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Monitor Nearfield E L'ascolto Perfetto In Studio

monitor da studio ed il loro perfetto uso

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  PER SAPERNE DI PIU, 74Digital Music NON CHIAMARMISOLO CASSA! UNA PANORAMICA APPROFONDITA SU UN DISPOSITIVOINDISPENSABILE PER UN ASCOLTO PERFETTO IN UNO STUDIO DI REGISTRAZIONE: I MONITOR NEARFIELD di M. Izzo I monitor sono spes-so i componenti piùtrascurati di uno stu-dio di registrazione. Eppure, a pensarci bene, è pro-prio grazie a loro che sentiamola musica che stiamo realiz-zando! Sono un elemento es-senziale, ad esempio, nella rea-lizzazione del missaggio e delmastering e, quindi, alla loroscelta e al corretto posiziona-mento vanno dedicati cura eattenzione. Vediamo cosa c’èda sapere sui diffusori da stu-dio, quali sono le regole da se-guire per utilizzarli al meglio eimpariamo a usare un analiz-zatore di spettro, lo strumen-to che ci aiuta a capire comesuonano e a ottimizzarne la re-sa. PAROLA D’ORDINE:CAMPO VICINO C’è un tipo di monitor che in-contreremo praticamente inqualsiasi studio ci capiti di vi-sitare: i cosiddetti “nearfieldmonitor”, ossia diffusori perl’ascolto in “campo vicino”. Si tratta di sistemi creati per l’a-scolto a distanze ravvicinate - unmetro, un metro e mezzo almassimo - al di là delle qualiperdono la loro fedeltà. I monitor nearfield sono con-traddistinti da una caratteri-stica peculiare: hanno una ri-sposta assolutamente “piatta”,ossia non enfatizzano alcunafrequenza in particolare. Que-sto fattore è essenziale perché,nel realizzare un missaggio oun mastering, non si sia tratti ininganno sulle frequenze effet-tivamente presenti nel brano. Un monitor nearfield è tantomigliore quanto più questa“piattezza” è accuratamente ri-cercata. MAIN MONITOR Negli studi professionali, oltrea questo tipo di diffusori sonoin genere presenti anche mo- C O S AC I  O C C O R R E  SOFTWARE PER LAGENERAZIONE DI RUMORE NCH TONEGENERATOR PLUG-IN PER L’ANALISIDELLO SPETTRO DELSEGNALE ELEMENTALAUDIOINSPECTOR QUANTO COSTA: Gratuito SITO INTERNET www.elementalaudio.com QUANTO COSTA: Gratuito SITO INTERNET: www.nch.com.au/tonegen SUL CD NCH TONE GENERATOR VERSIONE: COMPLETO in AUDIO EDITING INSPECTOR VERSIONE: COMPLETO in AUDIO EDITING NOISE EXAMPLE in AUDIO STUDIO PROJECT 074-077 20-09-2006 9:51 Pagina 74  PER SAPERNE DI PIU, Digital Music75 nitor un po’ più grandi, di po-tenza maggiore, che sono uti-lizzati per l’ascolto del lavorofinito, o nelle fasi intermediedella produzione. Questi ulti-mi sono detti anche “main mo-nitor”. Negli home studio, però,non è strettamente necessarioacquistare due coppie di cas-se: come “main monitor” dausare per un ascolto alternati-vo, si può utilizzare, ad esem-pio, lo stereo di casa. NON PERDERTI PER... LE VIE I monitor più diffusi, e più adat-ti ad essere utilizzati in studio,sono quelli a due vie. Infor-malmente, per “vie” intendia-mo il numero di coni, ossia dialtoparlanti, di cui dispone ilmonitor. È utile sapere che ognialtoparlante è specializzato perla riproduzione di un partico-lare intervallo di frequenze. Ilwoofer, ad esempio, è dedica-to alle basse e il tweeter alle al-te. Teoricamente si potrebbe-ro avere un numero qualunquedi vie: tre, o anche più. All’in-terno della cassa, c’è un circuitoche serve proprio a distribuireai vari altoparlanti il segnale iningresso. Questo circuito si chia-ma “crossover” ed è, in prati-ca, un filtro che fa in modo chea ogni via arrivi solo l’interval-lo di frequenze per cui è spe-cializzata. Il crossover è unaparte molto delicata per il cor-retto funzionamento di un mo-nitor e dalla sua qualità dipendemolto del risultato finale. MA PIATTO È DAVVERO BELLO? Abbiamo detto che i monitornearfield devono avere una ri-sposta piatta. Ma siamo sicuriche questo sia assolutamentevero? Molti affermano il con-trario e sostengono che i mo-nitor dovrebbero suonare in unmodo piacevole per chi li uti-lizza e, dunque, dovrebbero es-sere scelti anche in base al ti-po di musica che piace. LA SFIDA TRA...FLAT E BASS Come spesso accade, la realtàsta nel mezzo. Immaginiamoquesta situazione: ci sono duestudi di registrazione, uno ap-partenente a Joe Flat, mania-co del monitor piatto, e l’altro a Jack Bass, maniaco dei bassi, WOOFER  È laltoparlante dedicato  alla riproduzione delle frequenze medio-basse. Il suo diametro d  unindicazione della potenza della cassa. Il woofer, infatti, assorbe circa  il 75% della potenza totale 1  TWEETER  Altoparlante dedicato alla riproduzione delle alte frequenze e, per questo,  ha un diametro nettamente inferiore  di quello del woofer 2 LED  Questa è la spia che si illumina quando il monitor è alimentato in maniera corretta ed è acceso 3 XLR  Presente nei modelli di buona qualit ,  è un ingresso bilanciato che consente di eliminare disturbi nel segnale audio 4 JACK  È un ingresso che solitamente può accettare sia connessioni bilanciate sia sbilanciate 5 VOLUME  Questo potenziometro regola il volume in uscita dai monitor modificando il funzionamento degli amplificatori 6 POWER SWITCH  Pulsante che accende il monitor. Ricorda di premerlo solo dopo aver attivato tutti gli altri strumenti dellostudio. Eviti, così, fastidiosi e pericolosi picchi di segnale sulle casse 7 POWER SOCKET  È la connessione per il cavo che alimenta il monitor 8 VOLTAGE SELECTOR  Selettore che permette di scegliere  la tensione di alimentazione tra 110  e 220 volt 914 5678932  ANATOMIA DI UN MONITOR Figura 1- I monitor Yamaha NS10-M sono stati considerati per anni uno standard negli studi professionali. Oggi sono fuori  produzione ma, per molti, restano ancora un termine di paragone I l rumore bianco è un se-gnale caratterizzato dalfatto di contenere frequenzesu tutto lo spettro sono-ro, tutte ad uguale am-piezza. Il nome deriva dal-l’analogia con la luce bian-ca, che ugualmente con-tiene tutte le frequenzedello spettro luminoso. Il ru-more rosa, invece, è ca-ratterizzato da ampiezzamaggiore delle frequenzebasse e minore di quellealte, in modo da adattar-si alla sensibilità dell’o-recchio umano, che è me-no sensibile ai suoni gra-vi. Per questo motivo èusato come riferimentonelle prove basate sull’a-scolto. Al contrario, il ru-more bianco è l’ideale perun test di laboratorio sul-la linearità della risposta infrequenza dei monitor. RUMORE BIANCO E ROSA 074-077 20-09-2006 9:51 Pagina 75  PER SAPERNE DI PIU, 76Digital Music che ha montato un grossosubwoofer sul suo impianto. JoeFlat realizza un missaggio conbassi piuttosto potenti: ce ne in-fila più che può! Tutto soddisfatto,va nello studio di Jack Bass e gliporta il suo CD. Lo mettono sul-l’impianto ma i bassi rombano erisuonano talmente forti, e le al-tre frequenze sono talmente som-merse, che il pezzo è pratica-mente inascoltabile. Jack Bassderide l’amico e gli dice che glifarà sentire lui un pezzo missa-to alla perfezione. Si mette al lavoro e realizza unbrano che risulta in perfetto equi-librio tra bassi, medi e alti, e incui tutti gli strumenti si sentonoin modo distinto. Porta il CD nel-lo studio di Joe Flat, ma ripro-dotto sull’impianto la situazio-ne risulta ribaltata: i bassi sonopraticamente inudibili - la cassain particolare è ridotta ad un suo-nino tipo “effetto cartone” - e imedioalti la fanno da padrone. Joe Flat può prendersi la sua ri-vincita deridendo l’amico. Cosa vuol dire questa storiella? Figura 2 - In altro a sinistra una schematizzazione della “regola del triangolo equilatero”. Nota nella fotola posizione inclinata dei monitor e il punto d’ascolto IL COLORE DEL RUMORE 1 Installa il programma NCH Tone Generator che trovi nel CD al-legato alla rivista (categoria  Audio Editing  ) e avvialo. Cliccasul menu Tone e seleziona la voce White Noise . Il programma ini-zia a riprodurre il caratteristico rumore bianco (attenzione al vo-lume, in qualsiasi momento puoi interrompere e riprendere la ri-produzione con i tasti Play  e  Stop ). MICROFONO AL CENTRO! 2 Posiziona un microfono di riferimento (vedi figura 3, pagina77) nel punto d’ascolto in studio (vedi figura 2, in alto). Lan-cia un qualsiasi software di registrazione (ad esempio Audacity,che trovi nel CD nella categoria Indispensabili  ) e acquisisci cir-ca un minuto del rumore riprodotto dai tuoi monitor. Utilizza unvolume elevato ma evita la saturazione. NON AVER PAURA DELLO SPETTRO Scopri come visualizzare la risposta in frequenza dei tuoi monitor per testarne la qualità e ottimizzarne la resa in studio. WOOF E TWEET A bbiamo imparatotutti, probabil-mente sin da piccoli,giocando con lo stereodi casa, che il wooferè l’altoparlante cheriproduce le frequen-ze basse, mentre iltweeter si fa caricodi quelle alte. Ma dadove vengono questitermini? In inglese“to woof” significa“abbaiare”: il wooferè dunque “quello cheabbaia”, quello chefa la voce grossa ecavernosa. “To tweet”, invece,significa “cinguetta-re”: il tweeter è dun-que alla lettera “quel-lo che cinguetta”. De-cisamente minore fan-tasia è stata destina-ta al diffusore per imedi: a confronto, in-fatti, “mid-range” èun nome piuttosto ba-nale, non trovi? 074-077 20-09-2006 9:51 Pagina 76  PER SAPERNE DI PIU, Digital Music77 Sembrerebbe significare che,qualsiasi cosa tu utilizzi, il ri-sultato non sarà quello giusto.In realtà significa esattamen-te il contrario: puoi ottenerebuoni risultati su qualsiasi si-stema di monitor, ma è molto im-portante conoscere bene il pro-rio impianto, sapere quali so-no i livelli di riferimento e ri-cordarsi di fare sempre ascol-ti di confronto su impianti dif-ferenti.  ATTIVO O PASSIVO? Gli altoparlanti dei tuoi monitornon emetterebbero alcun suo-no se non ci fosse un amplifi-catore a dargli la potenza ne-cessaria. Ci sono due soluzio-ni a riguardo: i monitor passivi,che hanno bisogno di un am-plificatore esterno, e quelli at-tivi, che hanno un amplifica-tore integrato. Non ci sono mo-tivi particolari per preferire untipo oppure l’altro. Diciamo che se già si possie-de un buon amplificatore, al-lora certamente converrà ac-quistare una coppia di moni-tor passivi. Se si deve comprare tutto, al-lora può essere più comoda, eprobabilmente anche meno co-stosa, una coppia di monitorattivi. Alcuni modelli sono an-che “biamplificati”, ossia han-no due amplificatori separati,uno per ogni via. Il suono inquesto modo risulta più defi-nito, in quanto i rispettivi picchidi volume sono gestiti separa-tamente. UNA QUESTIONE DI POSIZIONE La posizione dei monitor nellostudio è estremamente im-portante, anche se i nearfield nerisentono un po’ meno rispet-to a grossi diffusori di poten-za elevata. Innanzitutto l’altezza da terra:una regola sempre valida diceche i monitor vanno posizio-nati in modo che i tweeter sia-no all’altezza delle orecchie dichi ascolta. Vale poi la cosid-detta “regola del triangolo equi-latero”: i monitor devono es-sere posizionati in modo che,assieme a chi ascolta, costi-tuiscano i vertici di un imma-ginario triangolo equilatero (ve-di figura 2, a pagina 76). De-vono essere anche lievemen-te inclinati in modo da punta-re verso l’ascoltatore. Cosa spes-so sottovalutata, ma invecemolto imortante, è la distanzadalle pareti: la situazione idea-le si verifica quando ci sono al-meno 90 centimetri di distan-za sia dalle pareti posteriori siada quelle laterali. Nell’impos-sibilità di rispettare queste di-stanze, cerchiamo almeno dirispettare la simmetria: la di-stanza dalle due pareti latera-li deve essere uguale per en-trambi i monitor. Infine, la di-stanza tra le due casse deve es-sere di circa due metri.  ANALIZZA LO SPETTRO Un ottimo metodo per capirequale sia la risposta dei moni-tor nella stanza è utilizzare unanalizzatore di spettro. La pro-cedura è molto semplice, an-che se va eseguita con accura-tezza. Innanzitutto si ha biso-gno di un generatore di rumo-re bianco, ossia un segnale la cuicurva di spettro è piatta su tut-te le frequenze udibili (leggibox Rumore bianco e rosa apagina 75). Devi piazzare unmicrofono di riferimento nelpunto di ascolto (vedi figura 3a destra), riprodurre il rumorebianco attraverso i monitor eregistrarlo con il computer. Aquesto punto basterà analiz-zare il rumore acquisito per ca-pire quali sono le frequenzemaggiormente enfatizzate equelle meno presenti, in mo-do da avere un’idea della qua-lità dei monitor e tentare di ef-fettuare correzioni con un equa-lizzatore. Ricorda che anche lecaratteristiche della stanza in cuiti trovi modificheranno il risul-tato. Usare l’analizzatore dispettro, quindi. è indispensa-bile per un’ottima resa dei mo-nitor. Segui il tutorial per capi-re come fare. Figura 3Il microfono di riferimentoBehringer ECM8000 permette di testare la risposta in frequenza dei monitor (costa 71 euro) CHIAMIAMO L’INSPECTOR 3 Importa il file registrato in una traccia di un qualsiasisoftware compatibile con i plug-in VST, ad esempio Cu-base SX. Carica sulla traccia il plug-in Inspector (lo trovi sulCD, categoria  Audio Editing  ) e riproducila. Inspector mostratutte le frequenze presenti nel file e, visto che si tratta di ru-more bianco, l’aspetto delle frequenze dovrebbe essere piat-to, come quello mostrato in figura . 1 FREQUENZE SOTTO ESAME 4 Se la curva dell’analizzatore di spettro non è quella delpasso 3, significa che i monitor, ma anche la stanza,non hanno una risposta “piatta”. Nel caso in figura c’è una ca-renza di bassi e un picco sui 2000-3000 Hz . Inter-vieni con un equalizzatore per controbilanciare le frequenzein eccesso o in difetto, oppure modifica l’acustica della stan-za (vedi box Non tutti sanno che ). 21  _ NO N T UT T I SANNO  C HE LA STANZAINFLUISCE La resa dei monitor near-fiel, anche se di buonaqualità, può essere infi-ciata dall’acustica dellastanza. La particolare geo-metria, l’assenza di ma-teriali fonoassorbenti e ditrappole per bassi, puògenerare particolari fre-quenze di risonanza, ossiazone dello spettro in cui ilsuono viene fastidiosa-mente enfatizzato (permaggiori informazioni leg-gi Digital Music 19 pagi-na 76). DM 112 074-077 20-09-2006 9:51 Pagina 77