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Tesina per l’Esame di Tesina per l’Esame di Stato Stato di Martina Grosso Viaggio nell’arte del sogno e del subconscio Liceo Scientifico “F.Balsano” A.S.…

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Tesina per l’Esame di Tesina per l’Esame di Stato Stato di Martina Grosso Viaggio nell’arte del sogno e del subconscio Liceo Scientifico “F.Balsano” A.S. 2016/2017 Introduzione Considerato uno dei creatori più versatili del XX secolo, Salvador Dalì (Figueres, 1904 – Figueres, 1989) fu un uomo guidato da una curiosità insaziabile. Durante la sua lunga vita l’artista si interessò molto ad ambiti estremamente diversi, come la fisica, la psicoanalisi, il cinema e la religione, elaborando uno stile personale basato sull’impiego di immagini oniriche e sull’esplorazione del subconscio (il cosiddetto metodo paranoico- critico). La sua bizzarra ed esagerata personalità, la continua ricerca del successo, ma soprattutto la sua traboccante immaginazione che mi ha portato a sceglierlo come tema centrale del mio percorso, lo hanno reso una delle icone più popolari del Novecento e l’artefice di uno degli universi creativi più originali della storia dell’arte, quello del Surrealismo. “ L'uni ca cosa di cui il mondo non avrà mai abbastanza è l'esagerazione.” -Salvador Dalì INGLESE The concept of time in Virginia Woolf and James Joyce The Persistence of memory, representing four melting watches and inspirated by a piece of camembert cheese melting under the sun, is regarded as a Surrealist masterpiece. The general interpretation is that this painting is a rejection of time as a solid and deterministic influence and man can’t control it. The idea of time was questioned also in the first half of the twentieth century, by William James, who held that our minds records every single experience as a continuos flux of ‘the already’ and the ‘not yet’, and Henri Bergson. He made a distinction beetwen historical time, which is exteral, linear and measured by a pendulum or a clock, and psychological time, which is subjective and measured by the relative emotional intensity of a moment. So, thanks also to the new scientific theories, writers of the twentieth century created a new approach to the idea of time in their novels. Virginia Woolf suggests that time is a personal process of the individual’s mind and exsist only within the constantly flux in uninterrupted successions. She uses the stream of consciousness technique in her novels, according to which the narrative proceeds along the flux of the character’s thoughts. So the omniscent narrator disappeared and the point of view shifted inside the characters’ mind through flashbacks, associations of ideas and momentary impressions. Similar to hers is the view of James Joyce. His stories and novels open in medias res with the analysis of a particular moment. Time is not perceived as objective, but as subjective leading to psychological change. So in his novels the facts become confused, they are always explorated from different point of view simultaneously and are linked to the impressions and thoughts that an outer event, at a given moment, has caused in the inner world of the character. FISICA Decadimento radioattivo e reazioni nucleari Il dipinto Idillio atomico e uranico melanconico risente notevolmente dell’ossessione del pittore catalano per i progressi della teoria atomica e della fisica nucleare in seguito ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki al termine del secondo conflitto mondiale. Durante quegli anni si scoprì che bombardando l’uranio con neutroni si è in grado di scinderne il nucleo, liberando un’enorme quantità di energia. E’ la scoperta della fissione. Si ha quindi fissione nucleare quando un nucleo di massa elevata cattura un neutrone e si divide, cioè si fissiona, in due nuclei più piccoli. Il nucleo di uranio-235 è fissile. Colpito da un neutrone si scinde in due nuclei liberando due o tre neutroni. Questi possiedono energia e muovendosi attraverso la massa dell’uranio circostante possono andare ad urtare altri nuclei di uranio, dando così luogo ad altre fissioni. Questa serie di fissioni successive, una volta innescata, può mantenersi da sé liberando energia che riscalda la massa materiale entro cui si svolge la reazione a catena. Se non è controllata, essa può liberare un’enorme quantità di energia e può produrre una violenta esplosione. Oltre alla fissione, un altro tipo di reazione nucleare è la fusione, in cui due protoni si trasformano in due neutroni. Quest’ultimi si fondono con altri due protoni per formare un nucleo di elio, in quanto hanno energie sufficienti a superare la repulsione elettrica. E’ nel centro del sole che avvengono i processi di fusione nucleare, dove la materia è sotto forma di plasma. Oltre agli studi sulla radioattività artificiale, già alla fine dell’Ottocento fu scoperto che molti dei nuclei che esistono in natura hanno la proprietà di essere instabili: a un certo istante emettono un corpuscolo e decadono nel nucleo di un altro elemento. I nuclei che decadono spontaneamente sono detti radioattivi. Il decadimento radioattivo può essere di due tipi: alfa, in cui la trasformazione è accompagnata dall’emissione di una particella alfa, e beta, in cui si ha l’emissione di un elettrone. Una certa quantità di sostanza radioattiva diminuisce al passare del tempo come conseguenza del decadimento dei suoi nuclei. L’intervallo di tempo necessario perché la massa di un materiale radioattivo si dimezzi si chiama periodo di dimezzamento, tipico di ogni tipo di nucleo radioattivo e rimane invariato qualunque sia la pressione, la temperatura e lo stato di aggregazione del composto chimico dell’elemento. Esiste quindi un fondo di radioattività che non è possibile eliminare nella vita quotidiana. Gli effetti della radiazione su un organismo dipendono dalla dose assorbita e dalla dose equivalente, secondo la relazione D=ΔE/m, dove D è la dose assorbita, ΔE la quantità di energia rilasciata e m la massa del corpo. Nel S.I. la dose assorbita si misura in Gray, mentre l’intensità di dose assorbita misura la dose assorbita in un dato intervallo di tempo in Gy/a. La dose equivalente (Sv/a) si ottiene moltiplicando D per un fattore numerico w che dipende dalla gravità degli effetti della radiazione sugli organismi. BIOCHIMICA La struttura del DNA Dalì alternò il suo entusiasmo per la fisica all’interesse per la biochimica. Egli sentiva un’attrazione irrefrenabile per le molecole, per le teorie circa la disintegrazione dell’atomo e trasferì quest’originale approccio artistico sulla tela in opere come Galatea delle sfere, in cui creò un’immagine della moglie dall’aspetto tridimensionale. Erano quegli gli anni della pubblicazione da parte degli scienziati James Watson e Francis Crick della descrizione della struttura del DNA, l’acido nucleico depositario della trasmissione dei caratteri ereditari. Esso è un polimero avente come subunità fondamentali i nucleotidi, che consistono in uno zucchero a cinque atomi di carbonio (in questo caso del 2-desossiribosio), di una base azotata e di un gruppo fosfato. La sua struttura a doppia elica consiste in due filamenti polinucleotidici appaiati che formano una lunga scala a chiocciola in cui i gradini sono costituiti da coppie delle quattro basi: adenina, guanina (le cosiddette basi puriniche), citosina e timina (le basi piriminidiche). Le forze attrattive che tengono appaiati i due filamenti sono prevalentemente legami a idrogeni fra le basi azotate. Gli accoppiamenti delle basi azotate non sono casuali: l’A si lega solo con la T e la G solo con la C. La sequenza di basi lungo un filamento detrmina quindi anche la sequenza di basi sull’altro filamento, per questo motivo le basi azotate sono complementari. In una doppia elica il senso di un filamento è opposto a quello del filamento complementare: i due filamenti sono infatti antiparalleli e in ognuno di essi si identificano due estremità: 5’ e 3’. Tra le informazioni contenute nelle eliche del DNA ci sono quelle necessarie per la riproduzione cellulare, durante la quale le molecole del DNA si duplicano grazie all’azione di numerosi enzimi che lavorano in sequenza: la primasi sintetizza un breve primer di RNA, complementare al filamento di DNA, che permette l’inizio dell’attività della DNA polimerasi; essa lega un nucleotide alla volta al nuovo filamento aggiungendo nucleotidi all’estremità 3’ del primer, in seguito questo viene eliminato e sostituito da un tratto di DNA. Infine la DNA ligasi unisce i vari frammenti di DNA prodotti, creando un filamento unico. Al termine del processo si ottengono così due doppie eliche perfettamente identiche, ognuna delle quali presenta un filamento proveniente dalla cellula madre e uno neosintetizzato. Si parla quindi di duplicazione semiconservativa. MATEMATICA Le funzioni goniometriche Non solo la fisica e la biochimica, ma anche l’analisi matematica ebbe una notevole influenza sul celebre artista, in questo caso in un altro tipo di arte, quello della fotografia. In alcune foto esposte nel Teatro- Museo Dalì di Figueres, la forma dei suo iconici baffi sembrano riprodurre, oltre alla figura dell’infinito, addirittura delle cosinusoidi, le curve che nel piano cartesiano rappresentano il grafico della funzione coseno, appartenente al gruppo delle funzioni goniometriche. Questo è costituito dalla funzioni seno, coseno e tangente.  La funzione coseno y=cos(x) è una funzione da R in R, che associa ad ogni x il cosiddetto coseno di x. Il suo dominio (il sottoinsieme di R costituito da tutti i valori di x per i quali ha senso l’espressione f(x)) è tutto R ed ha come immagine, ovvero come codominio, l’intervallo chiuso e limitato [-1; 1]. Per questo è una funzione limitata. La funzione coseno è una funzione pari, ovvero che per ogni x del suo dominio, si ha f(-x) = f(x). La curva che rappresenta il grafico della funzione, detta cosinusoide, è quindi simmetrica rispetto all’asse delle ordinate. E’ una funzione periodica, con periodo 2 π , monotona, strettamente crescente su [- π ; π¿ e strettamente decrescente sulla restante parte dell’intervallo, concava sull’ intervallo [ 0 ; π /2¿ U [3/2 π ; 2π ) e convessa sulla restante parte dell’intervallo. E’ continua e derivabile su tutto R, con derivata uguale a –sen(x) e integrale uguale a sen(x) + c. La sua funzione inversa è l’arcocoseno (y= arc cos x) avente per D il C del coseno e per C l’intervallo chiuso [0; π ¿ .  La funzione seno y=sen(x) presenta in parte le stesse caratteristiche della funzione coseno, con la sola differenza che essa è una funzione dispari, ovvero che per ogni x del suo dominio si ha f(-x) = -f(x). La curva che rappresenta il grafico della funzione è detta sinusoide ed è simmetrica rispetto all’origine. La funzione è concava su [0; π ¿ , convessa nelle restanti parti dell’intervallo, monotona e strettamente crescente su ¿ U [3/2 π ; 2 π ), decrescente sulla restante parte dell’intervallo. La sua derivata è uguale a cos(x), mentre l’integrale ha valore –cos(x) + c. La funzione inversa è l’arcoseno (y= arc sen x), avente per D il C del seno e per C l’intervallo [- π /2; π /2].  La funzione tangente y=tan(x) è definita come il rapporto tra le funzioni seno e coseno. Il suo D è tutto R, ad esclusione dei valori che annullano il coseno (ovvero x= π /2 + k π ), mentre la sua immagine è R. E’ una funzione illimitata, di periodo π e dispari. La curva che rappresenta il grafico della funzione è chiamata tangendoide. . E’ monotona e strettamente crescente, convessa sull’intervallo [0; π /2), derivabile e continua tranne che in x= π /2, dove si ha una discontinuità di seconda specie. La sua derivata è uguale a 1/ cos (x), 2 mentre l’integrale ha valore ln(cos(x)) + c. La funzione inversa è costituita dall’arcotangente (y= arc tan x), che ha per D l’insieme R e per C l’intervallo aperto (- π /2; π /2). LETTERATURA LATINA Ovidio e le Metamorfosi Nel quadro Metamorfosi di Narciso, in cui Dalì sperimentò l’uso delle immagini doppie per affrontare in modo simultaneo diversi concetti, come il dramma umano dell’amore o l’ambiguità sessuale, è palese il riferimento al famoso poeta latino Publio Ovidio Nasone, la cui opera più importante ha rappresentato spesso un modello per le arti figurative. Le Metamorfosi sono un poema epico mitologico in esametri formato da racconti che, prendendo le mosse dal caos originario, dalla formazione del mondo per arrivare a concludersi con la divinizzazione di Cesare, hanno come tema unificante quello della trasformazione. Ciascuno di essi è autonomo e concluso da sé, ma collegato agli altri in modo da dare vita a un’entità omogenea e unica. Il progetto di Ovidio è molto ambizioso: egli intende comporre un poema caratterizzato da una narrazione inesauribile e continua, un perpetuum carmen, in cui da ogni storia se ne deve generare un’altra, all’infinito. Egli ricorre così alla tecnica alessandrina del racconto a incastro, così che una storia divenga automaticamente cornice di un’altra. Tutto ciò provoca un effetto labirintico in cui il racconto sembra riprodursi all’infinito. Nell’opera confluiscono vari generi, tra cui l’epica, soprattutto nelle scene di guerra, l’elegia e il suo pathos, l’espressività del teatro e addirittura la riflessione filosofica, resa evidente nell’ultimo libro, dove è presente la teoria pitagorica della metempsicosi, secondo cui ogni forma di vita si trasforma incessantemente in un’altra forma. Di ciascuno di noi quindi sopravvive qualcosa: nel caso di Ovidio è la poesia, attraverso cui lo stesso autore continuerà a vivere. L’argomento centrale del poema è l’amore, che unisce l’opera alla restante produzione ovidiana di carattere erotico. Essa comprende le opere elegiache di carattere amoroso, in cui sono compresi gli Amores, dove Ovidio tratta la materia amorosa con toni distaccati e ironici, ribaltando totalmente l’antico repertorio elegiaco, e quelle erotiche-didascaliche, di cui fanno parte l’Ars amatoria e i Remedia amoris. La predilezione di Ovidio va agli amori infelici che riprende dal repertorio romanzesco e da quello elegiaco e che tratta con una narrazione abbastanza distaccata, a volte ironica. Ciò allenta la tensione drammatica delle vicende, che si riducono a racconti pieni di fantasia, con personaggi privi di dimensione eroica e in cui il mito riveste una posizione puramente decorativa. Appartenente all’opera è quindi il racconto di Narciso, un giovane ragazzo di bellissimo aspetto che specchiandosi nell’acqua si innamora del suo riflesso come punizione per aver respinto sprezzantemente tutte le offerte amorose. Il torbido sentimento lo porta a consumarsi totalmente, tanto da arrivare alla morte e alla successiva trasformazione in narciso. STORIA La guerra civile spagnola Sebbene negli anni Dalì nutrì una certa neutralità in politica, nel quadro Costruzione molle con fagioli bolliti egli, attraverso la rappresentazione di un essere mostruoso formato da diverse parti umane che sembra autodistruggersi, seppe esprimere al meglio le tensioni che si vivevano in Spagna nei mesi precedenti lo scoppio della guerra civile. Era un periodo, quello, di grave arretratezza economica e sociale per la penisola iberica, uscita dal primo conflitto mondiale. Il governo, guidato da Miguel Primo de Rivera, tentò di attuare alcune riforme, quali l'eliminazione della forte burocrazia statale e una riforma agraria, senza risultati. Questo costrinse de Rivera a dare le dimessioni, avviando la Spagna verso una drammatica guerra civile. Nel 1931, dopo la vittoria delle sinistre nelle nuove elezioni, fu proclamata la repubblica, che si dotò di una Costituzione democratica e fortemente anticlericale facendo scaturire il dissenso della popolazione, ancorata ancora alla tradizione della Chiesa cattolica. Il nuovo governo guidato da Manuel Azana cercò di avviare una serie di riforme, in particolare una riforma agraria che prevedeva l'esproprio delle proprietà della corona a favore dei contadini poveri, senza però interessarsi alle richieste della classe operaia, che manifestò la propria protesta con frequenti scioperi. Le tensioni favorirono l'organizzazione delle forze di destra in tre movimenti principali (la Ceda, la Falange e il Rinnovamento spagnolo) e la conseguente vittoria nelle elezioni del 1933, dando così inizio al bienio negro. In questo periodo il governo reazionario si occupò dello smantellamento di tutte le precedenti riforme, causando una serie di scioperi e manifestazioni. Il governo chiese l'intervento del generale Francisco Franco, che attuò una feroce repressione. Intanto la sconfitta subita dalle sinistre le convinse a superare le tensioni interne e formarono così il Fronte Popolare delle sinistre, che nel 1936 si assicurò la maggioranza in parlamento. Le destre non accettarono l'esito elettorale e, quando venne ucciso Josè Calvo Sotelo, appartenente al Rinnovamento spagnolo, le forze di destra diedero origine a un pronunciamento, ovvero a un colpo di Stato militare che di fatto innescò la guerra civile. Il fronte nazionalista delle destre ebbe immediatamente l'aiuto di Italia e Germania, in quanto il loro interesse era quello di allargare il fronte nazifascista. I repubblicani poterono invece contare sull'aiuto delle Brigate Internazionali, formazioni militari volontarie antifasciste. Il 1937 fu un anno terribile, a causa del bombardamento a tappeto della città di Guernica da parte della forza aerea tedesca, mentre nella città di Barcellona si assistette a uno scontro armato tra le forza stesse forze repubblicane. Finita le guerra, Franco divenne duce e iniziò una violenta persecuzione degli antifascisti. Il conflitto in Spagna mise in luce la grande debolezza dei governi democratici, incapaci di frenare la violenza nazifascista e confermò ancora una volta l'immagine di un'Europa ormai in fiamme. LETTERATURA ITALIANA Giuseppe Ungaretti: “Soldati” Il tema del conflitto fu quindi determinante nella produzione artistica del pittore, che rappresentò nel quadro Il volto della guerra un’angosciosa figura, volta ad indicare la moltiplicazione all’infinito del male totale causato dalla guerra, portatrice di morte e distruzione. L’esperienza della guerra influenzò notevolmente anche autori e poeti italiani del Novecento, tra cui spicca la figura di Giuseppe Ungaretti. Intellettuale cosmopolita, egli interpreta il bisogno di rinnovamento che permea la cultura d’inizio secolo elaborando una poesia originalissima che costituirà un punto di riferimento per le esperienze letterarie successive e in particolare quella ermetica. La fase più interessante coincide con i testi della raccolta L’allegria, in cui il poeta sottolinea la componente autobiografica della sua opera, intesa come una “confessione” che trasfigura il vissuto, in quanto i singoli eventi assumono il valore di situazioni paradigmatiche in cui l’uomo incontra la verità. Il mezzo espressivo che permette di attingere la vera essenza delle cose è l’analogia, un procedimento che mette in contatto immagini lontane facendo vedere “l’invisibile nel visibile”. La parola poetica s’incarica quindi di penetrare intuitivamente il mistero della realtà, assumendo il valore di una improvvisa e folgorante “illuminazione” che rappresenta l’unica forma di conoscenza possibile. I principali temi rendono evidente la componente biografica di fondo. Un gruppo di poesie si lega all’infanzia e all’adolescenza trascorsa ad Alessandria d’Egitto, strettamente correlato a quello dell’esilio, inteso come perdita di un punto di riferimento che solo la poesia può risanare proponendosi come ricerca di identità perduta. Tema fondamentale è comunque quello legato all’esperienza del fronte, che si ripete in altre raccolte, come Il dolore: la guerra si configura sia come occasione di riscoprire il valore della solidarietà e di ritrovare le proprie radici, sia come emblema della condizione di precarietà dell’uomo, concetto che è possibile ritrovare della celebre poesia Soldati. L’intera poesia è formata da un paragone che accomuna la vita dei soldati a quella delle foglie in autunno e che rende la sensazione di precarietà e angoscia dovuta a qualcosa che potrebbe accad