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L'antologia Per Chitarra (1961) Edita Da Ricordi A Cura Di Miguel Abloniz [2011-12]

L'Antologia per chitarra (1961) edita da Ricordi a cura di Miguel Abloniz [2011-12]

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   J. Joyce (from Ulisses, Episode 18 – Penelope)  _________________L’ Antologia per Chitarra pubblicata da Ricordi (Milano, 1961) a buon diritto èconsiderata rappresentare una pietraangolare del nuovo repertorio chitarristicodi matrice post-segoviana. Essa comprendenove pezzi di musica contemporanea dicompositori già ben noti, tutti oltre ilcinquantesimo anno di età e nella pienamaturità artistica.Con l’eccezione di Joaquin Rodrigo eCamargo Guarnieri, si tratta di musicistiancora al loro primo approccio compositivoverso lo strumento chitarra – e in molti casiquesto doveva rimanere un unicum nella loro vita. Provenivano tutti da quattro differentipaesi europei 1 , e le musiche erano tutte state composte nel lasso temporale degli ultimiquattro anni precedenti al 1960 2 .La raffinatezza dell’operazione editoriale risulta apparente fin dalla copertina, omaggio alCubismo con il particolare del  Mandoline et Guitare (Pablo Picasso, Juan-les-Pins, 1924).Priva di Prefazione , l’antologia inizia immediatamente con l’ Hommage à Alonso Mudarra … the lighthouse at Europa point the guitar that fellow played was so expressive will I never go back thereagain …   abloniz1 http://www.dotguitar.it/zine/approfondimenti/abloniz1.html1 di 3 15/05/2013 07:16  di Georges Auric , una composizione breve e umorostica con tempo Deciso, che contiene   abloniz1 http://www.dotguitar.it/zine/approfondimenti/abloniz1.html2 di 3 15/05/2013 07:16  abloniz1 http://www.dotguitar.it/zine/approfondimenti/abloniz1.html3 di 3 15/05/2013 07:16  15/05/13 abloniz2www.dotguitar.it/zine/approfondimenti/abloniz2.html 1/4   Il Soliloque   (in ricordo a Manuel De Falla) di Henry Sauguet è invece un’altra perla del nuovorepertorio che non ha nulla a che fare con il clichés del binomio chitarra-Spagna: è unadanza gentile costellata da melodie eleganti con discontinue movenze, ove gli unici accordiche si odono sono marcati se di cinque note o arpeggiati molto lentamente se di sei. Nel1972 Turibio Santos registrò il Soliloque , insieme alla Sarabande di Poulenc 11 .L’ultimo brano, ma solo in ordine dispositivo, è la celebre Sonatina di Carlos Surinach ,dedicato a Andrés Segovia (che pare invece mai lo suonò): costruito nei tre brevi movimenticlassici di Allegretto-Andante-Allegro, rammenta da vicino la lezione di grandi compositoriquali De Falla. È stata incisa da Erling Møldrup, insieme alla Sarabande e l’  Hommage di Auric.Apparentemente tutte le diteggiature di Ablóniz sono minuziosamente dettagliate – e nelcaso in cui siano di mano altrui si avverte una lacuna: si trattava di un lavoro che era solitoeffettuare con perfetta diligenza, cosciente della sua importanza. _________Nato come Michelis Avlonitis, un greco diAlessandria d’Egitto di madre italiana, lapersonalità di Miguel Ablóniz (nome d’arte)e la sua fortuna nelle alte sferechitarristiche della prima metà del 20°secolo costituiscono tuttora un puntoincontrovertibile. Proveniva dalla stessagenerazione di Alexandre Lagoya e altrinomi della diaspora greca. Nonostante fosseun accurato interprete, nel ruolo principaledi accompagnatore di una cantante (la suaprima moglie), avrebbe preferito sceglierela carriera dell’insegnamento, stabilendosi aMilano, ove fu attivo per alcune decadi.   Pagine1 2   15/05/13 abloniz2www.dotguitar.it/zine/approfondimenti/abloniz2.html 2/4   Dotato di accurata preparazione musicaleaccademica si dedicò con grande lena allacomposizione come alle trascrizioni,arrivando a pubblicare in circa quarant’anni di attività oltre 300 libri musicali per una mezzadozzina di editori diversi. Tra le musiche ancora oggi in repertorio si ricordano il Tanguillo dedicato a Romolo Ferrari 12 ,  Pequeña Romanza dedicata e interpretata in première da IdaPresti (1948), i Tres ritmos sudamericanos 13 , e alcuni dei suoi brevi  Pezzi ricreativi (alcuni diessi incisi nel 1965 da Dimitry Fampas). Il suo gusto e la sua speciale abilità nella riduzione diopere classiche per chitarra le rese subito popolari, specialmente nella grande messe diamatori.Fu lui a scoprire che il Prelude Oremus di Tarrega era ineffetti una trascrizione parziale di un brano perpianoforte di Schumann. Le sue idee didattiche gliprovenivano dallo studio profondo delle maggiori scuolestrumentali classiche del pianoforte (A. Schnabel, R.Slenczynka, K,. Wolters, A. Rubinstein, R.R. Gerig ecc.),violino (M. Pincherle, L. Auer, J. Szigeti, J. Heifetz, Y.Menuhin, K. Havas, S. Applebaum), viola (Lionel Tertis) evioloncello (P. Casals) 14 . A Ithaca (nello stato di New YorkCity) tenne masterclass annuali di una decina di giorni permolti anni, formando letteralmente un centinaio dichitarristi che ancora lo ricordano come persona piacevolee spiritosa.Pur avendo scritto articoli e musiche per tutte le maggioririviste chitarristiche dell’epoca (La Chitarra, Artechitarristica, Guitar Review, Guitar News, ecc.) a partire dagli anni ’70 non ebbe più ruoloattivo, almeno nel suo paese.   Il ricordo di Riccardo Zappa Insegnare m’è sempre piaciuto, anche perché avevoa mia volta seguito un lungo corso presso MiguelAbloniz, grandissimo didatta e sicuramente fra imassimi trascrittori di opere classiche per chitarra ditutti i tempi. Ricordo che ogni tanto mi mostrava lafitta corrispondenza che teneva con AndresSegovia. I due si scambiavano considerazioni circa imodi interpretativi da applicare a questo oquell’altro autore.Arrivavano addirittura a ricalcare su carta velina laforma della cassa armonica delle rispettive chitarreper verificarne le differenze tramite lasovrapposizione del ritaglio allegato nella lettera.Era passato molto tempo da che avevo ultimato glistudi sotto la sua guida, ma ovviamente tenevo ad