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  Genesis , X / 2, 2011 Federica Giardini Psicoanalisi e politica tra Francia e Italia 1. Una geopolitica femminista L’incontro tra psicoanalisi e politica è innanzitutto un incontro trafemministe italiane e francesi, dunque una questione non posta a tavo-lino ma nelle relazioni tra donne in carne e ossa e i saperi che portano,che stanno mettendo in discussione. È un incontro consistente di luoghi,di cose fatte insieme, un incontro a vero titolo, perché comporta lo scio-glimento di itinerari che precedono tale incontro.La questione è interessante sotto diversi aspetti, si assiste infattia un’innovazione sul triplice piano delle pratiche, della teoria e diuna “geopolitica del femminismo”. Da una parte, l’intersezione tra psicoanalisi e femminismo permette di individuare alcuni nodi cheorienteranno la politica femminista nei decenni successivi, dai nodi delle  pratiche , delle  forme della politica , al rapporto tra  sapere e politica , conla rottura   epistemologica che comporta. D’altra parte, le fonti mostranocome questa apertura riguardi in particolare donne francesi e italiane, ecosì si spiegherebbe perché tra Italia e Francia si sviluppi il cosiddetto  pensiero della differenza sessuale . Due delle autrici, Antonella Nappie Luisa Passerini, registrano come 1972 e 1973 siano anni in cui, traFrancia e Italia, si passa da un riferimento più cogente al femminismostatunitense – attraverso testi come  Noi e il nostro corpo del collettivodi Boston, o il saggio di Kathie Sarachild sulla  Feminist consciousnessraising  preparato nel novembre 1968 e già circolante prima della pubblicazione nel 1971 o ancora The Myth of vaginal orgasm (1971 etradotto nello stesso anno in italiano) 1 – a quello di una riessione più 1. Kathie Sarachild,  Feminist Consciousness Raising and “organizing” e Ann Koedt, The Myth of vaginal orgasm , entrambi in Voices from Women’s Liberation , a cura di Leslie BarbaraTanner, New York, Signet, 1971, pp. 154-157 e 157-166; Antonella Nappi,  Movimento a più voci.  Il tema:  Attraversare i confni  60 “europea”, che mette a fuoco la «specicità del Movimento in Europa (rispetto all’America)». 2 A riprova di questa ricollocazione si può anchecitare il testo di Carolyn Burke, che nel 1978 scrive un  Report from Paris , 3 dove registra l’incontro tra italiane e francesi – diverso da quelli presi qui in esame – a cui una donna americana vuole assistere per  cogliere novità e innovazioni: si è aperto un usso al contrario, rispettoagli anni ’60, che dagli Stati uniti va verso l’Europa. L’anno è il 1972, il luogo è la Francia, con tre incontri che si svol- gono nell’arco di quell’anno: il primo a La Tranche sur Mer in Vandea per una settimana (24 giugno-2 luglio), un secondo, in autunno, a VieuxVillez in Normandia per cinque giorni (27 ottobre-1 novembre), e un terzo nell’estate del 1973 a Chateau Coupigny nelle Ardenne. Si trattadi incontri in senso intenso: momenti di discussione e convivenza to-tale, che coinvolgono innanzitutto il corpo. In effetti, come accade nel femminismo di quegli anni, la relazione di scambio – sica, intellettua -le ed emotiva – è la posta in gioco del pensiero politico.Le fonti e le testimonianze di cui disponiamo coinvolgono espo- nenti di rilievo del femminismo successivo – da Lea Melandri e MariaSchiavo a Luisa Muraro e Lia Cigarini, a Luisa Passerini e, a anco e indissonanza, Carla Lonzi. Le città di provenienza sono dunque Milano,Torino, Firenze e Roma – Melandri parla di una ventina di italiane, 4 suun totale di duecento presenze circa. 5 Per parte francese sono presenti alcune esponenti del MLF, Mouvement de Libération des Femmes, in particolare Antoinette Fouque, fondatrice dello stesso Movimento in - sieme a Monique Wittig e Josiane Chanel nel 1968. 6 La presenza di  Il movimento degli anni Settanta attraverso il racconto di una protagonista , Milano, Fondazione Badaracco-Franco Angeli, 2002; Luisa Passerini, Corpi e corpo collettivo. Rapporti internazionalidel primo femminismo radicale italiano , in  Il femminismo degli anni Settanta , a cura di Teresa Bertilotti e Anna Scattigno, Roma, Viella, 2005, pp. 181-197, p. 1852. Una compagna di Milano,  La Tranche un incontro internazionale, una vacanza al mare , in Libreria delle donne di Milano,  Esperienze dei gruppi femministi in Italia , in «Sottosopra», Milano, Libreria delle donne di Milano, 1973, pp. 18-19, p. 18. Maria Schiavo attribuisce questo testo e il successivo,  Nudità , ad Antonella Nappi, nel suo  Movimento a più voci , p. 59.3. Carolyn Greenstein Burke,  Report from Paris. Women’s Writing and Women’s Movement  ,in «Signs», 3 (1978), pp. 843-855. 4. Lea Melandri, Una visceralità indicibile. La pratica dell’inconscio nel movimento delledonne degli anni Settanta , Milano, Fondazione Badaracco-Franco Angeli, 2000, p. 63. 5. Schiavo,  Movimento a più voci , p. 59. 6. Fouque fonderà nel 1973 le Editions des Femmes a Parigi, luogo politico che rappresentaanche una gura di passaggio nella storia interna dello stesso MLF. Cfr. Maité Albistur, Daniel Armogathe,  Histoire du féminisme français .  Du moyen age à nos jours , Paris, Editions des femmes, 1977.  Giardini, Titoletto contributo??????? 61 Genesis , IX / 2, 2010 Fouque all’incontro – ne è l’organizzatrice come punto di riferimentodel gruppo Psychanalyse et politique    – è di estrema rilevanza.L’esperienza farà storia. A ritroso, infatti, è possibile individuarein quello spazio-tempo l’inizio di un nuovo percorso – un evento , unmomento in cui il già fatto e pensato non può più porsi in continuità conil momento successivo – i cui effetti abbiamo sperimentato nei decennisuccessivi. 2. I testi raccontano L’incontro di La Tranche, in particolare, ricorre, raccontato o com-mentato, in alcuni testi composti in momenti diversi e che proprio per questo, pur sottolineando aspetti comuni, ne commentano e accentuanoalcuni tratti anziché altri. 7  Nei due scritti –   La Tranche: un incontro internazionale, una va-canza al mare e  Nudità –  8   la presa diretta è più evidente. Il senso chequalcosa di inedito sia accaduto appare sin dalle prime righe: forse scel-to per altre esigenze, il nome del paesino di La Tranche rimanda, secon-do alcuni, al mare che taglia la costa, che la interrompe e, insieme altitolo  Nudità , trasmette la sensazione di una scoperta che cambia a mai più il già noto e il familiare, interruzione che spoglia dai costumi e dalleabitudini, che denuda e apre a una terra incognita, tutta da esplorare.Su cosa si esercita questa opera gioiosa di scoperta di nuovi spazi e dicomportamenti e parole appropriate? 2.1 Forme della convivenza tra donne Antonella Nappi dichiara di arrivare a La Tranche munita di «aspet-tative congressuali di lavoro produttivo, ordinato e tradotto» che vengo-no «sgominate» nel giro di soli due giorni: («ma che casino! Non c’è neanche un ordine del giorno, ci hanno fatto venire n qui per stare poi a parlottare come capita»), la sera del secondo giorno mi ero ras-segnata a una vacanza [...] il terzo giorno ho cominciato ad ascoltare. 9 7. Schiavo,  Movimento a più voci ; Libreria delle donne di Milano,  Esperienze dei gruppi femministi in Italia ; Libreria delle donne di Milano,  Non credere di avere dei diritti , Torino, Ro- senberg & Sellier, 1987; Melandri, Una visceralità indicibile ; Passerini, Corpi e corpo collettivo ;  Dal movimento femminista al femminismo diffuso. Storie e percorsi a Milano dagli anni ‘60 aglianni ‘80 , a cura di Anna Rita Calabrò, Laura Grasso, Milano, Fondazione Badaracco-Franco An -geli, 2004 2 . 8. Libreria delle donne di Milano,  Esperienze dei gruppi femministi in Italia . 9. Una compagna di Milano,  La Tranche , p. 18.  Il tema:  Attraversare i confni  62 Il passaggio dalla forma congresso ad altre e nuove forme di con-vivenza apre la sospensione dell’ordine delle relazioni che si danno nelquotidiano: «eravamo in duecento, con una trentina di bambini… è sta-to come ritrovare i bei tempi dei campeggi da ragazzina [...] una dellesituazioni più nuove per una donna, sempre aggregata com’è a questoo quell’uomo». 10 Una vacanza  – un vuoto di forme già familiari alle politiche di movimento.In effetti nel secondo testo,  Nudità , Nappi sottolinea che «il gruppo[  Psychanalyse et politique ] che aveva promosso il convegno non vole-va arrogarsi la gestione della settimana». 11 Si tratta di una disorganizza-zione non casuale ma voluta: è un rischio voler negare anche solo per sette giorni la secolare divisione quotidia- na che esiste tra le donne, la sducia, la concorrenza che ci mettono così spessol’una contro l’altra; ed è ancora difcile non ridesiderare la tutela maschile quan -do sembra che “l’isterismo tipico delle donne” abbia il sopravvento. 12 Questa esplorazione senza conni porterà a mutare la forma dell’in - contro successivo, a Vieux-Villez, «interamente gestito da Politique et  psychanalyse». 13 Come registra Maria Schiavo, che partecipa a questo secondo incontro – spinta dai commenti su La Tranche di Lia Cigarini edi Sisa Arrighi – esiste un pensiero politico dietro l’allentamento delleforme organizzative consuete: si vedeva che le compagne francesi erano abituate a vivere insieme, oltre che a parlare. Strutturavano e destrutturavano (con un rigore che aveva un che di osses-sivo) anche le minime situazioni del vivere quotidiano. Potevano anche interro-garsi a lungo sul perché alcune persone si mettevano a sedere insieme, piuttostoche altre, e spesso sulla scelta dei posti, in macchina come altrove, erano capacidi soffermarsi a discutere, ad analizzare con estrema attenzione la combinazione proposta, dietro cui trapelava, nascosto o manifesto, il desiderio. 14  Nelle sue parole emerge la tensione primigenia in questa aurora delfemminismo radicale: la libertà dello stare insieme è anche, nel suo farsimateria da pensare e analizzare, momento in cui la vigilanza si fa estre- ma. E in effetti la tabula rasa delle forme organizzative consuete non è un caos illeggibile. Luisa Passerini parla di «una sda che promette di 10.  Ibidem . 11. Una compagna di Milano,  Nudità, in Libreria delle donne di Milano,  Esperienze dei gruppi femministi in Italia , pp. 19-20, p. 19. 12. Una compagna di Milano,  La Tranche , p. 18. 13. Libreria delle donne di Milano,  Non credere di avere dei diritti , p. 42.14. Schiavo,  Movimento a più voci , p. 60.  Giardini, Titoletto contributo??????? 63 Genesis , IX / 2, 2010 dare molto», riprende una frase pronunciata da Antoinette Fouque – «la perdita della testa per salvare il corpo» – e commenta: un corpo assai diverso da quello in cui si innestava […] il rapporto tra il femmini- smo italiano e quello statunitense; questo è un corpo che prende atto del conittoe del potere, che accetta le sde del caos e del “capo”. 15 La destrutturazione della forma congressuale destruttura soprat-tutto la forma del leader – nel «Sottosopra» troviamo anche un testodi Rivolta femminile che esordisce con «Rivolta femminile non ha unleader e non l’ha mai avuto» 16 – ma mostra la possibilità di una sorta di messa a tema pratica, critica e laterale, di questa tradizione. La gura che incarna questo spostamento, nei metodi e nel pensiero, è proprioAntoinette Fouque: Apparve dunque Antoinette, sono tentata di dire, “à l’heure du cercle” che, comesi sa, era il momento in cui nel Seicento la regina riceveva. Non dico questo per sottolineare negativamente il potere che questa donna aveva, ma per far com- prendere quanto fosse autorevole all’interno del suo gruppo. In realtà, Antoinette aveva un’aria quasi dimessa. Era piccola, quasi claudicante. […] Sotto una per  -manente un po’ goffa, occhiali cerchiati di nero, a mascherina, aveva degli occhimolto belli, vivissimi, cui non sfuggiva niente – mi accorsi in seguito – di ciò cheaccadeva nel gruppo. Pur non essendo sempre presente, sembrava dar vita senzasforzo, animare liberamente ogni parola, ogni atto di ciascuna […] con le sue ap-  parizioni e i suoi interventi persuasivi, discreti, simili a pacici blitz. Il suo potere, in realtà, era tutto nella parola. 17 La sda, che nasce proprio dall’esperienza diretta e praticata nella sua radicalità, riguarda la constatazione che un’orizzontalità tra donnenon è ovvia e, forse, non è nemmeno la forma che più rende giustiziaall’esperienza delle relazioni tra donne: Una donna francese, di Politique et Psychanalyse, riconosce che nel gruppo c’èuna leader, Antoinette Fouque – che «è il nostro capo» – ma che questa stessacontraddizione è oggetto di analisi. 18 2.2 Eros e linguaggio La convivenza tra donne, oltre che un assunto politico, è una pas-sione, una situazione in cui si esprime il “desiderio”. 15. Passerini, Corpi e corpo collettivo , p. 191.16. Rivolta femminile,  Per l’identicazione di Rivolta femminile , in Libreria delle donne di Milano,  Esperienze dei gruppi femministi in Italia , pp. 24-25, p. 24.17. Schiavo,  Movimento a più voci , pp. 61 e 65. 18. Melandri, Una visceralità indicibile , p. 60.