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Visita Guidata

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VISITA GUIDATA 8 MARZO 2013 SPERONE (AVELLINO) - “laboratori italiani del cioccolato” PROGRAMMA DELLA VISITA - Arrivo in pullman a “La Cioccolateria” - Accoglienza e brevi nozioni sulla storia del cioccolato e suoi effetti benefici: dalla fava di cacao alla tavoletta - Illustrazione del ciclo produttivo tra presidi tecnologici e opera dell’uomo - Degustazioni offerte da “La Cioccolateria” - Visita allo show-room ed eventuale acquisto di prodotti a prezzi di fabbrica - Partenza per i luoghi di provenienza Storia del cioccolato 600 dC: i Maya creano la più antica piantagione di cacao: un bene prezioso che è usato sia come forma di pagamento che come unità di calcolo e che viene anche usato per fare una bevanda, XOCOATL. 1200: gli Aztechi conquistano i Maya e impongono tributi che devono essere pagati con semi di cacao. La bevanda di cacao diventa la preferita alla corte dell’imperatore Montezuma e viene profumata con la vaniglia. 1492: Cristoforo Colombo scopre l’America ed anche i semi di cacao! Li porta alla corte del re Ferdinando di Spagna ma non vengono apprezzati. 1519: l’esploratore spagnolo Cortes, durante la conquista del Messico, è il primo europeo ad avere assaggiato il cioccolato. Ne intuisce la preziosità e crea una sua piantagione di cacao; è il primo esempio di coltura da esportazione. 1528: Cortes porta in Spagna gli utensili per la preparazione della bevanda al cacao. Gli spagnoli seguono la ricetta degli Aztechi, ma aggiungono peperoncino e spezie piccanti perché la bevanda è ancora molto amara. Imprecisata la data in cui viene aggiunto lo zucchero. L’aristocrazia spagnola apprezza molto di più la bevanda che, col passare del tempo, viene servita calda e viene bevuta con l’aggiunta di cannella o vaniglia. 1615: il cacao arriva in Francia ed il cioccolato diventa una bevanda molto alla moda. FINE 1600: IL CACAO SI DIFFONDE in Belgio, Germania e Svizzera; poco dopo in Austria e Italia. 1795: il Dr. Joseph Fry di Bristol è il primo inglese a produrre il cioccolato in grandi quantità utilizzando un motore a vapore per macinare i semi. 1828: un fabbricante di cioccolato olandese, C.J. Van Houten inventa una macchina che spreme i semi di cacao per estrarne il burro di cacao; il risultato è una bevanda più fluida e gradevole. 1875: lo svizzero Daniel Peter riesce ad aggiungere al cioccolato latte condensato ottenendo così un cioccolato al latte in forma solida che si può mangiare. 1879: lo svizzero Rudolph Lindt inventa un metodo originale per raffinare il cioccolato. Il procedimento di Lindt è conosciuto come “concaggio” o “raffinazione nelle conche”. Nasce il cioccolato “fondente” talmente fine da non avere più nulla a che vedere con XOCOATL. La leggenda del cioccolato Ai tempi in cui dominava il dio Quetzalcoatl, dio fondatore della stirpe precolombiana, una bella principessa azteca, lasciata di guardia al tesoro dal suo sposo mentre questi era in guerra, venne assalita dai nemici, che volevano costringerla ad indicare dove fosse nascosto il tesoro. La principessa preferì morire piuttosto che rivelare il segreto e così fu dopo atroci sofferenze. Dal suo sangue nacque una pianta con semi amari come la sua sofferenza, forti come la sua virtù e rossi come il suo sangue. Fu poi il dio Quetzalcoatl a farne dono agli uomini per ricordare il sacrificio della principessa. Il nome cioccolato deriva da due parole dell'antica lingua azteca: atle acqua e xoc il rumore che la bevanda provoca quando viene sbattuta per ottenere la schiuma. Area archeologica di Avella L'area archeologica rappresenta il primo nucleo del Parco Archeologico dell'antica Abella e racchiude l'unico monumento oggi visitale della città romana. L'anfiteatro, la cui raffigurazione compare sul lato di una base di statua di calcare di età antonina oggi conservata nella piazza antistante il Palazzo Ducale nel centro storico di Avella, fu edificato nel I sec. a.C. nel settore sud-orientale della città antica, in un'area precedentemente già occupata da strutture abitative del periodo sannitico. Il monumento, in opera reticolata, fu costruito a ridosso delle mura di cinta della città e sostenuto, nel settore Sud-Occidentale, da sostruzioni destinate a reggere la media e summa cavea, quest'ultima non conservata