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  FULVIA BUTTI RONCHETTI –LUISA MOSETTI STRUMENTI DA TOILETTE DAL CANTON TICINO:STRIGILI E ASTUCCIO DA COSMESI Gli strigili Lo spunto ad analizzare gli esemplari ticinesi è provenuto da un recente studio 1) che ne ha preso in considerazione l’uso, le presenze, la simbologia presso alcu-ni popoli celtici. È così emerso dall’analisi che non tutti i popoli stanziatisi inItalia centro settentrionale li hanno adottati, i Cenomani, ad esempio, non usa-vano deporli nelle tombe, al contrario delle aristocrazie di Senoni, Boi ed Insu-bri. Presso i primi gli strigili fanno parte di corredi sia femminili che maschili,mentre sono in dotazione solo di uomini presso Boi ed Insubri. Ancora diversesono l’epoca di comparsa e l’ideologia sottesa alla loro deposizione, per cui nel-le tombe maschili boiche e senoniche, nel IV-III sec. a.C., lo strigile è, in asso-ciazione alle armi, simbolo delle virtù fisiche del defunto, collegandosi al servi-zio da palestra; si concentra nei corredi insubri più tardi, nell’ultimo quarto delII-I secolo a.C. 2) , espressione ormai di raffinatezza ed urbanitas .La diffusione degli strigili in ambito leponzio è già stata affrontata da S. Mar-tin Kilcher nella sua analisi dei corredi del periodo della romanizzazione/inizi del-l’età imperiale di Ornavasso e Locarno: gli strigilicompaiono prevalentemente insepolture maschili, ma anche femminili,sia di rito crematorio che inumatorio; so-no tutti in ferro gli strigili donati agli uomini, ed in bronzo quelli offerti alle don-ne 3) . Ampliando l’indagine anche alle altre attestazioni ticinesi, possiamo prende- 305Si ringraziano l’Ufficio Beni Culturali di Bellinzona (dott. G. Chiesi, dott.ssa R. Carda-ni Vergani e dott.ssa E. Guerra) per aver favorito in ogni modo questo lavoro; il dott. R.Knobloch per gli utili suggerimenti; le dott.sse Eva Carlevaro ed Anne Kapeller del Lan-desmuseum di Zurigo, e la dott.ssa Vesna Koprivnik del museo di Maribor. 1) K NOBLOCH 2007. 2) Ma uno strigile in bronzo compare nel materiale però privo di contesto di Cuggionoed è attribuito al V sec. a.C. (R. D E M ARINIS ,  Il periodo Golasecca IIIA in Lombar-dia , in Studi Archeologici 1, Bergamo 1981, p. 154). 3) M ARTIN K ILCHER 1998, pp. 199, 205 e nt. 28: sono classificate come femminili letombe Liv. u. 33 e Minusio Cadra 31; maschili Minusio Cadra 7, 12, 28, 33 e Liv. u.44. È interessante ricordare una tomba da Verdello (Bergamo), femminile a giudica-re dalla presenza di due fibule Mesocco e di uno specchio, che contiene uno strigile 13 butti fulvia-mosetti luisa:Layout 1 14.10.2010 16:00 Pagina 305  re in considerazione solo qualche altro esemplare (vedi tabella),di cui siamo ingrado di attribuire ad un sesso il corredo di appartenenza. Le osservazioni di S.Martin Kilcher restano sostanzialmente valide, in quantoil ferro risulta il mate-riale usato quasi esclusivamente anche per gli altri strigiliprovenienti da tombemaschili, mentre non è possibile aggiungere altri strigili da corredi femminili.L’attestazione più antica da corredo tombale dovrebbe essere quella dellatomba Muralto Passalli 29, datata al 20-50 d.C., contenente una moneta di Au-gusto ed una coppetta tipo Conspectus 22 4) timbrata Felix.C.Murri 5) ;anche latombaMuralto Liverpool unten 31 contiene una moneta di Augusto, ma ha co-me elemento di corredo solo lo strigile. L’apparizione è perciò successiva ri-spetto alle comunità limitrofe, ad esempio è presente nelle ricche tombe 6 e 11di Ornavasso San Bernardo 6) , si collocano nel La Tène D alcune attestazioni pa-vesi 7) , ed anche la tomba212 di Oleggio, con strigili, è datata al II secolo a.C. 8) .Questa comparsa tardiva collima con l’assenza dello strigile nelle tombe diGiubiasco, sebbene sia doverosa della cautela date le vicissitudini tormentatedello scavo di questa necropoli. Perciò, stando alle attuali conoscenze, i Lepon-ti del Canton Ticino non usano strigili se non a processo di romanizzazionepressoché ultimato, connotandosi per questo specifico aspetto piuttosto simili aiCelti transalpini che non adottano gli strigili 9) . La pulizia del corpo con l’olio, ti-picamente mediterranea, attecchirebbe perciò in Canton Ticino con l’affermarsidella cultura romana, e comunque la cura del fisico non veniva qui sentita inepoca preromana come una delle virtù del defunto da esibire.Parallelamente, anche altre raffinatezze della toilette come i balsamari si dif-fondono tardivamentein Canton Ticino: nella produzione vitreacompaiono in gran-de quantità, mai più antichi si collocano forse solo alla fine del I secolo a.C. 10) , men-tre quelli ceramici sono scarsi, ad esempio non compaiono nelle tombe tardolatenia-ne di Giubiasco, né nelle tombe della seconda Età del Ferro pubblicate da Stöckli 11) . 306FULVIA BUTTI RONCHETTI –LUISA MOSETTIin bronzo (G. P ERANI ,  I corredi delle tombe 1, 3, 15 , in M. F ORTUNATI , L. P AGANI , R.P OGGIANI K ELLER (a cura di), Verdello dalle srcini all’Altomedioevo. Ricerche ar-cheologiche e storiche , Verdello 2003, p. 192). 4) AA.VV., Conspectus formarum Terrae Sigillatae italico modo confectae, Bonn 1990. 5) La datazione è desunta da B IAGGIO S IMONA 1991, p. 358. 6) M ARTIN K ILCHER 1998, p. 204; il  post quem monetale offerto dalle due tombe è il 133a.C.; la tomba 11 è databile nei decenni attorno al 100 a.C. 7) V ANNACCI L UNAZZI 1983, pp. 246-247 e nt. 59. 8) D EODATO 1999, p. 333. 9) K NOBLOCH 2007, p. 337: «... la circolazione degli strigili sia rimasta limitata a Suddelle Alpi», ma essi sono poi presenti in epoca romana (alcune citazioni bibliografi-che in V ASSALLE 1979). 10) B IAGGIO S IMONA 1991, p. 130 (balsamari a forma di uovo). 11) W.E. S TÖCKLI , Chronologie der jüngeren Eisenzeit im Tessin , Basel 1975. 13 butti fulvia-mosetti luisa:Layout 1 14.10.2010 16:00 Pagina 306  In compenso in Canton Ticino lo strigile permane per un lasso di tempoampio, almeno per tutto il I secolo/inizi del successivo (vedi tabella), fatto co-munque non unico 12) .Se perciò la popolazione del Canton Ticino si uniforma alla cultura roma-na nell’apprestamento della tavola e di alcuni cibi, adottando i recipienti a ver-nice nera (nel II secolo a.C.) 13) , ed esibisce gioielli di prestigio, come gli anellicon intagli già nel La Tène D2 (a Giubiasco 14) ), muta più lentamente le sue abi-tudini nella toilette e nella pulizia del corpo, e del resto l’abito tradizionale vie-ne abbandonato definitivamente solo attorno alla metà del I secolo d.C. nel So-praceneri 15) .La cura di sé e l’abbigliamento appaiono dunque le ultime «conquiste» dellaromanizzazione, le raffinatezze mediterranee dovevano probabilmente sembrareun esotico lusso per le popolazioni del capo del Verbano, ed acquista perciò mol-to più valore l’esibizione di grandi quantità di balsamari che caratterizza succes-sivamente le sepolture del Locarnese. In quest’ottica sembra si possa affermareche lo strigiledoveva sì essere uno status symbol al pari di altri oggetti di pregio,segno di rango e di abitudini igieniche raffinate, ma appunto era piuttosto un og-getto da toilette, usato infatti anche dalle donne, doveva cioè aver perso parte delsuo significato simbolico, come poteva essere nei secoli precedenti, più diretta-mente in contatto con gli ideali dell’atletismo di matrice greca, e doveva connet-tersi genericamente alla pratica del bagno termale 16) , a costituire sempre un’esibi-zione, ma del proprio grado di urbanitas , ormai priva di aloni eroici.La sequenza delle tombe è stata ordinata in base al  post quem monetale,che tuttavia non corrisponde necessariamente alla datazione della tomba effet-tuabile in base agli altri materiali di corredo; inoltre sono presenti anche altremonete illeggibili.Gli strigili provengono generalmente da tombe ricche 17) : Martin Kilchercolloca fra le più prestigiose (A) le tombe con strigile Minusio Cadra 12, 28, 33, 307STRUMENTI DA TOILETTE DAL CANTON TICINO 12) Ad esempio strigili che permangono nel II secolo in L. P ETCULESCU (a cura di),  Anti-que Bronzes in Romania , Exibition Catalogue, Bucharest 2003, nn. 295-297; ampiabibliografia inG IOVANNINI –M AGGI 1994, nt. 7. 13) E. C ARLEVARO ,  La ceramica a vernice nera, in Giubiasco II  , p. 184. 14) G AGETTI 2000, pp. 329-330. 15) M ARTIN K ILCHER 2000,pp. 316-321. 16) K NOBLOCH 2007, p. 349. 17) Per il territorio insubre invece G RASSI 1995, p. 81: «Gli strigili risultano quindi piut-tosto diffusi nel territorio insubre durante la prima fase della romanizzazione e nonesclusivamente nelle tombe più ricche, come invece accadrà in seguito. Nella fase se-guente, infatti, strigili in bronzo con anello porta strigili sono stati rinvenuti soltantonella tomba di Treviglio, via XXIV Maggio, la più ricca fra quelle databili ai decen-ni centrali del I sec. a.C., e nella tomba di Alzate Brianza». 13 butti fulvia-mosetti luisa:Layout 1 14.10.2010 16:00 Pagina 307  Muralto Liverpool unten 44 (maschili) e Liverpool unten33(femminile); di li-vello inferiore (D) il corredo femminile della tomba Minusio Cadra 31 18) ; e si-curamente possiamo affiancare anche le tre tombe di Solduno, tutte con vasella-me bronzeo. Analogamente l’inventario di tutti i corredicon vasellame bronzeodell’Italia settentrionale, evidenzia sette casiche comprendono gli strigili 19) .Le associazioni denotano il desiderio del defunto e dei congiunti di affer-mare il grado di raffinatezza e cultura raggiunta ed ecco che lo strigile si trovaassociato ad uno stilo (MuraltoMärki 10 e Solduno 58-20), a un cofanetto (Mu-ralto Märki 10), a pedine da gioco (MinusioCadra 33), ad una lucerna (Mural-to Passalli 29, Minusio Cadra 7 e 28, Solduno 58-20), un oggetto poco frequen-te nelle necropoli del Sopraceneri.Metà delle sepolture definibili come maschili contengono armi (MinusioCadra 12 e 28, Solduno 58-13).Ad Oleggio i tre strigili provengono da due tombe che le analisi osteologi-che hanno attribuite ad uomini,uno anziano e l’altro maturo; si può supporreche il primo rivestisse all’interno della comunità un ruolo rilevante, mentre il se-condo si connota chiaramente come un guerriero, per il suo corredo con spada,lancia, scudo, oltre a cesoie, rasoio e vasellame 20) .Nelle necropoli ticinesi vengono deposti solitamente singoli, compaiono innumero di due solo nelle tombe Muralto Liverpool unten 44 e Minusio Cadra 33.In un unico caso lo strigile è associato ad un’ ampulla , a costituire il classi-co set dell’atleta o per le terme (MinusioCadra t.28). In realtà il contenitore inferro è estremamente compromesso, e ci sono pervenuti solo dei frammenti darapportare ad una forma sferica, ma tra essi un anellino in bronzo, adatto alla so-spensione, suffraga l’interpretazione come contenitore per l’olio 21) , anche per-ché esso è stato rinvenuto assieme all’unico strigile, qui considerato, dotato pro-prio dell’anello per appendervi altri strigili o appunto contenitori di olio.Nella tomba 1995-31 di Solduno lo strigile è stato recuperato in un unicoblocco (fig. 1) con una casseruola bronzea, come è stato reperito sotto ad unacasseruola nella tomba Muralto Liverpool unten33 22) : non possiamo affermareche questa associazione sia indiscutibile indizio del fatto che i due oggetti co- 308FULVIA BUTTI RONCHETTI –LUISA MOSETTI 18) M ARTIN K ILCHER 1998, pp. 199 e 205; qui compare anche la tomba Minusio Cadra 7,da noi non considerata in questo gruppo. 19) B OLLA 1991, pp. 145-146; ricorrente anche l’associazione strigile-rasoio e cesoie datonsura (K NOBLOCH 2007, p. 348). 20) K NOBLOCH 2007, p. 347; D EODATO 1999, pp.332-333. 21) Su questo argomento, da ultimo, J.-P. T HUILLIER ,  Huile parfumée et sport dans lesmondes étrusque et romain , in L. B ODIOU , D. F RÈRE , V. M EHL , Parfums et odeursdans l’Antiquité  , Rennes 2008, pp. 245-252. Un esempio di recipiente in ferro in Quand la Suisse n’existait pas. Le temps des Romains , Basilea 2002, fig. 268. 22) S IMONETT 1941. 13 butti fulvia-mosetti luisa:Layout 1 14.10.2010 16:00 Pagina 308  stituissero un servizio da toilette, sia perché in una casseruola di Arcegno sonostati reperiti semi di uva, dimostrando che era usataanche come contenitore 23) ,sia perché in altre due tombe (Solduno 58-13 e MinusioCadra 28) essi sono col-locati separatamente.Nella tomba 58-20 di Solduno lo strigile è collocato abbastanza vicino aduna padella bronzea, il recipiente classico per il bagno, come è esemplificato nelfamoso servizio campano 24) . Alcune tombe della romanizzazione, piemontesi elombarde, contemplano l’associazione padella-brocca, un set usato a tavola perlavarsi le mani sia in Italia centrale che in corredi non italici, con uno strigile(tombe Ornavasso SB6, Gallarate, Misano 1943 25) ); si ritiene però che «nonsembra plausibile una stretta relazione fra strigili e padella/brocca tardorepub-blicane; i corredi in cui si verifica questa compresenza sembrano rinviare a duediverse attività: le abluzioni durante il banchetto e la cura del corpo» 26) . L’ambi-to di riferimento resta comunque la cura di sé, e resta evidente il valore simbo-lico sotteso in una deposizione funeraria.Possiamo pensare che strigile e casseruola bronzea, così strettamente unitinelle sepolture sopra citate, possano avere avuto una connessione funzionale(cioè che la casseruola svolgesse la funzione della padella), solo supponendoche in aree periferiche come il Canton Ticino non si sottilizzasse troppo, discri-minando rigidamente tra le categorie formali dei recipienti bronzei, o che, piùragionevolmente,essi potessero svolgere più funzioni, o che almeno all’internodi una tombapotesse anche essere un contenitore generico.Tipologicamente gli strigili del Canton Ticino possono essere ricondotti atre grandi gruppi: quello con manico passante, dove poteva inserirsi l’anello disospensione, quello con manico con riempimento metallicoequello a lastrinarettangolare.Il tipo con manico passante (nn. 1-12) èil maggiormente attestato in Can-ton Ticino, come del resto è il più frequente nelle tombe della romanizzazionedella zona limitrofa 27) . All’interno delle tombe ticinesi è ancora presente neglianni a cavallo della fine del I-inizi del II secolo (MinusioCadra 12).I nostriesemplari, tutti in ferro, sono frammentati e molto corrosi, ma, nonostante il cat-tivo stato di conservazione,all’interno di questo tipo si possono distinguere be- 309STRUMENTI DA TOILETTE DAL CANTON TICINO 23) Esposta nella mostra Vitis et vinum,  La vite e il vino dall’antichità al Merlot del Tici-no , Bellinzona 2006. 24) Comprendente alcuni strigili, un’ ampulla ed una padella, uniti tutti da un anello (  Laromanizzazione dell’Etruria: il territorio di Vulci , Milano 1985, fig. 221). 25) B OLLA 1991, pp. 144-146; a Verdello, tomba3, è associato ad una padella. 26) B OLLA 1991, p. 148, l’autrice fa piuttosto notare altre associazioni, con specchio, un-guentario e rasoio; diversa opinione in D E M ARINIS 1986, p. 136. 27) G RASSI 1985,  passim ; P IANA A GOSTINETTI 1972, pp. 37, 48; R API 2009, nn. 144-145. 13 butti fulvia-mosetti luisa:Layout 1 14.10.2010 16:00 Pagina 309