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Riassunto Libro Elementi Di Antropologia Culturale Ugo Fabietti

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ELEMENTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE- UGO FABIETTI Parte prima- Genesi e natura dell’antropologia culturale 1. Origini e significato dell’antropologia Antropologia significa letteralmente “studio del genere umano”. Questa però è una definizione vaga perché sono molti i saperi e le scienze che studiano il genere umano tra cui la filosofia, la psicologia, la sociologia, la storia, la demografia e la genetica. genetica . Ed è anche imprecisa perché non ci dice quale aspetto del genere umano costituisca il suo oggetto si studio privilegiato. In questo libro ci si occuperà dello studio del genere gen ere umano dal punto di vista culturale, ovvero delle idee e dei de i comportamenti espressi dagli esseri umani in tempi e luoghi distanti tra loro. L’antropologia, ossia l’insieme delle riflessioni che sono state condotte attorno a tali comportamenti e idee, ha preso spunto dal fatto che gli esseri umani si rivelano molto diversi oggi rispetto a un tempo. Le origini dell’antropologia non sono facili da stabilire; risalgono forse al greco Erodoto (VI sec a.C.) il quale però non parlò mai di antropologia. Le radici dell’antropologia più immediatamente riconoscibili risalgono piuttosto all’umanesimo all’umanesimo europeo, al Quattrocento e ai dibattiti che fecero seguito alla scoperta del Nuovo Mondo e dei suoi abitanti, della cui esistenza nessuno, in Europa, avrebbe mai sospettato. Non mancano però in altre epoche e presso popoli extraeuropei, tentativi di riflessione. L’umanesimo europeo pose il genere umano al centro della riflessione filosofica, dell’arte dell’arte e della letteratura, nonché della scienza medica. Il genere umano, pur rimanendo il fine ultimo del progetto divino, divenne un soggetto capace di forgiare il proprio destino, nonché di esplorare la natura studiandone le leggi e i meccanismi nascosti. Gli umanisti rimasero legati a un’idea di umanità idealizzata, pensata in riferimento alle società classiche. La scoperta (1492) e poi la conquista dell’America posero, all’Europa cristiana, cristiana, quesiti precedentemente poco considerati o addirittura inimmaginabili. Gli europei cominciarono a interrogarsi circa la natura di queste popolazioni definite ora selvagge e or a barbare. Con l’espansione coloniale e i traffici commerciali, con la conquista e l’opera missionaria, i contatti degli europei con gli altri popoli si intensificarono in maniera impressionante e di conseguenza crebbero le descrizioni dei loro costumi e delle loro istituzioni sociali. Si può infatti parlare di un vero e proprio progetto scientifico di segno antropologico solo a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, quando grazie agli illuministi la riflessione sul genere umano acquistò definitivamente i caratteri di una riflessione su soggetto universale. In quanto disciplina accademica poi, le origini dell’antropologia culturale sono ancora più recenti, dal momento che l’istituzione l’istituzione dei primi insegnamenti di questa materia risale  per lo più all’ultimo all’ultimo quarto dell’Ottocento. Infatti, Infatti, nel corso dell’Ottocento l’interesse l’interesse  per i popoli “esotici” andò andò crescendo perché le maggiori potenze potenze europee si erano impegnate nella conquista di nuove regioni in Africa, in Asia e in Oceania, mentre negli Stati Uniti i pellirosse e la residenza indiana erano confinati nelle riserve. Distribuzione proibita | Scaricato da Greta Venturelli (venturelligreta95@gm ([email protected]) ail.com)