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Le Proprietà Templari A Roma

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S.O.M.T. - Sacrum Ordinis Militum Templi - ONLUS Che Dio ci conceda la capacità di riconoscere il giusto, la volontà di sceglierlo e la forza per conservarlo http://www.somt.it/templari Le proprietà Templari a Roma Le proprieta’ templari a Roma Nel 1312 l'Ordine del Tempio venne sciolto e nello stesso anno, con la bolla "Ad providam Christi Vicarii", tutti i beni dei Templari, e quindi anche Santa Maria, furono trasferiti ai cavalieri di San Giovanni (oggi cavalieri di Malta). Grazie ad un inventario giovannita del 1339, siamo in grado di conoscere l'entità del patrimonio immobiliare di pertinenza della chiesa di Santa Maria in Aventino. Dei beni in esso elencati non si ha per tutti la documentazione della loro appartenenza ai Templari prima di quella data. Il Silvestrelli, nel suo attento studio sui Templari nel Lazio, accenna in una nota: "Tutti questi beni [e ne stila un elenco] non figurano, né avrebbero ragione di figurare negli atti processuali. Ma la loro stessa vicinanza a Santa Maria dell'Aventino mostra all'evidenza che pervennero all'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme dai Templari" . A nostro parere si può essere quasi certi che questi beni provenissero dai Templari e che, se una stima deve essere fatta, questa non può essere che per difetto; si potrebbe infatti supporre l'esistenza di altre proprietà ex templari di Santa Maria, vendute dagli ospitalieri per far fronte alla disastrosa situazione finanziaria in cui versavano a quei tempi le casse dell'Ordine di San Giovanni]. Inoltre gli ospitalieri, da qualche anno in possesso del patrimonio ex templare, nella paura di un ripensamento da parte del papa, mantenevano due contabilità separate: una riguardante i beni ex templari, l'altra i beni dell'Ospedale stesso. Nell'inventario citato, oltre a vari appezzamenti agricoli coltivati a vigna o seminativi, figurano le tre grandi tenute agricole, che sappiamo per certo essere appartenute ai Templari e poi ai giovanniti , di Tor Pagnotta, Sant'Eramo e San Migrano, illustrati già in un nostro precedente intervento ]. Sono elencati, inoltre: - alcuni censi a San Lorenzo fuori le Mura ed alle Tre Fontane (Sant'Anastasio), ciascuno per 49 soldi; - una casa alla Marmorata, al confine con piazza Santa Maria in Cosmedin, da cui si ricavavano annualmente due fiorini]; - un mulino presso il Tevere che corrispondeva ogni anno 10 rubbia di grano]. A proposito di questo mulino, il Silvestrelli specifica: "...forse mosso dall'acqua dell'Almone [Aniene]". Se ciò fosse vero, il mulino si sarebbe trovato alla confluenza dei due fiumi, nella parte nord di Roma. Passata agli ospedalieri, la chiesa di Santa Maria non fu però occupata immediatamente dai nuovi proprietari, dal momento che agli inizi del XIV secolo viene detto che 1/3 S.O.M.T. - Sacrum Ordinis Militum Templi - ONLUS Che Dio ci conceda la capacità di riconoscere il giusto, la volontà di sceglierlo e la forza per conservarlo http://www.somt.it/templari "non habet servitorem" . Secondo il Silvestrelli nel secolo successivo rimase soltanto la chiesa, visto che il convento, andato distrutto, venne fatto ricostruire completamente da Pio V nel 1566; nello stesso anno il papa tolse il palazzo e la chiesa di San Basilio all'Ordine di San Giovanni, che dovette trasferirsi, insediando il priorato romano in Santa Maria in Aventino. Probabilmente da questo momento iniziarono le progressive trasformazioni del complesso che culmineranno negli anni 1764-66 con il rifacimento completo della facciata ad opera dell'architetto Giovan Battista Piranesi, che trasformò la modesta chiesa, quasi rurale, così come è raffigurata in un disegno del 1570 , in una delle più belle creazioni dello stile neoclassico. Il notaio Giacomo Grimaldi, nella sua visita del settembre 1619, ebbe modo di vedere un chiostro, con un antico affresco che rappresentava un calendario liturgico, simile a quello ancora oggi esistente nella chiesa dei SS. Quattro Coronati. Dai personaggi raffigurati il Grimaldi potè restringere il periodo di esecuzione tra il 1087 ed il 1232, risalente quindi al periodo di possesso da parte dell'Ordine del Tempio . Sia il chiostro che il relativo affresco ormai non esistono più, forse distrutti in seguito alle trasformazioni architettoniche successive; di epoca templare rimane, fortunatamente, una vera da pozzo recante la data del 1244 ed una iscrizione consunta dal tempo: "In nomine Christi, Anno eiusdem MCCXLIIII, fr[ater] Petrus Ianue[n]sis, Magister Domor[um] Militie Te[m]pli Rome et Tuscie fec...". Questo templare potrebbe essere identificato col templare Pietro Fernando, il precettore templare per l'Italia, che nel 1259 aveva effettuato la permuta di San Felice Circeo, di Santa Maria della Sorresca e di altri beni con la tenuta di Tor Pagnotta . 2/3 S.O.M.T. - Sacrum Ordinis Militum Templi - ONLUS Che Dio ci conceda la capacità di riconoscere il giusto, la volontà di sceglierlo e la forza per conservarlo http://www.somt.it/templari 10- S. GIOVANNI IN LATERANO 16- S. FRANCESCO 19- S. CLEMENTE 27- S. SABINA 29- S. PRISCA 30- S. BSLBINS 31- S.SABA 64- RIPA 65- S. COSMATI66- S. GRAGORIO 69- S.MARIA IN COSMEDIN 77- S.COSMA E DAMIANO 87- TEMPIO ROMANO TRASFORMATO IN CHIESA S. STEFANO 3/3 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)