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da La rappresentazionedello spazio di Luciano Bellosi Storia dell’arte Einaudi1 Edizione di riferimento: in Storia dell’arte italiana , I. Materiali e problemi ,4. Ricerche spaziali e tecnologiche , a cura di Giovan-ni Previtali, Einaudi, Torino 1979Storia dell’arte Einaudi2 Indice Storia dell’arte Einaudi3 6. La «prospettiva» quattrocentesca: una regolaper la rappresentazione dello spazio e ilrecupero totale della realtà terrena7. La diffusione della visione prospettica 6. La «prospettiva» quattrocentesca: una regola per larappresentazione dello spazio e il recupero totale dellarealtà terrena .La nuova visione artistica diffusa da Piero della Fran-cesca e da Donatello era quella elaborata a Firenze trail secondo e il terzo decennio del Quattrocento, in unaopposizione alla cultura artistica circostante molto piúnetta di quanto non fosse la pittura di Jan van Eyck, cheper numerosi aspetti si richiamava al gotico internazio-nale e alla pittura del Trecento. I punti di riferimentoper i novatori fiorentini sono, semmai, l’antichità clas-sica e Giotto. Si torna a porsi, infatti, il quesito giotte-sco di trasferire su una superficie a due dimensioni unarealtà a tre dimensioni e se ne trova una soluzione nonpiú empirica, ma ormai perfettamente scientifica, con lascoperta delle regole matematiche della costruzione pro-spettica 1 . È noto che tutto ciò si deve all’ingegno diFilippo Brunelleschi: difficile dire quale ne sia stato l’in-centivo in un artista che aveva esordito come orafo nelconcorso del 1401 per una delle porte del Battistero conun rilievo in cui l’ara del Sacrificio di Isacco era ancoracostruita con le facce perpendicolari che recedevanoverso la profondità divergendo invece che convergendo.La sua genialità si sviluppa per gradi, ma con una dispo-nibilità mentale del tutto eccezionale. Il suo rilievo per Storia dell’arte Einaudi4