
Leggings
Custo
Barcelona
propone
mini-dress
attillati sopra
i leggings:
ma solo se si
è under 30
In lungo
Per la Vigilia,
se la cena è
formale, si
può osare
con l’abito
lungo, anche
vintage
(Trussardi)
Black tie
Il farfallino
anche a
Natale:
purché
sdrammatiz-
zato da una
giacca chiara
(Brioni)
Il gruppo Tommy Hilfiger
(PVH Corp.) annuncia
l’accordo di licenza con
Ittierre Spa per la
produzione e distribuzione
delle prime linee uomo e
donna: debutto per
l’autunno-inverno 2012 e
le pre-collezioni
primavera-estate 2013.
Ittierre produrrà le
collezioni e la maggior
parte degli accessori, in
Europa, Nord America e
Asia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Made in Italy Un capo P-E 2012
Girodi poltrone nel
pret-à-porter di lusso. Pietro
Beccari, vicepresidente
Louis Vuitton, approda a
Fendi da febbraio, come
amministratore delegato. A
Beccari si devonomolte
iniziative di successodella
Louis Vuitton: dalle
campagne conGorbaciove
i Coppola alle collaborazioni
conil mondodell’arte.
Beccari sostituisce Michael
Burke nominatoaddi
Bulgari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Stile Kylie
Sì alle tinte
pastello:
Kilye
Minogue con
l’abito rosa
in nattè e
ecokidassia
di Prada
Seta Abito Sienna
Miller, camicia
Walter Voulaz
Rosso
Puntate sui
dettagli:
le scarpe
(Comptoir de
Cotonniers)
o la cintura
(Patrizia
Pepe)
Primaverile
La mise
suggerita da
Aquilano e
Rimondi:
colori
luminosi e
un gioiello
di famiglia
Accessori
Chi li
possiede,
indossi gli
orecchini
della nonna.
Altrimenti
un bijou
chic (Marni)
Candido Bianco
Natale: l’abito in
lana Very Gotha
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on una piuma di struzzo, ma uno struzzo rosso inte-
ro a mo’ di cappello (in questo caso un cigno)
è l’idea più provocatoria da imitare per
il veglione di Capodanno: però se
non siete Anna Dello Russo e non state
uscendo da una festa in Place Vendôme,
meglio dosare i colpi di testa. «Abitone per sera-
tina, ecco l’errore più comune da evitare: quest’anno in-
dosserò un semplice kaftano ibizenco», dice Gio Repossi, mo-
glie del gioielliere Alberto, fornitore di fiducia del Palais monega-
sco, che festeggerà l’arrivo del 2012 in una
spiaggia a Mauritius, dopo il Natale in fami-
glia a Montecarlo. «Negli anni scorsi, du-
rante i ricevimenti a casa di Marisa Nasi,
ho indossato spesso il nero, ma sempre il-
luminato da un gioiello unico, come un no-
do di diamanti o la spilla d’epoca Moghul
riadattata da mio marito Alberto da una vec-
chia cintura di un marajà». La pietra del Na-
tale è verde o rossa, a Capodanno invece è
d’obbligo brillare con un diamante. «Pétillant, co-
me una coppa di champagne», suggerisce Gio Repossi. Un unico accorgimento: «l’eleganza non è piena se
non è sobria, dopo i 50 anni ogni cosa in più è un tranello». Se a Natale ci si fa ammirare indossando un
gioiello di famiglia («perfetti gli orecchini della nonna», suggerisce Alberta Ferretti) a Capodanno il
luccichio deve essere sfacciato, anche in un anno di austerity. «Bisogna regalarsi una serata da so-
gno, con un abito lungo importante o corto ma prezioso: sì al pizzo se è nero e alle tinte come il
carne. Giocate pure con i colori e con enormi pezzi bijoux. I sandali sono ammessi ovun-
que ma non in montagna, soprattutto quelli gioiello», dice la stilista.
«Sparkle» è anche il diktat di Vogue America: sì a paillettes, pietre e
tessuti metallizzati, che a Capodanno superano il rosso,
colore del Natale. «Durante il pran-
zo del 25 osate un abito in velluto rosso,
un trucco rubino e un gioiello a forma di
cuore», suggerisce Stefano Gabbana. «A Ca-
podanno invece scegliete un vestito in pail-
lettes oro e cristalli, una mini-borsa gioiello
e orecchini a forma di nota musicale, per es-
sere pronti a ballare tutta la notte!». Due i
divieti assoluti: «No alla mancanza di creati-
vità e al look casual, almeno per una notte».
Il cavaliere di una dama scintillante non
deve deludere le aspettative: se il party è im-
portante è d’obbligo lo smoking, meglio se
blu, come quello indossato da George Cloo-
ney al Lido di Venezia, nella tonalità predi-
letta da Edoardo VIII, che per le serate di ga-
la prediligeva midnight blue. «Per una fe-
sta in casa meglio un abito in cachemire:
io indosserò un completo grigio con
giacca a un petto e mezzo, invece della
camicia una polo bianca abbottonata e
ai piedi polacchini di camoscio marro-
ne», dice Brunello Cucinelli.
Quest’anno, causa ristrettezze, non
stona neppure il riciclo: l’abito può es-
sere anche quello dell’anno scorso, ma
rinnovato dagli accessori. «Ho scelto un
Pierre Cardin degli anni 80, con borsa rigo-
rosamente clutch e tacchi oro: sul nero fan-
no chicchettoso», dice Alessia Fattori Fran-
chini, manager del marchio di borsette da
sera Rodo. Il rosso è solo accennato. «Diver-
tente è prendere del nastro di raso rosso e
legarsi un laccetto intorno al polso la sera
del 31: lo si mette in borsa, basta dire che
porta bene, tutti lo vorranno e fa alle-
gria». Anche la lingerie va controcorren-
te. «Il nuovo rosso è l’oro», dice Gio-
vanni Bianchi, creativo de La Perla. «Il
body lingotto anni Venti si indossa sot-
to la giacca da smoking mentre lo strin-
givita può essere reinventato come cintura
da tuxedo sopra la camicia bianca. A Lon-
dra le vetrine sono piene del nostro verdo-
ne, e se proprio rosso deve essere, che sia
Borgogna, intenso e sofisticato».
Michela Proietti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
P
ronti per ogni avventura, che si vada alla scoperta della
città o del mondo. Il dna di Napapijri, in finlandese
Circolo Artico, si avvolge intorno al tema del viaggio,
da affrontare con un montgomery corto, un parka
sciancrato, una giacca di lana cotta o un maglione che porti
impresso la bandierina norvegese, inconfondibile marchio di
fabbrica. Il nome è nordico, ma la storia tutta italiana: dal
1990, anno di nascita ad Aosta, il racconto è quello di una
scalata, fino alla vetta del Pitti, riconquistato quest’anno
dopo qualche anno di assenza. La
collezione autunno inverno
2012-13 che sarà presentata a
gennaio a Firenze è attuale (tanti i
capi di quest’inverno che
torneranno anche nel 2012-2013),
ma con un’impronta originale:
colori decisi, dal rosso al turchese,
e sulla neve, contro il
minimalismo del total-black,
un’audace accoppiata: giacca e
pantaloni giallo canarino. Fit
asciutti, pelo ovunque — dai colli
delle giacche a vento ai doposci
—, cappelli flosci e minigonne, ma
imbottite di piuma d’oca.
«Napapijri piace perché è un
marchio simpatico, mai snob»,
spiega Andrea Cannelloni,
vicepresidente e general manager
di VP, il gruppo americano che ha
acquisito Napapijri nel 2004,
aggiungendolo a un portafoglio di
oltre 30 marchi, tra cui The North
Face, Timberland, Eastpak e John
Varvatos. Una vestibilità più simile
a quella degli abiti metropolitani
che ai capi di montagna: la
scommessa di Napapijri si è
giocata sull’anima «double-face»
delle collezioni, che ha portato il
marchio all’apertura di 114 negozi
in Europa. Una curiosità: Napapijri
ha conquistato la Scandinavia,
dove la creatività dei capi ha
spezzato il rigore geometrico. «Preferiamo un aspetto
rilassato rispetto ad uno impostato, da fashion victim —
dice Cannelloni —. L’obiettivo per il futuro è non tradire la
nostra cifra: non vedrete mai un abito Napapijri. Sì, al
massimo una minigonna, ma imbottita, come un piumino».
M. Pro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Quel naso non va»
Il difetto di Gisele
si è trasformato
in fiuto per gli affari
Romantiche e chic
Onde spettinate
per dive del muto
contemporanee
«S
ei carina, ma con
quel nasone non
farai molta stra-
da». Ai tempi (1996) Gisele
aveva 15 anni, un viso anco-
ra più affilato di oggi e non si
può dire avesse un naso invi-
sibile. Come sappiamo la pro-
fezia del talent scout di San
Paolo non si è avverata, né si
può immaginare che lui, vi-
sto il fiuto, abbia fatto molta
strada in fatto di talenti fem-
minili. Che abbia optato per
il mondo della boxe? Forbes,
autentica bibbia nel capitolo
ricchezze private, ha fatto sa-
pere che pure quest’anno la
croccante brasiliana, portan-
do a casa 45 milioni di dollari,
s’è confermata la top model
più pagata al mondo, cosa che
le succede dal 2008 con media
annuale di circa 33 milioni di
dollari. Ma è ancora la regina
delle sfilate? No, troppo occu-
pata a firmare contratti da na-
babba, fare la mamma e tifare
per suo marito, il gigantesco
Tom Brady, stella del football.
A New York nei giorni scorsi,
con il piccolo Benjamin, ha esi-
bito in giubbotto nero, jeans
neri (Calvin Klein Jeans X), il
suo ultimo stile da motocicli-
sta. Su di lei è l’ultima frontie-
ra del sexy. In effetti con quel
naso può indossare ciò che
vuole.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«N
on mettete gioiel-
li tra i capelli. Og-
gi che l’abito tor-
na importante, l’acconciatura
deve essere semplicemente
chic». Mauro Situra, art desi-
gner di teste famose per Cop-
pola riassume le tendenze. «I
capelli delle feste 2012 devono
essere "romanticamente sexy",
abolite piastrature e pieghe
troppo squadrate. Meglio on-
de lucide e piatte (poi spettina-
te), giocando con le lunghezze
come fa Kirsten Dunst-Grace
Kelly contemporanea».
Oggi che la moda invita a
osare, «i capelli sono quasi un
accessorio, rispettando alcune
regole: con gli abiti in pizzo ac-
collati la nuca deve essere sco-
perta. Le chiome sciolte sono
concesse solo con schiena e
spalle nude: capello e tessuto
ingoffano». Il segreto è creare
le proporzioni di un taglio cor-
to: «Si gioca con mollette e for-
cine, raccogliendo i capelli in
una coda molto bassa poi in-
trecciata e girata sotto per ren-
derla invisibile». Corto e raccol-
to sono anche i simboli della
nuova femminilità in smo-
king. Alle neopunk, Mauro
consiglia per una notte di on-
deggiare il ciuffo con schiuma,
mousse e gel. «Un po’ diva del
muto pronta a una notte
swing».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sui binari del trend Capelli da party
Il rosso diventa oro
I gioielli (anche finti)
Biker La Bundchen
di Maria Teresa Veneziani
Abiti vintage per lei, smoking blu per lui
di Gian Luigi Paracchini
Capodanno Come vestirsi
Il bon ton / 2 Pizzo nero e tinte carne. Per la lingerie il verdone
Napapijri
Principato
A destra
il gioielliere Alberto
Repossi, Carolina di
Monaco, la moglie
Gio e Karl Lagerfeld
durante
un Capodanno
a Monaco. A sinistra
Anna Dello Russo in
Alberta Ferretti
Dal Polo Nord alla città
la «mini» diventa piumino
Tuxedo Blazer nero
per lui (Costume
National) bianco e
nero per lei (H&M)
Nero Da illuminare con un gioiello
(Emporio Armani). Gli orecchini
«musicali» Dolce & Gabbana (sin.)
Verde Jennifer
Lopez in Pucci.
Sotto le scarpe
luccicanti Casadei
Stelle Le paillettes
di Dolce & Gabbana.
George Clooney in
smoking blu Armani
Bagliori La clutch
Rodo (in alto), la
tracolla Bulgari il
body oro La Perla
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I
regali sono sotto l’albero, la
cena è già organizzata. E an-
che se mancano ancora dei
dettagli dobbiamo preparar-
ci alla serata di festa. Ci aspet-
tano tanti brindisi e scambi di au-
guri a base di champagne, panetto-
ne, frutta secca e piatti copiosi. Il
calcolo delle calorie sale alle stelle.
Il rimedio? Godersi tutto serena-
mente giocando d’astuzia mante-
nendosi leggeri durante la giorna-
ta e fare un po’ di attività fisica.
Senza dimenticare la bellezza e lo
stile giusto (tra mise e attitudine
mentale) da adottare.
L’alimentazione
Non saltate i pasti in vista del ce-
none, digiunare non risolve il pro-
blema. «Per colazione un caffè o
un tè da prendere con il dolcifican-
te — raccomanda Nicola Sorrenti-
no, specialista in Scienze dell’ali-
mentazione e dietetica all’Universi-
tà di Pavia —. Chi preferisce il lat-
te lo sceglierà parzialmente scre-
mato, oppure uno yogurt magro
accompagnato da una fetta biscot-
tata "liscia", senza marmellata, o
due, se dopo si fa sport». A metà
mattina si fa uno spuntino. È la sta-
gione degli agrumi. Approfittiamo-
ne, non forniscono molte calorie
ma sono ricchi di vitamina C e di
sostanze benefiche. «Un’arancia o
due mandarini — dice Sorrentino
—. Il pranzo sarà leggero: zuppa di
verdure o minestrone con un solo
cucchiaio di olio. E a metà pome-
riggio ci concediamo uno yogurt».
L’attività sportiva
Attivare in modo efficace il me-
tabolismo dalla mattina, ecco il se-
greto per mangiare un po’ di più la
sera. «Consiglio un allenamento
aerobico a media intensità tra il 50
e il 70 per cento della frequenza
cardiaca massima — dice Vincen-
zo Gulisano, preparatore atletico e
osteopata (Bsc, Bachelor of Scien-
ce) —. Camminare velocemente,
andare in bici, pattinare, fare una
corsa o nuotare per al meno
un’ora. Se avete un cardiofrequen-
zimetro, controllate i battiti sul
polso con le dita. Dopo pranzo con-
tinuerei con una passeggiata a bas-
sa potenza per favorire la digestio-
ne, senza provocare una concentra-
zione di sangue a livello muscola-
re che sottrarrebbe "energia" all’ap-
parato digerente. L’indomani sa-
rebbe utile ripetere l’attività fatta
il giorno prima per smaltire il sur-
plus di calorie».
La cura di bellezza
Viso riposato e luminoso? «Con
un trattamento alla vitamina C o
agli acidi leggeri della frutta —
suggerisce Elisabetta Carugo, tito-
lare del centro estetico Chéri di Mi-
lano —in abbinamento ad Aura li-
ght, nuova tecnologia a led che sti-
mola il metabolismo cellulare e in-
crementa la produzione di collage-
ne in modo naturale e senza con-
troindicazioni. I risultati sono visi-
bili sin dalla prima seduta: l’incar-
nato è più lucente e levigato, i tes-
suti più sodi e compatti, le borse
scompaiono e le arcate sopracci-
gliari si sollevano attenuando visi-
bilmente le odiate zampe di galli-
na».
Prima di indossare l’abito della
festa, rilassatevi concedendovi un
bagno caldo: «Mi raccomando,
candele o luce soffusa, musica
(quella preferita) e una tisana da
sorseggiare — sorride Carugo —.
Nella vasca possiamo utilizzare oli
essenziali (2 gocce di camomilla,
5 di lavanda e 2 di arancio amaro,
oppure 5 gocce di bergamotto, 10
di sandalo e 5 di neroli). Se si vuo-
le creare una situazione più sen-
suale: 2 gocce di ylang-ylang e 4
di gelsomino. Stando immersi pos-
siamo approfittare per applicare
un impacco sui capelli all’olio di
karité o di argan. Massaggiamo a
lungo il viso, il collo, il decolleté e
le mani con un’emulsione di olio
di oliva e qualche goccia di limo-
ne lasciando in posa fino a quan-
do l’acqua della vasca non si raf-
fredda».
La pettinatura
«Per la vigilia non si osa troppo
— raccomanda l’hair stylist Vin-
cenzo Tabbanella —, si sta in fami-
glia e c’è chi ha l’usanza di andare
in chiesa per la messa di mezzanot-
te. Si possono raccogliere i capelli
con una coda bassa o uno chignon
e, per rendere l’acconciatura più fe-
staiola, illuminare soltanto le parti
raccolte con micro glitter che do-
nano un tocco sfavillante giusto
per l’occasione». Per Capodanno,
invece, «si può dare più forza alla
pettinatura aggiungendo un na-
stro di seta inserito in una treccia
alta o creare una girandola racco-
gliendo all’interno i capelli».
L’atteggiamento
«Sarà un Natale di mestizia dove
diventa d’obbligo riattaccarsi (con
la colla) ai valori di parsimonia e di
buon gusto — commenta Januaria
Piromallo, giornalista esperta di
bon ton, blogger e autrice con Ma-
rika Borrelli di Come pesci nella re-
te (Armando editore) —. Meno lif-
ting in faccia e più sull’anima, qual-
che ruga in più sul viso, come quel-
le mostrate assieme alle lacrime dal-
la ministra Elsa Fornero, e meno
sul cuore. Perché come dicono in
un vecchio club inglese "we don’t
have habits, we have traditions",
cioè non bisogna essere orgogliosi
di quello che si possiede, ma di
quello che si è». E questo è anche
l’atteggiamento per pensare alla mi-
se. Cenone anticrisi, ma senza sfigu-
rare? «Per lui un Caraceni del non-
no —continua Piromallo —, rispol-
verato a mo’ sciupato/chic. E per lei
uno Chanel della suocera, rimesso
a modello dalla sartina. Dunque, fe-
ste all’insegna di sorella Sobrietà e
fratello Rigore».
Rossella Burattino
[email protected]
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Tè, corsa, un bagno di relax
Le 12 ore prima del cenone
Natale Il benessere
Una giornata
particolare
Dalle 8 alle 20 Arrivare leggeri alla serata di festa limitando i danni delle calorie in più
Il trattamento Il nutrizionista
«Nella vasca sciogliete oli
essenziali: lavanda e
arancio amaro. Sui capelli,
un impacco di karité»
«Saltare i pasti non serve,
meglio una colazione e un
pranzo leggeri. E a metà
pomeriggio uno yogurt»
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N
on c’è nulla di più tradi-
zionale del Natale e dei
riti grandi e piccoli che
lo accompagnano. Tra-
dizioni e mondo digita-
le, però, non sono agli antipodi,
anzi la tecnologia può rendere
più divertenti, persino più emo-
zionanti, questi giorni di festa. Ec-
co come.
Smartphone e tablet
Un ricettario per la cena della vi-
gilia, un tabellone per sfidare i pa-
renti a tombola, un karaoke im-
provvisato per scaldare l’ugola sot-
to l’albero mentre si aspetta la mez-
zanotte, un presepe virtuale o un
Santa Claus parlante. Smartphone
e tavolette sono dei camaleonti dal-
le mille forme: equipaggiati con i
programmini giusti possono di-
ventare ciò che si desidera.
Per chi deve mettersi ai fornelli
c’è la app «Le ricette per le feste di
Natale» per iPhone e iPad: piatti
spiegati passo dopo passo, tempi
di cottura e abbinamenti con i vi-
ni migliori. Dopo aver mangiato
si può accendere la «Tombola
Hd», che funziona sia su dispositi-
vi Android che iOS (ovvero iPho-
ne e simili). Si preme un tasto per
estrarre un numero, sul display
sono visibili subito quelli già usci-
ti, c’è anche la smorfia napoletana
e persino la «modalità beffa»: qui
i premi sono nascosti e vengono
assegnati in maniera casuale.
Fa parte della galassia Android,
ma di simili ce ne sono per tutte
le piattaforme mobili, la app «Can-
zoni di Natale». Contiene le basi
musicali dei brani delle feste, da
Tu scendi dalle stelle a Jingle Bel-
ls: si preme il tasto «play» e i testi
scorrono sullo schermo dello
smartphone. Dove, anche, si può
costruire un vero e proprio prese-
pe digitale grazie a «Il mio prese-
pe», disponibile per iPhone e iPad
con sessanta statuine, tante fun-
zioni personalizzabili e la possibi-
lità di salvare il risultato tra le pro-
prie foto o inviarlo come cartoli-
na di auguri.
Da non perdere per i più piccoli,
per Android e iOS, è «Babbo Nata-
le parlante», gioco interattivo che
permette di doppiare Santa Claus
facendogli dire ciò che si vuole, de-
liziarlo con latte e biscotti, scopri-
re se nel corso dell’anno si è stati
buoni o cattivi. Altrettanto diver-
tente è la versione natalizia di
«Spy mouse», in cui ci si cala nei
panni di un topo goloso di formag-
gio alle prese con schiere di gatti
guardiani e un bel po’ pasticcioni.
Infine, per chi ha velleità musi-
cali o forse vuole semplicemente
stordire i parenti, c’è la «Corna-
musa di Natale» (per Android e
iOS): basta soffiare, parecchio for-
te, nel microfono del telefonino e
toccare le note giuste per riempi-
re la stanza di melodie festose.
Tutto facile sulla carta, ma tentare
non costa nulla: è gratis.
Se il cenone ha lasciato il se-
gno, rimettersi in forma è quasi
un gioco con Your Shape Fitness
Evolved 2012, il videogame su Ki-
nect per Xbox 360 che trasforma
il salotto di casa in una palestra e
che con la nuova app (gratuita,
per Android ed Apple) permette
di seguire i propri progressi e con-
tinuare ad allenarsi anche fuori.
Shopping in Rete
Chi è arrivato alla sera della vi-
gilia e ha dimenticato qualche re-
galo non deve preoccuparsi, ha
ancora tempo per fare un figuro-
ne. Su tanti indirizzi di e-commer-
ce, come per esempio Amazon.it,
sono acquistabili dei buoni che il
destinatario potrà spendere onli-
ne a suo piacimento scegliendo
tra un catalogo di proposte davve-
ro vasto. Ma la vera tendenza per
questo Natale sono i doni digitali
veri e propri. Capofila è iTunes, il
negozio di bit della Apple, dove è
possibile scegliere film e interi al-
bum, oppure, meglio ancora, com-
porre un elenco di brani, in gergo
una playlist, sulla base dei gusti
del parente o dell’amico.
E perché non uscire dal semina-
to regalando una app? Ce ne sono
per tutte le tasche, dalle più sem-
plici alle più complesse e dunque
più costose. Completato l’acqui-
sto, così come nel caso del film o
dell’album, si ottiene un codice
che viene stampato su un bigliet-
to o inviato per mail. Qui sono
contenute tutte le semplici istru-
zioni che il destinatario dovrà se-
guire per scaricare l’applicazione
o gli altri contenuti, ma c’è anche
spazio, in alto, per il proprio mes-
saggio d’auguri.
In alternativa, di nuovo online,
si può fare una donazione a nome
di qualcuno. È un regalo immate-
riale, ma molto concreto per chi
lo riceve.
Biglietti «social»
Ogni anno è sempre la stessa
storia: gli operatori telefonici do-
po le feste fanno la conta degli
sms per determinare quante volte
gli italiani si sono detti auguri tra
Natale e Capodanno. Stavolta, pe-
rò, la stima sarà molto per difetto
vista la sovrabbondanza di siste-
mi alternativi e gratuiti.
Per chi ama il vecchio messaggi-
no, ma è ben contento di non pa-
garlo, ci sono programmi come
«WhatsApp Messenger» che fun-
zionano su tutti i principali telefo-
nini (Android, BlackBerry, iPho-
ne, Nokia). Permettono di scrive-
re all’infinito o mandare foto, fac-
cine e video, in tempo reale e gra-
tis, a chiunque abbia scaricato il
software sul suo smartphone. In
alternativa ci sono le soluzioni
precaricate, come iMessage tra i
dispositivi Apple e BlackBerry
Messenger della casa della mora,
con l’unico limite che funzionano
solo tra gli utenti che hanno la
stessa marca di dispositivo.
Nell’epoca dei social network,
una buona soluzione è poi scrive-
re un messaggio personale, o uno
collettivo in bacheca, agli amici di
Facebook, oppure fare gli auguri
con un cinguettio ad hoc a tutti i
propri follower su Twitter. Ma il
vero salto di qualità per questo Na-
tale non è nascondersi dietro una
tastiera o limitarsi a una telefona-
ta, bensì metterci la faccia. In sen-
so letterale. Mostrandosi in video
tramite FaceTime, di nuovo tra di-
spositivi Apple, oppure tramite il
più trasversale Skype, per effettua-
re videochiamate di buona qualità
tra computer, tavolette e telefoni-
ni iOS e Android, persino tramite i
televisori di nuova generazione o i
lettori Blu-ray compatibili: è suffi-
ciente equipaggiarli con una web-
cam apposita. Poi ci si siede tutti
di fronte allo schermo e si fanno
gli auguri al parente che, magari,
si trova dall’altra parte del mon-
do. È solo uno dei tanti incantesi-
mi di questo Natale digitale.
Marco Morello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
App canore e video-auguri
Sotto l’albero digitale
Natale Le tecnologie
Tradizione
e hi-tech
Virtuali Le applicazioni in tema natalizio e i regali online da fare anche all’ultimo minuto
A distanza
La videochiamata
di auguri fatta
chiamando via
Skype attraverso
due televisori
(nella foto, un
modello
Samsung)
Note di festa
«Canzoni di
Natale», una
applicazione
con le basi
musicali dei più
famosi brani
delle feste
Il buono
In alto a destra,
il buono regalo
da acquistare
su Amazon: il
destinatario
potrà
spenderlo
online
Il presepe
La app «Il mio
presepe» con
sessanta
statuine: il
risultato si può
salvare e inviare
come cartolina
di auguri
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Gatti e topi
La versione
natalizia della
app «Spy
mouse», in cui
ci si cala nei
panni di un
topo goloso alle
prese con i gatti
Per i più piccoli
Babbo Natale
parlante, app
interattiva che
permette di
doppiare
Santa Claus
facendogli dire
ciò che si vuole
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
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Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
#
Natale Il documentario
C
he sia panettone o siano
struffoli, che sia cappo-
ne o capitone, a casa o al
ristorante, in pochi o in
comitiva, al fascino gras-
so del pranzo di Natale non sfug-
ge nessuno. Punto final di ogni an-
no, overdose calorica, maratona
gastro-affettiva farcita d’insidie di
ogni tipo, pretesto di riconciliazio-
ni o detonatore di tensioni, il de-
sco natalizio è e resta un rituale
ineludibile. Ma non ecumenico.
Per far festa c’è bisogno infatti di
un minimo di euro nel portafoglio
e un minimo di calore familiare al-
le spalle. E non tutti li hanno. A
mostrarci un’ampia casistica del
Natale degli italiani arriva, da do-
mani e fino all’8 gennaio, in strea-
ming gratuito su www.marechia-
rofilm.it, Il pranzo di Natale.
Primo esempio nostrano di
«film partecipato», realizzato da
moltissime mani e altrettanti
sguardi, assembla immagini filma-
te da registi professionisti, ma an-
che da aspiranti film-maker e gen-
te comune. Tutti invitati attraver-
so il web a fornire le loro testimo-
nianze in proposito. E così vecchi
filmini di famiglia si intrecciano a
corti e video di oggi
in un puzzle buffo,
tenero, talora crude-
le, di tanti Natali. I
cui fantasmi, come
nel celebre A Chri-
stmas Carol di Char-
les Dickens, riaffiora-
no gioiosi e malinco-
nici, affollati e solita-
ri, consumistici e po-
veri. «Volevo tentare
un esperimento di cinema colletti-
vo, da far nascere, crescere e distri-
buire via web — racconta Anto-
nietta De Lillo, ideatrice e produt-
trice del film, oltre che regista di
lungometraggi «al femminile» tra
cui il pluripremiato Il resto di
niente —. Il Natale, con la sua va-
lenza intima e coinvolgente, mi è
parso il tema ideale».
Le risposte, nella piattaforma
virtuale costruita ad hoc, non si so-
no fatte attendere. «La selezione
— spiega De Lillo — non è stata
fatta valutando i "buoni" o i "catti-
vi", ma piuttosto quelli più perti-
nenti al tema». Che, nonostante
fosse ad alto rischio di cliché e ste-
reotipi, ha riservato più di una sor-
presa. «Il filmato che più mi ha
colpita? Quello di Matilde De Feo,
che mostra un bambinello tra le
fauci di una bocca di donna.
Un’immagine choc, che ci è costa-
ta l’ostracismo in tv. Un canale te-
matico, del digitale terrestre,
avrebbe voluto mandare in onda
il nostro film, ma ha fatto marcia
indietro dopo aver quella sequen-
za per loro "poco natalizia". Da par-
te mia non la trovo invece per nul-
la irriguardosa o blasfema. La boc-
ca ha una valenza naturale, serve a
baciare, a mangiare… Insomma,
ha a che fare con la vita».
Più tradizionali ma non meno
coinvolgenti, i video dove dei gio-
vani precari brandiscono cartelli
con su scritto «Babbo Natale, rega-
laci un futuro», o quello girato alla
mensa dei poveri organizzata da
don Ciotti con Carlin Petrini e il
giudice Caselli. O ancora il Natale
disastrato dei terremotati dell’Aqui-
la che invocano come dono «carbo-
ne per Bertolaso». E poi il Natale
degli stranieri, quelli integrati con-
tenti di aggiungere una nuova fe-
sta a quelle della loro religione,
quelli clandestini che da Babbo Na-
tale si vestono per raggranellare
qualche soldino. Il Natale meno Na-
tale? Quello di un’anziana signora,
sola, lo sguardo perso davanti a
una gelida tv. A tentare di scavalca-
re la tristezza della distanza, una fa-
migliola tenta l’incontro ravvicina-
to con il nonno via Skype. A riscal-
dare la memoria, arriva invece un
vecchio filmino in bianco e nero
dove il Quartetto Cetra intona un
delizioso Jingle Bells.
Quanto al suo Natale, Antoniet-
ta De Lillo, confessa che sarà debi-
tamente «allargato»: «La mia fami-
glia "di sangue" e la mia famiglia
acquisita. Tutti insieme affettuo-
samente. Saremo oltre venti per-
sone, ciascuno a cucinare un piat-
to diverso da dividere con gli al-
tri». Nel rispetto della tradizione
ma con la debita innovazione. E
visto che ai sentimenti, in ogni
loro declinazione, nessuno può
sottrarsi, ecco che la regista ha
già avviato un secondo film
«partecipato». Stavolta a finire
nel confessionale delle macchine
da presa virtuali saranno le unioni
e le separazioni, i matrimoni, i di-
vorzi, gli anniversari. Titolo Oggi
insieme domani anche. Spedire fil-
mati entro il prossimo 30 settem-
bre a www.marechiarofilm.it (se-
zione Fuoridalpollaio.it).
Ma, tornando a Babbo Natale,
che dice De Lillo? Esiste davvero?
«Certo che sì — assicura —. Lui è
il motore di tutti i desideri e di tut-
te le speranze che si possono rea-
lizzare. Non dimentichiamo che la
forza dell’immaginazione è uno
strumento potente, se innescato
alla tensione dell’impegno può
contribuire a far accadere dei veri
miracoli».
E nei miracoli confida anche Pie-
ra Degli Esposti.
Presenza pacata e dolce, la gran-
de attrice tiene le fila narrative tra
un racconto e l’altro del film. Ri-
flette via via sul senso degli affetti
e delle solitudini, invita a «custo-
dire quella grande cesta dell’infan-
zia» che è il Natale. E a non teme-
re di appendere all’albero «i fo-
glietti dei nostri desideri» qualun-
que sia la nostra età. «Nella mia
memoria Natale è un’immagine
fissa — conclude Piera —. E io
amo le immagini fisse, perché so-
no la speranza di poter fermare il
tempo».
Giuseppina Manin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La regista: «Dal bianco e nero a Skype»
Fotogrammi
Alcune scene tratte
dal documentario
«Il pranzo di Natale»,
visibile da domani all’8
gennaio in streaming
gratuito sul web
Il cinema
partecipato
Che cos’è
Esperimento di
cinema
collettivo, «Il
pranzo di
Natale» è un
documentario
partecipato,
che mette cioè
insieme
cortometraggi
realizzati da
registi
professionisti e
video, e vecchi
filmati girati da
gente comune
Come è nato
I partecipanti
erano stati
invitati
attraverso il
web a
mandare le
proprie
testimonianze
sul Natale
all’italiana: i
loro filmati
sono stai
assemblati in
un progetto
comune
Dove vederlo
Ideato e
prodotto dalla
regista
Antonietta De
Lillo, il
docu-film si
potrà vedere in
streaming
gratuito su
www.marechia-
rofilm.it da
domani fino
all’8 gennaio
La voce narrante
Racconti in Super 8
Come eravamo
(e siamo) il 25
Dalla pellicola
Piera Degli Esposti: «Per me
il Natale è un’immagine
fissa, e la speranza di poter
fermare il tempo»
Il film Un esperimento collettivo da domani in Rete
Altre immagini tratte dai corti
e dai filmini arrivati al sito
della Marechiaro film. In
basso a sinistra, particolare
da un poster pubblicitario
degli anni Trenta (foto Corbis)
Sul web
italia: 515249535254
Codice cliente:
Riciclare con garbo
Quando e come si può fare
«A
ccattatavillo!». Vi ri-
cordate la pubblicità
con Sofia Loren e il pro-
sciutto? Ecco, mi torna sempre in
mente quando arrivano le feste di
Natale, e non perché sia tempo di
cenoni. Il fatto è che con questa
arietta qui, tutta fiocchi di neve e re-
galini, è facile che nella testa dei
single scatti il pensiero stupidello:
ma se mi fidanzassi con quello/a
che mi tampina da una vita? E se
lo/a baciassi sotto il vischio (trovan-
done uno, dato che non ho mai vi-
sto un vischio appeso in vita mia,
al massimo un prosciutto)? Accat-
tatavillo, appunto.
Il fatto è che abbiamo guardato
troppi film. La mia generazione, ad
esempio, ha pianto calde lacrime da-
vanti a Harry ti presento Sally, tifan-
do tutta la vita perché Meg Ryan si
mettesse con Billy Crystal, benché
quest’ultimo si chiamasse come
una nota libreria e fosse palesemen-
te inguardabile. La scena del festo-
ne di Capodanno in cui lui arriva tra-
felato proprio mentre lei sta per an-
dar via, ha prodotto seri danni.
Eppure entrambi i protagonisti
pronunciano la frase: «Non ti amo
perché è Capodanno e mi sento so-
lo...». Insomma anche gli sceneggia-
tori si sono messi una mano sulla
coscienza, sperando che lo spettato-
re non la mettesse sugli occhi e
mantenesse un barlume di lucidità.
E invece niente. Frotte di ma-
schi, in piena frenesia natalizia,
continuano a togliere il freno a ma-
no, normalmente tirato, lanciando-
si in dichiarazioni di cui si pentono
due minuti dopo. Schiere di femmi-
ne perdurano ad abbassare la guar-
dia, smettendo per un attimo di
analizzare le frasi degli spasimanti
parola per parola, onde scoprirvi
l’inganno.
Ma è mai possibile «accattarsi»
una persona soltanto perché Micha-
el Bublé ci fa venire la lacrimuccia?
La risposta è no: se una persona
non vi è piaciuta per un anno non
può improvvisamente risultare
convincente quando è più probabi-
le che indossi il famoso maglione
con la renna (cit. Bridget Jones).
Del resto, se proprio avvertite
quest’impeto tardivo, se insomma
pensate di dover fare il gran passo,
non c’è che un modo per evitare di
sbagliare: aspettare che passino le
feste. Se anche quando avrete ripo-
sto il presepe nella scatola, quella
persona vi farà battere il cuore, allo-
ra sì, un tentativo va fatto.
Nel frattempo fatevi passare la
malinconia. A ben guardare, non
c’è periodo dell’anno più propizio,
per essere single, che quello delle fe-
ste. Niente orari da rispettare, nien-
te orde di parenti a invadervi la ca-
sa, qualche occasione in più per fa-
re nuove conoscenze ma con legge-
rezza. Sapendo che le feste sono fat-
te per «pazziare» e il giorno dopo di-
menticarsi tutto e tirare tardissimo
sotto le coperte. Auguri a tutti!
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Niente cedimenti da vigilia
Meglio le feste da «sfidanzati»
(per il gran passo c’è tempo)
Supplemento singolo
Natale I regali
di Antonella Baccaro
La circolazione
dei doni
Il criceto a cuccia
con il serpente
Se gli animali
diventano amici
T
utto si può riciclare, basta
sia bello. «Quando l’ho
visto ho pensato a te». Queste
sono le parole che devono
accompagnare un riciclo,
pensato. Non si ricicla,
silenziosamente, l’inutile, ma
dichiaratamente il bello, utile
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di LINA SOTIS
N
on può essere più considerato
un peccato capitale, data la cri-
si. Purché fatto con garbo. Per-
ché non ci succeda mai, mai,
mai come a quella nota condut-
trice che si presentò a una cena con la scatola di ottimi cioccola-
tini appena ricevuti in dono da uno spasimante, ahilei, cono-
sciuto anche dai commensali: «Accidenti se mira in alto il ra-
gazzo!», fu l’esclamazione del padrone di casa quando trovò
l’affettuoso biglietto, evidentemente non rivolto a lui.
Cronaca di un riciclo maldestro. Da augurarsi di non ripete-
re. Piuttosto, se ci si trova nelle condizioni di doversi inventa-
re un regalo all’improvviso — per un invito a cena non pro-
grammato, per l’arrivo della cugina dall’Argentina, per ricam-
biare una sorpresa — è meglio sapere in anticipo che cosa si
può o non si può fare. Senza drammi: i consumatori dell’Adoc
calcolano che quest’anno il 33 per cento dei doni sarà passato
di mano.
«Una sciarpa o una cravatta si possono riciclare sempre, pur-
ché siano belle», spiega Angelo Bucarelli, critico d’arte. Lui in
casa ha una grande cesta dove durante l’anno finiscono i doni
non azzeccati. «Per esempio mi è arrivata una bellissima sciar-
pa bianca in cachemire. Ma ho gusti difficili: la tessitura non è
quella che piace a me. Quindi la darò a mia volta a chi la apprez-
zerà. Lo stesso vale per la cravatta, purché firmata. E per una
bottiglia di champagne o di vino, ma di buona etichetta, altri-
menti meglio niente». L’insidia dietro l’angolo è il biglietto na-
scosto, magari dentro la confezione o in fondo alla scatola. «Bi-
sogna stare attenti, altrimenti si vanifica l’operazione. Voglio
lanciare un appello a chi fa un pacchetto: consentite la libera
circolazione dei regali!», prosegue Bucarelli.
Quando si ricicla è d’obbligo investire almeno sulla carta.
«Si può anche decidere di regalare un ciondolo semiprezio-
so che non usiamo mai, non è un delitto. Ma almeno fac-
ciamoci preparare il pacchetto dal nostro gioielliere di fi-
ducia, al quale in via eccezionale chiediamo il favore»,
suggerisce Emanuela Cordero di Montezemolo,
esperta di comunicazione e pubbliche relazioni.
Alla lista degli oggetti che si possono distribui-
re di nuovo lei aggiunge il pullover («se è
di un colore che non metterai mai»),
il tris di marmellate («è l’unica
eccezione che ammetto in fatto di cibo»), le
penne («anche se non è una Montblanc, ma
una Parker, fa sempre piacere, purché
non sia una Bic!»), gli accendini («ma-
gari noi abbiamo smesso di fumare
da un pezzo, e quello Zippo appe-
na ricevuto può far piacere a un
altro»).
Sul discorso vettovaglie i più sono favorevoli.
«Perché tenersi in casa i marron glacé di pa-
sticceria con il diabete incipiente? Meglio
portarli a una cena e condividerli», ag-
giunge Bucarelli. Ed è il linea con Fran-
cesco Martini Coveri, direttore creativo della
maison Enrico Coveri: «In un periodo come questo
lo spreco è un peccato capitale. Non vedo un danno nel porta-
re ai tuoi amici il panettone artigianale da cinque chili o la Ma-
gnum di Champagne». Diverso se parliamo di regali ricevuti
dalle persone che più ci vogliono bene: la nonna, la zia, la mam-
ma, la fidanzata: «Quelli non si riciclano mai, anche se terribili.
Io poi sono un tale specialista di figure pessime che sarei pizzi-
cato all’istante. E se mi presento in casa d’altri con qualcosa di
riciclato lo dico subito, per evitare gaffe».
Sui libri, le correnti di pensiero sono diverse. Però è proprio
brutto dare a un altro un romanzo con dedica per noi. Lo scrit-
tore Giuseppe Scaraffia, tuttavia, ammette le eccezioni: «Se l’au-
tore della dedica è uno come Umberto Eco, quindi una firma di
peso, basta aggiungere sotto qualcosa come "Da me a te c o n
questo prezioso autografo"». Per Scaraffia l’arte del rici-
clo va praticata con ironia: «Bisogna simulare sorpre-
sa per l’inalterata perfezione dell’uovo d’onice che
vi ritorna indietro per la seconda volta, come è suc-
cesso a me». E per lui non sbaglierete mai «rega-
lando alla casalinga ciò che è adatto all’attrice e
viceversa, perché in fondo ognuno di noi aspi-
ra a essere quello che non è».
Infine, dirlo o non dirlo che si tratta di
un dono riciclato? Lo confesso: preferisco
non saperlo.
Elvira Serra
twitter @elvira_serra
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Qui Lina
Sorprese dalla natura
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SU CORRIERE.IT
Commenta nel forum
«Supplemento singolo»
[email protected]
Il criceto nano «Gohan» da boccone
prelibato per il serpente è diventato il
suo miglior amico. Un video su
YouTube racconta una storia
d’amicizia tra animali, con quel
roditore che fa il solletico al rettile,
facendosi la cuccia tra le spire, o che
gli saltella attorno rendendo più lieve
il tempo della detenzione nella teca
dello zoo cui l’hanno costretto.
Alla domanda se gli animali
conoscano l’amicizia rispondono
anche cane e gatto che vivono nella
stessa casa: inizialmente si guardano
con sospetto e, poi, finiscono per
mangiare dalla stessa ciotola, quando
s’incontrano sono contenti di vedersi,
giocano e si fanno le feste. «Che gli
animali formino legami lo diceva già
Darwin», spiega Emanuela
Prato-Previde, docente di Psicologia
generale alla Facoltà di Medicina
della Statale di Milano, che studia le
capacità cognitive del cane, ma anche
dei bambini piccoli e dei primati non
umani in una prospettiva
evoluzionistica. «Come noi provano
emozioni e formano legami di
affetto». Certo, non sappiamo cosa
sia l’amicizia per gli animali.
Possiamo, però, osservarne il
comportamento. «L’amicizia non
richiede parentela genetica, può
esistere tra due individui non della
stessa famiglia o della stessa specie».
È il piacere di stare, giocare insieme.
È un legame sociale, durevole nel
tempo. Come quel cane che ogni
giorno alla stessa ora trascina il
padrone al «suo» giardinetto
preferito dove sa che troverà altri
cani amici.
«Le scimmie, i cavalli, le mucche, i
maiali, i corvi sono solo alcuni degli
animali nei quali l’esistenza dei
legami di amicizia è stata rivelata
dagli etologi — continua la
professoressa Prato-Previde —.
Ricordo ancora un’esperienza che
m’ha fatto molto riflettere e
commuovere. In macchina, in una
riserva indiana in America, lungo una
strada nella prateria in mezzo al
nulla. Da lontano ho visto un’auto
investire un cane randagio,
lasciandolo ferito in mezzo alla strada
e ho poi visto arrivare altri due cani,
guardarsi in giro, attraversare e a
poco a poco trascinare il loro
compagno fino a toglierlo dalla
strada. Si sono accucciati lì vicino e
sono rimasti con lui.
Amicizia? Empatia? Sono domande
ancora aperte ma cominciamo a
capire». Come spiega Frans de Waal
in L’età dell’empatia – Lezioni dalla
natura per una società più solidale i
comportamenti altruistici, l’amicizia
tra questi, non sono comparsi
all’improvviso, si sono radicati nel
corso della storia dell’evoluzione. E
non sono una caratteristica esclusiva
della nostra specie.
Paola D’Amico
[email protected]
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
?
Conversazione
Piccolo manuale anti-errori
TEMPI
LIBERI
di FEDERICA MORMANDO *
Natale Il galateo
Domande e regole
Dialoghi
tra amici
Sì ad alta cucina e animali,
no allo stile social network
Che cosa dirsi a tavola,
ai brindisi o per gli auguri
La 27
a
ora
Commenta su corriere.it
S
e dovesse suggerire un
«Manuale di conversazio-
ne ai tempi della crisi», an-
che una rediviva Clara Maf-
fei, brillante animatrice
del salotto ottocentesco, bandireb-
be parole come soldi, spread e deri-
vati, tasse e buste paga. Meglio
guardare avanti, dunque, e non far-
si perdere dallo scoramento come
quella signora che, salutando qual-
che giorno fa un’amica sul tram ha
augurato: «Buon 2013, tanto il
2012 già sappiamo come sarà».
E allora cerchiamo spunti diver-
si e più rassicuranti se durante le
feste vogliamo inaugurare un nuo-
vo corso di ritorno al dialogo, in fa-
miglia o fra amici, lontano da tv,
computer e cinema: di cinepanetto-
ni al massimo si può parlarne, per
ricordare come erano meglio quel-
li di una volta, più ruspanti e me-
no pretenziosi degli attuali, supera-
ti dai loro eredi veraci, Soliti Idioti
e Checco Zalone. È ammesso sicu-
ramente parlare di cibo e soprattut-
to delle trasmissioni sul cibo che al-
ternano ricette della nonna e cuo-
chi superstar: «Sono stupefatto di
come attirino persone insospetta-
bili anche intorno a me, che la mat-
tina ti dicono: però, mica male
quella puntata di MasterChef», di-
ce lo scrittore e giornalista del Fo-
glio Stefano Di Michele. Altro argo-
mento che scalda il cuore e fa fami-
glia, gli animali: «Occhi veri che ti
guardano, qualcuno che ti aspetta
a casa che non è Facebook», conti-
nua Di Michele, autore di un pre-
zioso libro Gatti, amori e altri disa-
stri («Io mica volevo un gatto…Fi-
gurarsi due») che illustra le gesta
di Camilla e Borges, compagni di
viaggio che gli hanno cambiato la
vita. «E a giudicare dalle lettere
che ricevo dopo che è uscito que-
sto librino deduco che la cambia-
no a molti. L’altro giorno ho incon-
trato Walter Veltroni e mi ha con-
fessato che dopo il mio, sta leggen-
do un altro libro sui gatti, Cleo,
pubblicato da Piemme, storia rasse-
renante di una gatta temperamen-
tosa».
E dopo la strage degli ermellini
che si è vista sulle spalle delle si-
gnore alla Scala e un po’ dovunque
in questo inverno non ancora gela-
to, «dopo l’orgia di pellicce anche
sulle borsette, la troppa carne che
fa male», la scrittrice Camilla Bare-
sani suggerisce, per il nostro ma-
nuale di conversazione «qualche ri-
flessione sulla vivisezione e il dirit-
to di tutti gli esseri viventi a non
soffrire: un po’ di neo-umanesimo
e di attenzione agli animali ci vor-
rebbe».
Anche il Buonismo a largo rag-
gio in fondo rassicura, e di questi
tempi ognuno cerca di auto-rassi-
curarsi come conferma la psicolo-
ga Gianna Schelotto dal suo osser-
vatorio di consolatrice di anime.
«Si tende ad ancorarsi al presente
per dire che non è poi così dram-
matico, come la realtà farebbe pen-
sare. Le persone che vedo io saran-
no anche un po’ privilegiate ma in
certi casi arrivano a concedersi co-
se che prima non osavano, una spe-
cie di coda avvelenata del consumi-
smo, della serie se dobbiamo finire
finiamo in bellezza».
Propositi e argomenti più mori-
gerati li lancia Baresani, almeno
nei confronti di Facebook: «Siamo
iper-informati sulle micro-stupi-
daggini, e non abbiamo tempo di
leggere un buon libro. Il racconto
dei risvegli mattutini dei miei ami-
ci su Facebook mi perseguitano
per tutta la giornata… che spreco
di energie! L’iperconnessione è il
burraco del 2011: un’enorme perdi-
ta di tempo, tutti ridotti a battuti-
sti, tutti capocomici, ormai misu-
riamo il nostro valore sul numero
di followers su Twitter. Invoco la
qualità contro la quantità».
Sul sicuro si va lanciando spunti
(e qualche allarme) sull’educazio-
ne dei figli: si può contrapporre,
per esempio a Suri Cruise, bimbet-
ta glamour a cinque anni già mo-
dello aspirazionale per le sue coeta-
nee nonché money victim che scri-
ve letterine a Babbo Natale in cui
chiede orecchini di diamanti da 15
mila dollari (verità o precoce mito-
logia?), la lettura dell’«Educazione
delle fanciulle», libro-dialogo fra
Franca Valeri e Luciana Littizzetto,
due signore della satira di costume
appuntita, che non hanno paura di
ricordare come erano meglio i bei
tempi andati. «Vedo molte mie
amiche in carriera piuttosto ansio-
gene che, sentendosi in colpa,
riempiono la vita delle loro creatu-
re di troppe cose. I bambini devo-
no annoiarsi un po’, così sviluppa-
no la fantasia», dice Di Michele e
racconta di Renzo Arbore che se da
bambino non si fosse annoiato co-
me si è annoiato nella Foggia degli
anni Cinquanta «non avrebbe incu-
bato le sue geniali mattane» e di se
stesso, che da piccolo ha imparato
a guardare la vita e a fantasticare
quando veniva portato con sé dal-
la madre che andava a fare i lavori
nelle case e lasciato lì per ore, con
la raccomandazione, stai buono e
fermo. «Devi usare la testa per usci-
re dalla noia... se a 16 anni hai già
tutto, non hai più stupore, deside-
rio». Ecco un gioco per le Feste:
pensate a cosa desideravate da pic-
coli (danzare, dipingere, esplorare
o altro ancora). E provate a ri-desi-
derare il vostro sogno, oggi.
Maria Luisa Agnese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Facebook
Come spiego
al bambino
chi porta
i pacchetti?
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Baresani: «Siamo informati
sulle micro-stupidaggini, e
non c’è tempo per i libri»
E
ccolo, Gesù Bambino o bab-
bo Natale. Abbiamo voglia,
anche se abbiamo fatto qual-
che sacrificio per comprar regali,
di raccontare che è lui a portarli?
O pensiamo che sia dannoso rac-
contare bugie ai bambini, che
poi le scopriranno e ci resteran-
no male?
Gli adulti che hanno avuto ge-
nitori realisti un po’ lo rimpiango-
no, di non aver vissuto questa bel-
la favola: tra i regali di Gesù Bam-
bino c’è anche un giorno in cui
ognuno si sente importante, a
prescindere da chi sia e da quanti
regali riceva.
Un giorno all’anno, una favola
vera, un mistero che resta tale
perché con gli occhi aperti tutta
la notte i bambini non ci reggo-
no, e il mattino è sempre una sor-
presa, che lascia l’incanto di una
presenza buona, di qualcuno che
non verrà a farsi dire grazie.
Quando scoprono da dove arri-
vano i regali, alcuni bambini con-
tinuano a fingere di non saperlo,
per non deludere i genitori o per
il piacere di prolungare la fiaba.
Altri ci restano male: è un’occasio-
ne per spiegare che la bugia servi-
va a fargli vivere un momento me-
raviglioso, da non dimenticare. E
che ha dato l’esperienza di una co-
sa vera: se sai ascoltare la vita suc-
cede che ti porti un dono inatte-
so, bisogna saperlo riconoscere e
prendere, come si fa a Natale.
Quest’anno come non mai han-
no tutti bisogno di speranza, di
credere nel futuro. Cerchiamo di
scegliere regali che trasmettano
fiducia. Un oggetto, un libro,
un’immagine, una frase che dica:
non aver paura, sei forte e intelli-
gente, saprai riuscire in quello
che vorrai, sarai capace di diven-
tare una persona in gamba, di in-
ventare un lavoro, di farti voler
bene.
Una frase può restare nella me-
moria tutta la vita ed essere deter-
minante nei momenti difficili.
Pensiamola, scriviamola, dicia-
mola con convinzione e affetto:
che Natale abbia il suo significato
vero: la nascita di un annuncio di
amore e di speranza.
*psicoterapeuta
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Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
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Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
MILANO — A riscoprirlo ora
evasori.info sembra un avam-
posto di indignados ante litte-
ram. Un laboratorio online per
risolvere la discontinuità tra in-
dividuo (che evade) e collettivi-
tà (che subisce). La missione
sarà pure impossibile. Ma in-
tanto il sito — operativo sotto-
traccia dal 2008 e arrivato ieri
sera in tempi di austerity, ma-
novre inflattive e, perché negar-
lo, di rabbia, a 270.721 segnala-
zioni per 44,6 milioni evasi —
sembra dedicato a tutti quelli
che guardano ai fenomeni di
socializzazione in rete come a
una moda di passaggio. L’enne-
simo cappello strambo di cui
nessuno si ricorderà entro bre-
ve. E invece. I social network
forse cambieranno sul serio le
polis come predicono i guru e i
visionari della rete guardati un
po’ come animali strambi. Per-
ché ci saranno i Facebook, i
Twitter ma anche qualcosa che
probabilmente, superato il ro-
daggio complesso della triango-
lazione evasione, cittadini e in-
ternet, funzionerà come que-
sto sito: c’è qualcosa che non
funziona? Invece di andare a
protestare in un oscuro e inuti-
le ufficio istituzionale, «tou-
ch!», te lo sparo in rete dal mio
smartphone.
La prima domanda che vie-
ne in mente è: ma chi c’è die-
tro? Cui prodest? Intanto, men-
tre ci si lascia prendere da stati-
stiche e grafici, si pensa: ma al-
lora qualcosa si può fare, an-
che se, onestamente, non si sa
bene cosa. Il sito di denuncia
nasce da un informatico italia-
no che si racconta sotto anoni-
mato proprio come il lettore
de l Co r r i e r e
J o h a n n e s
Bückler, diventa-
to con «Le (trop-
pe) tasse degli
italiani», scritto
con Enrico Mar-
ro, il chirurgico
fustigatore del Fi-
sco. «Lavoro da
molti anni — si
legge nel who’s
who del sito —
come professore
di informatica in
una università estera. Sviluppo
e sostengo il sito su base volon-
taria, principalmente di notte.
Quando vengo in Italia, mi rat-
tristo nell’osservare la diffusa
mancanza di senso civico tra i
tanti italiani che si sentono giu-
stificati nel truffare i loro con-
cittadini evadendo le tasse, con
la scusa che tanto lo fanno tut-
ti, o dando la colpa allo stato, la
casta, o altre categorie».
Nonostante l’anonimato il si-
to appare credibile (per esem-
pio, per evitare delazioni, non
permette di segnalare il nome
di un esercizio o di un profes-
sionista autonomo preciso, ma
solo la categoria, la cifra in que-
stione e l’area geografica). E
sembra che anche la Guardia di
finanza ne faccia uso.
Il risultato è una mappa del-
l’evasione parziale, anche per-
ché molto dipendente dalle
aree in cui internet è più diffu-
so, ma utile. Con una comunità
di aficionados che si sfida an-
che nelle classifiche: un tal «pi-
ciucco» è l’utilizzatore più effi-
cace del sito con 6.034 segnala-
zioni per oltre 51 mila euro. An-
che se per somma spicca «divi-
na» con 825 mila euro stanati.
Sulla base dei numeri di eva-
sori.info i servizi finanziari del
comasco vincono inoltre la pal-
ma di settore più dinamico e at-
tivo nell’evasione. Certo, è tut-
to magmatico, instabile, come
è la Rete per definizione. La
grande denuncia magari è vici-
na di banco della sciocchezza.
Ma non bisogna fare l’errore di
sottovalutare il potere liberato-
rio per noi cittadini di un inter-
net che entra in oggetti sempre
più a portata di mano, ovun-
que e in ogni momento. Se non
fosse materiale potenzialmen-
te esplosivo l’Agenzia delle en-
trate dovrebbe pensare di fi-
nanziare evasori.info come
una start up.
Nel frattempo può essere
sufficiente per i finanzieri delle
Fiamme Gialle seguire le tracce
lasciate da chi è stufo, trasfor-
mando uno sfogo in un servi-
zio collettivo.
Massimo Sideri
Twitter: @massimosideri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
N
on si può dire che
siano fortunati i
francesi di Lactalis: dal
loro ingresso nella società
di Collecchio la crisi del
settore (amplificata da
scelte come quella di
portare la gestione di
cassa a Laval) ha causato
un crollo del valore del
titolo Parmalat. E ieri, in
pratica per la prima volta
dal crac di Calisto Tanzi,
la Parmalat si è trovata a
dover pagare invece di
ricevere. E non poco: 364
milioni di dollari più
interessi a Citibank. Un
bel conto se si pensa che
proprio le cause
miliardaria negli Usa
dell’allora commissario
straordinario e
amministratore delegato,
Enrico Bondi, contro Citi e
Bank of America avevano
sospinto il titolo sopra i 3
euro. E invece. La New
Jersey Appellate Division
ha riconosciuto a
Citibank il risarcimento.
Citi dovrà ora rivolgersi
al tribunale di Parma e,
in caso di accoglimento
della sentenza, riceverà il
7% della somma in azioni.
M. Sid.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
825
Il caso Un sito per raccogliere le segnalazioni delle violazioni
Il social network degli indignati
«Scopri l’evasore e denuncialo»
44
L’informatico anonimo
MILANO — Fonsai ha deli-
berato un nuovo maxi aumento
di capitale fino a un massimo di
750 milioni con un vincolo di
un minimo pari a 600. La deci-
sione definitiva sull’importo sa-
rà presa in un consiglio di fine
gennaio e il board ieri ha dato
mandato al presidente Jonella
Ligresti perché convochi un’as-
semblea straordinaria entro feb-
braio 2012. L’operazione verrà
realizzata con ogni probabilità
entro marzo.
Una decisione improrogabile
per un’operazione che di fatto
si configura come un salvatag-
gio e che deve prevedere tappe
forzate seguite dall’Isvap: come
si legge nel comunicato diffuso
i n s e r a t a i l ma r gi ne di
solvibilità, che a fine settembre
era pari al 111%, è sceso «sotto
la soglia regolamentare del
100%, a un valore a oggi stima-
bile intorno al 90%». Pur in pre-
senza di una gestione industria-
le positiva, il crollo del margine
è legato a «componenti negati-
ve non ripetibili»: adeguamen-
to delle riserve sinistri dei rami
danni per circa 660 milioni; sva-
lutazioni di investimenti in valo-
ri mobiliari (azioni e bond gre-
ci) per 350 milioni e immobilia-
ri per 165. L’effetto combinato
di tali componenti «potrà con-
durre a una perdita 2011 intor-
no a 925 milioni, al netto del ca-
rico fiscale».
La ricapitalizzazione è quindi
indispensabile e l’importo defi-
nitivo sarà valutato anche in re-
lazione «alla fattibilità di dismis-
sioni di asset non strategici».
L’obiettivo è riportare il margi-
ne al 120%: ciò potrà consentire
«di dare attuazione a un piano
industriale, in corso di predi-
sposizione con l’assistenza di
McKinsey», che verrà approva-
to entro gennaio. Con la dispo-
nibilità del progetto di bilancio,
un consiglio che si terrà a fine
febbraio potrà dare il via al pro-
spetto.
Il consorzio di garanzia sarà
promosso da Mediobanca, mag-
gior creditore di Fonsai: da Piaz-
zetta Cuccia ieri hanno fatto sa-
pere che l’istituto «sostiene il ri-
lancio dell’azienda e lavorerà a
soluzioni condivise anche dalla
famiglia». Soluzioni che devo-
no tener conto della reale porta-
ta dell’operazione, che di fronte
alle cifre di bilancio e ai rappor-
ti patrimoniali si presenta di fat-
to come il salvataggio della se-
conda compagnia di assicura-
zioni italiana. E che porteranno
con ogni probabilità a un diver-
so assetto proprietario del grup-
po. I Ligresti, che controllano
Fonsai attraverso il 35% (in pe-
gno) detenuto da Premafin, dif-
ficilmente potranno partecipa-
re all’aumento pro quota, quin-
di sarà pressoché inevitabile
una loro diluizione al 10-15%.
In occasione dell’aumento po-
tranno invece entrare nuovi so-
ci finanziari e industriali: fra i
possibili attori italiani si è parla-
to di Clessidra ed Exor così co-
me di Unipol, Vittoria o Cattoli-
ca. Unicredit, maggior creditore
di Premafin e Sinergia, diventa-
to socio con il 6,6% di Fonsai in
occasione del precedente au-
mento, con ogni probabilità fa-
rà la propria parte. Ieri dalla
banca hanno sottolineato l’ap-
prezzamento per la decisione
«che va nella giusta direzione
per il rilancio».
Il gruppo dell’Ingegnere ha
avviato ieri anche due dismis-
sioni. Fonsai, guidata dall’am-
ministratore delegato Emanue-
le Erbetta e dal direttore genera-
le Piergiorgio Peluso (che pro-
viene da Unicredit e ha svolto
un ruolo centrale nel riassetto fi-
no all’aumento deliberato ieri)
andrà a definire al meglio la
vendita a Gavio del 33% di Igli,
la società che controlla Impregi-
lo con il 30%; Premafin è uscita
dall’iniziativa immobiliare Por-
ta Nuova Varesine vendendo ad
Hines per 26 milioni. Inoltre, se-
condo le richieste dell’Isvap, è
proseguito lo sfoltimento dei
doppi incarichi: Jonella Ligresti
e Graziano Visentin hanno la-
sciato il consiglio Premafin e
Giulia Ligresti ha comunicato le
dimissioni da Fonsai e Milano.
Sergio Bocconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Jonella Ligresti, presidente di
Fonsai, la compagnia che ha
avviato la ricapitalizzazione
Protagonisti
Emanuele Erbetta, ad di
Fonsai, con Piergiorgio
Peluso guida il gruppo
Giancarlo Giannini,
presidente dell’Isvap,
authority delle assicurazioni
Sì all’operazione fino a 750 milioni. Perdite a fine anno a 925 milioni
Economia
mila euro, la
cifra
segnalata da
un’unica
utente
Il socio industriale
La lente
milioni, la cifra evasa
«tracciata» fino ad
oggi dal sito
Il margine
Si fanno i nomi
di Cattolica, Vittoria
o Unipol come possibili
soci industriali
PARMALAT,
DOPO INCASSI
E REVOCATORIE
ADESSO PAGA
Il margine di solvibilità è
crollato sotto la soglia
regolamentare ed è
stimato intorno al 90%
Il sito è amministrato da
un informatico anonimo
che lavora all’estero
Fonsai, salvataggio con aumento-bis
Indici delle Borse Cambi FTSE MIB La settimana Intesa Sanpaolo La settimana
FTSE MIB 15.073,99 0,31%
FTSE It.All Share 15.809,66 0,42%
FTSE It.Star 9.316,66 0,22%
Dow Jones 12.294,00 1,02%
Nasdaq 2.618,64 0,74%
Londra 5.512,70 1,02%
Francoforte 5.878,93 0,46%
Parigi (Cac40) 3.102,09 0,99%
Hong Kong 18.629,17 1,37%
Tokio (Nikkei) Borsa chiusa
1 euro 1,3057 dollari 0,07%
1 euro 101,9300 yen inv. =
1 euro 0,8331 sterline 0,07%
1 euro 1,2221 fr. sv. -0,08%
1 euro 8,9648 cor.sve. -0,33%
S&P 500 1.265,33 0,90% Madrid 8.542,70 0,94% 1 euro 1,3309 dol.can. -0,44%
Titoli di Stato
Btp 09-01/07/12 2,500% 99,52 3,14
Btp 10-15/12/12 2,000% 98,29 3,55
Btp 02-01/02/13 4,750% 100,21 3,98
Btp 08-15/12/13 3,750% 97,87 4,45
Btp 10-01/11/13 2,250% 95,43 4,62
Btp 11-01/04/14 3,000% 95,59 4,74
Btp 04-01/02/15 4,250% 96,83 4,88
Btp 10-15/04/15 3,000% 92,37 5,24
Btp 11-15/04/16 3,750% 92,52 5,31
Btp 06-15/09/17 2,100% 82,84 7,97
Btp 96-01/11/26 7,250% 103,44 6,07
Btp 11-15/09/26 3,100% 76,79 7,84
Btp 05-01/02/37 4,000% 70,41 5,82
Btp 07-01/08/39 5,000% 78,98 6,02
Cct 07-01/12/14 3,400% 93,85 6,05
Cct 08-01/09/15 1,220% 88,37 6,89
Cct 09-01/07/16 1,140% 86,38 6,85
Ctz 10-31/12/12 - 96,56 3,52
Titolo Ced. Quot. Rend. eff.
23-12 netto %
Titolo Ced. Quot. Rend. eff.
23-12 netto %
Il consiglio A Gavio il 33% di Igli (Impregilo). Le dimissioni di Jonella Ligresti e Visentin da Premafin
FONDAZIONE
ENASARCO
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE
Si rende noto che la procedura ristretta per
l’affidamento del servizio di manutenzione
e controllo degli impianti autoclave, pompe
di sollevamento acque reflue, acque nere
e pozzi artesiani installati negli stabili di
proprietà della Fondazione siti in Roma,
Acilia e Pomezia ha avuto il seguente esito:
Aggiudicataria: GE.GI. S.R.L. - Via Treves,
51/53 - lotto 12 - Trezzano sul Naviglio (MI),
con il ribasso del 47,60%. Alla gara hanno
partecipato n. 4 imprese. Il testo integrale
dell’esito di gara è reperibile sul Foglio
Inserzioni della G.U.R.I. n. 151 del 23.12.2011
- parte II e sul sito www.enasarco.it.
Roma, lì 20/12/2011
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. Carlo F. Maggi
Parco Regionale dei Colli Euganei
ESTRATTO AVVISO ESPLORATIVO
L’Ente Parco dei Colli Euganei intende acquisire
delle manifestazioni di interesse a partecipare
alla procedura finalizzata alla scelta di un sog-
getto a cui affidare in concessione trentennale
il servizio di gestione e conduzione della strut-
tura di sostegno di impianti di ripetizione radio-
televisivi nel sito Monte Cero in località di
Calaone - Baone. Valore stimato della conces-
sione € 200.000,00 annui. Termine ricezione
manifestazione interesse: 31/01/2012 Ore
12.00. Copia integrale dell’avviso è scaricabile
dal sito www.parcocollieuganei.com.
Il Direttore - dott. Michele Gallo
Estratto di avvisi di appalti aggiudicati
Stazione appaltante / Informazioni / Documentazione: Galleria di Base del Brennero Brenner Basistunnel BBT SE, Dr.
Johann Hager, Grabenweg 3, A-6020 Innsbruck, Tel.: +43/512/4030, Fax: +43/512/4030-110, E-mail: ava@bbt-
se.com. Si dà avviso dell’avvenuta aggiudicazione dei seguenti appalti:
• AP118 Denominazione e oggetto dell’appalto: AP118 (Galleria di base del Brennero – Cunicolo esplorativo
Periadriatica ed Opere Propedeutiche ambito Mules); Procedura di affidamento: Procedura aperta; Criterio
di aggiudicazione: Prezzo più basso; Data di pubblicazione del bando: 29.04.2011; Data di aggiudicazione:
22.08.2011; Valore dell’offerta cui è stato aggiudicato l’appalto: 53.088.909,00 EUR; Nome e indirizzo
dell’aggiudicatario: Consorzio Brennero 2011, I-39100 Bolzano, Via Volta, 3; Data di invio dell’avviso alla
Commissione: 13.10.2011.
• AP119 Denominazione e oggetto dell’appalto: AP119 (Direzione lavori cunicolo esplorativo periadriatica ed opere
propedeutiche ambito Mules e servizi ac-cessori); Procedura di affidamento: Procedura aperta; Criterio di
aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa; Data di pubblicazione del bando: 06.04.2011;
Data di aggiudicazione: 19.08.2011; Valore dell’offerta cui è stato aggiudicato l’appalto: 3.085.682,87
EUR; Nome e indirizzo dell’aggiudicatario: Consorzio Brennero Ingegneria, I-39042 Bressanone,Via Alfred
Amonn 29 (c/o HBPM); Data di invio dell’avviso alla Commissione: 13.10.2011.
• AP124 Denominazione e oggetto dell’appalto: AP124 (Revisione legale dei conti e controllo contabile sedi di
Innsbruck e Bolzano); Procedura di affidamento: Procedura aperta; Criterio di aggiudicazione: Offerta
economicamente più vantaggiosa; Data di pubblicazione del bando: 21.05.2011; Data di aggiudicazione:
24.06.2011; Valore dell’offerta cui è stato aggiudicato l’appalto: 148.052,00 EUR; Nome e indirizzo del-
l’aggiudicatario: PriceWa-terhouseCoopers SpA, I-38122 Trento, Via Grazioli 73; Data di invio dell’avviso
alla Commissione: 04.11.2011.
• AP132 Denominazione e oggetto dell’appalto: AP132 (Supporto alla progettazione opere lato Italia); Procedura di
affidamento: Procedura aperta; Criterio di aggiudicazione: Prezzo più basso; Data di pubblicazione del
bando: 18.06.2011; Data di aggiudicazione: 14.09.2011; Valore dell’offerta cui è stato aggiudicato l’ap-
palto: 155.896,00 EUR; Nome e indirizzo dell’aggiudicatario: Bietergemeinschaft Pasquali Rausa
Engineering SRL / Barbera e Medici ingegneri associati, I-39100 Bolzano, piazza Walther 8; Data di invio
dell’avviso alla Commissione: 10.11.2011.
• AP126 Denominazione e oggetto dell’appalto: AP126 (Sondaggi profondi “Mules 2011”); Procedura di affidamen-
to: Procedura aperta; Criterio di aggiudicazione: Prezzo più basso; Data di pubblicazione del bando:
11.06.2011; Data di aggiudicazione: 20.07.2011; Valore dell’offerta cui è stato aggiudicato l’appalto:
1.536.500,00 EUR; Nome e indirizzo dell’aggiudicatario: AR-GE AP126 (Vicenzetto s.r.l. / Landservice s.r.l.),
c/o Vicenzetto s.r.l., I-35040 Villa Estense (PD) Italia, Via Municipio,18; Data di invio dell’avviso alla
Commissione: 13.12.2011.
• AP109 Denominazione e oggetto dell’appalto: AP109 (Monitoraggio geodetico in Val di Mules); Procedura di affi-
damento: Procedura aperta; Criterio di ag-giudicazione: Prezzo più basso; Data di pubblicazione del
bando: 05.07.2011; Data di aggiudicazione: 27.10.2011; Valore dell’offerta cui è stato aggiudicato l’appal-
to: 266.560,69 EUR; Nome e indirizzo dell’aggiudicatario: Trigonos ZT GmbH, A-6130 Schwaz,
Gilmstrasse 5; Data di invio dell’avviso alla Commissione: 15.12.2011
• AP121 Denominazione e oggetto dell’appalto: AP121 (Monitoraggio ambientale cunicolo esplorativo periadriatica
ed opere propedeutiche ambito Mules); Pro-cedura di affidamento: Procedura aperta; Criterio di aggiudica-
zione: Prez-zo più basso; Data di pubblicazione del bando: 04.06.2011; Data di aggiu-dicazione:
31.10.2011; Valore dell’offerta cui è stato aggiudicato l’appalto: 593.048,62 EUR; Nome e indirizzo del-
l’aggiudicatario: Bieter-gemeinschaft Geoconsulting / Multiproject / Sagidep / Polyproject /Bioprogramm c/o
Geoconsulting int., I-39100 Bolzano, Via Enzo Ferrari 5; Data di invio dell’avviso alla Commissione:
15.12.2011
Per maggiori informazioni si prega di consultare i seguenti siti web: www.bbt-se.com e http://ted.europa.eu
Il Consiglio di gestione Ing. Konrad Bergmeister Ing. Raffaele Zurlo
In data 22 dicembre 2011 Consob ha rilasciato con provvedimento
n. 11100908, approvazione del “Prospetto Base” relativo al programma
di emissione (per il periodo 22/12/2011 - 22/12/2012) di Prestiti Obbliga-
zionari emessi dalla Banca di Credito Cooperativo di Inzago S.C. a Tasso
Fisso, a Tasso Variabile, Zero Coupon, Step Up/Step Down e Tasso
Misto. Il “Prospetto Base” sarà pubblicato in forma elettronica sul sito Web
della Banca www.bccinzago.it in data 27.12.2011. Il “Prospetto Base”,
oltre che sul sito Internet, è consultabile al pubblico (per il periodo del
programma di offerta) presso la sede legale della Banca in Inzago
(MI) Piazza Maggiore,36, ove è possibile ottenerne gratuitamente copia
cartacea. Con le stesse modalità saranno messi a disposizione gli
avvisi integrativi concernenti le informazioni e le condizioni definitive dei
singolo prestiti.
Inzago 24.12.2011.
47 Economia
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011
#
italia: 515249535254
Codice cliente:
Agitazione alla Fincantieri
dopo la firma di Uilm e Fim
dell’accordo separato per la
riorganizzazione aziendale, che
prevede 1.243 esuberi. I
delegati di Uilm e Fim dei
cantieri di Ancona si sono
dimessi in polemica con i
sindacati nazionali. A Palermo
è stato dichiarato sciopero fino
al 1˚ gennaio mentre nello
stabilimento di Sestri Ponente
continua l’agitazione dei
dipendenti. La Fiom ha chiesto
al ministro dello Sviluppo
economico, Corrado Passera, di
riaprire il tavolo.
Accordo
strategico
per Eni
in Venezuela
per lo
sfruttamento
del
giacimento di
gas di Perla, uno dei più grandi
al mondo. Il numero uno del
gruppo energetico, Paolo
Scaroni (foto), ha anche siglato
un’intesa preliminare con la
società pubblica Pdvsa per
operare insieme nella vendita e
trasporto di greggio e prodotti
petroliferi.
Kellner scende in Generali
vendendo un altro 0,06%. La
partecipazione del finanziere
ceco ora è dell’1,13%.
Pirelli acquista da Camfin
il 49% di Pirelli Ambiente e
Pirelli Eco Technology, di cui
aveva già il 51%, per 7 milioni.
Telecom finanzia Ti Media
con una linea di credito da 60
milioni. Il finanziamento alla
controllata è finalizzato a
dotare la società di mezzi
adeguati a sostenere i
fabbisogni della gestione
operativa.
MILANO—Ritorno al passato nel mondo dell’auto. Ge-
neral Motors si prepara a riconquistare il primato delle
vendite globali nel 2011, perso nel 2008 dopo oltre 70 an-
ni di dominio a causa del sorpasso di Toyota. Il costrutto-
re giapponese quest’anno non solo scenderà dalla vetta,
ma dovrebbe scivolare al terzo posto, superato anche da
Volkswagen.
Toyota prevede vendite per 7,9 milioni di veicoli que-
st’anno, in calo del 6% rispetto agli 8,42 milioni del 2010.
A pesare sono stati i tagli alla produzione provocati dal
terremoto e dallo tsunami che lo scorso 11 marzo hanno
colpito il Sol Levante. L’americana Gm, risorta dal quasi
fallimento, nei primi 11 mesi di quest’anno ha venduto
6,79 milioni di unità (+9,2% rispetto allo stesso periodo
del 2010) e stima di superare il tetto dei 9 milioni per l’in-
tero anno, mentre la tedesca Volkswagen a fine novembre
aveva registrato vendite per 7,51 mi-
lioni di vetture e per il 2011 prevede
di sorpassare quota 8 milioni.
In attesa dei risultati definitivi di
fine anno, l’agenzia Moody’s ha
messo sotto osservazione, per un
possibile declassamento, il rating a
lungo termine di Toyota (oggi Aa3)
e cambiato l’outlook da stabile a ne-
ga t i vo. La mot i va z i one : l a
redditività della casa automobilisti-
ca nipponica è penalizzata dal caro
yen, che frena le esportazioni.
Ma i giapponesi preparano la ri-
scossa, anticipando che il 2012 sarà
un anno record, con vendite stima-
te in crescita del 20%, a 8,48 milioni
di unità, grazie a un ritorno alla nor-
malità della produzione. E per il
2013 i numeri dovrebbero essere an-
cora più positivi.
Guardando al mercato italiano, ie-
ri le Rsu della Fiat hanno approva-
to, con il voto favorevole di 513 de-
legati sindacali su 630 che si sono
recati alle urne (circa 930 gli aventi
diritto), il nuovo contratto del grup-
po, dopo l’accordo firmato il 13 di-
cembre da azienda e sindacati (con
il no della Fiom). Da gennaio sarà
valido per tutti gli 86.200 lavoratori
in una sessantina di stabilimenti ita-
liani di Fiat e Fiat Industrial.
Potrà invece concludersi a inizio 2012 la gara per Kver-
neland, la società norvegese di macchine agricole per cui
sono in lizza la giapponese Kubota, Fiat Industrial attra-
verso Cnh e la cinese Chery. Ingvald Loeyning, presidente
e ceo di Kverneland, ha fatto sapere che «gli azionisti pren-
deranno una decisione entro inizio gennaio», indicando
poi che i «soci sono in attesa di un rilancio dell’offerta.
Cnh deve valutare se intende alzare la posta». In attesa del-
le decisioni sull’espansione scandinava, Cnh punta a raf-
forzarsi in Cina. La società costruirà un nuovo sito produt-
tivo, a Harbin, nella provincia di Heilongjiang, con un in-
vestimento iniziale pari a 90 milioni di dollari.
Giuliana Ferraino
twitter @16febbraio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
milioni di vetture
prodotte nel corso
dell’intero anno, è
l’obiettivo che
General Motors
sta centrando
Exor resta al 10% con Wise e J. Hirsch
7,9
Ferretti,
salvataggio
in tribunale
Edison,
Fitch taglia
il rating:
«Spazzatura»
milioni di vetture,
è la produzione
del gruppo Toyota
dopo gli 8,42
milioni toccati nel
2010
9
8
MILANO — Passa di mano
Alpitour. Proprio alla vigilia
delle vacanze natalizie la
Exor della famiglia Agnelli ha
raggiunto l’accordo per cede-
re il controllo del più grande
tour operator italiano a due
fondi private equity. Si tratta
di Wise Sgr e J. Hirsch & Co.,
entrambi italiani a dispetto
del nome, che per un contro-
valore di 225 milioni di euro
hanno rilevato il 100%di Alpi-
tour. La vendita consente a
Exor di iscrivere una plusva-
lenza di 140 milioni in bilan-
cio, parte della quale sarà
reinvestita nella società a cui
i due fondi conferiranno il
tour operator.
La holding della famiglia
Agnelli fa dunque un passo
avanti nella strategia di sem-
plificazione del portafoglio
partecipazioni, senza però la-
sciare del tutto il settore turi-
smo. Si unirà infatti alla cor-
data guidata da Wise Sgr e J.
Hirsch & Co, affiancando gli
altri fondi che hanno parteci-
pato all’operazione, tra cui
Network Capital Partners. La
holding torinese avrà il 10%
della nuova società-veicolo a
fronte di un corrispettivo di
10 milioni di euro e «potrà
pertanto beneficiare pro quo-
ta di eventuali incrementi di
valore della società» ha spie-
gato una nota diffusa da
Exor. «L’accordo crea le pre-
messe per aprire un nuovo ca-
pitolo nella storia dell’Alpi-
tour — ha commentato il pre-
sidente, John Elkann —. Ab-
biamo accompagnato per qua-
si vent’anni la crescita del
gruppo turistico con un pro-
getto che ha portato alla con-
quista della leadership nazio-
nale. Ora si può aprire una fa-
se di ulteriore sviluppo e di
evoluzione, attraverso una
nuova iniziativa imprendito-
riale italiana, a cui siamo feli-
ci di dare il nostro sostegno».
I nuovi azionisti prosegui-
ranno con il rilancio della so-
cietà, che ha chiuso il 2010
con 1,3 miliardi di euro di fat-
turato e un margine operati-
vo di 50 milioni di euro. Non
sarà però Daniel John Winte-
ler a portare avanti il proget-
to. Il manager, arrivato nel
2006 dall’Ifil per raddrizzare i
bilanci del tour operator, ri-
marrà presidente pro tempo-
re poi, secondo indiscrezioni,
dovrebbe la-
sciare il timo-
ne a Gabriele
Burgio, ex nu-
mero uno del
colosso alber-
ghiero spa-
gnolo Nh Ho-
tel es, a cui
Wise e J. Hir-
s ch hanno
c hi es t o di
guidare Alpi-
tour.
In base al-
l’accordo si-
g l a t o i e r i
Exor riceverà
subi t o 210
milioni e al-
tri 15 milioni
successivamente, comprensi-
vi di interessi. È inoltre previ-
sto che al momento della ces-
sione del pacchetto, subordi-
nata ad alcune condizioni so-
spensive tra cui il via delle
banche finanziatrici, la corda-
ta di fondi riconosca a Exor
un’integrazione del prezzo le-
gata al risultato economico
raggiunto da Alpitour. Il clo-
sing è previsto per il primo
trimestre del 2012.
Federico De Rosa
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
milioni di auto
prodotte nel 2011
è l’obiettivo di
Volkswagen, che a
fine novembre era
a quota 7,51
Panorama
Agnelli Elkann: per l’operatore una nuova fase di sviluppo
Alpitour passa di mano
per 225 milioni
Burgio verso la guida
Il debito
Il riassetto
Al vertice
Il presidente di Gm Daniel Akerson (in primo piano)
Auto
Gm e Volkswagen
superano Toyota
Sì al contratto Fiat
Salvataggio all’antivigilia
di Natale per il gruppo
della nautica Ferretti. La
società, secondo quanto
risulta a Radiocor, ha
presentato ieri al
Tribunale di Forlì la
richiesta di omologa della
ristrutturazione del
debito, come previsto
dall’articolo 182 bis della
legge fallimentare. Dalle
carte depositate dallo
Studio La Croce, il gruppo
ha debiti per oltre un
miliardo (1,03 miliardi
considerando quelli
intercompany, 943 milioni
senza). L’accordo con le
banche, capofila Rbs,
esposte per 695 milioni
consente però il ricorso al
182 bis dal momento che
viene superata la
necessaria quota del 60%.
MILANO — A Foro
Buonaparte le mosse
delle agenzie di rating
erano temute. Ieri è
arrivato il verdetto della
prima, Fitch, che ha
tagliato il merito di
credito a lungo termine
di Edison da «BBB-» a
«BB-», cioè al livello
«junk» (spazzatura), e
quello relativo al breve
termine da «F3» a «B»,
mantenendo il primo
sotto osservazione.
Secondo l’agenzia di
rating il declassamento è
la conseguenza
dell’impatto negativo sul
prolungamento del
negoziato tra i soci per
stabilire il riassetto del
gruppo di Foro
Buonaparte. Intanto,
dopo l’incontro di ieri
tra Corrado Passera e il
numero uno di Edf Henri
Proglio, il riassetto resta
nelle mani del ministro
dello Sviluppo,
impegnato anche ieri in
una trattativa a distanza
per tentare di arrivare ai
primi giorni della
settimana prossima con
un’intesa di massima sui
due punti più delicati e
caldi del confronto: il
prezzo da attribuire al
30% di Edison che gli
italiani cederebbero ai
francesi e quello da
indicare per Edipower.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In alto il presidente di Exor,
John Elkann. Sopra, il
manager Gabriele Burgio
48 Economia
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera
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Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.
AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89
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AcomeA America (A1) 22/12 EUR 11,641 11,533
AcomeA America (A2) 22/12 EUR 11,732 11,623
AcomeA Asia Pacifico (A1) 22/12 EUR 2,991 2,990
AcomeA Asia Pacifico (A2) 22/12 EUR 3,004 3,003
AcomeA Breve Termine (A1) 22/12 EUR 11,193 11,176
AcomeA Breve Termine (A2) 22/12 EUR 11,212 11,195
AcomeA ETF Attivo (A1) 22/12 EUR 3,554 3,528
AcomeA ETF Attivo (A2) 22/12 EUR 3,564 3,538
AcomeA Eurobbligazionario (A1) 22/12 EUR 12,133 12,145
AcomeA Eurobbligazionario (A2) 22/12 EUR 12,160 12,172
AcomeA Europa (A1) 22/12 EUR 8,092 8,007
AcomeA Europa (A2) 22/12 EUR 8,138 8,052
AcomeA Globale (A1) 22/12 EUR 7,526 7,465
AcomeA Globale (A2) 22/12 EUR 7,626 7,564
AcomeA Italia (A1) 22/12 EUR 11,915 11,773
AcomeA Italia (A2) 22/12 EUR 11,980 11,837
AcomeA Liquidità (A1) 22/12 EUR 7,591 7,564
AcomeA Liquidità (A2) 22/12 EUR 7,591 7,564
AcomeA Obbligaz. Corporate (A1) 22/12 EUR 5,579 5,578
AcomeA Obbligaz. Coroprate (A2) 22/12 EUR 5,599 5,598
AcomeA Paesi Emergenti (A1) 22/12 EUR 5,580 5,573
AcomeA Paesi Emergenti (A2) 22/12 EUR 5,607 5,599
AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 22/12 EUR 2,962 2,943
AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 22/12 EUR 2,981 2,962
AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 22/12 EUR 3,934 3,917
AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 22/12 EUR 3,952 3,935
AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 22/12 EUR 4,701 4,692
AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 22/12 EUR 4,717 4,708
AcomeA Performance (A1) 22/12 EUR 16,052 16,035
AcomeA Performance (A2) 22/12 EUR 16,104 16,087
AKROS ABSOLUTE RETURN 31/10 EUR 462941,790 463959,843
AKROS DYNAMIC 31/10 EUR 431129,741 430016,413
AKROS MARKET NEUTRAL 31/10 EUR 474875,407 475323,591
AKROS LONG/SHORT EQUITY 30/11 EUR 469052,665 475224,538
Sol Invictus Absolute Return 23/12 EUR 100,604 100,068
Enea Invictus Absolute Bond Fd 23/12 EUR 99,796 99,793
Enea Invictus Commod. & Forex Fd 23/12 EUR 99,815 99,819
Enea Invictus Emerging Market Fd 23/12 EUR 99,860 99,837
Enea Invictus European Equity Fd 29/11 EUR 99,961 99,911
Enea Invictus Far East Fd 23/12 EUR 99,884 99,866
Enea Invictus Macro Fd 23/12 EUR 99,730 99,733
Enea Invictus Money Market Fd 23/12 EUR 99,835 99,834
Enea Invictus U.S. Equity Fd 23/12 EUR 99,879 99,870
Amundi Absolute 20/12 EUR 5,131 5,125
Amundi Azioni QEuro 22/12 EUR 10,463 10,339
Amundi Breve Termine 22/12 EUR 7,363 7,363
Amundi Corporate 3 anni 20/12 EUR 89,340 89,246
Amundi Corporate Giugno 2012 20/12 EUR 4,914 4,902
Amundi Dynamic Allocation 21/10 EUR 5,083 5,078
Amundi Equipe 1 22/12 EUR 5,236 5,236
Amundi Equipe 2 22/12 EUR 5,151 5,151
Amundi Equipe 3 22/12 EUR 5,067 5,066
Amundi Equipe 4 22/12 EUR 4,722 4,715
Amundi Eureka Brasile 2016 20/12 EUR 4,436 4,415
Amundi Eureka BRIC 2017 20/12 EUR 4,453 4,476
Amundi Eureka BRIC Ripresa 2014 20/12 EUR 5,278 5,299
Amundi Eureka China Double Win 20/12 EUR 5,413 5,460
Amundi Eureka Cina 2015 20/12 EUR 4,640 4,658
Amundi Eureka Cina Ripresa 2015 20/12 EUR 4,901 4,931
Amundi Eureka Crescita Az. 2017 16/12 EUR 4,515 4,693
Amundi Eureka Crescita Cina 2017 16/12 EUR 4,592 4,634
Amundi Eureka Crescita Fin. 2015 20/12 EUR 3,961 3,882
Amundi Eureka Crescita It. 2015 20/12 EUR 4,252 4,204
Amundi Eureka Crescita Set.I.2017 16/12 EUR 4,610 4,676
Amundi Eureka Crescita Val. 2017 16/12 EUR 4,837 4,906
Amundi Eureka Doppia Opp 2014 20/12 EUR 4,876 4,858
Amundi Eureka Double Call 20/12 EUR 5,164 5,189
Amundi Eureka Double Win 20/12 EUR 5,459 5,433
Amundi Eureka Double Win 2013 20/12 EUR 4,734 4,664
Amundi Eureka Dragon 20/12 EUR 6,491 6,482
Amundi Eureka Europa Em.Ri. 2017 20/12 EUR 4,145 4,172
Amundi Eureka Materie Prime 2015 20/12 EUR 5,192 5,200
Amundi Eureka Oriente 2015 20/12 EUR 4,823 4,863
Amundi Eureka Prog.Im.Verdi 2017 16/12 EUR 5,110 5,126
Amundi Eureka Ripresa 2014 20/12 EUR 5,164 5,129
Amundi Eureka Ripresa 2016 20/12 EUR 4,829 4,794
Amundi Eureka Ripresa Due 2014 20/12 EUR 4,788 4,761
Amundi Eureka Settori 2016 20/12 EUR 4,719 4,664
Amundi Eureka Sviluppo En. 2016 16/12 EUR 4,570 4,693
Amundi Eureka Svi. Ma.Pri.2016 16/12 EUR 4,826 4,929
Amundi Eureka Sviluppo USA 2016 16/12 EUR 4,745 4,752
Amundi Eureka USA 2015 20/12 EUR 5,085 5,055
Amundi Europe Equity 22/12 EUR 3,911 3,907
Amundi For. E. Eq. Op. 2013 20/12 EUR 4,458 4,435
Amundi For. E. Eq. Op. Due 2013 20/12 EUR 4,479 4,451
Amundi For. Em.MktEq.R.2014 20/12 EUR 5,054 5,045
Amundi For. Gar. Hi. Div. 2014 20/12 EUR 4,944 4,941
Amundi Form Gar.E.Mk.Eq.R 2013 20/12 EUR 5,064 5,063
Amundi Form Gar.Eq.R.DUE 2013 20/12 EUR 5,061 5,055
Amundi Form Gar.Eq.Recall 2013 20/12 EUR 5,053 5,048
Amundi Form Gar.Mer.Emergenti 20/12 EUR 5,756 5,755
Amundi Form Garantita 2012 20/12 EUR 5,049 5,046
Amundi Form Garantita 2013 20/12 EUR 4,994 4,987
Amundi Form Garantita Due 2013 20/12 EUR 5,043 5,039
Amundi Form Priv.Div.Opportunity 20/12 EUR 5,016 5,015
Amundi Global Emerging Equity 22/12 EUR 4,757 4,762
Amundi Global Equity 22/12 EUR 4,178 4,174
Amundi Liquidità 22/12 EUR 9,033 9,031
Amundi Obbligazionario Euro 22/12 EUR 5,247 5,245
Amundi Più 22/12 EUR 5,633 5,631
Amundi Premium Power 22/12 EUR 5,005 5,004
Amundi Private Alfa 2007 20/12 EUR 4,776 4,795
Amundi QBalanced 22/12 EUR 8,218 8,189
Amundi QReturn 22/12 EUR 5,461 5,428
Amundi Soluzione Tassi 22/12 EUR 4,733 4,731
Amundi Strategia 95 22/12 EUR 4,837 4,836
Unibanca Plus 22/12 EUR 5,163 5,161
Numero Verde 800 255783
[email protected] - www.animasgr.it
Anima America 22/12 EUR 3,996 3,940
Anima Asia 22/12 EUR 5,604 5,629
Anima Convertibile 22/12 EUR 5,746 5,734
Anima Emerging Markets 22/12 EUR 9,514 9,506
Anima Europa 22/12 EUR 3,606 3,567
Anima Fondattivo 22/12 EUR 13,163 13,079
Anima Fondimpiego 22/12 EUR 17,705 17,689
Anima Fondo Trading 22/12 EUR 11,892 11,753
Anima Liquidità 22/12 EUR 6,567 6,559
Anima Obbligaz Euro 22/12 EUR 6,665 6,661
Anima Obiettivo Rend. 22/12 EUR 5,226 5,228
Americhe 22/12 EUR 9,845 9,820
Corporate Bd 22/12 EUR 6,618 6,606
Emerging Markets Bd 22/12 EUR 6,623 6,632
Emerging Markets Eq 22/12 EUR 6,337 6,323
Europa 22/12 EUR 11,936 11,826
Iniziativa Europa 22/12 EUR 5,941 5,884
Italia 22/12 EUR 11,667 11,527
Monetario 22/12 EUR 11,522 11,522
Pacifico 22/12 EUR 4,650 4,664
Pianeta 22/12 EUR 10,584 10,585
Risparmio 22/12 EUR 7,165 7,160
Sforzesco 22/12 EUR 9,812 9,794
Tesoreria 22/12 EUR 6,765 6,764
Valore Globale 22/12 EUR 19,467 19,250
Visconteo 22/12 EUR 33,523 33,390
Capitale Piu' C.Azionario 22/12 EUR 4,433 4,402
Capitale Piu' C.Bilanc. 15 22/12 EUR 5,011 5,002
Capitale Piu' C.Bilanc. 30 22/12 EUR 4,687 4,679
Capitale Piu' C.Obbligaz. 22/12 EUR 5,285 5,286
Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.
AZIMUT SGR - tel.02.88981
www.azimut.it - [email protected]
Azimut Bilanciato 21/12 EUR 21,631 21,683
Azimut Formula 1 Absolute 21/12 EUR 5,923 5,928
Azimut Formula 1 Conserv 21/12 EUR 6,127 6,131
Azimut Formula Target 2013 21/12 EUR 6,273 6,273
Azimut Formula Target 2014 21/12 EUR 5,779 5,782
Azimut Garanzia 21/12 EUR 12,188 12,181
Azimut Prev. Com. Crescita 21/12 EUR 8,833 8,851
Azimut Prev. Com. Equilibrato 21/12 EUR 10,410 10,419
Azimut Prev. Com. Garantito 21/12 EUR 9,679 9,694
Azimut Prev. Com. Protetto 21/12 EUR 11,397 11,400
Azimut Reddito Euro 21/12 EUR 15,085 15,111
Azimut Reddito Usa 21/12 EUR 6,080 6,066
Azimut Scudo 21/12 EUR 7,158 7,140
Azimut Solidity 21/12 EUR 7,419 7,436
Azimut Strategic Trend 21/12 EUR 4,821 4,833
Azimut Trend America 21/12 EUR 9,322 9,271
Azimut Trend Europa 21/12 EUR 9,788 9,839
Azimut Trend Italia 21/12 EUR 11,304 11,414
Azimut Trend Pacifico 21/12 EUR 6,196 6,120
Azimut Trend Tassi 21/12 EUR 8,629 8,641
Azimut Trend 21/12 EUR 19,880 19,866
AZ FUND MANAGEMENT SA
AZ F. Active Selection 21/12 EUR 4,517 4,532
AZ F. Active Strategy 21/12 EUR 4,692 4,685
AZ F. Alpha Man. Credit 21/12 EUR 4,870 4,855
AZ F. Alpha Man. Equity 21/12 EUR 3,847 3,793
AZ F. Alpha Man. Them. 21/12 EUR 3,032 3,000
AZ F. American Trend 21/12 EUR 2,378 2,367
AZ F. Asset Plus 21/12 EUR 5,083 5,062
AZ F. Asset Power 21/12 EUR 4,705 4,664
AZ F. Best Bond 21/12 EUR 5,028 5,009
AZ F. Best Cedola 21/12 EUR 5,089 5,077
AZ F. Best Equity 21/12 EUR 4,847 4,815
AZ F. Bond Target 2015 21/12 EUR 4,942 4,945
AZ F. Bond Trend 21/12 EUR 5,231 5,234
AZ F. Bot Plus 21/12 EUR 5,151 5,151
AZ F. Cash 12 Mesi 21/12 EUR 5,033 5,033
AZ F. Cash Overnight 21/12 EUR 5,025 5,025
AZ F. Cat Bond 14/12 EUR 5,027 5,016
AZ F. CGM Opport Corp Bd 21/12 EUR 5,036 5,032
AZ F. CGM Opport European 21/12 EUR 5,181 5,194
AZ F. CGM Opport Global 21/12 EUR 5,451 5,422
AZ F. CGM Opport Gov Bd 21/12 EUR 4,967 4,968
AZ F. Commodity Trading 21/12 EUR 4,574 4,564
AZ F. Conservative 21/12 EUR 5,382 5,373
AZ F. Corporate Premium 21/12 EUR 4,663 4,652
AZ F. Dividend Premium 21/12 EUR 4,699 4,702
AZ F. Emer. Mkt Asia 21/12 EUR 5,234 5,122
AZ F. Emer. Mkt Europe 21/12 EUR 3,226 3,203
AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. 21/12 EUR 5,690 5,651
AZ F. European Dynamic 21/12 EUR 4,251 4,261
AZ F. European Trend 21/12 EUR 2,432 2,446
AZ F. Formula 1 Absolute 21/12 EUR 4,315 4,318
AZ F. Formula 1 Alpha Plus 30/11 EUR 5,390 5,385
AZ F. Formula Target 2014 21/12 EUR 4,086 4,090
AZ F. Formula Target 2015 21/12 EUR 4,978 4,983
AZ F. Formula 1 Conserv. 21/12 EUR 4,525 4,528
AZ F. Income 21/12 EUR 5,384 5,392
AZ F. Institutional Target 21/12 EUR 4,832 4,844
AZ F. Italian Trend 21/12 EUR 2,312 2,333
AZ F. Macro Dynamic 21/12 EUR 5,194 5,191
AZ F. Opportunities 21/12 EUR 3,530 3,492
AZ F. Pacific Trend 21/12 EUR 3,602 3,565
AZ F. Qbond 21/12 EUR 4,941 4,941
AZ F. QProtection 21/12 EUR 4,796 4,797
AZ F. Qtrend 21/12 EUR 4,471 4,474
AZ F. Renminbi Opport 21/12 EUR 5,069 5,060
AZ F. Reserve Short Term 21/12 EUR 6,042 6,041
AZ F. Solidity 21/12 EUR 5,102 5,105
AZ F. Strategic Trend 21/12 EUR 4,439 4,450
AZ F. Trend 21/12 EUR 4,367 4,364
AZ F. US Income 21/12 EUR 5,958 5,947
Carige Azionario Europa 22/12 EUR 5,012 4,972
Carige Azionario Internazionale 22/12 EUR 6,759 6,722
Carige Azionario Italia 22/12 EUR 4,087 4,036
Carige Bilanciato 10 22/12 EUR 5,380 5,370
Carige Bilanciato 30 22/12 EUR 4,958 4,934
Carige Bilanciato 50 22/12 EUR 5,514 5,475
Carige Corporate Euro 22/12 EUR 6,432 6,433
Carige Total Return 1 22/12 EUR 5,028 5,026
Carige Total Return 2 22/12 EUR 4,302 4,294
Carige Liquidita Euro 22/12 EUR 6,395 6,393
Carige Monetario Euro 22/12 EUR 11,690 11,690
Carige Obblig Euro 22/12 EUR 10,988 10,993
Carige Obblig Euro Lungo Termine 22/12 EUR 5,773 5,780
Carige Obblig Globale 22/12 EUR 6,073 6,065
Fondo Pensione Aperto Carige
Difesa Classe A 30/11 EUR 13,523 13,764
Difesa 30/11 EUR 13,317 13,558
Obiettivo TFR Classe A 30/11 EUR 10,838 11,032
Obiettivo TFR 30/11 EUR 10,686 10,881
Rivalutazione Classe A 30/11 EUR 10,080 10,218
Rivalutazione 30/11 EUR 9,731 9,871
Valorizzazione Classe A 30/11 EUR 12,495 12,714
Valorizzazione 30/11 EUR 12,207 12,426
Num tel: 178 311 01 00
www.compamfund.com - [email protected]
Bluesky Global Strategy A 22/12 USD 1234,162 1233,711
Bond Euro A 22/12 EUR 1159,998 1159,833
Bond Euro B 22/12 EUR 1130,584 1130,419
Bond Risk A 22/12 EUR 1080,023 1078,045
Bond Risk B 22/12 EUR 1045,486 1043,585
CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A 22/12 EUR 1335,099 1335,003
CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B 22/12 EUR 1297,110 1297,033
European Equity A 22/12 EUR 1076,692 1069,754
European Equity B 22/12 EUR 1032,311 1025,676
Multiman. Bal. A 21/12 EUR 102,601 102,176
Multiman. Bal. M 21/12 EUR 104,367 103,931
Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A 21/12 EUR 61,264 61,227
Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M 21/12 EUR 62,921 62,875
Multiman.Target Alpha A 21/12 EUR 100,258 99,991
DB Platinum
Agriculture Euro R1C A 21/12 EUR 72,040 71,530
Comm Euro R1C A 22/12 EUR 125,890 125,600
Comm Harvest R3C E 22/12 EUR 97,330 98,570
Croci Germany R1C A - EUR - -
Currency Returns Plus R1C 21/12 EUR 940,120 941,040
Dyn Aktien Pl R1C A 21/12 EUR 92,800 92,830
DB Platinum IV
Croci Euro R1C B 22/12 EUR 79,940 78,870
Croci Japan R1C B 21/12 JPY 5481,000 5407,790
Croci US R1C B 22/12 USD 109,660 108,480
Dyn. Bd Stabilität Plus R1C A 21/12 EUR 98,660 98,760
Dyn. Cash R1C A 21/12 EUR 101,610 101,600
Dyn. ETF Selector 3 R1C A 20/12 EUR 97,600 97,370
Dyn. ETF Selector 6 R1C A 20/12 EUR 83,740 83,300
Dyn. ETF Selector 8 R1C A 20/12 EUR 101,420 100,680
Paulson Global R1C E 14/12 EUR 6327,430 6763,920
Sovereign Plus R1C A 21/12 EUR 103,350 103,110
Systematic Alpha Index R1C A 14/12 EUR 10246,660 10141,080
Tel. 02/88219.1 - [email protected]
www.gruppoesperia.com
Duemme Sicav
Asian Equities C 22/12 JPY 4949,000 4925,000
Bond Euro Area C 22/12 EUR 134,500 134,600
Bond Inflation Linked C 22/12 EUR 96,670 96,900
Corporate Bond Euro C 22/12 EUR 115,470 115,250
Dynamic Equity 22/12 EUR 66,830 67,200
Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.
Efficient 22/12 EUR 95,450 95,410
Equity Opportunity C 22/12 EUR 98,340 98,810
Euro Equities C 22/12 EUR 69,520 70,250
Euro Investments C 22/12 EUR 95,800 95,750
Flexible Strategies C 22/12 EUR 89,700 89,640
Glob. Tactical Asset All. 22/12 EUR 105,650 105,610
Global Convertible Plus 22/12 EUR 90,850 90,760
Global Equity 22/12 EUR 83,120 81,930
Gov Bond Euro Medium Term C 22/12 EUR 114,430 114,630
High Dividend Euro 06/12 EUR 72,660 71,680
Money Market C 22/12 EUR 106,420 106,460
Private Equity Strategies C 22/12 EUR 81,300 80,960
Systematic Diversification C 22/12 EUR 96,850 96,820
Strategic Portfolio C 22/12 EUR 74,820 75,560
Total Return C 22/12 EUR 94,280 94,250
US Equities C 22/12 USD 103,720 102,490
Usa Short Term C 22/12 USD 110,520 110,490
Duemme Sgr
Duemme Hedge Dynamic 30/09 EUR 383558,828 405980,878
Duemme Hedge Performance 30/09 EUR 552860,479 570661,683
Duemme Hedge Protection 30/09 EUR 538494,100 568719,560
www.eurizoncapital.it
tel. 02 88101
Eurizon Az Asia Nuove Econom. 22/12 EUR 9,782 9,810
Eurizon Az Area Euro 22/12 EUR 20,690 20,437
Eurizon Az Energie Mat Pr 22/12 EUR 8,923 8,840
Eurizon Az Internazionale Etico 03/12 EUR 5,271 5,291
Eurizon Az Salute E Amb 22/12 EUR 14,842 14,755
Eurizon Az Teconol Avanz 22/12 EUR 4,177 4,141
Eurizon Azioni America 22/12 EUR 9,203 9,141
Eurizon Azioni Europa 22/12 EUR 7,331 7,249
Eurizon Azioni Finanza 22/12 EUR 14,762 14,574
Eurizon Azioni Internazionali 22/12 EUR 7,125 7,086
Eurizon Azioni Italia 22/12 EUR 9,259 9,129
Eurizon Azioni Pacifico 22/12 EUR 3,580 3,601
Eurizon Azioni Paesi Emergenti 22/12 EUR 8,027 8,010
Eurizon Azioni PMI America 22/12 EUR 21,695 21,489
Eurizon Azioni PMI Italia 22/12 EUR 3,502 3,456
Eurizon Azioni PMI Europa 22/12 EUR 7,366 7,309
Eurizon Bilanc Euro Multiman 22/12 EUR 33,524 33,531
Eurizon Diversificato Etico 22/12 EUR 7,864 7,852
Eurizon Focus Cap Protetto 12/2014 22/12 EUR 4,721 4,734
Eurizon Focus Gar 06/2012 22/12 EUR 5,104 5,097
Eurizon Focus Gar 09/2012 22/12 EUR 5,060 5,053
Eurizon Focus Gar 12/2012 22/12 EUR 5,042 5,038
Eurizon Focus Gar 03/2013 22/12 EUR 5,042 5,044
Eurizon Focus Gar II Sem 06 22/12 EUR 5,219 5,219
Eurizon Focus Gar I T 07 22/12 EUR 5,108 5,108
Eurizon Focus Gar II T 07 22/12 EUR 5,093 5,092
Eurizon Focus Gar III T 07 22/12 EUR 4,962 4,957
Eurizon Focus Gar IV T 07 22/12 EUR 5,123 5,119
Eurizon Liquidita' A 22/12 EUR 7,322 7,317
Eurizon Liquidita' B 22/12 EUR 7,531 7,525
Eurizon Obbligazioni Cedola Cl A 22/12 EUR 5,949 5,946
Eurizon Obbligazioni Cedola Cl D 22/12 EUR 5,949 5,946
Eurizon Obbligazioni Emergenti 22/12 EUR 12,183 12,175
Eurizon Obbligazioni Etico 22/12 EUR 5,408 5,409
Eurizon Obbligazioni Euro 22/12 EUR 13,829 13,837
Eurizon Obbligazioni Euro BT Cl A 22/12 EUR 14,992 14,988
Eurizon Obbligazioni Euro BT Cl D 22/12 EUR 14,992 14,988
Eurizon Obbligazioni Euro Corp 22/12 EUR 5,507 5,501
Eurizon Obbligazioni Euro Corp BT 22/12 EUR 7,499 7,490
Eurizon Obbligazioni Euro HY 22/12 EUR 7,064 7,053
Eurizon Obbligazioni Internazionali 22/12 EUR 9,332 9,335
Eurizon Obiettivo Rendimento 22/12 EUR 7,895 7,895
Eurizon Profilo Conservativo 22/12 EUR 5,413 5,409
Eurizon Profilo Dinamico 22/12 EUR 5,144 5,129
Eurizon Profilo Moderato 22/12 EUR 5,268 5,261
Eurizon Rendimento Assoluto 2 A 22/12 EUR 5,192 5,187
Eurizon Rendimento Assoluto 3 A 22/12 EUR 5,291 5,284
Eurizon Team 1 22/12 EUR 5,973 5,969
Eurizon Team 2 22/12 EUR 5,636 5,632
Eurizon Team 3 22/12 EUR 4,682 4,676
Eurizon Team 4 22/12 EUR 3,926 3,910
Eurizon Team 5 22/12 EUR 3,725 3,706
Eurizon Tesoreria Dollar 22/12 EUR 12,717 12,734
Eurizon Tesoreria Euro A 22/12 EUR 7,736 7,732
Eurizon Tesoreria Euro B 22/12 EUR 7,812 7,807
Eurizon Tesoreria Dollar $ 22/12 USD 16,615 16,614
Eurizon Rendita Cl A 22/12 EUR 5,896 5,883
Eurizon Rendita Cl D 22/12 EUR 5,896 5,883
Eurizon Soluzione 10 22/12 EUR 6,691 6,688
Eurizon Soluzione 40 22/12 EUR 5,945 5,937
Eurizon Soluzione 60 22/12 EUR 23,064 23,006
Eurizon Strategia Prot III Trim 11 22/12 EUR 5,260 5,246
Passadore Monetario 22/12 EUR 7,181 7,177
Teodorico Monetario 22/12 EUR 7,549 7,545
Unibanca Azionario Europa 22/12 EUR 5,362 5,296
Unibanca Monetario 22/12 EUR 5,784 5,779
Unibanca Obbligaz Euro 22/12 EUR 5,790 5,793
ABS- I 31/10 EUR 6745,992 6956,029
BOND-B 31/10 EUR 503781,272 501713,582
EQUITY- I 30/11 EUR 475070,697 480478,236
Tel: 848 58 58 20
Sito web: www.ingdirect.it
Dividendo Arancio 22/12 EUR 38,380 38,060
Convertibile Arancio 22/12 EUR 51,020 50,980
Euro Arancio 22/12 EUR 54,080 54,090
Bilancio Arancio 01/03 EUR 48,380 48,320
Borsa Protetta Agosto 21/12 EUR 54,380 54,130
Borsa Protetta Febbraio 21/12 EUR 47,710 47,380
Borsa Protetta Maggio 21/12 EUR 51,060 50,820
Borsa Protetta Novembre 21/12 EUR 53,240 52,990
Inflazione Più Arancio 22/12 EUR 47,940 47,870
Mattone Arancio 22/12 EUR 32,140 31,890
Profilo Dinamico Arancio 22/12 EUR 50,420 50,520
Profilo Equilibrato Arancio 22/12 EUR 50,620 50,680
Profilo Moderato Arancio 22/12 EUR 50,330 50,370
Top Italia Arancio 22/12 EUR 35,250 34,760
La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia
è disponibile sul sito www.invesco.it
Invesco Funds
Asia Balanced R 23/12 USD 9,290 9,230
Asia Balanced E 23/12 EUR 12,280 12,220
Asia Consumer Demand R 23/12 USD 8,140 8,050
Asia Consumer Demand E 23/12 EUR 7,910 7,830
Asia Infrastructure R 23/12 USD 7,890 7,800
Asia Infrastructure E 23/12 EUR 9,480 9,390
Balanced-Risk Allocation A 23/12 EUR 13,280 13,220
Balanced-Risk Allocation R 23/12 EUR 10,970 10,920
Balanced-Risk Allocation E 23/12 EUR 13,120 13,070
Em. Loc. Cur. Debt R-Dis.M 23/12 USD 9,083 9,066
Em. Loc. Cur. Debt E 23/12 EUR 10,567 10,559
Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M 23/12 USD 10,225 10,206
Energy R 23/12 USD 7,700 7,620
Energy E 23/12 EUR 17,330 17,170
Euro Corp. Bond R-Dis.M 23/12 EUR 9,389 9,377
Euro Corp. Bond R 23/12 EUR 9,576 9,564
Euro Corp. Bond E 23/12 EUR 12,665 12,649
Euro Corp. Bond A-Dis.M 23/12 EUR 10,466 10,452
Euro Inflation-Link. Bond R 23/12 EUR 9,686 9,656
Euro Inflation-Link. Bond E 23/12 EUR 13,830 13,787
Glob. Equity Income R 23/12 USD 34,610 34,390
Glob. Smaller Companies Eq. R 23/12 USD 29,140 28,950
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E 23/12 EUR 10,153 10,140
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis. T 23/12 EUR 9,768 9,757
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond R-Dis. M 23/12 EUR 9,409 9,398
Greater China Eq. R 23/12 USD 8,080 7,960
Greater China Eq. E 23/12 EUR 22,060 21,770
Japanese Eq. Advantage E 23/12 EUR 9,800 9,810
Japanese Eq. Advantage R 23/12 JPY 1557,000 1557,000
Pan European Eq. R 23/12 EUR 8,750 8,660
Pan European Eq. E 23/12 EUR 10,020 9,920
Pan European Struct. Eq. R 23/12 EUR 9,620 9,550
Pan European Struct. Eq. E 23/12 EUR 8,390 8,330
US Value Equity R 23/12 USD 17,250 17,070
Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.
Per ulteriori informazioni, visitate il sito
www.invescopowershares.net
Dynamic US Market 22/12 EUR 6,034 5,997
EQQQ 22/12 EUR 42,717 42,440
EuroMTS Cash 3 Months 22/12 EUR 102,528 102,514
FTSE RAFI Asia Pacific Ex-Jap 22/12 EUR 4,942 4,970
FTSE RAFI Dev. 1000 Fund 22/12 EUR 8,389 8,319
FTSE RAFI Dev. Europe Mid-Sm 22/12 EUR 7,599 7,537
FTSE RAFI Emerging Mkts 22/12 EUR 6,323 6,286
FTSE RAFI Europe 22/12 EUR 6,218 6,140
FTSE RAFI Hong Kong China 22/12 EUR 12,633 12,638
FTSE RAFI Italy 30 22/12 EUR 3,831 3,782
FTSE RAFI Switzerland 22/12 EUR 6,782 6,752
FTSE RAFI US 1000 22/12 EUR 6,962 6,907
Global Agriculture NASDAQ OMX 22/12 EUR 8,302 8,211
Global Clean Energy 22/12 EUR 3,071 3,034
Global Listed Private Eq. 22/12 EUR 4,989 4,943
MENA NASDAQ OMX 22/12 EUR 7,572 7,652
Palisades Global Water 22/12 EUR 6,406 6,398
Tel: 02 77718.1
www.kairospartners.com
KAIROS PARTNERS SGR
Kairos Div. + I 31/10 EUR 510422,931 512635,519
Kairos Div. + P 31/10 EUR 504552,087 506941,964
Kairos Equity A 31/10 EUR 708939,058 709410,780
Kairos Fix. Inc. A 31/10 EUR 562745,660 565513,590
Kairos Fix. Inc. I 31/10 EUR 500312,035 502792,570
Kairos Italia A 30/11 EUR 466510,159 487712,603
Kairos Low Vol. A 31/10 EUR 704980,548 707016,178
Kairos Low Vol. B 31/10 EUR 481760,969 483370,604
Kairos Low Vol. I 31/10 EUR 490656,398 492090,996
Kairos Medium Term A 31/10 EUR 522948,281 527227,183
Kairos Medium Term B 31/10 EUR 493387,996 497870,502
Kairos Multi-Str. A 31/10 EUR 755787,566 760004,381
Kairos Multi-Str. B 31/10 EUR 539030,510 542395,616
Kairos Multi-Str. I 31/10 EUR 503880,151 506552,567
Kairos Global 22/12 EUR 5,588 5,564
Kairos Income 22/12 EUR 6,726 6,724
Kairos Small Cap 22/12 EUR 9,074 9,044
KAIROS INTERNATIONAL SICAV
KIS - Ambiente A 22/12 EUR 90,850 90,610
KIS - Ambiente I 22/12 EUR 90,910 90,660
KIS - Absolute A 22/12 EUR 82,320 81,790
KIS - Absolute F 22/12 EUR 81,620 81,090
KIS - Absolute I 22/12 EUR 82,510 81,980
KIS - Ambiente D 22/12 EUR 90,080 89,830
KIS - Ambiente F 22/12 EUR 89,740 89,500
KIS - Ambiente X 22/12 EUR 91,290 91,040
KIS - America A-USD 16/12 USD 183,940 188,790
KIS - America D 16/12 EUR 127,680 131,290
KIS - America F 16/12 EUR 129,080 132,730
KIS - America X 16/12 EUR 130,700 134,360
KIS - Asia A 16/12 EUR 105,550 107,550
KIS - Asia D 09/12 EUR 107,100 109,430
KIS - Asia F 16/12 EUR 104,510 106,510
KIS - Bond A 22/12 EUR 105,900 105,840
KIS - Bond A-USD 22/12 USD 110,250 110,120
KIS - Bond D 22/12 EUR 104,880 104,810
KIS - Bond F 22/12 EUR 105,450 105,390
KIS - Bond I 22/12 EUR 106,290 106,230
KIS - Bond Plus A 22/12 EUR 100,990 100,990
KIS - Dynamic A 22/12 EUR 117,300 117,270
KIS - Dynamic A-USD 22/12 USD 127,270 127,170
KIS - Dynamic D 22/12 EUR 116,040 116,010
KIS - Dynamic F 22/12 EUR 117,050 117,020
KIS - Dynamic I 22/12 EUR 117,490 117,460
KIS - Dynamic X 22/12 EUR 118,540 118,500
KIS - Global A 22/12 EUR 77,290 77,040
KIS - Global D 22/12 EUR 74,600 74,360
KIS - Global F 22/12 EUR 76,670 76,420
KIS - Global I 22/12 EUR 77,370 77,120
KIS - Global X 22/12 EUR 78,450 78,190
KIS - Income A 22/12 EUR 106,200 106,180
KIS - Income D 22/12 EUR 104,210 104,180
KIS - Income I 22/12 EUR 107,060 107,040
KIS - Income X 21/06 EUR 107,500 107,500
KIS - Multi-Str. UCITS A 16/12 EUR 102,410 103,200
KIS - Multi-Str. UCITS D 16/12 EUR 101,130 101,910
KIS - Multi-Str. UCITS F 16/12 EUR 101,980 102,780
KIS - Multi-Str. UCITS I 16/12 EUR 102,490 103,280
KIS - Multi-Str. UCITS X 18/11 EUR 104,520 105,250
KIS - Selection A 22/12 EUR 107,140 106,870
KIS - Selection F 22/12 EUR 106,550 106,290
KIS - Selection I 22/12 EUR 107,260 106,990
KIS - Sm. Cap A 22/12 EUR 86,100 85,830
KIS - Sm. Cap D 22/12 EUR 85,080 84,820
KIS - Sm. Cap F 22/12 EUR 85,660 85,390
KIS - Sm. Cap I 22/12 EUR 86,300 86,030
KIS - Sm. Cap X 22/12 EUR 87,500 87,220
KIS - Target 2014 X 22/12 EUR 103,410 103,370
KIS - Trading A 22/12 EUR 74,880 73,950
KIS - Trading D 22/12 EUR 73,670 72,760
KIS - Trading F 22/12 EUR 74,420 73,490
KIS - Trading I 22/12 EUR 75,040 74,110
KIS - Trading X 13/09 EUR 78,120 77,500
KIS - Trend A 16/12 EUR 99,080 98,290
KIS - Trend F 16/12 EUR 98,650 97,880
KIS - Trend I 16/12 EUR 99,240 98,450
ASIAN OPP CAP RET EUR 21/12 EUR 7,689 7,619
DYNAMIC GROWTH RET EUR 21/12 EUR 825,376 834,672
FLEX DUR CAP RET EUR A 21/12 EUR 1072,011 1073,332
FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR 21/12 EUR 95,837 95,790
FLEX STRATEGY RET EUR 21/12 EUR 95,171 95,170
HIGH GROWTH CAP RET EUR 21/12 EUR 59,881 60,268
ITALY CAP RET A EUR 21/12 EUR 16,568 16,653
SHORT DURATION CAP RET EUR 21/12 EUR 895,324 895,357
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Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475
NM Augustum Corp Bd A 22/12 EUR 145,240 145,150
NM Augustum High Qual Bd A 22/12 EUR 124,240 124,510
NM Augustum Pan European Eq A 22/12 EUR 62,640 61,780
NM Euro Bonds Short Term A 22/12 EUR 126,300 126,300
NM Euro Equities A 22/12 EUR 32,810 32,350
NM Global Equities A 22/12 EUR 52,490 52,180
NM Inflation Linked Bond Europe A 22/12 EUR 98,560 98,480
NM Large Europe Corp A 22/12 EUR 113,660 113,670
NM Previra World Cons A 22/12 EUR 115,180 115,020
NM Q7 Active Eq. Int. A 22/12 EUR 67,350 67,310
NM Q7 Globalflex A 16/12 EUR 99,120 98,660
NM Total Return Flexible A 16/12 EUR 113,590 113,560
Numero verde 800 124811
[email protected]
Nextam Bilanciato 22/12 EUR 5,369 5,346
Nextam Flessibile 22/12 EUR 3,987 3,971
Nextam Obblig. Misto 22/12 EUR 5,799 5,786
NEXTAM PARTNERS SICAV
AAM Pro Select A 22/12 EUR 4,455 4,450
AAM Pro Select I 22/12 EUR 4,516 4,511
BInver International A - EUR - -
BInver International I - EUR - -
Citic Securities China A - EUR - -
Citic Securities China I 25/11 EUR 5,016 -
Fidela A 22/12 EUR 4,735 4,731
Fidela I 22/12 EUR 5,058 5,055
Income A 22/12 EUR 4,925 4,930
Income I 22/12 EUR 4,935 4,940
International Equity A 22/12 EUR 5,120 5,080
International Equity I 22/12 EUR 5,122 5,083
Italian Selection A 22/12 EUR 4,301 4,252
Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.
Italian Selection I 22/12 EUR 4,331 4,281
Liquidity A 22/12 EUR 5,292 5,290
Liquidity I 22/12 EUR 5,335 5,332
Multimanager American Eq.A 22/12 EUR 3,494 3,476
Multimanager American Eq.I 22/12 EUR 3,603 3,585
Multimanager Asia Pacific Eq.A 22/12 EUR 4,010 3,995
Multimanager Asia Pacific Eq.I 22/12 EUR 4,120 4,105
Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 22/12 EUR 4,060 4,053
Multimanager Emerg.Mkts Eq.I 22/12 EUR 4,143 4,136
Multimanager European Eq.A 22/12 EUR 3,234 3,229
Multimanager European Eq.I 22/12 EUR 3,322 3,316
Strategic A 22/12 EUR 4,240 4,225
Strategic I 22/12 EUR 4,363 4,347
www.oysterfunds.com
Absolute Return EUR2 22/12 EUR 146,660 146,440
Asia Opport. EUR2 22/12 EUR 115,970 115,940
Asia Opport. USD2 22/12 USD 117,940 117,910
Credit Opport. EUR2 22/12 EUR 156,840 156,840
Diversified EUR 22/12 EUR 219,580 219,390
Dynamic Allocation EUR 22/12 EUR 127,610 126,530
Emerg. Mkts Dynamic EUR2 22/12 EUR 86,760 86,560
Emerg. Mkts Dynamic USD2 22/12 USD 92,160 91,950
Euro Liquidity EUR 22/12 EUR 151,703 151,718
Europ. Corporate Bds EUR 22/12 EUR 195,720 195,740
Europ. Fixed Income EUR 22/12 EUR 192,970 192,720
Europ. Opport. EUR 22/12 EUR 253,170 251,060
Europ. Opport. EUR2 22/12 EUR 142,300 141,110
Europ. Small Cap EUR 22/12 EUR 227,030 224,900
ForExtra Yield (EUR) EUR 22/12 EUR 147,730 147,730
Global Convertibles EUR2 22/12 EUR 180,430 179,880
Global Convertibles USD2 22/12 USD 177,410 176,870
Italian Opport. EUR 22/12 EUR 21,870 21,600
Italian Value EUR 22/12 EUR 159,270 158,070
Japan Opport. EUR 22/12 EUR 105,380 105,830
Japan Opport. JPY 22/12 JPY 10118,000 10160,000
LatAm Opport. EUR2 22/12 EUR 129,470 128,390
LatAm Opport. USD2 22/12 USD 132,460 131,360
Market Neutral EUR 22/12 EUR 147,030 147,030
Multi Strat. Ucits Altern. (EUR) A 14/12 EUR 949,830 955,650
US Dollar Bds USD 22/12 USD 319,450 319,180
US Dynamic EUR 22/12 EUR 105,220 103,880
US Dynamic USD 22/12 USD 110,050 108,650
US Small Cap USD 22/12 USD 180,950 180,000
US Value EUR 22/12 EUR 127,780 126,260
US Value USD 22/12 USD 130,080 128,530
World Opport. EUR 22/12 EUR 131,950 132,270
World Opport. USD 22/12 USD 271,180 271,830
Tel: 0041916403780
www.pharusfunds.com [email protected]
PS - Absolute Return 23/12 EUR 93,570 93,470
PS - Absolute Return B 23/12 EUR 98,420 98,310
PS - Aliseo A 20/12 EUR 85,270 86,320
PS - Best Global Managers A 20/12 EUR 97,510 98,300
PS - Best Global Managers B 20/12 EUR 99,110 99,880
PS - Best Gl Managers Flex Eq A 23/12 EUR 92,980 92,930
PS - Bond Opportunities 23/12 EUR 133,530 133,410
PS - Bond Opportunities B 23/12 EUR 98,950 98,850
PS - EOS 20/12 EUR 89,930 91,860
PS - Inter. Equity Quant A 23/12 EUR 91,520 91,230
PS - Inter. Equity Quant B 23/12 EUR 92,140 91,850
PS - Liquidity 22/12 EUR 119,410 119,380
PS - Opportunistic Growth 23/12 EUR 90,530 90,520
PS - Podium Flex A 23/12 EUR 90,480 90,580
PS - Podium Flex C 23/12 USD 89,950 90,070
PS - Soprarno Global Macro A 23/12 EUR 0,000 0,000
PS - Soprarno Global Macro B 23/12 EUR 99,310 99,350
PS - Soprarno Relative Value A 23/12 EUR 88,000 87,770
PS - Soprarno Relative Value B 23/12 EUR 88,200 87,970
PS - Strategic Colibrì 23/12 EUR 71,030 70,180
PS - Titan Aggressive 20/12 EUR 87,250 89,260
PS - Titan Conservative 20/12 EUR 93,030 93,300
PS - Valeur Income 23/12 EUR 97,740 97,680
PS - Value 20/12 EUR 89,650 90,670
PS - Value B 20/12 EUR 91,030 92,060
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Strategic Trend Inst. C 21/12 EUR 102,200 102,200
Strategic Trend Retail C 21/12 EUR 101,350 101,350
Numero Verde 800-533377 - www.schroders.it
Schroder International Selection Fund SICAV
Asia Pacific Property Sec. A 22/12 USD 104,080 104,230
Asian Bond Abs.Re. A 22/12 USD 12,120 12,140
Asian Convertible Bd A 22/12 USD 97,230 97,210
Asian Equity Yield A 22/12 USD 18,460 18,510
Asian Smaller Companies A 22/12 USD 132,470 132,530
BRIC (BR,RU,IN,CH) A 22/12 EUR 127,140 127,000
BRIC (BR,RU,IN,CH) A 22/12 USD 165,690 165,830
China Opportunities A 22/12 USD 191,600 192,570
Currency Absolute Ret EUR A 22/12 EUR 99,220 99,180
Em. Eur. Dbt Abs. Ret. A 22/12 EUR 17,490 17,480
Emerging Asia A 22/12 EUR 16,360 16,350
Emerging Asia A 22/12 USD 21,330 21,360
Emerging Europe A 22/12 EUR 18,350 18,370
Emerging Markets A 22/12 EUR 8,530 8,570
Emerging Markets A 22/12 USD 11,150 11,210
Emerging Mkts Dbt Abs Ret A 22/12 USD 26,050 26,040
EURO Active Value A 22/12 EUR 21,260 21,180
EURO Bond A 22/12 EUR 15,720 15,730
EURO Corporate Bond A 22/12 EUR 15,660 15,650
EURO Credit Duration Hdg 22/12 EUR 89,980 89,900
EURO Equity A 22/12 EUR 17,110 17,040
EURO Government Bond A 22/12 EUR 8,810 8,820
EURO Liquidity A 22/12 EUR 122,050 122,040
EURO Short Term Bond A 22/12 EUR 6,700 6,700
European Allocation A 22/12 EUR 17,610 17,580
European Defensive A* 22/12 EUR 9,060 9,030
European Dividend Max. A 22/12 EUR 69,660 69,350
European Equity Alpha A 22/12 EUR 32,210 32,230
European Equity Focus A 22/12 EUR 84,910 84,770
European Equity Yield A 22/12 EUR 10,590 10,540
European Large Cap A 22/12 EUR 139,600 139,220
European Smaller Comp A 22/12 EUR 16,830 16,790
European S&M-Cap Value A 22/12 EUR 88,770 88,400
European Special Sit A 22/12 EUR 91,440 91,000
Frontier Markets Equity A 22/12 USD 81,480 81,580
Glb Emer Mkt Opps A 22/12 USD 11,770 11,810
Glb Emer Mkt Opps EUR A 22/12 EUR 11,680 11,690
Global Bond A 22/12 USD 11,300 11,320
Global Convertible Bd A 22/12 USD 98,450 98,480
Global Clim.ChgeEq.A 22/12 USD 7,790 7,820
Global Corporate A 22/12 USD 8,740 8,750
Global Credit Duration A 22/12 EUR 101,420 101,480
Global Demo Opp A hdg 22/12 EUR 90,520 90,570
Global Div.Maximiser A 22/12 USD 7,160 7,120
Global Energy A 22/12 USD 30,990 30,910
Global Equity A 22/12 USD 13,200 13,220
Global Equity Alpha A 22/12 EUR 84,310 84,390
Global Equity Alpha A 22/12 USD 110,030 110,340
Global Equity Yield A 22/12 EUR 79,300 78,840
Global Equity Yield A 22/12 USD 103,370 102,960
Global High Yield A 22/12 USD 30,080 30,040
Global Infl Linked Bond A 22/12 EUR 27,620 27,600
Global Managed Currency A 22/12 USD 101,110 101,140
Global Prop Securities A 22/12 USD 104,480 104,420
Global Resources Equity A 22/12 EUR 89,730 89,740
Global Smal Companies A 22/12 USD 109,280 109,320
Greater China A 22/12 USD 31,180 31,240
Indian Equity A 22/12 USD 96,770 96,340
Italian Equity A 22/12 EUR 17,480 17,370
Japanese Equity A 22/12 JPY 482,880 484,340
Japanese Large Cap A 22/12 JPY 652,150 654,390
Japanese Smal Companies A 22/12 JPY 46,480 46,660
Latin American Fund A 22/12 EUR 34,460 34,350
Latin American Fund A 22/12 USD 45,180 45,130
Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre.
Middle East A 22/12 USD 7,180 7,230
Pacific Equity A 22/12 EUR 7,610 7,570
Pacific Equity A 22/12 USD 9,930 9,910
QEP Global Quality A 22/12 EUR 95,460 95,060
QEP Global Quant Act Val A 22/12 EUR 95,080 94,640
QEP Global Quant Act Val A 22/12 USD 124,960 124,620
Strategic Bond A 22/12 USD 130,430 130,480
Swiss Equity A 22/12 CHF 23,630 23,510
Swiss Equity Opps A 22/12 CHF 95,550 95,170
Swiss Small & Mid Cap A 22/12 CHF 18,440 18,320
UK Equity A 22/12 GBP 2,810 2,800
US All Cap A 22/12 USD 98,730 98,650
US Dollar Bond A 22/12 USD 19,560 19,570
US Dollar Liquidity A 22/12 USD 105,030 105,030
US Large Cap A 22/12 EUR 51,150 51,020
US Large Cap A 22/12 USD 66,770 66,740
US Small & Mid-Cap Equ A 22/12 EUR 111,880 111,470
US Small & Mid-Cap Equ A 22/12 USD 146,680 146,410
US Smaller Companies A 22/12 USD 73,140 72,960
Dal giorno 1/1/2012 la pubblicazione dei prezzi della SICAV
Schroder International Selection Fund sarà sospesa. I prezzi
di tutti i fondi delle SICAV Schroders sono sempre
consultabili sul sito www.schroders.it
www.sorgentegroup.com
Fondo Donatello-Michelangelo Due 30/06 EUR 53001,059 54575,179
Fondo Donatello-Tulipano 30/06 EUR 50528,340 49811,098
Fondo Donatello-Margherita 30/06 EUR 29275,904 28627,386
Fondo Donatello-David 30/06 EUR 58093,677 57372,027
Fondo Donatello-Puglia Uno 30/06 EUR 55674,536 55416,101
Caravaggio di Sorgente SGR 30/06 EUR 2904,499 2981,761
Si tratta di Fondi Immobiliari chiusi
Tel: 800/614614
Bim Az. Small Cap Italia 22/12 EUR 5,537 5,488
Bim Azionario Europa 22/12 EUR 7,637 7,533
Bim Azionario Globale 22/12 EUR 3,338 3,286
Bim Azionario Italia 22/12 EUR 5,424 5,362
Bim Azionario USA 22/12 EUR 5,576 5,496
Bim Bilanciato 22/12 EUR 20,672 20,523
Bim Corporate Mix 22/12 EUR 5,507 5,505
Bim Flessibile 22/12 EUR 3,628 3,604
Bim Obblig. Breve Term. 22/12 EUR 6,519 6,516
Bim Obblig. Globale 22/12 EUR 6,190 6,190
Bim Obbligazionario Euro 22/12 EUR 6,941 6,944
Sicav Asia Flessibile 22/12 EUR 5,675 5,643
Sicav Azionario Euro 22/12 EUR 4,271 4,206
Sicav Azionario Italia 22/12 EUR 8,265 8,167
Sicav Bil.Equ. Italia 22/12 EUR 5,020 5,001
Sicav Fortissimo 22/12 EUR 2,081 2,046
Sicav Europa Flessibile 22/12 EUR 4,406 4,388
Sicav Monetario 22/12 EUR 7,505 7,499
Sicav Obblig. Area Europa 22/12 EUR 9,477 9,478
Sicav Patrimonio Globale 22/12 EUR 4,800 4,767
Sicav Patrimonio G. Reddito 22/12 EUR 7,038 7,027
Synergia Azionario Europa 22/12 EUR 4,754 4,691
Synergia Azionario Globale 22/12 EUR 5,121 5,044
Synergia Azionario Italia 22/12 EUR 4,507 4,455
Synergia Az. Small Cap Italia 22/12 EUR 4,356 4,316
Synergia Azionario USA 22/12 EUR 5,807 5,731
Synergia Bilanciato 15 22/12 EUR 5,128 5,119
Synergia Bilanciato 30 22/12 EUR 5,160 5,141
Synergia Bilanciato 50 22/12 EUR 5,163 5,130
Synergia Monetaria 22/12 EUR 5,038 5,036
Synergia Obbl. Corporate 22/12 EUR 5,433 5,432
Synergia Obbl. Euro B.T. 22/12 EUR 4,994 4,993
Synergia Obbl. Euro M.T. 22/12 EUR 5,170 5,171
Synergia Tesoreria 22/12 EUR 5,091 5,089
Synergia Total Return 22/12 EUR 5,029 5,021
Symphonia MS Adagio 22/12 EUR 5,679 5,673
Symphonia MS America 22/12 EUR 3,927 3,893
Symphonia MS Asia 22/12 EUR 4,809 4,782
Symphonia MS Europa 22/12 EUR 4,861 4,838
Symphonia MS Largo 22/12 EUR 5,290 5,277
Symphonia MS P. Emer. 22/12 EUR 12,137 12,033
Symphonia MS Vivace 22/12 EUR 4,809 4,776
Tel. 02 - 430241
www.ubipramerica.it
UBI Pr. Active Beta 22/12 EUR 4,540 4,539
UBI Pr. Active Duration 22/12 EUR 5,515 5,516
UBI Pr. Alpha Equity 22/12 EUR 4,890 4,883
UBI Pr. Azionario Etico 22/12 EUR 4,226 4,178
UBI Pr. Azioni Euro 22/12 EUR 4,941 4,881
UBI Pr. Azioni Europa 22/12 EUR 5,163 5,110
UBI Pr. Azioni Globali 22/12 EUR 4,422 4,389
UBI Pr. Azioni Italia 22/12 EUR 3,864 3,800
UBI Pr. Azioni Mercati Emerg. 22/12 EUR 10,015 9,987
UBI Pr. Azioni Pacifico 22/12 EUR 6,165 6,199
UBI Pr. Azioni USA 22/12 EUR 4,206 4,179
UBI Pr. Bilanc. Euro Rischio Cont. 22/12 EUR 5,590 5,571
UBI Pr. Euro B.T. 22/12 EUR 6,558 6,562
UBI Pr. Euro Cash 22/12 EUR 7,275 7,275
UBI Pr. Euro Corporate 22/12 EUR 7,614 7,609
UBI Pr. Euro Medio/Lungo Ter. 22/12 EUR 6,775 6,786
UBI Pr. Obblig. Dollari 22/12 EUR 5,661 5,664
UBI Pr. Obblig. Glob. Alto Rend. 22/12 EUR 9,527 9,513
UBI Pr. Obblig. Globali 22/12 EUR 6,247 6,257
UBI Pr. Obblig. Globali Corp. 22/12 EUR 7,229 7,220
UBI Pr. Portafoglio Aggressivo 22/12 EUR 4,944 4,913
UBI Pr. Portafoglio Dinamico 22/12 EUR 5,480 5,458
UBI Pr. Portafoglio Moderato 22/12 EUR 5,967 5,956
UBI Pr. Portafoglio Prudente 22/12 EUR 6,164 6,159
UBI Pr. Privilege 1 22/12 EUR 5,395 5,397
UBI Pr. Privilege 2 22/12 EUR 5,334 5,333
UBI Pr. Privilege 3 22/12 EUR 5,194 5,191
UBI Pr. Privilege 4 22/12 EUR 4,806 4,801
UBI Pr. Privilege 5 22/12 EUR 4,476 4,468
UBI Pr. Tot. Ret. Mod. A 22/12 EUR 4,947 4,952
UBI Pr. Tot. Ret. Mod. B 22/12 EUR 4,978 4,982
UBI Pr. Tot.Ret. Dinamico 22/12 EUR 4,727 4,725
UBI Pr. Total Return Prudente 22/12 EUR 10,492 10,500
www.vitruviussicav.com
Asian Equity B 22/12 EUR 67,000 67,190
Asian Equity B 22/12 USD 93,020 93,280
Emerg Mkts Equity 22/12 USD 372,810 372,680
Emerg Mkts Equity Hdg 22/12 EUR 368,030 367,890
European Equity 22/12 EUR 191,340 189,880
Greater China Equity 22/12 EUR 72,210 72,390
Greater China Equity 22/12 USD 101,820 102,070
Growth Opportunities 22/12 USD 53,090 52,490
Growth Opportunities Hdg 22/12 EUR 58,900 58,230
Japanese Equity 22/12 JPY 79,220 79,530
Japanese Equity Hdg 22/12 EUR 105,570 105,950
Swiss Equity 22/12 CHF 89,790 89,130
Swiss Equity Hdg 22/12 EUR 68,000 67,490
US Equity 22/12 USD 105,850 105,030
US Equity Hdg 22/12 EUR 117,690 116,780
Tel 0332 251411
www.ottoapiu.it
8a+ Eiger 22/12 EUR 4,106 4,031
8a+ Gran Paradiso 22/12 EUR 5,310 5,298
8a+ Latemar 22/12 EUR 4,930 4,900
8a+ Matterhorn 16/12 EUR 467992,085 488227,075
Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 132DF77B
52
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
Piazza Affari
MAGLIA NERA A IMPREGILO
PASSO AVANTI DI A2A
L
a seduta prenatalizia va in
archivio con un modesto
progresso (l’indice Ftse-Mib
chiude a +0,31%) tra scambi
rarefatti per l’assenza di molti
operatori, già in vacanza, e le
rinnovate preoccupazioni per il
debito pubblico, con lo spread Btp-Bund che a
fine giornata ritorna a 502 punti base dopo essere
schizzato addirittura a quota 515. Piazza Affari
cresce meno delle altre Borse europee a causa del
peso che il comparto bancario ha sull’indice
principale. Sono infatti i principali titoli del
credito a guidare i ribassi della giornata (Unicredit
-3,43%, nel mirino dei venditori in attesa dei
termini del prossimo aumento di capitate; poi Ubi
Banca -2,67% e Intesa-Sanpaolo -2,17%), anche
se la maglia nera tocca a Impregilo (-3,46%) per
l’attenuarsi dell’appeal speculativo sul titolo,
protagonista di trattative sul nuovo assetto
azionario. Sono invece molto diversificati i valori
con le migliori performance. A crescere di più è
A2A (+2,36%), seguita da Generali (+2,14%). Rialzi
più contenuti, infine, per Snam Rete Gas
(+1,67%), Exor (+1,6%) e Autogrill (+1,57%).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
A.S. Roma .....................(ASR) 0,495 -2,86 -53,04 0,443 1,249 67,0
A2A.......................................(A2A) 0,738 +2,36 -26,48 0,694 1,178 2294,2
Acea......................................(ACE) 4,782 -0,13 -44,20 4,596 8,580 1022,8
Acegas-Aps...........................(AEG) 3,234 -0,31 -10,85 3,220 4,640 177,0
Acotel Group * ......................(ACO) 20,200 -3,81 -54,08 19,710 44,140 85,6
Acque Potabili .......................(ACP) 0,680 — -52,61 0,649 1,477 24,5
Acsm ....................................(ACS) 0,652 -0,38 -39,80 0,626 1,192 49,6
AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) — — — — — —
Aedes * ...................................(AE) 0,060 -3,54 -68,86 0,050 0,231 44,6
Aedes 14w *.....................(WAE14) 0,010 +13,33 -75,66 0,007 0,049 —
Aeffe *...................................(AEF) 0,600 +1,69 +18,11 0,477 1,477 63,4
Aicon * ...................................(AIC) — — — — — —
Alerion ..................................(ARN) 3,996 +0,15 -24,39 3,270 5,820 175,8
Amplifon...............................(AMP) 3,200 +0,25 -15,34 3,052 4,502 708,4
Ansaldo Sts *.........................(STS) 7,250 +1,54 -21,02 5,385 9,600 1010,5
Antichi Pell ..............................(AP) 0,202 -3,53 -57,07 0,191 0,596 9,3
Apulia Pront...........................(APP) 0,294 -0,03 -16,69 0,171 0,384 69,5
Arena ....................................(ARE) 0,006 +20,00 -76,56 0,004 0,029 9,4
Arkimedica...........................(AKM) 0,082 +0,74 -81,97 0,075 0,453 7,1
Ascopiave *...........................(ASC) 1,341 -0,89 -15,18 1,247 1,718 316,3
Astaldi * ................................(AST) 4,846 -0,74 -2,20 3,638 5,960 478,7
Atlantia ..................................(ATL) 12,250 -0,33 -16,91 9,365 16,095 7755,7
Autogrill ................................(AGL) 7,455 +1,57 -30,00 7,190 10,970 1891,7
Autostrada To-Mi .....................(AT) 7,420 +0,34 -27,33 6,630 11,400 653,0
Autostrade Mer. ................(AUTME) 16,540 +2,48 -27,46 15,890 24,380 71,9
Azimut..................................(AZM) 6,205 +0,98 -8,15 4,390 8,461 893,6
B&C Speakers ...............(BEC) 2,906 — -22,71 2,500 4,080 32,0
Banca Generali .....................(BGN) 7,110 +0,07 -22,38 6,265 11,560 794,5
Banca Ifis *...............................(IF) 3,920 +1,66 -25,90 3,856 5,585 208,1
Banca Pop. Emilia R. .............(BPE) 6,100 +0,49 -35,79 4,590 9,895 1533,7
Banca Pop. Sondrio.............(BPSO) 6,335 +0,56 +2,18 4,922 6,600 1937,9
Banco Popolare .......................(BP) 1,049 -0,47 -57,44 0,809 2,753 1855,8
Banco Popolare w10.........(WBP10) — — — — — —
Basicnet................................(BAN) 2,130 +1,72 -23,93 1,854 3,100 128,7
Bastogi......................................(B) 0,905 -4,84 -41,04 0,905 1,660 16,2
BB Biotech *............................(BB) 49,680 +1,35 +2,22 39,300 55,000 —
Bca Carige............................(CRG) 1,450 +2,55 -7,64 1,240 1,812 2567,3
Bca Carige r........................(CRGR) 1,965 — -29,19 1,860 2,780 5,0
Bca Finnat * ..........................(BFE) 0,275 +1,85 -44,50 0,258 0,522 99,8
Bca Intermobiliare .................(BIM) 2,726 -0,15 -34,78 2,726 4,388 426,1
Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL) 1,175 -0,09 -61,48 1,087 3,210 87,4
Bca Pop.Milano......................(PMI) 0,319 +0,06 -63,11 0,258 1,025 823,5
Bca Pop.Milano 13w.......(WPMI13) 0,170 +6,25 -85,83 0,140 1,254 —
Bca Pop.Spoleto....................(SPO) 1,824 — -47,05 1,771 3,455 53,4
Bca Profilo ............................(PRO) 0,246 -0,40 -44,09 0,246 0,440 165,4
Bco Desio-Brianza ................(BDB) 3,008 +0,27 -25,73 2,700 4,120 352,1
Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR) 2,350 +2,17 -36,70 2,254 3,750 31,0
Bco Santander ....................(SANT) 5,830 +0,69 -26,02 5,090 9,300 —
Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) 5,985 +3,19 -36,67 3,210 9,950 40,2
Bee Team..............................(BET) 0,308 — -23,29 0,256 0,541 21,0
Beghelli ...................................(BE) 0,426 -2,92 -37,99 0,412 0,732 85,2
Benetton Group.....................(BEN) 2,900 +0,62 -42,00 2,808 5,725 531,9
Beni Stabili ...........................(BNS) 0,337 +2,25 -47,44 0,292 0,765 641,0
Best Union Co......................(BEST) 0,990 — -28,26 0,901 1,450 9,3
Bialetti Industrie *...................(BIA) 0,264 +7,36 -25,42 0,235 0,425 19,5
Biancamano *.......................(BCM) 1,343 +5,33 +1,74 1,269 2,012 44,2
Biesse * ................................(BSS) 3,054 -0,20 -43,23 2,300 7,810 83,3
Bioera.....................................(BIE) — — — — — —
Boero Bart.............................(BOE) — — — — — —
Bolzoni *................................(BLZ) 1,923 -0,88 -9,82 1,550 2,350 49,2
Bon.Ferraresi ...........................(BF) 19,380 +2,54 -34,15 18,750 31,430 106,9
Borgosesia..............................(BO) 0,920 — -28,78 0,828 1,349 39,5
Borgosesia rnc......................(BOR) — — — — — —
Brembo * ..............................(BRE) 6,690 +0,45 -14,72 6,075 10,310 446,2
Brioschi ..................................(BRI) 0,081 +0,12 -41,56 0,068 0,173 64,9
Buone Società .......................(LBS) 0,258 +3,16 -33,87 0,250 0,755 2,7
Buongiorno *.........................(BNG) 0,919 +5,15 -21,09 0,737 1,460 96,2
Buzzi Unicem........................(BZU) 6,610 -0,45 -23,89 5,655 10,760 1093,8
Buzzi Unicem rnc ................(BZUR) 3,304 +1,47 -39,38 2,950 6,090 134,6
Cad It * ..........................(CAD) 3,066 +2,20 -25,13 2,720 4,447 27,5
Cairo Comm. *........................(CAI) 2,804 -0,57 +3,37 2,464 3,290 220,5
Caleffi....................................(CLF) 1,524 +0,93 +31,72 1,120 1,549 18,7
Caltagirone ..........................(CALT) — — — — — —
Caltagirone Ed.......................(CED) 0,990 -1,00 -42,41 0,990 1,945 126,0
Camfin .................................(CMF) 0,232 -0,34 -37,97 0,220 0,429 155,7
Camfin 09-11 w ............(WCMF11) — — — 0,000 0,083 —
Campari ................................(CPR) 5,140 +0,88 +5,44 4,438 5,935 2971,7
Cape Live ................................(CL) 0,061 -5,56 -75,71 0,036 0,411 3,3
Carraro ...............................(CARR) 1,640 +0,37 -57,81 1,625 4,468 74,9
Cattolica As.........................(CASS) 14,600 +0,69 -23,76 13,580 20,310 782,2
CDC......................................(CDC) 0,971 -4,67 -40,86 0,902 1,939 12,2
Cell Therap...........................(CTIC) 0,810 +0,62 -50,67 0,739 1,932 —
Cembre * .............................(CMB) 5,540 +1,65 -10,79 5,105 8,715 92,8
Cementir *............................(CEM) 1,590 -4,96 -24,73 1,329 2,340 257,6
Cent. Latte Torino * ................(CLT) 1,740 +0,35 -28,98 1,700 4,100 17,2
Ceram. Ricchetti .....................(RIC) 0,168 +0,42 -33,39 0,150 0,305 14,1
CHL.......................................(CHL) 0,080 +2,82 -39,28 0,070 0,150 12,9
CIA.........................................(CIA) 0,257 — -13,18 0,238 0,340 23,5
Ciccolella ................................(CC) 0,313 +2,19 -51,87 0,305 0,777 56,6
Cir..........................................(CIR) 1,206 +0,08 -12,16 1,163 1,789 960,5
Class Editori ..........................(CLE) 0,271 +0,04 -40,02 0,240 0,520 28,2
Cobra * .................................(COB) 0,305 +1,57 -66,89 0,300 0,999 12,2
Cofide ...................................(COF) 0,551 -2,22 -18,19 0,531 0,784 398,5
Cogeme Set ..........................(COG) 0,050 -6,04 -86,50 0,033 0,371 3,2
Conafi Prestito' .....................(CNP) 0,609 -0,16 -38,98 0,575 1,070 28,2
Cred. Artigiano ......................(CRA) 0,827 -2,48 -36,29 0,670 1,461 261,9
Cred. Bergamasco...................(CB) 19,750 +1,28 -4,03 18,200 24,770 1195,4
Cred. Emiliano.........................(CE) 2,850 -2,73 -39,00 2,622 5,505 950,3
Cred. Valtellinese .................(CVAL) 1,780 +0,17 -46,26 1,619 3,695 479,1
Cred. Valtellinese 10w ....(WCVA10) — — — — — —
Cred. Valtellinese 14w ....(WCVA14) 0,066 -5,71 -70,80 0,061 0,281 —
Crespi ...................................(CRE) 0,028 -1,75 -71,04 0,028 0,161 4,5
Csp .......................................(CSP) 0,770 -1,22 -28,49 0,700 1,295 24,9
D'Amico *........................(DIS) 0,464 +0,94 -53,07 0,401 1,000 69,0
Dada * ....................................(DA) 2,136 +0,85 -56,32 1,912 5,020 33,9
Damiani *.............................(DMN) 0,910 -2,15 +8,33 0,819 1,260 74,5
Danieli ..................................(DAN) 16,210 +1,44 -33,02 14,340 24,580 658,6
Danieli rnc..........................(DANR) 8,210 +0,74 -37,66 7,705 13,690 333,4
Datalogic * ............................(DAL) 5,760 -1,03 -5,03 5,420 6,540 339,1
De'Longhi .............................(DLG) 7,060 -0,84 +20,89 5,820 9,300 1060,6
Dea Capital *.........................(DEA) 1,308 +5,48 +13,74 1,125 1,600 390,3
Diasorin *...............................(DIA) 19,740 +0,51 -37,43 18,940 36,090 1095,0
Digital Bros *..........................(DIB) 1,270 -3,05 -16,99 0,936 1,573 17,9
Dmail Group * ......................(DMA) 1,440 +10,34 -50,60 0,992 3,265 10,5
DMT * ..................................(DMT) 17,780 +4,59 +15,60 14,750 23,510 195,1
Edison ............................(EDN) 0,832 +4,20 -3,87 0,736 0,959 4256,8
Edison r ..............................(EDNR) 0,772 +4,18 -36,77 0,710 1,287 83,5
EEMS * ...............................(EEMS) 0,626 +2,46 -52,54 0,540 1,539 26,8
El.En. * ..................................(ELN) 9,200 -0,05 -27,33 8,550 15,140 44,8
Elica * ...................................(ELC) 0,787 +1,94 -45,38 0,770 1,768 49,2
Emak * ...................................(EM) 0,500 — -65,13 0,456 1,494 82,1
Enel.....................................(ENEL) 3,062 +0,79 -18,89 2,842 4,832 28823,2
Enel Green Pw....................(EGPW) 1,607 — +2,23 1,492 2,048 8062,5
Enervit ..................................(ENV) 1,900 — +52,73 1,217 2,398 33,8
Engineering * ........................(ENG) 22,400 -0,18 +4,23 19,270 24,320 277,3
Eni .........................................(ENI) 15,740 +1,09 -4,14 12,170 18,420 63182,1
Erg........................................(ERG) 8,905 +0,62 -13,96 7,900 10,440 1335,5
Ergy Capital...........................(ECA) 0,285 +2,74 -41,50 0,267 0,498 26,4
Ergy Capital 16w............(WECA16) 0,095 +11,11 -28,57 0,070 0,143 —
Esprinet * ..............................(PRT) 2,670 +0,91 -52,83 2,282 6,275 138,7
Eurotech * .............................(ETH) 1,346 -1,17 -28,02 1,340 2,440 47,9
Exor ......................................(EXO) 15,210 +1,60 -38,99 13,440 25,760 2418,8
Exor prv.................................(EXP) 14,040 +2,86 -25,32 12,510 21,300 1073,3
Exor risp................................(EXR) 12,920 +2,87 -30,91 10,850 20,100 116,1
Exprivia *...............................(XPR) 0,629 -0,16 -34,08 0,570 1,155 32,6
Falck Renewables * .........(FKR) 0,811 -1,10 -51,58 0,686 1,758 236,4
Ferragamo...........................(SFER) 10,210 +1,29 — 8,705 13,700 1705,1
Fiat............................................(F) 3,658 +0,49 -47,93 3,312 8,050 3976,5
Fiat Ind. priv............................(FIP) 4,546 +0,40 -27,26 2,610 7,415 470,8
Fiat Ind. risp ...........................(FIR) 4,768 +0,55 -22,85 2,738 7,395 382,2
Fiat Industr................................(FI) 6,600 +0,76 -26,67 4,888 10,660 7198,8
Fiat prv....................................(FP) 3,204 +0,75 -39,43 2,530 6,385 329,3
Fiat rnc....................................(FR) 3,346 -1,24 -36,69 2,582 6,375 269,0
Fidia * ...................................(FDA) 2,796 — -24,18 2,400 4,140 14,3
Fiera Milano * .........................(FM) 3,578 -1,43 -17,75 3,422 4,916 149,9
Finarte C.Aste .......................(FCD) — — — — — —
Finmeccanica........................(FNC) 2,698 -0,59 -68,66 2,620 9,865 1559,6
FNM.....................................(FNM) 0,310 +1,84 -38,67 0,301 0,515 75,1
Fondiaria-Sai .........................(FSA) 0,706 +0,79 -80,68 0,701 4,366 266,0
Fondiaria-Sai rnc.................(FSAR) 0,378 +4,56 -85,33 0,338 2,941 48,8
Fullsix....................................(FUL) 2,190 +0,46 +99,09 1,071 3,262 24,5
Gabetti Pro.S. .................(GAB) 0,052 +1,76 -76,41 0,050 0,245 13,0
Gabetti Pro.S. 13w.........(WGAB13) — — — — — —
Gas Plus................................(GSP) 5,160 -3,55 +30,63 2,230 7,150 231,7
Gefran * ..................................(GE) 2,758 +1,10 -38,44 2,628 5,250 39,4
Gemina ................................(GEM) 0,597 -1,57 +10,56 0,532 0,766 881,5
Gemina rnc ........................(GEMR) 0,823 — -13,37 0,784 1,170 3,0
Generali ....................................(G) 11,450 +2,14 -20,49 10,650 16,990 17728,7
Geox .....................................(GEO) 2,252 +2,27 -34,58 2,106 4,950 582,9
Greenvision ............................(VIS) 5,630 -1,23 +19,85 4,290 6,190 33,1
Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES) 1,099 +2,04 -35,77 1,044 2,104 446,1
Gruppo Minerali M...............(GMM) 4,050 -1,46 -9,40 2,900 4,490 24,3
Hera ...............................(HER) 1,074 +3,27 -30,71 1,011 1,760 1185,1
I Grandi Viaggi..................(IGV) 0,685 -1,44 -16,41 0,640 1,080 30,1
IGD *......................................(IGD) 0,743 +0,95 -49,46 0,712 1,755 230,0
Il Sole 24 Ore ........................(S24) 0,718 -5,96 -48,53 0,718 1,510 31,4
Ima * .....................................(IMA) 13,150 -2,45 -12,16 12,570 15,200 495,1
Immsi ....................................(IMS) 0,560 -0,71 -32,59 0,531 0,910 193,4
Impregilo................................(IPG) 2,286 -3,46 +6,57 1,520 2,462 932,2
Impregilo rnc........................(IPGR) 7,600 -1,30 -1,94 7,050 8,200 12,3
Indesit....................................(IND) 3,746 -0,27 -54,29 3,226 9,015 424,4
Indesit rnc ...........................(INDR) 3,840 -1,49 -44,23 3,424 7,340 2,0
Intek.......................................(ITK) 0,354 +1,11 -10,06 0,271 0,540 45,2
Intek 11w..........................(WIT11) 0,000 — -99,60 0,000 0,029 —
Intek r ................................(ITKRP) 0,690 -0,65 +0,73 0,660 0,815 3,9
Interpump * ..............................(IP) 5,290 +0,47 -7,76 3,880 6,175 515,3
Interpump 12 w * ..............(WIP12) 0,450 -2,60 -32,53 0,360 0,874 —
Intesa Sanpaolo......................(ISP) 1,310 -2,17 -32,03 0,868 2,429 20663,2
Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR) 1,030 -0,96 -38,59 0,766 2,087 967,2
Invest e Sviluppo ....................(IES) 0,388 -0,51 -68,71 0,371 1,870 4,8
Invest e Sviluppo 09w......(WIES12) 0,002 — -31,03 0,002 0,007 —
Irce *......................................(IRC) 1,786 +2,06 +12,40 1,528 2,708 49,1
Iren ........................................(IRE) 0,695 +1,68 -44,67 0,660 1,407 818,1
Isagro * ..................................(ISG) 2,480 +2,56 -28,68 2,292 4,034 42,5
IT WAY * ................................(ITW) 1,150 -4,17 -55,33 1,090 2,764 9,1
Italcementi................................(IT) 4,696 — -28,85 4,090 7,650 827,3
Italcementi rnc .......................(ITR) 1,936 +1,68 -46,92 1,742 3,886 202,8
Italmobiliare...........................(ITM) 14,080 -0,56 -45,30 12,900 29,900 312,5
Italmobiliare rnc...................(ITMR) 9,520 -0,21 -46,79 9,075 19,730 155,6
Italy 1 Invest w...................(WIT1) — — — — — —
Italy 1 Invest. ..........................(IT1) 9,650 -0,52 — 8,768 10,080 145,3
Juventus FC..................(JUVE) 0,311 -9,06 -22,54 0,204 0,415 64,7
K.R.Energy......................(KRE) 0,018 +2,29 -70,81 0,017 0,065 17,3
K.R.Energy 12w..............(WKRE12) 0,003 — -87,80 0,002 0,024 —
Kerself ..................................(KRS) 1,674 +5,95 -51,86 1,242 3,700 29,3
Kinexia..................................(KNX) 1,003 -2,43 -53,02 0,990 2,135 21,6
KME Group ...........................(KME) 0,292 +0,76 -11,59 0,248 0,391 129,6
KME Group 09w.............(WKME09) 0,000 — -99,44 0,000 0,021 —
KME Group 11w.............(WKME11) — — — — — —
KME Group rnc ...................(KMER) 0,492 +1,26 -15,41 0,480 0,724 21,4
La Doria *..........................(LD) 1,639 -0,67 -12,45 1,468 2,068 50,9
Landi Renzo *..........................(LR) 1,248 -0,56 -58,16 1,020 3,015 142,8
Lazio .....................................(SSL) 0,480 -0,93 -36,93 0,410 0,910 32,7
Lottomatica ...........................(LTO) 11,430 +1,15 +21,47 8,925 15,440 1962,5
Luxottica ...............................(LUX) 21,390 +0,66 -6,63 18,730 23,490 9985,7
Maire Tecnimont ..............(MT) 0,981 -1,85 -70,88 0,560 3,638 319,6
Management e C. .................(MEC) 0,199 +2,10 -7,10 0,194 0,230 91,9
Marcolin ...............................(MCL) 3,562 -0,56 -22,01 3,226 5,470 224,7
MARR * ..............................(MARR) 6,690 -1,33 -23,46 6,510 9,460 444,8
Mediacontech ......................(MCH) 1,450 — -38,30 1,375 2,470 26,1
Mediaset ................................(MS) 2,126 +1,53 -53,22 1,841 4,923 2508,2
Mediobanca............................(MB) 4,756 — -29,64 4,322 8,010 4098,1
Mediolanum.........................(MED) 3,022 +0,80 -3,37 2,218 4,084 2204,6
Meridiana Fly........................(MEF) 5,695 +4,50 -49,60 5,450 22,950 31,3
Meridie...................................(ME) 0,083 +13,85 -75,73 0,073 0,358 4,1
Meridie 11w....................(WME11) — — — — — —
Mid Industry Cap ...................(MIC) 8,705 — -12,95 8,705 10,730 33,1
Milano Ass. ..............................(MI) 0,241 +11,09 -68,38 0,208 0,895 451,8
Milano Ass. rnc......................(MIR) 0,190 +7,41 -75,62 0,171 0,868 19,3
Mirato * ................................(MRT) — — — — — —
Mittel .....................................(MIT) 1,599 -1,11 -47,92 1,473 3,197 112,7
MolMed ...............................(MLM) 0,479 +2,66 +16,85 0,381 0,767 99,8
Mondadori ..............................(MN) 1,371 +0,37 -49,13 1,254 2,868 338,4
Mondo Tv * ...........................(MTV) 2,646 -3,78 -43,97 2,060 7,200 11,8
Monrif ..................................(MON) 0,293 +0,45 -27,02 0,283 0,460 45,0
Monte Paschi Si. ................(BMPS) 0,258 -0,77 -64,44 0,238 0,859 2828,1
Montefibre..............................(MF) 0,108 +0,93 -28,43 0,103 0,175 14,4
Montefibre rnc....................(MFNC) 0,189 +4,94 -35,97 0,180 0,330 4,9
Monti Ascensori ....................(MSA) — — — — — —
Moviemax............................(MMG) 0,500 +1,07+215,01 0,157 0,720 10,2
Mutuionline *........................(MOL) 3,420 +1,66 -30,63 3,356 5,579 135,1
Nice *............................(NICE) 2,402 -3,53 -21,05 2,330 3,400 283,1
Noemalife .............................(NOE) — — — — — —
Novare....................................(NR) — — — — — —
Olidata ............................(OLI) 0,302 -1,92 -50,08 0,275 0,670 10,1
Panariagroup * ...............(PAN) 0,945 +0,75 -38,44 0,910 1,622 42,9
Parmalat ................................(PLT) 1,375 +0,36 -33,57 1,370 2,640 2391,4
Parmalat 15w ................(WPLT15) 0,382 +1,19 -63,91 0,373 1,554 —
Piaggio...................................(PIA) 1,830 -1,03 -24,46 1,709 3,000 687,3
Pierrel ...................................(PRL) 0,889 +2,18 -73,20 0,851 3,813 13,3
Pierrel 12w.....................(WPRL12) 0,027 -19,40 -87,67 0,027 0,245 —
Pininfarina............................(PINF) 3,276 -1,56 -14,91 2,262 7,100 99,9
Piquadro .................................(PQ) 1,580 -1,74 -18,13 1,580 2,910 80,2
Pirelli & C. ...............................(PC) 6,575 -0,60 +7,17 4,912 7,675 3134,0
Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 4,452 -0,18 -21,89 3,898 6,310 54,7
Poligr. S.Faustino *.................(PSF) 4,076 — -55,13 4,000 10,110 4,7
Poligrafici Editoriale...............(POL) 0,319 +0,95 -34,85 0,312 0,495 41,1
Poltrona Frau.........................(PFG) 0,889 -0,11 -8,21 0,780 1,468 124,6
Pop Emilia 01/07.............(BPER15) — — — — — —
Pramac .................................(PRA) 0,805 +1,90 -22,60 0,720 1,205 24,1
Prelios...................................(PRS) 0,085 -2,30 -81,36 0,079 0,593 71,9
Premafin Finanziaria ................(PF) 0,134 -1,11 -82,55 0,124 0,792 55,5
Premuda .................................(PR) 0,470 +6,82 -37,54 0,350 0,766 85,9
Prima Industrie * ....................(PRI) 6,555 -1,65 -9,59 5,880 10,030 57,1
Prima Industrie 13w *......(WPRI13) 1,289 — -18,37 0,981 2,973 —
Prysmian...............................(PRY) 9,730 -0,56 -24,57 9,250 15,950 2091,1
R. De Medici * ..................(RM) 0,147 +2,87 -37,97 0,137 0,249 54,5
R. Ginori 1735.........................(RG) 0,240 +1,91 -47,51 0,210 0,584 10,9
R. Ginori 1735 11w..........(WRG13) 0,006 +18,00 -56,30 0,005 0,027 —
Ratti ......................................(RAT) 1,680 — -9,97 1,576 2,420 45,8
RCF.......................................(RCF) 0,667 — -21,26 0,592 0,887 21,3
RCS Mediagroup ...................(RCS) 0,722 -4,37 -31,15 0,635 1,354 534,5
RCS Mediagroup risp ..........(RCSR) 0,520 +4,00 -28,37 0,495 0,880 15,0
RDB * ...................................(RDB) 0,295 — -85,49 0,266 2,078 13,1
Realty Vailog............................(IIN) 1,581 — -34,53 1,581 2,890 37,3
Recordati *............................(REC) 5,610 +0,72 -20,87 5,350 7,805 1166,6
Reply * ..................................(REY) 16,020 +1,01 -18,97 14,860 21,490 147,8
Retelit .....................................(LIT) 0,325 +0,93 -8,45 0,279 0,607 52,1
Retelit 11w......................(WLIT12) 0,084 -3,89 +90,68 0,031 0,183 —
Risanamento...........................(RN) 0,085 -1,86 -61,74 0,085 0,293 69,8
Rosss....................................(ROS) 0,840 — -39,66 0,730 1,392 9,2
Sabaf S.p.a. * .................(SAB) 11,690 -2,42 -53,78 11,690 25,300 135,4
Sadi .......................................(SSI) 0,328 +0,46 -0,91 0,235 0,400 30,1
Saes *.....................................(SG) 6,720 -0,22 -1,18 5,290 8,800 98,7
Saes rnc *.............................(SGR) 3,978 +4,52 -19,64 3,520 6,180 28,7
Safilo Group...........................(SFL) 5,095 +2,43 -62,86 4,310 13,720 287,7
Saipem.................................(SPM) 32,640 +0,62 -13,38 23,550 38,520 14423,4
Saipem risp........................(SPMR) — — — — — —
Saras ....................................(SRS) 0,956 — -40,28 0,849 2,022 907,2
Sat ........................................(SAT) 8,950 -0,22 -10,68 8,770 10,700 84,3
Save....................................(SAVE) 6,075 -3,03 -19,75 6,020 8,100 340,9
Screen Service......................(SSB) 0,389 +3,82 -38,88 0,280 0,640 52,7
Seat PG...................................(PG) 0,027 -1,81 -66,79 0,027 0,095 52,8
Seat PG r ..............................(PGR) 0,990 -0,10 +20,73 0,725 1,700 0,7
Servizi Italia * .........................(SRI) 3,758 -1,93 -36,84 3,758 7,350 59,9
Seteco International * ............(STC) — — — — — —
SIAS .......................................(SIS) 5,675 +0,62 -21,83 5,025 8,780 1286,9
Sistemi ....................................(SII) 1,000 — -81,31 1,000 5,350 1,0
Snai ......................................(SNA) 1,860 +0,54 -29,68 1,530 2,773 214,3
Snam Gas .............................(SRG) 3,416 +1,67 -8,11 3,182 4,286 12131,0
Sogefi *...................................(SO) 1,944 -2,56 -22,40 1,869 2,950 226,1
Sol ........................................(SOL) 4,196 +0,48 -15,23 3,640 6,050 380,0
Sopaf.....................................(SPF) 0,020 -1,49 -74,12 0,019 0,096 8,4
Sorin.....................................(SRN) 1,279 +1,75 -25,42 1,184 2,102 602,3
Stefanel * ............................(STEF) 0,319 — -34,82 0,302 0,660 27,0
Stefanel risp * ...................(STEFR) — — — — — —
STMicroelectr. ......................(STM) 4,540 +1,11 -43,53 4,028 9,645 —
Tamburi ...........................(TIP) 1,452 — +3,42 1,400 1,590 194,4
Tamburi 13w ...................(WTIP13) 0,091 — -58,64 0,071 0,473 —
TAS .......................................(TAS) 0,495 +1,02 -27,47 0,358 1,450 20,5
Telecom IT..............................(TIT) 0,813 +0,93 -17,18 0,725 1,144 10883,7
Telecom IT Media .................(TME) 0,166 +0,06 -30,37 0,145 0,240 241,2
Telecom IT Media rnc .........(TMER) 0,177 +0,06 -45,09 0,168 0,400 1,0
Telecom IT rnc......................(TITR) 0,674 +0,75 -18,02 0,656 1,025 4063,4
Tenaris ..................................(TEN) 14,250 +1,28 -22,97 9,055 18,510 —
Terna ....................................(TRN) 2,602 +1,56 -18,43 2,424 3,476 5212,7
TerniEnergia *........................(TER) 2,418 +2,46 -33,75 2,096 3,780 67,3
Tesmec * ...............................(TES) 0,344 +1,00 -46,90 0,324 0,712 36,3
Tiscali.....................................(TIS) 0,035 +0,57 -55,81 0,035 0,090 65,7
Tiscali 14w......................(WTIS14) 0,001 — -52,17 0,001 0,003 —
Tod's.....................................(TOD) 63,600 +0,24 -13,90 61,000 96,550 1949,5
Toscana Fin .............................(TF) — — — — — —
Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) 5,100 +1,49 -53,04 4,808 11,340 356,5
TXT e-solution *.....................(TXT) 8,780 +0,46+126,99 3,839 10,136 24,1
UBI Banca .......................(UBI) 3,276 -2,67 -47,31 2,200 7,374 2992,2
Uni Land ...............................(UNL) — — — — — —
Unicredit ...............................(UCG) 0,691 -3,43 -56,41 0,651 1,997 13424,5
Unicredit risp ......................(UCGR) 0,995 -2,45 -48,04 0,995 2,150 24,5
Unipol ....................................(UNI) 0,257 +0,86 -45,14 0,242 0,548 542,3
Unipol 13w......................(WUNI13) 0,008 +3,80 -65,25 0,007 0,024 —
Unipol prv ............................(UNIP) 0,179 +1,65 -50,66 0,172 0,419 231,2
Unipol prv 13w...............(WUNP13) 0,008 -5,88 -65,22 0,007 0,025 —
Valsoia............................(VLS) 4,000 -0,25 -4,25 3,950 4,780 41,9
Vianini Industria......................(VIN) 1,230 -1,91 -6,39 1,150 1,520 36,6
Vianini Lavori .........................(VLA) 3,280 -1,74 -18,00 3,224 4,640 144,0
Vittoria Ass. *.........................(VAS) 3,078 +0,92 -14,14 2,594 4,110 207,4
Yoox *...........................(YOOX) 8,315 -0,72 -16,09 8,150 13,320 437,5
Zignago Vetro *.................(ZV) 4,520 +0,04 -6,56 4,350 5,690 362,2
Zucchi ...................................(ZUC) 0,112 -2,11 +0,09 0,107 0,420 19,5
Zucchi 11/14 w..............(WZUC14) 0,011 -0,88 — 0,010 0,017 —
Zucchi rnc...........................(ZUCR) 0,265 —+218,97 0,077 0,285 0,9
B.O.T.
Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz
Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz
Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz
Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz
Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
16.01.12 19 99,926 -
15.02.12 49 99,801 1,25
15.03.12 78 99,561 1,80
16.04.12 110 99,171 2,52
15.05.12 139 98,919 2,60
15.06.12 170 98,648 2,67
16.07.12 201 98,077 3,10
15.08.12 231 97,793 3,17
14.09.12 261 97,451 3,13
15.10.12 292 97,043 3,35
15.11.12 323 96,809 2,95
14.12.12 352 96,249 3,28
Borsa Italiana Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia
Valuta al 28-12-11 Monete auree
23 dic Denaro Lettera
Sterlina (v.c) 309,82 335,71
Sterlina (n.c) 309,86 335,71
Sterlina (post.74) 309,86 335,71
Krugerrand 1.234,33 1.322,13
Marengo Italiano 232,32 253,01
Marengo Svizzero 230,14 251,54
Marengo Francese 230,34 251,54
Oro
23 dic Mattino Sera
Oro Milano (Euro/gr.) —
Oro Londra (usd/oncia) —
Argento Milano (Euro/kg.) —
Platino Milano (Euro/gr.) —
Palladio Milano (Euro/gr.) —
1 sett. 0,853 0,865
1 mese 1,109 1,124
2 mesi 1,235 1,252
3 mesi 1,404 1,424
4 mesi 1,483 1,504
5 mesi 1,560 1,582
6 mesi 1,658 1,681
7 mesi 1,713 1,737
8 mesi 1,775 1,800
9 mesi 1,829 1,854
10 mesi 1,881 1,907
11 mesi 1,933 1,960
12 mesi 1,988 2,016
Euribor
Periodo T. 360 T. 365 Periodo T.360 T.365
Tassi
Italia 1,00 1,00
Euro 17 1,00 1,00
Canada 1,00 0,00
Danimarca 0,75 0,75
Finlandia 1,00 1,00
Francia 1,00 1,00
Giappone 0,30 0,10
G.B. 0,00 0,50
USA 0,75 0,25
Svezia 1,75 1,75
Sconto Interv Sconto Interv Scadenza Giorni Pr.Netto Rend. Scadenza Giorni Pr.Netto Rend.
* Titolo appartenente al segmento Star.
A
B
C
E
G
R
S
T
U
L
M
V
Z
F
Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano
D
P
Y
H
J
K
O
N
I
(f.mas.) Il gruppo Gavio stringe i legami con Giusep-
pe Garofano nel business delle energie alternative. I vei-
coli coinvolti sono da un lato Compagnia Italiana Ener-
gia (Cie), dall’altro la holding quotata Industria e Innova-
zione, di cui Garofano è presidente, nata da uno spinoff
di Alerion sempre guidata dall’ex presidente della Mon-
tedison. I due gruppi, peraltro parti correlate visto che
Industria e Innovazione ha il 10% della Cie (al 42% della
famiglia Gavio attraverso la Argo Finanziaria guidata da
da Bruno Binasco), hanno avviato le trattative per una
«cooperazione e collaborazione industriale, commercia-
le e tecnologica». Trattative che potrebbero essere chiu-
se in breve tempo. I due gruppi in sostanza puntano a
sviluppare sinergie legate alle energie alternative, visto
che Cie è presente fra le altre cose nel mercato della di-
stribuzione di energia e nel trading, mentre Industria e
Innovazione è focalizzata sulla realizzazione di impianti,
specialmente a biomasse. Per il gruppo di Garofano è
anche un modo per rilanciare l’attività, viste le difficoltà
nella dismissione del patrimonio immobiliare che han-
no spinto la società a chiedere ai soci un finanziamento
sotto forma di prestito obbligazionario fino a 20 milio-
ni.
A Natale è boom dell’acquisto online
(m.sa.) Boom dell'e-commerce e caduta dei consu-
mi tradizionali. E soprattutto un regresso della spesa
per gli acquisti natalizi di circa l'1% rispetto all'analo-
go periodo dello scorso anno nelle tre settimane che
vanno dal 28 novembre al 18 dicembre, periodo clou
della campagna vendite delle festività invernali. Il da-
to emerge dal barometro degli acquisti "cashless" ela-
borato da CartaSi, la società leader in Italia nel settore
delle carte di credito. L'indicatore offre in tempo reale
il polso della fiducia dei consumatori e della propen-
sione alla spesa suddivisa per settori merceologici e
misura in tempo reale il volume degli acquisti realizza-
ti con moneta elettronica. Disaggregando il valore me-
dio di dicembre si registra una crescita degli acquisti
del 2,3% nella settimana fino al 18, e un calo del 4,6 e
dello 0,6% rispettivamente nelle due settimane prece-
denti. Tuttavia il dato positivo dell'ultima settimana è
viziato da un forte aumento delle spese per "anticipo
contante", una sorta di finanziamento a brevissimo ter-
mine e ad alto costo e che non può certamente essere
interpretato come una crescita della propensione al
consumo. Si conferma pertanto l'andamento recessi-
vo delle vendite del Natale 2011, nonostante l'improv-
visa impennata dell'indice di spesa (+9%) che si era re-
gistrato a novembre nella settimana successiva all'in-
sediamento del governo Monti. La crescita dell'e-com-
merce (+30% nella settimana dall'11 al 18 dicembre)
rappresenta invece il dato positivo di maggior interes-
se per gli operatori, soprattutto perché per la prima
volta si registra una crescita a doppia cifra non soltan-
to per le spese per viaggi e servizi ma anche per i beni
fisici. Tra i settori merceologici più colpiti dal calo di
spesa l'abbigliamento e le calzature registrano una di-
minuzione del 10,8%, il dettaglio non alimentare del
5,2% e gli alimentari dell'1,2%. Cresce invece in modo
significativo la voce viaggi e trasporti (+15,4%), anche
per effetto dell'aumento dei carburanti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I dubbi sulla class-action contro Bpm
(f.d.r.) Non c’è molto da fare. Chi aveva sottoscritto
il convertendo Bpm sembra proprio che dovrà rasse-
gnarsi ad aver perso l’80% dell’investimento. La conver-
sione anticipata, decisa giovedì dall’assemblea degli ob-
bligazionisti, ha eliminato anche le ultime speranze. Re-
sterebbe solo la possibilità di una class-action, minac-
ciata dalle associazioni consumatori. L’ultima, ieri, è ar-
rivata da Confconsumatori. Per una causa di massa, tut-
tavia, non ci sarebbero i presupposti. A gelare le speran-
ze è stata un’altra associazione consumatori, l’Aduc, la
quale ha spiegato chiaramente perché non c’è più nulla
da fare. «Quando è stato collocato il bond nel nostro
ordinamento la class action non esisteva e la legge non
è retroattiva. Quindi non si può applicare al converten-
do». Beffati di nuovo, quindi. Ma stavolta per una que-
stioni di giorni. Il collocamento del prestito converten-
do venne infatti chiuso il 30 dicembre del 2009. Due
giorni prima dell’entrata in vigore della nuova legge.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di GIACOMO FERRARI
Sussurri & Grida
indici
MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23-12 var.%
Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 307,79 +0,86
Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 109,68 -0,19
Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 2054,45 +0,69
DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 223,43 +0,77
DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 2290,37 +0,76
DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 241,86 +0,87
DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2343,11 +0,93
FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2078,93 +0,80
Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 18629,17 +1,37
Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 28478,07 +0,68
Londra(FTSE100) . . . . . . . . . . . . 5512,70 +1,02
Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . . 8542,70 +0,94
Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 355,84 +1,10
Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 2676,47 +0,44
Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 4192,15 +1,20
Toronto(300Comp) . . . . . . . . . . 11926,67 +0,42
Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 1882,09 -0,07
Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 5893,89 +0,97
selezione
FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 23-12 var.%
Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75,97 +0,21
Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,13 +0,44
Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43,29 +1,00
Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52,50 -0,46
Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . . 1,34 -0,67
Deutsche Bank n. . . . . . . . . . . . . . 29,80 +1,72
Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 11,65 +0,30
Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . . 8,82 +0,14
Dt Lufthansa Ag . . . . . . . . . . . . . . . 9,18 -0,21
Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . . 55,01 +0,39
Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,16 -0,25
Porsche Vz . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42,52 +1,08
Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72,67 +0,47
Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 105,70 +0,38
PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23-12 var.%
Air France. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,96 -3,65
Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92,89 +1,03
Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23,12 -0,54
Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,26 -0,05
Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30,30 +0,20
Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24,67 +0,20
Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17,05 +0,38
Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63,36 +0,54
Ciments Francais. . . . . . . . . . . . . . 59,63 +1,91
Crédit Agricole . . . . . . . . . . . . . . . . 4,42 +0,82
Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,34 +0,85
France Télécom. . . . . . . . . . . . . . . 11,97 +0,80
Havas. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,08 -0,29
L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,68 +1,53
Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45,42 -0,32
Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 12,43 -0,76
Renault . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,82 +1,02
Saint-Gobain. . . . . . . . . . . . . . . . . 28,91 +0,49
Sanofi-Synthelab. . . . . . . . . . . . . . 55,41 +0,64
Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 17,22 +0,23
Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 54,74 +2,11
Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,63 +2,13
NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 23-12 var.%
Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 177,28 -0,98
American Express . . . . . . . . . . . . . 47,95 +0,65
Apple Comp Inc. . . . . . . . . . . . . . 403,33 +1,20
At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29,87 +0,71
Bank of America . . . . . . . . . . . . . . . 5,60 +2,38
Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73,97 -0,43
Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,19 +1,69
Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . . 92,25 +0,48
Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 18,46 +1,85
Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,46 -0,69
Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 69,94 +1,08
Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 93,09 +0,74
Dow Chemical . . . . . . . . . . . . . . . . 28,84 +2,78
DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46,17 +1,32
Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 85,22 +1,10
Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,95 +0,09
General Electric. . . . . . . . . . . . . . . 18,23 +1,00
General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 20,50 -0,97
Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . . 93,79 -0,67
Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 25,89 +0,15
Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54,98 +0,62
Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184,75 +1,49
Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,27 +1,34
Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24,40 +1,58
Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . . 65,98 +1,23
JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,57 +0,36
Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . . 81,41 +0,74
Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 27,96 +0,83
McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . 100,15 +1,57
Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 37,90 +0,93
Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,03 +0,85
Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . . 70,98 +0,50
Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 15,76 -0,76
Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 96,90 +2,19
Occidental Pet . . . . . . . . . . . . . . . . 94,62 +0,44
Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21,83 +0,92
Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 66,65 +0,69
Texas Instruments . . . . . . . . . . . . . 29,73 +0,78
Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 34,10 +0,80
Us Steel Corp. . . . . . . . . . . . . . . . . 26,21 +0,85
Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 37,70 +2,03
Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51,19 +1,25
Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8,29 +1,22
Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16,19 +1,19
LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23-12 var.%
3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175,10 +0,11
Anglo American . . . . . . . . . . . . . 2358,50 +0,70
AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 2927,81 +0,44
B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 719,00 +0,91
Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 178,05 +1,11
BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 456,98 +1,48
British Airways . . . . . . . . . . . . . . 276,46 -2,14
British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 192,50 +0,73
Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1196,00 +0,93
Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1456,00 +0,76
Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 307,60 +1,19
Pearson Plc. . . . . . . . . . . . . . . . 1214,00 +1,93
Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . . 621,49 +0,73
Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . . 725,50 +0,76
Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 104,40 +0,68
Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . . 20,54 -0,34
Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 1300,00 +0,15
Unilever Plc. . . . . . . . . . . . . . . . 2119,00 +0,71
Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 175,71 +1,24
ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23-12 var.%
Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53,20 +0,57
Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53,30 +0,76
Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11,37 +1,25
Borse Estere
A NewYork valori espressi in dollari, a Londra
in pence, a Zurigo in franchi svizzeri
L’alleanza Gavio-Garofano sulle energie pulite
Con il contributo scientifico di
53 Economia/Mercati Finanziari
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
IL RACCONTO NAZIONALE
DEL PRESIDENTE
Napolitano
«Per milioni di italiani l’anniversario
è stato l’occasione di un recupero d’orgoglio
Una lezione secca per gli scettici»
I
n una pagina de La provincia dell’uo-
mo, Elias Canetti sosteneva che «quan-
do tutto va in pezzi, il calendario con i
suoi giorni particolari resta l’unica e
l’ultima sicurezza». Vale a dire che cer-
car riparo nel calendario per rivivere
certi anniversari (e ciò vale per le paranoie di
un singolo individuo come di un intero popo-
lo) serve ad «assorbire la paura». E oggi di
paura e incertezza ce n’è molta, nell’Italia che
ha appena festeggiato i suoi 150 anni di unità.
Non a caso i sociologi la fotografano come de-
pressa, esausta e, appunto, impaurita. Una de-
scrizione che si fonda su buone ragioni. Ba-
sta pensare a quanto ci hanno messo sotto
stress le esasperate prove di forza in Parla-
mento, i collassi dell’economia, le ferite al-
l’immagine internazionale del Paese, la cadu-
ta di Berlusconi e la nascita del governo Mon-
ti come soluzione d’emergenza per una politi-
ca in affanno. E, infine, i duri sacrifici impo-
sti dalla manovra per dissipare lo spettro del
default.
È dunque un Natale carico di inquietudini,
quello che arriva. Ma, nonostante tutto, Gior-
gio Napolitano non si arrende alla sfiducia.
Le sfide e i rischi che ci stanno davanti sono
superabili, dice, «con l’arma vincente della
coesione sociale e nazionale». Un’arma che,
nei momenti difficili, gli italiani hanno sem-
pre dimostrato di saper ritrovare. Quindi, «ce
la faremo, usciremo dal tunnel». Ne è tanto
più convinto, il capo dello Stato, dopo che
nel suo viaggio dentro la memoria del Paese
ha riconosciuto nella risposta della gente va-
ste e salde tracce di quel «cemento unitario»
in grado di offrire speranza. A lui e a noi.
Ne parla mettendo da parte gli appunti per
il prossimo messaggio di fine anno dal Quiri-
nale, la camera di compensazione della crisi.
E tracciando un bilancio di questa esperienza
(più culturale che politica) che un po’ lo ha
stupito. Spiegando come — da Quarto a
Marsala, da Reggio Emilia a Napoli, da Berga-
mo a Palermo, a molti altri luoghi — sia riu-
scito a costruire un «racconto nazionale» in
grado di convincere gli italiani a essere fedeli
a sé stessi. Italiani che, a suo avviso, erano co-
munque «già pronti a reagire positivamen-
te», unendo le forze e ripartendo dal passato
per guardare a un nuovo orizzonte.
Eppure, gli chiediamo, alla vigilia delle ce-
lebrazioni qualche segnale fece temere che la
guerriglia politica di cui siamo ostaggi conta-
giasse l’anniversario, facendo prevalere diser-
zioni e polemiche. Si recriminò perfino sulla
proclamazione del 17 marzo «festa della Na-
zione». Insomma: c’era chi profetizzava il fal-
limento tout court di quanto era stato messo
in cantiere. Ora, a un anno di distanza, le co-
se sono andate inaspettatamente bene anche
grazie a una miriade di iniziative spontanee.
E, come lei ha detto, ciò rappresenta «una le-
zione secca per gli scettici». Come è stato pos-
sibile, Presidente? Che cosa ha prodotto que-
sto scatto di coesione, «dignità e orgoglio na-
zionale» in un popolo sempre in deficit di au-
tostima e diviso? A quali riserve di sentimen-
ti, cultura, capitoli storici e valori simbolici
(evidentemente interiorizzati in profondità,
nonostante tutto) abbiamo attinto a dispetto
di tanta sfiducia?
«Il successo di partecipazione diffusa, la
più variegata e popolare, in tutte le regioni, e
fin nei più piccoli centri, delle celebrazioni
del 150˚è stato superiore a ogni previsione.
Non direi che le cose sono andate "inaspetta-
tamente bene": per quel che mi riguarda, nu-
trivo aspettative consistenti, ero sicuro che
l’impresa potesse riscuotere ampio consenso,
ero fiducioso. Direi che le cose sono andate
bene al di là delle più positive previsioni. Ma
la domanda che lei pone è, allora: "Com’è sta-
to possibile?". Credo che lei colga un aspetto
essenziale della spiegazione da dare: e cioè la
riserva a cui si poteva attingere "di sentimen-
ti, cultura, capitoli storici e valori simbolici"
che evidentemente — lei dice bene — erano
stati "interiorizzati in profondità, nonostante
tutto". Ebbene, li abbiamo, per così dire, fatti
emergere, li abbiamo — con i nostri appelli,
le nostre iniziative, le nostre sollecitazioni —
portati in superficie. Ed è stato molto impor-
tante, è stato decisivo. Se fossero mancate
quelle basi, ogni perorazione sarebbe risulta-
ta inefficace o assai limitatamente efficace».
Ma naturalmente non si riduce tutto a que-
sto, per Napolitano. C’è un sottosuolo di sen-
timenti, e di mortificazioni, che ha sbloccato
anche i cittadini più disincantati e prodotto
uno scatto di «passione» per la Patria-Italia.
«Sì, c’è un altro aspetto, io ritengo, della
spiegazione da dare del successo delle cele-
brazioni. E cioè che, in effetti, si era via via
accresciuto tra gli italiani, tra larghe masse di
italiani — uomini e donne di ogni generazio-
ne — un bisogno di riaffermazione di quel
che siamo, come grande nazione e come mo-
derno Stato europeo. Un bisogno di recupero
dell’orgoglio nazionale, in reazione a stati
d’animo di disagio, di incertezza e anche di
frustrazione. Si avvertiva che in qualche mo-
do, anche (ma non solo) nel confronto inter-
nazionale, l’Italia aveva perduto terreno, ave-
va visto offuscarsi la propria immagine, il pro-
prio prestigio, la propria dignità. Ed ecco
quindi che questi stati d’animo, questi senti-
menti nuovi, recenti, si sono incanalati nel
solco delle celebrazioni del 150˚.Queste sono
state viste come l’occasione per far nuova-
mente sentire più forte il patrimonio storico
dell’Italia, il nostro ruolo in Europa e nel mon-
do. E questa occasione è stata colta da milio-
ni di italiani, da quanti mettevano la bandie-
ra al balcone o agitavano il tricolore nelle
piazze, nelle strade, e partecipavano alle as-
semblee, a iniziative di ogni sorta e di ogni
dimensione. Credo che questo secondo ele-
mento di spiegazione sia essenziale almeno
quanto il primo, che già nella sua domanda
veniva chiaramente suggerito».
Durante questo percorso lei è andato oltre
una certa ortodossia risorgimentale, senza di-
sconoscere «zone d’ombra» e «vizi d’origi-
ne» dell’unità e senza negare alcune letture
problematiche che revisionano una «versio-
ne di Stato» pietrificata per anni. Riflessioni
che lei ha spesso comparato con la ricostru-
zione di quanto avveniva nel contempo in Eu-
ropa e corredate con una rivisitazione del ruo-
lo giocato dai diversi protagonisti: Cavour,
Mazzini, Garibaldi, Cattaneo.
«È vero che ho ben presto compreso come
nel modo di concepire e promuovere le cele-
brazioni del 150˚dovessi, più che "andare ol-
tre una certa ortodossia risorgimentale", evi-
di MARZIO BREDA
Il colloquio Il capo dello Stato fa un bilancio positivo
delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia
Cultura
La globalizzazione crea fenomeni
di «spaesamento», ma in Europa
non ci sono piccole patrie che possano
sentirsi espropriate di sovranità
L’opera
«Camicie rosse»
(1898)
di Umberto
Coromaldi, Roma,
Galleria nazionale
d’arte moderna
e contemporanea
❜❜
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Codice cliente:
tare quel che poteva apparire rappresentazio-
ne convenzionale e acritica del processo uni-
tario e ancor più dello sviluppo successivo
della nostra storia nazionale. Mi sono ben
presto reso conto che non bastava nemmeno
la valorizzazione appassionata dei simboli
della nostra unità nazionale, ma era indispen-
sabile nutrire quella valorizzazione e sollecita-
zione con risposte a interrogativi non sempli-
ci, abbastanza largamente percepiti, che ri-
guardavano criticità indubbiamente rilevabili
nel lungo e complesso percorso del Risorgi-
mento e anche della costruzione dello Stato
unitario. Mi sono perciò anche personalmen-
te impegnato — ma insieme con molti altri, a
cominciare dalle personalità del Comitato
dei Garanti, e in primo luogo del suo presi-
dente, Giuliano Amato — in una rivisitazione
il più possibile attenta, non elusiva e perciò
convincente».
Su quali studi ha formato le proprie idee?
Quali saggi e ricerche consiglierebbe alle ge-
nerazioni di oggi?
«Personalmente sono ripartito da libri che
avevo letto e da molti anni — in qualche caso
davvero molti — conservato negli scaffali del-
la mia biblioteca. I libri di Giustino Fortunato
e i testi del meridionalismo; le diverse Storie
di Benedetto Croce, compreso quell’autentico
gioiello costituito da Una famiglia di patrioti;
lettere e scritti di Silvio Spaventa; una volumi-
nosa, poco ricordata, ricerca di Giuseppe Ber-
ti su I democratici e l’iniziativa meridionale
nel Risorgimento; La storia del Risorgimento
e dell’Unità d’Italia del Candeloro; la Vita di
Cavour di Rosario Romeo... E mi fermo qui.
Ma su Cavour, in anni più recenti, un contri-
buto stimolante e vivo avevo colto nell’agile
libro di Luciano Cafagna. E utilissima è stata
pochi anni orsono la pubblicazione di una rac-
colta molto accurata e ricca di testi sul Risorgi-
mento, in 8 volumi, introdotta e curata da Lu-
cio Villari. Poi, nel corso stesso del periodo di
svolgimento delle celebrazioni, sono soprag-
giunti nuovi apporti sul piano degli studi sto-
rici e delle interpretazioni del Risorgimento e
della problematica dell’Unità d’Italia: di Massi-
mo Salvadori, di Ernesto Galli della Loggia, di
Emilio Gentile, di Alberto Mario Banti, di
Adriano Viarengo, per non fare che qualche
nome. E non posso trascurare anche apporti
di studiosi stranieri, come quello di Lucy Riall
su Garibaldi o di Gilles Pécout su Cavour. Infi-
ne, non avrei potuto, nei miei interventi e di-
scorsi, seguire un filo coerente, e verificare o
affinare dei giudizi storici, senza il dialogo
con amici storici, con studiosi di alta qualità
come Giuseppe Galasso, Massimo Salvadori,
Rosario Villari. Ecco, credo che da questo qua-
dro di riferimento da me sommariamente
tracciato in chiave personale, possano trarre
indicazioni di lettura utili per qualsiasi appro-
fondimento coloro che siano interessati, spe-
cie se giovani, a compierlo».
L
ei ha sdrammatizzato alcune di-
storsioni delle dispute sul 150˚
rammentando che anche in qual-
che Paese di identità forte, come
Francia e Stati Uniti, è in corso un
dibattito pubblico sui temi identi-
tari e della nazionalità. Citando Huntington,
ha spiegato che «questi dibattiti sono una ca-
ratteristica pervasiva del nostro tempo» per-
ché le crisi delle identità nazionali «sono di-
venute un fenomeno globale». Sarebbe come
dire che la globalizzazione tende a estremiz-
zare la ricerca delle radici locali, con relative
spinte centrifughe? Quale potrebbe essere
l’antidoto al revanscismo delle piccole — tal-
volta piccolissime — patrie, dove ci si sente
espropriati di sovranità anche a causa del pro-
cesso di costruzione dell’Europa?
«Che la globalizzazione possa determinare
fenomeni di "spaesamento", se così li voglia-
mo chiamare, suscitare un’ansia di smarri-
mento della propria identità nazionale o loca-
le, mi sembra indubbio. Ma non credo siano
fatali le spinte centrifughe o che esse non ri-
sultino dominabili e superabili. Comunque,
non ritengo che vi siano nel nostro continen-
te "piccole patrie" in cui ci si possa "sentire
espropriati di sovranità" per effetto del pro-
cesso di costruzione dell’Europa unita. L’auto-
limitazione delle sovranità nazionali a favore
delle istituzioni comunitarie, da parte dei Pae-
si impegnatisi sulla via dell’integrazione euro-
pea, è stata, a partire dagli anni Cinquanta
dello scorso secolo, una scelta volontaria e
consapevole, essendosi compreso che non vi
era altrimenti alternativa a una fatale perdita
di rilevanza dell’Europa in un mondo che
cambiava e anche a una crescente impossibili-
tà di risolvere — nella pace — sul piano stret-
tamente nazionale problemi che oramai sta-
vano travalicando quella dimensione».
Presidente, la tesi di chi contestava l’anni-
versario si fondava su questo giudizio: «Una
storia comune degli italiani non esiste più e
forse non è mai esistita». È una vecchia idea,
che passa attraverso la scompo-
sizione della carta cronologica
del Paese nella quale si preten-
derebbe di vedere solo una
s o m m a d i f r a t t u r e e
discontinuità, cause della prete-
sa «immaturità» dell’Italia co-
me nazione. L’eredità del passa-
to, perciò, sarebbe sempre con-
troversa e su di essa cova anco-
ra il peso della questione meri-
dionale. Lei ha cercato di steri-
lizzare anche questo argomen-
to, ragionando sulla nostra
identità plurale. Ha puntualizza-
to da un lato che il Sud «non su-
bì» il moto risorgimentale, ma
vi ebbe anzi attivamente parte,
e dall’altro ha esortato gli italia-
ni del Sud a essere «maggior-
mente responsabili del proprio
futuro». Ma che cosa bisogne-
rebbe cambiare —anche sul piano della cultu-
ra civica — per spegnere questo ambiguo con-
flitto e mettere in sicurezza l’unità comune?
Che cosa andrebbe fatto, ad esempio, per evita-
re che il federalismo di cui tanto si discute sia
pensato e attuato «contro» l’Italia?
«Ho confutato sistematicamente argomen-
ti scarsamente fondati su una fatale dissolu-
zione della nostra unità nazionale o su una
s ua a nt i c a e nuov a i mma t ur i t à o
irrealizzabilità. Non solo non ho negato ma
ho messo in evidenza la gravità della maggio-
re incompiutezza del nostro processo di unifi-
cazione indicandola nel persistere della que-
stione meridionale. Si tratta, ovviamente, di
un tema di riflessione e di ricerca centrale
non solo per chi vive e opera nel Mezzogior-
no, ma per chiunque abbia a cuore le sorti e
le prospettive dello sviluppo complessivo del-
l’economia e della società italiana e del raffor-
zamento dello Stato nazionale. Uno Stato che
— fin dagli anni di quella solenne riflessione
e anticipazione di futuro che fu il dibattito in
Assemblea Costituente, che fu il lavoro creati-
vo dell’Assemblea Costituente — ci siamo im-
pegnati a riformare, innanzitutto nel senso di
correggerne il vizio originario: e cioè l’im-
pronta — sia pur storicamente inevitabile ne-
gli anni immediatamente successivi al compi-
mento dell’unità, ma senza dubbio distorsiva
— di una forte centralizzazione, quasi di una
forzosa riduzione all’uniformità. In questo
senso c’è ancora molto da fare, anche se non
posso improvvisare alcuna breve ricetta nella
risposta su questo punto».
Siamo alla vigilia di un Natale al quale que-
st’Italia, che a volte sembra ripiegarsi nelle
sue croniche debolezze e incline all’autofla-
gellazione (quella che Gadda chiamava «la
porca rogna del denigramento di noi stes-
si»), si accosta con angoscia. La crisi che sta
attraversando il pianeta colpisce in particola-
re noi. C’è un’immagine, un episodio, una
persona, un libro di questo anno di celebra-
zioni attraverso il Paese che ricorda in parti-
colare per averne magari tratto una carica
d’incoraggiamento?
«Se mi chiede di citare un libro-chiave per
la comprensione del processo unitario, non
posso che citare l’opera completa, Cavour e il
suo tempo, dedicata da Rosario Romeo al
massimo artefice politico del successo stori-
co dell’impresa risorgimentale. Il capitolo
conclusivo di quell’opera rimane una sintesi
mirabile. E se vuole che ricordi un’immagine
e un episodio che mi hanno particolarmente
colpito e motivato nel corso delle celebrazio-
ni, citerò l’incontro (l’11 maggio 2010) sull’al-
tura di Calatafimi, teatro di una sanguinosa e
decisiva battaglia, nel 1860. Su quell’altura
che dominava il campo di battaglia, mi sono
fermato dinanzi ai cippi con i nomi dei cadu-
ti garibaldini provenienti da varie parti d’Ita-
lia, e segnatamente da città del Nord. Lì, ho
come toccato con mano la prova tangibile, in
un’atmosfera di grande emozione, di quella
coesione e unità tra gli italiani cui dobbiamo
guardare di nuovo oggi come all’arma vincen-
te per superare le sfide del presente e del
prossimo futuro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Protagonista
I personaggi
Confessioni Cinque testi autobiografici del grande drammaturgo e scrittore austriaco. L’idea di fondo è che l’esistenza sia un circolo vizioso senza fine
I
ntorno al 1950, nel lugubre sanato-
rio austriaco di Grafenhof, un pa-
ziente diciannovenne di nome Tho-
mas Bernhard trascorre le sue giorna-
te annotando affannosamente su centi-
naia di foglietti date e avvenimenti si-
gnificativi della propria esistenza, per
salvarli «dalle tenebre dell’oblio».
Si sarebbe tentati di ravvisare in que-
sto sforzo ossessivo il remoto antece-
dente dei cinque romanzi autobiografi-
ci che lo scrittore andò componendo
tra ’72 e ’81, e che Adelphi ripropone ai
lettori italiani in un unico volume;
non fosse che nel frattempo l’ingenua
fiducia giovanile nella possibilità di
«registrare» oggettivamente il passato
ha ceduto il posto a una scepsi radica-
le. «La volontà di verità è la via più ra-
pida verso la falsificazione e la contraf-
fazione di un certo dato di fatto», scri-
ve Bernhard nel secondo romanzo del-
la serie, La cantina. «E mettere per
iscritto un certo periodo, un periodo
della vita, dell’esistenza, …significa ac-
cumulare centinaia, migliaia e milioni
di falsificazioni e contraffazioni, che
per chi le descrive e le stende sono in-
vece verità, nient’altro che verità».
Un compito paradossale, dunque,
quello che l’autore si è imposto: far tra-
lucere un «contenuto di verità» da
quella «menzogna» che sola può esse-
re detta, ossia da una complessa mito-
logia personale e famigliare nella qua-
le ogni riferimento alla realtà è, se non
«puramente casuale», tutt’altro che
immediato. Tutto è «teatro» in queste
pagine, tutto è rappresentazione; ma
da buon austriaco, erede di quella tra-
dizione barocca ripresa ancora nel No-
vecento da scrittori come Hofmann-
sthal, Bernhard ha nel sangue la consa-
pevolezza che proprio la finzione tea-
trale, se condotta alle estreme conse-
guenze, può rovesciarsi dialetticamen-
te in una sorta di sincerità metafisica.
Già la natura, del resto, non è forse tea-
tro, anzi, «il teatro in sé», sulla cui sce-
na «si muovono gli uomini come atto-
ri dai quali non c’è più molto da aspet-
tarsi?». E ognuno di noi non è forse
sin dai primi anni un «direttore di
spettacoli», l’indefesso costruttore di
«una ribalta pazzamente innamorata
di centinaia e di migliaia di personag-
gi» dietro ciascuno dei quali si nascon-
de lui stesso? (Così, ancora, nella Can-
tina, dove più chiaramente viene enun-
ciata la poetica sottesa all’intero esperi-
mento dell’autobiografia).
I personaggi, tra i quali spiccano le
figure della madre e soprattutto del
nonno, assumono davvero una statu-
ra mitica che li sottrae a qualsiasi
attendibilità naturalistica, e anche i
luoghi assumono una dimensione ar-
chetipica, quasi astratta per eccesso
di densità simbolica: Salisburgo, mici-
diale e bugiardo «museo di bellezze»
dove il giovane Thomas vive gli anni
da incubo del collegio, la cantina del
signor Podlaha nel quartiere-ghetto
di Scherzhauserfeld, e poi l’ospedale,
il convalescenziario, il sanatorio, l’ag-
ghiacciante serie di «case della mor-
te» nelle quali egli dovrà compiere in-
sieme la propria via crucis e il pro-
prio apprendistato di uomo e di arti-
sta.
Scena dopo scena, volume dopo vo-
lume, si snoda il lungo racconto auto-
biografico che la trasfigurazione lette-
raria eleva a «storia universale», sino
all’ultima tappa che è, inaspettatamen-
te, un ritorno: ai primi anni dell’infan-
zia, narrati nelle pagine di Un bambi-
no in tono spesso sorridente, persino
idilliaco nonostante l’asprezza della
materia.
Se il sipario si era alzato su Salisbur-
go, ora l’autore lo richiude alla vigilia
della sua partenza per quella città, for-
se perché il tempo della narrazione mi-
tica non è una retta, ma un cerchio, o
perché la vita stessa è un circolo vizio-
so, un annaspare nella «sterpaglia del-
le origini» senza nessuna speranza di
trovare mai la via d’uscita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
R Il volume: Thomas Bernhard, «Autobio-
grafia» («L’origine»; «La cantina»; «Il
respiro»; «Il freddo»; «Un bambino»),
Adelphi, pagine 636, e 65
Thomas
Bernhard
(austriaco,
1931-1989, foto
diepresse.com)
è stato poeta,
drammaturgo
e scrittore
Spiccano soprattutto la madre
e il nonno dell’io narrante,
figure mitiche e quasi archetipi
Thomas Bernhard, la vita come un teatro dove la verità non esiste
di PAOLA CAPRIOLO
] In occasione
dei
festeggiamenti
per i 150 anni
dell’Unità
d’Italia, il capo
dello Stato
ha approfondito
molti testi
storici, a partire
da Cavour e il
suo tempo di
Rosario Romeo,
«un’opera
chiave»
] Tra le letture
segnalate
dal Presidente,
gli studi ormai
classici
di Benedetto
Croce,
di Giustino
Fortunato,
di Giuseppe
Berti, di Luciano
Cafagna
e di Giorgio
Candeloro;
le lettere
e scritti di Silvio
Spaventa; gli
studi più recenti
di Massimo
Salvadori,
di Ernesto Galli
della Loggia, di
Emilio Gentile,
di Alberto Mario
Banti,
di Adriano
Viarengo;
i contributi
dei grandi
storici stranieri
Lucy Riall
e Gilles Pécout
Tra le maggiori incompiutezze del processo
d’unificazione c’è la questione meridionale
La centralizzazione, inevitabile nel 1861,
è tra i vizi d’origine del nostro Stato
L’emozione
L’episodio simbolo
delle celebrazioni per
i 150 anni dell’Unità
d’Italia, per il capo
dello Stato si è svolto
l’11 maggio 2010
a Calatafimi, teatro
di una sanguinosa
battaglia nel 1860.
«Mi sono fermato
dinanzi ai cippi con
i nomi dei caduti
garibaldini — ricorda
Napolitano —
provenienti da varie
parti d’Italia,
e segnatamente
da città del Nord»
❜❜
Biblioteca
tricolore
55 Cultura
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
L
a partecipazione al mercato del lavo-
ro delle donne italiane è molto
inferiore alla media europea, sia in
termini di tasso di attività sia di
progressioni di carriera. È opinione
diffusa che il Paese stia sprecando una
potenziale fonte di crescita: il lavoro
femminile appunto. Il governo ha compreso
questa esigenza proponendo la detassazione
di imprese che assumono donne. Non basta.
Ecco perché. L’organizzazione familiare
tipicamente italiana è il motivo per cui le
donne nel nostro Paese partecipano meno
alla forza lavoro e quando lavorano lo fanno
meno intensamente degli uomini (ovvero
prendono più permessi, sono le prime a
perder giorni di lavoro per accudire figli o
genitori, dopo una nascita riprendono più
tardi il loro posto in azienda, etc.). Dati
statistici ben conosciuti dimostrano che in
casa gli uomini italiani fanno molto meno
non solo delle donne ma anche degli uomini
di tutti gli altri Paesi europei, compresi gli
spagnoli per non parlare degli svedesi. Le
imprese lo sanno e si aspettano che i carichi
di lavoro familiare siano squilibrati nelle
famiglie dei loro dipendenti. Quindi
discriminano le donne assumendole meno,
pagandole meno e limitando le loro carriere
perché sono forza lavoro «a rischio». Un
rischio che continua anche dopo l’età fertile,
poiché gli anziani in Italia sono tanti e
comunque, per la donna che rientra dopo i
quarant’anni, recuperare rispetto agli uomini
è difficile. Ma proprio perché le lavoratrici
sono pagate meno, alle famiglie conviene che
siano le donne a farsi carico della casa, anche
quando gli uomini sarebbero felici di far la
loro parte. Ecco che il cerchio si chiude e
senza un intervento che cambi questi
incentivi l’Italia continuerà a utilizzare
relativamente «troppo» le donne in famiglia
e «troppo» gli uomini in azienda, sebbene
ormai le donne siano più istruite degli
uomini e certo non meno adatte a fare quello
che le aziende richiedono.
La detassazione delle imprese prevista dal
governo Monti farà fatica a rompere questo
circolo vizioso per due motivi. In primo
luogo, la ricerca economica ha dimostrato
che se si vuole aumentare l’occupazione di
una categoria di persone, è più efficace, a
parità di costo per il bilancio, dare alle
persone stesse l’incentivo a trovarsi il lavoro,
piuttosto che alle aziende. E questo perché le
prime hanno motivi più forti delle seconde
per reagire all’incentivo. Quindi sarebbe stato
meglio detassare le donne direttamente,
invece delle aziende che dovrebbero
eventualmente assumerle. È singolare che in
Italia l’attenzione sia sempre sulla
detassazione fiscale delle aziende e mai su
quella delle persone. Ed è anche singolare
che se si propone una detassazione per le
donne gli uomini insorgono, ma una
detassazione per le imprese che assumono
donne passa senza un battito di ciglia. Forse
questo accade proprio perché gli uomini
sanno che il solo incentivo dal lato della
domanda avrà scarsi effetti sul riequilibrio
dei compiti domestici tra i sessi! Fino a
quando un maggiore equilibrio non sarà
raggiunto, le aziende continueranno a
percepire l’occupazione femminile come più
costosa di quella maschile e non sarà certo il
modesto incentivo governativo a cambiare le
cose in modo rilevante.
Ecco invece una proposta concreta per
iniziare a spezzare il circolo vizioso sopra
descritto. Consideriamo una famiglia che
debba assistere figli piccoli o genitori anziani.
Oggi sarà tipicamente la donna (madre, figlia
o sorella) a rinunciare in tutto o in parte al
lavoro dato che il reddito dell’uomo (padre,
figlio o fratello) è maggiore. Se fosse lui a
rinunciare, il reddito familiare si ridurrebbe
troppo. Sono sempre più frequenti i casi di
uomini che sarebbero felici di prendere il
congedo parentale, ma semplicemente non
possono farlo perché la decurtazione di
reddito familiare e di prospettive di carriera
sarebbe eccessiva. In altri Paesi, i congedi
parentali presi da uomini stanno diventando
la norma. Quanti padri poco presenti e madri
troppo «incombenti» vi sono nelle famiglie
italiane? Questa situazione cambierebbe,
però, se le donne potessero accedere a una
significativa detrazione di imposta
presentando una certificazione del fatto che
l’uomo ha preso in loro vece il congedo
parentale per assistere i familiari.
Con questa soluzione (una forma di job
sharing intrafamiliare), lo «scambio tra i
sessi» generato dall’incentivo fiscale
avverrebbe interamente all’interno di
ciascuna famiglia. Sarebbe il risultato di una
scelta libera che le famiglie possono fare se
vogliono. Non sarebbero più costrette a una
scelta che vincola la donna al lavoro in casa e
l’uomo al lavoro in azienda, perché, se sarà
l’uomo a stare a casa, la famiglia non perderà
troppe risorse. Si noti che i single non
verrebbero in alcun modo toccati da questa
riforma.
Al tempo stesso, comincerebbe a diffondersi
l’idea, anche tra le imprese, che i compiti
familiari possono essere equamente
distribuiti tra donne e uomini, tranne quelli
strettamente femminili per ragioni
biologiche. Gli uomini non possono partorire
e allattare, ma tutto il resto, ed è moltissimo,
possono imparare a farlo senza problemi.
Non solo, ma
possono farlo
sapendo che il
reddito familiare
non verrà per
questo decurtato
così tanto, al netto
del prelievo fiscale.
E quindi le imprese
non dovranno più
rinunciare a donne
di grande valore e
produttività solo
per il rischio che
alla fine esse
debbano assentarsi,
magari
improvvisamente,
per improrogabili e
inevitabili impegni
familiari. Le
imprese ridurrebbero la differenza di
trattamento retributivo fra donne e uomini, e
cercherebbero di attrarre donne che
attualmente non lavorano offrendo loro
condizioni migliori. Insomma, l’incentivo
fiscale da noi proposto andrebbe proprio al
cuore del problema: riequilibrare i carichi
familiari per consentire alle imprese e alle
famiglie di usare meglio il lavoro di donne e
uomini, per la crescita del Paese in termini di
reddito e di benessere. Dato il vincolo di
bilancio questo incentivo fiscale andrebbe
finanziato. Nella manovra Monti i tagli di
spesa sono pressoché inesistenti. Ecco un
altro valido motivo (finanziare il lavoro
femminile) per abolire il tabù della spesa
intoccabile.
[email protected]
(professore all’Università di Harvard)
[email protected]
(professore all’Università di Bologna)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Per aiutare il lavoro femminile
detassare le donne, non le aziende
SEGUE DALLA PRIMA
«Ma con tutti i negozi che abbiamo qui, gli
acquisti devi proprio farli in centro?». «Sono
più forniti» ha risposto con candore. «E il male-
detto salmone? Non è neppure nella stessa zona
del negozio! Potevi prenderlo al supermerca-
to». «Ma lì è più buono». «Be’, arrangiati. Io
non entro nella Zona a Traffico Limitato la matti-
na dell’antivigilia. Neanche morto».
Ci sono andato. Come previsto, le due com-
missioni mi sono costate l’intera mattina e una
dose massiccia di esasperazione. Ma c’è stato an-
che un momento — molto breve, in verità — in
cui ho assaporato una gioia inattesa. Mentre la
mia automobile era intrappolata fra infinite al-
tre, rabbiose, in ogni direzione e io me la pren-
devo ingiustamente con lo speaker alla radio co-
me se fosse colpa sua, ho pensato che in quel
preciso istante stavo onorando il Natale. Gli sa-
crificavo una mattina che avrebbe potuto essere
produttiva in una miriade di modi diversi, perse-
guendo uno scopo futile e accettavo di farlo
esclusivamente perché era la vigilia della vigilia.
Non sarebbe mai successo se qualcuno non
avesse fatto irruzione nel programma della mia
giornata, scombinandolo. Mi convinco sempre
di più che l’amore m’insegni questo, a essere di-
spersivo, a dilatare il tempo che precede il com-
pimento di un gesto e perfino a godere un po’ di
quella snervante attesa. D’altronde, quando
ogni serata fuori prevede un quarto d’ora solita-
rio in auto, in bilico sul passo carraio («tira fuo-
ri la macchina dal garage, io ti raggiungo subi-
to»), è meglio che uno impari a gestire l’impa-
zienza e a tramutarla in compiacimento, trepida-
zione oppure altro.
Il mio è un apprendistato lento. Sono sempre
stato un campione nelle strategie, nella pianifi-
cazione, negli elenchi e fatico a liberarmene. Ri-
guardo al Natale, poi, avevo raggiunto un livello
di efficienza impeccabile: compilavo liste detta-
gliate dei regali, selezionavo un’area commercia-
le dove trovarli tutti e mi ci recavo nell’orario di
minore affluenza del pubblico. Sistemavo ogni
cosa in un tempo record, minimizzando lo
stress. Quando il Natale arrivava e passava velo-
cissimo, la delusione era simile a quella di scar-
tare un pacco vuoto. In un certo senso, gli sche-
mi mi hanno salvato la vita lo stesso numero di
volte che me l’hanno rovinata. Sono sicuro che
se non avessi incontrato chi ho incontrato —
una campionessa di dissipazione — in questo
momento sbrigherei tutto lo shopping natalizio
online.
Natale non è il 25 dicembre. Finisce quel gior-
no. Il pomeriggio, dopo il pranzo, le luminarie
per strada sono già stantie, le canzoni con le
campanelle alla radio stucchevoli, l’albero un in-
gombro inutile in mezzo al soggiorno. È tutto
troppo breve e dispendioso, e angosciante, se lo
si fa durare solo ventiquattro ore. Specialmente
quest’anno, in cui ci sembra di dover stare tutti
più dritti con la schiena, sotto una sferzata geli-
da di rigore (che imploravamo da tempo), io sto
provando a estendere il periodo del Natale, a
succhiarne tutto l’indigesto, pigro, schizofreni-
co prima. Voglio trovarmi imbottigliato nel traf-
fico. Voglio sentirmi infreddolito e poi accalda-
to e poi infreddolito e poi di nuovo accaldato.
Voglio restare in ammollo nel brodo tiepido dei
dissapori familiari. Voglio, in mezzo a questa
Nuova Rettitudine, celebrare la Festa Della Mia
Inefficienza.
La lingua tedesca, con il suo armamentario di
prefissi e suffissi e le sue concatenazioni chilo-
metriche, ha spesso parole più precise delle no-
stre per descrivere le emozioni complicate. Una
di queste è Vorfreude, la pre-gioia. Il proverbio
dice «Vorfreude ist die schönste Freude» e si po-
trebbe tradurre (liberamente) così: «Pregustare
è il modo migliore di gustare». Sembra facile,
sembra ovvio. A me ci va continuamente qualcu-
no che lo insegni e lo ricordi. Che mandi all’aria
le mie architetture. E neppure così ci riesco co-
me vorrei.
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Corriere della Sera SMS
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di ALBERTO ALESINA e ANDREA ICHINO

Parlar bene di Cesare Prandel-
li, per di più sotto Natale,
non è sicuramente un esercizio di anti-
conformismo. Ma i fatti si impongono
e il bianco non può diventare grigio
solo per evitarci il rischio della retori-
ca. Il gesto con il quale il commissario
tecnico della Nazionale italiana ha det-
to la sua sull’ennesimo scandalo del
calcio scommesse merita un applau-
so. Convocare per il ma-
tch amichevole con gli
Stati Uniti Simone Fari-
na, il testimone chiave
dell’affaire Doni, è stata
un’idea innovativa. Non
stravolge i criteri della
meritocrazia calcistica
(Simone non giocherà la
partita) ma include l’one-
stà e il coraggio tra i beni
tutelati dalla massima
espressione agonistica del football ita-
liano. In questo modo Prandelli dimo-
stra di non considerare il mondo del
calcio come una giungla dove tutto è
consentito ma al contrario di vederlo
come una comunità che coltiva con
pari attenzione il merito sportivo e i
valori etici.
Il commissario tecnico si è compor-
tato alla stregua di un sindaco che ap-
punta la medaglia sul petto di un citta-
dino distintosi con le sue azioni, un
sindaco che fa diventare la virtù di un
individuo una sorta di «racconto della
comunità». Per questo, dunque, Pran-
delli va ammirato. Il suo è stato un ge-
sto lineare ma che contiene in sé i ger-
mi della discontinuità. In passato il
mondo del calcio quando si era procla-
mato comunità lo aveva fatto per re-
spingere gli attacchi della magistratu-
ra e dei giornali, per chiudersi nella
presunta sacralità dello
spogliatoio e chiedere
omertà.
Dato a Cesare quel che
è di Cesare, viene voglia
però di pensare a possibi-
li suoi emuli. Prendia-
mo, ad esempio, il delica-
to tema del rapporto tra i
club e gli ultrà. È proprio
necessario sopportare i
cento piccoli ricatti di
queste minoranze che confezionano
striscioni sapientemente allusivi, de-
terminano la fortuna o la sventura di
un allenatore e ambiscono a condizio-
nare le scelte delle società? Certo che
no, c’è bisogno di ripristinare anche
nel rapporto con i tifosi organizzati la
gerarchia dei valori. Premiando i Fari-
na che sicuramente ci sono.
Dario Di Vico
twitter@dariodivico
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ASILO PER I RIFUGIATI IRANIANI IN IRAQ
IL PASSO POLITICO DEL GOVERNO TECNICO
di PAOLO GIORDANO

La Regione Lombardia ha in-
viato, a strascico — che poi
vuol dire «a chi tocca tocca» —780 mi-
la avvisi di pagamento del bollo-auto
del 2008.
Riferisce sul Corriere di ieri Arman-
do Stella: «Gli onesti "ritassati" hanno
sessanta giorni di tempo per dimo-
strare la loro innocenza, chiarire la po-
sizione fiscale del veicolo o ricorrere
alla Commissione tributaria (...). Chi
ha versato la tassa, e poi ha perso la
ricevuta, non ha scampo. Pagherà
due volte».
Siamo ben oltre la caccia all’evasore
e in un caso di violenza pubblica. L’am-
ministrazione regionale chiama «cac-
cia all’evasione del bollo» ciò che, in
realtà, è una «retata»; che assomiglia
molto a quelle che facevano i repubbli-
chini e i nazisti negli anni della repub-
blica di Salò fra la gente inerme. A vo-
ler essere indulgenti, è come se la poli-
zia fermasse la gente per strada e dices-
se a tutti: «È stata rapinata una banca.
Mi dimostri che lei non c’entra».
Poiché gli italiani — in nome della
(giusta) lotta all’evasione —paiono di-
sposti a subire qualsiasi sopruso, biso-
gna pur che qualcuno dica come stan-
no le cose. Non è rispondendo «tasse»
— l’equivalente di «cannoni» alla do-
manda del duce se volessero «burro o
cannoni» — che si salva la Patria. Si
legittimano tendenze assolutiste che il
potere accresce, sostenendo di essere
in una situazione di emergenza. Così,
la Repubblica nata dalla Resistenza sta
(re)instaurando un sistema burocrati-
camente totalitario che ha, da noi, un
nome antico e inquietante: fascismo.
Una «retata» come quella della Re-
gione Lombardia è un insulto al senso
comune, prima ancora che alla demo-
crazia. Aspettiamo, fiduciosi, le scuse
ai milanesi di Formigoni, dei senti-
menti democratici del quale non dubi-
tiamo e non vorremmo dubitare in fu-
turo. Coraggio.
Piero Ostellino
[email protected]
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PROPOSTE
Riscoprire il valore dell’attesa
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IL GIOCATORE ONESTO IN NAZIONALE
CURA PRANDELLI PER TUTTO IL CALCIO

Che un governo tecnico non
faccia politica è un luogo comu-
ne fuorviante, forse nel nostro Paese c’è
un deficit di politica talmente grande
che basta poco a coprire parte del vuoto.
Il ministero degli Esteri guidato dall’am-
basciatore Giulio Terzi ha fatto sapere ie-
ri che l’Italia «è pronta a fare la sua par-
te» per superare le «preoccupazioni di
natura umanitaria» sul campo di Ashraf.
La notizia è di quelle che spesso passano
inosservate, invece è degna di nota.
Quell’affermazione significa che, su
input della Farnesina, il ministero del-
l’Interno guidato dal prefetto Annamaria
Cancellieri si accinge a valutare una se-
rie di domande di asilo. Sarebbero una
novantina e arrivano da alcuni dei 3.400
rifugiati iraniani confinati dagli anni 80
nel campo in questione. Ashraf si trova
in Iraq a poco più di cento chilometri dal-
la frontiera con l’Iran. Per quanto il co-
siddetto Consiglio nazionale della resi-
stenza iraniana descriva i suoi abitanti
soltanto come vittime di repressioni,
non è tutta bella gente: fino al 2003 i
mujaheddin del Popolo iraniano, che im-
piegano il Consiglio come copertura poli-
tica, costituirono una milizia fiancheg-
giatrice di Saddam Hussein. Legittimo
dubitare che la professione di democra-
zia di questi oppositori iraniani sia since-
ra. Però dal punto di vista umanitario
l’urgenza è un’altra: il governo di Ba-
gdad, soggetto a influenze di Teheran,
vuole cacciare i dissidenti dall’Iraq entro
aprile.
Secondo l’Onu, nell’aprile scorso ad
Ashraf le forze irachene hanno ucciso al-
meno 34 persone. Se i 3.400 oppositori
fossero rispediti nella Repubblica degli
ayatollah li attenderebbero celle, forche,
torture.
L’Italia, che in estate un po’ sotto silen-
zio ha accettato già quattro feriti, si limi-
terà a valutare se ospitare di nuovo i dis-
sidenti ai quali riservò asilo negli anni
80. Un gesto simbolico, tuttavia se li ac-
coglierà il nostro Stato contribuirà ad al-
lentare la pressione. Un passo in avanti
rispetto a quando il precedente governo,
politico, guardava agli stranieri in fuga
da Paesi islamici soprattutto come mi-
nacce alla pubblica quiete.
Maurizio Caprara
©RIPRODUZIONE RISERVATA
UNA «RETATA» FISCALE IN LOMBARDIA
LA PATRIA NON SI SALVA CON LE IMPOSTE
56
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
G
iuliano Ferrara — che è una delle (poche) belle intelli-
genze di questo Paese — ha detto al presidente della
Repubblica che, dopo la caduta di Berlusconi, sarebbe
stato meglio andare a elezioni e che il governo Monti è,
perciò, una «sospensione della democrazia». Personal-
mente, non so se sarebbe stato meglio. Ciò che so — e l’ho scritto
—è che, in un Paese «normale», un governo che ottiene l’approva-
zione parlamentare di una legge come quella di stabilità, non si
dimette, ma cerca di applicarla. Invece Berlusconi si è dimesso. Na-
politano non può provare che andare a elezioni sarebbe stato peg-
gio. Che un governo che ottiene il voto del Parlamento su una leg-
ge importante non si dimette, io la prova ce l’ho: è nella storia.
Anche il presidente della Repubblica ha ragione quando dice
che non c’è stata alcuna «sospensione della democrazia». Non c’è
stata — cosa che Napolitano non può dire, ma farebbe bene a pen-
sare — per la semplice ragione che non c’è da noi la democrazia,
ma la sua parodia. È il problema che — con misura, competenza e
moralità politica — ha affrontato recentemente Angelo Panebian-
co, una delle voci liberali di questo giornale. Dubito lo affronteran-
no il governo Monti, il Parlamento, i media e che sarà mai risolto.
Si chiama Pubblica amministrazione, un corpo unitario, cementa-
to dal potere autoritativo e discrezionale in ogni suo grado. È que-
sto apparato, enorme, autoreferenziale, invasivo, irresponsabile e
intoccabile — che (re)distribuisce
risorse, incarichi, raccomandazio-
ni, prebende; che alimenta paren-
tele e clientele; che tollera sprechi,
inefficienze, corruzione — il can-
cro del Paese.
Alla Pubblica amministrazione
— con le sue regole interne poco
trasparenti, i suoi riti, la sua indiffe-
renza per le libertà e i diritti dei cit-
tadini — la politica ha delegato un
potere abnorme nella illusione che
ciò le avrebbe consentito di non
sporcarsi le mani. È accaduto l’opposto. Gli italiani accusano la poli-
tica di avere le mani lorde, mentre la Pubblica amministrazione si
è mangiata la politica e rende di fatto indistinguibile la separazio-
ne dei poteri. Dovrebbero occuparsene le cattedre di Diritto ammi-
nistrativo delle università, il Parlamento e il governo, le istituzioni,
i media. Invece, le carriere dei docenti e i loro trasferimenti sono
rapidissimi o lentissimi, secondo il grado di clientela e parentela di
cui godono; la Corte dei conti parla di inefficienze, sprechi e corru-
zione che essa stessa dovrebbe combattere. Il potere legislativo rati-
fica le decisioni e le esigenze del giudiziario e dell’esecutivo senza
esercitare alcuna funzione di garanzia per il cittadino; i media tac-
ciono e acconsentono.
C’era un solo modo di ridurre la spesa pubblica e la pressione
fiscale: smantellare gran parte dello Stato. Invece, si sono aumenta-
te le tasse e ridotte le libertà dei cittadini. Molti italiani paiono feli-
ci e contenti di questa riedizione neototalitaria. Ora, sarebbe anche
il solo modo di fare della nostra democrazia una cosa seria. Presi-
dente Napolitano, per la stima e la fiducia che ho in lei le dico: ci
rifletta.
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42,2
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(Corriere e 1,20 + IoDonna e 0,30) . A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/v/d Corsera +
Cor. Como e 1,00 + e 0,20; gio. Corsera + Sette + Cor. Como e 1,00 + e 0,30 + e 0,20; sab. Corsera +
IoDonna + Cor. Como e 1,00 + e 0,30 + e0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabi-
li separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. e 0,80 + e0,40; m/m/v/d Corsera + CorMez.
e 0,80 + e 0,40; gio. Corsera + Sette + CorMez. e 0,80 + e 0,30 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna +
CorMez. e 0,80 + e 0,30 + e 0,40. In Veneto, non acquistabili separati: m/m/v/d Corsera + CorVen.
e 0,80 + e 0,40; gio. Corsera + Sette + CorVen. e 0,80 + e 0,30 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna +
CorVen. e 0,80 + e 0,30 + e 0,40. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/v/d
Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. e 0,80 + e 0,40; gio. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. e
0,80 + e 0,30 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. e 0,80 + e 0,30 + e 0,40. A
Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/v/d Corsera + CorBo e 0,53 + e 0,67; gio. Corsera +
Sette + CorBo e 0,53 + e 0,30 + e 0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorBo e 0,53 + e 0,30 + e 0,67. A
Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/v/d Corsera + CorFi e 0,53 + e 0,67; gio. Corsera +
Sette + CorFi e 0,53 + e 0,30 + e 0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorFi e 0,53 + e 0,30 + e 0,67.
ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7100 del 21-12-2010
La tiratura di venerdì 23 dicembre è stata di 486.859 copie
CONTRO LA CRISI
La manovra spagnola
Caro Romano, vorrei avere
un suo commento sulla
manovra spagnola che
annuncia tagli ai servizi,
piuttosto che nuove tasse.
Come mai il professor Monti
ha voluto chiamare in suo
aiuto autorevoli docenti
italiani per aumentare le
tasse su case, benzina e
sigarette?
Giulia Ricotti
[email protected]
I dettagli della manovra
spagnola non sono ancora no-
ti, ma il nuovo premier sem-
bra puntare soprattutto sui ta-
gli per una somma che oscilla
fra i 16 e i 21 miliardi di euro:
una misura che gli consenti-
rebbe di garantire l’indicizza-
zione delle pensioni e alle in-
dustrie qualche agevolazione
fiscale. Tenga presente, tutta-
via, che fra la crisi spagnola e
quella italiana esistono alcu-
ne importanti differenze. Il di-
savanzo spagnolo è il 6,5%
del prodotto interno lordo e
la disoccupazione è il 22% (i
dati italiani corrispondenti
sono rispettivamente 4% e
8,5%). Il debito pubblico spa-
gnolo rappresenta il 67% del
prodotto interno lordo (il no-
stro è il 118%) ed è inferiore
alla media europea. Per rifi-
nanziare il proprio debito la
Spagna, quindi, deve colloca-
re sul mercato un quantitati-
vo di bond considerevolmen-
te inferiore a quello dell’Ita-
lia. Non è sorprendente che
le manovre dei due Paesi sia-
no diverse.
ALL’ATTACCO DEL GOVERNO
Politici arroganti
Il governo tecnico presieduto
da Monti si è reso necessario
per evitare il «default»
in cui rischiava di
precipitare il nostro Paese a
causa della incapacità del
governo eletto dal popolo di
adottare le misure adatte per
tali frangenti. Da cittadino
mi sento offeso dalla
arroganza con cui certi
personaggi politici di spicco
della vecchia maggioranza si
esprimono nei confronti dei
loro successori.
Donato Coletti
[email protected]
NUOVE AZIENDE
Troppe difficoltà
Un gruppo di amici, in
mobilità, ha deciso di
iniziare una nuova attività
con tutti i rischi del caso, e
hanno appena formato una
cooperativa a responsabilità
limitata. Per aprire un conto
commerciale (inizio attività
gennaio 2012) le banche
hanno chiesto il bilancio e
l’Ufficio Iva ha voluto un
acconto di circa € 700. Il
tutto prima di iniziare: non
c’è male per un Paese che
deve ripartire.
Maurizio Nunzi
[email protected]
DIRIGENTI E DIPENDENTI
Il divario retributivo
Ci sono Paesi come gli Stati
Uniti in cui il divario
retributivo tra capi azienda e
dipendenti è assai più ampio
che in Italia. Ciò non toglie
che il problema esista e vada
anche affrontato, ma non
con logiche punitive. Gli
eccessi vanno evitati, ma un
bravo manager che fa
crescere e guadagnare
un'azienda è giusto che sia
pagato in modo adeguato e
proporzionale ai risultati
ottenuti. Ritengo quindi che
per riequilibrare il divario
retributivo sarebbe invece
necessario incrementare gli
stipendi di operai e
impiegati, magari attraverso
una fiscalità più favorevole e
una contrattazione che
consenta ai lavoratori di
compartecipare ai risultati
aziendali.
Mario Pulimanti
Lido di Ostia (Roma)
FESTIVITÀ NATALIZIE
Auguri a tutti
Abbiamo trascorso l'estate
con lo stress dello spread,
l'autunno con il tormento del
fallimento e affrontiamo
l'inverno con il rischio del
Fisco. Ora che stiamo male,
almeno auguriamoci un
sereno Natale, sperando che
ai primi tepori si stanino gli
evasori.
Giorgio Tassara
[email protected]
FONDATO NEL 1876
DIRETTORE RESPONSABILE
Ferruccio de Bortoli
CONDIRETTORE
Luciano Fontana
VICEDIRETTORI
Antonio Macaluso
Daniele Manca
Giangiacomo Schiavi
Barbara Stefanelli
SUL WEB
Risponde
4
Interventi & Repliche
Staino
Lettere al Corriere
Papa Benedetto XVI:
in Europa manca
ai singoli e ai gruppi
la forza per grandi
sacrifici. Ha ragione?
Il dubbio
La tua opinione su
corriere.it/opinioni/
Risposte alle 19 di ieri
QUEI VERSI ANTI-INGLESI
DI UN POETA DI CORTE
E-mail: [email protected]
oppure: www.corriere.it
oppure: [email protected]
* Con "Sette" e 3,00; con "Style Magazine" e 3,50; con "Corriere Enigmistica" e 2,80; con "La grande storia" e 14,40; con "La Cucina del Corriere della Sera" e 6,40; con "I Classici dell’Arte" e 8,40; con "L’Europeo" e 9,40; con "Corso di Fumetto" e 8,49; con "Classici dell’Avventura" e 8,40; con "Supereroi. Le leggende Marvel" e 11,49; con "Vasco
Manifesto" e 11,40; con "Un secolo di guerre" e 11,49; con "Eros Ramazzotti" e 11,40; con "Giorgio Gaber" e 14,40; con "Le Grandi Fiabe" e 8,40; con "Genesis. The definitive collection" e 14,40; con "Il Mondo" e 4,30; con "Laicicattolici + Sette" e 4,50
di Piero Ostellino
Sergio Romano
Rai, il canone ritoccato
a 112 euro. L’azienda:
si tratta di un piccolo
aumento di soli 1,5
euro. Siete d’accordo?
Il gigante intoccabile
che mangia il Paese
Ho letto il suo articolo
(Corriere, 10 dicembre) a
proposito dei rapporti
attuali e storici fra la Gran
Bretagna (geograficamente
europea) e il resto d’Europa.
Tutto questo mi ha fatto
ricordare una poesia che
nell’anno scolastico di terza
elementare 1939-40 la
maestra ci fece imparare
a memoria. Non conosco il
nome dell’autore e il testo
l'ho ritrovato negli anfratti
cerebrali dove giaceva da
quasi 72 anni.
«Luce ti neghi il sole, erba
la terra,/ Malvagia che,
dall’alga e dallo scoglio,/
Per la via de’ ladron salisti
al soglio/ E con l’armi di
Giuda esci alla guerra./
Fucina di delitti, in cui si
serra/ Tutto d’Europa il
danno ed il cordoglio,/
Tempo verrà che abbasserai
l’orgoglio,/ Se stanco alfin
pur Dio non ti sotterra./ La
man che tempra dell’Italia il
fato,/ Ti scomporrà le trecce,
a fin che chiuda/ Questo di
sangue umano empio
mercato./ Pace avrà il
mondo; e tu feroce e cruda/
Dei mar tiranna, all’amo
abbandonato/ Farai ritorno,
pescatrice ignuda».
Fortunatamente tutto è
cambiato e nulla è più come
allora.
Ugo D'Accordi
antonia.bruschina@
hotmail.it
Caro D’Accordi,
L
a poesia è di Vincenzo
Monti e fu scritta, salvo
errore, nel 1803 quando
la Gran Bretagna dichiarò
guerra alla Francia dopo ave-
re chiuso i suoi porti alle na-
vi francesi e olandesi. Dodici
anni più tardi, dopo la scon-
fitta di Napoleone a Water-
loo, Monti sarebbe saltato
sul carro dei vincitori e avreb-
be scritto alcune cantate per
salutare con gioia il ritorno
del Vecchio Regime. Non era
la prima volta. Nel corso di
una lunga vita (1754-1828)
fu uomo di molte incarnazio-
ni. Esordì come segretario di
alcuni notabili pontifici, scris-
se opere drammatiche d’ispi-
razione religiosa e, dopo la ri-
voluzione francese, un poe-
ma antigiacobino («La Bassvi-
liana», dal nome di un agen-
te diplomatico del governo
repubblicano di Parigi ucciso
a Roma nel 1793 da una folla
inferocita) che fu, con più di
cento edizioni, un bestseller
dell’epoca. Ma pochi anni do-
po, fulminato dall’astro na-
scente del generale Bonapar-
te, Monti cambiò registro e
iniziò una carriera di cantore
aulico che gli valse tra l’altro
una cattedra di eloquenza al-
l’Università di Pavia e i titoli
di «poeta del governo italia-
no», «istoriografo del Re-
gno».
Questo non significa che
fosse privo di talento lettera-
rio. Fu uno straordinario ver-
seggiatore, il maggiore espo-
nente italiano della corrente
neoclassica e un grande cono-
scitore della letteratura anti-
ca. La sua traduzione dell’Ilia-
de è stata per alcune genera-
zioni il pane quotidiano dei li-
ceali italiani, e i suoi saggi
sulla lingua sono pregevoli.
Ma fu anche un voltagabba-
na. Ne saranno sorpresi e
scandalizzati soltanto coloro
che non hanno letto un libro
di Mirella Serri («I redenti»,
edito da Corbaccio) sul giro-
vagare degli intellettuali ita-
liani tra fascismo e antifasci-
smo.
Devo supporre, caro D’Ac-
cordi, che la sua maestra fos-
se particolarmente nazionali-
sta e molto influenzata dalle
campagne violentemente an-
tibritanniche del regime fa-
scista in un periodo in cui il
giornalista Mario Appelius
terminava tutte le sue conver-
sazioni radiofoniche con la
frase «Dio stramaledica gli in-
glesi». Forse l’aspetto più sin-
golare di quelle campagne è
il largo uso di luoghi comuni
(come «perfida Albione»)
tratti generalmente dalla an-
glofobia francese. In realtà vi
era allora anche un’Italia an-
glofila che considerava l’In-
ghilterra come un modello
da imitare piuttosto che un
nemico da odiare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
@
La domanda
di oggi
Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Corriere» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79
Sogin: la proroga sui mandati
Scrivo in riferimento all’articolo di Sergio
Rizzo «Alla Sogin proroga del mandato.
Tra i beneficiati il mancato ministro»,
pubblicato sul Corriere della Sera di ieri.
Non entro nel merito tecnico
dell'emendamento alla norma sulla
applicazione della Direttiva Comunitaria,
richiamato da Rizzo. Aldilà delle possibili
giustificazioni, capisco che, toccando la
materia sensibile degli amministratori di
società pubbliche, un’iniziativa del
genere susciti attenzione e sospetti.
Alcune cose però debbo sottolinearle. In
primo luogo, l’emendamento, che non ho
promosso, è stato presentato il 17
ottobre, ma già a settembre la
Commissione Bilancio di Montecitorio
aveva espresso un parere che anticipava
la sostanza dell'emendamento. A quel
tempo, la crisi del governo Berlusconi si
era già delineata nella sostanza ma non
sembrava certo dietro l’angolo. Pensare
allora a compensazioni a mio beneficio
sarebbe apparso assurdo anche agli
occhi di un severo censore come Rizzo
cui mi preme sottolineare che,
comunque, nemmeno adesso nulla mi è
dovuto a mo’ di consolazione poiché a
nulla ho mai aspirato, né alcunché mi è
stato mai promesso in termini di
incarichi. Che abbia delle funzioni
pubbliche non può stupire alla luce del
mio curriculum che lo stesso Rizzo
generosamente mette in evidenza.
Inoltre, sfido chiunque a dire che io abbia
mai parlato di questo emendamento a
membri del Parlamento o ad altri. A
Rizzo e ai lettori confesso che
l’emendamento mi aveva lasciato
perplesso, pur capendone le motivazioni
tecniche, e che mi venne da pensare che
anche se fosse passato, non me ne sarei
avvalso. È ovvio che, comunque vadano
le cose, dichiaro sin d'ora che, alla
scadenza del mio attuale mandato, io
lascerò l'incarico e non accetterei
nemmeno una eventuale (e improbabile)
conferma. In conclusione, concordo con
Rizzo che Sogin negli anni ha fatto
relativamente poco per adempiere al suo
mandato. I complessi meccanismi
autorizzativi in parte spiegano queste
lentezze. L'attuale Consiglio di
Amministrazione sta però cercando di
accelerare le attività e ne abbiamo le
prove.
Giancarlo Aragona
presidente Sogin, Roma
I lasciti ereditari e le tasse
In riferimento al dibattito nato intorno
all’osservazione — fatta da un lettore sul
Corriere del 10 dicembre — circa
l'illogicità della frase «Chi ha di più dia di
più», oltre a dichiararmi d’accordo con
lui, vorrei far notare come, anche in
presenza di lasciti ereditari, l'illogicità
permanga intatta se non addirittura
aggravata. Difatti le somme ricevute
sotto forma di eredità non sono altro che
il risparmio di una parte di un reddito che
ha già pagato il dovuto. Pertanto è
doppiamente ingiusto tassarle e ancora
più ingiusto tassare di più qualcosa che
ha già «dato di più». Invocando tasse più
alte sulle eredità si chiede allo Stato di
punire i genitori che coscienziosamente
pensano al futuro dei figli.
Massimo Bassetti, Roma
❜❜ L’indifferenza
della pubblica
amministrazione
per le libertà
dei cittadini
57
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
«Midnight
in Paris»,
«Almanya»,
«Holmes» e
il «Gatto con
gli stivali»:
piccola guida
ragionata
P
iù che una tradizione è una speranza. Dei
distributori, naturalmente. Tutti lì ad au-
gurarsi che durante le feste natalizie si ri-
mettano in sesto i conti del cinema, non
molto brillanti nella seconda metà dell’anno. Al-
meno per quel che riguarda le presenze. I record
dell’anno scorso (quando erano stati venduti 120
milioni di biglietti) sono molto lontani. Quest’an-
no si è consolidata — e molto — la quota del
cinema nazionale tanto che in molti sono convin-
ti di poter raggiungere «quota 40» (per cento),
rafforzando una presenza dei film italiani mai
raggiunta dal dopoguerra rispetto a quella stra-
niera. Usa compresi. In assoluto, però, i biglietti
staccatiì dovrebbero fermarsi intorno ai 110 milio-
ni, sempre che il Natale registri qualche bel pie-
none.
E così, un po’ per spirito di servizio un po’ per
«bieca» propaganda cinefila, ecco per i nostri let-
tori una piccola guida ragionata alle offerte cine-
matografiche presenti in sala. Se dovessi seguire
i miei gusti, consiglierei di non perdere Kauri-
smaki, Clooney e Woody Allen, ma siccome —
Truffaut docet —tutti hanno due mestieri, il pro-
prio e quello di critico cinematografico, ecco
qualche indicazione cine-comportamentale per
orientarsi da soli nell’offerta natalizia.
H Per i sognatori
Il miracolo di Woody
e l’amore se è timido
Vi trovate un po’ a disagio in questo mondo,
troppo egoista o troppo poco idealista? Il cinema
vi offre due ottimi antidoti: Woody Allen con Mi-
dnight in Paris vi spinge a immedesimarvi in
uno scrittore innamorato della Parigi di ieri che
vorrebbe abbandonare il mondo mercificato del-
la Hollywood di oggi. E per uno di quei «miraco-
li» che solo il cinema può realizzare si trova addi-
rittura catapultato nella «ville lumière» degli an-
ni Venti, tra una festa con Zelda e Scott Fitzge-
rald, una serata a casa di Gertrude Stein (dove si
può comprare un Matisse per 500 franchi!) o una
bevuta con Dalí e Buñuel (che però non capisce
perché mai dovrebbe fare un film dove gli invita-
ti a una festa non riescono a uscire dalla sala da
pranzo...). Jean Pierre Améris con Emotivi anoni-
mi, invece, ci invita a scoprire le disavventure di
chi è talmente timido da non saper affrontare
praticamente nessun problema, soprattutto se
—come succede ai due protagonisti —ci si inna-
mora. Per fortuna che a questi «sognatori» dei
sentimenti viene provvidenzialmente in aiuto la
comune passione per il cioccolato...
H Per i tradizionalisti
Dal ritorno a Cortina
al cuore di Pieraccioni
Se non volete abbandonare le care vecchie
usanze, quella del film il pomeriggio di Santo
Stefano, quest’anno l’offerta di «cinepanettoni»
è moltiplicata per tre. Confermando una tradizio-
ne che dura ormai da 28 anni, Aurelio De Lauren-
tiis ha mandato in sala Vacanze di Natale a Corti-
na, dove al sempiterno Christian De Sica si affian-
cano tra gli altri Sabrina Ferilli, Ricky Memphis,
Ivano Marescotti e Dario Bandiera: meno volgari-
tà del prevedibile (anche se si parla ancora di cor-
na e tradimenti), un ritmo più scoppiettante e
un cast di «guest star» che comprende il princi-
pe Emanuele Filiberto, l’allenatore della naziona-
le Cesare Prandelli e l’inossidabile Simona Ventu-
ra. A contendergli la palma degli incassi naziona-
li c’è Leonardo Pieraccioni con Finalmente la feli-
cità! dove alla tradizionale bellezza esotica (qui
la brasiliana Ariadna Romero) si affianca Rocco
Papaleo: il comico toscano cerca come sempre
di fare chiarezza nei propri sentimenti, quello lu-
cano deve invece riuscire a elaborare il tradimen-
to della fidanzata storica. Il «terzo incomodo» ar-
riva dagli Usa: è Capodanno a New York di Garry
Marshall che per la mezzanotte a Times Square,
quando la celebre palla illuminata scandisce l’ar-
rivo dell’anno nuovo, chiama a raccolta Robert
De Niro, Michelle Pfeiffer, Hilary Swank, Lea Mi-
chele, Sara Jessica Parker, Ashton Kutcher, Zac
Efron, Jessica Biel, Halle Berry eccetera eccetera.
H Per i più piccoli
Il Gatto-Banderas
della fiaba in 3D
Sempre più «padroni» del tempo libero, gli
«under 10» sono diventati clienti fondamentali
per il cinema. Su queste vacanze sventola la ban-
diera in 3D del Gatto con gli stivali che parla con
la voce italiana di Antonio Banderas e le cui av-
venture rileggono favole e film celebri: si passa
da Zorro a Mamma Oca, da Jack e i fagioli magi-
ci a Jurassic Park. E non fa assolutamente rim-
piangere la saga di Shrek, visto che il comprima-
rio di ieri è diventato l’acclamato protagonista
di oggi. Una possibile alternativa è Il figlio di
Babbo Natale che vede gli inglesi dello Studio
Aardman (quelli dei filmcon i personaggi di pla-
stilina come Galline in fuga e Giù per il tubo)
misurarsi con l’animazione digitale in 3D e rac-
contare il dramma che scoppia nel quartier ge-
nerale di Santa Claus quando si accorge che do-
po aver consegnato qualche milione di regali ne
ha dimenticato uno: la bicicletta che aspettava
Gwen. Dalla Francia, invece, arriva il capitolo fi-
nale delle avventure nella terra dei Minimei: Ar-
thur e la guerra dei due mondi dà una soluzione
definitiva alla sfida tra il piccolo Arthur e il catti-
vo mago Maltazard.
H Per i cinefili
Il divo che incanta
senza dire una parola
È un film ma è anche un bigino di storia del
cinema. The Artist racconta il passaggio dal cine-
ma muto a quello sonoro come avrebbero fatto a
Hollywood ottantacinque anni fa, prima che i
film parlassero: con un vero film muto (non c’è
una battuta di dialogo ma solo didascalie), rigo-
rosamente in bianco e nero e con il vecchio for-
mato quadrato. Al centro una grande star che
non crede nelle innovazioni tecnologiche,
MILANO — «Centoserran-
de». Battuta amara che sintetiz-
za la chiusura di «Centovetri-
ne», la soap opera di Canale 5
che dopo 11 anni e 2.500 punta-
te vede sbarrato l’ingresso al
centro commerciale che anima-
va gli intrecci della serie. Signifi-
ca che 300 persone rimarranno
a casa, senza considerare l’in-
dotto perché il centro di produ-
zione di Telecittà, a San Giusto
Canavese (Torino) con l’arrivo
della soap si era sempre più in-
grandito, diventando un polo
di riferimento nella regione.
I lavoratori della soap hanno
sperato fino all’altro ieri quan-
do hanno avuto la conferma
che «Centrovetrine» chiude. In
una lettera aperta hanno mani-
festato le loro ragioni: «I con-
tratti in scadenza non sono stati
rinnovati. Ci chiediamo perché
Mediaset deve chiudere una
produzione italiana e invece
continua a mandare in onda
una serie straniera come "Beau-
tiful" che, a quanto ci risulta, ha
dei costi più elevati e fa meno
ascolti». Aggiungono: «In un
momento così delicato, di crisi
generale, la scelta di chiudere
"Centovetrine" ci sembra assur-
da considerando che il gradi-
mento del pubblico è conferma-
to dagli ascolti, che sono alla ba-
se di qualsiasi tv commerciale».
Tre milioni e mezzo di telespet-
tatori al giorno, non pochi.
Da Mediaset spiegano che il
rapporto costi-ricavi è negativo
e che «Centovetrine» non spari-
rà dal video, perché verranno
«esaurite» le puntate già regi-
strate. Proseguirà nel day time
alle 14.10, mentre dal 22 genna-
io (ogni domenica) si proverà
anche una volta a settimana a
portare la soap in prima serata
con delle puntate speciali, più
lunghe e adatte alla collocazio-
ne nelle quali si renderà più
comprensibile la vicenda anche
per chi non la segue. Se va be-
ne, argomentano da Mediaset,
allora si tornerà a parlare di an-
dare avanti con la produzione.
Controreplica da «Centovetri-
ne»: mandarla in prima serata
così è come buttarsi dall’aereo
senza paracadute.
Si muove anche l’Associazio-
ne dei 100 autori: «L’annuncio
di nuovi tagli sul piano di pro-
duzione della fiction Rai, la ven-
tilata, inspiegabile, chiusura di
"Centovetrine", la minacciata
cancellazione dei progetti in svi-
luppo per Rai3, testimoniano
come le attuali dirigenze dei
maggiori gruppi televisivi italia-
ni, siano incapaci di affrontare
le sfide poste dalla crisi».
Renato Franco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Spettacoli
Volto
di PAOLO MEREGHETTI
Il caso La soap di Mediaset si ferma dopo 11 anni e 2.500 puntate. Ancora in onda quelle già registrate
Cinema
«Centovetrine» chiude, non rinnovati i contratti
Romantici o comici
I 15 film da vedere
Roberto Alpi (interpreta
Ettore Ferri) in una scena
di «Centovetrine», la soap
opera di Canale 5 che chiude
dopo 2.500 puntate
58
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
un’aspirante attrice che invece ha proprio nella
sua ugola l’arma per sfondare e soprattutto un
simpatico cagnolino, capace di recitare forse più
di tanti attori in carne e ossa. Il tutto raccontato
e filmato con un ritmo e una verve da far invidia
alle più scatenate commedie odierne.
H Per gli impegnati
La politica corrotta
tra Clooney e Gosling
Nemmeno a Natale volete abdicare al cinema
che coniuga spettacolo e idee, divertimento e
«dibattito»? Potete scegliere Le idi di marzo di e
con George Clooney (oltre che Ryan Gosling),
che racconta l’altra faccia della politica america-
na e dei suoi leader idealisti: adattando una
pièce teatrale, a sua volta ispirata alla campagna
di Howard Dean per la nomination del 2004, il
film racconta i colpi bassi tra i candidati e mo-
stra come un giovane consigliere (l’ottimo Go-
sling) possa trasformarsi da sognatore convinto
in un opportunista cinico ed egoista. Oppure c’è
Le nevi del Kilimangiaro dove Guédiguian torna
a raccontare i sogni e gli incubi dei suoi amati
militanti proletari. Lo scenario è sempre il quar-
tiere dell’Estaque di Marsiglia, di nuovo c’è una
più diffusa vena di malinconia e disillusione e
l’amara coscienza che di fronte alla crisi attuale
anche i vecchi valori della classe operaia, a co-
minciare dalla solidarietà e rispetto reciproco, so-
no destinati a dissolversi.
H Per gli avventurosi
Le indagini di Sherlock
e il principe di Annaud
Torna Robert Downey jr nei panni del più acu-
to investigatore di tutti i tempi: Sherlock Holmes -
Gioco di ombre porta lo spettatore in giro per mez-
za Europa alla fine del XIX secolo in un susseguir-
si incessante di colpi di scena, sulle tracce dell’im-
prendibile professor Moriarty. Il metodo dell’inda-
gine è sempre quello scientifico-induttivo, lo stile
è quello messo a punto nel film precedente dal
regista Guy Ritchie (accelerazioni e rallentamenti
improvvisi, sottigliezze orientali che si intreccia-
no con la razionalità europea), la misoginia — e
le allusioni omo — sono quelle tipiche di Conan
Doyle mentre invece il ritmo è ancor più scatena-
to e i colpi di scena non lasciano tregua. Più tradi-
zionale invece, come un kolossal d’altri tempi, Il
principe del deserto di Jean-Jacques Annaud, che
racconta lo scontro tra due sceicchi arabi (divisi
dallo sfruttamento del petrolio e dall’utilizzo del-
le ricchezze che porta con sé) con più di un oc-
chio alle tensioni che attraversano oggi il mondo
musulmano: meglio rifiutare ogni contaminazio-
ne con il progresso per preservare la purezza dei
propri ideali o accettare la sfida della modernità,
anche a rischio di qualche concessione «morale»?
H Per gli utopisti
Il mondo dei perdenti
dal cuore d’oro
Il mondo come vorremmo che fosse e non co-
me è. Questo è il bellissimo regalo che ci fa Aki
Kaurismäki, regista finlandese trasferitosi in Por-
togallo ma sbarcato in Francia per ambientare
Miracolo a Le Havre, che racconta un mondo di
perdenti dal cuore d’oro, di lustrascarpe rovinati
dalla diffusione della sneakers, di poliziotti che
vorrebbero occuparsi di delitti e non di immigra-
ti clandestini, di vicini impiccioni e di amici ge-
nerosi, di cantanti rock dal cuore tenero e di me-
dici che non si spiegano certe guarigioni. Il tutto
filmato con l’inconfondibile stile essenziale e po-
etico di un maestro assoluto, forse il miglior regi-
sta oggi in circolazione. L’esordiente Yasemin
Samdereli, invece, con Almanya - La mia fami-
glia va in Germania racconta l’epopea di un im-
migrato turco tra i tedeschi con i tempi e le legge-
rezze della commedia, ironizzando su tutto ma
non sul bisogno di fratellanza e reciproca com-
prensione: cinquant’anni di storia, raccontati
con gli occhi di chi è nato in un Paese ma ha le
radici in un altro e non vuole perdere nessuna
delle sue due «patrie».
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«Ballando», firmati
gli ingaggi scontati
MILANO — Non scomoda-
te i fratelli Gallagher. Quelli
hanno messo in piedi gli Oa-
sis, non si sopportavano e han-
no continuato a litigare fino a
che non si è rotto il giocatto-
lo. I fratelli Bennato, Eugenio
ed Edoardo, non hanno mai
avuto gli stessi problemi rela-
zionali, ma una band assieme
non l’hanno mai fatta. Per la
prima volta il 31 dicembre sa-
ranno sullo stesso palco a Na-
poli, in piazza Plebiscito, per
il concerto di fine anno voluto
dal sindaco Luigi de Magi-
stris.
«È la prima volta che ci mi-
schiamo durante un concerto,
facciamo duetti e ci scambia-
mo dei brani, io suonerò alcu-
ni dei suoi, lui alcuni dei miei.
Altrimenti le nostre carriere
hanno percorso strade paralle-
le e raramente convergenti»,
dice Eugenio, il minore. Ci so-
no dei vecchi filmati in bianco
e nero, un paio di apparizioni
televisive negli anni 80, un mi-
nitour in cui uno apriva le se-
rate e l’altro le chiudeva e la
colonna sonora del cartoon
Totò Sapore (2003). Eppure
erano partiti dallo stesso pun-
to. «Siamo stati iniziati alla
musica casualmente — ricor-
da Edoardo —. Mamma non
voleva che oziassimo e un’esta-
te si mise a cercare un mae-
stro di lingue. Non riuscì a tro-
varne uno e ripiegò su un inse-
gnante di musica. Così comin-
ciammo». Le loro strade si so-
no separate presto: Eugenio
fonda la Nuova Compagnia di
Canto Popolare e da allora si
dedica alla ricerca delle radici
della musica; Edoardo si rita-
glia un ruolo di primo piano
come cantautore rock. «Ho
sempre affermato che le
grandi feste di taranta
hanno molto in comu-
ne con i riti collettivi
del rock. E come nel-
la mia musica etnica c’è sem-
pre un elemento di attualità,
in quella di mio fratello c’è
una componente popolare»,
dice Eugenio. «Questione me-
ridionale» è il suo ultimo al-
bum, fresco di pubblicazione,
e raccoglie una serie di brani
dedicati al Sud, sia quello
d’Italia visto in prospettiva sto-
rica dal Risorgimento ai gior-
ni nostri, sia quello del Medi-
terraneo con echi della prima-
vera araba. Edoardo, invece,
quest’estate ha pubblicato
«La mia città», «omaggio di-
sperato alla mia Napoli, deva-
stata, maltrattata, ma sempre
strepitosa».
Ci sono voluti più di 40 anni
per fare uno show assieme.
«Anche a noi sembra strano
non averci pensato prima —
analizza Eugenio —. Forse
non lo abbiamo fatto per di-
screzione, per non sfrutta-
re troppo il fatto che fos-
simo fratelli. L’invito
del sinda-
co de Ma-
gistris è ar-
rivato nel mo-
mento giusto e nel
posto giusto». Pri-
mo passo per una
collaborazione ancora
più stretta? «Se piacesse
a entrambi — conclude
Edoardo — perché no?».
A. Laf.
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Edoardo ed Eugenio: siamo stati sempre separati per discrezione
Dalla (forse)
e Finardi
a Sanremo
Fratelli e chitarre
In alto Eugenio
Bennato, 64 anni,
qui a fianco il
fratello maggiore,
Edoardo (65)
ROMA — Ora c’è anche la firma. Milly
Carlucci lo aveva annunciato qualche giorno
fa che «Ballando con le stelle» sarebbe
andato in onda con il cast previsto:
Gianni Rivera, Bobo Vieri e Sergio Assisi.
I tre avevano accettato le condizioni
economiche imposte da Viale Mazzini e
hanno firmato i contratti. Milly Carlucci
(foto) rende noto un ulteriore taglio di
spesa chiesto per il cachet di un altro
concorrente di cui non rivela il nome. A
parlare a nome di Rivera è Cristiana
Massaro, avvocato dell’ex calciatore:
«Abbiamo accettato tutto quello che c’è
stato proposto, rimodificato e stabilito
dalla Rai». Sulle cifre, è lecito credere che il
compenso pattuito sia più o meno pari ai
30 mila euro a puntata visto che il mandato
del cda Rai era chiaro: approviamo il
contratto per «Ballando» a condizioni che il
direttore generale faccia la trattativa per i tre
tenendoli sotto i 30 mila euro a puntata.
ROMA — Si lavora a
pieno ritmo per mettere a
punto il Festival di
Sanremo 2012. Gianni
Morandi sarà affiancato
da Rocco Papaleo e da
Tamara Ecclestone
(anche se è prevista
un’altra presenza
femminile). Superospite
l’attesissimo Adriano
Celentano, 14 i big in
gara: Morandi pare stia
cercando di convincere
Dalla, sarebbero stati
invitati Finardi e
Pacifico, probabile il
ritorno di Renga, tra i
possibili Afterhours,
Marlene Kuntz, Nek,
Noemi ed Emma.
Vieri e Rivera in Rai
Regalo dei Bennato a Napoli
«Insieme per la prima volta»
Verso il Festival
Il concerto Mix di rock e musica popolare per la notte di Capodanno
59 Spettacoli
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
DARIO
BANDIERA
SABRINA
FERILLI
RICKY
MEMPHIS
KATIA
FOLLESA
EMANUELE
FILIBERTO
VALERIA
GRACI
GIUSEPPE
GIACOBAZZI
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MARESCOTTI
CHRISTIAN
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AL CINEMA
MUSICAORIGINALEDEL FILMDI BRUNOZAMBRINI CANZONI ORIGINALI DEL FILMDI BOBSINCLARX-ENERGYRECORD/UNIVERSAL MUSICITALIA
PRODUTTORE ESECUTIVO MAURIZIOAMATI UNFILM FILMAUROPRODOTTODA AURELIODE LAURENTIIS & LUIGI DE LAURENTIIS
60
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
Dischi
Teatro & Musica
Pochi direttori tra quelli in attività hanno frequentato il
Bach degli Oratori e delle Passioni con la continuità e la
assiduità di Riccardo Chailly. Figurarsi ora che è a capo del
Gewandhausorchester, formazione bachiana per elezione.
Fatto sta che questa incisione delle sei Cantate che
costituiscono l’Oratorio di Natale, tappa raccomandata a chi
voglia onorare il Santo Natale in grazia di Dio, è di gran
lunga la più bella del decennio. I tempi sono mossi ma,
grazie anche a navigati interpreti
vocali, ciò non toglie nulla alla
maestosità del passo drammatico
né alla pienezza di suono che
occorrono. E certo non vien meno
quel senso di commozione e
stupore che trasuda da ogni nota
della partitura, che giunge al cuore
con la semplicità e la naturalezza
delle cose belle per davvero.
E. Gir.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Due cd. Nel primo 5 canzoni inedite confermano le capacità
vocali Alessandra Amoroso, purtroppo tarpate da una
mancanza di stile e di cultura accentuati dal voler insistere
nel birignao del canto zuccheroso all’italiana di brani quali
«È vero che vuoi restare» o «Prenditi cura di me». «Amici»
l’ha lanciata e una buona fetta di pubblico l’ha seguita
come dimostra l’altro cd che propone il concerto eseguito al
Forum di Assago nel dicembre dello scorso anno nel quale
si possono ascoltare successi in
qualche modo consolidati come
«Stupida», «Urlo e non mi senti»,
«La mia storia con te» e
«Immobile» oltre a una rilettura di
«White Christmas». L’insieme
mostra una personalità artistica
non ancor definita. Insomma una
torta che sta ancora lievitando e
quindi poco commestibile.
Mario Luzzatto Fegiz
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Adele è stata il personaggio, anzi la voce del 2011. Il suo
secondo album 21 è uno dei rari casi in cui la classifica di
vendita e le liste di fine anno dei critici parlano la stessa
lingua. Peccato che, proprio nel momento dell’esplosione
massima, le corde vocali della cantante londinese siano
andate in tilt e abbiano bloccato la sua attività live. Questo
concerto (cd e dvd) alla Royal Albert Hall viene in soccorso
di chi la vorrebbe sentire dal vivo. Non preoccupatevi della
freddezza dei dvd: qui non c’è uno
spettacolo con effetti speciali e
scenografie che sullo schermo
perdono sempre. Qui c’è la voce di
Adele, un canale in cui transitano
emozioni e sfumature. Ma non
pensate che basti quella,
altrimenti sarebbe solo piano bar:
le sue canzoni sono monumenti di
scrittura pop.
Andrea Laffranchi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ecco un disco che più natalizio non si può, anche se non
contiene brani «di genere». Il popolarissimo quartetto di
Dave Brubeck diede il concerto da cui nasce questo doppio
«Their Last Time Out» il 26 dicembre 1967 per una serata
di beneficienza. Il pianista aveva già deciso di sciogliere il
gruppo: fu l’ultima apparizione in pubblico con Paul
Desmond (sax alto), Eugene Wright (contrabbasso) e Joe
Morello (batteria). Ritrovata fortuitamente dopo decenni,
questa registrazione conferma
l’affiatamento fra i quattro, le
ingegnose doti d’arrangiatore di
Brubeck e la sua abilità nel
congegnare un programma vario,
accattivante e originale. Si
comincia con il venerando «St.
Louis Blues» e si chiude un’ora e
mezza dopo con il best seller del
gruppo, «Take Five».
Claudio Sessa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di FRANCO CORDELLI
di MAGDA POLI
7 giorni
I
l ritorno di Sergio Pierattini
è uno spettacolo utile per
chiarire alcuni punti sulla
drammaturgia e sulla recitazio-
ne d’oggi. Messo in scena da Ve-
ronica Cruciani, esso segue La
Maria Zanella, commedia che
ha lanciato Maria Paiato e che
ha conferito a Pierattini lo statu-
to di drammaturgo. Ma io lo vo-
glio accostare a Blackbird dello
scozzese David Harrower, che è
stato prodotto dal Piccolo di Mi-
lano mentre Il ritorno da una mi-
nuscola compagnia privata. Li
accosto per la semplice ragione
che li ho visti uno di seguito al-
l’altro e che, così diversi nei pun-
ti di partenza, hanno somiglian-
ze interessanti. La prima è ov-
via: sono due drammi brevi, di
ambiente contemporaneo.
La seconda è meno visibile a
occhio nudo. Da un punto di vi-
sta strutturale Blackbird e Il ri-
torno mirano entrambi al colpo
di scena finale. Ma sono dissimi-
li poiché provenienti da culture
diverse. L’anglosassone si limita
alla vera e propria sorpresa, che
rovescia ciò che s’è visto fino a
quel momento. L’italiano con-
serva per gli ultimi due dialoghi
uno scioglimento che si usa dire
buonista e che è semplicemente
sentimentale, se non accomo-
dante. Che cosa c’è di più italia-
no di una fine capace di offrire
«due soldi di speranza»? Ma per
un momento trascurando Har-
rower, che non è il nostro tema,
occorre dire come, allo stesso
modo che lo scrittore scozzese,
quello italiano è un lodevole fab-
bricante di dialoghi pur essen-
do uno «scrittore» debole. Il ti-
tolo del suo dramma (o, per es-
sere precisi, della sua comme-
dia) è tanto anodino in sé quan-
to sorprendente nel suo senso.
Questo titolo sarebbe anodi-
no perché se si ritorna non si ri-
torna che a casa, come qui acca-
de. Ma nel titolo del testo di Pie-
rattini, ciò che più conta è da do-
ve si ritorna: ossia da anni di pri-
gione. Il reduce è una ragazza
che, senza immaginare un atti-
mo prima che l’avrebbe fatto, ha
ucciso il marito, un marocchino
operaio nella fabbrica del pa-
dre. E chi è il padre se non a sua
volta un (ex) operaio che s’è fat-
to padrone? E che cos’è Il ritor-
no se non l’esauriente (e spesso
divertente almeno quanto tem-
pestoso) ritratto, da un punto di
vista puramente mimetico,
d’una famiglia bergamasca che
con ogni probabilità da comuni-
sta s’è fatta leghista? Ma, come
ho detto, Pierattini non va fino
in fondo. Egli è bravissimo nel
fotografare e carente dal punto
di vista dell’analisi. Perché quel
delitto? Perché il marocchino vo-
leva a sua volta tornare a casa.
Non ce ne viene detto il motivo:
lo voleva perché stufo della mo-
glie, perché stufo della figlia del
padrone, o dei nostri usi e costu-
mi ossia della nostra politica?
Non lo sapremo mai. Alla fine
quel delitto ha uno sciropposo
sapore melodrammatico e nien-
te di più. Perfetto, lo ripeto, nel
ritrarre un ambiente, Pierattini
evita di trarne una qualsivoglia
conseguenza. Ma (è questo ciò
che m’ interessa) mentre in
Blackbird Massimo Popolizio e
Anna Della Rosa, mal diretti da
Lluis Pasqual, sono gli eterni, ge-
sticolanti, roboanti attori italia-
ni, i quattro de Il ritorno, diretti
con spiccato senso del ritmo da
Veronica Cruciani, sono meravi-
gliosi nel negarsi una qualsivo-
glia, inutile stilizzazione.
Vi sono testi, da Shakespeare
a Beckett, che una ne implica-
no. Ve ne sono altri, realistici, e
oggi incalzanti, che la rifiutano
con tutte le forze: e qui in specie
Milvia Marigliano (la madre),
ma anche Arianna Scommegna
(la figlia reduce), Alex Cendron
(il figlio) e Renato Sarti (il pa-
dre) sono ammirevoli nel sot-
trarsi alla tentazione di rifulgere
in qualche più o meno sgradevo-
le numero performativo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È
un disagio psichico grave che ha un no-
me inglese, hoarder, una persona che ac-
cumula oggetti, li ammassa, li stipa fino
a non avere più lo spazio per vivere e compulsi-
vamente continua nel suo accaparramento,
quasi quelle cose fossero delle piccole o gran-
di «prese», delle dosi, di realtà o di memoria
cui aggrapparsi e che finiranno col soffocarla,
terrorizzata com’è a disfarsene. A questo di-
sturbo prepotente che sembra essere un para-
dossale, beffardo omaggio alla società dell’ave-
re per essere, Edoardo Erba dedica la sua ulti-
ma commedia Tante belle cose, portata in sce-
na con la regia lineare di Alessandro D’Alatri,
protagonista Orsina, una infermiera dall’aria
serena e simpatica con la casa zeppa di «tante
belle cose», appunto, che per lei hanno un sen-
so ma per i vicini, i bravi Carlina Torta e Vale-
rio Santoro, sono fonte di possibili infestazio-
ni di insetti e un deciso colpo al decoro del
condominio.
Un nuovo amministratore, Aristide, uomo
solo e timido è stato designato dai condomini
per sistemare il caso Orsina e con dolcezza cer-
ca di entrare nel mondo di solitudine della
donna, molto simile al suo. Tra alte cataste di
oggetti, la bella scena è di Matteo Soltanto, Ari-
stide cerca di raccapezzarsi e capire e Orsina
diventa aggressiva solo quando lui cerca di sot-
trarle anche solo un vecchio pezzo di carta. Ma-
ria Amelia Monti con il suo recitare stupito, la
sua grazia lieve disegna una Orsina di tenera
verità che si specchia in quella dell’Aristide di
Gianfelice Imparato, bravo nel seguire con dol-
cezza lieve e un po’ stupefatta, la follia gentile
di quella strana donna, strapazzato dai due cer-
beri borghesi. Una commedia scritta con gar-
bo che ci invita a guardare lo hoarder che è in
noi, magari esplicitato su una scrivania che
sembra una trincea di fogli e libri o in un guar-
daroba straboccante di abiti di taglie inutilizza-
bili, un giorno dimagriremo, non si sa mai.
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Dave Brubeck Adele Johann Sebastian Bach Alessandra Amoroso
AL DI QUA, AL DI LÀ DEL BEAT
di Umberto Bultrighini, Claudio Scarpa, Gene
Guglielmi (Carabba, 20 e). Radici e dinamiche
del movimento italiano: le voci di tre testimoni
Claudia Provvedini
Ritratto di famiglia incompiuto
Piccolo Eliseo di Roma. In tournée da aprile
Teatro Novelli di Rimini
Columbia (XL Recordings - Self) Decca (Sony Music - Columbia)
LEYLA GENCER
«Il canto e la passione» di Zeynep Oral
(Mursia, 22 e). La diva turca
che ha unito Oriente e Occidente
È
mancato il botto finale perché uno scio-
pero del coro, invero difficile da capire,
ha impedito che si eseguisse la Nona
Sinfonia, che ne sarebbe stato il coronamen-
to. Ma ciò non toglie nulla al fatto che la se-
c onda edi z i one del c i c l o Beet ho-
ven-Schönberg alla Scala —quest’anno le Sin-
fonie dell’uno con varie cose dell’altro, l’anno
scorso i Concerti per pianoforte e altri pezzi
sinfonici schönbergiani —abbia rappresenta-
to un punto fermo nella storia recente del tea-
tro.
In prima battuta perché il Beethoven di Da-
niel Barenboim, artefice e guida del progetto,
è un’esperienza esecutiva esaltante per la qua-
lità e la rifinitura dei fraseggi, per la profondi-
tà del pensiero sinfonico, per l’equilibrio sem-
pre ben definito tra tempi, suono, forma e co-
lore. Ma anche perché il percorso ha messo a
punto la macchina orchestrale scaligera co-
me organismo capace di produrre peso e so-
stanza sonora — mai
visto prima tanto ar-
co —senza nulla per-
dere in agilità e in
propensi one al l a
cantabilità. In altre
parole, si è ascoltato
un Beethoven idio-
matico, tedeschissi-
mo, in sano equili-
brio tra classicismo e
romanticismo, ma
come ammorbidito e
schi ari t o da una
cantabilità aerea e luminosa. Un’orchestra ca-
pace anche di dare sostanza ai profili cameri-
stici e animo alle geometrie euclidee della
scrittura schönbergiana, rivisitata in termini
tutt’altro che astratti ma nel solco di quella
stessa tradizione espressiva di cui il sinfoni-
smo di Beethoven costituisce un vertice.
È stato un ciclo su due innovatori che han-
no ridefinito il linguaggio musicale del loro
tempo; contemporaneamente, è stato un ci-
clo che non s’è limitato a sottolineare il taglio
«progressivo» di questi materiali, ma che ne
ha marcato le eredità e il lascito. E poi non è
così male se nell’ultimo concerto, ferma re-
stando in programma l’atonale, epifanica Sin-
fonia da camera n.1 di Schönberg, la Nona
perduta è stata rimpiazzata da una possente
Leonore n.3 e dal Concerto n.5 «Imperatore»,
con la presenza del solista Maurizio Pollini:
un regalo inaspettato.
Uno spettacolo quei due! Vengono da galas-
sie diverse, il suono scandito, teso e nervoso
del pianista, quello pieno di affondo dell’al-
tro. Ma a quei livelli il dialogo vien da sé ed è
una meraviglia: i due quasi 70enni si vengo-
no incontro, col risultato di fraseggi stupendi
e di una pienezza di suono che scalda. Anche
il pubblico, che non finisce più di applaudire.
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Teatro alla Scala di Milano
di ENRICO GIRARDI
di
In libreria
NATALE
In carcere Santa Messa
celebrata dal cardinale Scola,
Orchestra Verdi (di ritorno
dall’Oman per Carmen)e coro
Reparto trattamento avanzato
«La Nave» (domani, carcere S.
Vittore, Milano)
OMBRE
Il Sogno Ombre musica danza
maschere di Teatro Gioco-Vita
da A Midsummer Night's Dream
di Félix Mendelssohn-Bartholdy
(Dal 27, P.T.Studio Expo,
Milano)
STORIE
Il mare Paolo Poli tesse ricordi
da Un paio d'occhiali e Angelici
dolori di Anna Maria Ortese,
scene E. Luzzati, costumi
Santuzza Calì (Dal 27 all’ 8/1,
Carignano di Torino)
DA CLASSICI
Biancaneve; Amleto Compagnia
di Emma Dante in Biancaneve
alti e bassi. Compagnia del
Carretto nell’Amleto (foto) di
Maria Grazia Cipriani (Dal 26
Bibl. Quarticciolo e dal 29 Tor
Bella Monaca, Roma)
DAL ROMANZO
Novecento Di Baricco. Tra
incanto e malinconia, il pianista
sull’Oceano. Regista e
interprete Corrado D’Elia (Fino
al 31, Teatro Libero, Milano)
SULLA NEVE
Note d’autore Jazz, rock, poesia.
Con Marco Notari, Sax Four Fan,
Maria Messina e primizie
letterarie (Dal 27 all’8 gennaio,
Casa Olimpia, Sestriere)
VERDI
Falstaff Nel ruolo di Sir John
Falstaff si alternano Leonardo
Lòpez Linares e Alberto
Mastromarino (Il 29 e il 31 al
Filarmonico di Verona)
DE FILIPPO
A che servono questi quattrini
Luigi De Filippo anche regista
della commedia anni ’40 di
Curcio, riduzione di Peppino
(Dal 26 gennaio, Ambra
Jovinelli, Roma)
Il ritorno La commedia di Pierattini messa in scena con ritmo da Veronica Cruciani
di Pierattini/Cruciani
di Edoardo Erba
Tante belle cose Amelia Monti protagonista della commedia di Edoardo Erba
Their last time out Live at The Royal... Oratorio di Natale Cinque passi in più
Commozione e stupore
con Bach diretto da Chailly
Amoroso, canto zuccheroso
che non premia le sue doti
Adele in dvd, il video
per ascoltarla dal vivo
JAZZ Their last time out
Daniel Barenboim
L’inatteso Beethoven
e quella magia
con il piano di Pollini
sul palco
Il ritorno
Tante belle cose
Il piccolo (strapieno) mondo di Orsina
Sul podio
Daniel Barenboim
Coppia Milvia Marigliano e Renato Sarti in un momento della commedia
Gianfelice Imparato e Maria Amelia Monti
CLASSICA Oratorio di Natale LEGGERA Cinque passi in più POP Live at Royal Albert Hall
L’abilità di Dave Brubeck
nell’incisione ritrovata
Ciclo Beethoven-Schönberg
Alla Scala
61 Spettacoli
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
DAI NOSTRI INVIATI
TORINO— Il bambino di nome Andrea con
i calzoni corti è in piedi vicino alla panchina
dove siede suo padre Umberto e guarda avan-
ti. Distanti un paio di metri, ma la direzione
degli occhi è la stessa.
Sulla panchina, accanto al padre Umberto
c’è un signore. «Mi hanno detto chi è, ma non
ricordo il nome, è qualcuno di Villar Perosa».
Juventus dinastica e popolare. La foto l’ha tro-
vata rivoluzionando (anche) l’arredamento
della sede sociale. Andrea Agnelli, il rinnova-
tore.
È stato allora che ha pensato: farò il presi-
dente della Juventus?
«Non l’ho mai pensato, gli eventi si evolvo-
no e possono portare ad assumere certe re-
sponsabilità. Il fatto che ci sia stato l’impegno
diretto di uno della famiglia dimostra quanto
la Juve stia a cuore a tutti noi».
Come affronta questo peso?
«Uno un po’ ci cresce, ti motivano. Una me-
daglia ha sempre due facce, privilegi e respon-
sabilità».
Dopo un anno e mezzo da presidente, co-
m’è la bilancia?
«L’elemento che mi ha colpito di più è la
totale assenza di un sistema di governo e di
regole che possa permettere al calcio di svilup-
parsi. Mi sono confrontato con un sistema in
stallo che paghiamo col ranking Uefa e la diffi-
coltà a proporci in Europa come organizzatori
di grandi eventi. Al pari del Paese, anche il si-
stema dello sport ha necessità di riformarsi».
E invece per quello che riguarda la Juven-
tus?
«Qui siamo padroni del nostro destino.
Quello che non si vede è stato il profondo rin-
novamento della società. Uno semina, lavora
e dopo arrivano i frutti».
I frutti già si vedono, la Juve è prima.
«Ha ragione Conte: se l’avessero detto a lu-
glio che a dicembre saremmo stati primi in
classifica e imbattuti nessuno l’avrebbe credu-
to. La direzione è giusta. Da qui possiamo co-
minciare a costruire inserendo, in un impian-
to esistente, uno o due giocatori all’anno».
Perché ha scelto Conte?
«La sua determinazione, la sua competen-
za, la sua grinta, la sua voglia di far bene spo-
savano appieno il cambiamento che io ho por-
tato in Juventus. Il rapporto con lui è vecchio
di vent’anni, l’ho rivisto e ho capito cosa pote-
va trasmettere».
Discute le sue scelte tattico-tecniche?
«Non esiste che un presidente dica: faccia-
mo giocare questa formazione. Esistono re-
sponsabilità e competenze. E mi comporterei
allo stesso modo se parlassimo di una fabbri-
ca di bulloni. Dopo si commenta».
Ha paura di gennaio, il mese nero della
Juve?
«Non sono scaramantico. A Tokyo, prima
della finale della Coppa Intercontinentale del
1996 comprai una giacca. Mi sono chiesto: la
metto o non la metto? L’ho messa. Se bastasse
mettere o non mettere una giacca per vincere
o non vincere saremmo campioni tutti gli an-
ni».
Chi era lo juventino della sua adolescen-
za-giovinezza?
«Sono cresciuto prima con Gentile e poi
con Montero. Nessuna finezza in campo. So-
no un difensore, ho giocato fino ai giovanissi-
mi, poi sono andato in Inghilterra e ho conti-
nuato lì. E continuo ancora».
Ah, la famosa partitella del giovedì con
Nedved.
«Con venti persone tra cui anche Pavel».
Milan-Juve, foto d’altri tempi.
«Non c’è solo il Milan. Si gioca partita dopo
partita e i conti si fanno a maggio».
La sorpresa del campionato?
«È un campionato altamente incerto, con
squadre medio-piccole che stanno facendo
bene anche grazie alla redistribuzione dei di-
ritti tv: il Chievo con il solo differenziale dei
diritti tv paga tutto il monte ingaggi».
Questo per voi «grandi» non è giusto.
«Non è questione di giusto o sbagliato, tol-
ta la Spagna, tutte le altre nazioni viaggiano
su un principio di diritti collettivi. Il fatto è
Rivoluzione
Agnelli
Le parole
del presidente
bianconero
Lo stupore di Farina
il terzino virtuoso
dipinto d’azzurro
Favola Dal no alle scommesse a Coverciano
Sgalla è il nuovo
responsabile
dell’Osservatorio
Palazzi dice
che l’inchiesta
fu sommaria?
Chiudere con «fu
giustizia sommaria
ci spiace», come si
voleva fare al tavolo
del Coni, non è
semplicissimo
Al comando dal 19 maggio 2010
All’Associazione sportiva Gubbio,
2.400 abbonati su una popolazione di
32mila anime devote (inordine alfabe-
tico) a San Francesco e a Gigi Simoni,
non lo sentivano così eccitato dal gior-
noincui aveva nascostole chiavi dell’au-
to di «Mastro», il magazziniere su cui Si-
mone Farina, l’uomoche respinse le tenta-
zioni del calcioscommesse, riversa le sue.
L’invito del c.t. Cesare Prandelli a Cover-
ciano(«La nostra casa è aperta: venga quan-
do vuole») è piovuto sull’esistenza già per-
turbata del terzino sinistropiùvirtuosod’Ita-
lia con la potenza, uguale ma di segno oppo-
sto, dello scandalo che da mesi — abituato
com’è a defilarsi sulla fascia palla al piede e
nell’anonimato nella vita — lo costringe a
Chi è
Andrea Agnelli, figlio di Umberto,
è nato il 6 dicembre 1975.
È consigliere d’amministrazione
di Exor e ad della finanziaria Lamse.
È sposato e ha due figli
Juventus
Il 19 maggio 2010 il consiglio
d’amministrazione lo nomina presidente
della Juve. È il quarto Agnelli, dopo
il nonno Edoardo, il padre Umberto
e lo zio Gianni, a rivestire questa carica
ROMA — Roberto Sgalla è il nuovo presidente
dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. A
nominarlo è stato il ministro dell’Interno, Cancellieri. Sgalla,
promosso dirigente generale della Pubblica Sicurezza dal
consiglio dei ministri il 13 dicembre, lascia il servizio di polizia
stradale diretto per oltre tre anni, dopo essere stato
responsabile dell’ufficio relazioni esterne di pubblica sicurezza.
❜❜
«Manca un sistema
di regole e di governo
che permetta al calcio
di svilupparsi. Ci sono
anche troppe squadre
pro, 40 basterebbero»
34
Sport
Antonio Conte
Il rapporto con
Conte è vecchio
di vent’anni, l’ho
rivisto e ho capito
cosa poteva
trasmettere
Claudio Gentile
Sono cresciuto
prima con Gentile
e poi con Montero.
Nessuna finezza
in campo.
Sono un difensore
I punti conquistati
in questa stagione
dalla Juventus,
prima in classifica
insieme con il Milan
❜❜
Coppia
❜❜
L’intervista Il numero uno della Juventus celebra la sua squadra in testa alla classifica, affronta tutte le questioni legate a Calciopoli.
Il c.t. Cesare
Prandelli; a destra,
Simone Farina,
il giocatore
del Gubbio
(Forte, Photomasi)
62
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
che l’anno scorso con accordi presi e docu-
menti già firmati, una delibera ha modificato
il sistema di quantificazione del bacino d’u-
tenza: 200 milioni. Noi avevamo una pianifica-
zione di un certo tipo e ci è cambiata in cor-
sa».
Lei sarebbe per una riduzione delle socie-
tà professionistiche?
«Drastica. Io sarei per allinearci alla Spa-
gna, 40, 42. Serie A, serie B, una riga qua.
Quando uno fa dalla A alla B già ha degli scon-
quassi, dalla B alla C non ne parliamo. Prende-
te la classifica della Lega Pro: accanto a metà
delle squadre c’è l’asterisco: 2, 3, 4 punti di
penalizzazione. Non giustifico nessuno ma
quando si scommette sugli avvenimenti spor-
tivi e io non ti pago lo stipendio, poi è più
facile rubare».
Inevitabile capitolo sullo scudetto 2006 e
dintorni. A che punto siamo?
«Sono uscite delle notizie importanti, an-
che se da verificare. Nell’esposto nel maggio
del 2010 chiedemmo se sussistevano le condi-
zioni per le quali il commissario straordinario
assegnò lo scudetto all’Inter. La relazione di
Palazzi dice di sì, l’intervista pubblicata dal
Corriere dello Sport ieri svela che l’inchiesta
fu sommaria. Non ci si rende conto di quello
che ha determinato il 2006 per noi. Abbiamo
richieste, le più diverse, di risarcimento dan-
ni per circa 600 milioni di euro. Con la nostra
siamo a quasi un miliardo che pende. Chiude-
re con "fu giustizia sommaria ci spiace", come
si voleva fare con il documento non firmato
al tavolo del Coni, non è semplicissimo».
Lei difende i 29 scudetti della Juve, parla
di squadra che vinceva sul campo, ma non
menziona mai i dirigenti.
«Innanzitutto scomponiamo. Noi abbiamo
un anno sotto inchiesta, il 2004-2005. Il
2005-2006 è pulito: subiamo la penalizzazio-
ne su un anno in cui non c’è niente e i desi-
gnatori arbitrali sono cambiati. Se il capo del-
lo sport e quello del calcio mi parlano di giu-
stizia sommaria, quali che fossero i dirigenti,
fu giustizia sommaria. E poi siamo entrati in
un procedimento penale: i giudizi li possiamo
dare solo alla fine».
Ma lei non crede che, comunque, quel si-
stema in cui controllati e controllori erano
tutti amici e commensali fosse da estirpa-
re?
«Sì. Ma di arbitri si parla ancora adesso e
poi, conoscendo il carattere delle persone, c’è
chi è più riservato e c’è chi è più colorito, an-
che quando parla al telefono».
Altra obiezione. Le telefonate di Moggi so-
no molto diverse, nei toni, da quelle di Fac-
chetti.
«Perché allora si accusa la Juventus di arti-
colo 1 e l’Inter di articolo 6? Se io sto a quello
che è l’impianto accusatorio del procuratore
federale, nei confronti dell’Inter è molto più
severo. Questo è Palazzi, risponde lui».
Proposta di pace: la Juve rinuncia ai due
scudetti e l’Inter a quello a tavolino. Amen.
«No. Credo che ci sia la necessità di fare
chiarezza, quando avremo il quadro completo
si potrà passare a una negoziazione politica».
Lei e Moratti che rapporti personali ave-
te?
«A monte di tutto c’è l’educazione e la civil-
tà. Abbiamo posizioni diverse, ma senza astio
o mancanza di rispetto».
Nessun astio neanche con Del Piero, da
lei prepensionato?
«A me affascina, lo confesso, il sistema di
prendere delle affermazioni e rivoltarle. Fu
Alex, cinque mesi prima, a dire che avrebbe
firmato il suo ultimo contratto con la Juve».
Per il popolo Del Piero è ancora il supere-
roe.
«Il bello di Del Piero è che lo sarà sempre
un supereroe della Juve».
E il suo, in questa squadra?
«Il supereroe è sempre la squadra, il grup-
po».
Ma chi si avvicina a Gentile e Montero?
«Un duro come Chiellini».
Quanto tempo dedica alla Juve?
«La mia giornata lavorativa va dalle 8 alle
20 e la Juve in questo momento prende nove,
dieci ore».
Da suo padre dirigente che cosa ha eredi-
tato?
«Le due epoche sono troppo diverse. Per
quello che riguarda il resto anche il fatto che
mi dicano che gli assomiglio è già moltissi-
mo».
Ha appena avuto il secondo figlio, che co-
sa spera per i suoi bambini?
«Uno per i figli spera sempre il meglio, non
pensa al contesto. A proposito: Giacomo Dai è
Davide in gaelico. Mia moglie ha questa origi-
ne. Non è una stranezza».
Daniele Dallera
Roberto Perrone
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IL COMMENTO
di Dario Di Vico
nelle Idee&opinioni
Ancora insieme Carlo Ancelotti e Leonardo di nuovo uniti nell’avventura parigina (Ipp)
Obiettivi
L’incredulità di Simone
Io? Proprio io? E ora cosa devo
fare? Chi devo chiamare? È uno
scherzo? Se lo racconto ai miei
due bambini, non ci credono...
Rugby, gli Aironi
di Orquera
battono Treviso
Ibra: 11 mila euro
al giorno
per la supervilla
giocare a centrocampo. Io? Proprio io? A Co-
verciano? E ora cosa devofare? Chi devochia-
mare? È uno scherzo? E cosa ci vado a fare?
Ma dai! Ho i miei bambini qui accanto: se
glielo racconto, non ci credono...
Simone Farina, 29 anni, una moglie (Scil-
la), due figli (Mia Sole e Francesco) e unsuo-
cero amorevole che l’hanno trascinato al-
l’estero per una mini vacanza terapeutica,
tornerà ad allenarsi allo stadio Barbetti
mercoledì e a parlare in pubblico a
stretto giro di posta, in una conferen-
za stampa concepita con lo scopo di
non scontentare nessuno: giornali, rotocal-
chi, tv, tutti noi che l’abbiamo braccato in
questi giorni di riflettori accesi e occhio di
bue sulla sua faccia pallida e stranita, ulterior-
mente sbiancata da una zazzera albina da
svedese. Sarebbe anche una bella favola di
Natale, questa gita premio cui capitan Buf-
fonha datoieri l’imprimatur («Gestodi gran-
dissimo valore, come quello che ha fatto Si-
mone...»), se la politica bipartisan non aves-
se immediatamente fatto invasione di cam-
po (l’Italia dei valori preme perché Farina
giochi almeno 1’ in nazionale, il Pd ci vede
unauspicioper un2012 piùpulito e rispetto-
so delle regole) e se la vera ratio dell’iniziati-
va nonfosse contenuta nella coda del discor-
sodi Prandelli: «Nonè una convocazione tec-
nica, ma un gesto per dimostrare che questo
ragazzo nonva lasciato solo». Finita la musi-
ca e spariti gli amici, infatti, è la vendetta del-
la gentaglia a cui Simone ha chiuso la porta
in faccia — tenendosi i 90 mila euro del suo
onorevole contratto di serie B, rifiutando i
200 mila per perdere Cesena-Gubbio di Cop-
pa Italia e facendo scoppiare il bubbone — a
inquietare la famiglia Farina, Gubbio, la mo-
rale e dintorni. Se viaggiare al piccolo trotto
con gli azzurri a Coverciano per un giorno
puòservire a irrobustire il personaggio, a sot-
trarloalla cronaca giudiziaria per consegnar-
loal palcoscenicodel grande calcio, benven-
ga. «Unsegnale forte» l’ha definito, nona ca-
so, Simoni.
Al resto penseranno le inchieste, la tem-
pra schietta di Simone (romano della genera-
zione dei De Rossi e degli Aquilani, una roc-
cia cui due gravi infortuni hanno scippato la
serie A) e le caratteristiche genetiche di Gub-
bio, il tessuto connettivo incui è fiorito l’epi-
sodio di civismo più notevole ai tempi della
manovra Monti: sacrificare se stessi (oltre al-
l’Imu, alle tasse e alle pensioni) per il bene
comune. A Gubbio non esistono autografi,
divi, primedonne. Le celebrazioni per le pro-
mozioni dalla Seconda Divisione alla B sono
state feste di famiglia, in un paesone medie-
vale dove ci si conosce tutti. Lo stadio è un
salotto a cielo aperto: si va ad assistere agli
allenamenti (mai a porte chiuse) come al bar
ci si fa un calice di Sagrantino. Però doveva
accadere qualcosa di eccezionalmente nor-
male perché quel biondino con le meches
che abita sulla via Perugina diventasse un
bigda nazionale. E nonserve uneroe per da-
re la risposta giusta alla domanda sbagliata.
Gaia Piccardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO — L’aria natalizia
stimola Leonardo: l’anno
scorso aveva firmato il con-
tratto da allenatore con i ne-
razzurri alle 19 della vigilia.
Ora ha messo sotto l’albero
del Paris Saint Germain la
promessa di Carlo Ancelotti
di allenare il club francese
(che ufficialmente non ha an-
cora esonerato Antoine Kom-
bouaré).
In vacanza in Canada per le
feste, l’ex tecnico di Juve e Mi-
lan, ora disoccupato con un
assegno da 7 milioni di euro
staccatogli da Roman Abra-
movich, rientrerà nei prossi-
mi giorni in Europa per discu-
tere de visu la proposta avan-
zatagli dal direttore generale
dei parigini e firmare il con-
tratto con la squadra capoli-
sta della Ligue 1 fino al giu-
gno del 2014. Guadagnerà 6
milioni all’anno più premi.
Inizialmente intenzionato
a vivere un anno sabbatico
aspettando una proposta dal-
la Premier League, magari da
un club londinese, e per nulla
disposto ad accettare l’incari-
co di una panchina a stagione
in corso, il tecnico cinquanta-
duenne è stato alla fine con-
vinto dall’amico-dirigente
brasiliano a trasferirsi a Pari-
gi.
Sabri Lamouchi, ex centro-
campista di Parma e Inter, sa-
rà il suo vice. Per il resto An-
celotti sta discutendo con la
società francese i componen-
ti dello staff tecnico.
Prenderà le redini della
squadra l’1 gennaio, giorno
in cui la squadra dello sceicco
del Qatar si radunerà dopo le
vacanze invernali. Il destino
vuole che la prima avversaria
della sua nuova carriera sia
proprio il Milan, da affronta-
re il 4 gennaio prossimo a Du-
bai. Da una parte la squadra
con cui ha vinto due Cham-
pions League (Manchester
2003, Atene 2007); dall’altra
Carletto, con Leonardo e Da-
vid Beckham, il primo rinfor-
zo del mercato invernale.
Sembrerà di assistere a Milan
contro Milan.
Ancelotti ha detto sì a Leo-
nardo non solo per ragioni
economiche ma pure tecni-
che. L’allenatore di Reggiolo
ha accettato il progetto di Leo-
nardo e della proprietà qata-
riota del club di rendere nel
breve-medio termine il Psg
un top club in Europa. Di cer-
to le risorse economiche non
mancano per aggiungere altri
campioni a quelli già acqui-
stati in estate (Pastore, Me-
nez, Sirigu). I francesi, forti
anche della parentela fra il
patròn della squadra di Parigi
(lo sceicco Tamim Al Thani) e
il proprietario del City, lo sce-
icco Mansour, hanno corteg-
giato Tévez su cui il Milan è
in pole position. Ancelotti fa-
rà uno sgarbo all’amico Gal-
liani? Difficile. Infatti ieri si è
sparsa la voce che i francesi
potrebbero acquistare Hulk,
il centravanti del Porto, appe-
na eliminato dalla Cham-
pions League.
Di certo il Psg oltre a essere
una società ricca ora diventa
appetibile anche dal punto di
vista tecnico-sportivo. Saran-
no parecchi i big disposti a
prendere in considerazione
l’ipotesi di un approdo sugli
Champs-Élysées: occhio per-
ciò a quei milanisti con il con-
tratto in scadenza a giugno
(Filippo Inzaghi, Clarence See-
dorf, Rino Gattuso) o ai vec-
chi pupilli di Carlo ora in om-
bra nei rispettivi club, da Pa-
to a Kakà.
La geografia dei top club in
Europa sta cambiando: le
grandi squadre italiane avran-
no nel 2012 una potente con-
corrente in più.
Monica Colombo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sorpresa a Viadana. Nella sfida tra italiane in Celtic League,
gli Aironi hanno battuto 27-13 il Benetton Treviso. Grande
protagonista della partita Luciano Orquera, mediano
d’apertura degli Aironi e della nazionale, che ha segnato tutti
i punti della sua squadra infilando in mezzo ai pali 9 calci
piazzati (su 9). Da segnalare l’esordio con gli Aironi di Mauro
Bergamasco. Sabato 31 la rivincita a Treviso.
Inter al tavolo della pace
ma assieme a Emergency
Auguri
La cartolina
natalizia
dell’Inter, con
Gino Strada e
bambini di tutti i
continenti (Ansa)
Una villa di 700 metri quadrati, dotata di Spa e piscina,
chef privato, baby sitter, istruttori di sci e guide per
la caccia e la pesca, affittata in Svezia per 11 mila euro
al giorno: qui passerà le sue vacanze superlusso Zlatan
Ibrahimovic, prima di partire giovedì con il Milan per
il ritiro di Dubai. Finora il rendimento è stato notevole:
16 gol in 18 partite.
L’offerta
Con il nuovo tecnico caccia ai big del mercato invernale
MILANO — L’Inter ha scelto un modo
speciale per fare gli auguri di Natale. La
cartolina ritrae Gino Strada a tavola con i
bambini dei diversi continenti. Lo sfondo
è blu; alle spalle del fondatore di
Emergency è disteso un albero di Natale;
sopra il disegno, la scritta dorata in
caratteri maiuscoli: «Buon Natale»; in
basso una scritta più piccola, dove si
legge: «Con l’Inter al tavolo della pace».
Sul retro del biglietto, gli auguri firmati
dal presidente Massimo Moratti. In fondo:
l’Inter per Emergency. La cartolina,
prendendo spunto dall’incontro del 14
dicembre a Roma nella sede del Coni, ha
voluto ricordare il forte legame fra il club
e Emergency e ha ribaltato il concetto di
«tavolo della pace». Secondo l’Inter,
parlare di pace significa andare oltre il
mondo del calcio, per calarsi nella realtà
di un mondo attraversato dalle tensioni.
La cartolina natalizia
Argentino Carlos
Tévez: lo vuole l’emiro
Tamim Al Thani (Ansa)
Brasiliano Alexandre
Pato è il sogno
di Ancelotti (LaPresse)
Carlo guadagnerà 6
milioni l’anno più i premi
fino al 2014. Primo
avversario sarà il Milan
Ancelotti, 2012 in Paris
E il Psg ora punta in alto
❜❜
E svela il segreto del nome del piccolo Giacomo Dai
Alex Del Piero
Fu Alex, cinque
mesi prima,
a dire che avrebbe
firmato il suo
ultimo contratto
con la Juve
Ligue 1 L’ex milanista al ritorno dalle vacanze discuterà i dettagli del contratto
63 Sport
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
64
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
23
2
La pattuglia italiana
Finalmente si ricomincia
la Nba dimentica gli scioperi
27
Le lettere sono tre, BRI, e
compongono la parola chiave
per capire come mai la Nba, il
campionato professionistico di
basket, cominci solo a Natale,
dopo un estenuante braccio di
ferro di mesi tra proprietari e
giocatori che ha portato alla
cancellazione di 16 delle 82 par-
tite della stagione regolare.
BRI è l’acronimo di Basket-
ball Related Income, in pratica
tutto quanto contribuisce a ge-
nerare la ricchezza del movi-
mento. Insomma, la torta da
spartire. Ecco, quandoi proprie-
tari hannofinalmente riammes-
so i giocatori negli impianti,
scongiurando un danno da 400
milioni di dollari che sarebbe
derivatodall’annullamento del-
l’annata, si è attivato unmecca-
nismoche incondizioni norma-
li —dunque noninquestocam-
pionatozoppo—dovrà produr-
re introiti per 2 miliardi.
Prima ai giocatori spettava
una fetta parti al 57%. I proprie-
tari, sostenuti dal procuratore
generale DavidStern, erano par-
titi da una proposta (irricevibi-
le) di 63-37. Ma strozzando su-
bito l’interlocutore losi sarebbe
costretto a guardare all’unico
orizzonte possibile (50 e 50).
Così sarà, con un’oscillazione
tra il 49,5 e il 51%, e questo rias-
settononè indolore per i gioca-
tori: si stima che per ogni pun-
to percentuale ceduto, ci rimet-
tano qualcosa come 40 milioni
di dollari all’anno, dato da mol-
tiplicare per il decennio di vali-
dità dell’accordo. Dove sta allo-
ra il loro vantaggio? Innanzitut-
to, se si arrivasse alla fine del-
l’accordo, la torta diventerebbe
da 3 miliardi. E sarebbe cancel-
lato per sempre un sistema che
—così sosteneva Stern —ave-
va mandato in rosso l’80 per
cento delle società. Quindi, i
giocatori sono riusciti a mette-
re in minoranza i «falchi» dei
proprietari.
Alla fine i padroni, che vole-
vano un salary cap rigido, co-
me nell’hockey, e il drastico ab-
battimento degli stipendi medi
perché il vero guaio per loro
non è strapagare il fuoriclasse
ma dare troppi soldi a chi asso
non è, si sono accontentati di
un meccanismo in base al qua-
le un giocatore può rimanere
più a lungo legato a un club.
Poi, certo, primati storici e stor-
ture rimangono. I Lakers, per di-
re, sono sempre il topteam, da-
vanti a New York. E Kobe Br-
yant (stipendio da 27 milioni di
dollari) è il piùpaga-
to di tutti. Ma se dopo
di lui arriva Kevin Gar-
nett di Boston (23), ecco
al terzo posto l’errore: co-
me ha fatto Rashard Lewis,
di Washington, a farsi dare
22 milioni a stagione pur gio-
cando poco? Mistero. Però è an-
che vero che c’è voglia di correg-
gere gli squilibri. Vale sia sul pia-
noeconomico(il lockout ha dan-
neggiato soprattutto le città me-
dio-piccole) sia su quellosporti-
vo: per questo motivo, ad esem-
pio, Chris Paul, fenomenale play
di New Orleans, è finito ai Los
Angeles Clippers e non ai
Lakers, che pur di averlo erano
pronti a sacrificare Pau Gasol.
Essendogli Hornets una proprie-
tà comune e non volendo Stern
che vincano sempre i soliti noti,
si è fatto in modo di privilegiare
una squadra più debole.
Palla due, adesso. Chi vince-
rà? Dallas campione ha persoTy-
son Chandler, ma può ripetersi.
I Lakers hanno ceduto Odom
proprio ai Mavericks (facendo
arrabbiare Bryant) ma sperano
ancora di prendere Dwight
Howard. Ecomunque sonoda ti-
tolo tanto quanto Miami, Chica-
go, Boston e la rampante Ok-
lahoma.
Oroscopo per i tre italiani,
Gallinari, Belinelli, Bargnani? Il
Gallo a Denver può fare bene e
crearsi unmercato: a fine stagio-
ne diventerà «restricted free
agent». Belinelli avrà sempre un
ruolo da jolly, da specialista che
parte dalla panchina, ma agli
Hornets nonavrà piùPaul a fian-
co. Infine Bargnani, in primave-
ra pungolato e criticatodal gene-
ral manager, dovrà convincere.
Altrimenti, ciao Toronto.
Flavio Vanetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
66
Al via Parte domani un campionato accorciato dal lockout ma pieno di stelle
Un panettone per Zamparini
due cinepanettoni per Allegri
Tra le vittorie in Europa e i problemi in Italia
i punti realizzati
da Danilo Gallinari
nell’ultima
amichevole prima del
campionato, 110-85
per i Nuggets sui Suns
Denver Nuggets
Danilo Gallinari, 23 anni
Il debutto di Natale con la sfida tra Nowitzki e LeBron
ANatale siamo tutti piùbuoni. Tutti
tranne forse Loria del Bologna, che lo
scorso25 dicembre ha vistountizio ve-
stito di rosso nel giardino di casa e gli
è entrato da tergo rompendogli due
menischi. Epiùbuonoil presidente Be-
retta, che versa una lacrima e poi la fat-
tura.
È più buona Sky, che per una volta
fa vedere anche unrigore negatoal No-
vara e nonsolo alla Juve. Sonopiùbuo-
ni gli ultrà, che tirano le monetine con
l’elastico. E più buona il ministro Can-
cellieri, che le letterine coi Daspole ab-
bina a un manganello dorato.
Ma chi dona cosa a chi? Ecco, in
esclusiva, cosa troveranno alcuni soliti
noti sottol’albero. Esclusoil povero Fa-
rina del Gubbio, che insieme alla ma-
glia azzurra ha trovato una polizza sul-
la vita. E una lettera d’auguri. Firmata
«Un amico».
Totò Cassano Un intero pacchetto
di periodi ipotetici correttamente co-
niugati. Nuovi, mai usati. Glieli regala
Lapo Elkann.
FlavioBriatore Una nuovissima Fer-
rari Freemont. È una Ferrari normale,
ma dietro c’è scritto Freemont per non
pagare la tassa sul lusso. Magari la Fi-
nanza non ci casca, ma i carabinieri...
Massa e Alonso Un libro di cucina:
«Tutto sui secondi».
Stefano Domenicali Una Red Bull
F1 e un secchio di vernice rossa.
Federica Pellegrini Un pacco dono.
Nonè importantissimodi chi. E la nuo-
va applicazione per iPhone tutta per
lei: iTrovato un’altra rogna.
Maurizio Zamparini Il primo bi-
glietto per il nuovo parco tematico de-
dicato agli allenatori del Palermo: Pa-
nettoneland.
AdrianoGalliani Tevez. Ma nonper
il Milan, per i nipoti. Pare che come mi-
naccia per i bimbi cattivi sia molto più
efficace che l’ormai obsoleto «uomo
nero».
Massimiliano Allegri Due cinepa-
nettoni. Quelli di Barbara D’Urso.
FrancescoTotti Una copia dell’auto-
biografia di Del Piero: «Sex, no drugs
and semolino».
Alex Del Piero Una copia dell’auto-
biografia di Totti: «Horimastoungran-
de giocatore».
Andrea Agnelli Untavolo della pace
in tek: è più facile da sollevare quando
lo sbatti in testa a Moratti.
Massimo Moratti Un dizionario dei
sinonimi per farlo uscire dal tunnel
della parola «simpatico»: gradevole, ca-
rino, piacevole, amabile, cordiale, affa-
bile…
Gianni Petrucci Una tessera della
Lega Nord, così magari smette di esse-
re il dirigente pubblico meno pagato
d’Italia e guadagna almenocome il Tro-
ta.
Claudio Lotito Un buon avvocato.
Oalmeno migliore.
Francesco Guidolin L’esenzione
dall’Ici. Per lui e per tutti gli altri preti-
ni.
Antonio Conte L’ultima innovazio-
ne della Nasa: un pacchetto di forfora
sintetica per rendere più credibile la
sua acconciatura in plexiglass.
Cristiano Doni Un dvd per le serate
insolitaria: «Il secondo tragico Fantoz-
zi».
Alberto Malesani Un cd degli 883
per ricordare i tempi del Genoa: «6 un
mito».
Claudio Ranieri Il cellulare di Mou-
rinho.
Luciano Moggi Un cellulare. Con
tanto posto.
I fratelli Bergamasco Il Guttalax
nel Gatorade. Così imparano a convin-
cere le donne che certi muscoli esisto-
no davvero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
i miliardi di dollari
che proprietari
e giocatori devono
spartirsi: i litigi
sulle percentuali hanno
portato al lockout
Milano festeggia ma il basket rischia di perdere La7
i milioni di dollari
che ogni anno
incassa dai Lakers
Kobe Bryant,
il giocatore
più pagato dalla Nba
Scherzando sotto l’albero Tutti i regali che i soliti noti scarteranno domani. E Del Piero e Totti si scambieranno le rispettive autobiografie
Domani
SkySport2
trasmette in
diretta 2 partite:
alle 20.30
Dallas-Miami,
alle 23 LA
Lakers-Chicago
di LUCA BOTTURA
Rosse o non rosse
Così in tv
le partite
che ogni squadra
disputerà
(playoff esclusi)
in questa stagione,
invece delle 82 previste
Per Briatore è pronta una
Ferrari Freemont, Domenicali
troverà una Red Bull
e un secchio di vernice rossa
Toronto Raptors
Andrea Bargnani, 26 anni
MILANO — «Orgoglioso di aver giocato con
questa squadra... Grazie boys... EA7 Milano».
Un messaggio su Twitter e un sms a Sergio
Scariolo sono stati il saluto di Danilo Gallinari
alla squadra che ha fatto l’impresa, andando a
vincere a Belgrado (dove nemmeno la Milano
degli anni ruggenti era mai riuscita) e
qualificandosi per le Top 16 (da quando esiste
l’Eurolega, 1996, l’Olimpia c’era riuscita
soltanto una volta). Rientrati nella notte da
Belgrado, i biancorossi si sono subito rimessi
al lavoro perché lunedì, mentre i più staranno
ancora con le gambe sotto il tavolo a
festeggiare Santo Stefano, la squadra milanese
sarà chiamata a un altro test importante, il
derby di campionato con la Bennet al Pianella
di Cantù. Però il tempo per godersi la
promozione fra le prime 16 squadre d’Europa
Sergio Scariolo se l’è preso: «Sì, la vittoria in
casa sul Partizan è stato un momento
importante. Non solo per la qualificazione alle
Top16 ma anche perché è stato un passo
importante di consolidamento, una spinta
importante per il futuro di una squadra
giovane come la nostra». E a proposito di
giovani, il coach milanese è soddisfatto anche
del debutto di Alessandro Gentile: «Ha fatto
abbastanza bene, è stato in campo con serietà
e attenzione. Piano piano sarà inserito nella
squadra e potrà dare prove più tangibili del
suo talento». Milano si è aggiunta a Siena e
Cantù, che le Top 16 le avevano conquistate
da tempo: grasso che cola per la nostra
pallacanestro. Eppure i problemi non
finiscono mai. La7 avrebbe infatti inviato alla
Lega di serie A la lettera di disdetta per il
prossimo anno: colpa di un’audience sempre
ai minimi termini e, pare, anche del mancato
supporto della Lega alle trasmissioni
giornalistiche. I soliti problemi, insomma.
r.d.p.
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New Orleans Hornets
Marco Belinelli, 25 anni
Alla ribalta Federica Pellegrini, Alberto Malesani, Felipe Massa (Olycom, Afp, Reuters)
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È mancata
MariaPiaMiracoli
Cara Ma, ci hai lasciati troppo presto, sei stata
forte e coraggiosa nella tua lunga malattia.- Lo
annunciano a funerali avvenuti, il marito Renato,
i figli Elisabetta e Riccardo, la mamma Graziella,
i fratelli Cristian e Franco.- Un ringraziamento
particolare alla Dottoressa Diguardo e ad Ales-
sandra Seregni, più di un'amica, più di una so-
rella. - Villarasca, 23 dicembre 2011.
Partecipano al lutto:
– Seline Calvi Hess e famiglia con affetto.
Roberto e Carla Miracoli addolorati per la per-
dita della cara
MariaPia
sono vicini al figlio Renato, ai nipoti Elisabetta e
Riccardo ed alla famiglia.
- Milano, 23 dicembre 2011.
Partecipano al lutto:
– Mario e Anna Crespi Morbio.
– Gianni e Elena Bertazzoni.
I dipendenti e collaboratori dell'Argenteria Ro-
meo Miracoli & figlio, partecipano commossi al
dolore del signor Renato Miracoli e famiglia per
la prematura scomparsa della signora
MariaPiaMiracoli
- Milano, 23 dicembre 2011.
Gianni e Davina, Paolo e Tina con Massimilia-
no e Laura si stringono in un affettuoso abbraccio
a Renato ed ai suoi figli per l'immenso dolore del-
la scomparsa della moglie e mamma
PiaMiracoli
- Milano, 24 dicembre 2011.
La famiglia Paolo Bobbiese si stringe con affet-
to alla famiglia Miracoli per la perdita della cara
MariaPia
- Milano, 23 dicembre 2011.
Partecipano al lutto:
– Giuseppe Bobbiese e famiglia.
– Gildo Pedrazzi e famiglia.
Ciao
Pia
rimarrai tra noi come un angelo allegro...- Gian
Luca, Mela e Beppe.
- Villarasca, 22 dicembre 2011.
Pietro e Anna sono affettuosamente vicini a Re-
nato e ai suoi figlioli nel dolore per la scomparsa
della cara
Pia
- Concordia Sagittaria, 23 dicembre 2011.
Attilio abbraccia Renato per la perdita di
Pia
- Milano, 23 dicembre 2011.
Chicco e Clara si stringono affettuosamente a
Renato, Elisabetta e Riccardo, per la scomparsa
della loro amatissima
Pia
- Milano, 23 dicembre 2011.
Il Presidente, il Consiglio Direttivo e tutti i soci
de Il Safari Club International partecipano com-
mossi al dolore del signor Renato Miracoli per la
perdita della sua cara
MariaPiaMiracoli
- Biella, 23 dicembre 2011.
Marina e Claudia Medaglia annunciano con
tristezza e sgomento l'inattesa scomparsa del lo-
ro caro papà
Gianfranco
I funerali verranno celebrati oggi alle ore 11
presso la parrocchia di San Gottardo al Corso, in
corso San Gottardo n. 6 a Milano.
- Milano, 23 dicembre 2011.
Partecipano al lutto:
– Antonio e Cristina Dragotto con Simona e Su-
sanna.
– Gianni e Giuliana Amicizia.
Giulio, Marta e Matteo si stringono fortemente
nel ricordo del loro unico grande
nonno Gianfranco
- Milano, 23 dicembre 2011.
Caro
Gianfranco
sei stato un suocero amico.- Ti ricorderemo sem-
pre con tanto affetto.- Raul e Federico.
- Milano, 23 dicembre 2011.
Mi mancherai, sei stato un fratello meraviglio-
so.- Lina con Roberta, Franco, Donatella e Gue-
rino.
Gianfranco Medaglia
- Milano, 23 dicembre 2011.
Gianni, Giusy, Monica, Marco, Giada, Valeria
ricordano con dolore e profonda tristezza
Gianfranco Medaglia
- Milano, 23 dicembre 2011.
Franco e Cristina, Carlo e Alessandra, Paolo e
Annalisa, Claudio e Betty si stringono con affetto
a Claudia, Federico e a tutti i loro cari in questo
triste momento per la scomparsa del papà
Gianfranco Medaglia
- Milano, 23 dicembre 2011.
Partecipa al lutto:
– Silvana Capilli.
L'amministratore, il portinaio Giacomo, i con-
domini di Poggio Marino di Arenzano si uniscono
al dolore della famiglia per la scomparsa
dell'amico
Gianfranco Medaglia
e porgono sentite condoglianze.
- Arenzano, 23 dicembre 2011.
Serenamente è mancata
AnnaMariaRizzio
Lo annunciano con dolore i figli Popi e Daniela,
il nipote Andrea, la nuora Manuela e il genero
Adalberto. - Milano, 23 dicembre 2011.
Ciao
nonnaAnna
la tua forza e il tuo esempio sarà sempre con
noi.- Con amore Cristiana Federico Letizia Ales-
sandro. - Milano, 23 dicembre 2011.
Luisa e Pepe Scotti sono vicini a Mariella, Paolo
e Maria nel ricordo del caro amico
Luigi Vignolo
- Milano, 23 dicembre 2011.
Il Collegio dei professori ordinari e straordinari
di neurologia partecipa al dolore della famiglia
per la perdita del
prof. Luigi Amedeo Vignolo
maestro insigne di neurologia.
- Milano, 23 dicembre 2011.
Flaviana Macioti Fantoli, Manfredo Macioti,
Maria Immacolata Macioti Cordero di Monteze-
molo e Paolo Macioti con i coniugi e figli annun-
ciano con grande dolore la scomparsa del caro
fratello
Claudio Macioti
e sono vicini a sua moglie Ines e alle figlie Sel-
vaggia ed Esmeralda, ai loro mariti e figli.- Il fu-
nerale avrà luogo il 27 dicembre alle ore 11 a
Santa Maria del Popolo.
- Roma, 24 dicembre 2011.
Ha raggiunto nella casa del Padre Bruno e Ro-
by
AdrianaCeleste Marchese
ved. Menegatti
Lo annuncia la figlia Gianna.- Il funerale verrà
celebrato lunedì 26 dicembre alle ore 10 presso
la parrocchia della SS. Annunziata di Sturla.- La
figlia Gianna ringrazia i cugini, i parenti e gli ami-
ci tutti che sono stati vicini in questo momento.
- Genova, 23 dicembre 2011.
Munita dei conforti religiosi, il 22 dicembre
2011 è serenamente spirata la
Baronessa
Genvieve de Broux
Ne danno il triste annuncio la figlia Marie de
Broux e i nipoti Manfredi e Lucrezia Terzi con il
marito Martin Boehme i loro figli Leonhard e Phi-
lipp. - Bruxelles, 23 dicembre 2011.
Il giorno 23 dicembre 2011 è venuto a man-
care all'affetto dei suoi cari l'
Avv. Ernesto Del Gizzo
Ne danno il triste annuncio la moglie ed i figli.-
Le esequie avranno luogo sabato 24 dicembre
2011 alle ore 10.30 nella chiesa Santa Maria del
Carmelo (piazza Beata Vergine del Carmelo).
- Roma, 24 dicembre 2011.
Ci ha lasciati
Cesare Minciotti
Con dolore lo annunciano Eleonora e Paolo, Ma-
nuela, Sofia, Tommaso, Ludovica e Cesare.- Le
esequie funebri avranno luogo oggi sabato 24
dicembre alle ore 14 nella Cattedrale di Feltre.
- Feltre, 22 dicembre 2011.
LucianaBuzi
ti ricorderemo sempre, resterai nei nostri cuori.-
Tuo fratello Sergio, tua cognata Ornella, tua so-
rella Graziella, Giancarlo, Gloria.
- Milano, 23 dicembre 2011.
Annalisa, Barbara, Ana, Francesca, Gemma,
Giorgia, Elisabetta e Anna sono vicine a Marco e
Alessandra per la perdita di
Piero Ferrario
- Milano, 23 dicembre 2011.
I partner e i collaboratori di tutta Avalon ab-
bracciano con sincera amicizia Giovanni per la
scomparsa del padre
Ing. Dante Petrecca
- Milano, 24 dicembre 2011.
Beppe Petrigni partecipa al dolore di Paolo per
la perdita della cara mamma
MariellaFossati Michelozzi
- Milano, 23 dicembre 2011.
Nel sedicesimo anniversario della morte del
Conte
Giovanni Sforza
la moglie Julia e i figli Alessandro con Francesca,
Orsina con Roberto e Muzia con Turi lo ricordano
con tanto rimpianto.
- Milano, 24 dicembre 2011.
Pietro, Giovanni, Cosima, Axel e Alma ricorda-
no il loro caro nonno
Giovannino
- Milano, 24 dicembre 2011.
1981 - 2011
GraziaMarollaGattamelata
La sorella Liana, i figli Alessandra e Simone ed i
parenti tutti la ricordano sempre con tanto amore
e profonda nostalgia.- La Santa Messa sarà ce-
lebrata oggi alle ore 18 nella chiesa di Santa Ma-
ria sopra Minerva. - Roma, 24 dicembre 2011.
Nel primo anniversario della scomparsa di
Ernesto Giacchè
la moglie Gabriella lo ricorda a coloro che lo han-
no conosciuto. - Milano, 24 dicembre 2011.
2005 - 2011
AnnarosaGennari
2009 - 2011
Alberto Sommaruga
Una promessa, l'incanto di una vita insieme.-
Qualche giorno al Natale, tutto è cambiato.- Lo
strazio di un continuo dolore ha chiamato a te
chi più ti amava.- Ora siete di nuovo insieme, nel
bagliore del vostro eterno e fortissimo amore.-
Elisa e Micol. - Milano, 24 dicembre 2011.
La moglie Francesca Fasani e la famiglia De
Cesaris ringraziano tutti per l'affettuosa parteci-
pazione al dolore per la scomparsa dell'amato
Luigi De Cesaris
Per donazioni: Associazione Italiana Persone
Down, sezi one di Roma I BAN:
IT59Z0335901600100000002359, causale "ri-
cordo Luigi De Cesaris".
- Roma, 24 dicembre 2011.
Nel diciasettesimo anniversario dalla scompar-
sa del
Cavaliere del Lavoro
Carlo Lavezzari
la moglie Angela, la figlia Giuliana, i nipoti Carlo
e Marco, i cognati Adriana e Franco, lo ricordano
con immutato rimpianto e dolore.
- Milano, 24 dicembre 2011.
66
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
Soap
Addio alle vetrine
Finisce, dopo 11 anni,
Centovetrine: lavoratori in
rivolta contro Mediaset.
Formula 1
Auguri rossi
Il team della Ferrari
mascherato per il Natale.
Guarda il video.
Motori
Auto a mandorla
Arrivano le vetture cinesi,
saranno in vendita solo
sul web.
Il blog
Parcheggi male?
Giù i voti nella pagella
di tuo figlio: la strana
decisione di Pechino.
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Nel telefono aziendale
dopo la fine del turno di
lavoro. Sei d’accordo?
Musica
Il rap «peggiore»
Emis Killa sarà la
rivelazione del 2012. La
classifica di Corriere.hit.
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Da martedì
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LE TEMPERATURE DI OGGI
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ASIA AUSTRALIA
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Fronte
Caldo
Fronte
Freddo
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Alta
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Dublino
Londra
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Stoccolma
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16:31
Correnti fredde,
provenienti dal Mare di
Norvegia, raggiungono le
regioni
centro-settentrionali
europee con piogge
diffuse e locali nevicate
fino a bassa quota.
Circolazione instabile
fredda anche sulle
regioni del Mar Nero,
con altre piogge e
qualche nevicata, meglio
su Ovest Europa ove
prevale un campo di
alta pressione, salvo più
nubi e qualche pioggia
sul Regno Unito.

Tempo in peggioramento oggi al Centro con rovesci e locali nevicate a quote via via più basse, tra 700 e 1000 m entro sera. Piovaschi anche sulle basse
pianure del Nord, al Nordest, poi peggiora verso il Sud la notte. Domani, Natale, nubi e piogge al Sud e medio Adriatico con neve a 500/800 m, a 1000 m
sulla Calabria. Bel tempo altrove. Freddo e debolmente instabile al Sud e zone adriatiche a inizio settimana, sole prevalente sul resto del Paese.
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Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24
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oppure tutti i giorni feriali a:
MILANO : tel.02/6282.7555 -
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fax 051/42.01.028.
FIRENZE : tel. 055/55.23.41,
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fax 080/57.60.126.
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MONZA : Pubblicità Battistoni
tel. 039/32.21.40 – 039/38.07.32,
fax 039/32.19.75.
OSIMO-AN : tel. 071/72.76.077 -
071/72.76.084.
PADOVA : tel. 049/69.96.311,
fax 049/78.11.380.
PALERMO : tel. 091/30.67.56,
fax 091/34.27.63.
PARMA : Publiedi srl
tel. 0521/46.41.11, fax 0521/22.97.72.
RIMINI : InAdrias Servizi Pubblicitari s.r.l.
tel. 0541/56.207, fax 0541/24.003.
ROMA : In Fieri s.r.l.
tel. 06/98.18.48.96, fax 06/92.91.16.48
TORINO : telefono 011/50.21.16,
fax 011/50.36.09.
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min./ivato. Solo Adulti. Mediaservizi,
Gobetti 54 - Arezzo.
67
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
Teleraccomando
PER DISTRARSI
Ormai è una tradizione:
vigilia di Natale con il circo,
da Montecarlo alla presenza
della Principessa Stéphanie
che continua a mantenere
viva la tradizione iniziata
nel 1957 dal padre, il
Principe Ranieri. Tra le
performance: la Brigata dei
Pompieri di Parigi che si
esibisce in un numero
acrobatico alle parallele.
Flavio Togni (foto) ci
presenta un numero con 5
elefanti indiani, un altro di
insieme fra cavalli e
cammelli ed uno con 5 tigri
del Bengala. Dalla Cina del
Sud arriva la Troupe di
Janxi: ballano sulle punte su
delle lampadine accese.
di Maria Volpe
Holden e Bogart
tutti per Audrey
Festival del circo di
Montecarlo; Rai3, ore 21.30
Elefanti e tigri
per Flavio Togni
Dall’Auditorium
Conciliazione, a Roma, il
concerto celebra i 150 anni
dell’Unità d’Italia, rendendo
omaggio alla figura di Karol
Wojtyla nell’anno della sua
beatificazione. Con
l’Orchestra Sinfonica
Universale, diretta dal
Maestro Renato Serio, si
esibiranno, dal vivo, artisti
italiani e internazionali. Tra
loro: Al Bano, i Pooh,
Ruggeri, Marco Mengoni
(foto), Renato Zero,
Dolcenera, Bennato. E
ancora: Dionne Warwick,
Ronan Keating. Ospiti una
rappresentanza della
Nazionale Italiana Cantanti.
Conduce Lorena Bianchetti.
PER CANTARE
Scala, Dudamel
dirige Mahler
Sabrina (Audrey Hepburn)
viene mandata a Parigi dal
padre. Tornata, conquista il
cuore dei due rampolli:
William Holden e Humphrey
Bogart.
Sabrina
Raitre, ore 16.55
Il pinguino Cody (foto) sogna
di diventare un campione di
surf. Parte per l’isola di Pen
Gu: lì riscopre il valore
dell’amicizia, dell’altruismo, e
trova l’amore.
Surf’s up - Il re delle onde
La7, ore 21.10
Disperato per non poter più
vivere con i figli dopo il
divorzio, Daniel si traveste da
signora e si fa assumere in
casa come governante
(Robin Williams, foto).
Mrs. Doubtfire
Canale 5, ore 21.10
Concerto di Natale
Rai2, ore 21.05
Festa in musica
per Wojtyla
Film e programmi
Orchestra e Coro del Teatro
alla Scala, diretti dal Maestro
Dudamel, eseguiranno la
Sinfonia n. 2 in do minore di
Mahler, con Harteros soprano
e Anna Larsson contralto.
Concerto di Natale dalla
Scala; Rai1, ore 12.10
Rai1
rai.it
Rai2
rai.it
Rai3
rai.it
Rete4
mediaset.it/rete4
Italia1
mediaset.it/italia1
Canale5
mediaset.it/canale5
La7
la7.it
MTv
mtv.it
20.00 TELEGIORNALE.
20.30 RAI TG SPORT.
Rubrica sportiva
20.35 SOLITI IGNOTI -
SPECIALE NATALE.
Varietà
21.55 SANTA MESSA DI
NATALE CELEBRATA
DA SUA SANTITÀ
BENEDETTO XVI. Rel.
20.05 LANNY & WAYNE -
OPERAZIONE BABBO
NALATE. Corto
20.15 MASHA E ORSO.
20.25 ESTRAZIONI DEL
LOTTO. Varietà
20.30 TG 2 20.30.
21.05 CONCERTO DI
NATALE. XIX
EDIZIONE. Musica
20.00 BLOB. Attualità
20.10 CHE TEMPO CHE FA.
21.30 35° FESTIVAL DEL
CIRCO DI
MONTECARLO.
23.40 FILM IL GRANDE JOE.
(Avventura, Usa,
1998). Regia di Ron
Underwood. Con
Charlize Theron
21.15 FILM IL COWBOY
CON IL VELO DA
SPOSA. (Commedia,
Usa, 1961). : Tgcom
METEO.
23.50 FILM THE BLUES
BROTHERS.
(Commedia, Usa,
1980). : Tg 4 Night
News; Meteo
20.00 TG 5. METEO
20.30 STRISCIA LA NOTIZIA
- LAVOCE DELLA
CONTINGENZA. Tg Sat.
21.10 FILM MRS.
DOUBTFIRE -
MAMMO PER
SEMPRE. (Comm.,
Usa, 1993). Regia di
Chris Columbus
19.15 FILM SANTA CLAUSE.
(Commedia, Usa,
1994): Tgcom;
Meteo
21.10 FILM FRED CLAUS -
UN FRATELLO SOTTO
L’ALBERO.
(Commedia, Usa,
2007).: Tgcom;
Meteo
20.00 TG LA7.
20.30 ITALIALAND -
REMIXATA!!! Varietà.
21.10 FILM SURF’S UP - I
RE DELLE ONDE.
(Anim., Usa, 2007)
23.05 FILM LA STORIA
INFINITA. (Avv.,
Germ./Usa, 1984).
1.05 MOVIE FLASH. Att.
13.00 SPECIALE MTV NEWS.
14.00 HITLIST ITALIA -
WEEKEND EDITION.
Musica
16.00 MTV NEWS.
16.05 FILM MADE... THE
MOVIE. (Commedia,
Usa, 2010)
17.00 MTV NEWS.
17.05 FILM MADE... THE
MOVIE. (Commedia,
Usa, 2010)
18.00 MTV NEWS.
18.05 TEEN MOM. Varietà
19.00 MTV NEWS.
19.05 GINNASTE: VITE
PARALLELE. Varietà
20.00 SPIT GALA. Varietà
21.30 MTV NEWS.
21.35 IL TESTIMONE VIP.
Reportage
SERA
15.00 BEST OF VIA
MASSENA 2. Serie
16.00 DEEJAY HITS. Mus.
18.00 ICONOCLASTS. Mus.
19.00 DEEJAY CHIAMA
ITALIA - SPECIALE
LIGABUE. Varietà
20.00 DEEJAY MUSIC CLUB.
Musicale
20.30 THE CLUB. Musicale
21.00 BEST OF LOREM
IPSUM. Musicale
21.30 JACK ON TOUR 2.
Musicale
22.30 DVJ SATURDAY.
Musica
0.30 THE CLUB. Musicale
Deejay TV
Rai4
rai.it
Rai5
rai.it
Rai
Storia
rai.it
Rai
Movie
rai.it
Rai
YoYo
rai.it
Rai
Gulp
rai.it
Boing
boingtv.it
La7d
la7.it
6.00 MADDECHEAÒ.
Varietà
6.30 LA SITUAZIONE
COMICA. Varietà
7.00 FILM THE TV SET.
8.30 WONDERLAND. Att.
8.45 BROTHERS AND
SISTERS IV. Serie
9.30 BROTHERS AND
SISTERS IV. Serie
10.15 DESPERATE
HOUSEWIVES IV. Serie
11.00 LOST. Serie
11.45 FILM TRAPPOLA
ESPLOSIVA.
13.15 MEDIUM III. Serie
14.05 FILM UCCIDETE LA
COLOMBA BIANCA.
15.45 WONDERLAND. Att.
16.00 DOCTOR WHO II
SPECIAL. Serie
17.10 DEAD ZONE V. Tf
17.55 PRIMEVAL IV. Serie
21.10 FILM PONYO SULLA
SCOGLIERA.
(Animazione). Regia
di Hayao Miyazaki.
22.55 FILM YAMAKASI - I
NUOVI SAMURAI.
(Azione)
10.10 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
10.15 PETRUSKA:
MAGNIFICAT. Musica
12.20 PROGETTI DI DANZA.
Attualità
12.50 MICHAEL PALIN’S
HIMALAYA. Doc.
13.45 I RAGAZZI DEL CORO.
Documentario
14.40 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
15.30 POSSO VENIRE A
DORMIRE DA VOI?
Documentario
16.30 L’ARTE DI
ARRANGIARSI. Doc.
17.30 TED TALKS. Attualità
18.00 COOL TOUR
WEEKEND. Attualità
19.00 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
19.45 WANTED. Doc.
20.45 PASSEPARTOUT. Att.
21.15 CINQUE BUONI
MOTIVI. Attualità
21.20 LA BUONA NOVELLA.
Teatro
22.45 PROGETTI DI DANZA.
Attualità
15.00 DIXIT BIOGRAFIE -
GUGLIELMO
MARCONI. Attualità
16.00 DIXIT BIOGRAFIE -
GAETANO DONIZETTI.
Attualità
17.00 DOCUMENTI DI
STORIA E DI
CRONACA - JEAN
JAURES, APOSTOLO
DEL PACIFISMO. Att.
18.00 L’ITALIA VISTA DAL
CIELO - FOLCO
QUILICI PRESENTA
LA SERIE. Attualità
18.05 L’ITALIA VISTA DAL
CIELO - SARDEGNA.
19.00 RES GESTAE FATTI.
19.05 SPECIALE TG2 -
VIAGGIO IN
AFGHANISTAN. Att.
19.25 TEATRO... IN CORTO -
PINTER’S PEOPLE.
20.00 CANZONISSIMA
1960. Attualità
21.00 DIXIT 150 ANNI -
STORIA D’ITALIA: LA
GRANDE GUERRA.
23.00 GERUSALEMME, LA
SANTA. Attualità
6.30 FILM VENT’ANNI
DOPO - STANLIO E
OLLIO TESTE DURE.
7.45 FILM IN NOME DELLA
LEGGE.
9.35 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
9.40 FILM IO SONO LA
LEGGE.
11.20 FILM SONO UN
FENOMENO
PARANORMALE.
13.20 LADRI DI BICICLETTE.
Attualità
13.55 FILM PIEDONE
D’EGITTO.
15.50 FILM FANTOZZI
SUBISCE ANCORA.
17.20 FILM VIAGGIO
D’ESTATE.
19.10 FILM I RACCONTI DI
TERRAMARE.
21.00 FILM NATIVITY.
(Drammatico).
Regia di Catherine
Hardwicke.
22.40 FILM IL GRANDE
PAESE. (Western).
Regia di William
Wyler.
16.20 LOLA E VIRGINIA. Tf
16.45 GRACHI. Telefilm
17.35 REBELDE WAY. Tf
18.20 KARKU. Telefilm
18.40 SCHOOL ROCKS!
Ragazzi
19.30 FILM ERNESTO
SALVA IL NATALE.
21.00 SKYLAND. Cartoni
21.30 GRACHI. Telefilm
22.15 REBELDE WAY.
20.05 BEAR NELLA
GRANDE CASA BLU
III. Pupazzi animati
20.30 UKI. Cartoni
20.35 VIA DEGLI UCCELLINI
N.3 - NATALE IN
FAMIGLIA. Cartoni
21.00 UN SERENO NATALE -
SPECIALE CIAO
PRINICIPESSA.
21.25 MUSTI. Cartoni
18.00 FILM GIUSEPPE DI
NAZARETH.
19.40 SPONGEBOB. Cartoni
20.10 LO STRAORDINARIO
MONDO DI GUMBALL
PREMIERE. Cartoni
20.35 TAKESHI’S CASTLE.
21.05 FILM VALIANT -
PICCIONI DA
COMBATTIMENTO.
22.15 MUCCA E POLLO.
15.15 VENGA A PRENDERE
UNO SHOW DA NOI.
15.40 CHICAGO HOPE.
17.40 CUOCHI E FIAMME.
18.40 FUORI DI GUSTO.
19.40 CHEF PER UN
GIORNO. Varietà
20.40 TG LA7.
21.10 FRATELLI E SORELLE
D’ITALIA... PER
COLLEZIONISTI.
Tv
2000
tv2000.it
19.30 NEL CUORE DEI GIORNI
- BLU - STORIE.
19.40 TG 2000.
20.00 SANTO ROSARIO DA
LOURDES. Religione
20.30 NEL CUORE DEI
GIORNI - INDACO.
20.55 IL VANGELONELL’ARTE
- IL NATALE.
21.25 LA DOMENICA CON
BENEDETTO XVI
La5
mediaset.it
19.20 FILM
SEMPLICEMENTE
IRRESISTIBILE. Nel
programma: Tg
Com; Meteo
21.00 GRANDE FRATELLO
LIVE. Reality
21.09 EXTREME
MAKEOVER HOME
EDITION.
Documentario
Cielo
cielo.it
15.10 FILM FIRED UP!
16.45 FILM SETTE ANIME.
19.00 TOP CHEF. Varietà
20.15 SPECIALE
MASTERCHEF - A
FORNELLI SPENTI.
21.10 FILM THIS
CHRISTMAS - UN
MARITO NUOVO PER
MAMMA.
23.20 FILM DISTRICT 9.
Iris
iris.mediaset.it
9.27 FILM IL RITORNO DI
LASSIE.
10.53 FILM ANGELICA E IL
GRAN SULTANO.
12.41 FILM MASH.
14.35 FILM IL MIGLIORE.
16.43 FILM LA MIA AFRICA.
19.33 FILM AD OCCHI
APERTI.
21.13 FILM I FIGLI DELLA
GUERRA.
6.30 UNOMATTINA IN
FAMIGLIA. Attualità.
Nel programma: Tg
1 (7.00, 8.00, 9.00);
Tg1 Focus; Tg1
Dialogo; Tg 1 L.I.S.
9.55 SETTEGIORNI. Att.
CHE TEMPO FA.
10.50 APRIRAI. Attualità
11.00 DREAMS ROAD. Doc.
11.40 PIETRELCINA COME
BETLEMME. Rel.
12.10 FILM LE CAMPANE
D’ARGENTO.
13.30 TELEGIORNALE.
14.00 BUON NATALE CON
FRATE INDOVINO.
Varietà
16.10 È QUASI NATALE.
Musicale
17.00 TG 1.
CHE TEMPO FA.
17.15 A SUA IMMAGINE.
Attualità. Con
Rosario Carello
17.45 PASSAGGIO A NORD
OVEST. Attualità
18.50 L’EREDITÀ. Quiz
7.00 CARTOON FLAKES.
Ragazzi
10.15 SULLA VIA DI
DAMASCO. Attualità
11.00 METEO 2.
11.05 APRIRAI. Attualità
11.15 MEZZOGIORNO IN
FAMIGLIA. Varietà
13.00 TG2 GIORNO.
13.25 FILM ICE QUAKE.
15.00 FILM SANTA BABY -
NATALE IN
PERICOLO.
(Commedia,
Canada/Usa, 2009)
16.30 FILM LA NOTTE
PRIMA DELLA NOTTE
DI NATALE.
(Commedia,
Canada, 2010).
17.55 TG 2 L.I.S.
METEO 2.
18.00 FILM MIRACOLO A
MANHATTAN.
(Dramm., Can., 2010)
19.35 FILM IL CANTO DI
NATALE DI TOPOLINO.
(Anim, Usa, 1983)
7.35 FILM L’ALBERO DI
NATALE.
(Drammatico,
Francia/Italia, 1969)
9.10 PAESEREALE. Att.
10.15 IL GRANCONCERTO.
Musica
11.00 TGR BELLITALIA. Att.
11.30 TGR PRODOTTO
ITALIA. Attualità
12.00 TG 3. RAI SPORT
NOTIZIE. METEO 3.
12.25 TGR IL
SETTIMANALE. Rot.
12.55 TGR AMBIENTE
ITALIA. Attualità
14.00 TG R. TG R METEO.
14.20 TG 3. TG 3 PIXEL.
METEO 3.
14.50 TV TALK. Talk show
16.50 TG3 L.I.S.
16.55 FILM SABRINA.
(Comm., Usa,
1954). Di B. Wilder.
Con H. Bogart,
Audrey Hepburn,
William Holden.
19.00 TG 3. TGR. TGRMETEO.
7.30 ZORRO. Telefilm
8.05 IERI E OGGI IN TV.
Varietà
8.15 FILM LE NUOVE
AVVENTURE DI PIPPI
CALZELUNGHE.
(Avv., Svezia/Usa,
1988).
10.50 RICETTE DI
FAMIGLIA. Attualità
11.25 ANTEPRIMA TG 4.
11.30 TG 4 - METEO
12.00 DETECTIVE IN
CORSIA. Telefilm
13.00 LA SIGNORA IN
GIALLO. Telefilm
14.05 IL TRIBUNALE DI
FORUM. Attualità
15.05 FILM IL NATALE DI
POIROT. (Giallo, Gb,
1995)
17.00 PSYCH. Telefilm
18.00 I MITI DEL CINEMA.
Documentario
18.45 ANTEPRIMA TG 4.
18.55 TG 4 - METEO
19.35 TEMPESTA D’AMORE.
Soap Opera
8.00 TG 5 MATTINA.
9.05 FILM IL MIRACOLO DI
NATALE DI
JONATHAN TOOMEY.
(Comm., Gb, 2007)
11.00 FILM JACK FROST.
(Comm., Usa, 1998)
13.00 TG 5. METEO
13.40 GRANDE FRATELLO -
RIASSUNTO. Reality
14.15 FILM LA VIGILIA PER
FARLI CONOSCERE.
(Commedia, Usa,
2008).
16.00 FILM THE THREE
GIFTS. (Commedia,
Usa, 2009). Regia di
David S. Cass Sr..
Con Dean Cain,
Jean Louisa Kelly,
Mimi Kennedy. Nel
programma: Tgcom;
Meteo 5
18.00 FILM FUGA DAL
NATALE. (Comm.,
Usa, 2004). Regia di
Joe Roth. Con Tim
Allen, Jamie Lee.
7.50 CARTONI ANIMATI.
9.15 FILM IL MAGICO
SOGNO DI
ANNABELLE. (Anim.,
Usa, 1997)
10.20 FILM DUE FRATELLI.
(Avventura,
Francia/gb, 2004).
12.25 STUDIO APERTO. Nel
programma: Meteo
13.00 I SIMPSON. Cartoni
13.45 BUGS BUNNY.
Cartoni
14.05 FILM IL GRINCH.
(Commedia,
Germania/usa,
2000)
15.45 ICE CHRISTMAS
GALÀ. Pattinaggio
artistico su ghiaccio
17.35 MICHAEL BUBLÈ:
CHRISTMAS. Musica
STUDIO APERTO -
ANTICIPAZIONI.
18.30 STUDIO APERTO. Nel
programma: Meteo
19.00 BUGS BUNNY.
Cartoni
6.00 TG LA7.: Meteo;
Oroscopo; Traffico
6.55 MOVIE FLASH.
Attualità
7.00 OMNIBUS. Attualità.
Nel progr,: Tg La7
7.50 FILM ARDENA.
(Dramm., Italia, 1997)
10.10 FILM IL BIANCO, IL
GIALLO, IL NERO.
(Western, Italia,
1975)
12.25 I MENÙ DI
BENEDETTA. Attualità
13.30 TG LA7.
14.05 FILM I MUPPET ALLA
CONQUISTA DI
BROADWAY.
(Comm., Usa, 1984)
15.55 FILM KAZAAM - UN
GIGANTE RAP.
(Comm., Usa, 1996)
17.40 ITALIALAND -
ANTICHE
ATTRAZIONI. Varietà
18.05 MOVIE FLASH.
Attualità
18.10 THE DISTRICT. Tf
24.00 A SUA IMMAGINE -
SPECIALE. Attualità
0.15 CANTO DI NATALE.
Musicale
1.15 CHE TEMPO FA.
1.20 CINEMATOGRAFO.
23.30 FILM ELOISE A
NATALE. (Comm.,
Gb/Usa, 2003)
1.00 METEO 2.
1.05 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
METEO 3.
1.25 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
1.30 FUORI ORARIO. COSE
(MAI) VISTE.
Attualità
2.15 FILM FRA’ DIAVOLO.
(Commedia, Usa,
1933). Regia di Hal
Roach, Charles
Rogers. Con Stan
Laurel, Oliver Hardy
24.00 FILM LA FABBRICA
DEL NATALE.
(Comm., Canada,
2006). Regia di Ron
Oliver. Con Monica
Keena, Tobias
23.25 FILM SWEENEY
TODD: IL DIABOLICO
BARBIERE DI FLEET
STREET. (Dramm.,
Gbr/Usa, 2007).
Di Tim Burton
1.10 FILM SCIUSCIÀ.
(Drammatico, Italia,
1946). Regia di
Vittorio De Sica.
Con Franco
Interlenghi
DATI DI PROGRAMMAZIONE
FORNITI DA COMPUTIME
Tv in chiaro - Oggi
Il pinguino surfista
riscopre l’amicizia
Robin Williams
magnifica tata
68
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
Teleraccomando
PER SOGNARE
Dall’Arena di Verona, uno
spettacolo inusuale che
abbina musica lirica e
pattinaggio artistico. Non a
caso siamo nel tempio del più
grande teatro lirico all’aperto
del mondo: per la prima volta
nella sua storia, il palco verrà
ghiacciato e ospiterà le
performance dei più grandi
campioni del pattinaggio
artistico internazionale che si
esibiranno sulle arie delle
opere liriche più famose (da
«Turandot» a «La Traviata»,
etc). Carolina Kostner (foto),
madrina dell’evento, si
esibirà nei panni di Tosca,
Carmen e altre. Conducono
Alfonso Signorini e Costanza
Calabrese, volto del Tg5.
di Maria Volpe
Star di YouTube
contro i tumori
Musiche, Re Leone
e Biancaneve
Opera on ice
Canale 5, ore 14
Arena di Verona
lirica e pattini
Bolt è il cane-attore perfetto,
per lui non esiste differenza
tra set e vita. Fuori dalla
campana di vetro dei grandi
studios, scopre che i suoi
superpoteri non funzionano.
Bolt - Un eroe a quattro
zampe; Rai2, ore 21.20
Due ore di risate (così
promettono...) con la coppia
comica Teresa Mannino e
Federico Basso (assieme nella
foto). Tutto il cast vecchio e
nuovo del programma per
proporre gag divertenti.
Ospite d’eccezione, amato da
grandi e piccini, è il mago
Forest, al secolo Michele
Foresta. Per l’occasione non
manca l’incursione di Claudio
Bisio e Paola Cortellesi che
non solo faranno gli auguri di
rito, ma soprattutto ci
tengono a ricordare alla
platea televisiva che da
gennaio tornano in prima
serata su Canale 5, dal
Teatro degli Arcimboldi di
Milano.
PER DISTRARSI
Speciale del programma
firmato da Raffaella Carrà:
personaggi e musiche più
amati di Disney, dal Re Leone
a Cinderella, da I 3 porcellini a
Biancaneve.
Il Gran Concerto
Rai3, ore 20
Quattro ragazzi, fra i più
seguiti su YouTube,
diventano ricercatori per un
giorno all’Ifom - Istituto Firc
di Oncologia molecolare di
Milano.
Una giornata da ricercatori
La5, ore 21.10
Trilli diventa amica di Lizzy, una
bimba curiosa (assieme nella
foto). La fatina è felice ma non
si rende conto che mette a
repentaglio la sua incolumità e
il mondo delle fate.
Trilli e il grande salvataggio
Rai2, ore 15.10
Zelig off
Italia 1, ore 21.30
Mannino-Basso
due ore di risate
Film e programmi
Il cane a cartoni
con i superpoteri
Trilli, c’è pericolo
per tutte le fate
Tv in chiaro - Natale
Rai1
rai.it
Rai2
rai.it
Rai3
rai.it
Rete4
mediaset.it/rete4
Italia1
mediaset.it/italia1
Canale5
mediaset.it/canale5
La7
la7.it
MTv
mtv.it
20.00 TELEGIORNALE.
20.35 RAI SPORT - 5’ DI
RECUPERO. Rubrica
sportiva
20.40 SOLITI IGNOTI.
Varietà. Con
Fabrizio Frizzi
21.30 TUTTI PAZZI PER
AMORE 3. Telefilm
TG1 60 SECONDI.
20.00 MASHA E ORSO.
20.30 TG 2 20.30.
21.05 FILM PREP &
LANDING: NAUGHTY
VS. NICE. (Anima.
Usa, 2011).
21.20 FILM BOLT - UN
EROE A QUATTRO
ZAMPE. (Anim.e,
Usa, 2008)
20.00 IL GRANCONCERTO.
Musica
21.05 FILM L’ULTIMA
LEGIONE.
(Drammatico,
Fran./Gb/Italia/Tun.,
2007). Regia di
Doug Lefler . Con
Colin Firth
22.50 TG 3.
21.30 DOWNTOWN ABBEY.
Miniseriel
23.30 I BELLISSIMI DI RETE
4. Attualità
23.35 FILM PICCOLE
DONNE. (Dramm.,
Canada/Usa, 1994).
Con Winona Ryder,
Susan Sarandon,
Samantha Mathis.:
20.00 TG 5. METEO
20.40 PAPERISSIMA
SPRINT. Varietà
21.30 FILM LA SACRA
FAMIGLIA. (Rel.,
Italia, 2006):
Tgcom; Meteo 5
23.50 FILM TUTTI INSIEME
A NATALE. (Comm.,
Usa, 2008).
21.30 ZELIG OFF. Varietà
23.50 POKER1MANIA -
CHRISTMAS STARS
FOR CHARITY.
Varietà
1.50 FILM LA VITA È UN
MIRACOLO. (Comm.,
Francia/Italia/Serbia
e Montenegro, 2004):
Tgcom; Meteo
20.00 TG LA7.
20.30 ITALIALAND -
REMIXATA!!! Varietà.
Con Maurizio
Crozza
21.40 L’ISPETTORE
BARNABY. Telefilm.
Con John Nettles,
Jane Wymark, Barry
Jackson
7.05 ONLY HITS. Musica
8.00 TOP 10 KILLER
FLOOR FILLERS.
9.00 TEEN MOM. Varietà
10.00 PLAIN JANE: LA
NUOVA ME. Varietà
11.00 HITLIST ITALIA -
WEEKEND EDITION.
13.00 FLASH PRANK.
14.00 FILM MADE... THE
MOVIE.
15.30 CHRISTMAS
CLASSIC. Musica
17.30 MICHAEL BUBLÈ
MEETS MADISON
SQUARE GARDEN.
19.05 JERSEY SHORE. Tf
21.00 LADY GAGA
PRESENTS THE
MONSTER BALL
TOUR. Musica
SERA
13.30 ROCK DEEJAY.
14.00 JACKONTOUR2. .
15.00 FILM NATALE A CASA
DEEJAY - A
CHRISTMAS CAROL.
16.30 DEEJAY HITS. Mus.
19.00 FINO ALLA FINE DEL
MONDO.
20.00 THE CLUB.
20.15 THE ITALIAN
EXPERIENCE.
20.30 DEEJAY MUSIC CLUB.
21.00 POPCAKE PRESENTA:
DAVID GUETTA -
NOTHING BUT THE
BEAT - THE MOVIE.
22.30 DEEJAY CHIAMA ...
Deejay TV
Rai4
rai.it
Rai5
rai.it
Rai
Storia
rai.it
Rai
Movie
rai.it
Rai
YoYo
rai.it
Rai
Gulp
rai.it
Boing
boingtv.it
La7d
la7.it
6.25 MADDECHEAÒ.
Varietà
6.30 LA SITUAZIONE
COMICA. Varietà
7.00 LOST. Serie
7.45 DOCTOR WHO I. Serie
8.55 FILM EVANGELION
1.11 - YOU ARE
(NOT) ALONE.
10.35 SANCTUARY. Serie
11.20 SANCTUARY. Serie
12.05 FILM PONYO SULLA
SCOGLIERA.
13.50 FILM MORTAL
KOMBAT.
15.25 PRIMEVAL IV. Serie
16.10 PRIMEVAL IV. Serie
16.55 FILM GLI
ARGONAUTI.
18.40 FILM LITTLE BIG
SOLDIER.
20.20 DESPERATE
HOUSEWIVES IV.
Serie
21.10 FILM PIRAMIDE DI
PAURA. (Avventura).
22.55 FILM PHANTOM.
(Avventura)
0.30 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
8.20 READERSHIP. Att.
8.50 PETRUSKA -
MAGNIFICAT. Musica
9.20 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
9.30 LES DIALOGUES DES
CARMELITES.
Musica
12.00 MICHAEL PALIN’S
HIMALAYA. Doc.
13.00 ICONE. Doc.
13.30 COOL TOUR
WEEKEND. Attualità
14.20 DREAMS ROAD.
Reportage
15.10 5 BUONI MOTIVI. Att.
15.15 LA BUONA NOVELLA.
Teatro
16.40 UN NATALE DI
MAIGRET. Telefilm
18.30 PAUL MCCARTNEY.
LIVE DALLA PIAZZA
ROSSA. Musica
19.20 ANNIE LEIBOVITZ.
LIFE THROUGH A
LENS. Documentario
20.45 PASSEPARTOUT. Att.
21.15 FILM PROFONDO
BLU. (Doc.)
22.45 GET UP STAND UP
12.00 WALTER
CHIARISSIMO. Doc.
13.00 JESUS. Documenti
14.30 VISIONI PRIVATE
SERGIO ZAVOLI. Doc.
15.00 DIXIT FATTI
ROTOCALCO. Doc.
17.00 IL GIORNO DELLA
PACE. Documenti
17.50 IL NATALE DEL 1940
A LONDRA. Doc.
18.00 ARGENTINA 2001 -
GRECIA 2011. Doc.
19.00 RES GESTAE FATTI.
Documenti
19.05 ITALIANI COSÌ -
LELIO BASSO. Doc.
20.00 NATALE NEL MONDO.
Documenti
20.45 PRESEPI A
BETLEMME. Doc.
21.00 DIXIT STELLE
SPECIALE 20 ANNI -
RENZO ARBORE E LA
SUA ORCHESTRA
ITALIANA. Doc.
23.00 CRASH - CONTATTO
IMPATTO
CONVIVENZA.
Documenti
7.50 FILM I COMPAGNI.
8.40 FILM PANE, AMORE E
FANTASIA.
10.15 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
10.20 FILM ZORRO.
12.25 FILM IL TULIPANO
D’ORO.
14.05 FILM I RACCONTI DI
TERRAMARE.
16.00 FILM SAPORE DI
MARE.
17.40 FILM NATIVITY.
19.25 FILM PROFESSIONE
INVENTORE.
21.00 FILM FRANCESCO.
(Biografico). Regia
di Liliana Cavani.
23.40 FILM DELITTO ALLA
CASA BIANCA.
(Thriller). Regia di
Dwight H. Little .
1.30 FILM IN THE MOOD
FOR LOVE.
(Drammatico).
Regia di Wong Kar-
wai.
3.10 FILM UNA
RELAZIONE PRIVATA.
(Drammatico)
18.20 KARKU. Telefilm
18.45 LOLA E VIRGINIA.
19.00 LOLA E VIRGINIA.
19.30 FILM MIRACOLO DI
NATALE.
21.30 GRACHI. Telefilm
22.15 REBELDE WAY.
23.00 CHIAMATEMI GIÒ.
23.10 THE NAKED
BROTHERS III.
23.35 LOLA E VIRGINIA.
15.00 PAPÀ CASTORO.
Cartoni
15.10 PIMPA STORIA DI
NATALE. Cartoni
15.35 IL POSTINO PAT III.
Cartoni
15.50 MUSTI. Cartoni
16.00 SPIKE. Cartoni
16.30 A VERY BARRY
CHRISTMAS. Cartoni
17.15 PORORO. Cartoni
6.10 TITEUF. Cartoni
6.35 POLLI KUNG FU.
Cartoni
7.00 POLLI KUNG FU.
Cartoni
7.25 CUCCIOLI CERCA
AMICI + ZU ZU PETS.
Cartoni
7.50 LE NUOVE
AVVENTURE DI
SCOOBY DOO.
6.00 METEO - OROSCOPO.
6.15 NIENTE DI
PERSONALE - REMIX.
Attualità
6.45 MOVIE FLASH.
Attualità
6.50 LE INVASIONI
BARBARICHE -
COLLECTION. Talk
show
10.10 TG LA7.
Tv
2000
tv2000.it
19.30 UNA SFIDA
CHIAMATA FAMIGLIA.
20.00 SANTO ROSARIO DA
LOURDES. Religione
20.30 UN VESCOVO UNA
CITTÀ - MONS.
GIUSEPPE BETORI
ARCIVESCOVO DI
FIRENZE
INTERVISTATO DA
ANDREA BOCELLI.
La5
mediaset.it
15.40 MOONLIGHT. Telefilm
16.25 CAMBIO CASA,
CAMBIO VITA. Real.
18.00 COLEEN’S REAL
WOMEN I. Doc.
19.40 EXTREME
MAKEOVER HOME
EDITION. Doc.
21.09 YOUTUBERS 4 AIRC -
UNA GIORNATA DA
RICERCATORI.
Cielo
cielo.it
15.00 FILM THIS
CHRISTMAS - UN
MARITO NUOVO...
17.00 FILM PIOVONO
POLPETTE.
19.00 SP. MASTERCHEF - A
FORNELLI SPENTI.
20.00 TOP CHEF. Varietà
21.00 X FACTOR. Varietà
24.00 FILM SETTE ANIME.
(Drammatico)
Iris
iris.mediaset.it
13.09 FILM LE NUOVE
COMICHE.
14.56 FILM A BEAUTIFUL
MIND.
17.17 FILM CONFLITTO DI
CLASSE.
19.16 FILM LA SIGNORA
AMMAZZATUTTI.
20.58 FILM HO SPOSATO
UN’ALIENA.
22.53 FILMARMA LETALE 3.
6.30 UNOMATTINA IN
FAMIGLIA. Attualità:
9.30 TG 1 L.I.S.
9.35 MAGICO NATALE .
10.30 A SUA IMMAGINE
SPECIALE NATALE.
10.55 SANTA MESSA.
11.50 MESSAGGIO
NATALIZIO E
BENEDIZIONE URBI
ET ORBI DI SUA
SANTITÀ BENEDETTO
XVI. Religione
12.30 CONCERTO DI
NATALE. Musica
13.30 TELEGIORNALE.
TG1 FOCUS. Attualità
14.00 ALADIN. Musicale
CHE TEMPO FA.
16.30 TG 1.
16.35 FILM UNA FIDANZATA
PER PAPÀ.
(Commedia, Usa,
1963). Regia di
Vincente Minnelli.
Con Glenn Ford.
18.50 L’EREDITÀ. Quiz.
Con Carlo Conti
7.00 CARTOON MAGIC.
Ragazzi
10.00 CULTO EVANGELICO
IN OCCASIONE DEL
NATALE. Religione
11.00 MEZZOGIORNO IN
FAMIGLIA. Varietà
13.00 TG 2 GIORNO.
13.30 TG 2 MOTORI. Att.
13.40 METEO 2.
13.45 FILM IL GOBBO DI
NOTRE DAME.
15.10 FILM TRILLI E IL
GRANDE
SALVATAGGIO.
16.20 FILM CHICKEN
LITTLE - AMICI PER
LE PENNE. (Anim.,
Usa, 2005)
17.40 TG 2 L.I.S.
METEO 2.
17.45 ART ATTACK. Att.
18.10 FILM SNOW DOGS - 8
CANI SOTTOZERO.
(Comm.,Can./Usa,
2002).
19.45 CLASSICI DISNEY.
Cartoni
8.20 CONCERTO DI
NATALE DELLA
CORALITÀ DI
MONTAGNA. Musica
9.15 FILM SCRIVIMI
FERMO POSTA.
10.55 TGR ESTOVEST. Att.
11.15 TGR MEDITERRANEO.
Reportage
11.40 TGR REGIONEUROPA.
Attualità
12.00 TG 3. METEO 3.
12.15 TELECAMERE. Att.
12.55 PRIMA DELLA
PRIMA. Musica
13.25 PASSEPARTOUT. Att.
14.00 TG R.TG R METEO.
14.15 TG 3.
14.30 CONCERTO PER LA
VITA E PER LA PACE
DA BETLEMME.
Musica
15.40 TG3 L.I.S.
15.45 ALLE FALDE DEL
KILIMANGIARO.
Attualità
18.55 METEO 3.
19.00 TG3.TGRTGRMETEO.
7.00 TGCOM24. METEO
7.30 LA VITA IN
VATICANO. Doc.
8.20 PARCO NAZIONALE
DEL CIRCEO -
ESTATE. Doc.
8.55 STORIE DI CONFINE.
Reportage
9.30 MAGNIFICA ITALIA.
Documentario
10.00 SANTA MESSA.
11.00 PIANETA MARE. Att.
11.25 ANTEPRIMA TG 4.
11.30 TG 4 - METEO
12.00 MELAVERDE. Att.
13.20 PIANETA MARE. Att.
14.00 DONNAVVENTURA
COLLECTION. Att.
14.40 IERI E OGGI IN TV.
Varietà
15.10 FILM SETTE SPOSE
PER SETTE FRATELLI.
17.00 VIE D’ITALIA.
17.05 DOWNTOWN ABBEY.
Miniserie
18.55 TG 4 - METEO
19.35 L’ALBUM DI
TEMPESTA D’AMORE.
6.00 TG 5 PRIMA PAGINA.
Attualità
8.00 TG 5 MATTINA.
8.50 LE FRONTIERE DELLO
SPIRITO. Attualità
9.40 TGCOM.
10.00 TIBET ED HIMALAYA.
Documentario
10.30 FILM WILLIE WONKA
E LA FABBRICA DI
CIOCCOLATO.
(Fantastico, Usa,
1971): Tgcom;
Meteo 5
12.45 GRANDE FRATELLO.
Reality
13.00 TG 5. METEO
13.40 GRANDE FRATELLO.
Reality
14.00 OPERA ON ICE.
Varietà
16.30 FILM LA CITTÀ DEL
NATALE.
(Commedia, Usa,
2008).: Tgcom;
Meteo 5
18.30 FILM UNA TATA
MAGICA.
7.50 SPONGEBOB. Cartoni
8.40 FILM NIKO - UNA
RENNA PER AMICO.
10.25 FILM ANGELI.
12.25 STUDIO APERTO. Nel
programma: Meteo
13.00 I SIMPSON. Cartoni
13.30 FILM POLAR
EXPRESS. (Anim.,
Usa, 2004)
15.25 FILM BALTO. (Anim.,
Usa, 1995)
17.00 FILM BALTO 2 - IL
MISTERO DEL LUPO.
(Animazione, Usa,
2002)
STUDIO APERTO -
ANTICIPAZIONI.
18.30 STUDIO APERTO. Nel
programma: Meteo
19.00 MR. BEAN. Telefilm
19.20 FILM CHE FINE HA
FATTO SANTA
CLAUSE? (Comm.,
Usa, 2002). Regia di
Michael Lembeck.
Con Tim Allen,
Elizabeth Mitchell
6.00 TG LA7. Nel
programma: Meteo;
Oroscopo; Traffico
7.25 MOVIE FLASH.
Attualità
7.30 TG LA7.
7.50 M.O.D.A. Attualità
8.25 FILM FIFA E ARENA.
(Commedia, Italia,
1948)
9.55 FILM LITTLE NICKY -
UN DIAVOLO A
MANHATTAN. (Fant.,
Usa, 2000)
11.45 FILM DRACULA
MORTO E CONTENTO.
(Comm., Usa, 1995)
13.30 TG LA7.
14.05 MA ANCHE NO.
Attualità
17.05 MOVIE FLASH.
Attualità
17.10 FILM QUEI TEMERARI
SULLE LORO PAZZE,
SCATENATE,
SCALCINATE
CARRIOLE. (Comm.,
Francia/Gb/It., ‘69).
23.35 FILM LASSIE.
(Avventura,
Francia/Gb/Irlanda/
usa, 2005).
1.15 TG 1 NOTTE.
CHE TEMPO FA.
23.00 FILM CONCIATI PER
LE FESTE. (Comm.,
Usa, 2006)
0.35 TG 2.
0.55 PROTESTANTESIMO.
Attualità
23.00 FILM LA PREMIÈRE
ÉTOILE - LA PRIMA
STELLA. (Comm.,
Francia, 2009).
0.25 TG 3.
0.35 TELECAMERE.
Tgcom; Meteo
1.45 TG 4 NIGHT NEWS.
2.10 FILM I DIAVOLI
VOLANTI. (Comm.,
Usa, 1939). Di A.
Edward Sutherland
: Tgcom; Meteo 5
1.30 TG 5 NOTTE. METEO
2.00 PAPERISSIMA
SPRINT. Varietà
2.50 KINGS. Telefilm
3.55 CIAK SPECIALE.
Varietà
4.20 V.I.P. Telefilm. Con
Pamela Anderson,
Molly Culver,
Natalie Raitano
23.40 TG LA7.
23.50 MOVIE FLASH. Att.
23.55 FILM BLADE RUNNER
- THE FINAL CUT.
(Fantascienza,
Usa, 2007)
DATI DI PROGRAMMAZIONE
FORNITI DA COMPUTIME
69
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
Da oggi al 26 programmi sui Paesi del
Nord. Un viaggio estremo verso le
terre della Scandinavia, nelle aree
meno popolate della terra e l’intreccio
di fasce climatiche e creature diverse
della Russia.
Wild Christmas. Nordic wild
Nat Geo Wild, ore 14.30
Storia di Mambo, un pinguino diverso
dagli altri: è stonato, mentre il gruppo
canta benissimo. Mambo però danza
come Fred Astaire: per questo verrà
cacciato. Con nuovi amici e grazie al
ballo si riscatta e salva i suoi simili.
Happy feet
Sky Cinema Family, ore 21
Il nuovo spettacolo del Cirque du Soleil.
Creato e diretto da Michel Lemieux e
Victor Pilon, Delirium, è un evento in
cui i cantanti e i ballerini trasportano il
pubblico in un mondo di festa guidati
da ritmi tribali e visioni impressionanti.
Cirque du Soleil - Delirium
SkyUno, ore 21.10
Teleraccomando
Viaggi estremi
nel freddo del Nord
Mambo, il pinguino
bravo a ballare
Le feste con canti e balli
del Cirque du Soleil
PER RICORDARE
OGGI
Il soldato Julia Roberts
e altre pene d’amore
Checco Zalone
a guardia del Duomo
Catania-Torino, il viaggio
di Enrico e Alessandro
NATALE SANTO STEFANO
Trent’anni di vita italiana,
dal 1945 al 1974, attraverso
le vicende di tre amici ex
partigiani: Antonio, un
portantino comunista (Nino
Manfredi); Nicola, un
intellettuale cinefilo di
provincia (Stefano Satta
Flores) e Gianni, un
borghese arricchito (Vittorio
Gassman, foto).
S’incontrano a varie riprese,
rievocando speranze deluse,
ideali traditi, rivoluzioni
mancate. Scritto da Ettore
Scola con Age & Scarpelli,
dedicato a Vittorio De Sica
(1901-74) che non fece in
tempo a vederlo. Nel cast
anche Stefania Sandrelli e
Giovanna Ralli.
di Maria Volpe
Peter Pan
secondo Depp
Le storie di tanti personaggi che si
intrecciano a San Valentino: una
soldatessa di ritorno dall'Iraq (Julia
Roberts) incontra un gay (Bradley
Cooper, con lei nella foto) innamorato
di un giocatore di football. Un fiorista
propone alla sua fidanzata di sposarlo,
ma poi si scopre innamorato della sua
migliore amica la quale scopre che il
suo fidanzato è già sposato.
Appuntamento con l’amore
Cinema Emotion, ore 21.15
Il film campione di incassi (è stato il
primo di tutti i tempi in Italia) ha
come protagonista Checco Zalone
(foto) che grazie a una forte
raccomandazione politica si ritrova a
lavorare nella squadra che si occupa
della security del Duomo di Milano.
Tutto questo nonostante sia molto
poco affidabile e sia invece un
ignorante come pochi altri.
Che bella giornata
Sky Cinema 1 HD, ore 21.10
Protagonisti il duo comico Alessandro
Gassman-Enrico Brignano (foto
insieme) che nel corso di un’avventura
on the road riprendono i temi classici
della commedia all’italiana. Gassman è
Claudio, businessman cinico e
donnaiolo, Brignano è Danilo, impiegato
goffo e invadente ma dal cuore d’oro. Il
loro viaggio da Catania a Torino si
trasformerà in una spassosa odissea.
Un Natale per due
Sky Cinema 1 HD, ore 21
C’eravamo tanto amati
Rai3, ore 21
30 anni di vita
con Gassman & c.
Filipov, direttore d’orchestra messo in
disparte da Breznev, rispolvera la sua
orchestra composta da musicisti
ebrei e la spaccia per quella del
Bolshoi. Riusciranno a suonare a
Parigi.
Il concerto
Sky Christmas, ore 21.10
Claudio Bisio, dirigente di poste, lascia
Usmate: viene cacciato per punizione
in un piccolo ufficio postale del Sud, in
Campania. Pieno di pregiudizi, fa
amicizia con Alessandro Siani. E
cambierà idea su come si vive lì.
Benvenuti al Sud
Premium Cinema, ore 21.15
La vigilia di Natale, tre amici con la
passione delle bocce finiscono in
questura. Cosa racconteranno per
scagionarsi dall’accusa di essere una
banda di ladri? Con Aldo, Giovanni e
Giacomo.
La banda dei babbi natale
Mediaset Premium Cinema, ore 21.15
Dalla favola di Hans
Christian Andersen. La figlia
prediletta del re Tritone, la
curiosa Ariel (foto), sogna di
vivere sulla Terra con gli
umani e, trasgredendo gli
ordini paterni, si avvicina al
mondo terrestre e
s’innamora del principe Eric.
In cambio di fattezze umane,
cede la sua voce alla strega
del mare Ursula. Qui, c’è il
lieto fine a differenza della
favola originale. Il mondo
subacqueo rappresentato da
Disney è davvero fantasioso,
ma ancor di più lo è la
dimensione musicale (due
Oscar alla colonna sonora e
alla canzone «Under the
Sea»).
PER SOGNARE
Le apparizioni
e le conversioni
Lo scrittore Barrie (Johnny
Depp) ritrova la voglia di
scrivere quando incontra
Sylvia e i suoi bambini. Oltre
a un grande amore, nasce la
mitica favola di Peter Pan.
Neverland - Un sogno per
la vita; Rai4, ore 21.10
Orchestra di ebrei
si finge il Bolshoi
I pregiudizi nordici
di Claudio Bisio
Aldo, G&G: amici
la vigilia di Natale
Satira penetrante del
nazifascismo in cui Chaplin
(foto) si sdoppia nel piccolo
barbiere ebreo e nel dittatore
Hitler. Scena indimenticabile
del mappamondo.
Il grande dittatore
La7, ore 21
Un documentario girato da
Bbc e Discovery per raccontare
i differenti habitat e tutte le
creature (orsi polari, elefanti,
foto) che abitano la Terra.
Voce narrante è Bonolis.
Earth - La nostra terra
Rai2, ore 21
La Sirenetta
Rai1, ore 21.10
Musica e pesci
il trionfo di Ariel
Film e programmi
Sky & Mediaset Premium
Speciale su un fenomeno che
attira milioni di pellegrini: le
apparizioni di Medjugorje. In
studio con Lorena Bianchetti
testimonianze dei veggenti e
storie di conversione.
Speciale Medjugorje
Rai2, ore 22.35
Rai1
rai.it
Rai2
rai.it
Rai3
rai.it
Rete4
mediaset.it/rete4
Italia1
mediaset.it/italia1
Canale5
mediaset.it/canale5
La7
la7.it
MTv
mtv.it
20.00 TELEGIORNALE.
20.30 QUI RADIO LONDRA.
Attualità
20.35 SOLITI IGNOTI.
Varietà
21.10 FILM LA SIRENETTA.
(Animazione, Usa,
1989). Di R.Clements,
J.Musker.
TG1 60 SECONDI.
20.30 TG 2 20.30.
21.05 FILM EARTH - LA
NOSTRA TERRA.
(Docum.,Gb/Germa
nia/Usa, 2007). Di
A.Fothergill, M.Linfield.
22.40 TG 2.
22.55 MEDJUGORJE: I
MESSAGGI DI MARIA.
Attualità
20.00 BLOB. Attualità
20.15 PER RIDERE INSIEME
CON STANLIO E
OLLIO. Comiche
20.35 UN POSTO AL SOLE.
Soap
21.05 FILMC’ERAVAMO
TANTOAMATI.
(Commedia, Italia,
1974). Di E.Scola.
20.30 WALKER TEXAS
RANGER. Telefilm.
Con Chuck Norris
21.10 FILM TRAPPOLA DI
CRISTALLO. (Azione,
Usa, 1988). Di John
McTiernan. Con
Bruce Willis, Bonnie
Bedelia, Alan
Rickman
20.00 TG 5. METEO 5.
20.30 STRISCIA LA NOTIZIA
LA VOCE DELLA
CONTINGENZA. Tg
Satirico
21.10 GRANDE FRATELLO.
Varietà. Con Alessia
Marcuzzi
0.15 MAI DIRE GRANDE
FRATELLO. Varietà
21.10 FILM MI SONO
PERSO IL NATALE.
(Commedia, Usa,
2006).
23.00 FILM
APPUNTAMENTO
SOTTO IL VISCHIO.
(Drammatico,
Canada, 2006)o
1.00 MODAMANIA. Varietà
20.00 TG LA7.
20.30 ITALIALAND -
REMIXATA!!! Varietà
21.10 FILM IL GRANDE
DITTATORE.
(Commedia, Usa,
1940). Regia di
Charles Chaplin.
Con Charles Chaplin
23.55 INNOVATION.
7.05 ONLY HITS. Musica
8.00 HITLIST ITALIA -
WEEKEND EDITION.
Musica
10.00 KARAOKE BOX.
Musica
11.00 TEEN CRIBS. Varietà
11.30 TEEN CRIBS. Varietà
12.00 MTV NEWS.
12.05 JERSEY SHORE.
Telefilm
13.00 MTV NEWS.
13.05 MADE. Varietà
14.00 MTV NEWS.
14.05 I SOLITI IDIOTI.
Varietà
14.30 I SOLITI IDIOTI.
Varietà
15.00 MTV NEWS.
15.05 MARATONA PLAIN
JANE: LA NUOVA ME.
SERA
15.00 JACK OSBOURNE: NO
LIMITS 2. Attualità
15.55 DEEJAY TG.
16.00 DEEJAY HITS.
18.30 DEEJAY TG.
18.35 DEEJAY HITS.
19.00 LIVING IN AMERICA.
20.00 LOREM IPSUM.
20.20 VIA MASSENA. Serie
21.00 DJ STORIES - ALL
AREAS.
22.00 FILM NATALE
A CASA DEEJAY - A
CHRISTMAS CAROL.
(Commedia, Italia,
2004).
23.30 LOREM IPSUM.
Deejay TV
Rai4
rai.it
Rai5
rai.it
Rai
Storia
rai.it
Rai
Movie
rai.it
Rai
YoYo
rai.it
Rai
Gulp
rai.it
Boing
boingtv.it
La7d
la7.it
6.30 LA SITUAZIONE
COMICA. Varietà
7.00 STINGERS VI. Serie
7.45 SANCTUARY. Serie
8.35 DOCTOR WHO II.
Serie
9.45 FILM EVANGELION
2.22 - YOU CAN
(NOT) ADVANCE.
11.35 FILM EARTHSTORM.
13.00 FILM THE LEGIONARY
- FUGA ALL’INFERNO.
14.35 FILM MORTAL
KOMBAT.
16.05 DOCTOR WHO III.
Serie
17.20 FILM YAMAKASI - I
NUOVI SAMURAI.
18.45 FILM PHANTOM.
20.20 SUPERNATURAL V.
Serie
21.10 FILM NEVERLAND -
UN SOGNO PER LA
VITA. (Drammatico).
Regia di Marc
Forster.
22.50 FILM PIRAMIDE DI
PAURA. (Avventura).
Regia di Barry
Levinson.
12.45 L’ARTE DI
ARRANGIARSI.
Documentario
13.45 TOP 5. Attualità
14.05 PASSEPARTOUT.
Attualità
14.35 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
15.25 COOL TOUR. Attualità
16.00 DREAMS ROAD.
Reportage
16.50 TOP 5. Attualità
17.10 EMPORIO DAVERIO.
Documentario
18.05 AVVENTURE
IMMOBILIARI.
Documentario
19.05 U2 = BBC. Musica
19.55 DREAMS ROAD.
Reportage
20.45 PASSEPARTOUT.
Attualità
21.15 POSSO VENIRE A
DORMIRE DA VOI?
Documentario
22.10 DINASTIE.
Documentario
23.05 FILMPROFONDO BLU.
(Documentario).
0.35 COOL TOUR. Attualità
17.55 RES GESTAE
PERSONAGGI.
Documenti
18.00 FALQUI SHOW.
Documenti
19.00 RES GESTAE FATTI.
Documenti
19.05 SPECIALE - I RICORDI
DI NATALE -
BABBI,BOTTI E
BEFANE: LE FESTE DA
RICORDARE.
Documenti
19.55 RES GESTAE
PERSONAGGI.
Documenti
20.00 BIS - UN ANNO DI
SPETTACOLI
TELEVISIVI.
Documenti
21.00 DIXIT STELLE
SPECIALE 20 ANNI -
RENZO ARBORE E LA
SUA ORCHESTRA
ITALIANA. Documenti
23.00 NON C’ERA NESSUNA
SIGNORA A QUEL
TAVOLO - IL CINEMA
DI CECILIA MANGINI.
Documenti
6.30 FILM C’ERA UNA
VOLTA UN PICCOLO
NAVIGLIO.
7.40 FILM PANE, AMORE E
GELOSIA.
9.25 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
9.30 FILM LA BATTAGLIA
DI ALAMO.
12.15 FILM RAPA NUI.
14.05 FILM L’ORCA
ASSASSINA.
15.35 FILM SAPORE DI
MARE 2 - UN ANNO
DOPO.
17.25 FILM SHINE.
19.15 FILM DUELLO A EL
DIABLO.
21.00 FILM VENDETTA
ALL’O.K. CORRAL -
L’ORA DELLE
PISTOLE. (Western).
Di John Sturges.
22.45 FILM UN PESCE DI
NOME WANDA.
(Commedia). Regia
di Charles Crichton.
0.30 LE STELLE DI CAPRI,
HOLLYWOOD 2011.
Attualità
20.10 SUMMER IN
TRANSYLVANIA.
Telefilm
20.35 ALBERO MAGICO.
Telefilm
21.00 SKYLAND. Cartoni
21.25 KARKU. Telefilm
21.50 ELEPHANT
PRINCESS. Telefilm
22.15 VICTORIOUS I.
Telefilm
20.25 MUSTI.
Cartoni
20.30 PIMPA STORIA DI
NATALE. Cartoni
21.00 INDOVINA CON JESS.
Cartoni
21.15 PAPÀ CASTORO.
Cartoni
21.30 SPIKE. Cartoni
22.00 IL POSTINO PAT III.
Cartoni
20.35 TAKESHI’S CASTLE.
Cartoni
21.05 FILM SPONGEBOB -
IL FILM.
22.15 MUCCA E POLLO.
Cartoni
22.40 6 IN CAMMINO.
Cartoni
23.05 FANTASTIC 4.
Cartoni
23.30 TITEUF. Cartoni
17.40 THE OPRAH WINFREY
SHOW. Varietà
18.40 CUOCHI E FIAMME.
Attualità
19.40 I MENÙ DI
BENEDETTA. Attualità
20.40 TG LA7.
21.10 MISSIONE NATURA.
Documentario
23.30 ITALIALAND -
REMIXATA!!! Varietà
Tv
2000
tv2000.it
20.55 NEL CUORE DEI
GIORNI - (TGTG).
21.20 OPERA TEATRALE -
SENTIERI SOTTO LA
NEVE DI MARIO
RIGON.
22.35 GOCCE DI MIELE.
22.40 MAPPERÒ.
23.10 ROMANZO FAMILIARE.
0.10 NEL CUORE DEI
GIORNI - INDACO.
La5
mediaset.it
20.40 GRANDE FRATELLO.
Reality
21.00 GRANDE FRATELLO
LIVE. Reality
21.10 FILM UN DESIDERIO
DI TROPPO.
22.55 NON DITELO ALLA
SPOSA I.
Documentario
0.05 DAWSON’S CREEK.
Telefilm
Cielo
cielo.it
16.00 X FACTOR. Varietà
19.00 TOP CHEF. Varietà
20.00 UNO PSICOLOGO
DA CANI - DOG
WHISPERER. Docum.
22.00 FILM DISTRICT 9.
(Fantascienza, Usa,
2009).
24.00 SKY TG24 NOTTE.
0.30 SEX THERAPY.
Varietà
Iris
iris.mediaset.it
16.58 NOTE DI CINEMA.
Attualità
17.06 FILM ULTIMA NOTTE
A WARLOCK.
19.19 SUPERCAR.
Telefilm
20.12 A-TEAM. Telefilm
21.06 FILM CODICE 46.
22.48 FILM IL CARTAIO.
0.41 FILM NON HO
SONNO.
6.10 UNOMATTINA CAFFÈ.
Attualità
6.30 TG 1.
6.45 UNOMATTINA. Att.
10.55 CHE TEMPO FA.
11.00 TG 1.
11.05 OCCHIO ALLA SPESA.
Attualità
12.00 LA PROVA DEL
CUOCO. Varietà
13.30 TELEGIORNALE.
14.00 TG 1 ECONOMIA. Att.
TG1 FOCUS. Attualità
14.10 DA DA DA - COME
NELLE FAVOLE.
Videoframmenti
14.45 L’UOMO CHE
CAVALCAVA NEL
BUIO. Miniserie
17.00 TG 1.
17.10 CHE TEMPO FA.
17.15 FILMIL COMMISSARIO
REX- REGALODI
NATALE. (Poliziesco).
Di Hans Werner. Con
Tobias Moretti, Heinz
Weixelbraun
18.50 L’EREDITÀ. Quiz
9.30 SORGENTE DI VITA.
Attualità
10.00 TG2PUNTO.IT. Att.
11.00 I FATTI VOSTRI. Att.
13.00 TG 2 GIORNO.
13.30 TG 2 COSTUME E
SOCIETÀ. Attualità
13.50 MEDICINA33. Rubrica
14.00 FILM UN ANGELO UN
AMORE. (Comm.,
Germania, 2009). Di
Franziska Meyer
Price. Con Yvonne
Catterfeld, Max von
Thun
15.45 FILMBALLODI NOZZE.
(Drammatico, Usa,
2009). Di Mark Jean
17.05 L’AFRICA NEL CUORE.
Telefilm
17.45 TG 2 FLASH L.I.S.
18.00 RAI TG SPORT.
18.15 TG 2.
18.45 FILM LUNA DI MIELE
CON FANTASMI.
(Commedia,
Germania, 2011).
Di Axel Sand
8.00 FILM LA FIGLIA
UN PO’ SPECIALE DI
BABBO NATALE.
9.25 FILM TUTTO TOTÒ -
TOTÒ YE YE.
10.10 RAI 150 ANNI. LA
STORIA SIAMO NOI.
Attualità
11.10 TG 3 MINUTI.
11.15 DOC MARTIN.
Telefilm
12.00 TG 3. RAI SPORT
NOTIZIE. METEO 3.
12.25 GEO & GEO.
Documentario
13.10 LA STRADA PER LA
FELICITÀ. Telefilm
14.00 TGR. TGR METEO.
14.20 TG 3. METEO 3.
14.50 TGR LEONARDO. Att.
15.00 TG 3 L.I.S.
15.05 LASSIE. Telefilm
15.55 COSE DELL’ALTRO
GEO. Varietà
17.40 GEO&GEO.
Documenti
19.00 TG 3.
19.30 TGR. TGR METEO.
6.20 PESTE E CORNA. Att.
7.00 TGCOM24.
7.50 FILM
SUPERFANTAGENIO.
(Fantastico, Italia,
1986). Di Bruno
Corbucci. Con Bud
Spencer, Luca
Venantini
9.40 MONK. Telefilm
10.50 RICETTE DI
FAMIGLIA. Attualità
11.25 ANTEPRIMA TG 4.
11.30 TG 4.
12.00 DETECTIVE IN
CORSIA. Telefilm
13.00 LA SIGNORA IN
GIALLO. Telefilm
14.45 IERI E OGGI IN TV.
Varietà
15.00 FILMIL DOTTOR
ZIVAGO. (Dramm.,
Italia/usa, 1965). Di
David Lean
18.50 ANTEPRIMA TG 4.
18.55 TG 4. METEO.
19.35 TEMPESTA D’AMORE.
Soap Opera
6.00 TG 5 PRIMA PAGINA.
Attualità
8.00 TG 5 MATTINA.
8.40 FINALMENTE SOLI.
Serie
9.10 FILMMI SPOSO A
NATALE. (Commedia,
Usa, 2006). Di
Michael Zinberg. Con
Sarah Paulson, Eric
Mabius
10.55 GRANDE FRATELLO.
Reality
11.00 FORUM. Attualità
13.00 TG 5. METEO 5.
13.40 BEAUTIFUL. Soap
14.40 FILM L’ULTIMO
BABBO NATALE.
(Drammatico, Usa,
2010). Di Kevin
Connor
16.40 GRANDE FRATELLO.
Reality
17.10 FILM HOOK -
CAPITAN UNCINO.
(Fantastico, Usa,
1991). Di Steven
Spielberg
6.20 TRUE JACKSON, VP.
Serie
7.00 FANTAGHIRÒ.
Telefilm
7.30 I PUFFI. Cartoni
7.45 SCOOBY DOO.
Cartoni
8.15 HEIDI. Cartoni
8.40 DUFFY DUCK. Cartoni
8.50 FILM ANASTASIA.
10.35 FILM LA STORIA
INFINITA 3.
12.25 STUDIO APERTO.
13.00 STUDIO SPORT.
13.40 I SIMPSON. Cartoni
14.35 DRAGONBALL. Cartoni
14.55 BUGS BUNNY. Cartoni
15.00 FILMPRANCER - UNA
RENNA PER AMICO.
16.45 FILM ASTRO BOY.
17.45 METEO.
18.30 STUDIO APERTO.
Nel programma:
Meteo
19.00 STUDIO SPORT.
19.25 FILM DENNIS LA
MINACCIA DI
NATALE.
6.00 TG LA7.
7.25 MOVIE FLASH. Att.
7.30 TG LA7.
7.50 FILM L’ARTE DI
ARRANGIARSI.
(Commedia, Italia,
1954). Di Luigi
Zampa. Con Alberto
Sordi, Marco
Guglielmi
9.40 ULTIME DAL CIELO.
Telefilm
11.30 SOS TATA. Reality
12.25 I MENÙ DI
BENEDETTA. Attualità
13.30 TG LA7.
14.05 SPECIALE I MENÙ DI
BENEDETTA. Attualità
16.15 ATLANTIDE - STORIE DI
UOMINI E DI MONDI.
Documentario
17.25 MOVIE FLASH. Att.
17.30 SERIE A: Bennet
Cantù - Emporio
Armani Milano.
Basket (Diretta)
19.30 G’ HOLIDAY.
Tg Satirico
22.50 FILMZANNA BIANCA,
UN PICCOLO GRANDE
LUPO. (Avventura,
Usa, 1991). Di
Randal Kleiser
0.40 TG1 NOTTE.
0.30 PROTESTANTESIMO.
Attualità
1.05 FILM MISS MARPLE
- AL BERTRAM
HOTEL. (Poliziesco,
Gb, 2007)
23.20 TG 3.
23.30 TG REGIONE.
23.35 FILMSOGNANDO
BECKHAM.
1.25 FUORI ORARIO. COSE
(MAI) VISTE. Attualità.
23.55 FILM KISS KISS,
BANG BANG.
1.50 TG 4 NIGHT
NEWS.
2.15 FILM I MAESTRI DI
BALLO.
1.00 TG 5 NOTTE.
1.30 STRISCIA LA
NOTIZIA. Tg Satirico
2.10 ACAPULCO H.E.A.T.
Telefilm
4.25 STILL STANDING. Serie
1.35 POKER1MANIA.
Varietà
2.25 CIAK SPECIALE.
Varietà
2.35 HIGHLANDER.
Telefilm
Attualità
0.30 TG LA7.
0.40 G’ HOLIDAY.
Tg Satirico
1.10 MOVIE FLASH.
Attualità
DATI DI PROGRAMMAZIONE
FORNITI DA COMPUTIME
Tv in chiaro - Santo Stefano
Chaplin fa satira
sul nazifascismo
Tutti gli animali
sul pianeta Terra
70
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
Codice cliente:
OGGI NATALE SANTO STEFANO
9.00 15 MINUTI - FOLLIA OMICIDA A NEW YORK
R. De Niro e E. Burns intepretano due poliziotti
nella Grande Mela. Le tv seguono il loro lavoro,
intralciandolo. Sky Cinema Max HD
10.10 BUTCH CASSIDY 4 Oscar tra cui quello alla
canzone di Burt Bacharach che divenne un
tormentone. Dal regista de “La Stangata”.
Sky Cinema Classics
11.15 IO E BEETHOVEN Gli ultimi anni di vita di
Ludwig van Beethoven (E. Harris), aiutato da
Anna (D. Kruger), allieva del conservatorio
musicale di Vienna. Sky Cinema Christmas
12.25 LE PIACE BRAHMS? Tratto dal romanzo
omonimo di Françoise Sagan, il film è
interpretato da I. Bergman, Y. Montand ed A.
Perkins. MGM
13.30 CODICE: GENESI Il destino di un’America
devastata dall’apocalissi è nelle mani di un
misterioso libro e nel suo custode Eli (D.
Washington). Sky Cinema Max HD
Cinema Cinema Cinema
MATTINA
14.25 LA PRINCIPESSA SISSI La storia vera,
anche se romanzata, dell’imperatrice
d’Austria Sissi. Magda e Romy Schneider,
madre e figlia nella realtà e sul
set. Sky Cinema Classics
15.30 WALL STREET: IL DENARO NON DORME
MAI Secondo capitolo, a distanza di 23 anni,
del film di Oliver Stone. Ora è il 2001 e
Gordon Gekko è appena uscito dal carcere.
Sky Cinema 1 HD
16.20 HOCUS POCUS Tre streghe vengono
catturate e impiccate, ma dichiarano che un
giorno torneranno... Sky Cinema Family
17.10 MISSION: IMPOSSIBLE 2 T. Cruise/Ethan
Hunt si è aggiudicato l’MTV Movie Award come
miglior attore, per il secondo film della serie,
diretto da J. Woo. Sky Cinema Max HD
18.10 AMADEUS Sbancò gli Oscar nel 1985 con 8
statuette. E’ la storia del complicato rapporto
tra Salieri e Mozart. Sky Cinema
Christmas
19.00 MONA LISA SMILE J. Roberts è una
professoressa anticonvenzionale nel college
femminile di Wellesley. Con K. Dunst, J.
Stiles, M. Gyllenhaal.
Sky Cinema Passion HD
POMERIGGIO POMERIGGIO POMERIGGIO
21.00 A PIEDI NUDI NEL PARCO Paul (R. Redford)
e Corie (J. Fonda) sono freschi sposi che
prendono possesso del loro appartamento.
Da una commedia di N. Simon. MGM
IL PICCOLO LORD Un severo Lord inglese
(A. Guinness) nomina suo erede il nipotino
americano (R. Schoder). All’inizio non corre
buon sangue, ma... Sky Cinema Classics
DON’T SAY A WORD Dei malviventi
rapiscono la figlia di uno psichiatra di
successo (M. Douglas). Per riaverla, deve
penetrare nella mente di una paziente. Sky
Cinema Max HD
21.10 NEVERLAND - UN SOGNO PER LA VITA
Johnny Depp è James Barrie, l’inventore del
romanzo su Peter Pan. Con Kate Winslet.
Sky Cinema 1 HD
IL CONCERTO Il direttore d’orchestra del
Bolshoi di Mosca viene allontanato durante il
regime sovietico. Dopo 25 anni cerca il suo
riscatto. Sky Cinema Christmas
IL PRINCIPE D’EGITTO Primo
lungometraggio in animazione della
Dreamworks di Katzenberg, Spielberg e
Geffen, incentrato sulla vita dell’ebreo Mosé.
Sky Cinema Family
22.10 I 12 CANI DI NATALE 1931: i cani sono
banditi da Doverville. Una signora che
gestisce un canile cercherà di salvare gli
animali. Nickelodeon
22.35 INSIEME PER CASO
Commedia romantica in difesa della
diversità, con Kathy Bates e Rupert Everett.
Sky Cinema Passion HD
22.50 MISSION Un ex cacciatore di schiavi (R. De
Niro), si unisce ad un gesuita spagnolo (J.
Irons). Musiche di E. Morricone, Oscar per la
fotografia. Sky Cinema Classics
22.55 BLIZZARD - LA RENNA DI BABBO NATALE
Affranta dal trasferimento in un’altra città
della sua migliore amica, Jess riceve in
regalo Blizzard, un bebé di renna. Sky
Cinema Family
23.00 IMMATURI Sei amici si ritrovano dopo
vent’anni per ripetere l’esame di maturità a
causa di un errore del Ministero
dell’Istruzione. Sky Cinema 1 HD
23.15 SCHOOL OF ROCK Dewey è un chitarrista
rock che finisce ad insegnare in una scuola
elementare. Con i suoi allievi mette su una
band. Sky Cinema Christmas
0.55 IL CACCIATORE DI EX Milo è un cacciatore
di taglie che accetta di seguire le tracce di
una giornalista latitante: la sua ex moglie
Nicole! Sky Cinema 1 HD
1.20 MEN IN BLACK Una coppia di detective, K. e
J. (T. Lee Jones e W. Smith) lavorano per
eliminare l’immigrazione clandestina degli
alieni. Sky Cinema Max HD
SERA SERA SERA
9.00 I 12 CANI DI NATALE 1931: i cani sono
banditi da Doverville. Una signora che
gestisce un canile cercherà di salvare gli
animali. Nickelodeon
10.10 IL CACCIATORE DI EX Milo è un cacciatore
di taglie che accetta di seguire le tracce di
una giornalista latitante: la sua ex moglie
Nicole! Sky Cinema 1 HD
11.35 MEN IN BLACK Una coppia di detective, K. e
J. (T. Lee Jones e W. Smith) lavorano per
eliminare l’immigrazione clandestina degli
alieni. Sky Cinema Max HD
12.00 THE TRUMAN SHOW Truman (J. Carrey) è,
senza saperlo, il protagonista della soap opera
più lunga e seguita della televisione. Quando se
ne rende conto... Sky Cinema Christmas
13.15 WINX CLUB - IL SEGRETO DEL REGNO
PERDUTO Le avventure delle fate Flora, Bloom,
Stella, Aisha, Musa e Tecna, sei ragazze molto
amiche e potenti maghe. Animazione. Rai Gulp
MATTINA
14.35 PRINCIPE AZZURRO CERCASI Seguito di
“Pretty Princess”, sempre con A. Hathaway e
J. Andrews. C’è anche H. Elizondo, il maître
di “Pretty Woman”. Sky Cinema Family
15.25 LE CRONACHE DI NARNIA - IL VIAGGIO
DEL VELIERO Terzo capitolo della saga
tratta dai romanzi di C.S. Lewis. Una nuova
avventura per Edmund e Lucy Pevensie e
l’amico Caspian. Sky Cinema 1 HD
16.30 UN MAGICO NATALE Per i Grainger, in piena
crisi economica, si prospetta un magro
natale ma poi arriva un angelo custode a
occuparsi di loro. Sky Cinema Family
17.15 THE TWILIGHT SAGA: ECLIPSE In questo
terzo capitolo della saga, Bella deve decidere
tra il suo amore per Edward e l’amicizia con
Jacob Black. Sky Cinema Christmas
19.00 COLAZIONE DA TIFFANY Due Oscar, per la
colonna sonora e la canzone “Moon River” di
Henry Mancini, per il filmcon un’indimenticabile
A. Hepburn. Sky Cinema Classics
19.05 A CASA PER NATALE Mentre sta per
tornare a casa per Natale, il povero Jake si
ritrova in mezzo al deserto californiano,
vestito da Santa Claus... Sky Cinema
Family
21.00 CARS - MOTORI RUGGENTI Le
avventure di Saetta McQueen, un’auto da
corsa, che attraversa gli Usa per
partecipare a un importante campionato
in California. Animazione. Sky Cinema
Family
A-TEAM Il film parte dalla serie tv degli anni
80 per raccontare le vicende dell’A-Team, un
gruppo di ex combattenti dell’esercito. Sky
Cinema Max HD
21.10 AVATAR 13 anni di lavoro hanno portato J.
Cameron ad aggiudicarsi 3 Oscar e il record
per il film che ha incassato di più nella storia
del cinema. Sky Cinema Christmas
22.55 MOBY DICK Il comandante Achab (W. Hurt),
aiutato da Starbuck (E. Hawke), ha come
unico obiettivo catturare la balena Moby
Dick. Sky Uno
23.00 INNOCENTI BUGIE Suo malgrado, June (C.
Diaz) si ritrova coinvolta in un intrigo
internazionale dopo aver incontrato la spia
Milner (T. Cruise). Sky Cinema 1 HD
23.10 CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA Don (G.
Kelly), attore di varietà, decide di tentare la
fortuna passando al cinema.
Indimenticabile il ballo “Singin’ in the
Rain”. MGM
0.55 SONO IL NUMERO QUATTRO John è uno
dei9 alieni sopravvissuti all’attacco del
suo pianeta, ora in fuga da spietati
nemici inviati per annientarlo. Sky
Cinema 1 HD
9.05 BACIAMI ANCORA Seguito de “L’ultimo
bacio”, racconta la vita di Giulia e Carlo alla
soglia dei quarant’anni. Sky Cinema
Passion HD
10.45 GANDHI B. Kingsley (vincitore dell’Oscar) è
l’apostolo della non violenza. Il film, diretto
da R. Attenborough, ha vinto in tutto otto
statuette. Sky Cinema Christmas
11.35 A CASA PER NATALE Mentre sta per tornare
a casa per Natale, il povero Jake si ritrova in
mezzo al deserto californiano, vestito da Santa
Claus... Sky Cinema Family
13.05 LE AVVENTURE DI WINNIE THE POOH Le
avventure di Winnie the Pooh e dei suoi
amici del Bosco dei Cento Acri. Basato sui
fumetti di A.A. Milne. Sky Cinema Family
13.15 STANNO TUTTI BENE Un padre (R. De Niro)
attraversa gli Stati Uniti per cercare di riunire
i suoi figli. Remake dell’omonimo film di
Tornatore. Sky Cinema Passion HD
MATTINA
14.20 CARS - MOTORI RUGGENTI Le avventure di
Saetta McQueen, un’auto da corsa, che
attraversa gli Usa per partecipare a un
importante campionato in California.
Animazione. Sky Cinema Family
15.00 WHAT WOMEN WANT M. Gibson, da macho
impenitente, dopo un incidente comincia a
sentire cosa pensano le donne. La sua vita
cambierà. Sky Cinema Passion HD
16.20 BOOG & ELLIOT 3 Quando tutti gli amici
partono con le proprie famiglie, Boog,
contrariato, decide di partire da solo e finisce
in un circo. Sky Cinema Family
17.10 IL MISTERO DEI TEMPLARI La ricerca
del tesoro dei Templari per l’ultimo
discendente di una famiglia in cerca da
sei generazioni. Con N. Cage. Sky
Cinema Max HD
18.00 PRIMA VITTORIA Una nomination agli Oscar
per il racconto della reazione americana a
Pearl HArbor. Con J. Wayne e K. Douglas.
MGM
19.20 VI PRESENTO I NOSTRI Terzo episodio della
saga familiare dei Fucker. Greg e Pam hanno
avuto due gemelli, ovviamente pestiferi a più
non posso! Sky Cinema 1 HD
21.00 PICCOLE DONNE Scene di vita familiare di
quattro ragazze dall’adolescenza all’età
adulta. Versione del 1945 con J. Leigh, E.
Taylor e R. Brazzi. MGM
HAPPY FEET I pinguini Imperatore sanno
cantare, tranne Mambo, emarginato perché
stonato. Ma ha una dote: balla il tip tap.
Animazione. Sky Cinema Family
IRON MAN 2 Scoperta la sua identità, Iron
Man/Tony Stark deve difendersi dalle forti
pressioni che gli vengono da più parti. Sky
Cinema Max HD
21.10 CHE BELLA GIORNATA Checco Zalone nei
panni di un addetto alla sicurezza del Duomo
di Milano alle prese con un pacco bomba.
Sky Cinema 1 HD
22.55 FEMMINE CONTRO MASCHI Nuovi capitoli
per l’inarrestabile guerra dei sessi. Ora tocca
alle nevorsi delle “femmine” sempre alla
ricerca dell’uomo ideale. Sky Cinema 1 HD
FLUBBER - UN PROFESSORE TRA LE
NUVOLE Scritto e prodotto da John Hughes,
l’inventore di “Mamma, ho perso l’aereo”,
con Robin Williams. Sky Cinema Family
23.00 CHINATOWN 1937. Indagando su un caso
d’infedeltà coniugale, il detective J.J. Gitties
(J. Nicholson) rimane invischiato in un
omicidio. Di R. Polanski. MGM
23.10 I MERCENARI - THE EXPENDABLES Un
gruppo di mercenari si unisce per rovesciare
una dittatura sudamericana. Cameo di Willis
e Schwarzenegger. Sky Cinema Max HD
23.15 SENZA VIA DI SCAMPO Tom Farrel (K.
Costner) va a Washington per risolvere la
tensione tra la Cia e il Segretario della
Difesa. Dal romanzo “The Big Clock” di
Kenneth Fearing. Sky Cinema Passion HD
23.35 MEDITERRANEO Premiato con l’Oscar, il
film diretto da G. Salvatores racconta di un
gruppo di soldati italiani dimenticati dalla
guerra su un’isola dell’Egeo. Sky Cinema
Christmas
0.40 STEP UP 3D La battaglia a colpi di
coreografie e movimenti acrobatici tra alcuni
ballerini di strada e danzatori hip hop. Sky
Cinema 1 HD
0.50 QUEL TRENO PER YUMA Western con
venature psicologiche, diretto da D. Daves
con G. Ford e V. Heflin. Sky Cinema
Classics
1.00 X-MEN 2 L’Accademia dei Mutanti è
attaccata da forze nemiche, ma gli X-Men
devono fermare un mutante assassino che
vuole attentare alla vita del Presidente. Sky
Cinema Max HD
1.10 IL MAGNIFICO AVVENTURIERO Melody (G.
Cooper) va nel Texas con un amico, in cerca
di lavoro. Arrivato in una piccola città viene
scambiato per un bandito. MGM
14.00 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
14.15 I PUFFI Boomerang
14.30 ANGELINA BALLERINADeAkids
14.45 BABY LOONEY TUNES Boomerang
15.00 FRAGOLINA DOLCECUORE DeAkids
15.05 TOOGULP Rai Gulp
15.10 BANANAS IN PYJAMAS Boomerang
15.50 SPONGEBOB Nickelodeon
16.00 SCAN2GO K2
16.05 LA PANTERA ROSA Boomerang
16.10 BAKUGAN INVASORI GUNDALIAN
Cartoon Network
16.20 SPONGEBOB Nickelodeon
16.25 SCAN2GO K2
16.55 CUCCIOLI CERCA AMICI Boomerang
ANGELINA BALLERINA DeAkids
17.00 ADVENTURE TIME Cartoon Network
17.10 ANGELINA BALLERINA DeAkids
17.45 SCOOBY-DOO MYSTERY INC. Boomerang
17.50 LEONE IL CANE FIFONE Cartoon Network
18.40 SCHOOL ROCKS! Rai Gulp
19.05 BEN 10: ULTIMATE CHALLENGE
Cartoon Network
19.20 A TUTTO REALITY: IL TOUR K2
20.00 LO STRAORDINARIO MONDO DI GUMBALL
Cartoon Network
20.25 ADVENTURE TIME Cartoon Network
20.30 SPONGEBOB Nickelodeon
20.35 DUE FANTAGENITORI K2
21.00 I FANTAEROI K2
21.10 I PUFFI Boomerang
21.15 GENERATOR REX Cartoon Network
21.25 I FANTAEROI K2
21.40 THE GARFIELD SHOW Boomerang
21.50 SPONGEBOB Nickelodeon
22.10 LA PANTERA ROSA Boomerang
Ragazzi
14.00 PIPPI CALZELUNGHE17. PARTE DeAkids
14.55 PHINEAS E FERB Disney Channel
15.05 SCHOOL ROCKS! Rai Gulp
15.10 BANANAS IN PYJAMAS Boomerang
PHINEAS E FERB Disney Channel
15.25 PHINEAS E FERB Disney Channel
16.00 ANTEPRIMA FRAGOLINA DOLCECUORE
DeAkids
DUE FANTAGENITORI K2
16.05 LA PANTERA ROSA Boomerang
16.10 BAKUGAN INVASORI GUNDALIAN Cartoon
Network
16.20 SPONGEBOB Nickelodeon
16.25 DUE FANTAGENITORI K2
17.00 ADVENTURE TIME Cartoon Network
17.15 I FANTAEROI K2
SPONGEBOB Nickelodeon
18.00 PIPPI CALZELUNGHE14. PARTE DeAkids
18.10 POKÉMON NERO & BIANCO K2
18.30 ANGELINA BALLERINA3. PARTE DeAkids
POKÉMON NERO & BIANCO K2
19.25 UN NATALE TUTTO ROSA Boomerang
19.45 BACKSTAGE PROMO NATALE DeAkids
A TUTTO REALITY: IL TOUR K2
19.55 PIPPI CALZELUNGHE6. PARTE DeAkids
20.00 LO STRAORDINARIO MONDO DI GUMBALL
Cartoon Network
20.10 A TUTTO REALITY: IL TOUR K2
20.25 ADVENTURE TIME Cartoon Network
PIPPI CALZELUNGHE7. PARTE DeAkids
21.00 DUE FANTAGENITORI K2
21.10 I PUFFI Boomerang
21.15 GENERATOR REX Cartoon Network
22.10 LA PANTERA ROSA Boomerang
22.30 DUE FANTAGENITORI Nickelodeon
22.35 CUCCIOLI CERCA AMICI Boomerang
Ragazzi
14.15 I PUFFI Boomerang
14.25 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
14.30 VIKY TV DeAkids
15.45 TEEN DAYS Rai Gulp
15.50 SPONGEBOB Nickelodeon
16.00 SCAN2GO K2
16.05 LA PANTERA ROSA Boomerang
16.50 I FANTAEROI K2
SPONGEBOB Nickelodeon
16.55 CUCCIOLI CERCA AMICI Boomerang
17.00 ADVENTURE TIME Cartoon Network
17.25 LO STRAORDINARIO MONDO DI GUMBALL
Cartoon Network
17.30 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
17.40 I FANTAEROI K2
I PINGUINI DI MADAGASCAR Nickelodeon
18.30 POKÉMON NERO&BIANCO K2
18.40 BEN 10 ULTIMATE ALIEN Cartoon Network
ANGELINA BALLERINA DeAkids
18.45 PHINEAS E FERB Disney Channel
18.55 A TUTTO REALITY: IL TOUR K2
19.05 BEN 10: ULTIMATE CHALLENGE Cartoon
Network
19.50 PHINEAS E FERB Disney Channel
20.00 LO STRAORDINARIO MONDO DI GUMBALL
Cartoon Network
20.10 DUE FANTAGENITORI K2
20.25 ADVENTURE TIME Cartoon Network
21.10 I PUFFI Boomerang
21.50 SPONGEBOB Nickelodeon
22.00 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
22.10 LA PANTERA ROSA Boomerang
22.35 CUCCIOLI CERCA AMICI Boomerang
VIKY TV DeAkids
22.40 LA LEGGENDA DI ENYO Rai Gulp
22.55 HERO: 108 Cartoon Network
Ragazzi
Sky
OGGI
Pay Tv
Mediaset Premium
SANTO STEFANO NATALE
6.00 CODICE ROSSO. Telefilm STEEL
6.00 LA BANDA DI JESSE JAMES. Film Studio
Universal
7.20 DEJA VU I. Telefilm MYA
7.35 LA PAZZA STORIA DEL MONDO. Film
Studio Universal
7.51 DEJA VU I. Telefilm MYA
8.10 THE PACIFIC. Miniserie JOI
8.36 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
9.06 ER - MEDICI IN PRIMA LINEA XIII.
Telefilm JOI
9.10 INSIDE THE ACTORS STUDIO. Show Studio
Universal
9.58 PSYCH I. Telefilm JOI
10.00 LUNA DI CARTA. Film Studio Universal
10.50 MOONLIGHT I. Telefilm STEEL
10.51 PACKED TO THE RAFTERS I. Telefilm JOI
11.30 BEING ERICA II. Telefilm MYA
12.15 LA STORIA DI BABBO NATALE. Film
Studio Universal
12.20 MOONLIGHT I. Telefilm STEEL
12.21 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
12.34 THE PACIFIC. Miniserie JOI
13.28 QUALCOSA DI SPECIALE. Film Premium
Cinema
13.30 IL CAVALIERE OSCURO. Film JOI
14.20 L’INTRIGO DELLA COLLANA. Film Studio
Universal
15.05 STUDIO 60 ON THE SUNSET STRIP.
Telefilm STEEL
15.19 BEING ERICA II. Telefilm MYA
15.26 STANNO TUTTI BENE. FilmPremiumCinema
15.55 SMALLVILLE III. Telefilm STEEL
16.10 BEING ERICA II. Telefilm MYA
16.30 ELF. Film Studio Universal
17.29 INSIEME A NATALE. Film Tv MYA
17.35 STUDIO 60 ON THE SUNSET STRIP.
Telefilm STEEL
17.48 PARENTHOOD II. Telefilm JOI
18.10 UNDER THE INFLUENCE. Show Studio
Universal
18.30 GSG 9 - SQUADRA D’ASSALTO I. Telefilm
STEEL
18.39 PACKED TO THE RAFTERS I. Telefilm JOI
19.28 THE CLEANER I. Telefilm JOI
19.35 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
20.16 THE PACIFIC. Miniserie JOI
20.24 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
21.15 FOCUS. Show Studio Universal
21.22 LA CORTE DI RE ARTÙ. Film Studio
Universal
22.05 GOSSIP GIRL IV. Telefilm MYA
22.05 MOONLIGHT I. Telefilm STEEL
22.55 MOONLIGHT I. Telefilm STEEL
23.10 IL REGNO DI GA’ HOOLE - LA LEGGENDA
DEI GUARDIANI . Film Premium Cinema
23.10 LA REGINA D’AFRICA. Film Studio
Universal
23.13 THE VAMPIRE DIARIES II. Telefilm MYA
23.26 MIAMI MEDICAL. Telefilm JOI
0.17 MIAMI MEDICAL. Telefilm JOI
0.35 WAREHOUSE 13 II. Telefilm STEEL
0.52 UNITED STATES OF TARA II. Telefilm MYA
11.40 SANCTUARY III. Telefilm STEEL
12.12 IL MIRACOLO DI NATALE DI JONATHAN
TOOMEY. Film Tv JOI
12.17 CANI & GATTI: LA VENDETTA DI KITTY.
Film Premium Cinema
12.25 IL DIAVOLO È FEMMINA. Film Studio
Universal
12.30 ROOKIE BLUE II. Telefilm STEEL
13.20 THE BLACK DONNELLYS. Telefilm STEEL
13.47 WINX CLUB: MAGICA AVVENTURA. Film
Premium Cinema
13.48 TUTTI INSIEME A NATALE. Film Tv JOI
14.00 FOCUS. Show Studio Universal
14.10 MR. CROCODILE DUNDEE 3. Film STEEL
14.10 FRATELLO, DOVE SEI?. Film Studio
Universal
14.26 MYA MAG. Rubrica MYA
14.40 FAIRLY LEGAL I. Telefilm MYA
15.21 MALCOLM VI. Telefilm JOI
15.25 CATTIVISSIMO ME. Film Premium Cinema
15.32 NATALE A CASTLEBURY HALL. Film Tv
MYA
15.45 STAR TREK - PRIMO CONTATTO. Film
STEEL
15.49 THE MIDDLE I. Telefilm JOI
16.22 ER - MEDICI IN PRIMA LINEA XV. Telefilm
JOI
16.35 FIEVEL SBARCA IN AMERICA. Film Studio
Universal
17.08 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
17.10 LA RICERCA DELLA FELICITÀ. Film
Premium Cinema
17.13 ER - MEDICI IN PRIMA LINEA XV. Tf JOI
17.56 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
18.00 INSIDE THE ACTORS STUDIO. Show Studio
Universal
18.08 LEVERAGE III. Telefilm JOI
18.30 L’INTRIGO DELLA COLLANA. Film Studio
Universal
18.45 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
19.03 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION IV.
Telefilm JOI
19.16 QUALCOSA DI SPECIALE. Film Premium
Cinema
19.35 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
19.35 ENTERPRISE III. Telefilm STEEL
19.51 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION V.
Telefilm JOI
20.25 ONE TREE HILL VI. Telefilm MYA
20.25 ENTERPRISE III. Telefilm STEEL
20.40 INSIDE THE ACTORS STUDIO. Show Studio
Universal
20.43 THE MIDDLE I. Telefilm JOI
21.15 LA BANDA DEI BABBI NATALE. Film
Premium Cinema
21.15 PARENTHOOD II. Telefilm JOI
21.15 COVERT AFFAIRS I. Telefilm MYA
21.19 E.T. L’EXTRATERRESTRE. Film Studio
Universal
22.01 COVERT AFFAIRS I. Telefilm MYA
22.06 PARENTHOOD II. Telefilm JOI
22.51 FAIRLY LEGAL I. Telefilm MYA
23.06 STANNO TUTTI BENE. Film Premium
Cinema
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
12.30 TWILIGHT. Film Premium Cinema
12.40 SUPERNATURAL III. Telefilm STEEL
12.59 VERONICA MARS I. Telefilm MYA
13.30 A SUPERNATURAL III. Telefilm STEEL
13.44 RICOMINCIO DA NATALE. Film Tv JOI
13.48 VERONICA MARS I. Telefilm MYA
13.50 HOLLYWOOD COLLECTION. Rubrica Studio
Universal
14.20 IL MAGO DI OZ. Film Studio Universal
14.25 KING KONG. Film STEEL
14.38 MI SPOSO A NATALE. Film Tv MYA
15.08 IL REGNO DI GA’ HOOLE - LA LEGGENDA
DEI GUARDIANI . Film Premium Cinema
15.18 MALCOLM V. Telefilm JOI
15.47 THE MIDDLE I. Telefilm JOI
16.05 UNDER THE INFLUENCE. Show Studio
Universal
16.15 UGLY BETTY II. Telefilm MYA
16.18 ER - MEDICI IN PRIMA LINEA XIII.
Telefilm JOI
16.40 LA STORIA DI BABBO NATALE. Film
Studio Universal
17.04 UGLY BETTY II. Telefilm MYA
17.09 ER - MEDICI IN PRIMA LINEA XIV. Telefilm
JOI
17.22 MR. MAGORIUM E LA BOTTEGA DELLE
MERAVIGLIE. Film Premium Cinema
17.45 L’ULTIMO PADRINO. Miniserie STEEL
17.54 THE VAMPIRE DIARIES II. Telefilm MYA
18.02 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION I.
Telefilm JOI
18.45 LUNA DI CARTA. Film Studio Universal
18.47 THE VAMPIRE DIARIES II. Telefilm MYA
18.54 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION II.
Telefilm JOI
19.06 HELLBOY II - THE GOLDEN ARMY. Film
Premium Cinema
19.35 ENTERPRISE III. Telefilm STEEL
19.37 NATALE A CASTLEBURY HALL. Film Tv
MYA
19.48 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION III.
Telefilm JOI
20.25 ENTERPRISE III. Telefilm STEEL
20.40 INSIDE THE ACTORS STUDIO. Show Studio
Universal
20.43 THE MIDDLE I. Telefilm JOI
21.15 CATTIVISSIMO ME. Film Premium Cinema
21.15 LEVERAGE IV. Telefilm JOI
21.15 SHAMELESS I. Telefilm MYA
21.15 ROOKIE BLUE II. Telefilm STEEL
21.15 ELF. Film Studio Universal
22.05 THE BLACK DONNELLYS. Telefilm STEEL
22.08 V II. Telefilm JOI
22.13 SHAMELESS I. Telefilm MYA
22.59 CANI & GATTI: LA VENDETTA DI KITTY.
Film Premium Cinema
23.00 VIAGGIO NEL CINEMA AMERICANO. Show
Studio Universal
23.10 FAIRLY LEGAL I. Telefilm MYA
23.12 THE INTERPRETER. Film Studio Universal
23.13 LA FABBRICA DI CIOCCOLATO. Film JOI
23.55 IL MIO VICINO È BABBO NATALE. Film Tv
MYA
0.32 UN ALTRO MONDO. Film Premium Cinema
71
Corriere della Sera Sabato 24 Dicembre 2011 italia: 515249535254
Codice cliente:
72
Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254
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