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Progetto Adhd - Dd Belmonte Mezzagno

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Progetto ADHD Redatto da: Benigno Irene, Chinnici Giovanna, Dorangricchia Petronilla, Dragotto Rossella, Romano Caterina Relatori: Chinnici Giovanna DESCRIZIONE DEL PROGETTO L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la qualità della vita scolastica di insegnanti e alunni. La scuola è il luogo principale in cui si sviluppano occasioni di crescita individuale e si promuovono relazioni interpersonali. Essa come Istituzione nasce e si caratterizza per il raggiungimento di obiettivi formativi centrati sull’alunno, inteso come soggetto attivo della sua educazione. Proprio per la complessità e l’importanza di queste dinamiche evolutive, gli insegnanti possono essere supportati nelle loro funzioni educative, attraverso strategie di intervento concrete sia in situazioni di disagio, sia al fine di mantenere e valorizzare le situazioni di benessere e di agio. Così, accanto alle attività didattiche, ai bambini ed ai ragazzi può essere fornito uno spazio che li doti di strumenti e strategie capaci di sostenerli nell’affrontare eventuali difficoltà attentive e comportamentali in classe. Caso tipico di ADHD Alessio ha sette anni, frequenta la classe seconda e da qualche tempo il suo comportamento è stato considerato "problematico" sia dagli insegnanti che dai suoi genitori. Già da quando era molto piccolo Alessio era piuttosto irrequieto e non sembrava ben adattarsi a ritmi regolari di alimentazione e di sonno; alla scuola materna era fra i bambini più vivaci, poteva fare cose non prevedibili e reagire in modo particolare a quello che gli altri bambini o le insegnanti gli dicevano, tanto da essere definito come un bambino un po' difficile da controllare e da orientare verso attività organizzate. Ad esempio, se Alessio stava giocando con un oggetto che gli piaceva molto, non permetteva agli altri bambini di partecipare al gioco, arrivando anche a respingerli con la forza e rifiutandosi di abbandonare la sua attività anche quando gli veniva chiesto dall'insegnante; in altri casi invece poteva passare molto rapidamente da un gioco ad un altro senza terminarne uno e senza interessarsi ad alcun oggetto per lungo tempo. Se a passeggio con i genitori vedeva qualcosa di interessante, cercava con ostinazione di ottenerla a tutti i costi; quando il suo desiderio veniva soddisfatto, la cosa ottenuta perdeva quasi subito di interesse; anche adesso pare esserci una sproporzione fra il modo insistente di richiedere un giocattolo e l’uso che Alessio poi ne fa, di solito frettoloso e limitato nel tempo. Con l'inizio delle scuole elementari la situazione si è un po’ complicata: la sua difficoltà a restare attento durante le lezioni in cui venivano insegnate le basi per leggere e scrivere, ha portato Alessio ad avere difficoltà a mantenersi al passo con gli altri e a manifestare un rendimento scolastico adeguato. In questo periodo, Alessio mostra curiosità per attività non scolastiche di tipo pratico che vengono da lui eseguite applicando una competenza attentiva inaspettata. I compiti scolastici che gli vengono assegnati in generale sono eseguiti in modo disordinato e contengono errori, o addirittura in certi casi non vengono svolti o portati a termine; a volte sembra anche che Alessio non abbia capito o non sia in grado di ricordare le indicazioni date dall'insegnante sul lavoro da fare. Capita così che spesso Alessio riceva rimproveri per non essere stato attento o per non aver svolto nel modo giusto un lavoro assegnato e anche che la valutazione di ciò che è riuscito a realizzare non sia delle migliori. Per rendere quindi a modo suo più divertente la scuola, Alessio ha escogitato il sistema di diventare un po' il bullo della classe facendo battute spiritose, ridendo fragorosamente degli errori dei compagni, rispondendo in maniera provocatoria all'insegnante e mostrando di essere superiore anche alle punizioni e ciò in realtà ha ridotto ancor di più le sue possibilità di recuperare il suo rendimento già non ottimale e alla lunga ha stufato anche i compagni che non sempre sono disposti ad accettare il suo comportamento. Obiettivo generale progetto:  diminuzione dei comportamenti disadattavi in classe ed aumento dei comportamenti adattivi  miglioramento dei rapporti interpersonali tra coetanei nel sistema classe. Gli obiettivi specifici dell’intervento psicoeducativo in classe saranno definiti dopo un’osservazione e un’analisi dei comportamenti adattivi/ disadattavi presenti. ITER PROGETTUALE  Incontro informativo/formativo con gli insegnanti: condivisione tra le insegnanti delle informazioni riguardanti il bambino e la classe  Individuazione comportamenti-problema: le insegnanti all’interno della classe, raccolgono informazioni di natura qualitativa (sotto forma di diario di bordo) sui comportamenti (positivi e negativi) messi in atto dal bambino e sugli obiettivi su cui si potrebbe andare ad intervenire.  Rilevazione della frequenza dei comportamenti problema: misurazione sistematica dei “comportamenti problema” e “comportamenti positivi” attraverso schede di osservazione, mettendo in relazione ogni comportamento con le situazioni antecedenti che lo hanno provocato e le conseguenze che lo mantengono o lo mandano in estinzione.  Feedback delle indagini: discussione sugli obiettivi comportamentali emersi dall’osservazione per strutturare la successiva fase d’intervento (TOKEN ECONOMY in classe).  Intervento Token economy singolo o di gruppo: identificati i comportamenti-obiettivo, si utilizza un Intervento di Rinforzo Sistematico attraverso una Token Economy, singola o di gruppo. Saranno stabilite delle modalità di rinforzo simbolico erogato dall’insegnante, attraverso cui il bambino (responsabilizzato attraverso la stipulazione di un “contratto”) dovrà raggiungere gradualmente un obiettivo/premio. Gli obiettivi potranno essere variati in base alle esigenze, eventualmente proseguendo l’osservazione sistematica, seguendo delle baseline multiple. Nel caso di una Token di gruppo si potrà attingere dai principi dell’Apprendimento cooperativo. In questo tipo di apprendimento il concetto fondamentale è l’interdipendenza. I membri del gruppo devono percepirsi come elementi legati da una condizione di forte dipendenza l’uno dall’altro.Sarà quindi l’intera classe a doversi impegnare allo scopo di totalizzare un numero di Token (rinforzi simbolici) sufficienti per arrivare all’obiettivo/premio prefissato.  Ri-monitoraggio/verifica comportamenti: gli e insegnanti valutazione fanno il punto dei della situazione e discutono sulle modalità con cui cercare di generalizzare i risultati ottenuti.  Utilizzo dei comportamenti appresi: il bambino utilizza le abilità acquisite durante il percorso, ma senza rinforza tori simbolici.  Debriefing: incontro tra gli insegnanti per verificare l’efficacia e l’efficienza del progetto e aggiornamento sull’andamento della classe. La sua capacità di concentrazione, di attenzione, sostenuta nel tempo Il livello di motivazione, la Il processo di fiducia nell’impegno e nello pianificazione e soluzione sforzo di problemi Il suo livello di IL BAMBINO autostima (sono NON RIESCE A bravissimo-non so far REGOLARE: niente) La tendenza a dare una risposta in modo precipitoso, impulsivo Il suo comportamento motorio (in particolar modo nei casi in cui vi sia anche iperattività) La capacità di rispondere in Il suo comportamento con modo positivo a certe emozioni gli altri rispettando le più (rabbia, frustazione) comuni regole sociali Le buone prassi Cosa può fare l’insegnante? 1. Osservare e riconoscere comportamenti disfunzionali 2. Lavorare sull’organizzazione della classe 3. Lavorare sull’organizzazione del lavoroscolastico.  Mantenere attiva l’attenzione  Gestire efficacemente le consegne  Pianificare il lavoro didattico  Gestire i momenti di transizione e il tempo libero  Curare la componente affettiva dell’apprendimento. 1.Osservare e riconoscere comportamenti disfunzionali: cosa fare? 1. Valutazione funzionale del comportamento 2. Adattamento dell’ambiente scolastico e della didattica per il bambino con disturbo dell’attenzione e iperattività 3. Le azioni per correggere i comportamenti disfunzionali 1.Valutazione funzionale del comportamento l’insegnante è in grado di:  Raccogliere informazioni per individuare le cause e le funzioni del comportamento problematico del ragazzo;  Eliminare, modificare o controllare gli antecedenti e le conseguenze del comportamento problematico;  Rinforzare i comportamenti desiderabili VFC Strumenti per la raccolta di informazioni:  Interviste scritte, questionari, scale di valutazioni  Analisi descrittive:schede di rilevazioneABC ANALISI FUNZIONALE Situazione Comportamento Conseguenze A B C Quando, dove, con chi, nel corso di quali attività si manifesta il comportamento Descrizione dettagliata del comportamento in esame Cosa accade dopo il manifestarsi del comportamento in esame 2. Lavorare sull’organizzazione della Classe  Tenere presente la disposizione dei banchi: “Dalla cattedra vedo il bambino?” “Posso raggiungerlo in breve tempo?” “Quali compagni ha vicino?” “Quali sono le condizioni di luce?”  Tenere sotto controllo i possibili distrattori Cartelloni, cestino, tavoli con materiale ludico, compagni vivaci  Tenere sotto controllo il tempo Orologio nella classe Stabilire delle buone “routine”  modalità di ingresso nella classe  pause di lavoro  routine di inizio lavoro  attività durante la ricreazione, pausa mensa ecc.  dettatura compiti in orari stabiliti  routine per l’uscita dalla classe  Stabilire delle regole condivise facilmente e consultabili ALLEGATO 1 : CARTELLONE DELLE REGOLE ALLEGATO 2: CARTELL0NE DEI MATERIALI 3. Lavorare sull’organizzazione del lavoro scolastico 3.a Organizzazione del lavoro scolastico: Mantenere attiva l’attenzione E’ necessario utilizzare strategie per mantenere l’attenzione focalizzata sul compito:  Suddividere il compito e introdurre brevi pause permettendoal bambino di ricaricarsi  Concordare dei segnali comprensibili soltanto al bambino e all’insegnante per segnalare la perdita di concentrazione  Avviare il bambino a procedure di autocontrollo sul proprioprodotto scolastico: “caccia all’errore” 3.b Organizzazione del lavoro scolastico: Gestire le consegne • Curare la comprensione delle consegne scritte. Accertarsi che esse siano comprese nella loro interezza. Utilizzare nelle consegne complesse diagrammi di flusso esemplificativi • Aiutare il bambino per la scrittura dei compiti a casa  Dettare i compiti in un momento prestabilitonon al suono della campanella  Verificare che il bambino stia scrivendo, senecessario avvicinarsi al banco durante ladettatura 3.c Organizzazione del lavoro scolastico: Pianificare il lavoro didattico  Pianificare strategie di soluzione: azioni e programmi di tipo metacognitivo  Feedback frequenti sulla correttezza del lavoro fatto e sull’utilizzo di strategie  Stabilire un contratto di gratificazione con premi e privilegi concordati ALLEGATO 3: Pianificare il lavoro didattico 3.c Organizzazione del lavoro scolastico: Struttura della lezione e sussidi didattici • Seguire l’ordine degli argomenti dato all’inizio della mattina • Presentare gli argomenti con figure, audiovisivi, stimoli colorati • Porre gli argomenti facendo domande • Variare il tono della voce • Alternare compiti attivi e compiti passivi • Utilizzo del computer 3.d Organizzazione del lavoro scolastico: Gestire i momenti di transizione e il tempo libero • Durante l’intervallo predisporre delle attività • Non utilizzare mai come punizione lo stare fermi • Prevedere alcuni minuti di “decompressione” dopo un’attività motoria intensa (mettere in ordine i banchi, chiacchierare con il compagno qualche minuto…) • Concordare le modalità degli spostamenti • Mensa: stabilire ruoli e attivare la rotazione 3.e Organizzazione del lavoro scolastico: Curare la componente affettiva dell’apprendimento  Festeggiare il compleanno degli studenti, i rientri dopo una malattia e i successi. Dare speciali riconoscimenti o gratificazioni all’inizio o durante la giornata scolastica  Quando si ha una classe nuova, cercare di imparare i nomi di tutti gli alunni già dopo la prima settimana di scuola  Impegnarsi ad interagire ogni giorno con gli alunni e concludere positivamente ogni giornata  Preparare accuratamente le lezioni e trattare gli alunni con gentilezza e professionalità  Promuovere e mantenere un atteggiamento positivo verso tutti gli studenti, con e senza disabilità e appartenenti a culture diverse, etnie e classi sociali differenti  Mantenere alte le aspettative riguardo al comportamento degli studenti e fornire un sostegno (sorriso, tono cordiale della voce) Favorire lo sviluppo del “discorso autodiretto”  Scopo: insegnare ad usare il dialogo interno per frenare la tendenza all’impulsività 4 momenti del Training: 1. Chiedere allo studente di pronunciare le frasi a voce alta 2. Chiedere allo studente di pronunciare le frasi sottovoce 3. Chiedere allo studente di pronunciare le frasi muovendo solo le labbra 4. Chiedere allo studente di pronunciare le frasi mentalmente PROGRAMMI COGNITIVO COMPORTAMENTALI principi educativi comuni - Accettazione incondizionata:il bambino deve percepire da parte dell’adulto di una accettazione totale incondizionata -Regole: - espresse in positivo - Poche e con poche parole concrete - al momento giusto - L’imitazione: viene fornito il comportamento da imitare e si osserva il bambino per verificare la presenza del comportamento. Rispetto del setting. -Blocco fisico e Time out: nei casi estremi, in presenza di comportamenti pericolosi. Impedire i movimenti attraverso il proprio corpo per un certo periodo di tempo e fino a quando il comportamento è cessato(blocco). Sospensione di un rinforzo, allontanamento fino a quando non si è riacquisita la calma (timeout). Strategie COGNITIVO COMPORTAMENTALI Tecniche utilizzate  Rinforzo: positivo e negativo individuale  Estinzione: ignorare il comportamento disfunzionale  Punizione: applicare situazione avversiva, sospensione attività piacevole Il contratto educativo “la legge della nonna: prima mangi la carne e poi ti do il dolce!” Comportamenti molto frequenti o graditi sono usati come rinforzo per comportamenti poco frequenti. La conseguenza educativa è contingentee immediata. Le regole del contratto  Termini chiari e definiti  Contratto equo  Rispetto da entrambe le parti  Termini positivi  Utilizzo sistematico  Gratificazione tempestiva  Rimproveri espliciti e coerenti ALLEGATI