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Incastrimetrici Vol. 1 A Cura Di Marco Borroni E Paolo Ornaghi - Indice E Tutte Le Presentazioni Degli Autori (meno Uno) E Qualche Composizione

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incastRIMEtrici

a cura di

Marco Borroni e Paolo Ornaghi

Milano 2006

Introduzione A cura di Marco Borroni e Paolo Ornaghi . . . . . . . . . . . . . .

7

incastRIMEtrici
LATO A SEZIONE POESIA
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Lorenzo A. P. Balducci aka La Valchiria Marco Borroni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giuseppe Caliceti (feat. Stefano Raspini) Guido Catalano . . . . . . . . . . . . . . . . . . Biagio Cepollaro . . . . . . . . . . . . . . . . . Vincenzo Costantino aka Chinaski . . . . . Marianna Culosi aka Mary Nicole . . . . Cristian D’Oria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nicola Frangione . . . . . . . . . . . . . . . . . Francesco Mazza . . . . . . . . . . . . . . . . . Massimo Morzetti aka Macs . . . . . . . . . Anna Orietti aka Stricnina . . . . . . . . . . Paolo Ornaghi aka Obi1 . . . . . . . . . . . . Icaro Ravasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Raffaella Turati aka Kamla . . . . . . . . . Lello Voce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Angelo Zabaglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 28 42 46 58 79 89 96 106 118 126 136 144 157 166 178 187

LATO B SEZIONE RAP
1 Ape . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Bassi Maestro (feat. Dj Zeta – Ape – Zampa) 3 Club Dogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Colle der Fomento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Mattia Colombo aka MattManent . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203 208 217 225 234

6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

Cor Veleno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Darkeemo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Datha . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Esa aka El Presidente . . . . . . . . . . . . . . FatherFab + Irix . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giorni Migliori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Gomez . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Jitsu Ken Tai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lady B. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mistaman . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Naghe (Emarcinati Crew) . . . . . . . . . . . . Nippon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Porno Mc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . RRP – Razza Ribelle Posse . . . . . . . . . . . . Sha One . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Snake (Banhana Sapiens) . . . . . . . . . . . . Spregiudicati (Jack the Smoker – Gomez – Bat – Kuno) 23 Torto O.G. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Turi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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243 248 255 259 264 274 279 284 290 299 304 310 314 319 324 330

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Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 355

Per ascoltare i brani sonori visita il sito www.follitrafogli.com

1

Lorenzo A.P.

BALDUCCI

L

orenzo A.P. Balducci nasce a Milano nel 1979, il 1° di aprile. Sostiene di aver messo mano alla propria prima opera letteraria all’età di cinque anni, tentando una “Storia Del Mondo”, illustrata dal padre. Il progetto venne presto accantonato, ma non è detto che sia condannato all’oblio eterno. Tuttavia, l’ingresso vero e proprio nel mondo della scrittura lo ha poco meno che adolescente, per tutti i motivi per i quali un adolescente può cominciare a scrivere. Produce furiosamente, consumando quaderni su quaderni. Decaduta la spinta delle turbe puberali, l’attività poetica non

aka

LA VALCHIRIA sembra aver dato segno di cedimenti strutturali, affinandosi anzi verso pennellate sempre più metafisiche, visionarie e graffianti quanto basta. Piuttosto critico verso la figura del “Poeta”, membro stabile del Viandante dalla sua costituzione, Balducci è sopravvissuto alla perdita totale dei capelli, un dimagrimento di circa quaranta chili, il passaggio dalla lira all’euro ed un paio di governi mal digeriti. Ad oggi pare conservarsi piuttosto bene.

– 17 –

LORENZO A.P .BALDUCCI AKA LA VALCHIRIA

Birra e sigarette

birra e sigarette, birra e sigarette birra e sigarette e birra e sigarette e birra sigarette birra birra sigarette morirò con una panza così birra sigarette birra sigarette birra sigarette e birra sigarette e birra sigarette e birra e birra e con le sigarette birra sigarette sigarette, sigarette sigabirra ho i denti gialli birra birra sigarette birra sigarette birra birra birra, birra birra e sigarette sigarette sigarette birra e birra, sigarette birra. sigarette. birra. sigarette. birra. sigarette. birra. sigarette. birra. sigarette. passo il tempo birra birra, sigarette sigarette ho un accendino bellissimo, bellissimo sigarette, sigarette, sigarette, birra birra birra birra. birra birra sigarette e birra metto il whiskey nella birra, è mia sigarette, birra. sigarette, birra. sigarette, birra. birra, birra, sigarette. sigarette, sigarette, sigarette i miei amici sono tutte persone felici, come me sigarette, birra. birra. birra. birra. birra. sigarette e birra birra e sigarette sigarette e birra birra e sigarette sigarette e birra, birra, sigarette.
– 23 –

2

Marco

BORRONI

utto ha inizio il giorno 11/11/1979. Inizialmente un bimbo spensierato e chiacchierone, Marco Borroni conosce alla tarda età di 5 anni il traumatico impatto con la massa entrando all’asilo. Nei successivi tre anni, prevale un palese rifiuto di inserimento nell’ambito scolastico che si

T

manifesta in nette prese di distanza da professori e compagni di classe. Quando ormai nessuno credeva più in una sua ripresa, improvvisamente a otto anni esplode in lui il desiderio di rivalsa, e da irremovibile introverso si trasforma in un irrefrenabile monello. È in questo modo che il suo cervello muove i primi inconsapevoli passi verso le rime e la poesia… Fino a 15 anni, la rima non era mai stata consi28

MARCO BORRONI derata una passione vera e propria, semmai uno spontaneo e divertente passatempo. Ma l’incontro al Liceo Zaccaria con il Prof. Davide Gatto, e il conseguente avvicinamento ai grandi classici della nostra tradizione letteraria, scuotono il suo animo in maniera irrecuperabile facendolo sentire in quei versi come a casa sua. Dunque, è in quella fase che crescono consapevolezza e dedizione alla materia, ma l’episodio più emozionante avverrà qualche anno dopo: siamo nel 1998, e Borroni si avvicina alle rime dei testi rap… per lui, semplicemente, poesia del terzo millennio! Ecco, quindi, che il destino sembra spianargli la strada del suo più genuino “brivido artistico” e in rapida successione l’incontro di persone fondamentali come il Prof. Paolo Giovannetti (che lo porterà a laurearsi alla IULM con una tesi proprio sui legami tra testi rap e testi di poesia contemporanea), Angelo Zabaglio, Gomez, Mary Nicole, Dj Agly, Porno Mc, Lady B., Esa, Bassi Maestro, Paolo Ornaghi + Gruppo Viandante e Arcipelago Edizioni sembra un’inevitabile conseguenza di tanto attaccamento a questa causa. Solo in tale prospettiva, quindi, si giustifica la stampa del suo primo libro Rime di Sfida. Rap e poesia nelle voci di strada e solo in tale prospettiva si può realmente comprendere il perché dell’Antologia incastRIMEtrici. Ha collaborato e collabora con dedizione nell’ambito delle produzioni audiovisive, riuscendo così ad unire al potere della parola il fascino delle immagini in movimento che lo tengono lontano da intermittenti crisi mistiche e attacchi di panico. Per ora, è tutto!

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SEZIONE POESIA

Rap, riflesso di poesia

Scusate, ma mi sia concesso il lusso di un flusso di parole senza nesso premesso e non permesso che nel complesso dell’ammasso di regole in cui mi trovo spesso il lasso di tempo che mi è concesso adesso rappresenta un ingresso nel mio ego più represso; e lo sguardo un po’ perplesso di un critico malmesso diviene la fonte del mio più intimo successo perché gli posso ricordare senz’infamia e senz’eccesso che la poesia non è mai un compromesso mentre il rap ne è un riflesso in quanto: Rap-porto Rap-presentativo di un Rap-ido linguaggio capace di Rap-ire
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MARCO BORRONI

Rap-sodicamente intere nuove generazioni in preda ad un Rap-tus per il Rap. Ringrazio per l’ascolto o pubblico sì colto saluto e poi mi volto un applauso a chi m’ha accolto!

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Giuseppe

CALICETI
(feat. STEFANO RASPINI)

IUSEPPE CALICETI vive a Reggio Emilia, dove lavora come insegnante elementare e organizzatore culturale. Fondatore di “Ricercare”, convegno letterario dedicato ai giovani scrittori italiani, è responsabile di “Baobab / Spazio Giovani Scritture”, il servizio del comune di Reggio Emilia dedicato a docenti e studenti interessati alla lettura e alla scrittura. Ha pubblicato diversi libri di poesia, tra cui “La ragazza ladra” (Edizioni TamTam, 1983), “Inserzioni a pagamento”, “Canto emiliano dei morti”, “Emilia Riden$” e “Opa pro nobis - Litania dei titoli azio42

G

nari” (Elytra, 1993, 1996, 1998, 2000 ) e “Ad alta voce. Poesie interattive” (Addicction Edizioni, 2002). In prosa ha pubblicato “Marocchino! Storie italiane di bambini stranieri” (E.L.Edizioni, 1994), “Rachid, un bambino arabo in Italia” (Einaudi Ragazzi, 1995), “Fonderia Italghisa” e “Battito animale” (Marsilio, 1996 e 2001). Sempre per Marsilio, con la raccolta di racconti del 2003 “Suini”, ha vinto il premio letterario nazionale “Elsa

GIUSEPPE CALICETI (FEAT. STEFANO RASPINI) Morante – L’Isola di Arturo”. Per bambini: “Cosa c’è che non va?” e “Ippolita, la bambina perfetta” (Arka Edizioni, Milano, 2005 e 2006; quest’ultimo è stato appena tradotto in finlandese). Ha curato insieme a Giulio Mozzi “Quello che ho da dirvi – Autoritratto delle ragazze e dei ragazzi italiani ” (Einaudi, 1998) e il libro “È da tanto che volevo dirti. I genitori italiani scrivono ai loro figli ” (Einaudi Stile Libero, 2003). Insieme a Nanni Balestrini e Renato Barilli, ha curato l’antologia “Narrative Invaders – Narratori di Ricercare 1993-1999 ” (Testo&Immagine, 2000). Dirige per le edizione Elytra di Ivano Burani la collana di ricerca letteraria “Ipermarket Emilia Nord”. Tiene corsi e laboratori di scrittura per adulti e bambini. Collabora a diversi quotidiani locali e nazionali. Sul giornale in rete www.emilianet.it pubblica ogni giorno il diario on line da cui è stato ricavato il libro “Pubblico/ Privato 0.1 – Diario on line dello scrittore inattivo” (Sironi editore, 2002). Nel 2004, sempre per Sironi, ha pubblicato “Il busto di Lenin”.

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SEZIONE POESIA

L’estintore - Poesia Rap
di Giuseppe Caliceti e Stefano Raspini

cos’è che ti nascondi cos’è che ti vuoi dire caduti tutti i ponti tra il credere e l’agire c’è molta confusione nel crederti diverso rifuggi le emozioni e datti per disperso e dì che ce ne hai messa in tutto questo tempo per farti la promessa di essere contento contento di che cosa di cosa non importa rimani pure in posa ancora un’altra volta cominciano poi gli altri a spendere di meno rubandosi le parti di un gioco ultraterreno un dio che si rivela che scopa controvoglia ci mostra la maniera di uscire dalla soglia ma un dio non ce l’abbiamo neppure nei fumetti ci infilano pian piano la cinghia dei costretti costretti a non sapere che cazzo ci conviene costretti a non volere piacere o non piacere è come l’IBM che usi come un fesso ma poi cazzo ti rende giocare con te stesso il segno zodiacale l’affinità elettiva la voglia maniacale di una vacanza estiva

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GIUSEPPE CALICETI (FEAT. STEFANO RASPINI)

e allora cosa giochi ma vale la candela? passare in mezzo ai fuochi che bruciano la tela la tela dei tuoi jeans dei jeans tutti tagliati lavàti con il gin di nuovo riciclati oggetti per oggetti persone per persone il parco un po’ per tutti un briciolo di sole di sole camuffato da crema crepapelle il modo ce l’han dato di uccidere il ribelle la dignità degli altri? che cazzo te ne frega! tirare fino a tardi iscriversi alla Lega per esserci senz’altro davanti al tuo miraggio diventi ancor più scaltro e spegni il tuo coraggio e allora cosa giochi? i giochi sono fatti i giorni sono pochi e poi cosa baratti è tutto spezzettato un uomo è una frontiera il carico avariato ma l’anima è intera ma dimmi cazzo tenti di prenderti sul serio i video sono spenti crollato il desiderio la maschera funziona l’elastico non tiene la mano si improvvisa ventosa per vedere cos’è che ti nascondi cos’è che ti vuoi dire caduti tutti i ponti tra il credere e l’agire c’è molta confusione nel crederti diverso rifuggi le emozioni e datti per disperso la furia ti comanda la notte ti assale il cuore ti rimanda a qualcosa che vale ed ecco l’estintore orgasmo di un momento al fuoco le intenzioni comincia il tormento

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Guido

CATALANO

uido Catalano nasce il 6/2/1971 a Torino dove si laurea in Lettere Moderne. Nel 2000 pubblica il suo primo libro I cani hanno sempre ragione (Edizioni SEEd). L’esigenza di divulgazione porta l’autore ad esibirsi in pubblico con spettacoli in cui miscela reading poetici e cabaret rivelando una naturale capacità di far ridere e commuovere allo stesso tempo. Nel 2003 pubblica il suo secondo libro: Sono un poeta, cara, che rivela un linguaggio diretto e aperto senza mediazioni e supervisioni culturali.

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Nel 2005 è il poeta ufficiale della trasmissione di MTV True Line. La sua poesia è arte libera, senza censure grammaticali o lessicali, un inno divertito all’amore e alla felicità. Nel 2006 pubblica con Gattico e Suzuki il CD di poesia e musica Sbronzi all’alba senza sigarette.

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GUIDO CATALANO

Peppeppe’

quando mi hanno detto che esiste un contratto di lavoro che si chiama Coprò io non ci ho mica creduto poi ho pensato: beh, dopo Coccoccò tutto è possibile ma non si poteva pensare a qualcosa di più simpatico, sfizioso, attraente ? Du Du Du Da Da Da ? Peppeppe’ ? che ne so Cu Fu ? Zan Zan Zan ? Funiculì Funiculà ? poi ho pensato che copròs in greco antico significa “sterco”, detta anche “merda” forse era intenzionale scusate

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Biagio

CEPOLLARO

iagio Cepollaro, nato a Napoli nel 1959, vive a Milano. Dopo un iniziale apprendistato (Le parole di Eliodora, Forlì,1984) presso la rivista Altri Termini di Napoli, diretta da F. Cavallo all’insegna del rinnovamento delle esperienze sperimentali degli anni ’70, si è dedicato, a partire dal 1985, alla stesura di una trilogia dal titolo De requie et Natura che lo ha impegnato fino al 1997. I primi due libri sono usciti nel 1993 (Scribeide, pref. di R. Luperini, Manni Ed.; Luna persciente, pref. di G. Guglielmi, Mancosu Ed.), il terzo, Fabrica, pref. di Giuliano Mesa, nel 2002, presso Zona Ed. 58

B

La trilogia è un ‘poema sulla natura’, sulla natura artificiale dei paesaggi metropolitani e dei molteplici linguaggi compresenti che l’attraversano, da quelli della tradizione letteraria, a quelli massmediali, dialettali e tecnologici. Ed è anche una domanda sul senso dell’esperienza individuale all’interno di questa ‘natura’. Negli stessi anni della stesura della trilogia, ha partecipato attivamente al dibattito letterario, come promotore del Gruppo 93 e come fondatore, con Mariano Baino e Lello

BIAGIO CEPOLLARO Voce, della rivista Baldus. È intervenuto in readings e convegni internazionali di poesia e suoi testi sono stati inclusi e tradotti in diverse antologie. È intervenuto con l’esposizione di un testo poetico in una sezione della XVII edizione della Triennale di Milano ed ha partecipato a varie trasmissioni radiofoniche (RAI-3 Suite; Radio Svizzera) e televisive (RAI 2, Serata contro i razzismi e RAI Educational, L’ombelico del mondo, La Storia, in Enciclopedia multimediale delle lettere, 2000). Su spartiti musicali di Giovanni Cospito ha eseguito suoi testi concertanti in performance per percussioni, soprano, voce, tape e live-electronic (Leonkart, Milano, 1996; Teatro Due di Parma, 1997). Con Nino Locatelli, Variazioni da Fabrica, lettura-concerto, Fondazione Mudima, Milano, 1997; con il sassofonista Louis Sclavis ha letto sue poesie a Procida, 2003. Ha inciso un suo testo all’interno di un brano musicale composto dal percussionista Filippo Monico, in Frammenti, Mitteleuropa Ensemble, Iktius, 1998. Dal 1997 si è relativamente appartato dal dibattito e dall’ambiente letterario, dando inizio ad una diversa fase del lavoro creativo, fortemente centrato sulla dimensione etica della poesia, di cui una prima testimonianza è costituita dal libro Emendamento dei guasti (1998-99), Mazzoli ed., 2001 e un più corposo ragguaglio, Versi Nuovi, con postfazione di Giuliano Mesa, è uscito nel 2004, presso Oedipus ed. Un libro di poesia rivolto ai ragazzi, La poesia: Vale, 2003, ha trovato una sua collocazione naturale sulla Rete. Nel 2004 ha raccolto, in ebook, una selezione di saggi Perché i poeti? (1986-2001). Nel 2005 ha raccolto alcune riflessioni in Blogpensieri, V supplemento a Poesia da fare Dal 2003 cura il sito www.cepollaro.it, dal 2003 al 2005 il blog Poesia da fare e i relativi Quaderni. Dal maggio 2005 il blog è diventato Rivista mensile on line in pdf , affiancando l’iniziativa Poesia Italiana E-book, avviata nel 2004: editoria elettronica di ristampe di poesia italiana tra gli anni ’70 e ’90 e inediti.

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SEZIONE POESIA

LUNA PERSCIENTE

I. MULTITUDO (Dell’ansia e dello Scriba)

ansiatamente viatico verbo strimpello mossa di lingua morso di dente scolpa accoltella compresso de stomaco flagello frazionatamente in parti in echi in giochi spuntellante in due in tre in trentatre fori fossi in medica in spedale in innocenza di pecora e di capra in colpetto sulla crapa pat-pat patteggiando col tempo che manca che allaga che alloga sia pur dicente sono che mi spinge e spaventa? che mi affanna? che mi perisce e in quale parte? in quanta? di noi perì soprattutto per la fretta e per darsi da fare per non supportare reggere travare per non travalicare stare restare di noi perì gran mole di cellule di toni di muscoli ci fu gran male gran sale gran sperdimento in giro solo franciose e franche pirimpacchi e stacchi e vomiti o detto altrimenti di noi sentì una piccola parte una morte piuttosto un dilagante specchio di morte

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Vincenzo

COSTANTINO

aka

1964. Cinico e sensibile, egocentrico e distaccato, alticcio e lucido, amabile e provocatorio. Poeta narratore ed interprete,

V

incenzo Costantino, detto Chinaski, nasce a Milano il 19 novembre

libera la poesia dai libri per regalarla al palco e alla voce. La poesia scritta gli va stretta e Chinaski ama invece raccontare in prima persona di fronte al pubblico e non ad ipotetici lettori. Ecco quindi che prende forma un vero e proprio spettacolo. Un monologo condot79

CHINASKI

SEZIONE POESIA to da un “quasi-attore” dotato di grande carisma e di una voce profonda e intrigante. Le sue parole così ben ordinate sulla carta, prendono vita diventando canzoni, arie, melodie legate al mondo musicale del jazz del blues e del rock. Così come sono vicini a questi mondi le tematiche quotidiane e minimali, i suoi personaggi sempre un po’ al margine che egli esalta trasformandoli nei veri protagonisti della vita. Ed egli sceglie di vivere proprio lì dove sta la vita, senza ipocrisie e mezze misure, dove dire quando si deve e tacere se non si è vissuto. Lo spettacolo di Chinaski è “condiviso” con il cantautore Folco Orselli. Insieme possiedono una vicinanza poetica, un amore per la notte, una lunga amicizia e forse anche qualche debito. Vincenzo Costantino ha collaborato con alcune testate giornalistiche della provincia (Lodi, L’Eco) e con alcune riviste letterarie e più specificatamente di poesia (Addictions, Erbafoglio...). Nel 1994 c’è l’incontro umano e letterario con Vinicio Capossela che porterà ad una intensa collaborazione. Nel 1997 sono insieme in un tour di readings dal titolo: “Accaniti nell’accolita (canzoni, racconti e poesie intorno a John Fante)”. Nel 1998 partecipa con successo per la rassegna Suoni e Visioni al tributo a Woody Guthrie. Nel 2000 pubblica, grazie alla filantropia di Luciano Murelli, “Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare!”, raccolta di poesie e storie brevi. Nel 2001 è tra gli ideatori e fondatori del gruppo musicalpoetico milanese Caravanserraglio, e da allora continua a leggere le sue poesie nei più disparati angoli d’Italia.

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VINCENZO COSTANTINO AKA CHINASKI

Una giornata in libreria

Tra i milioni di parole Tra i milioni di pensieri Emozioni e lacrime e sangue. Tra il sudore e i sogni Di fronti deturpate dal lavoro sbagliato. Tra le gocce di desiderio E le labbra dorate di una cassiera Tra i miei giocatori preferiti E le giovani speranze Che tali resteranno Tra l’asfalto e il cielo Tra l’America e il mondo Tra la Russia e la follia Tra questo, codesto e quello Tra poco sarà finita Tra il dire e il fare Tra me e Dio Vorrei dire che…. Ci sono anch’io!!

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7

Marianna

CULOSI

aka

MARY NICOLE tere con un senso compiuto ed è appassionata di black music e hard rock nello specifico. È invasa da cd, musicassette e vinili. In generale la sua stanza è piena di oggetti non identificati, odia gli spazi vuoti. Primo contatto con il rap grazie alle cassettine del cugino della Chiaretta da NY, con il grande Nas e 2Pac, e da Varese quelle di Public Enemy e Cypress Hill. Il rap italiano l’ha 89

arianna Nicoletta Culosi, meglio conosciuta come Mary Nicole. Nata a Cernusco S/N il 31/12/81 e cresciuta a Pioltello. Dopo il diploma turistico, ha da poco conseguito la laurea in Lingue e Letterature straniere, indirizzo letterario. Scrive da quando ha imparato a mettere insieme quattro let-

M

SEZIONE POESIA presa bene fin da subito con Sangue Misto, La Pina, Otierre, Area Cronica e Bassi Maestro. Delira per il Salento e per il suo sound, per i suoi libri di poesia tutti scarabocchiati e per i mini librini che può leggere in metro schiacciata tra la gente. Ha fatto diverse esperienze in campo poetico negli anni, tra cui la collaborazione al laboratorio poetico con i detenuti di San Vittore, e vinto alcuni concorsi. Si è auto prodotta un po’ di raccolte poetiche e poi Arcipelago Edizioni ha finalmente pubblicato nel 2004 Padparadshah. Rosa d’asfalto, con allegato il relativo cd da lei ideato.

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MARIANNA CULOSI AKA MARY NICOLE

ONDE SONORE

Utopia

Thomas More in Utopia lodò la ragione Con Platone fu ordine, disciplina e rigore. Per più secoli l’utopista soggiogò in silenzio sentivamo soltanto il sussurro amaro del vento. Alle soglie dell’era moderna vi fu Ghandi e la convivenza pacifica Ma in un attimo, un sol colpo, ci tolse la sua parola salvifica. Pure Cristo tra i miracoli voleva ergere un mondo migliore Su una croce morente perse sangue e fede, bestemmiando dolore. E se Martin Luther pronunciasse oggi I have a dream sembrerebbero parole perdute in un consciousness’ stream.

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SEZIONE POESIA

02/10/2005 Bali –Kamikaze
(Vedi il disco in uscita di Mary Nicole Il regno del terzo occhio)

Uomo che si fa esplodere alba morta sul nascere in tv brandelli di carne umana egli è un’ombra oscura in una misera tana mañana saran molti occhi freddi senza corpi da piangere solo oggetti, immagini e tormento furioso a spargere. Sono fanciulli inesperti, ordigni di pelle coperti, in folle odio dispersi. Spalancano occhi imbambolati, stringendo in mano i dollari – con la vita – guadagnati.

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8

Cristian

D’ORIA

ristian D’Oria, nasce a Milano il 21 marzo 1980. Fedele sostenitore di musica e poesia e di tutto ciò che non l’ha mai tradito. E’ nel Viandante da circa un anno. Compone testi poetici e canzoni dal tema universale e psicologico mescolando follia in ciò che è razionale, trasformando pensieri in parole che prendono forma, trasportate

C

dalla corrente passionale della musica. Nasce con il rock (60/70) e sfoggia un’energia che muove i monti col potere del verbo, una capacità pianistica simile a un Jerry Lee Lewis passato da Recanati in periodo leopardiano. Nonostante la sua stretta parentela artistica e filosofica con Jim Morrison, è ancora vivo…

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CRISTIAN D’ORIA

Contro natura

Gran dio urlante nel vento della notte Anch’io muoio per te Ti vedo riflesso sul mio specchio E sento che ogni cosa è dentro me Gran dio urlante nel silenzio della notte Un legno ho spezzato Una pietra ho sollevato E con sollievo inaspettato Lì ti ho ritrovato. Abbietti discorsi turbano la mia serenità e così cerco di sovrastare la tua stupida morale è inutile disubbidire la legge della vita il forte sopravvive mentre il debole muore False, retrogradi etiche e morali distruggeranno la tua estemporanea natura ma no che non può esistere nessun genere di compassione nella vita sai chi vince? Vince il migliore.

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Nicola

FRANGIONE

icola Frangione è nato a Forenza (PZ), Italy, nel 1953. (Vive e lavora a Monza). Dal 1972 artista interdisciplinare e sperimentatore di varie tecniche artistiche: arti visive, grafica editoriale, musica e poesia sonora, regia video e teatro, poesia visiva e Mail Art. Ha partecipato a numero-

N

se mostre e festival Internazionali di Poesia Visiva e Performances. Ha pubblicato e prodotto edizioni di libri-d’arte, libri-oggetto: dal 1975 rivista di poesia Armadio e Officina – 1977 il libro Osservazioni critiche sulla funzione del nervo ottico nella semiotica dell’arte – 1979 il libro The relativity of language as the enigma of art – 1980 Zen and Art e Snapshot - 1987

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NICOLA FRANGIONE Madame et Theatre – dal 1987 al 1995 ha diretto con Luigi Bianco la rivista di dinamiche culturali Harta e Osaon spazio artistico multimediale di Milano – dal 1996 direzione di coordinamento delle edizioni Harta Performing sulla performing arts italiana. La sua ricerca nel campo musicale e della Poesia-Sonora ha visto la pubblicazione di dischi e cd: 1983 Mail Music l.p. – 1985 Italic Environments l.p. edizioni Armadio Officina – 1997 il cd “Radio Art” – 1999 il cd. “Rapporti orali e trasversalità sonore”. Suoi lavori sonori sono stati trasmessi da radio nazionali in: Olanda, Svezia, Spagna, USA, Giappone, Canada e da RAI uno e RAI tre in Italia. Come regista video, suoi lavori sono stati trasmessi in rassegne e programmi televisivi dal 1985 al 1995: Film Maker di Milano – U-TAPE centro video di Ferrara – Video Festival di Tokio – Art video-festival di Stoccolma – CMU di Madrid – Festival Arnhem in Olanda – Tele+3 Italia ecc. Con performances e teatropoesia partecipa a numerose rassegne e festival internazionali. Tra gli ultimi suoi lavori attualmente itineranti si segnala: Percorsi attraverso percorsi, Italic Environments, Allitterazioni Sonore. Dal 2003 è Direttore Artistico del Festival Internazionale ARTACTION di Monza.

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SEZIONE POESIA

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NICOLA FRANGIONE

Introduzione nomade

Poesia nomade di giorno in giorno attraverso la quotidianità geografica dello spostamento la poesia fantastica e corporale dei viaggiatori che tracciano performances durante le soste intellegibile forma esperienza potenziale e sensoriale come una sosta il contenuto della poetica cittadino d’utopia il poeta se non abita più che i luoghi di transito e resta legato al centro del suo ambiente nel mezzo anche questa sosta sarà un giallo notturno fenomenica idea di progressivo materiale intuitivo probabilizzando fini e polarizzando interessi con l’autentica corrispondenza questo è giallo notturno la tua notte-sosta dopocena la formazione di una categoria di atti potenziale esperienza sensoriale e materiale progresso intuitivo una quantità variabile chiamata qualità del presente proporzione di passato e futuro il formato ideale è una idea formale e la poetica recepisce e trasmette la tua evoluzione attitudinale la tua poesia inconscia l’ideale formato della comunicazione sarà la poetica dell’azione autenticità in funzione per una poesia totale
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Francesco

MAZZA

rancesco Mazza ha la stessa età di Cassano, Gilardino e Kakà. È alto un metro e settantaquattro e ha un peso forma di sessantacinque chilogrammi.

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In seguito a complesse vicende è diventato, giovanissimo, autore di programmi televisivi, attività che svolge tuttora. La sua prima raccolta di poesie, Demoni e Maestri, è in uscita con questo stesso editore. Il suo hobby è mettere foto strane nelle autobiografie.

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FRANCESCO MAZZA

La compagnia della canna

La compagnia della canna cavalcava ormai da giorni. Frocio figlio di Fattuman stringeva in pugno il Sacro Joint, capace di mandare in fattanza eterna qualsiasi creatura vivente tramite un solo tiro. Andava distrutto al più presto: il suo potere avrebbe corrotto tutta la razza umana, desiderosa di una nuova droga capace di risolvere in un attimo ogni problema. Atroci lotte e nuove crociate avrebbero così insanguinato il mondo, dalla Terra D’Erbalotto fino al lontano Oceano Enfisemico. Ma all’improvviso, proprio sulla cima del Monte Fatto, Pippino figlio di Pippo’DiBrutto strappò il Sacro Joint dalle mani di Frocio figlio di Fattuman e aspirò a pieni polmoni. Svenne, e perdendo l’equilibrio cadde insieme al Sacro Joint nel ventre del Monte Fatto. Ancora una volta, l’umanità era salva.

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Massimo

MORZETTI

aka

MACS organizzatore e realizzatore di immagini per eventi culturali, rassegne cinematografiche e concerti. È stato membro di più gruppi musicali ed ha inciso due demo CD. Ora è membro del Viandante (www.vian dante.com), gruppo poetico itinerante della capitale meneghina e dedica le sue energie scrivendo poesia, musica e realizzando cortometraggi. Vive, scrive e sogna a Milano.

assimo Morzetti nasce a Brescia il 10 dicembre 1973. Studia canto fin da piccolo ed una volta fatto capolino nell’adolescenza inizia a scrivere poesie e testi per canzoni. Recita a teatro per qualche anno ed è membro fondatore dell’Associazione Culturale Laboratoire Unisverse nella sua città dove ha il ruolo di

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MASSIMO MORZETTI AKA MACS

Amore

Amore si scrive con cinque lettere: una parola media, un nome che suona bene. Amore si trova dappertutto, basta chiedere e te ne danno uno, magari te lo regalano se compri tante altre cose. “Le faccio provare un po’ d’Amore, vuole?” Così ti chiedono nei supermercati, ti rincorrono quasi poi tu li guardi male e loro lasciano perdere, tanto lo stipendio arriva uguale. Le nonne dicono sempre “ai miei tempi, l’amore c’era solo una volta l’anno, a Natale magari” o qualcosa del genere oggi ce l’hanno tutti, anche due o tre. Io ne ho uno vecchio e lo tengo da conto, ogni tanto lo tiro fuori,
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SEZIONE POESIA

lo guardo e così mi fa compagnia. Però non ci sono più gli Amori di una volta.

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Anna

ORIETTI

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STRICNINA E m i l i a Romagna ed in Spagna, dedicandosi allo studio dei dipinti, della città, del vino, della movida e della buona cucina. Milita nel Gruppo del Viandante. Al momento si arrabatta per vivere e scrivere in quel di Milano. Ha sempre nell’armadio una valigia pronta all’uso..

tricnina, per il secolo Anna Orietti, nasce e cresce nella verde Brianza. Dalla rosea età della ragione cerca disperatamente di scapparne, trovando a volte vie di fuga decisamente interessanti. Vive per un po’di tempo in

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ANNA ORIETTI AKA STRICNINA

Bogart

Ti cerco Nel buio della notte e nel chiarore del mare Sei nella forza del mio cuore Nella volontà delle mie mani Nel ritmo alternato del mio pensiero Sei la parte più vera di me alla quale non posso mentire Il riparo da tutti i miei mali La più dolce delle malattie Tra mille domande Sei la risposta perfetta.

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Paolo

ORNAGHI
aolo Ornaghi (Milano 1973) acceso sostenitore di un ritorno della poesia ad ogni strato sociale, è attivo come poeta di performance e organizzatore d’eventi culturali. È fondatore e coautore di un’interessante rivista web di cultura che fa capo al gruppo di poeti performativi del Viandante : www.viandante.com. Ha pubblicato tre plaquette per l’indipendente Aglae Edizioni e altrettante per le edizioni artistiche Pulcinoelefante, diversi suoi testi poetici e di narrativa appaiono in rete, alcuni racconti ed interventi sono stati pubblicati da riviste e dai quaderni culturali Arrogare editi da Einaudi. Nel mese di gennaio 2005 esce per Arcipelago Edizioni, Annidi-

P

aka

Danni, una raccolta poetica d-annata. Il libro è arricchito dall’avvallo di quello che viene considerato l’ultimo dei grandi poeti italiani: Alda Merini. Ha all’attivo diverse direzioni artistiche di rassegne di poesia e contaminazione artistica oltre a più di 100 reading personali e di gruppo, acustici ed elettrici, multimediali, slam e jam poetry che l’ hanno visto passare dai salotti letterari ai centri sociali (Villa Reale Monza 2004 Art action,

OBI 1

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PAOLO ORNAGHI AKA OBI 1 Monologhiamo, festival del monologo Melegnano 2005, Castello di Rivara Tributo a Rimbaud, Torino 2005, Leonkavallo, Deposito Bulk…) dalle rassegne rock ai teatri (teatro Blu, teatro Greco, teatro Verdi Milano, festival Frontiere 1999) dalle gallerie d’arte ai festival d’artisti di strada . Ha collaborato a trasmissioni radiofoniche (Carta di Riso – Radio Rai due, Il Risveglio della città – Radio Lifegate). Ha scritto e interpretato un’opera teatrale e realizzato video musicali e cortometraggi. Ha ricevuto diversi premi e menzioni d’onore a concorsi poetici. Vive e lavora tra Milano e la Brianza insegnando Filosofia, Karate ed arte terapia ai disabili.

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SEZIONE POESIA

Cane e gatto

Schianto nel cuore della notte ribalto il tremito riapro il vizio mai chiuso non si sopisce mai la rabbia. Splende la mente assente Cosciente di creare Trambusto nelle coperte Rigurgitano ferite aperte Non si placa mai il dolore E scrocchia il cervello e produce rumore. Fracasso con scasso Nell’anima offesa La sfida è riaperta non temo difesa. Produce sconquasso la notte Mi succhia e salassa Le ossa già rotte. La notte trapassa Diventa mattino Preghiere che implorano aiuto divino. Là dentro nel letto disfatto Delitti incompiuti e tentato misfatto. La notte, la notte, la notte tradisce La penna sul foglio il rancore guarisce Ma è troppo pesante la rabbia Fa compiere errori e tinge con nebbia La mente
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PAOLO ORNAGHI AKA OBI 1

La mente che mai mente Neppure nel guado che produce l’alba Neppure nel bieco timore Non mente la mente nel dare l’amore. L’amore dei versi non scritti Tutti i miei doveri, tutti i tuoi diritti L’insonnia li prende e li frulla La penna con rime trastulla Le vuote serate sniffate Le notti ballate, le bocche baciate La penna si beffa L’insonnia m’inceppa Lo schianto produce lo scritto Questo è il mio rifugio, questo è un mio diritto. Ti sfido a giocare col fuoco o schianto diletto Nemico nel letto T’invito a spostar la montagna O donna focosa che non sei compagna Tutti i miei pensieri si avvolgono a te Tutte le mie forze convergono in te Tutte le notti in cui hai lenito il tremito Tutti i momenti in cui hai nutrito il fremito Tutte le volte che mi hai lasciato a guardare Tutte le volte a sperare, a pagare Con cancri rapaci laggiù nella pancia Viaggiando al tuo interno col membro che aggancia. Mi hai detto parole Ti ho scritto pensieri Rifletto su quelle Mi perdo nel ieri. La penna lenisce in dolore La notte puttana riapre il fragore
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SEZIONE POESIA

Dov’è la tua voce che mi chiama amore? È nelle tue mani mangiate? È nelle parole celate? O è forse nei dubbi che generan schianto Oppur nei ricordi che chiaman rimpianto? Rispondi micina Un cane ti veglia Accanto alla soglia di Saffo Rispondi felino Un cane ti ringhia Ha voglia di nebbia E sbraita con graffi Attendendo il mattino.

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Icaro

RAVASI

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caro Ravasi fa parte di quella generazione (Kerouac, Gregory Corso, etc.) della sperimentazione “on the road”, e ricava da questa esperienza l’idea di una ricerca poetica del tutto originale. Con la sua poesia stradale fonde letteratura e arte figurativa, rapisce le parole, le frasi e le destruttura per affidar loro un significato spontaneo e primordiale. Se poesia, come suggerisce Salvatore Quasimodo, è rifare

l’uomo, Ravasi, personaggio storico della Brera notturna, arricchisce con la sua poetica quella parte di Milano divenuta unicamente un tempio di mercanti. La sua arte autentica, magica e vera si oppone alla mercificazione e si configura come il reale specchio della Brera storica delle avanguardie.

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SEZIONE POESIA

Il Nulla della parola

Siamo solo situazioni di tempo. Alberi della sostanza, putrefatte parole invisibili e… il Nulla! Espresso in me che ci sta se potere s’anima in me! se la tua indecisione alla vita mi riduce così, o senso precluso ad ognuno, senso che stiracchi l’amore qua e là tra minuti ed ore infinite, sapendo che poi, ad ognuno non importa vestirti, svelarti. Siamo situazioni di vita, sostanze incognite e paure. Espressioni, salvaguardie costanti (inconsapevoli) d’anime, priorità di una medusa del cuore che è la circostanza di vita del Nulla del nome.

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Raffaella

TURATI

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affaella “Kamla” Turati, nasce nel 1977, una buona annata per il Chianti e per la diossina (che le scorre copiosa nelle vene). Scrive dei suoi drammi esistenziali fin dall’adolescenza e, purtroppo, continua a farlo ancora oggi! Amante delle imprese impossibili, si è dedicata negli ultimi anni allo studio di lingue discutibili o morte da secoli; la stessa perversione mentale l’ha portata in viaggio in luoghi remoti che hanno ispirato la sua vita e la sua opera, come l’India e Porto Marghera. Componente del gruppo poetico Il Viandante, con lo pseudonimo di Kamla, intrattiene il

aka

KAMLA pubblico di Milano e dintorni con reading e performance poetico – musicali. Per la casa editrice autogestita del Viandante, la Aglae Edizioni, è uscita nel marzo 2005 la sua prima raccolta dal titolo “…Sospesa”. Definisce le sue poesie “paillettes poetiche”, piccole luci che brillano sul fondo di un universo personale cupo, ma sempre con un tocco di femminilità leggiadra!

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RAFFAELLA TURATI AKA KAMLA

Sciolta

SCIOLTA nulla mi tange sbaglio di continuo i pezzi si disperdono non mi raccolgo più sbando di continuo SCIOLTA nulla mi tange ma se mi tange… - PIANTI GRIDA SUSSURRI AMORE ! – vita . Vita La vita è un’Emergenza Ci hai mai pensato? Le grandi imprese covano all’ombra del timore delle piccole cose : l’orrore della Quotidianità la vera grande Paura - un’emergenza continua .

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SEZIONE POESIA

SCIOLTA nulla mi tange le perle costano lacrime che non sei disposto a versare, e il sale mi decompone e nulla più mi tange quando il Finto Rivoluzionario prende le armi: la bambina se n’è andata, ormai. Decisamente, SCIOLTA .

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Lello

VOCE

ello Voce è nato a Napoli nel 1957. Vive e lavora a Treviso. Poeta, scrittore e performer, è stato tra i fondatori del Gruppo 93 e del semestrale letterario «Baldus». Ha pubblicato nel 1985 Singin’ Napoli cantare (Ripostes ed.), nel 1992 (Musa!) (libro + audio cassetta, Mancosu ed.) e nel 1996 I segni i suoni le cose (libro + CD Audio, Manni ed.). Del 1999 è il suo primo romanzo Eroina (Transeuropa ed.). Il suo secondo testo di prosa, Cucarachas, interamente scritto in diretta Internet sul sito www.raisatzoom.it, è uscito nel 2002 per DeriveApprodi. Il suo penultimo volume di versi, Farfalle da combattimento, comprendente un CD

L

Audio con sue letture e musiche di Paolo Fresu e Frank Nemola e illustrato da sei disegni di Silvio Merlino è stato pubblicato nella collana InVersi diretta da Aldo Nove, presso Bompiani (1999). Sui testi di quest’ultima silloge, accoppiati alle musiche di Frank Nemola ha pubblicato il suo nuovo CD, Fast Blood, [MRF5 edizioni musicali, distribuito da SELF]a cui hanno collaborato anche i musicisti Paolo Fresu, Michael Gross, Luigi Cinque e Luca Sanzò.

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LELLO VOCE Ha per primo introdotto in Italia il Poetry Slam ed è stato il primo EmCee ad organizzare e a condurre un Poetry Slam internazionale con poeti di ben sette lingue diverse (Romapoesia, 2002, Big Torino 2002) Nel 2000, con Nanni Balestrini, Paolo Fabbri, e Sergio Spina è stato autore del programma Tv L’ombelico del Mondo (Rai Educational - Rai 3 - Rai1) in onda da ottobre dello stesso anno. Ha organizzato svariate rassegne e meeting di cultura e di poesia. E’ stato il coordinatore artistico del Festival Internazionale “Venezia Poesia”, diretto da Nanni Balestrini nel 1996. Sempre nel 1996 ha collaborato con l’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo del Brasile all’organizzazione dello spazio Italia alla XIV Biennale del Libro, la più importante manifestazione libraria del Sud America. Per conto dell’UNESCO è stato Project leader e Direttore artistico del Festival Internazionale di Rap e cultura Hip Hop “VERONA RAP” (1998). Ha curato come Direttore artistico l’edizione 2001, 2002, 2003 e 2004 del Festival Internazionale di Roma «romapoesia» e il Primo Festival di Poesia Italiana in Giappone (Tokyo, 2001 - sempre in collaborazione con Nanni Balestrini e Luigi Cinque). Dal 2005 è il Direttore artistico del Festival Intaernazionale di poesia di Monfalcone (GO) - “Absolute Poetry”. Collabora con le pagine culturali de L’Unità, è editorialista del Giornale di Sardegna del mensile Kult. Collabora da tempo con l’Atelier del Mare (Tusa) di Antonio Presti alla realizzazione del ‘Progetto Librino-Terzocchio’ come consulente letterario e curatore artistico. Ha fatto parte della Cooperativa Theleme, con la quale ha realizzato molteplici mostre d’arte e progetti di comunicazione industriale e sul territorio, tra cui tre schede telefoniche della Telecom Italia dedicate alla poesia, una serie di “tazzine d’arte” di noti poeti che “Theleme” ha progettato per conto della Illy Caffé e una cartolina pubblicitaria di supporto al Progetto “Città e Prostituzione” sviluppato dal Comune di Mestre / Venezia. Per una + dettagliata biobibliografia si consulti sito: www.lellovoce.it

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SEZIONE POESIA

Rap di fine secolo [e millennio] (o di G. M. Hopkins) è meglio morire che perdere la vita Frei Tito de Alencar Lima

fine finalmente finita fine fissato flusso di flutti feroci a finis-mondo a finis-terra a finis-tempo fibula finta e fine fetta-fibroma frutta friabile e frugale filo e fiore fretta fugace fine fra fini fine fra feste fine fra folti boschi d’inganni e utopie e terrori che vagano tra il ponte e il fondo della stiva del mondo col fumaiolo in stelle e feste e fuochi e fumi verso il cielo e la prua a contro-mare che taglia tempo e millennio e scorcia l’orizzonte con l’universo in bonaccia e le galassie in espansione con moto ondoso e calmo e le luci accese nel salone e quelli sul ponte di passeggiata poi che salutavano coi fazzoletti bianchi gli altri a terra le frotte di morti rimasti a riva e la musica era jazz ovviamente musica da ballo a tacchi alti per correre fino alla Rivoluzione alla prua dove c’è la bandiera e vedere solo mare davanti a sé polena-Potemkin dell’avvenire
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LELLO VOCE

protagonista proletario e rosso di rabbia io che di falce e martello il mondo già costello Nelle nevi sfreccia Scagliando all’indietro il porto Il Deutschland, di Domenica, e il cielo già s’infeccia Perché l’aria è infinita e senza conforto E il mare silice schiumascaglia, nero-dorsuto al soffio regolare, Stabile da EstNordEst, nel quadrante maledetto, il vento sorto; Neve irta e bianca-fiammante tutt’attorta in turbinare Vortica verso gli abissi di sole vedove dove di padri e figli non c’è traccia due guerre due mondiali intendo e una mondializzazione che è pure peggio dico per quelli della stiva e i primi spazzati dal ponte a colpi d’onda finanziaria dopo onda finanziaria col mare delle valute a forza sette-otto e strani figuri italo-americani che si aggirano nei corridoi e nel salone e in sala macchine e fino al timone al radar con bottiglie e bottiglie di whisky di contrabbando strette sotto i pastrani inseguiti a sirene spiegate da alcolizzati in divisa che deràpano-àpano sul cassero e sgommano a proravia ma ce n’erano a milioni poi acquattati dietro trincee e barricate da Parigi a Stalingrado studenti e filosofi e soldati e intellettuali e imboscati contro il Reich e la società porca e borghese nella tundra innevata e al sole dei boulevard e a Berlino poi gruppi sparuti ma armati e a Roma sui tetti i tiratori scelti tutti tesi a centrare raffica dopo raffica il cadavere accosciato nel bagagliaio rosso che pulsa ad ogni pallottola come di nuova
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vita poi la vite spietata che gira e stringe ogni nostro respiro col fumo nero della stiva E poi quanto al conforto del cuore, Il basso-capezzoluto terra-brancicato grigio Si libra, i cieli blu-ghiandaia il fulgore Di uno screziato e scorticato maggio! Azzurra-palpitante e canuta-iridescente altezza; o notte ancor più alta Con fuoco tintinnante e la Via Lattea falena dal morbido piumaggio Qual è il cielo del desiderio a tua sembranza Il tesoro mai visto di cui nessuno - nemmeno per sentito dire - immagina lo splendore? e tanto per cominciare uno sparo un semplice sparo a Sarajevo poi esplosioni in serie raffiche e sordi boati a poppavia e a Milano, Brescia, Bologna e sui treni squarciati giù nella stiva e c’è chi giura d’averne visto uno di ferroviere volare fuori dalle finestre del salone spinto in mare da un pulotto col cognome da terrone e c’è chi giura d’aver visto quello stesso pulotto ucciso dal fuoco amico di sbarramento d’insabbiamento e trincee sul Grappa sin sulla cima innevata dell’albero maestro e ad Anzio e ad Ostia a Napoli e tanto per proseguire coi cavalli lanciati alla carica sul ponte di terza la tromba di Bava Beccaris che squilla repressione e Tambroni dalla sala radio dirige le ondate dei celerini che spazzano il quadrato fin sotto a Valle Giulia calpestando Alice i suoi specchi e il walk-man e ustascia cetnici che corrono nei corridoi a caccia di scalpi indiani di scalpi metropolitani da offrire poi in sacrificio a questo secolo così breve da stare tutto in una
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poesia tanto breve da mozzare lì il millennio tanto breve da stare tutto in un solo gulag «C’è chi mi trova spada qualcuno Invece la flangia e la rotaia; fiamma Zanna, o flutto» la Morte batte sul tamburo e le tempeste strombazzano la sua fama. Ma noi sogniamo di essere radicati nella terra - Polvere! Carne cade accanto a noi, noi, benché il nostro fiore abbia la stessa trama, Ondeggiamo col prato, dimentichiamo che lì è dovere Dell’aspra falce d’acquattarsi e che verrà il vomere bruno. dico dei tempi quando Pasolini era un ricchione Balestrini un terrorista dico del tempo che fascisti ne incontravi sempre troppi alla porta della cabina al bar in sala macchine e qualcuno pure al timone nè si prendeva poi nessuno tutti scappati sotto La Moneda a dar man forte ai cugini americani a far fuori lo zio di una nota scrittrice lo zio cileno e comunista o a tagliar le mani a cantanti-conoscenti musici-fiancheggiatori pre-fujimori a internare lavoratori a sorvolare Viña del Mar radenti mitraglia tra i denti per la libertà dico del tempo che a Piazza Statuto masse di operaimassa incontrollabili a ondate dentro e fuori dalla piazza e dal sottoponte disperse con le jeep della Fiat col manganello con le pistole della Beretta coi frutti del lavoro e dell’operosità ricostruttiva e resistenziale e loro o almeno i loro figli e io con loro a Roma a buttar giù dal càssero il sindacalista in capo e poi inseguiti da celerini e operai-massa coi lacrimogeni e le chiavi inglesi e noi sporti fuori bordo a vomitare per il mal di mare ma la nave lei accelera
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accelera altro che contestare Uno si precipitò giù dal sartiame per salvare Le folli-dolci-donne di sotto L’uomo abile-ardito con la vita una corda a circondare Fu scagliato sino alla morte d’un sol botto Nonostante il suo petto-corazzata e i fasci di forza: Poterono vederlo per ore spinto sopra e sotto Attraverso lo sfrangiato vello di spuma. Cosa poteva fare contro l’annodarsi di fontane d’aria lo scalciare delle onde il loro diluviare? c’erano un po’ tutti chi sul ponte di comando chi nella stiva o spuntando dai boccaporti ismo su ismo pop e cubisti orfani orfici e orfani avanguardisti espressionisti e surrealisti e tanti e tanti quelli rimasti in terza a filo d’acqua tutti che protestano che ti svolazzano accanto come mosche sul naso del cocchiere patafisici e petrarchisti figurativi e poveri astrattisti e dodecafonici e grunge tecno e pulp e istrioni e pagliacci ed eroi organici alle masse e le masse che nemmeno lo sanno che si telenovellizzano in vena e godono del nulla ma c’è un mare un oceano sconfinato da dada a dada c’è un sargasso un triangolo imbermudato c’è il sudore di un secolo tutto polverizzato in bit fatto silicio e memoria attiva c’è un video lungo cent’anni tutto sulle nostre povere rètine bruciate irretite tutto da vedere a costo di tener su le palpebre con stuzzicadenti fino alla feccia impressionante di queste nostre rovine sfavillanti del latex steso sul disastro delle falle che squarciano lo scafo sul vibrore frenetico che scuote la nave sul sibilo acuto delle macchine a scoppio
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LELLO VOCE

Ed io la mia mano baciando Fino alle stelle, al bello-frantumato Stellato, fuori di sé espandendo; Bagliore, gloria del tuonato; Baciando la mia mano fino all’occidente di-susinascreziato Poiché, sebbene egli sia sotto dello splendore e della meraviglia del mondo, Il suo mistero deve essere in-tensionato, forzato Perché lo saluto nei giorni in cui lo incontro e benedico quando lo comprendo è stato come schianto soffice ed acqueo come cascata gelatinosa di marmellata e idee appiccicose come lebbra mentre lo scafo ruotava e li ho visti uno dopo l’altro cadere senza essere colpiti fottuti epidemia dopo epidemia infettati definitivamente da questa fine fredda e strisciante e poi si sono visti in fila incatenati sfilare gli ultimi irriducibili che pesi scontavano i loro sogni e loro violenza e si sono visti i profeti montati sull’albero maestro urlare che tutto va bene tutto va bene va bene va bene mentre la chiglia singhiozza e incrina mentre il ghiaccio possente ed aguzzo apre le connessure e sono tutti lì in cabina che si guardano il loro naufragio in tivvù mentre sul ponte di comando si mangia e si beve e si cercano giovani donne esperte in lingue straniere e neo-schiavi per servire in tavola mentre che ormai le scosse sono troppe mentre son tutti lì che provano a cambiar canale a cambiar destino a cambiare moglie figli e lavoro a cambiare idea a pensare che in fondo con tutta quella nebbia lì fuori è meglio morir dentro al caldo come ratti sazi ruttando
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SEZIONE POESIA

La Speranza grigi crini mostrava La Speranza aveva messo il lutto Scavata dalle lacrime che l’angoscia sbranava La Speranza da dodici ore aveva abbandonato tutto E atroce un crepuscolo serrava un giorno addolorato Senza soccorso, solo faro e fuoco che splendevano dappertutto E infine vite furono strappate al ponte spazzato E alle sartie si aggrapparono nell’aria orribile che rovinava come un colpo che c’ha colto al diaframma come un colpo stolto che c’ha morto un colpo solo per finire la Cagol un colpo solo per non soffrire più sempre meglio che i brandelli di pelle sparsi sotto il traliccio sempre meglio del calcio di un fucile un colpo per svuotarci la scatola cranica e inzepparla di merendine sofficine di telefonini dietetici di terze quarte quinte case e la sicurezza vuoi mettere la sicurezza un colpo solo mentre la prua ormai inabissa e gorgoglia e c’è chi fa mercato nero di scialuppe e salvagente e c’è gente c’è gente che mente come vive e vive come mente anche ora mentre nuota a stracciafiato e congela in flutti color fine-millennio come un colpo sordo che dice chiaro che del Vietnam chi vuoi che si ricordi più e del Chiapas chi vuoi che si ricorderà e non c’è trucco non c’è inganno non c’è beffa non c’è danno una semplice fine d’anno qui sul Deutschland qui per un crack uno strike e ora che la nave non c’è più che resta solo il mulinello che sprofonda noi diamogli la paga e che sia finita: è ora che sappiano che è meglio morire che perdere la vita.

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Angelo

ZABAGLIO

ngelo Zabaglio nasce nel 1979 a Latina. Autore del romanzo “Ed ora cominciamo” (Prospettiva Editrice); “Storie brutali” (Ed. Il Foglio); “Il figlio in Bruno” (Ed. Il Foglio) e della raccolta poetica “Non tutti i dubbi sono di plastica” (Arcipelago Edizioni). Autore di sceneggiature per cortometraggi, tra le quali ”Il principiante” (Miglior soggetto ScriviRomaGiovani Premio Solinas). Curatore della sezione

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sceneggiature presso la Mithril Production. Ha creato e montato numerosi video-arte. Compone musica elettronica, con lo pseudonimo ”Vertigo”. Autore del corto teatrale “Le associazioni delle idee”. Ha partecipato a numerosi reading letterari e vinto vari Poetry Slam. Collabora con il collettivo punkulturale Anonima Scrittori e con i Folli Tra Fogli di Milano. Sito ufficiale: www.angelozabaglio.it

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La tecnologia combinata con la pornografia sono le armi del demonio affinché si realizzi la completa libertà sessuale nel lasso di tempo di undici generazioni e questo ne è un simbolico fallico esempio esplicativo

un bruco brucava la donna tesseva la cinghia cinghiava il cinghiale cinghiava la forbice tagliava la risata schiavizzava il sorriso liberava il pianto piantava nanina nannana la rava e la fava Questa nenia canticchiava con un refolo di voce il principe dalla chioma rossa il principe a cavallo del suo cavallo ordinò a sui schiavi di abolire i possessivi da quel giorno i servi del principe tentarono il suicidio in ripetute occasioni tra le quali in battesimo del figlio del principe il principe era in realtà amante della madre una vecchia regina dal crine d’oro le sue mammelle esplosero di piacere alla notizia del parto ma si fece un Aulin e tutto trascorse nitidamente intanto nella sua stanza il re meditava vendetta “quella sgualdrina di mio figlio ora sarà padre”
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ANGELO ZABAGLIO

e detto ciò andò su tutte le furie bevendo caffè la vera realtà era che il principe era amante del padre un vecchio re dalla chioma azzurra il re galoppava ancora reggendosi il parrucchino azzurro cloppete cloppete coloppete cloppete arriva al castello del principe dalla chioma rossa la serva rispose alla domanda del padre “figlio è in camera da letto” “chi mi brama a quest’ora” chiese il principe dalla chioma rossa “è padre, il re del paese dei gianicoli” il re si stupì di tale linguaggio antipossessivo ed entrò la vera realtà vera era però che il re in realtà era la regina travestita “come hai potuto tradirmi con quella sgualdrina” disse la regina ancora travestita da marito “volevo un erede degno di nota” e si levò il trucco facendo piangere così il principe “mi tradivi con mio marito, il dubbio è saldo dinanzi tale scena” e ordinò al servo di arrecarle un’ampolla ed un pugnale si fece arachiri e l’ampolla venne inutilizzata il principe bevve il sangue dalla pancia e svenne che sapeva che la vista del sangue lo faceva svenire il servo all’intrasatta trasette e vidette la fine della scena proprio quando partirono gli applausi la luce in sala tornò e il servo maledì il padrone che lo aveva fatto arrivare tardi a teatro

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SEZIONE POESIA

Intendo cosa intendi senza fraintendimenti

“La tua compagna fedele effettua tradimenti! È chiaro come pasta capitana sopra i denti! Lo vede anche un non vedente che ha due amanti! Mi richiedi consiglio imminente: importante è che lei sia sorridente!” “Ma come faccio a vederla sorridente, se lei con me non fa niente?!” “Parlando sessualmente?” “Non solamente sessualmente!” ”Non solamente sessualmente?!” “Non solamente sessualmente!” “Cosa intendi per non solamente sessualmente?” “Intendo non solamente sessualmente” “Ti avrei incoraggiato se mi avessi detto solamente sessualmente, ma mi dici non solamente sessualmente e il tutto risulta un po’ pesante!” “Come anguria che riposa sopra petalo di rosa” “Povero petalo, povera rosa” “Beata l’anguria che riposa” “Basta parlare di angurie e di rose” “Cosa?!” “Basta parlare di angurie e di rose” “Parliam di mimose” “Cosa?!” “Parliamo dei sosia” “Ossia?”
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ANGELO ZABAGLIO

“Ossia: hai mai incontrato per caso il tuo sosia?” “Lo vedo ogni giorno, si spoglia, si lava, ma poi guardo bene: è lo specchio di casa!” “Battuta spiritosa” “Conosci la storia del Papa e del NO?” “Si” “Conosci la storia del Credo e del boh?” “No, raccontala un po’!” “C’è il Credo che canta ogni giorno alle nove, il Boh gli risponde di farla finita, il Credo gli dice che non può tacere, il Boh per ripicca gli taglia due dita. Il Credo ora crede di avere otto dita, il Boh soddisfatto si fa una risata. La storia finisce col Credo mozzato e il Boh che felice si gusta un gelato” “Bella! Bella veramente bella! Bella!” “Grazie!Grazie veramente grazie! Grazie!” “Ma bella veramente, piena di complicazioni!” “Ma grazie veramente, ho preso spunto dal Decamerone” Il nuovo deodorante Borotalco senza alcool ti garantisce un’efficace e prolungata protezione. Il fascino irresistibile di uno spot televisivo, con una rima facile giungo al verso conclusivo.

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LATO B SEZIONE RAP

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APE

N

asce artisticamente nel 1996 come componente del gruppo Trilamda, formazione con cui calpesta i primi palchi della provincia milanese e confeziona demotape sino alla pubblicazione del mini cd “Dichiari amari divari” nel gennaio del 2000. Nel 2002, chiusa l’esperienza con il gruppo, matura la decisione di ricominciare come

solista con la realizzazione dell’ep “A domani” un cd di sei pezzi che gode di buon successo e riconferma le potenzialità dell’artista dopo un anno di silenzio. Successiva alla realizzazione dell’ep è la partecipazione alla compilation “Da bomb” prodotta dal circolo degli artisti di Roma e all’album “Classe 73” dell’artista milanese Bassi Maestro. Nel gennaio del 2004 è il turno di “Venticinque”, esordio sulla

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SEZIONE RAP lunga distanza. Il lavoro si avvale della collaborazione di numerosi produttori e mc’s vicini all’artista e si caratterizza per la varietà delle atmosfere presenti che oscillano da momenti di chiara introspezione ad altri dal sapore autobiografico. Il disco riceve una buona accoglienza dal pubblico e dalla stampa di settore e viene apprezzato per la qualità dei contenuti affrontati distanti dai comuni stereotipi del rap odierno. Successive all’uscita dell’album le partecipazioni alla compilation “Street flava vol. 2” prodotta dal network radiofonico Rin e all’album “Redneck olimpics” del produttore americano Kutmasta Kurt oltre ai numerosi featuring nei dischi di altri rapper lombardi. A diciotto mesi dall’uscita dell’album d’esordio arriva “Generazione di sconvolti” seconda prova sulla lunga distanza dell’artista milanese pubblicata dall’etichetta Vibrarecords, da tempo punto di riferimento per la discografia hip hop in italia. Un rinnovato team di produttori e rapper consentono la riuscita di un album che pur suonando molto omogeneo, vive di momenti e sonorità diverse tra loro. Atmosfere più classiche si alternano con soluzioni musicali alternative frutto dell’ottimo rapporto di collaborazione creatosi con tutti i produttori coinvolti. Alle macchine sfilano: Kup, Hakeem, Mondo Marcio, Jack the Smoker, Gasto e Bassi Maestro. Al microfono si alternano Kuno, Bassi Maestro e i componenti della Crew Rinascenza, personaggi noti e attivi da tempo nel panorama hip hop italiano. L’album è disponibile dal 29 giugno 2005 in tutti i negozi di dischi. Cercatelo ai seguenti indirizzi: www.vibrarecords.com www.self.it www.saifam.com Management: Area di contagio: www.areadicontagio.com [email protected]

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APE

Ne parlerò con te
M. Vergani

Ne parlerò con te faccia a faccia il giorno che avremo più tempo ci chiariremo e capiremo insieme qual è il senso non credo nei vicari e nel profumo dell’incenso non credo a cerimonie o a ricorrenze che non sento mi parlano di esempi vecchi antichi di millenni vorrebbero applicarli come modus operandi ai tempi odierni senza fare i conti con la gente che in media allarga le vedute oltre il loro orizzonte ci parlano del sesso come piaga da sconfiggere che il vero amore è solo per Nostro Signore e ci si deve dare solo dopo assolti tutti i sacramenti non importa ciò che provi ciò che vuoi quello che senti ci fan sentire schiavi del peccato senza un credo quando ci salviam la vita indossando un preservativo quando ci tuteliamo per non fotterci il futuro dando al mondo una creatura che nessuno poi vuole davvero tutto così poco chiaro, tutto così amaro in virtù dell’amore eterno legalizzano un inferno quotidiano fatto di dolori e senso di rimorso per non sentirsi in colpa andando a chiedere un divorzio
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SEZIONE RAP

Rit. Discuteremo delle volte in cui mi assisti di quanto copri i miei rischi di quanto conti poco per me il nome che utilizzi di quanto sia sbagliato dipingerti differente a secondo che sia oriente o occidente mi dirai se è per sempre o se è solo l’illusione di un credente qual è la tua intenzione qual è il tuo culto più coerente qual è la tua visione e che opinione hai della gente che mente seminando illusioni e finte credenze Discuteremo delle tue seconde scelte i loro istinti da pedofili hanno ipnotizzato il mondo con atteggiamenti ipocriti hanno rovinato il sogno di bambini troppo fragili incapaci di combattere con gli incubi ci parlano degli inferi condannano i peccati capitali benedicono i misfatti di politici i cui mali si trasforman nei problemi che affliggono ogni nazione cui poi puntualmente cercan di trovare una soluzione raccontan di tuo figlio dei suoi guai i suoi discepoli i sacrifici, i nemici, il vero amore per i deboli parole vuote certo cariche di immagini alternate alle ospitate nei salotti dei reality perfino cuore impavido ha investito qualche dollaro per regalarci un Cristo imbastito in formato Holliwood chissà che pensi tu mentre sputtanano il tuo primogenito trasformandolo in icona per il pubblico il tuo uomo in Terra cerca di arginarla ’sta crociata
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APE

ma qui l’odio è troppo vivo la follia si è radicata è lotta armata tu osservi chiudi gli occhi e pensi a come è combinata la tua mandria fattasi cruda e spietata Rit. Discuteremo delle volte in cui mi assisti di quanto copri i miei rischi di quanto conti poco per me il nome che utilizzi di quanto sia sbagliato dipingerti differente a secondo che sia oriente o occidente mi dirai se è per sempre o se è solo l’illusione di un credente qual è la tua intenzione qual è il tuo culto più coerente qual è la tua visione e che opinione hai della gente che mente seminando illusioni e finte credenze

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BASSI MAESTRO
(feat. DJ ZETA – ZAMPA – APE)

B

assi Maestro (aka Busdeez aka CockDizul) nasce come Dj a metà degli anni ’80 ma è solo all’inizio dei ’90 che i suoi primi demo vedono la luce. “Furia solista” e “Bastian contrario” (1992/93) prodotti e realizzati da Bassi lo portano ad esporsi nella scena nazionale e a prendere i primi contatti. Di lì a poco la nascita di Mixmen

Connection, parte del nucleo originale del gruppo Otierre, assieme a Dj Vigor, Esa e Davo; vengono prodotti alcuni tra i primi mixtape che la memoria storica ricordi. Sempre per Mixmen esce nel 1996 il primo album indipendente di Bassi, “Contro gli estimatori” (da poco ristampato) e nello stesso anno si solidifica la collaborazione con Dj Zeta, anche Dj e produttore del gruppo “Codice Rosso” di Verona. Nel ’96 nasce Sano business ad opera

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BASSI MAESTRO dei due, con lo scopo di promuovere e distribuire materiale Hip Hop indipendente (il primo EP “The micragnous” risale al 97). Nel ’97 inizia anche la stabile e prolifica collaborazione col gruppo CdB (Cricca dei Balordi) che diventa parte integrante del team. Grazie alla neonata etichetta Area Cronica, Bassi prosegue il suo percorso ufficiale sfornando prima “Foto di gruppo” (1998) e poi “Classico” (2000). Le collaborazioni con Area Cronica sono molteplici (Lyricalz, Leftside, Sottotono, etc..) e nel frattempo Sanobusiness mantiene vivo l’aspetto più underground della distribuzione. Gli album successivi vengono autoprodotti per SB (“Rapper italiano” 2001, e “Background” 2002) mentre il sodalizio dell’etichetta Vibrarecords con Saifam Group permette l’uscita ufficiale dei due album successivi, “Classe 73” (2003) e “L’ultimo testimone” (2004). Bassi prosegue tutt’ora l’attività di dj e produttore e gestisce un proprio studio di registrazione a Milano, la “Fortezza delle Scienze”.

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SEZIONE RAP

Giorni matti
Bassi feat. Ape e Zampa

(Bassi Maestro) Hey! Da tempo ho smesso di chiedermi il perché certe cose accadono certe coscienze non si lavano cos’è un mondo magico? Lo sa Dio se vorrei una pausa lascio l’auto sulla strada e me ne vado come Michael Douglas che la gente che c’ho dietro è messa ancora peggio mi volto, li guardo in faccia, lo leggo proteggo, sono il difensore della squadra, la vita paga? Mi ci sono comprato un radar.. Se mi rifiuto scopro che ha un altro odore lo stesso menù ma un sapore peggiore gli stessi tabù che fanno dell’Italia un mondo a sé mi fanno preferire i falafel ai bignè (lo so!) c’ho la testa nei mondi dei conti di scadenze di lavoro che scavalcano i ponti c’ho la vacanza in una stanza

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BASSI MAESTRO

mi basta? onde e profumi di campagna in una cassa questo è il destino che ho in fresco cresco ma non accetto le sorprese da tergo ed ho un concetto: mai perdere le staffe (mai uomo!) come un ragazzo innamorato con la testa sulle spalle... Rit.

(Ape) Vivo la vita coi miei squarci momenti in cui forse non dovrei starci mi godo gli stralci di prospettive senza entrarci puoi farci l’abitudine oppure lasciarci puntando altri lidi altri percorsi su cui buttarti non farti illusioni sul da farsi è ridicolo scontarsi in ’sto mondo in cui è impossibile orientarsi può darsi sia già ora di rassegnarsi finora c’è ancora chi ha speranze su cui aggrapparsi giorno per giorno vita sempre più aggressiva ti chiama a rapporto stroncando ogni tua alternativa di colpo mi accorgo di tutti gli anni passati dei pochi risultati concreti e di tutti i giorni buttati la mia apatia regredisce in malattia mina la mia autonomia mescolando la follia alla nostalgia è un blues che dà visioni come John Nash un mix di intuizioni realtà concrete e strani flashback senza certezze movenze grezze rifiuto d’acchito di perdermi ’ste trame spesse
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SEZIONE RAP

senza risposte per gli enigmi possibili rimango qui a lottare a tu per tu con i miei limiti... Rit.

(Zampa) Hey Bax, sai cosa ti dico? sto mondo sta colando a picco l’amore ha perso la battaglia ed è fuggito lo vedi da te l’astio che c’è dall’ansia allo stress non può salvarci neanche Superman! (perché!) è un giorno di follia ordinaria per strada chi spara chi sclera chi infama e chi bara è una realtà troppo avara e chiunque se la vive impara che la bontà è la merce più rara ed ogni cane sai che mira lo stesso vuole fama e successo cerca chiavi d’accesso adesso, che mi ritrovo oppresso non riesco più a trovare un nesso e sopra un beat mi confesso devo cercare di restare un po’ più lucido, bro! non affogare in questo mare troppo trucido, no! al costo di sembrare stupido proverò da subito ad indagare su quello che dubito! nana! Siamo rimasti quattro gatti
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BASSI MAESTRO

tra mille ratti a far saltare i vostri patti giriamo ancora tra gli anfratti persi tra gli sbatti prigionieri di ’sti giorni matti...

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CLUB DOGO

lub Dogo. Milano, Italia. Il gruppo è formato dal produttore Donjoe e dai rapper Guè Pequeno & La Furia, cresciuti a contatto con la cultura di strada dai primi anni ’90. Nel 2003 autoproducono il loro primo album “Mi Fist”, che diventa velocemente un classico nella scena europea e scala le classifiche della musica indipendente. Dopo

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varie uscite underground tra cui il mix-tape di culto “Pmc vs Club Dogo”, la band è impegnata in un tour senza sosta (circa 150 date) in alcuni dei più importanti locali live italiani, club, squat, manifestazioni sociali, festival e come esclusivo opening act di importanti artisti stranieri (Ghostface Killah, Gangstarr per citarne alcuni). Senza un’etichetta major il gruppo ha consolidato specialmente nel nord una forte ed

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SEZIONE RAP eterogenea fan-base, quasi unica per una band rap italiana. Lo stile musicale combina l’esplosiva e versatile produzione di Donjoe (che non a caso collabora con artisti stranieri, come Grand Agent di Philadelphia, con cui produce un cd) al liricismo eversivo degli mc’s, con uno stile a metà tra slang e poesia, una ricerca linguistica e di immagini, e un “flow”, il modo di rappare, ormai unico. Allo stato attuale oltre a promuovere i nuovi componenti di quello che è un collettivo di artisti sempre più grande (Vincenzo, Marracash), il gruppo ha realizzato il nuovo album Penna capitale, conquistando diversi spazi nei media.

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CLUB DOGO

Sangue e filigrana

(Il Guercio) Non è l’amore a far girare il mondo ma il cash fondo, macchiato di rosso profondo fiumi di lacrime e sangue nei mari di denari liquidi formulo pensieri scomodi lo scenario è nero china società assassina se faccio certa benzina finanzio l’eroina il direttore arrotonda con bombe e armi il monsignore ricicla sporchi risparmi missili cercano petrolio info manipolata fittizia giustizia personalizzata per gli infami che ingrassano tasca il tempo è denaro il mondo va veloce come a Nascar leggo opinioni fallaci vedo neo-fasci a schiere sono il cancro al seno del loro pensiero brucio bandiere come può essere tutto permesso? Dio non esiste e il mio pianeta è il cesso dell’universo. Rit. (×2): Sangue, infamia, sporca filigrana il mondo gira in tondo grazie ai figli di puttana per il contante vai fuori come Frusciante e cresce il marcio sull’atlante.

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SEZIONE RAP

(Vincenzo “Aken” da via Anfossi) Chiudo gli occhi e spengo il mondo a stento depongo fatti come contratti esposti poiché leggo che l’uomo è vittima dei vizi passato da pagarne dazi ad assegnarne prezzi cane fiuta filigrana Vincenzo da via Anfossi vivo una scelta obbligata tra “pover’uomo” ed “uomo d’onore” muovo soldi alla ricerca del puro potere dietro al suono sordo di un cane tra vite piene di euro-lire ed eroina in vene la scelta è vita e la vita è scritta negli occhi di chi la vive coca e cash in una stretta di mano a Milano la notte è un film muto una lotta di sguardi che ne intreccia il tessuto video ripresa di un occhio vitreo odio soffocato nella stretta di un pugno mentre piovono accuse di menti ottuse sputa sentenze mass media vivono con sdegno per il silenzio dei colpevoli questa morte del cigno. Rit. (× 2) Sangue, infamia, sporca filigrana il mondo gira in tondo grazie ai figli di puttana per il contante vai fuori come Frusciante e cresce il marcio sull’atlante. (Jake la Furia) M’han detto che il cash è straordinario se l’onorario è messo in palio spesso i cristiani vanno all’ossario il calvario per il possesso rende un frà diverso va come un crocifisso se messo al contrario
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CLUB DOGO

la gente vuole sognare, il denaro è il suo peyote il mondo è il carro, le ruote sono le banconote ma senza money le strade restano vuote ogni uomo ha una sua canzone ma i soldi sono le loro strofe salti nel buio tipo bunjee, sali che piangi la filigrana in mano brucia le falangi, e tu signor nessuno arrotondi col fumo conti la grana da solo, ma passi giorni a digiuno guardi il mondo cambiare come Matrix segni chi è sotto con lapis ma intanto i polmoni li riempi gratis sai che i soldi tradiscono i loro amanti e muori impiccato sotto la corda dei tuoi contanti. Rit. (× 2) Sangue, infamia, sporca filigrana il mondo gira in tondo grazie ai figli di puttana per il contante vai fuori come Frusciante e cresce il marcio sull’atlante

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COLLE DER FOMENTO

olle Der Fomento nasce a Roma nel 1994 dall’incontro di Masito e Danno, due giovani rapper capitolini con Ice One, figura chiave dell’old school italiana, attivo dai primi anni ’80 come breaker, writer, dj, rapper e beatmaker. I tre iniziano a lavorare in studio e pubblicano il brano “Sopra il Colle” sulla compilation “Rap o Rap” (Irma

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Records, 1994) cominciando una serrata attività di live, prima a Roma e poi in Italia, imponendosi come nuovo fenomeno nella scena hip hop accanto a grandi nomi già affermati del calibro di Sangue Misto, Frankie Hi Nrg, Otr e Articolo 31. Il nome del Colle comincia a girare, la scena parla di questo gruppo che viene da Roma e che fa un rap hardcore con un attitudine tipicamente “romanesca”, mischiando i Cypress Hill agli

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SEZIONE RAP stornelli romani, inventando metriche e stili elaborati senza però rinunciare al contenuto dei testi. Nel 1996 sfornano il loro primo album “Odio Pieno” (Irma Records) che riceve ottimi risultati in termini di critica, di pubblico e di vendite e che diventerà in futuro un “classico” del rap italiano. Il Colle comincia a collaborare con molti dei più noti artisti hip hop italiani (OTR, La Pina, Kaos e altri..) e diventa a tutti gli effetti un nome di punta, imponendosi come una delle migliori realtà live del momento; i brani “Non ci sto con la testa”, “Quello che ti do” e “Solo Hardcore” vengono spinti da numerose radio nazionali, prima su tutte Radio Deejay che affiderà al gruppo nel 1997 la sigla di “One-Two One-Two”, storico programma radiofonico che vedrà numerosissime volte gli stessi Colle come ospiti e co-conduttori. Nel 1997 i Colle Der Fomento sono candidati al PIM come miglior gruppo emergente e suonano accanto ai Fugees sul palco del primo Hip Hop Village, manifestazione rap di portata nazionale organizzata da Radio Deejay per tre anni consecutivi. Nel 1999 esce il secondo album “Scienza Doppia H” (Virgin/Mandibola records), un disco che rappresenta sia un punto di svolta che un punto di rottura. Il disco è meno “romanesco” del primo, le sonorità sono più aperte e i testi sono più maturi e riflessivi e presentano una forte rivendicazione di amore nei confronti dell’hip hop vissuto sulla propria pelle. I due video estratti dall’album, “Vita” e “Il Cielo Su Roma” restano per parecchi mesi nella programmazione di Tmc2 e Mtv diventando delle vere e proprie hit undeground facendo atterrare i Colle al Roxy Bar di Red Ronnie su Tmc2 e nella cucina di Andrea Pezzi a Kitchen su Mtv. Nel 1999 la collaborazione con Ice One si esaurisce, entra ufficialmente nella formazione Dj Baro e il gruppo decide di concentrarsi esclusivamente in una serrata attività di concerti in giro per l’Italia e l’Europa (Amsterdam e Atene come supporto agli Assalti Frontali), limitando l’attività discografica ad alcune collaborazioni con altri artisti. Nonostante l’assenza dal mercato discografico il Colle Der Fomento non smette di essere uno dei nomi più richiesti nelle maggiori manifestazioni musicali, e suona affianco a gruppi internazionali del calibro di De La Soul, Jeru The Damaja, Wu

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COLLE

DER

FOMENTO zione. Oltre a Mr Phil il nuovo disco vede come produttori Squarta, Shocca, Turi, Little Tony Negri e i Colle stessi. A Settembre 2005, dopo tanta attesa esce il singolo autoprodotto “Più forte delle bombe”, contenente 3 tracce inedite più un remix, che anticipa il nuovo album in uscita nella prima metà del 2006.

Tang Clan, Dj Craze, Dj A Track e altri. Nel 2004 il Colle viene invitato al Teatro Strheler di Milano dal sindaco di Roma Walter Veltroni per suonare il brano “Il Cielo Su Roma” all’interno dell’appuntamento “Roma incontra Milano” come rappresentante della cultura capitolina. Nel 2005 il gruppo decide di rientrare in studio insieme al beatmaker Mr Phil per registrare il terzo disco, attualmente in fase di lavora-

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SEZIONE RAP

Vita

Un tale si sveglia la mattina, ogni mattina è vivere, si guarda nello specchio ma non sa più ridere, c’è chi nasce figlio di puttana e chi ci diventa, per chi la vita parte a sessanta e per chi finisce a trenta, pensa attentamente mentre guarda intorno, vive nel mezzo mai in alto mai in fondo, in fondo vivere è capire ciò che raccogli chi non fa mosse pur di non fare sbagli, chi se la scopa a bestia per dimostrare a se stesso chi l’ha scordata in cambio del successo e dentro a un cesso acchitta du strisce e se la tira finisce pe annacce a rota pur de sta’ sempre a duemila, vita bella la vita che viene e va, qualcuno fa finta che non sia sua questa vita qua, ma la vita conosce i suoi figli, combattono mentre altri scappano come conigli. Scegli fra chi spinge e chi va avanti perché gli altri spingono, chi sta sveglio quando tutti gli altri dormono, chi pe vive spigne il fumo senza mai fumasselo, chi vivendo se lo fuma senza mai pagasselo, c’è chi c’è rimasto sotto e non sa che è stato, chi guarda indietro chi indietro non c’ha mai guardato, vive la vita dall’’esterno, gioca col fuoco perché mi dice tanto qua è già un inferno, il tale torna a casa la sera, tv già accesa, chiude gli occhi perché sa che qua non c’è resa, comincia a mangiare si sente stressato e la mattina dopo si sveglia sempre più incazzato.

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COLLE

DER

FOMENTO

Rit. Eccoci siamo venuti per poco perché per poco si va come satelliti sulla città catalizziamo l’energia partendo dalla realtà. Eccoci siamo venuti per poco perché per poco si va come satelliti sulla città catalizziamo l’energia partendo dalla realtà. Vita. La gente cosa ne sa ne sa niente, l’assaggia soltanto la guarda passando distante, chi pensa troppo prima di agire, chi resta nel suo posto chi sa sempre quello che deve fare, niente di tutto questo è vita per un massiccio che sa qual è il significato di sfida continua, come chi sfida la vita per niente, chi non la vive realmente, si ritrova sempre più distante da qui, fino alla fine solo un passo passa così, per ogni sfizio uno screzio, vivilo mo’ vive con me in questo testo, resta con me questa energia ad ogni costo, come un fiume che rompe gli argini scrivo sensazioni su un suono che racconta immagini, l’unico spiraglio in mezzo a cose futili l’unica cosa che salva me e i miei simili nei momenti difficili. Eccoci siamo più forti di prima, l’asfalto che ho intorno è sempre quello di Roma, la gente che passa non sa come suona, io resto così perché è così che funziona, la mia di vita spesso è più parole che fatti, a volte più risultati che inutili progetti, paga la vita in fretta come il taxi, esci dal taxi paga la vita per i vizi, bella zi soltanto un punto di vista diverso dal tuo soltanto questo sorpassa qualcosa che manca che noi prenderemo, se non la troveremo qui cercheremo. Rit. Eccoci siamo venuti per poco perché per poco si va come satelliti sulla città catalizziamo l’energia partendo dalla realtà. Eccoci siamo venuti per poco perché per poco si va

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SEZIONE RAP

come satelliti sulla città catalizziamo l’energia partendo dalla realtà. Vita. Eccoci ecco chi vive la vita così la catalizza dentro attimi, eccoci siamo noi che passiamo dal peggio al meglio siamo noi che ricominciamo più forti, più forti di prima, domani saremo più forti di ora, di ora in ora perché è la vita che scorre, il prossimo passo lo puoi soltanto supporre

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Mattia

COLOMBO

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resciuto in un paese della Brianza, comincia ad appassionarsi all’hip-hop verso gli 11 anni di età, grazie ai maggiori artisti italiani e statunistensi della cosiddetta “Golden Age”. Non ancora quindicenne mette le prime rime su carta, ma la mancanza di persone con cui condividere questa passione e l’impossibilità di raggiungere i luoghi di maggior fermento lo costringono ad un isolamento forzato per i primi anni. Quando la possibilità di effettuare spostamenti diventa realtà, comincia a presenziare agli open-mic e alle jam della Lombardia e proprio grazie a questo allaccia i rapporti con DB e Mike. Assieme unicamente al primo si mette al lavoro per dare alla luce un disco, mentre con entrambi inizia a condurre “Streetbeat”, programma hip-hop/r&b in onda

aka

sulle frequen- MATTMANENT ze di una piccola radio del milanese. Due colpi in canna, due centri: nell’aprile 2005 l’EP “Dedalo”, disco capace di fondere rap e poesia, approda sulla scena nazionale ed ottiene un gran numero di consensi, mentre Streetbeat si evolve fino a diventare la miglior trasmissione underground italiana, diffusa senza limiti tramite www.streetbeat.it . “Resto al lavoro anche quando nessuno rimane…”: la sostanza di MattManent è questa.

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MATTIA COLOMBO

AKA

MATTMANENT

Briciole di mondo

In partenza anche stavolta, piedi fuori dalla porta sui visi le grinze di mesi tesi si rilassano in sorrisi distesi verso motori a ingranaggi che san di ruggine la notte smonta e passa il nero a un cielo scuro fuliggine. Il mio sguardo punta fisso in alto occhi a telescopio cercan stracci di stralci color cobalto, già troppa acqua sullo stelo un guaglione sta aspettando il sole ma lui è imprigionato dietro un telo… Il fresco delle 7 annienta cariche, il sonno è un maglione che tiene caldo a cui ora rimbocco le maniche, sottobraccio l’aria della mia realtà seduce coi suoi sapori ma passa il cucchiaio a metà: ad ogni uomo una bavaglia ma la vita è uno stilista dittatore e stabilisce lei la taglia tra chi si tratta bene, fisso al bar alla mattina e chi ha lo stomaco che brontola e fissa le torte in vetrina… Rit. Nato con due occhi a galleria che hanno binari per i sogni qui ne passano convogli ma alla fine come va? il pane della vita se lo gode qualche ingordo e quelli come noi prendono briciole di mondo…
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SEZIONE RAP

I soldi che ritiri e che ti conti nelle sere piano piano si fan piani ma alla fine come va? il pane della vita se lo gode qualche ingordo e quelli come noi prendono briciole di mondo… Di raggi neanche l’ombra mentre maciniamo miglia, “Sotto…sopra!/ destra…alza!/ scusa…ancora…?!” accende anche il miraggio di un minimo che migliora e l’abitudine di altri ora è la nostra meraviglia… Facce da bimbi alla vigilia di Natale e sperare di scartare un bel regalo è naturale se no, cosa può dare luce in volto a contadini che mangiano meno per dar semi al prossimo raccolto? La fronte che trasuda sogni la si asciuga coi panni concessi dalla vita cruda e i suoi bisogni mentre nel fondo di cantine di pensieri perdon gocce i rubinetti di botti di desideri, in superficie noi ne siamo coscienti, non piangiamo, pensiamo a ciò che di buono ci aspettiamo vediamo risorse sommerse da un mare di forse… …e facciam corse per strapparle alla deriva degli eventi Rit: Nato con due occhi a galleria che hanno binari per i sogni qui ne passano convogli ma alla fine come va? il pane della vita se lo gode qualche ingordo e quelli come noi prendono briciole di mondo… I soldi che ritiri e che ti conti nelle sere piano piano si fan piani ma alla fine come va? il pane della vita se lo gode qualche ingordo e quelli come noi prendono briciole di mondo…
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MATTIA COLOMBO

AKA

MATTMANENT

Dieci lettere di password, mettiam “SEMPLICITÀ”, domanda di riserva: “CHE SI FA?”…ci si accontenta, fra’… Tante gioie supposte van poste nelle sacche poi riposte nelle zone nascoste… Un po’ lo sguardo è sul presente, un po’ già altrove tra buoni avvistamenti e qualche goccia che ripiove, prospettive da tracciarsi in alti e bassi le classifico al momento come passi di fasi di prassi… Scelte obbligate in programmi privi di opzioni e voglia di montagne russe ora che mancano attrazioni, vorrei cambiare tempo, posto, regole ma abbiamo scelto questo copione e firmato con l’indelebile, perciò nessuno fa a nessuno il muso duro, anzi, si sorride assieme brindando per il futuro pur sempre conoscendo che i sogni che abbiamo fuori vanno espressi sulla coda di stelle cadenti minori… Rit: Nato con due occhi a galleria che hanno binari per i sogni qui ne passano convogli ma alla fine come va? il pane della vita se lo gode qualche ingordo e quelli come noi prendono briciole di mondo… I soldi che ritiri e che ti conti nelle sere piano piano si fan piani ma alla fine come va? il pane della vita se lo gode qualche ingordo e quelli come noi prendono briciole di mondo…

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COR VELENO

iamo a Roma sul finire degli anni ’80: Primo e Grandi Numeri, rispettivamente classe ’76 e ’75, (e Squarta che è del ’77, ma arriva più avanti..), sono due ragazzi che si avvicinano al mondo dell’Hip Hop con la curiosità e l’entusiasmo di chi ha appena avuto un colpo di fulmine. Il duo si dedica attivamente alla composizione di rime già fin dal 1990 ma la

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consapevolezza di poter fare rap a livello più alto arriva intorno al 1993, quando il nome Cor Veleno comincia a circolare nel circuito musicale alternativo italiano. Il loro sound è influenzato di volta in volta da diversi generi musicali, acid jazz – punk e reggae per esempio – e il battesimo ufficiale sul palcoscenico avviene durante lo “Zulu Party ’93” al Palladium di Roma. Le loro esibizioni live si perfezionano e il loro raggio d’azione si allarga dai centri sociali di Roma e din-

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SEZIONE RAP torni a tutto il territorio nazionale, al pari di altri nomi come Sangue Misto, Frankie Hi NRG, Taverna Ottavo Colle, Ice One. Nel 1995 collaborano per qualche tempo con Ice One per la produzione musicale e, dopo aver calcato gli stessi palchi per alcuni anni, stringono rapporti con Piotta e Squarta entrando a far parte del collettivo Robba Coatta, che di lì a poco stampa “La banda Der Trucido”. L’anno seguente scrivono insieme al Piotta “Incompatibile”, brano in memoria dell’amico comune Giaime, che prima esce come singolo e poi viene inserito nell’album d’esordio di Piotta “Comunque vada sarà un successo”. La bravura e la fama dei Cor Veleno cresce, tanto che nel 1999 vengono chiamati ad aprire i concerti di alcuni mostri sacri del rap made in USA come Wu Tang Clan e De La Soul, inoltre partecipano al Supercafone Summer Tour e allargano il loro repertorio musicale con l’ep “Sotto Assedio”. Non mancano anche le esperienze col mondo di celluloide: nel 2000 i Cor Veleno prendono parte alle riprese e alla colonna sonora del film “Zora La Vampira”, in cui inseriscono il brano inedito “In Crescita”, e nel 2002 realizzano il brano “Ultimo Stadio” per la soundtrack del film omonimo. Sempre nel 2002 viene ristampato per Antibemusic l’album “Rock’n’Roll”, pubblicato con successo l’anno precedente. Nel 2004 viene pubblicato “Heavy Metal”, una delle migliori produzioni dell’anno. Nello stesso periodo vincono il Premio Mc Giaime 2004 per le categorie miglior testo con “Un mestiere qualunque” e miglior brano con “Le Guardie, i Pompieri e l’Ambulanza”. Nel 2005 arriva “Bomboclat”, un disco firmato da Primo e Squarta, e la chiamata dell’entourage di 50 Cent, che vuole i Cor Veleno per aprire i concerti italiani del celebre rapper d’oltreoceano. Subito dopo 50 Cent, i Cor Veleno si spostano in tutta Italia, facendo da Opening Act al tour di Jovanotti nei palazzotti dello Stivale. Contemporaneamente al tour di Lorenzo, i Cor Veleno seguono anche i Linea 77 nel tour del loro nuovo lavoro “Available for Propaganda” felici di poter finalmente far convivere musiche ed ambienti diversi tenuti assieme da uno stato di cose spontaneo che non può essere addomesticato, e dalla stessa caratura pesante e selvaggia.

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COR VELENO

Cor Veleno
(DM Belardi – FS Caligiuri – G Cinini)

Certe volte Nina Piange quando non ci Sono, mi chiede se è Importante Lei, o se è importante il suono dove io mi muovo.. È come il Posto dove Io mi trovo, Infame, Dolce, perché è lo Specchio della Gente a cui si rivolge; fallo pure quando lo Decidono, quando lo Dicono, ma fallo e pensalo da Te..Cioè “Libero” in una parola.. Trip col Nodo in Gola, di quando m’inventavo il Rap a 13 anni, invece di andare a scuola.. Mi Credevo Mi Volessi.. Invece, Nina, Tu Mi Butti Giù..”Bang Bang”..come Nancy..sì.. Pensi che Hai Vinto, Pensi?? Ma Io Mi Chiamo Primo, Stronza, perché gli altri dietro me li sono persi.. È la Mia Ora del Cazzo, e so che arriverà l’Estate come il 30 di Marzo.. il Mio Veleno Tu lo trovi Divertente, Nina, guardati Intorno perché è Meglio il Mio Veleno del Tuo Niente..

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SEZIONE RAP

Rit. Nina, io lo Faccio così... Cor Veleno! E una Tigre mi risponde così... Cor Veleno! No, non si vergogna di Niente, e in mezzo a Tutta la Gente lo fa Sempre Così... Cor Veleno! Nina, io lo Sento così.. Cor Veleno! E una Tigre mi risponde così... Cor Veleno! E quando non Rimane più Niente, resto con la mia Gente, la mia Gente che è Qui, che è Qui.. Le tue Lacrime sanno di Me, stanno scivolando come fanno di solito i “Se”.. Hanno di che Esitare a Scavare sul Fondo, Ladri di un Pugno di Sale nel Mare del Mondo; siccome vuoi tirare fuori le Solite Scuse, che impari a Memoria, che Noia, è una Storia Conclusa.. Prova a Superare le Notti Più Crude, con il Solo Aiuto delle Mani Nude… Lei mica piange, è Già Grande, Inizia a Camminare sulle Proprie Gambe.. Certe volte ha Puri Attimi di Spleen, ma Li Risolve sulle Ruote di Un Amore Tandem.. Così si butta alle Spalle, e lo sa, La Nebbia Fitta di Questa Città.. Qui Il Silenzio diventa Ogni Giorno Più Ostile.. Ma Tu Non Ci Stai…e Hai Bisogno di Sentirtelo dire…. Rit. Nina, io lo Faccio così... Cor Veleno! E una Tigre mi risponde così... Cor Veleno! No, non si vergogna di Niente, e in mezzo a Tutta la Gente lo fa Sempre Così..Cor Veleno! Nina, io lo Sento così.. Cor Veleno! E una Tigre mi risponde così...Cor Veleno!
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COR VELENO

E quando non Rimane più Niente, resto con la mia Gente, la mia Gente che è Qui, che è Qui.. Avete voglia di spiarmi dalla serratura, avete voglia di contarmi quante volte ho respirato addirittura, avete voglia di inquadrarmi in un ruolo.. Hai voglia di Vedermi e c’hai Paura di Parlarmi Da Solo.. Mi levano il respiro, queste che me la danno aggratis solo perché il Mio Nome sta Suonando un po’ in Giro.. Volete il Mio Veleno per Distrarvi? ..Io voglio Sapere Dove eravate quando Mi Serviva di Scoparvi.. Prima c’era il sole per Entrambi, ora non c’è più un cazzo per nessuno, te lo può dire anche Grandi..Ehi Boy! Io riprendo quota Sopra una Generazione Vuota Che non riesce a divertirsi manco con la droga.. Presi male da Extasy, Nessuna Sfida in corso e Sanno Già Come Arrendersi; un Sole più Grosso, perché Deve riscaldare il Mio Arsenale, per farlo Brillare, quando Lo Punto sulla Capitale! Rit. Nina, io lo Faccio così... Cor Veleno! E una Tigre mi risponde così... Cor Veleno! No, non si vergogna di Niente, e in mezzo a Tutta la Gente lo fa Sempre Così... Cor Veleno! Nina, io lo Sento così... Cor Veleno! E una Tigre mi risponde così...Cor Veleno! E quando non Rimane più Niente, resto con la mia Gente, la mia Gente che è Qui, che è Qui..
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DARKEEMO

ederico Gavazzi. In arte o presunta tale Darkeemo. Classe ’85. Provenienza Inverigo. Studente di Linguaggi dei Media. Ipotetico giornalista. Sedicente rapper.

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Visionario della parola. L’hip hop come passione. La musica come istinto. All’attivo un demo, Hoka Hey, e il recente ep Macchiedinchiostro. Facente parte della crew Cohiba Playa. Anarchia dell’immaginazione come modus vivendi

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DARKEEMO

20 ad Agosto

Resto sospeso oscillo a un passo dall’oblio guido la mia generazione un plotone di senza dio tensione costante tra sogni e speranze infrante giriamo in bande cercando risposte alle stesse domande/ negli occhi abbiamo il vuoto di chi a vent’anni scopre l’ignoto poi vorrebbe attraversare quest’oceano a nuoto qualunque sforzo noi si faccia è sempre poco forse non abbiam le palle per sfidar le regole del gioco stiamo aspettando qualcosa che non arriva guardando ogni prospettiva andare lentamente alla deriva disillusione ci guida a considerare nociva ogni aspettativa vicina ad un sogno e c’è chi si ostina a credere che sia possibile cambiare il mondo e non si rende conto che il mondo lo guarda storto viziati svogliati arroganti privi d’interessi frà nessun motivo per lottare induce a catalessi Ed oramai/ sono ve-nti- ad_agosto intanto -più- cresco meno mi riconosco_ di_vento l’opposto di ciò che avevo supposto e mi trovo disilluso e più confuso ad ogni passo Ed oramai/ sono ve-nti- ad_agosto intanto -più- cresco meno mi riconosco_
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SEZIONE RAP

di_vento l’opposto di ciò che avevo supposto e mi trovo disilluso e più confuso ad ogni passo La situazione qua non è delle migliori_ ed io ne sono consapevole non cerco giustificazioni siamo noi responsabili di tutti i nostri errori e li paghiamo cari niente sconti od agevolazioni prima ci dicono il futuro è nelle vostre mani_ poi ci iniettano l’angoscia dei lavori interinali anni di studio gettati in mestieri sottopagati quale domani per dei ventenni disorientati? frequento un’università che non mi dà certezze se non un futuro fatto d’ansia e debolezze eh sì, sarò dottore sul mittente delle lettere però senza un lavoro dimmi a cosa servirebbe! ricercatore con un master di secondo grado per avere se va bene uno stipendio da operaio noi abbiamo le nostre colpe, non dico nulla in contrario ma poi rifletti sul perché questo paese è allo sfascio Ed oramai/ sono ve-nti- ad_agosto intanto -più- cresco meno mi riconosco_ di_vento l’opposto di ciò che avevo supposto e mi trovo disilluso e più confuso ad ogni passo Ed oramai/ sono ve-nti- ad_agosto intanto -più- cresco meno mi riconosco_ di_vento l’opposto di ciò che avevo supposto e mi trovo disilluso e più confuso ad ogni passo Sono arrivato a vent’anni senz’ideali o illusioni_ nessuna fede politica, credo o religioni_ una sorta di fantasma privo di passioni senza una coscienza per potere piangere sui propri errori
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DARKEEMO

per costruire un futuro prima bisogna sognarlo però al mio branco hanno rubato il coraggio di farlo siamo allo sbando e viviamo perennemente sospesi tra le ambizioni di grandezza e l’attuale paresi ci insegnano ad odiarci e scannarci per gli stessi traguardi vogliono allevarci come piccoli bastardi se leggi l’egoismo dentro ai nostri sguardi è perché è troppo tardi per tentare di non alienarci se cane mangia cane ormai qui è il pensiero che domina chi vuole andare avanti deve adeguarsi alla logica ci siamo arresi, venduti per una cifra modica la nostra libertà ormai ha solo valenza simbolica Rit. Ed oramai/ sono ve-nti- ad_agosto intanto -più- cresco meno mi riconosco_ di_vento l’opposto di ciò che avevo supposto e mi trovo disilluso e più confuso ad ogni passo Ed oramai/ sono ve-nti- ad_agosto intanto -più- cresco meno mi riconosco_ di_vento l’opposto di ciò che avevo supposto e mi trovo disilluso e più confuso ad ogni passo

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DATHA

el 2003 Datha dà forma al suo primo lavoro autoprodotto, il progetto OMEGA UNDERGROUND, un EP di alcune trac-

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ce in cui presenziano anche Gomez e Jack the Smoker, ma dove la sua figura ne è il filo conduttore determinante nel tracciare le linee fondamentali di una tipologia di scrittura a cui in seguito si sarebbero rifatti anche gli altri.

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SEZIONE RAP

L’errore
(Datha feat. Gomez)

(Datha) Una nuova onda, un nuovo pensiero / ne sono intriso, l’odio è il mio cibo, la libertà il mio siero, il mio ego sparo la mia essenza tra i vaganti / dirigo il mio cammino tra i sapienti, gestanti tanti, cavalieri erranti, vorrebbero sfidarmi / ma io sono il viet kong, sono Charlie la mia anima, non conoscerà, il l’aldilà / contro di lei han fatto un compromesso dio e satana fanculo, solo per la mia strada senza un fine / ribelle ad ogni legge che mi sia mai stata imposta e a ogni confine ho visto troppe storie, e per troppe ore / scambiato nella culla dei mondi per errore gira, l’impasto dentro rizla, lascio la fisica / wojtyla senti come cazzo tira ora la speranza è meno grama / prima volevo soldi e troie, invece adesso voglio gloria e fama sempre meno accinto al recinto, convinto, in quanto / ho sfidato già la morte, ed ho vinto poeta maledetto, filosofo di strada / 0 – 1 nei computer del governo sono un data il sogno è già finito, l’ultimo guerriero è già caduto / e l’ultimo dei muri è stato alzato

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DATHA

FEAT.

GOMEZ

dimentica ciò che ti hanno insegnato, è sbagliato / hai iniziato un viaggio che ti porterà verso l’astratto esalto, il suono dell’asfalto / innalzo il livello della strada, ergo il mio volto verso l’alto la massima espressione dell’illecito / l’esito del riverbero delle mia grida, io so Rit. io sono l’errore, ne nasce uno su un milione / ne nasce uno, ne nasce uno figlio di nessuno l’errore, ne nasce uno su un milione / ne nasce uno, ne nasce uno figlio di nessuno (Gomez) Sono l’errore, il calcolo sbagliato, il conto che non torna / un imprevisto, solco su un foglio ed impronte di gomma valore escluso dalla somma / dentro al fotomontaggio mal riuscito sono l’ombra dalla parte opposta senza una funzione precisa in questo mondo, credo che la norma mi tema / ma poi implori di confermar regole trovo il mio spazio dietro al centro, tra amore ed odio gareggio in segreto, poi / occupo zero sul podio, scambio discorsi con me stesso pongo domande a cui non rispondo, e tutto questo nel più assoluto silenzio / tra una parola e l’altra la mia voce con me solo se la moneta resta in piedi scegli testa o croce / sono l’errore tra un milione di copie perfette il solo cacciatore tra migliaia di specie protette / l’uno su un milione che non può alzare lo sguardo ma sto al numeratore e mi diverto a guardarli dall’alto / figlio di nessuno, fratello del vuoto la mie intuizioni sono buchi nell’acqua con palle di
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SEZIONE RAP

fuoco ombra di luce per chi si cela ai piedi di una candela / fiamma che svela, mostri nascosti in corpi di cera ci si dispera se non si sa d’esser d’un altro colore / so soltanto che io sono l’errore Rit. io sono l’errore, ne nasce uno su un milione / ne nasce uno, ne nasce uno figlio di nessuno l’errore, ne nasce uno su un milione / ne nasce uno, ne nasce uno figlio di nessuno

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ESA

ato in Calabria il 1° ottobre del 1972 di domenica nella notte che segnava il passaggio tra ora legale e solare. Cresciuto a Varese e poi artisticamente a Milano debutta nello Showbiz dopo una gavetta da rapper/hip hop fanatic con gli OTIERRE nei primi anni ‘90 con il teenager love theme “Quando meno te l’aspetti” (CenturyVox/SONY). Con “Dalla Sede” (1996 Polydor), assieme agli OTR, si conferma come autore e produttore hip hop, consapevole e creativo, contribuendo nei leggendari anni del rap italiano a definirne ed evolverne il linguaggio e il ritmo. Dopo la fondamentale avven-

N

aka

tura varesina, EL PRESIDENTE nel 1998 da Milano comincia un nuovo progetto: Gente Guasta. È l’anno di “Lotta armata” in rotazione con il suo Video innovativo autoprodotto in programmazione su YO! MTV raps Italia per mesi, e a seguire Club Tour europeo e connections con artisti hip hop internazionali. Questi alcuni dei risultati di una totale dedizione allo sviluppo della cultura del sound

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SEZIONE RAP system e del campionamento ispirati da artisti come Public Enemy, De la Soul, Beatnuts, James Brown, Bambaata fino alle radici del Soul, senza sacrificare il flavour nostrano, e senza mai suonare “wannabe”. Nell’ultimo anno collabora con Fish per le hits: “Resta ancora”, “Cos’e’ che vuoi da me?!”, “Grossa” e l‘album “Robe Grosse” come rapper e autore. Some other official Collabo’s con Dj Gruff “E di certo..” su Rapa Dopa, Neffa “Messaggeri pt. II”, La Pina “Le mie amiche”, La Pina feat. Tosca “Piovono Angeli”, Antonella Ruggiero “Solo Tu (RMX)”, Sottotono “Youngladies” e “Jet set del rap”, DJ Stylewarz e Toni L “2360°”, Cut Master Kurt “Last Minute”, Reverse “The stuff..”, Dj Fede “Family Affair”

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FATHERFAB + IRIX

Fabio Fasani
abio Fasani nasce a Pavia il 3 dicembre 1970 e vive attualmente a Robecco Pavese (PV). Nel 1988 si propone come ballerino di freestyle con lo pseudonimo di Mister Fax. Nel 1992 nascono i “Controcorrente”, gruppo composto da Mister Fax (rapper e dancer) e DJ T (rapper e dj). Sono le prime iniziali esperienze musicali. Il gruppo si scioglie alla fine del 1993. 1995 – Mister Fax si unisce a J.Bean (rapper), Folletto (writer) e a Graphio (dj) creando un nuovo gruppo denominato “Due.Le.Menti”. Partecipano

F

aka

FATHERFAB alle finali di Castrocaro ’95 volti e voci nuove, piazzandosi nelle prime 40 posizioni della graduatoria finale, e lo stesso anno presentano il primo disco promozionale autoprodotto (vinile mix) contenente i due brani: “Stop alla prostituzione” e “Fuggi alla mia vista”. Prime esibizioni in discoteche, locali di musica live ed in feste di partito o per beneficenza. 1996 – I Due.Le.Menti sono gruppo di supporto per “Neffa

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FATHERFAB + IRIX e i messaggeri della dopa” durante una delle date della tournèe per la promozione del nuovo disco (BMG Ariola). 1997 – Sono gruppo di supporto per “Frankie HI NRG” nella prima serata della tournèe per la promozione del secondo disco (RCA). Organizzano jam Hip Hop in collaborazione con privati, enti pubblici e per beneficenza (es. raduni al Thunder Road di Codevilla PV in data 18/7 e 28/12) e contribuiscono alla realizzazione del n.1 della fanzine autoprodotta “Garage” prima vera rivista di cultura Hip Hop del pavese ideata e costruita da Folletto. 1998 – Presentano il secondo prodotto musicale intitolato “Il ritorno del rapper arrabbiato ed impegnato in un momento di egoismo e confusione fertile terreno per il servo del business” composto da 18 brani inediti. Ad aprile i “Due.Le.Menti” si sciolgono e Fab assume lo pseudonimo di FatherFab MC. A luglio autoproduce il demo intitolato “Mister Fax is dead” contenente 6 vecchi brani riadattati, 10 pezzi nuovi ed inizia ad esibirsi dal vivo. Partecipa alle semifinali di Castrocaro ’98 volti e voci nuove con i brani “I go” ed “E tu combattilo”. Propone i suoi brani live durante la conferenza tenutasi a Mortara (PV) per la presentazione del libro intitolato “Semplicemente Rap” (Edizioni Garzanti) a cura del Professor De Paoli Massimo. A dicembre ultima la lavorazione del demo “Apolitica Sociale” contenente 3 brani rielaborati e 14 inediti 1999 – Inizia il lavoro di composizione e registrazione del nuovo demo “La Botta” in collaborazione con Irix (rapper con esperienze nella scena Hip Hop di Urbino). 2000 – Ultima il sito internet www.hiphopavese.it. Presenta il nuovo demo intitolato “La Botta”. Inizia l’esperienza sindacale come delegato della Fiom-Cgil. 2001 – Presenta il demo “L’essenza dell’indomabile” con la collaborazione di Gary14Shots. 2002-2003 – Entra nella Segreteria Provinciale della Fiom-Cgil. È online la nuova versione del sito web: www.fatherfabmc.net che sostituisce il vecchio.

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SEZIONE RAP

Irix
hristian ‘’Irix’’ Vicini nasce a Voghera (PV) il 5 maggio1975. Trascorre una tranquilla infanzia in un piccolo paese dell’Oltrepò Pavese, che lascia all’inizio del periodo adolescenziale per trasferirsi con la propria famiglia nella città natale. Qui trascorre una pressochè anonima esistenza, a parte alcune esperienze politiche in un movimento giovanile cittadino, dettate dall’interesse per le problematiche sociali del proprio Paese. Ottenuto il diploma di Maturità, Christian opta per un cambiamento radicale del proprio stile di vita, che lo porta a trasferirsi nelle Marche ad Urbino per compiere gli studi universitari del corso di Laurea in Psicologia. Qui riuscirà a conciliare la realizzazione del successo negli studi con l’intrattenimento di

C

una ricca vita sociale locale che lo aiuterà a sviluppare la propria creatività. Alcune delle conoscenze, prime fra tutte quella di Malek (ZTL), lo portano a rispolverare l’adolescenziale passione per il rap. A partire dal 1997 egli si impegna ad accrescere le proprie abilità nella composizione e nel freestyle frequentando la scena hip-hop urbinate, dove

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FATHERFAB + IRIX oltre alla crew locale ZTL partecipano, grazie agli impegni universitari, componenti di altre formazioni più o meno note provenienti da altre regioni d’Italia, primi fra tutti ‘’Cuba Cabal’’ e ‘’Senzanome c.i.d.’’ di Pescara. Alla fine di quello stesso anno egli assiste ad una jam organizzata da FatherFab MC che ha modo di apprezzare sul palco. Nascerà un’amicizia sempre più profonda tra Christian e Fabio oltre ad un’intesa che li porterà a condividere un progetto musicale tra il 1999 e il 2000. Il demo ‘’La Botta’’ per Irix rappresenta il frutto delle esperienze maturate tra Urbino e la cantina di Fabio, oltre che nel corso di viaggi esplorativi oltreoceano. Dopo ‘’La Botta’’ Christian si laurea in Psicologia, per avviarsi gradualmente alla professione di Psicologo. Gli impegni sempre più numerosi lo hanno portato a collaborare in modo marginale ai successivi demo presentati . Alcune composizioni attendono di essere registrate. Nel frattempo ha avuto modo di dedicarsi allo studio e alla pratica del teatro in rapporto al suo valore terapeutico nonché comunicativo. Attualmente esercita la professione di Psicologo in ambito psichiatrico, sta seguendo una ulteriore formazione psicoanalitica ed è felicemente sposato con Debora.

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SEZIONE RAP

Coetanestranei

Li avete partoriti e poi abbandonati, considerati come oggetti nei reparti dei supermercati Li avete lasciati isolati e socializzati con i cartoni animati, ingannati da quando sono nati Gli istinti bloccati e poi soffocati, li avete abbagliati con i finti miti e gli abiti firmati Pure arruolati come soldati, e pure gli avete annoiati. COETANESTRANEI.... NON SI PARLANO PERCHÉ NON HAN NIENTE DA DIRSI COETANESTRANEI.... CHE VIVONO NEL FUTILE E CHE NIENTE SAN PIÙ DARSI COETANESTRANEI....I NCAPACI DI STUPIRSI PER QUANTO LA NATURA È BELLA COETANESTRANEI.... S’INCROCIANO PER STRADA SENZA GUARDARSI STEREO A PALLA. Drogati fumati reati deviati paranoiati, questi sono i risultati dei vostri atti Altri nei videogiochi li trovate rifugiati, stanchi muti e ciechi sono diventati Alienati, chiamateli sfortunati, io direi disperati appellati a degli ingrati o atei Perseguitati da fati infausti, i miei coetanei estranei Li ho visti schierati in fascisti e comunisti dagli opportunisti e discriminati in terroni
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FATHERFAB + IRIX

E polentoni da asini razzisti, li ho visti venduti intontiti perduti nei siti della rete, Zitti e rimbecilliti li avete istruiti e preparati a futuri insicuri da laureati disoccupati ! Rassegnati ai posti sicuri riservati ai soliti somari raccomandati ! COETANESTRANEI.... NON SI PARLANO PERCHÉ NON HAN NIENTE DA DIRSI COETANESTRANEI.... CHE VIVONO NEL FUTILE E CHE NIENTE SAN PIÙ DARSI COETANESTRANEI....I NCAPACI DI STUPIRSI PER QUANTO LA NATURA È BELLA COETANESTRANEI.... S’INCROCIANO PER STRADA SENZA GUARDARSI STEREO A PALLA. Li avete considerati pari a numeri, dati registrati e cancellati dagli economati Come acari li avete infestati ma siete stati ingrati come pidocchi dopo averli usati Per i trucchi vostri e giochi insensati, togliete i paraocchi dai miei coetanei indossati Tra divieti, segreti e parecchi diritti ignorati, estranei, accontentati con sciocchi balocchi Per gli allocchi, suggestionati da malocchi e dai tarocchi influenzati Contate i rintocchi dei minuti perduti ormai andati e ridete, finché potete se ve li siete dimenticati Li volevate garbati educati, privi di obiettivi o mete soggiogati come schiavi, Non preoccupatevi piangerete quando li vedrete incazzati, uniti ed alleati! COETANESTRANEI.... NON SI PARLANO PERCHÉ NON HAN NIENTE DA DIRSI
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SEZIONE RAP

COETANESTRANEI.... CHE VIVONO NEL FUTILE E CHE NIENTE SAN PIÙ DARSI COETANESTRANEI.... INCAPACI DI STUPIRSI PER QUANTO LA NATURA È BELLA COETANESTRANEI.... S’INCROCIANO PER STRADA SENZA GUARDARSI STEREO A PALLA.

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GIORNI MIGLIORI

T

utto nasce nella primavera del 2002, quando Steam (Emanuele Fortunati) e Ade (Lloyd Longoni) decidono di cantare alla festa della scuola. Così impegnano tutte le loro forze per preparare uno showcase, dando voce

ai loro testi fino ad allora intrappolati su di un foglio di carta. Il risultato, piuttosto rudimentale, è comunque positivo; il che spinge i due giovani artisti a fondare il loro primo gruppo chiamandolo “Santa Crew”. Successivamente, la voglia dei due ragazzi di spingersi oltre al semplice passatempo, li spinge ad aprire le porte del gruppo a

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GIORNI

MIGLIORI FEAT.

GOMEZ

Gad (Edoardo Benussi), che creerà le musiche del loro primo demo, e a Boom (Niccolò Ravanelli), terza voce del gruppo. Appurata l’affinità artistica tra i componenti del quartetto, questi decidono che è ora di uscire allo scoperto ed impegnano tutti i loro sforzi per allestire i primi live e per registrare il loro primo demo: “Du iu no ip op?” che, oltre ad aiu-

tare i GiorniMigliori a capire il loro orientamento musicale e a rivelare i suoi punti deboli, dà un risultato sconvolgente: dimezza la formazione… I GiorniMigliori sono tuttora in due (Boom e Steam) ma il loro sogno non sembra allontanarsi, vista la tenacia e il cuore dei suoi componenti, che continuano a credere che la musica sia il loro mezzo di comunicazione.

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JITSU KEN TAI

itsu Ken Tai (Tecnica dell’attacco e dell’attesa). Queste le mie due realtà. Real Bros Crew. Il nome è uscito fuori quest’anno ma la fratellanza e l’unione di 3 B-Boy c’è da 9 anni, sempre / ovunque e solo noi 3 assieme, sempre e comunque in una crew che ci si rifiutava di battezzare con un nome. Jitsu, Kebo, Apice, Basilicata / Potenza è la scena, Bologna la

J

sede attuale di tutti e tre. Mc e DJ il primo, writers i secondi (www.aerosolart.it). Si può dire solo questo, per il resto portiamo la bandiera del silenzio nell’oscurità ma nella più profonda produzione per l’Hip Hop. Sounds Sea-Hills nasce nel Settembre del 2005 dall’unione del lucano Jitsu Ken Tai (Salvatore Damiano, 9 anni di Hip Hop alle spalle, 4 demo, un disco Hip Hop uscito nel 2004, un mix cd Hip Hop usci-

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JITSU to nel 2005, 9 anni di Live Hip Hop, un anno e mezzo di reggae dancehall passato a suonare a Bologna al circolo afro tutti i Venerdì notte e in altri posti tipo il Barrio, il Nirvana con i Ramazza Sound e Lu Mario Posa e in Salento con Lu Petraia) e del salentino Petraia (ex Messapia Sound Killah, sound fortissimo salentino degli anni ’90, una vita passata a fare dancehall e live con la propria band in giro nel Salento e a dividere i palchi con gente del calibro di DJ War, Rankin Lele, Marina, Papa Leu e altri artisti della scena salentina usciti anche nella compilation Salento Show Case). Il nome del gruppo deriva proprio dall’unione del mare salentino e delle colline lucane

KEN

TAI

in un connubio sonoro / vocale Reggae – Raggamuffin – Dancehall dialettale unico. Attualmente Sound Sea Hills suona in Dancehall Session tutti i Venerdì notte al circolo afro in centro a Bologna e un Sabato al mese al Centro Sociale XM24 (l’ex mercato) e ha aperto la stagione del TPO con una Dancehall di fuoco e la stagione del Lazzaretto Occupato sempre a Bologna. Progetti futuri: costruzione di un Sound System fatto in casa ma tanto potente quanto artigianale di almeno 1000 Watt, uscita del disco prevista per Agosto 2006, un tour italoeuropeo in Ottobre, accrescere con sempre più dischi e dubplates il sound e suonare ovunque senza fermarsi mai.

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SEZIONE RAP

Inferno

Considerate la Vostra semenza Fatti non foste a viver come bruti Ma per seguir virtute e canoscenza
(Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inf. XXVI, vv.118-120)

(Apice) Trasportato in questo luogo fosco il percorso è inquietante una tempesta gelida impietrisce la mente il sole è fervido da clima torrido l’aria asfissiante ogni aspetto assume un ruolo agghiacciante. Mi incammino tra i cunicoli percorro antri son disorientato tra questi infernali meandri, offuscando il fumo che circonda questo mondo senza vita è come perdersi in un labirinto senza uscita. Proseguo per istinto attento ad ogni insidia che si può celare, nulla può fermare la mia brama di sapere. Mi dirigo verso dei rumori che riesco a percepire al cammino mi si oppongono diaboliche creature, un turbine inebriante mi circonda, una forza torbida progredisce con visibile irruenza mi oppongo con saggezza la riesco a fronteggiare non mi lascio soggiogare dal male.

(Jitsu) Sorseggiamo sangue di serpente in un calice all’istante risucchiati da un tremendo vortice convocati al centro
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JITSU

KEN

TAI

della Terra dal Supremo Carnefice condannati all’Inferno io, Kebo ed Apice. In preda a fame e sete all’improvviso qualcosa ci scuote nella quiete: un’incessante frase sussurrata si ripete ‹‹Lasciate ogni speranza a voi ch’entrate creature dannate››. Rovesciate la clessidra, nel mezzo del cammin di nostra vita ci addentrammo in quella selva tetra tra le grida della furia omicida dei maledetti persi rimasti senza guida, si avvicinava sempre più quella meta ignota e proibita.

(Kebo) A volte vivo situazioni troppo surreali tra escoreazioni superficiali e punizioni corporali. Manipolati da un’orda di stupratori mentali vedo apparati cerebrali subire flussi spettrali. Incarcerati dai loro stessi peccati scruto spiriti dannati totalmente lacerati. Persi nella sofferenza di una penitenza che fu conseguenza di violenza, incontinenza e fraudolenza. Per i peccatori non esiste remissione soltanto dannazione dopo l’estrema unzione. Vivo in un enigma senza alcuna soluzione un dramma che si realizza sotto forma di estorsione. Riconosco anime smarrite nell’oblio guardo mani protese in avanti attraversare il buio tra pareti viscide e cinghie di cuoio anche sul filo del rasoio stai sicuro che non muoio.

(Jitsu) Rincorsi da tre bestie gigantesche mosche e funeste vespe abbandonati e nudi arrivammo alle paludi. Distrutti attendemmo sulle sponde il più temuto dei traghetti quello di Caronte. Giunti al primo penitente e alla sua dimora, è un castello barricato in sette mura nella loro sofferenza che sospira il mio cuore si addolora.
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SEZIONE RAP

La collera di un vento punitore esplode in tutta la sua furia travolge e spazza via i peccatori di lussuria. Putrefatta e ininterrotta la pioggia si abbatteva, un ripugnante odore da Terra si solleva, un mostro li scuoiava per le colpe della gola perdemmo la parola quando incrociammo le pupille gonfie d’ira. Attraversando una vasta pianura ogni setta degli eretici era sepolta in fila. Guardammo in volto l’indole assassina fonte primaria dei dolori passammo tra i suicidi e gli scialacquatori, bestemmiatori, adulatori e seduttori, i simoniaci capovolti in profondi fori incontrammo gli indovini, gli alchimisti i truffatori prima dei traditori passammo in mezzo ai ladri, la temperatura scese a meno mille gradi. Siamo svenuti alla sol vista del Sommo Divino dei peccati e da un sussulto risvegliati ricatapultati nei reali inferi fummo trasformati in tre sinistri esseri.

(Apice) Esseri malefici dirigono una tetra processione, anime dannate soffocate dalle loro stesse azioni si accingono a percorrere un cammino che non ha ritorno, sprofondando nelle tenebre in un pozzo di dolore eterno senza alcun spiraglio i corpi son barriere teste senza corpo portate al guinzaglio. (Aaahhh…) Strilli, lamenti, urla senza fine si avvolgono fra loro in un’orribile composizione. Lambito dalle fiamme avanzo in questo viaggio dentro il male. Punto fisso nei suoi occhi. Ne striscerò il suo interno del vento del dolore. Trovo immagini taglienti, scioccanti troppe lacrime versate, troppo il sangue di innocenti. Avvenimenti che ti segnano ogni giorno, trascorsi in questo quotidiano inferno.

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JITSU

KEN

TAI

(Kebo) In cerca di una luce che cancelli il male, in questo mondo senza regole chi va avanti è più sleale. Stringo saggezza tra le mani quando demoni insani vorrebbero spacciarmi per buoni casi di umani. Infami, profeti di Vangeli blasfemi. Costantemente affronto ad occhi aperti sto delirio combatto l’ascesa di uno stato d’abominio preservo la mia anima da scene deleterie atmosfere oscure alimentate da ombre nere. Emoculture ne applico le procedure affine debellare le congiure negative. 666 Ku Kux Klan la piaga è troppo drastica se ancora c’è chi esalta la minaccia della svastica.

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LADY B.

I

sabella Martiradonna, nasce a Bari il 2 Gennaio del 1978, ultima di tre figli. Inizia ad ascoltare funk e soul già dalla tenera età di cinque anni grazie al fratello, appassionato di black music. Intanto, Isa scopre di avere un’altra passione: quella di scrivere, ama riempire pagine di sensazioni, perché adora

riviverle tutte le volte in cui le rilegge. È fondamentalmente una persona timida (anche se non ci crede nessuno), ma la sua passione per il rappin’ è forte al punto tale da vincere la sua profonda timidezza, e inizia così a scrivere rime sia in dialetto barese che in italiano. Nel 2000 scrive il suo primo testo in dialetto barese sulla base strumentale di “The Real Slim Shady” di Eminem, intitolandolo “The Real Lady B.”,

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LADY B. per il quale ha dovuto fare svariate ricerche, in quanto contiene diversi proverbi baresi che ormai non si sentono più, trovati in vecchi libri nascosti nelle biblioteche sparse per Bari. È grazie alla registrazione di questo pezzo che inizia con Damaxx e con il fratello Stuta P., suoi fedeli beatmakers, un rapporto di reciproca stima e di amicizia che porta il nome di Lady B. alla sua prima apparizione su una compilation dal titolo verace “Cazz L’ Rizz C’u Cul” ovvero “Pressa Gli Echinoidi Di Mare Con L’Ausilio Del Deretano”, ottenendo un discreto successo nell’underground barese. Vanta, inoltre la sua presenza su compilations come “Cap tost a.k.a. teste dure”, “Nucleo Compatto Vol. 2”, “Retrovie del Sud-Est”, “Soul Food Vol.1”, “Dance Hall Studio Vol.3”, “Hip-Hop Solidale”, “Fly Tape Vol.2”, “Underground Beatz Vol.2-3”, “Attitudine Indipendente”, “Orgoglio Nazionale”, comparendo sui cd’s sampler allegati alla rivista DB/HIP-HOP MAGAZINE nr. 3, 7, 10, e collaborando con gli Hi-Fi, i Frequenza Mista, Tay_Otoshi, Tiso e Crime D, Tony Fine e Statico. Nel Maggio 2004 torna nella sua città natia vincente dalle selezioni di Underground Skillz al Da Bomb a Roma (evento hip-hop a livello nazionale giunto alla sua quarta edizione... giudici: MC Shark della Zulu Nation, Doppio, webmaster di hiphop.it e Masta 5, DJ dei torinesi Gatekeepaz). Sin dal Settembre 2001, Lady B. conduce un programma radiofonico, “Booyaka”, in onda su Controradio (FM 97.397.2) ogni Giovedì dalle 17:00 alle 18:00, programma all’interno del quale non si può ascoltare altro se non black music, e ovviamente rap italiano, senza dimenticare che da quasi due anni fa parte di un progetto musicale che coinvolge più artisti baresi provenienti da “scene” ed esperienze differenti. Il progetto e’ “misteriosamente” noto come La Triade, con il quale a Settembre 2004 Lady B. vince il Premio Speciale della critica e il terzo posto, partecipando a Ritmica 2004 (concorso per bands emergenti). Il suo primo cd autoprodotto, stampato nel novembre 2003, intitolato “DETZ M.I. - Il cd di Lady B.” scritto, arrangiato e interpretato dalla stessa è percorso da un filo logico che rappresenta, per certi versi, le diverse sfaccettature del carattere di Lady B. Si tratta del cd

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SEZIONE RAP di una ragazza che fa rap e che si mette in discussione in un “ambiente musicale” forse tra i più maschilisti e sicuramente tra i più competitivi, dove le metriche e i temi trattati nei pezzi sono sottoposti ad una costante critica che, nella maggior parte dei casi non “vuole” apparire costruttiva…anzi! E infatti dal cd in questione traspare una visione molto personale di Lady B. per quanto riguarda il rap, nonostante la cultura del genere non le dispiaccia poi tanto.

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LADY B.

L’attesa

Ad un attimo prima della verità io aspetto mi passa il tempo davanti ma non lo avverto Spingo ogni secondo dopo l’altro ma non riesco a stargli dietro, va così in fretta che mi fa spavento ho gli occhi persi verso un vuoto che non mi risponde attanagliata ad una sorte che non mi si espone e vado fuori sempre più di melone, rime alla luce di un lume che poi diventa un lampione, in visibilio di un futuro che scorre dolce come il fiato caldo che in silenzio si scioglie e vedo me che aspetto sempre con la stessa espressione, come avessi delle stelle a sorreggermi il cuore a un passo o forse cento dalla verità ritrovo nei miei occhi sfumature che sanno di buono, e quando mi si svelerà sarà che starò peggio, ma voglio questa verità altrimenti non ne esco.

Rit. (Voglio) Voglio la verità e la voglio adesso La voglio subito altrimenti io di qua non esco Prendimi pure per il culo intanto che l’aspetto Però poi scappa se non è quello che m’hai promesso

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SEZIONE RAP

E sono films ipotesi stagioni, sensazioni così mie meravigliose come tuoni e non scandisco manco più i secondi ho aperto gli occhi e innanzi ho solo splendidi orizzonti è una poesia l’attesa che mi trascina alla fine come se avessi tra le ciglia zucchero a velo sottile, e aspetto di guardare in faccia chi amerò per sempre, dare alla luce vita dal mio ventre avere verità da far accapponare la pelle se oggi resisto domani sarò un po’ più ribelle e mi riscaldo al sole mentre dormo mentre mi accorgo che non sempre posso farlo e m’indispongo davanti a una realtà che spesso lascia vuoti, che mi fa stare bene solo se socchiudo gli occhi, al caldo sotto il cielo delle mie coperte, donna mentre resto la bambina di sempre. Rit. (Voglio) Voglio la verità e la voglio adesso La voglio subito altrimenti io di qua non esco Prendimi pure per il culo intanto che l’aspetto Però poi scappa se non è quello che m’hai promesso

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LADY B.

Una parentesi di vita che si vive, prima di avere verità in grado di uccidere perché la realtà t’arriva dritta in faccia, e per accoglierla non sai mai come mettere le braccia senti il suo sguardo sin dentro nelle pupille adesso è tempo di passare da stracci a regine scintille che durano il tempo di uno schiocco di dita l’attesa a volte è morte se è infinita e resti debole finché non resisti, strisci in un gesto dopo l’altro solo se reagisci e resti immobile davanti ad un’incognita, che sembrano lancette che ti assordano a tic-tac e aspetti il giorno in cui ti tocca la rivincita più forte perché in fondo t’attende un’altra verità e sono attimi secondi ore giorni, intanto al freddo mi riscaldo con i sogni.

Cantato Voglio negli occhi verità celate nel profondo attendo quel giorno voglio immensi cieli di bugie svelate al mondo io attendo quel giorno io voglio quel giorno…

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MISTAMAN

ato e cresciuto in una realtà di provincia che sta sempre più stretta, viene a contatto con la cultura hip hop circa nel ’92. I primi contatti li trova a Mestre, Padova e Treviso scoprendo un movimento che lo coinvolgerà fin dall’inizio. Dopo anni di palestra sui palchi delle jam assieme a dj Shocca e Ciacca forma il gruppo

N

Centro13 che si fa notare nel 1998 con un album di debutto originale e arrichito da featuring di alcuni degli artisti più affermati della scena hiphop italiana: “Acciaio” incontra le critiche positive della stampa del settore. Nel 2000, in un periodo di sostanziale disinteresse da parte dei media nei confronti del movimento, autoproduce assieme a dj Shocca “Colpi in aria”, un prodotto maturo e diretto, destinato a diventare un piccolo

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SEZIONE RAP classico nell’underground e che mette Mista e Shocca sulla mappa della scena. Inizia una collaborazione più stretta con Frank Siciliano, mc con un’attitudine complementare allo stile ruvido di Mista. Numerose sono le collaborazioni e le apparizioni in vari lavori di altri artisti che mettono in luce le sue capacità indiscusse. Il 2005 si apre con l’uscita del suo primo attesissimo album solista intitolato “Parole” sotto etichetta Vibra Records. Mistaman ha saputo comunicare la sua musica al meglio nel suo esordio come solista. Il suo Parole contiene elementi lirici e musicali di diversa ispirazione e natura ma che si sanno sposare in una miscela unica. Il funk, lo stile di produzione hip hop anni ’90 e il soul fanno da tappeto per le parole sveglie e pungenti di Mista. Un alto grado di comunicatività musicale in grado di colpire chi ascolta in maniera unica, grazie alla musicalità semplice ma mai banale del disco.

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MISTAMAN

“Che c’è di vero?”

Son tempi pazzi, il cieco segue il cieco e io mi chiedo se sia vero quel che vedo o se sia il caso di fermarsi. Nelle mie sinapsi, pezzi del codice di Matrix, formatto il mio cervello e installo software gratis. A chi sbatte un cazzo di distinguere tra gli originali e i falsi? è impossibile. Dimmi se vivi nel dubbio di vivere nel dubbio finché dubiti di tutto anche di vivere. Gli schiavi fanno il leasing, comprano le Audi e fanno i fighi. Dammi un Aulin, mi ritiro a Shaolin, lascio a voi gli applausi programmati da ’sti finti e scrausi Pippi Baudi e se va bene a me, buona camicia a tutti! Sti tubi catodici son come degli imbuti, gli stupidi non hanno dubbi e lo si sente, aprono la bocca prima che la mente, sta gente mi sta sul cazzo, quel che per me è normale li mette in imbarazzo, ragazzo mi ammazzo per un cazzo di ideale, hardcore come tuo padre a puttane in tangenziale, è normale? Dimmi tu allora qual è il limite, sull’orlo di sto mondo qualcuno inizia a spingere e in fondo resistere e molto difficile, affronto il possibile e ascolto, che c’è di vero?

Scratch: Mama always said watch what comes out your mouth! You ain’t really real! Drop the truth! Let me tell you what it’s all about!

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SEZIONE RAP

La vita è corta e domani è un giorno in meno e io mi chiedo se avrò indietro il tempo perso dietro a ciò che credevo vero, è un po’ come quando dormi, non è tempo perso ammesso e non concesso che tu sappia interpretare i sogni. Ognuno ha dei bisogni, siamo in mare aperto e quello che ci vuole per spiegar le vele son parole al vento. Soldi, potere, rispetto: i primi due senza il terzo, ti rendono un sospetto. Io non mi affretto, aspetto il momento perfetto per fottervi tutti! Mandatemi Cecchetto che mi svendo, prendo il mio talento, lo distruggo e poi me lo reinvento, e nel momento in cui mi appresto a fare il prezzo prendo ed esco con un pezzo talmente grezzo che lo reppo al prete quando mi confesso, spesso leggo più cazzate sui giornali che sui muri del cesso, che c’è di vero?

Scratch: Mama always said watch what comes out your mouth! You ain’t really real! Drop the truth! Let me tell you what it’s all about!

Le donne vanno e vengono e gli amici restano, i nemici li perdono ma non li dimentico, il mio suono resta identico, so che c’è chi non parla come mangia e so che non mi guarda in faccia quando banfa. Te l’ho già detto una volta, lo ripeto una seconda: resto vero con me stesso e il resto non conta. Ascolta, siamo nati bastardi chi ha successo spesso è perché è nato collocato sui traguardi, forse è tardi per portarsi sotto il sole ma lo leggi negli sguardi quanto è vero il nostro amore. Scommetti che poi noi rimaniamo i soliti voi scommettete il cash del monopoli, ipocriti! Togliti, fottiti, so di chi copi i discor-

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MISTAMAN

si, mi nomini i soliti stronzi. Goditi i pochi ricordi di giorni o di posti e ritrovi i rimorsi rimossi. Che c’è di vero?

Scratch: Mama always said watch what comes out your mouth! You ain’t really real! Drop the truth! Let me tell you what it’s all about!

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NAGHE
(EMARCINATI CREW)

N

ato a Rho nell ’82 Brunetti Pasquale, in arte Naghe, si avvicina alla cultura Hip Hop verso la metà degli anni ’90. Dopo un paio di anni dedicati all’ascolto, forma insieme agli amici Biko, Sebo, Samu, Tubì e Airho la “Stirpe Rauda” (parola

derivata dal latino che significa rodense, abitante della suddetta provincia), gruppo appartenente all’Arasha Clan (allora molto attiva nelle province della zona) con cui si autoproducono in casa – con un vecchio multitraccia a nastro – la demotape Oltre i nostri limiti. La crew si allarga e Naghe viene a conoscere L-Duke, socio nonché amico con cui

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NAGHE (EMARCINATI CREW) qualche anno più avanti darà vita all’autobiografica saga Emarcinati. Nel frattempo, l’intesa con Biko diventa maggiore e i due iniziano a farsi notare in diverse jam session della zona per i loro freestyle e il pezzo di punta Che fate?: è l’inizio di un periodo ricco di live. Poco più tardi, dalla scissione di un’ala dell’Arasha, con l’aggiunta di nuovi componenti nasce la “Click Quimmoda”, nuova formazione cui subentra più avanti anche Naghe il quale, con l’unione a Biko e Zeus, autoproduce Piùmmeglio, una raccolta dei pezzi dei singoli mc per un prodotto di puro rap underground recensito da vari siti dell’ambito Hip Hop. L’anno dopo la svolta, L-Duke e Naghe si rincontrano e consolidano quel rapporto iniziato in precedenza. Dalla condivisione di alcuni valori ed esperienze di vita simili, oltre che gusti e idee musicali, i due decidono di lavorare al progetto Emarcinati (nome con gioco di parole a doppio e preciso significato), autoproducendosi nel 2003 il vinile Presa visione Ep contenente 4 tracce dell’album Presa visione: niente è come sembra che uscirà qualche mese dopo riscontrando buoni e positivi giudizi della critica su carta stampata, dei siti dedicati e degli ascoltatori. Tra i vari lavori dell’mc rodense si contano collaborazioni sulla prima compila mp3 Area di contagio 2001 e sui dischi de La Creme (L’alba) con Barre Pt.1, Asher Kuno (The Fottamaker) con Testimoni scomodi, Ape (Venticinque) con Alle spalle, Porno (Il Senso) con Capirsi, Padparadshah di Mary Nicole con i pezzi L’attimo e Solo un brutto scherzo, sui mixcd vol.1 e 2 di Dj Kamo On the real e sull’ultimo dell’amico L-Duke (Il basso, la batteria, eccetera) con Febbre.

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SEZIONE RAP

Prigione mentale

Cammino un giorno con lo sguardo avvolto sempre di più/ catturato da un pensiero che mi butta più giù/la depressione nelle tempie adempie sfatte/aspetta dietro l’angolo in agguato per colpirti da ogni parte/lassù non più blu.. nero/quaggiù nessuno e tu?io non ti vedo/perso dentro un vuoto dove niente c’è, tutto sembra beh sale/solo apatia solo pazzia piena di stress, male/cosa ci resta?ci rimane/foto immagini strade lontane/chiuse più di persone, persiane/zone sconfinate da pattume,puttane/da solo in mezzo a un incubo da cane/dovunque tu ti gira c’è catrame che si fissa tra le trame di mille persone e non c’è più ragione,no!!/contagia indifferentemente dal peggior dottore al povero barbone infreddolito alla stazione brho!!!/son giorni in cui il tuo interno è morto/ il tuo animo è sepolto da un ricordo che è tatuato sul tuo volto/non è un rimorso,ma un chiodo fisso che parte di te ha già perso in un mondo dove il tempo è disconnesso/ se il giusto è falso/che c’è di più bastardo?/se ci hai impiegato tanto ed è bastato un colpo basso/su dai!!svegliati lì/smuovili quei diavoli che parlano e ti danno brividi/soffi freddi frigidi/spazi stretti limiti/troppi incubi vividi/spettri morti e lividi/pochi son gli intrighi qui,deciditi/.. soltanto tu puoi sollevarti e far uscire ciò che sei, ragazzo vivi!!!
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NAGHE (EMARCINATI CREW)

Rit. Nell’antro/privo di ogni spiraglio/peggio di un ripostiglio prende male.. prigione mentale/l’inconscio traccia il lato oscuro delle strade/è totale smarrimento,stato confusionale/nell’antro/ privo di ogni spiraglio/dal quanto e da ogni effetto preso male.. prigione mentale/l’inconscio traccia il lato oscuro delle strade/è totale smarrimento stato confusionale.

È un fottutissimo segnale di speranze/sparse perdute in stanze/perse in un solo istante/su troppe guance coccole si fanno lance/e ciò che era euforia va via,c’è solo malattia ad aprir le danze/anzi è a mille facce/sta vita misteriosa a volte ride a volte piange/nasconde anime languide/ampie idee chiuse in sta lapide/ma è quasi più probabile qui andarsene perché ‘sta aria è pesante/ Qualcosa cambia tra la gente e lo si avverte/sempre più pazzi,traditi dalla propria mente/NIENTE E’ COME SEMBRA, niente!!!/Prigione mentale comprime membra buh’, cattura gente!! Rit. × 2 Nell’antro/privo di ogni spiraglio/peggio di un ripostiglio prende male.. prigione mentale/l’inconscio traccia il lato oscuro delle strade/è totale smarrimento,stato confusionale/nell’antro/ privo di ogni spiraglio/dal quanto e da ogni effetto preso male.. prigione mentale/l’inconscio traccia il lato oscuro delle strade/è totale smarrimento stato confusionale.

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NIPPON

Nippon il Vandalo (al secolo Luca Colnaghi) nasce nel grande freddo di Milano nel 1985. Mi sono avvicinato all’hiphop ai tempi del liceo fondando con Alessandro/Hyena, il mio migliore amico, il BushidoKlan. L’approccio a questa realtà avvenne prima con il freestyle, sfruttando le molteplici occasioni offerte dalla scena della mia città: le serate dello Show Off, storico appuntamento Hip Hop milanese, nonché rampa di lancio per i migliori talenti della realtà meneghina; la DeadlyCombo, battle organizzata da Sano Business e svoltasi nell’ottobre di quest’anno, a cui ho partecipato in coppia con Jack The Smoker; il ThugTeamBattle, organizzata

da Rage on Stage; il DeathMatch di Milano per le selezioni al 2TheBeat 2005, svoltosi presso il Leoncavallo, storico C.S. milanese nel maggio di quest’anno. Parallelamente alla passione per il freestyle ho iniziato a scrivere i primi testi cercando di raggiungere un determinato registro espressivo: il conscious, un rap visionario fatto di metafore e percezioni sensoriali impresse sulla carta. La passione per la musica è conciliata con gli studi universitari (studio Linguaggi dei

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NIPPON media-cinema): durante i corsi ho conosciuto Johnny Darkeemo con il quale ho iniziato a collaborare e a fare i live nel 2004 fino ad ufficializzare questo sodalizio con il mio ingresso in Cohiba Playa, la crew di Darkeemo e Norton Folder, il nostro beatmaker. Da qualche mese la formazione è supportata nei live da Dj Volto con il quale abbiamo suonato in varie jam e locali in Italia (tra cui il DaBomb Roma) e in Svizzera, fino ad arrivare ad aprire il live dei Colle Der Fomento a Milano, cantando così di fronte a 1200 persone. Risale al Dicembre 2005 la nostra partecipazione al Music Village, evento organizzato da Esp Promotion e Carosello Records, che si propone di riunire un centinaio tra le più interessanti formazioni musicali emergenti sul territorio nazionale: quest’esperienza ci ha consentito un contatto più approfondito col mondo della discografia nazionale. Kamikaze è il mio primo lavoro ufficiale (preceduto da una serie di registrazioni che nascondo nelle cartelle remote del mio hard disk); il disco parla della vita filtrata dai miei occhi, quindi alla luce dei miei 20anni: sono 12 tracce che mi vedono accompagnato al microfono da alcuni amici con cui sto compiendo questo viaggio. Ho parlato in prima persona perché si trattava di me.

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PORNO MC

T

iziano Marchetti, in arte Porno Mc. Nato a Roma il 24/07/1981. Trasferitosi per motivi familiari a San Donato Milanese all’età di 16 anni. Si avvicina all’hip hop tramite i testi di Frankie Hi Nrg, Lou X e Colle der Fomento fin dalla sua adolescenza romana e diventa un appassionato sostenitore

della cultura Hip Hop e dei suoi contenuti. Muove i primi passi nella scena italiana come rapper nel 1995. Fonda il gruppo Dose letale con Link (NBA) e Ank (VMD) nell’ottobre 1996. Nel ’97 pubblica il suo primo pezzo sulla compilation sandonatese Nitronoise. Nel ’99 esce il pezzo Templi Oscuri sulla compilation Bergamasca Chez Pizio. Sempre nel ’99 comincia a produrre basi hip hop con il suo PC, intanto frequenta il

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PORNO MC (FEAT. GOMEZ) Liceo Primo Levi di San Donato da attivista nel Consiglio di Istituto, e si fa portavoce e promotore di 3 occupazioni. Cresce a livello di esperienze live nella sua San Donato cantando nelle manifestazioni musicali di piazza e scolastiche, ma soprattutto nel Centro Sociale di via Parri, che mette a sua disposizione le proprie apparecchiature, grazie alle quali lui e i suoi soci nel 2001 fanno uscire il mini demo di 4 pezzi Tabula Rasa. Nel 2004 pubblica il suo primo disco solista: Il senso, album di 20 tracce in cui compaiono come collaboratori diversi artisti, tra cui si ricordano Gomez, Ape, Naghe, Mace, Rubo ecc. Il 2005 è un anno di cambiamenti nella sua vita e si trasferisce a Varese dove convive con la sua ragazza. Attualmente insieme a Dj Agly, Dj Wolf, Gomez e Jabba ha formato un gruppo dal nome BIONIC SKILLZ KREW (BSK) con l’obiettivo di promuovere l’hip hop nelle 4 discipline, riallacciandolo musicalmente al concetto di denuncia sociale, di analisi introspettiva e di evoluzione. Parallelamente il gruppo punta a tenere ancorata la propria realtà alle sue radici: il linoleum, lo spray e soprattutto il vinile. In cantiere il suo secondo lavoro: Piatto a cinghia, un disco per la quasi totalità prodotto con il suo campionatore e i suoi testi.

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RRP

aka

RAZZA RIBELLE POSSE fino ad arrivare a quella attuale: Hermann (produttore/mc), Tambu (mc/bassista), Shyv (mc). L’obbiettivo del trio è semplicemente creare qualcosa di personale a livello di suono, contaminando il rap con diverse influenze musicali che fanno parte del resto degli ascolti differenti dei tre elementi, e ovviamente a livello di testo, creando metriche sull’espres-

R

azza Ribelle Posse è un progetto che nasce nel 1994, per sviluppare un’idea di comunicazione verbale e musicale che parte dalla passione per la musica Rap. Negli anni il progetto muta e si evolve sia nel suono che nei testi (rigorosamente in italiano) che nella formazione stessa,

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SEZIONE RAP sione più diretta delle proprie sensazioni, emozioni, punti di vista e vita vissuta. Negli anni Razza Ribelle Posse ha dato alla luce una serie di dischi auto prodotti: 1996 - La scelta / 1998 – Pensaci / 2001 – La terza guerra / 2003 – 28 problemie 3 dischi auto prodotti di Hermann: 1994 – La bomba h / 2000 – Back in my way / 2005 – Autoerotismo La produzione è comunque in costante progressione e sviluppo, per averne un assaggio R.R.P. ha un sito web dove è possibile scaricare testi, mp3, anteprime del nuovo materiale all’indirizzo www.razzaribelleposse.com . Per qualsiasi informazione, parere, pensiero di qualsiasi genere… [email protected]

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SHA ONE
(LA FAMIGLIA)

L

a Famiglia. Formazione di punta della scena hip hop partenopea, nata dall’incontro di POLO e SHA-ONE, rappresentanti a 360° di questa cultura. SHA-ONE (conosciuto anche come SHANGAI) proviene dalla old school italiana; incomincia ad interessarsi di hip hop nei primissimi anni ’80, mostrando già allora notevoli capacità nell’areosol art (graffiti art) ed è fondatore della prima crew di break dance partenopea. Verso la metà degli anni ’80, compone le sue prime liriche in napoletano mettendo in evidenza le affinità e le assonanze esistenti tra quest’ultima e lo

slang americano usato nei testi rap. È considerato uno dei migliori writers (graffitisti) grazie anche agli studi artistici praticati. L’incontro tra POLO e il mondo hip hop è datato intorno al 1988, periodo in cui comincia a dipingere. Agli inizi degli anni ’90 non c’era angolo della città dove non si potesse ammirare uno dei suoi graffiti. Parallelamente, cominciano a collaborare anche nel campo musicale: l’uno (SHA-ONE) proveniente dalla vecchia scuola e precursore del rap in napoletano, l’altro (POLO) proveniente dall’esperienza avuta tra le fila dei gruppi A.M.N.K. (Muto / Guardati intorno 12 Crime Squad) e 100% posse (Domani è un nuovo giorno su compila-

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SHA ONE (LA FAMIGLIA) tion ITALIAN POSSE 2, Crime Squad), distaccandosi però da quel momento in poi dalle tematiche che avevano caratterizzato il rap durante il periodo delle Posse. Il terzo componente del gruppo è DJ. SIMI. Incontra l’Hip Hop a 13 anni (nel 1985) e rimane affascinato soprattutto dalla figura del DJ. La passione ed un continuo allenamento quotidiano lo portano presto ad acquisire una grande padronanza del mezzo tecnico; scratch, cutting e qualunque altra evoluzione sui piatti vengono eseguiti con naturalezza. Dopo molte esperienze nei maggiori locali europei DJ SIMI produce le basi per La Famiglia e ne fa parte come DJ. Lo spirito che li accomuna ancora oggi è il desiderio di diffusione e sviluppo del vero messaggio della cultura hip hop: AMORE, PACE, UNITÀ e FRATELLANZA, valori racchiusi nel concetto di FAMIGLIA. Tra i loro lavori discografici ricordiamo: Mazz’e Panell’ contenuto nell’album di CHIEF & SOCI Il mondo che non c’è (BEST SOUND / RICORDI - BMG) e E uno, due, tre e quattro nell’album Tutti X Uno di D.J. Enzo (BEST SOUND / RICORDI – BMG), Solo Fumo nell’album di NEFFA 107 Elementi. Un legame di forte amicizia e rispetto li accomuna alla scena hip hop Newyorkese, forse perché le due città presentano non poche analogie: vitalità, spontaneità ed una creatività che attinge energia ed inputs dalla vita che si svolge quotidianamente in strada. Napoli e New York due realtà distanti, ma allo stesso tempo vicine ed unite da quella retta immaginaria che geograficamente corrisponde al 41° PARALLELO titolo di un loro album. La Famiglia è: Polo (Alberto Cretara), Sha One (Paolo Romano), DJ Simi (Simone Cavagnuolo). (tratto da www.doppiah.it)

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SEZIONE RAP

Brano estratto dal cd musicale Kulure di Cristiano Barbarulo
Titolo Kulure feat. ShaOne (Paolo Romano)

Veré e kulure Rongh’ kulure, tu ramm’ kulure, P’ nu munn’a kkulure, Aint, T’ n’ puort tinte, Sgargia, Meraviglia ind’ ’e biglie, mannammill, minemel, je m’ ’e ppiglie. Ninne sguiglia, nonno torn ninne, l’uocchie ponn l’ ’e fa, accussì putimm, turnà criatur e fa ’na baraonn comm, pe kulure, nu spot ’e Benetton. N’ suche kulure comm nu such’ ’e frutt, ’mpast shake shake, bivele e believe, vuo’ nu mutiv, stamm’ annanz a ’nu bivio, chi ’e kulure nu’ viv,
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SNAKE

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asce nell’ottobre del 1980 figlio di padre lucano e madre siciliana. Vive nella periferia nord di Milano dove va a scuola e gioca a pallone dimostrando un grande talento nel ruolo di portiere. È pigro nello studio ma è interessato nelle materie linguistiche e letterarie. Ascolta musica italiana e stra-

niera degli anni ’70 influenzato dal padre, ma è il rap ad appassionarlo in modo viscerale nei primi anni ’90 con la diffusione di questa musica nei canali radiofonici. Compra i primi dischi di rap italiano e, successivamente, passato il rodaggio del suono, quello americano. Tentenna a scuola e abbandona lo sport rapito dalla musica. Scrive i primi testi molto cupi e intimisti e registra un demo

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SNAKE con Luca amico bassista sotto il nome di Deliri Lirici. Frequenta sempre le jam vedendo suonare artisti come Sangue Misto, Colle Der Fomento, Articolo31, ecc. e in particolar modo il pomeriggio milanese dell’Indian Cafè dove conosce parte della scena milanese e si esibisce nei primi freestyle. Esce con i b-boys della periferia della zona Nord di Milano di cui molti breakers e rappers che si trovano sotto i portici di Bresso per condividere la passione del ballo e del freestyle. È proprio qui che nasce l’amicizia con BlodiB e l’idea di fare un demo insieme. Registrano così il primo demo sotto il nome di Snake1 e BloodyBoy, in Toscana, con i beatz di Onan di Follonica, registrato alla buona in un garage. Il demo è sempre dominato da atmosfere cupe e i testi, nonostante l’immaturità adolescenziale, hanno delle trovate musicali interessanti. Conosce in seguito altri mc della zona precisamente Ill Beria Dorian Sushi e Deka (beatmaker) con cui realizza nell’anno 2000 il cd “Zupaboing” sotto il nome del gruppo Plotone Esecutivo. Il cd contiene 13 pezzi e molti spunti di rilievo, e si nota subito la crescita interiore e artistica dell’mc. Suonano in diverse serate promuovendo il cd e ottengono un buon consenso allo scorribande hiphop di Vimodrone. Il gruppo aumenta ancora di numero mettendo in squadra Kola e Alex e cambia nome in Banana Sapiens e realizza nel 2001 il cd “Come la biglia numero 8”, apprezzato dal pubblico e da riviste specializzate del settore. Da qui Snake pensa di prendersi una pausa dal gruppo e realizzare un cd solista che esce nel 2004, “Il dittatore dello stato libero di banhanas”, che vende poco ma riscuote ottimi consensi, in primo luogo per l’originalità e ironia delle liriche cosa alquanto atipica per il rap italiano. In questo intervallo di tempo conosce Duein, beatmaker ed mc, che entrerà presto in gruppo e che sta lavorando con Snake ad un prossimo cd. In questo intervallo di tempo conosce molti personaggi della scena rap milanese e partecipa in diversi dischi, soprattutto con gli Spregiudicati, e si fa conoscere alla serata hh milanese Show Off con interventi folli di freestyle.

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SPREGIUDICATI

001-2002 sono gli anni in cui Gomez e Jack the Smoker iniziano ad avere i primi contatti con altri ragazzi attivi nella scena di Milano e periferia, come Mdj+ (da anni scrittore di romanzi attinenti alla cultura Hip Hop, rigorosamente autoprodotti e venduti alle jam), Kuno e Bat, da Peschiera Borromeo, con cui venne a formarsi un team di mcees e produttori che prese il

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nome di SPREGIUDICATI, dal nome dell’ultimo romanzo che all’epoca Mdj+ aveva scritto. Nel 2003 Jack si propone ufficialmente insieme a Mace con il progetto LA CRÈME, “L’alba”, grazie a cui l’intero gruppo inizia a spostarsi e ad entrare in contatto con le altre realtà dello stivale. Sempre nel 2004 esce anche il progetto solista di Kuno, “The Fottamaker”, e nel 2004/05 l’album di Bat, “Riprendiamoci tutto”.

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TORTO O.G.

ona 45 nasce come progetto in dj style nel 1991 a Bari. Gli mc’s sono Reverendo e Torto, tra loro fratelli. Dopo innumerevoli jams e date locali, inizia nel 1994 una collaborazione con musicisti provenienti dall’esperienza del club “Fez”di Bari, dove usualmente si suona dal vivo Hip Hop, Jazz, R/B; Stefano Valenzano ed Egidio Rondinone, che

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entreranno a far parte del gruppo più l’ausilio di DJ’S come DJ Arpino e Tuppi B. Sotto questo segno nasce uno tra i primi e pochi progetti in Italia di Hip Hop interamente suonato dal vivo. Nel 1995 l’E.P. “Fine Millennio” per l’etichetta Right Tempo voluto da Nicola Conte, esplora le sonorità Hip Hop-Jazz. Nel 1996 la Zona 45 partecipa alla compilation francese “Menù Kebab”, per l’etichetta parigina Big-Chees con il brano “L’Aria”.

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TORTO O.G. Nel 1997 per l’etichetta Schema-distribuzione E.M.I. collabora alla Compilation “Nuovi aromi aromi italiani” licenziando il brano “Rime”. Nel 1998, per l’etichetta “Suoni Di Strada”, distribuzione Good Stuff, esce l’L.P. “Trenta danari”, 20 brani suonati con l’intento di esplorare a 360°gradi le potenzialità musicali dell’Hip Hop. Saranno presenti numerosi ospiti (ICE ONE, SUD SOUND SYSTEM, GOPHER D, Rosalia De Souza, Gianluca Putrella) e si assiste alla nascita del progetto Pooglia. Proprio il progetto Pooglia Tribe, ideato dalla Zona 45, si concretizza nel 2000 nell’L.P. “Pooglia Tribe” prodotto dagli Articolo 31 per la loro neonata etichetta “Funky Spaghetti Laboratori”. Il singolo Cime di Rap diviene un successo radiofonico, programmato in tutte le radio nazionali, a partire da “Radio DJ” dove Albertino lo programma in esclusiva nazionale alla trasmissione “DJ Time”. Viene seguito immediatamente dal primo videoclip “Cime di Rap” programmato per tutta l’estate su TMC 2 e MTV. In inverno segue il secondo videoclip del Brano “Dadà Dedù”. Ospiti per tre volte al “DJ Time” di Albertino su Radio DJ, più volte intervistati su TMC2, e servizi su RAI TRE e MatchMusic. Hanno condotto per anni programmi radiofonici e televisivi su Telenorba e Radionorba. Nel 2002 hanno composto il brano “Gente che spera” insieme agli Articolo 31, con il nuovo progetto “Uazzband”, che esce per L.P. degli Articolo31 “Domani smetto”. Nel 2005 Reverendo è su tutte le principali radio e reti televisive musicali in Italia insieme a Chief con il singolo “Luce”, per la produzione “First Class”, che ne anticipa l’uscita dell’album “Autostrada del sole”.

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SEZIONE RAP

Crocifisso sul cd

Criste mie, crocifisso sopra un c.d. Cristo morto in un rave di venerdì, immigrato annegato nei mari di qui, impiccato in una cella morto in guerra Cristo ucciso da un’amore che non c’era piu’ de serveve ‘na parole e non aviste nudde chedda die’ che d’accediste, povere Criste, non so’ viste na’ die che non de so’ viste se il sole splende splende su tutti Criste mie dimme qual’ie’ u poste mie se tu mi senti da lì sopra è sempre più dura qui la lotta restare zitto quando invece hai le parole in bocca globe-trotter, solo nei pensieri ieri sognavo un mondo di vite tutte uguali con gli animali, le piante i cieli e gli immensi oceani uomini e donne forgiare spade in vomeri Criste mie salva a me e a tutti gli altri qui gli allegri e i tristi poeti ed artisti reppers ballerine e musicisti i gusti e i disgusti gli applausi e i fischi
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TURI

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uri, all’anagrafe Salvatore Scattarreggia, rapper e produttore hip hop di origini calabresi, inizia la sua carriera artistica nel 1994 partecipando a varie jam sessions nei più famosi club hip hop della capitale. Due anni dopo insieme a Piotta e dj Squarta, fonda la famosa crew Robba Coatta. Dopo un’intensa attività live in tutta la penisola, in compagnia dei due soci sopracitati, e gra-

zie al suo stile colmo di ironia e sarcasmo, Turi si afferma come uno dei migliori intrattenitori e improvvisatori della scena hip hop italiana. Nel 1998, partecipa al primo singolo di Piotta “Spingo io” e inizia ad essere invitato in molte emittenti radiofoniche nazionali. Nell’autunno dello stesso anno, viene pubblicato “Comunque vada sarà un successo” il primo album di Piotta, dove Turi, in piena forma, appare su ben 6 tracce. Degno di nota è il brano “Dimmi qual è il

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TURI nome”, secondo singolo estratto, che permette al rapper calabro di farsi notare anche in TV grazie al video girato dai Manetti Bros. Nell’estate 1999 produce il suo primo mini album solista Aspromonte A-roma. Grazie al successo del brano “Il supercafone” (disco d’oro) Turi, in compagnia di Piotta e Dj Squarta, partecipa ad un intenso tour promozionale di circa 90 date. Da menzionare, l’esplosiva performance all’ “MTV Day 1999”. Nel 2000 partecipa, oltre che alla colonna sonora, anche come attore nel film “Zora La Vampira”, di Carlo Verdone e Manetti Bros. Nello stesso anno, collabora alla compilation hip hop “Novecinquanta” del produttore milanese Fritz da Cat. Del suo brano “Schiaffetto correttivo” viene girato un videoclip a New York. Nel 2001 Turi inizia la sua carriera solista firmando il suo primo contratto discografico con l’etichetta indipendente romana Antibemusic. Nell’estate dello stesso anno riceve parecchi elogi dalla critica specializzata, grazie al suo primo album “Salviamo il salvabile” dove oltre ad apparire come rapper, firma anche le musiche. Nella primavera del 2004 sempre su Antibemusic esce il suo secondo album ufficiale “L’amico degli amici” che contiene il simpatico e pungente singolo “Cosa vuoi da me” con videoclip annesso. (Tratta da www.funkyturi.com)

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