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  ANNALI DELLA FONDAZIONEPER IL MUSEO -CLAUDIO FAINA, VOLIJME XIIESTRATTOoRvrE1o NELTA SEDE DELLA FONDAZIONEEDIZIONI QUASA.R2006 € îF  I,AUR.AAMBROSINI CIRCOI,AZIONE DELLA CERAMICAATTICANELL'AGRO FALISCO E VOLSINIESE:T]N CONFRONTO Lo stimolo ad indagare le modalità della circolazione della cera-mica attica nellAEro faliscol è nato in me dalla cwiosità di verificaret'entità e la qualità de a circolazione di ceramica úgumta pdúa dellanascita della più antica produzione falisca a figurc rosse Ladifncoltàdella ricerca, che meúterebbe di esserc svolta in tempi piì) lunghi diqùanto ho potuto fare, dsiede nel fatto che la maggior pafte dei vasisono tìrttora inediti e che una parte di quelti citati nell€ relazioni discavo ottocentesche sono andati perduti'. A ciò si aggiunga anche chenelle descrizioni presenti nell'lnventado d€l Museo di Villa Giulia enelle relazioni di scavo ottocentesche non compare quasi mai l'indica-zione di 'celamica attica", pertanto risulta a volte difficile distingue_rc, nell'ambito della ceramica frgumta, quella attica da quella falisca I Desidero rinsraziarc il Solrintendenre Doti. A M. Morctti Sgubini e la DotlA.M. De Lucia BrclÌi per I'aùtonzzazione a]lo stùdio della @.mica attica rinvenùtanell'Agro falisco. Son; erata al Doit. P. Poìeggi, ed ai conse8latari del mateiale TPorzi; S. Pethnelli rispetrivamente del Mùseo NÀzionaìe Eirúsco di \Àlla Giúlia edel Museo tucheolosco àel1Agrc falisco di Civita Casteliana per la lorc insostitùibilecollaborazion€. Un sentito rin$azi@ento alÌa Doti F- CùÍi, Tale dcerca va ad affaùcaBi a quella prcliminare condotta sùl búccherc nel_I Aclo falisco (AMBRoSINI 004). Aìche in questo cso ìlanalisi che si prcsenia, clndlttasùìia bae degli eseúpiari eilib e di qúelli reperiti nei depositi del Mùse Archeologi-co delÌAslo f;Isco di aivita Castellana, è ne@ssanuente lacunosa S€nzÀ pretesa dicompletezza, si resenteranùo i dati con la speEnza che qùesto contribùt po$a e$er€cofttt€meDte ilierpretÀio: non il pmto tlella 6itùu ione, na una pnDa hase di partenzaper ulteriori studi. Molti 6ono gii €sempÌari, da contèsti di ve@hio e nuovo nnvenimento'tuttora inediti o pubblicati in modo insufficiente per uno studio scieniifi@ (pnvi di d_prcduzioni sanche e fotosaiche, conftonti ea - )- Esso, nel caso della cemica atticaòome è noto, dorà;euadte in pÍmo lDogo e atlribuzioni, che dovranno e6seÉ efeituate da specialisti in questo settore degli studi- Il dino€ a figure nere da aaleru Vereres,Pema to;ba IrOO( (DO(II) (in C'rlA è tomba 14?) CvA nona Villa Giulia lll,IlI FÀ,tav 2, 1-4i Coza - PAsaùt 1981, p, 1?1, n. 3, daÌÌìnquadmento piutto6to Fobleúatico,venà ualizato in altra sede. La bibìioglafia, per brevità, è slata ddotta all:essenziale.  302(a figure rosse e in ceramica a vemice nera sovradipinta). Pochi vasiattici nvenuti nell'A.go Falisco sono conseÌ_vati a Roma nelle sal€falische del Museo Nazionale Etrusco di Villa GiuÌia. tutto il resto sitlova nel Museo Archeologico dellAgro Falisco di Civita Castellana,soprattutto nei depositi. Vasi attici a figure nere dallAgro falisco sonoconservati inoltre a Fircnze3, Gine\ryaa e Philadelphias, mentre quellia figule rosse a Fircnze6, Bedino?, Londn3, Copenaghens, ewYorkt0,Bostonù, Berkeleyrr, Yalers e San Simeon. Per quanto riguarda il vasoconserato a San Simeon (Fig. 1a-b), a cui provenienza da Corchia-no è ripodata anche dal Beazley, lo studio condotto ha consentito lasÌra ricontestualizzazione: si tratta di un Àontlroros sianilormeta della 3 Mastoide della Maniera ilel Pittore di Hainon e c.aterc a colonnette, ùn. inv74473-74414, a Falerii vete.es, enna, omba 43: Coza - PasaùI1981, p. 176, .3,1??, .8, fis. 14.a Anfoú tiÚenica del Pittore di Prometeo, n. inv MF 156 (,4-Bv, p. 99, n. 49;Mdrada2, p. 26i dd u\inó YJ-u 'cp 995, p.59. n L5 Da Narce:leÀrràds icina al Gruppo el Demno, . n{ ?39 Pala, p.200. n.3; HarL DoHAN 942, av 41.20;MaRrELLr 989, ,809).6 Cratere a colornette, Àxt.ú, un'olpe e dùe A/liÉer da Narce, Monte Cerreto,tomba 122 Mun4d Iq 1894, ol,514; BacLIoNE Dx Lucú BRoLLI1998, . 13?-138,fig. 8); Ér1,, del Pittore della Cigantomachia di Pariei da îalerii Uetercs, enna, omba4:1, n. inq 75590 C4-RV2, - 419, n. 4?)j ÀJlu della Màniera del Pittore dj Tarqùinia, n.i^a.7 4475 dz Fdlerii ueteres, enna, omba 43 (Cozza Pasaut 19a7, p. 177 ^. 7 ARv2,p. a72, n, 1?)i è:yld del Pittore di Eschine a adlett yzr€lus, ema, omba 45 (MilaniL), n. inr 74513 CozzÀ Pasau 1981, . 182, n.23;,41îW, . ?18, n. 240);cratere colonnette del Pittore di Mykonos, n. iny 75586 ,41W, p. 515, n. 4): leÈJtàos dellaManiera del Pittore di Saboùoff, n. iN ?5588 ,4,8W, p. a52, n. 3)ì À:ylÚ del Piitore diVeio, . inv 74356 A&W, p. 904, n. 59); Èrlr della Maniera del Pittore di Heidelhe.s 209, n, ny 74355 .4Ìt 2, p.1290, .12),7 CrateÈ a calice i Mys,n, - in\.3257 4nW, pp.239, . 1?, 1602)ipeÀne elPitiore di Pan, n. inr 4289 (.4-812, , 555, n, 91); cratere a calice del Pittore Marlay, n.it . 3275 ARV2, p. 12'16, . \).3 rrtr, det pinore di Colnar, n. iny 97.10-28_I ,4_pv,, . BE4, .24)i hllLt diDo&ru, n. inr E 50 (.4ÀW, pp. 443, . 227 1653).e Cratere a colonnette del Pittore di Naùsicaa (Polienoto IID, n. inr 7030(,4-Rv2, . U09, n. 33, con bibl. cit.).t0 Kdlpts del Pittore di Berlino,n. nr 10.210.19 ,4IW, p- 209, n.169);ÉyladiMdhron e Eietun, n. iù\. 0A.25A.51 ARW, p. 472, n. 2Oi).tr I(ylA di Dozrjs, n. inr 97.369 An\2, p. 444, r- 248); cratere a volùte deìPittore di Pan, n. inv 95.58 (,4Î12, p. 552, n. 2l).D l(yla del Pittore di B'ye6, n. inv 8-921 IÌW, p. 3??, n. 96 con bibl. cii.);À:ylo del Pitiore della Clinica, n. in{ 8.923 (,{.8v,, p. 810, n. 22, con bibl. cit.); Àrlúconnessa Ì PittóÈ di Londra E 7??, . inv 8.92? ArlID, p.948, n.5, co. bibl. cit.).rr Cúiere a canpana el Pitiore del Louvre G 433, n. n\. r29 G-AW, p. 1342,n. 3). Per a provenienza d EyP, p- 92 nora 2.1a San Simeon CA), Shte Moluneni. n. inr 9904 (ARt4, p. 1537; SNoWDEN1976, p, 157, 99. 1?8-179, 60, 00, ota 83 (il n. nÌ è 5715); Gù.JjAMr 003, ,209.nota 36). Il iconoscimento è awenuto anche erzi€ alle fotogmfie consewat€ Fes6oI Isritutu Archeologico Germanico &9. DAI 2858-2859). n Coza - PAsaùI 1981, p. 251 lkanthùos reca sìrl collo da ùn lato, un combattimento i centaui o di lapiti, e dall'altmquaitú 6gure ammantate". Nella fotogaîa lè fieúè amnantate sono re. Non hi sem-bla che qu€sto elemento possa .6ciarc l'identificeione dal moDento che qùest sembraes*re I ùnis fruu àa.6 nlastio attico a fitue rosse invenuto a Corchiano,  CIRCOI,AZIONE DELI,A CERAMICAA]IIICA 303 Classe di Tbronto identifrcabile con quello rinvenuto a Corchiano, sulpavimento della came?a della tomba 8 (lII) del I sepolcreto del Vallo-ne, scavata da Feliciano Crcscenzi nel 1886t5.Prendercmo le mosse dall'analisi della ceramica attica únvenutanell'A$o falisco, nviando per I'Agm volsiniese allo studio di ClaudioBizzari pubbìicato propdo in questa sedet6 che, certamente suscet-tibile di qualche aggiomamento suÌla base delle attività di rcstauroe di scavo ntmprese in anni recenti daÌla Soprintendenza ai BeniArcheologici deÌl'Umbria, resta comunqùe validor?.Per avere un'idea della quantità di ceramica attica dallAgo faÌi-sco premetto subito che si tratta di circa quattmcentosettanta vasi,della maggior parte dei quali ho potuto prcndere visione grazie allacoÉesia di Marinella De Lucia. Di essi circa Ìrn telzo sono a flgurenere e due terzi a figurc rcss€; qùasi iffilevanti le prcsenze di ceraúi-ca bilingue e a vernice nelat8 (Fig. 2). I gnfici, che occorre ricordarlo,hanno valore puramente tendenziale, mostlano il ruolo preponderan-te dí Faleúi Ueteres (Fi,g. 3) nell'approrwigionamento dei vasi attici:la città da sola ne assorbe i trc quinti del totale. I1 totale di ci?caquattrocentosettanta vasi dallA$o falisco confiontato con il numeÌodi seicentotrentadùe vaBi fornito nel 1999 da Claudio Bizzarri per lasola Volsin;; merita una riflessione. È ovvio dunque che non possiamoparagonare l'Agro falisco alle grardi metropoli deìl'Ehuda meridio-nale (Vulci, Cerveteri e Tarquinia), ma occorre riìevare da subito che ivasi attici rinvenuti nellA$o falisco si distinglono p€r qualità e sin-golaútà deÌle forme. Ma su tale punto, fondamentale, torneremo inseguito. A prescindere da brevi menzioni, come quela di E Barnabeiií Monumenti Antichí Iy s, una selezione dei vasí att].ci da Falerii Ue-/er€s conseÌvati nel Museo di Villa Giulia è stata prcsentata nel 1916dal Savìgroni rn un anicolo nel Bollpttino dAde-o. E por negli anni'80 del secolo scorso che si seglalano alcuni contúbuti nei quali com-par€ la circolazione della ceramica attica nell'Agro falisco. Nel 1980il Meyelt (Figg. 4-5), sulla scorta del Villard segnala Falerii comeI'unico sito in cui le importazioni crcscano dopo l500 a.C. per volgercinbasso dopo I475 a.C.; due ami dopo, Mafalda Cipollone hapresen-tato d€i gafici relativi alla diffÌrsione della ceramica attica a fig:ìrrerosse nei quali compariva anche lAgro faliscorr. In tempi rccenti, la 1t Cozz{ Pasaur 1981, p.251.16 BrzzanRr 1999.t? Per I'analisi della ceramica attica dùlle tombe con s€mdra a testa ùmana sidnvia al co.i.ibuto di A. Maggiani in questo stes6o volume.13 Si hatta ili 150 vasi a fieure nere, 290 a fferrr€ rcsse, 3 bilingùi e 21 a vernicenera (di cùi 2 a venice nera sovradilinta).re BéNdEr 1894, coll. 1761??.?o SavrcNoNr 916.2r MDYIR 1980, p. 53.2z Da condividere te afemeioni di M. MaÌ1elli in propositoi MaRTTLLI 1949, p. 7a2,noíà -  304 tmttazione Dirì ampia è stata ad opera di Marco RendelF, che' comeìl Mev€r si'basa s;i dati Beazlev (Fig. 6). 1 dati Beazley sono servitip.r ott diugtuÚl*u "on base perceni,uale 00 nel quale sono congiun-ie le quote-di mercato di ogni qingola ase'cioè quarti dj secolo' iciascuna itta. Nel suo sludjo, pubblicalo el 1989. i pongono n e\'ì-denza e oercentuali idol,te quasi dpl tutto rnPsistpnli i vasellameallico ;mDortato falerii nel Vf qec. .C., a causa della vicinanTa ierandi ciità come Roma e Veio, f incremento di proporzioni a partircial orimo ouarto del V sec. a C. che raggiungono Ìrna stabilità intor'"n àt s-aqinrllo aÌlultima lase Faler;i avrcbbe dsentito da un latodei benefici conseg:ìrenti 'espansione chiusina./volsiniese lungo l'asseNorÙSud, dall'altm della vistosa conhazione quantrtativa-nelle im-Dorl,azioni j Roma a paÉ rc dal primo quarto del V sec a C' per ouanto rieuaràa yolsinii, in anni recenri.le novilà maggiori Bisono a\,uLe roDno:aIo studio di Bizzam r Fig. 7 : i n uovi dati o&ono ulìn"nn.r-. diuérso ispetto ai dati Beazley utilizzati da Meyer e R"ndeI'Àlt'anatisi del Bizzarri si possono ùnire ulterioú dati rclativi al t€Yritoriovolsiniese. penso a Castelgiorgio che ha Ì€stituito una ÈfÀt del Pittoreomonimo*;d una di MoÀron'i, a Bolsena dalla quale pmvengono ùlìahvlix dt H?rnoqews26 d un anforeha del Cruppo del Peú7oma'? ma so-mattutrn aBoiano. che ha restiîÙLo almeno dodicr asia figurè ncre-B 2 REmE 1989. .565. n LoralpOMP|o a 146esFmDlariIonrro 133diF 'p-, vaans. cosr " uddivisi: ra5 1e550aC ONèl@BPFalPri' a?''s L Lra 550 e 525Èc o.victo 56efdler/i y?/P^f 2,'ra 525 c 5oo ÈC OMcto 95 e Fo'?r' vPlpms 30 lrùaOO " +rl u-C. O-lnto rrg " Faterii Ueteres 46, Nr^ 47 5 e 450 a C Oreeto 139 e 'ole'itiptzreR 4r.ftà 450 e 425 .a. Aneú 2a e Falerii ueteres 2, ra425 e400 aC Orvieto8 e Falerii Veter5 | IBENDELI 1989, p. 547 )2a -4,lV2, p.386, n.1, con bibl. cit. iylÉ aFirenze, n. iN 82894 ora aumentatacon ùn frammento a Tùbingen2t Nìta, p. 463. n. 54 hlli, a Firenze, n- inr 82896,6 ,{BY, . 165.27 ABV. D.344, ,9j ft,i;xrl a, scmala unsrtota di ipoBaLond"an '\'B 164dcl c'uppodelìo Ps,^r.r-A;fora di \:poh ,4-at, p I48. n 2: B'c ru{L 1976 Dp 83 84 n l là\'iii.iz. i""r'-,"*t"- a collodsrihio a Bonn n in\' 3e oell ulrrmo ecellio délVI sec, a.O.(BacLIoNE 9?6, pp.84_a5, .2, taw XLII_XIIII); un'anfom a collo dislintodBerl'no.n. In\.f 853, de GruppodiLPaeror BaLLloN- 9?6 pp 85_86 n J\'una,,ir mn. alliîam, ArFone as"slrto ai csni da Ers Inrorno l s50 a r- Ba' LroMi9?6. D. 193. . , u.a l'&Jrróq,sra l vu""odr B'rlino con rcrnern a quadnga 'e_cedur.J a Homes rcrrc'p'icielF, Rne l_rnrzr sPc a c s-artra du'antp rl peiodobc lico B{.LroN 1976, . l9r, n. 2,: ur \aso a dLe mdr''l^ con Eìa/zone amaracr'" *"à-. un leu" aÉgiedirc un sueniero alla presenza di ùn vecchio barbato e am_mrnrsro BAcLrn\E 9-?-6, p.2OOt0l n I:u. va.oadLPmsrirhr'a Dionrsorradu" m.nath. o quaor ga cà; cleri"ro (ne ha scudo con cpbeúon a'erpe rB+ L oNtsre.p.20rr n rasoiau";anchi"arqusdncsconaurrgaPvariscudre'i:bìtracle. 'iÈJ." i* ui"** " ta.o.B\crr" E t?6, p 20r'.2':un\asoadupmannhi-a'Dartcnza ' sùcrrpro, b, Elerie.o rra'Dorla lrsdavPF di un ertrfipro I'a un \ q chro[Jì." a"""_".i"n*"r i re*LroN. l9?6, p 2o3 n 20': \aso a dle mar''h'- a' menade"t"uriin a" a,"."i"i;tr Otfeo on cara e c.prioro ra due dorne BA4Lo " 1976 D203, n.5)i \aso" a-b) iEùra a cavalo jn corsa;"vaso" a b) cewa nera (BacLIoND 976'D.205.n.9).