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Fase Di Non Possesso. L'organizzazione In Una Disposizione Difensiva A Zona 2

SCUOLA ALLENATORI FASE DI NON POSSESSO: L’ORGANIZZAZIONE IN UNA DISPOSIZIONE DIFENSIVA A ZONA di Elvio Selighini* Seconda parte CAP. 2 DALLA TATTICA INDIVIDUALE ALLA TATTICA COLLETTIVA 2.1 Premessa 2.2 La collaborazione fra due (o più) giocatori Dopo aver analizzato la tattica individuale, nella fase di non possesso, in situazione di parità numerica (1:1) e inferiorità numerica (1:2), la seconda parte di questo lavoro prende avvio dalla definizione di tattica collettiva. Premesso che per tatti

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  5 SCUOLA ALLENATORI  CAP. 2DALLA TATTICA INDIVIDUALE ALLA TATTICA COLLETTIVA2.1 Premessa Dopo aver analizzato la tattica individuale, nella fase di non possesso,in situazione di parità numerica (1:1) e inferiorità numerica (1:2), laseconda parte di questo lavoro prende avvio dalla definizione di tatticacollettiva.Premesso che per tattica collettiva si intende il movimento coordinato didue o più giocatori, di un reparto, di una squadra per ottenereuno scopopredeterminato (ad esempio nella fase di non possesso non farsi supera-re da un avversario con o senza palla secondo le situazioni), l’articolazio-ne che intendo dare al lavoro da svolgere parte dal riferimento di colla-borazione a due (o più) giocatori, per passarepoi al reparto e infine,all’intera squadra.Suddividendo in questo modo il concetto di tattica collettiva, mi sembrasi possano semplificare e meglio chiarire le proposte, sia sul piano con-cettuale sia su quello operativo, per favorire il processo di apprendimen-to consapevole da parte dei giocatori.Lo scopo della tattica collettiva, come già ricordato in premessa, è quel-lo di creare una “organizzazione di gioco” con la costruzione di ungruppo che parli lo stesso linguaggio calcistico ,in cui tutti capiscano eragionino allo stesso modo, possano leggerein maniera univoca la situa-zione ed offrire la propria interpretazione. Èl’allenatoreche deve darealla squadra una organizzazione digioco fornendo ai calciatori i mezzi per capire in modo univoco e unita-rio le situazioni di gioco, per creare interazioni fra loro, allo scopo di avereuna squadra equilibrata, elastica e razionale nelle due fasi del gioco.Senza mai dimenticare che sono sempre icalciatori i protagonisti veridella gara ,coloro che vivono le situazioni e decidono l’azione da com-piere, va sottolineato, per valorizzare ulteriormente il senso di questolavoro, che per incrementarele probabilità di successo, è fonda-mentale ,soprattutto nella fase di non possesso, sapere sempredove, come, quando muoversi individualmente e collettivamente. 2.2 La collaborazione fra due (o più) giocatori Nella prima parte di questo percorso, analizzando la marcatura dell’av-versario in appoggio al portatore di palla in caso di superiorità nume-rica ,abbiamo visto l’azione coordinata dei due giocatori attraverso ilmovimento di marco-copro: il difensore che marca l’avversario in appog-gio al p.p. deve posizionarsi muovendosi con tempismo in modo da porloin zona d’ombra, marcandolo dal davanti (contrasto indiretto) impeden-dogli di impossessarsi della palla potendo contare sulla copertura in dia-gonale di un altro difensore che scoraggia il p.p. avversario alla giocatain profondità.Nel difendereazona ogni giocatoreche va a pressione sull’avversario inp.p. nella zona di sua competenza deve avere un compagno che in dia-gonale dietro di lui effettua la copertura. In situazione di parità numerica (ad esempio 2:2) e azione di gioco dinamicaèfondamentale capire il contesto e decidere subito se, quando e come marca-reun avversario o se, come e quando coprireun compagno nello spazio. Rimane, insomma, il dubbio amletico che è il paradigma della difesa azona: marcare o coprire? La situazione di gioco del due controdue si può utilizzarecome supportofondamentale per insegnare ad apprendere, prima in un contesto didattico,poi in situazione di gioco reale, corretti comportamenti collaborativi. 2.2.1 Passarsi l’avversario Prima di analizzare le diverse situazioni che si possono generare nel due FASE DI NON POSSESSO: L’ORGANIZZAZIONEIN UNA DISPOSIZIONE DIFENSIVA A ZONA di Elvio Selighini* *Tesi finale del Corso Master Uefa Pro 2007/2008 per l’abilitazione ad Allenatore professionista di Prima categoria Seconda parte  verbale forte e chiaro(ad esempio mio, mio, mio) comunicando, così, il rim-piazzo al compagno (che ora copre) nella marcatura dell’avversario. Dal punto di vista concettuale è molto importante trasmettere ai calcia-tori il concetto dell’ alternanza fra azione di marcatura e movimen-to a copertura in situazione di due contro due frontale. Questa situa-zione è rilevante per qualsiasi sviluppo difensivo in quanto ci si puòsempre trovare a difendere in situazione di due contro due.Nell’aspetto didattico possiamo impostarela seguente progressione:-due attaccanti si passano la palla, a due tocchi sul posto, con passag-gi laterali; due difensori fronte a loro, alternativamente, eseguonouna marcatura uscendo verticalmente sull’attaccante in p.p. con fre-nata e corretta presa di posizione antero–posterioreper passareallacopertura con la diagonale difensiva assumendo una posizione taleda vedere il pallone e l’avversario di zona;-inuna situazione di due contro due frontale, con gli attaccanti chepuntano la porta, la decisione più difficile da prendereèper il difen-soreche sta sull’attaccante senza palla che si muove senza cambia-re zona di competenza; mentre il compagno marca l’avversario inp.p., il comportamento che deve assumere il difensore sull’appoggio(quanto e come marcare o coprire) avviene sulla base di alcune varia-bili della situazione. La prima è quella di valutare le intenzioni delp.p. avversario; se valuta che l’avversario in p.p. sia intenzionato adeffettuare un’azione individuale piuttosto che cercare collaborazionenel compagno (perché guida velocemente con lo sguardo con-centrato sulla palla) dovrà soprattutto coprireil compagno cheaffronta il p.p. avversario; se, invece, ritiene che il p.p. avversario pri-vilegi la collaborazione all’azione individuale (perché guida lenta-mente a testa alta) allora la sua posizione sarà meno di copertura epiù orientata alla marcatura dell’appoggio, ma sempre tale da poter-la correggerein fretta nel caso che il p.p. cambi atteggiamento. Laseconda variabile è la lettura della situazione sulla palla: se valu-tata “libera” il difensore sull’appoggio si concentra sulla coperturadello spazio; se “coperta” marcherà di più e coprirà di meno perpoter intercettareil passaggio che il p.p. può eseguire. SCUOLA ALLENATORI  contro due consideriamo la situazione di un attaccante che si muove fradue difensori con palla esterna (o centrale). Non lasciare mai l’attaccante in mezzo a due difensori: supalla latera-le, per uno dei due difensori (quello più vicino alla palla) l’attaccante si trovanella propria zona cieca, mentre l’altro difensore non arriva se l’attaccantesi smarca in profondità.La regola generale è questa: un difensore deve mettersi fra avversario eporta e vedere contemporaneamente palla e avversario, mentre l’altro effet-tua la copertura.Ci si deve abituare a “passarsi” l’attaccante in modo da applicare ilmarco-copro. Solo il subentrante deve chiamare il passaggio di marcatura. Nell’eseguire il marco-copro per passarsi l’avversario è molto importante lacomunicazione verbale di entrambi i difensori; chi lascia chiama il nome delcompagno che subentra per avvisarlo dell’imminente passaggio di marcatura,ma continuando a marcare; chi subentra prende iniziativa con un messaggio 6 Due difensori si esercitano alternativamente a marcare e coprire sugli spostamentidell'attaccante senza palla; questi dopo aver ricevuto dal compagno in p.p. puòrestituire con passaggio di scarico o cercare la soluzione individuale. I due difensoridevono comunicareverbalmente il passaggio di funzioni (dalla marcatura alla coper-tura e viceversa). PASSARSI L’AVVERSARIO FRA DUE DIFENSORI ALTERNANDO IL MARCO-COPRO  Proseguiamo l’analisi del due contro due per esaminare il comportamen-to tattico che devono assumere i due difensori di fronte alle iniziative col-laborative proposte dagli attaccanti.Esaminiamo questi sviluppi di tattica collettiva in attacco:a) Sovrapposizione;b) Smarcamento in taglio;c) Uno-due esterno o “per fuori”;d) Uno-due interno o “per dentro”. 2.2.2 Sovrapposizione L’attaccante in appoggio al compagno in p.p. si smarca con una corsaalle sue spalle per creareuna situazione di superiorità numerica (due con-tro uno). Nel momento in cui il difensore che fa pressione sul p.p., per-cepisce di essere in inferiorità, temporeggia e arretra per dare tempo alcompagno di avvicinarsi. Quando il subentrante gli comunica il cambio dimarcatura sul portatore di palla, chi marcava scappa in diagonale difen-siva (“sfilata sulla sovrapposizione”) per ricomporre una situazione diparità numerica (due contro due). Se la sovrapposizione è eseguita a ridosso dell’areadi rigoreose il compagnoche deve scambiare la marcatura non è vicino e arriva tardi, il difensore chefa pressione continua a marcare mentre il compagno fa copertura dia-gonale sull’avversario che si sovrappone senza scambiarela marcatura. 2.2.3 Smarcamento in taglio L’attaccante senza palla si smarca, questa volta, con un taglio interno allespalle del difensorein pressione sul p.p. avversario.Se lo smarcamento è effettuato con il giusto tempismo, cioè quando ilp.p. ha il pieno controllo della palla e vede il taglio del compagno, ildifensoresull’appoggio dovrà accompagnarlo nella corsa marcandolo(accompagna e marca).Il difensorein pressione sul p.p., appena è stato superato dalla palla, scap-pa all'indietro nella vecchia posizione del compagno che ha assorbito iltaglio, per ripristinare le posizioni di partenza anche se a giocatori invertiti.Se lo smarcamento avviene fuori tempo perché chi taglia parte troppopresto (o il compagno con palla tarda il passaggio, o altro), il difensoreaccompagnerà, marcando, l’attaccante sul taglio per poi interrompere lacorsa nel momento in cui si trovano oltre la linea di palla e la palla non èancora partita (accompagna e lascia). 7 Due attaccanti si passano la palla, a due tocchi sul posto, con passaggi laterali; due difen-sori fronte a loro, alternativamente, eseguono una marcatura uscendo verticalmente sul-l’attaccante in p.p. con frenata e corretta presa di posizione antero–posteriore per passarealla copertura con la diagonale difensiva assumendo una posizione tale da vedere il pallo-ne e l’avversario di zona. ALTERNANZA MARCO-COPRO Due attaccanti, serviti da un appoggio, puntano la porta difesa dal portiere e da duedifensori. Il difensore che affronta il p.p. applica i corretti comportamenti dell’unocontro uno con avversario di fronte mentre il comportamento tattico del difensore“sull’appoggio” dovrà tener conto delle variabili della situazione (valutarele inten-zioni del p.p. avversario e leggerela situazione sulla palla). VALUTAZIONE DELL’APPOGGIO SU QUANTO MARCARE E QUANTO COPRIRE IN BASE ALLE VARIABILI DELLA SITUAZIONE  SCUOLA ALLENATORI  8 Quando il difensore che affronta il p.p. capisce di trovarsi in inferiorità numerica (1)dovuta alla corsa in sovrapposizione dell’avversario senza palla (2) scivola in diago-nale difensiva (3) (“sfilata sulla sovrapposizione”) con il compagno che dallacopertura (4) va in marcatura (5) ricomponendo una situazione di parità numerica(due contro due). SOVRAPPOSIZIONE CON “SFILATA” Se lo smarcamento è effettuato con il giusto tempismo, cioè quando il p.p. ha il pienocontrollo della palla e vede il taglio del compagno (1), il difensore sull’appoggio dovràaccompagnarlo nella corsa marcandolo (2) (accompagna e marca). SMARCAMENTO IN TAGLIO: ACCOMPAGNA E MARCA DEL DIFENSORE Se lo smarcamento avviene fuori tempo perché chi taglia parte troppo presto (o per qual-siasi altro motivo), il difensore accompagnerà marcando (1), l’attaccante sul taglio (2), perinterrompere la corsa (3) nel momento in cui la palla non è ancora partita ma l’attaccan-te, lanciato in profondità, si trova oltre la linea di se stesso (accompagna e lascia). SMARCAMENTO IN TAGLIO: ACCOMPAGNAELASCIA DEL DIFENSORE Se la sovrapposizione è eseguita a ridosso dell’area di rigore o se il compagno che devescambiarela marcatura non è vicino e arriva tardi, il difensore che fa pressione (1) con-tinua a marcare(2) mentre il compagno fa copertura diagonale sull’avversario che sisovrappone senza scambiarela marcatura (3). SOVRAPPOSIZIONE SENZA CAMBIO DI MARCATURA All’interruzione della corsa seguirà una nuova corsa a salire per coprire ilcompagno che affronta il p.p. avversario nel caso in cui il passaggio nonfosse stato effettuato. Se chi difende opera sulla linea di centrocampo,anziché su quella difensiva, non potendosi avvalere del fusrcioco, devetenere la marcatura in diagonale finché il taglio non viene assorbito daidifensori. Se questi, però, stanno già marcando, si continua a tenerli, ameno che l'attaccante sulla linea difensiva si abbassi verso il centrocam-pista in arrivo.Ildifensore esterno sinistro accompagna il taglio dell’attaccante per inter-rompere la corsa nel momento in cui la palla non è ancora partita ma l’at-taccante, lanciato in profondità, si trova oltre la linea di se stesso (accom-pagna e lascia).